Tendenze. II trimestre 2010 numero 2/10 28 luglio 2010

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1 Tendenze Trimestrale di analisi e previsioni per i settori agroalimentari estre 20 numero 2/ 28 luglio 20 La congiuntura in sintesi l contesto internazionale L indagine Eurostat di dicembre relativa alle consistenze mostra, nell UE, una lieve riduzione del paonio suinicolo. Diversamente, i dati provvisori riguardanti la produzione registrano, per il estre 20, un incremento delle macellazioni di suini a livello comunitario su base tendenziale (+2,2%), anche se la situazione appare diversificata tra i principali produttori. Le stime Eurostat relative alla PB, confermano una tendenza al rialzo che dovrebbe verificarsi con una certa intensità per l anno in corso. A fronte di quotazioni all origine che evidenziano instabilità, con tendenza all aumento per i capi da allevamento e al calo per quelli da macello, gli scambi extra-ue, per il estre 20, confermano la tendenza verso l acquisto sempre crescente di prodotti già lavorati, fenomeno ormai in atto a partire dal 2009, a discapito della carne fresca che appare in costante diminuzione. l mercato in talia Le stime smea indicano per l anno in corso una leggera crescita dell offerta disponibile per il mercato interno, in linea con l andamento del Per il estre 20, le quotazioni sulle principali piazze risultano in forte passivo a livello congiunturale, mentre segnali positivi emergono dal confronto a livello tendenziale. consumi, infine, danno segnali positivi solo per quanto riguarda le preparazioni e i salumi, mentre per l acquisto si prediligono canali quali il discount e il libero servizio. Gli scambi con l estero Secondo le stime smea, l andamento tendenziale del estre 20 potrebbe far registrare un aumento piuttosto generalizzato sia dei flussi in uscita che in entrata. L anno in corso è proseguito sulla scia del 2009, con risultati incoraggianti ottenuti grazie ai prodotti di punta del, vale a dire preparazioni e salumi che hanno contribuito al miglioramento della bilancia commerciale del. Per le carni fresche e congelate, invece il estre 20 mostra un maggiore ricorso ad acquisti sui mercati esteri, soprattutto di prodotti a minor valore unitario e quindi più appetibili per il consumatore che ripone sempre maggiore attenzione nel fattore prezzo durante l atto di acquisto. ndice degli argomenti 1. principali indicatori l suino nell UE La produzione Gli scambi l mercato di riferimento l suino in talia l in sintesi La produzione La produzione agricola La produzione industriale Gli scambi La domanda l consumo domestico l mercato prezzi alla produzione prezzi dei mezzi di produzione prezzi al consumo Focus on: la situazione economico-finanziaria delle imprese di seconda lavorazione estre 20 1

2 1. principali indicatori Tab.1.1 Le tendenze in talia Produzione 1 Prezzi alla produzione 2 / 09 / 09 20/ 2009 mport 1 crescita crescita crescita Export 1 crescita crescita crescita Consumo domestico 1 Prezzi al consumo lieve flessione flessione lieve flessione lieve flessione 1) quantità; le caselle scure sono stime; 2) prezzi relativi ai capi da macello ( kg) Fonte: Tab.1.2 Rischio di mercato Prezzo medio alla produzione ( /kg) apr mag giu suini grassi (max 1 ) 1,09 1,08 1, kg rilevato 1,13 1,11 1,17 (min 1 ) 1,07 1,05 1,15 magroni (max 1 ) 1,17 1,18 1, kg rilevato 1,22 1,21 1,29 (min 1 ) 1,15 1,15 1,26 lattonzoli (max 1 ) 2,54 2,42 2,30 25 kg rilevato 2,85 2,72 2,64 (min 1 ) 2,49 2,35 2,21 1) intervallo atteso in base all andamento normale di mercato degli ultimi 3 anni. Legenda: tensioni al rialzo; tensioni al ribasso Fonte: Fig.1.1 ndice della ragione di scambio della fase agricola 1 (2000=0) suini tot. allevamenti tot. agricoltura 1) rapporto tra l indice dei prezzi agricoli alla produzione e l indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione Fonte: Fig.1.2 ndice del clima di fiducia per l industria delle carni - +3,6 +5, Legenda: estre 20; estre 20 Fonte: Fig.1.3 ndice del margine di filiera 1 (2000=0) magroni grassi tot. agricoltura 1) rapporto tra l indice dei prezzi al consumo e l indice dei prezzi agricoli alla produzione Fonte: estre 20 2

3 2. l suino nell UE 2.1 La produzione L indagine di dicembre, mostra per il 2009, una lieve contrazione del paonio suinicolo a livello europeo. Scendendo nel dettaglio dei principali paesi produttori, tuttavia, la situazione risulta diversificata. Da un lato la Germania registra una leggera contrazione (- 0,4%), più accentuata per Spagna e Francia. Dall altro lato, paesi come la Polonia, la Danimarca e l Olanda registrano situazioni di stabilità o addirittura incremento delle consistenze. Tale dinamica è confermata anche dall andamento del parco scrofe, chiaro segnale della volontà, da parte dei produttori, di modificare la produzione di suini da macello. Anche per quanto attiene a questa categoria, infatti, la tendenza generale è di una diminuzione delle mandrie, con la sola eccezione della Danimarca, della Polonia e dell Olanda. Tab.2.1 l paonio* suino nei principali paesi dell UE (000 capi) var % UE ,6 - Germania ,4 - Spagna ,6 - Francia ,7 - Polonia ,1 - Danimarca ,6 - Olanda ,2 *consistenze al 1 dicembre Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Per quanto riguarda la produzione, il estre 20 mostra un incremento delle macellazioni di suini a livello comunitario su base tendenziale (+2,2%). Anche sul fronte degli abbattimenti, tuttavia, la situazione appare diversificata: in Germania le produzioni sono in crescita soprattutto a causa di un aumento delle importazioni di capi vivi da Danimarca e Olanda, mentre altri grandi produttori come la Spagna e la Francia mostrano, rispettivamente, diminuzioni o stabilità. Da rilevare, infine, nuovi pesi emergenti come la Polonia, per la quale le macellazioni sono risultate in forte aumento su base tendenziale. Anche per la produzione lorda (PB), le stime provvisorie pubblicate dall Eurostat e relative all anno in corso mostrano una tendenza all incremento, inversa rispetto al n generale, nei principali paesi produttori dell Ue, con la sola esclusione della Spagna, si dovrebbe verificare una crescita della produzione interna lorda. Tab.2.2 La produzione nell UE-27 macellazioni (000 t) var% 1 var % 09/08 produzione nazionale lorda 2 var % / UE ,2-2,0 1,3 - Germania ,6 1,5 0,5 - Spagna 888-3,0-1,8-1,3 - Francia 511 0,3 1,9 4,3 - Polonia ,1 0,9 6,9 - Danimarca 419-0,3-11,3 3,4 1) variazione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente; 2) PB=macellazioni-import capi+export capi; 3) i dati relativi al 20 sono stime. Fonte: elaborazioni su dati Eurostat 2.2 Gli scambi Stando ai dati provvisori diffusi dall Eurostat, nel corso del estre 20 gli scambi intra-ue di carni suine hanno evidenziato una contrazione tendenziale (-3,%) per quanto attiene alle carni preparate, mentre hanno registrato un incremento (+3,4%) ascrivibile al segmento delle carni fresche e congelate. l principale paese che commercializza il prodotto fresco a livello comunitario, sia in entrata che in uscita, è rappresentato dalla Germania, che riesce ad essere particolarmente competitiva grazie a salari bassi ed un industria della macellazione particolarmente efficiente. Per quanto riguarda le preparazioni, invece, il principale cliente si conferma il Regno Unito, dove l import rappresenta oltre 1/3 del prodotto consumato e la cui domanda si concentra soprattutto sui prodotti lavorati. estre 20 3

4 Fig.2.1 l movimento* di carne suina nell UE-27 (000 t) carne fresca, refrigerata e congelata preparazioni di carne * quantità importate intra-ue Fonte: Eurostat Per quanto attiene agli scambi extra-ue, il estre 20 ha visto aumentare gli invii per quanto attiene al prodotto fresco e agli acquisti di preparazioni (rispettivamente +13% e +22%). Specularmente - sempre su base tendenziale - in diminuzione sono risultati i movimenti in entrata di carne suina fresca e quelli in uscita di prodotti preparati a base di carne suina, rispetto all analogo estre dello scorso anno (rispettivamente -14% e -2%). La tendenza, quindi, sembra essere verso l acquisto sempre crescente di prodotti già lavorati, fenomeno ormai in atto dal 2009, a discapito della carne fresca che appare in costante diminuzione. Fig.2.2 L import* di carne suina dell UE- 27 (000 t) carne fresca, refrigerata o congelata (scala a sx) preparazioni di carne (scala a dx) * quantità importate extra-ue Fonte: elaborazioni su dati Eurostat 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 n merito ai principali fornitori, il sud America - ed in particolare il Cile - si conferma il principale esportatore di carne in Europa, subito seguita da Stati Uniti; tuttavia, il estre 20 è stato caratterizzato da un generale calo dei quantitativi inviati. Anche per il Giappone gli invii, che hanno rilevato incrementi a tre cifre in chiusura del 2009, nel estre dell anno in corso subiscono drastici cali. Per le preparazioni, secondarie visti gli esigui quantitativi, gli acquisti dei prodotti- di origine quasi esclusivamente Norvegese, sraeliana e Svizzera- per il estre 20, sono risultati in calo. Per quanto riguarda i clienti, le preparazioni vengono esportate in gran parte in Angola, Russia e Stati Uniti (che, su base tendenziale, mostrano rispettivamente un calo degli acquisti del 41% e un aumento dell 11% e del 2%). Sul fronte delle carni fresche, i principali clienti sono rappresentati da paesi asiatici come Giappone, Hong Kong e Corea del Sud, che seguono la Russia. Per i principali clienti, il estre 20 è stato caratterizzato da un andamento differenziato degli acquisti: +15% per il Giappone e +70% per Russia, -2% per Corea e -21% Hong Kong. Contemporaneamente, si sono affacciati sui mercati europei nuovi clienti come l Australia, che continua a registrare una crescita (+40%) di quantitativi di carne suina acquistata dall Ue. Fig.2.3 L export* di carne suina dell UE- 27 (000 t) carne fresca, refrigerata e congelata (scala a sx) preparazioni di carne (scala a dx) * quantità esportate extra-ue Fonte: elaborazioni su dati Eurostat 3.3 l mercato di riferimento Per quanto riguarda i capi da macello, le quotazioni relative al estre 20 hanno registrato una dei listini su base congiunturale; tuttavia, rispetto allo stesso periodo del 2009 i livelli di prezzi all origine verificatisi in Germania e Francia hanno subito un calo (rispettivamente del 2,4% e del 3,1%). n crescita, invece, sono estre 20 4

5 risultate le quotazioni in Spagna (+0,9%). Seppure le quotazioni siano risultate in crescita su base congiunturale, anche in accordo all andamento stagionale dei mercati, l analisi dei listini dei capi da macello conferma un periodo critico per la suinicoltura europea: sul fronte tendenziale, i prezzi continuano a risultare in calo. La flessione dei listini si è verificata per un offerta che pur non essendo abbondante, ha soddisfatto una domanda stagnante; a tale dinamica deludente dei prezzi si sono aggiunti gli elevati costi di allevamento, che creano una preoccupante incertezza presso gli operatori. Fig.2.4 prezzi del suino da macello in Germania, Francia e Spagna ( /kg peso morto, iva esclusa) 2,0 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 Germania Spagna Francia Per quanto riguarda i capi da allevamento in Germania sembra essere rallentata la tendenza al rialzo dei prezzi che ha caratterizzato il Nel estre 20, infatti, i prezzi dei lattonzoli tedeschi hanno evidenziato un calo del 5,1% rispetto al estre precedente, continuando ad avere un differenziale anche su base tendenziale di oltre 20 cent/kg (2,12 vs 2,35 euro/kg). Situazione differente in Spagna, dove i prezzi (2,51 /kg peso vivo) sono risultati tra i più alti degli ultimi 2 anni, a fronte di un offerta limitata che ha stimolato il mercato ad una certa tonicità. Sebbene la variazione registrata su base congiunturale sia del -9% circa, anche in accordo con l andamento stagionale del mercato, su base annua si è comunque registrato un incremento del 16% circa. Tale andamento del mercato dei lattonzoli prosegue dopo una chiusura d anno - il in rialzo per questa categoria di capi. nfatti, sia in Germania che in Spagna i suinetti da allevamento hanno registrato quotazioni particolarmente elevate, creando difficoltà agli allevatori a ciclo aperto per i quali l acquisto di bestiame da ingrasso costituisce una ingente voce di spesa sul totale dei costi dell allevamento. Fig.2.5 prezzi del suino da allevamento in Spagna e Germania ( /kg peso vivo, iva esclusa) 2,8 2,4 2,0 1,6 1,2 0,8 Germania Spagna Fonte: elaborazioni su dati Mercolleida e ZMP Fonte:elaborazioni su dati ZMP, Ofival e Mercolleida estre 20 5

6 3. l suino in talia 3.1 l in sintesi Le stime smea per il 20 1 evidenziano una crescita dell offerta disponibile per il mercato interno, in linea con l andamento del precedente anno. Tuttavia, sul fronte della PB - ossia della produzione interna epurata delle eventuali importazioni di capi e considerate le esportazioni -, in accordo con le stime Eurostat, si dovrebbe registrare un calo, dovuto a minori macellazioni di capi nazionali compensate però da un aumento di acquisti di capi di origine estera, a minor valore unitario. Contemporaneamente, anche per le carni si stima, in linea con l aumento del 2009, un incremento dell import, soprattutto di prodotti più economici richiesti dalla Gdo. Tab.3.1 l in sintesi (000 tec) var % 09/08 var % /09 mport animali 28,5 28,2,4-1,0 Export animali 5,1 1,3-49,6-73,9 Macellazioni ,4 2,2 mport carne ,7 2,2 Export carne ,6 9,5 Consumo umano apparente ndice (2000=0) 1 - prezzi alla produzione - prezzi dei mezzi di produzione - prezzi al consumo - quantità al consumo ,2 1,4 93,2 96,9-1,7 4,0 124,5 124,6-4,1 0,1 122,1 120,1 0,7-1,6 96,8 97,2-0,4 0,4 dati relativi al 20 sono stime; 1) periodo cumulato fino al estre considerato Fonte: Sul fronte delle vendite, il 2009 ha registrato un calo dovuto ai risultati incoraggianti ottenuti dalle carni preparate e dai salumi, non controbilanciati dalle carni fresche e congelate, che hanno subito un arresto. Per il 20, tuttavia, i livelli delle vendite dovrebbero 1 Le stime vengono effettuate con l ausilio della modellizzazione Arima delle serie storiche dei dati relativi alle macellazioni e agli scambi con l estero. tornare su valori superiori anche per una migliore performance dei preparati Made in - taly. Circa gli animali vivi, dopo il notevole aumento del flusso esportativo nel 2008, a- scrivibile al livello particolarmente alto dei prezzi esteri all origine e alla contemporanea difficoltà del mercato interno, nel 2009 i quantitativi venduti sono tornati su livelli normali, che dovrebbero verificarsi anche per il 20. l consumo umano apparente sembrerebbe realizzare nel 20 un incremento, che dovrebbe essere di minore entità rispetto allo scorso anno. Tuttavia, presso tutti gli operatori della filiera permane uno stato di difficoltà dovuto ai consumi stagnanti di prodotti carnei. n questo contesto, gli effetti negativi della crisi vengono arginati soprattutto dal consumo di salumi affettati e preconfezionati, vero traino della domanda di prodotti a base di carne suina. 3.2 La produzione La produzione agricola Secondo i dati pubblicati da stat, la produzione nazionale suina ha proseguito, nel estre 20, il trend dello scorso anno con un incremento del 2,1%. Tuttavia, gli operatori reputano che le produzioni nazionali siano risultate in calo e che tale incremento sia da imputare agli abbattimenti di capi provenienti dall estero. L analisi dell andamento delle singole categorie evidenzia un arretramento che interessa soprattutto i lattonzoli, i quali tuttavia rappresentano una parte esigua delle macellazioni totali. magroni, invece, segnano un aumento delle macellazioni (+8% circa), in linea con la recente tendenza a valorizzare le carni derivate da questa categoria, sia per i minori costi di ingrasso sia per le caratteristiche del prodotto. Le macellazioni di suini grassi, infine, risultano anch esse in aumento. Le consistenze nazionali, secondo l indagine dell stat effettuata nel mese di dicembre, rispecchiano l andamento in lieve calo delle produzioni italiane: i suini presenti nelle stalle, rispetto al 2008, sono diminuiti dell 1%, con cali di tutte le tipologie di capi, compreso anche il parco scrofe, che dà un chiaro segnale delle intenzioni di produzione dei suinicoltori italiani per l anno successivo. estre 20 6

7 Tab.3.2 La produzione nazionale (000 tec) 09 var % macellazioni tot. 418,1 426,7 2,1 - lattonzoli 2,4 2,2 -,4 - magroni 25,0 26,9 7,8 - grassi 390,6 397,6 1,8 Fonte:elaborazioni su dati STAT Tab.3.3 Le consistenze nazionali (000 capi) var % suini tot ,0 - da ingrasso ,5 - da allevamento ,5 - scrofe da riprod ,4 consistenze al 1 dicembre Fonte: elaborazioni su dati STAT dati relativi al numero di suini certificati per i circuiti delle principali DOP nei primi mesi del 20 mostrano una consistente diminuzione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (-2%). Questo si traduce, in termini di cosce avviate alla salatura, in una riduzione sia per il Parma che per il S. Daniele. Sembra evidente, pertanto, che il mercato si stia orientando verso la produzione di salumi non certificati, unici prodotti che segnano un costante aumento degli acquisti e dei consumi da parte delle famiglie italiane La produzione industriale Sul fronte della produzione industriale, il dato medio del periodo aprile-maggio 20 rispetto al dato corrispondente dell anno precedente - con riferimento ai dati corretti per gli effetti di calendario - evidenzia una ripresa del dell industria dei beni alimentari, delle bevande e del tabacco (+1,6%). Va tenuto presente, però, che nei primi mesi del 2009, a causa della crisi, la produzione industriale si è attestata su livelli particolarmente bassi; pertanto, nel raffronto tendenziale, i valori attuali registrano un vantaggio imputabile ad insoddisfacenti prestazioni del passato più che a performance odierne. Per quanto attiene nello specifico alle industrie di macellazione e di lavorazione e preparazione delle carni rosse, l indice della produzione industriale mostra una ripresa nel secondo bimestre del 20, seppure di entità differenti. Più nel dettaglio, l analisi degli andamenti tendenziali sui dati provvisori rileva per le industrie di macellazione delle carni rosse un indice in aumento (+4,1%), mentre per le industrie di seconda lavorazione, rispetto al bimestre 2009, si registra una produzione industriale sostanzialmente stabile (+0,5%). Fig.3.1 Andamento dell indice della produzione industriale delle carni (2005=0) ind.alimentari, bev. e tab. preparazioni macellazione l estre 20 è provvisorio e relativo ai mesi di aprile e maggio; Fonte: elaborazione su dati STAT Con riferimento al estre 20, l indice del clima di fiducia dell industria delle carni, elaborato attraverso un panel smea rappresentativo delle imprese di prima e seconda lavorazione, mostra un miglioramento marcato rispetto al periodo precedente, ma soprattutto su base tendenziale. Tuttavia, nel dettaglio, se il segmento relativo alle preparazioni sembra allinearsi su valori decisamente più alti rispetto al precedente periodo, la prima lavorazione delle carni rosse mostra un netto peggioramento. Segnatamente, per il segmento delle seconde lavorazioni, l analisi delle componenti che concorrono al calcolo di tale indice mostra valori nettamente superiori sia su base congiunturale che tendenziale, grazie sia a ordini che ad aspettative di produzione in rialzo, a fronte di scorte stazionarie. Per quanto riguarda, invece, l industria delle macellazioni di carni rosse, gli ordini sembrano posizionarsi su livelli stabili, causando una diminuzione delle aspettative di produzione per i prossimi mesi. Su base complessiva, infatti,l indice del clima di fiducia, torna su livelli negativi su base congiunturale, sebbene rispetto all analogo periodo del estre 20 7

8 2009 la situazione sembra comunque essere in lieve miglioramento. Fig.3.2 Andamento dell indice del clima di fiducia dell industria delle carni (saldo delle percentuali di risposta) Fonte: macellazione tot industria alimentare preparazioni industria carni Fig. 3.3 Componenti dell indice del clima di fiducia dell industria degli elaborati di carne (saldo delle percentuali di risposta) La bilancia commerciale delle carni fresche e congelate, strutturalmente in passivo, evidenzia per il estre 20 un peggioramento in volume su base tendenziale. Ciò si verifica per un incremento degli invii (+25% circa in valore su base tendenziale) che non riescono a bilanciare il maggiore ricorso agli acquisti sui mercati esteri. noltre, i prodotti importati in talia nel periodo di riferimento hanno avuto un valore unitario in aumento del 2,4% rispetto all anno precedente, contraddicendo, anche solo in parte, la richiesta, da parte dei consumatori ma anche delle industrie di seconda trasformazione di prodotti economici. L talia, insieme alla Germania e al Giappone, rimane comunque tra più grandi importatori di carni suine a livello mondiale. Secondo le stime smea per il estre 20, gli acquisti di carni fresche e congelate dovrebbero proseguire un trend in crescita su base tendenziale, mentre dovrebbero risultare in calo rispetto al periodo precedente. Per quanto riguarda l export, secondo le stime smea nel estre 20 si dovrebbe proseguire l incremento delle vendite verificato nel estre dell anno, dovuto anche alle minori disponibilità di capi da macello che caratterizzano il periodo di riferimento. Tab.3.4 La bilancia commerciale delle carni suine fresche e congelate var% 1 mln q.tà valore val. unit. export tot ,5 25,2 11,3 - UE ,5 31,5 3,9 - Paesi terzi 3-28,0-11,2 23, Fonte: scorte ordini aspettative produz 3.3 Gli scambi import tot ,5 18,9 2,4 - UE ,1 19,4-0,6 - Paesi terzi 2-42,3-39,0 5,8 saldo ,9 18,4-1) variazione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente Fonte: elaborazione su dati STAT La bilancia commerciale relativa alle preparazioni di carne e ai salumi segna per il periodo in esame un miglioramento; tale andamento è dovuto soprattutto ad un incremento dell export (+25% in quantità rispetto al estre 2009), unito ad un calo dell import di prodotti preparati, sia in quantità che in valore. Le stime smea relative alle preparazioni e ai salumi, per il estre 20, segnano - a livello congiunturale - un irrobustimento dei flussi in uscita, dovuto anche a fisiologici andamenti stagionali; anche su base tendenziale, i quantitativi venduti dovrebbero essere maggiori rispetto al estre Stesso andamento dovrebbe verificarsi per quanto riguarda i flussi in entrata. L attuale tendenza, comunque, rimane ad importare prodotti senza marchio, e quindi a minor valore unitario, per assecondare la richiesta da parte dei consumatori di prodotti più economici. estre 20 8

9 Tab.3.5 La bilancia commerciale delle carni suine preparate e salumi var% 1 mln q.tà valore val. unit. export tot ,7 19,9 0,8 - UE ,3 13,8 1,0 - Paesi terzi 42 25,7 19,9 0,8 import tot. 41-3,7-1,0 0,3 - UE ,7-0,9 2,9 - Paesi terzi 0-1,1-9,0 8,5 saldo ,7 20,0-1) variazione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente Fonte: elaborazione su dati STAT principali fornitori europei di animali vivi si confermano Spagna e Olanda, subito seguiti dalla Francia. Le contenute quantità acquistate nel estre 20 sono aumentate, a seguito soprattutto dell import di capi pronti da macello. Le carni fresche e congelate, rappresentate specialmente da cosce suine, provengono prevalentemente da Germania e Olanda; nel estre 20 la tendenza ha visto un notevole incremento dei quantitativi acquistati (+19%), tanto dalla Germania (+21%) che dai Paesi Bassi (+26,4%). Fig.3.4 La dinamica dell import nazionale di carni e salumi (000 tec) carni fresche e congelate (scala a sx) carni preparate e salumi (scala a dx) Per il dato stimato Fonte: elaborazione su dati STAT 12,5 12,0 11,5 11,0,5,0 nfine, i prosciutti freschi e congelati hanno rilevato un lieve calo su base annua; questi prodotti, tuttavia, continuano a ricoprire una importante quota degli acquisti italiani, confermando una tendenza all aprovvigionamento di prodotti a minor valore unitario e di inferiore qualità. Fig.3.5 La dinamica dell export nazionale di carni e salumi (000 tec) carni fresche e congelate carni preparate e salumi Per il dato stimato Fonte: elaborazione su dati STAT Per quanto riguarda l export, gli invii di carni preparate e salumi, nel estre di riferimento segnano un trend in forte crescita, proseguendo l andamento particolarmente positivo del principali partner commerciali si sono confermati la Francia e la Germania; entrambe, infatti, hanno segnato incrementi a due cifre dei quantitativi acquistati. A livello extra-europeo Stati Uniti, Russia e Giappone sembrano apprezzare particolarmente i salumi Made in taly. Quest ultimo, soprattutto, rappresenta un importante mercato potenziale sul quale si stanno organizzando numerose azioni di promozione dei prodotti nazionali, insieme anche al Canada e al Sud Africa che, grazie a recenti ampliamenti di gamma, possono importare la quasi totalità dei salumi italiani. La mortadella si è confermata uno dei prodotti di punta grazie alla capacità di penetrare i mercati (notevole la performance nel Regno Unito). Molto dinamiche si sono confermate anche le spedizioni di prosciutti crudi (compresi speck, culatelli e coppe), soprattutto sul mercato comunitario (Germania e Austria si confermano i migliori clienti). Da rilevare, infine, come il preaffettato - in special modo di prosciutto di Parma - rivesta una quota rilevantissima dell export: per questo prodotto gli ottimi risultati dalle performance del prodotto in vaschetta hanno compensato la regressione di quello intero. estre 20 9

10 Tab.3.6 Paesi di origine dell import di suini e carni suine (000 tec) Suini vivi 09 var % Totale 8,0 13,2 66,3 - Paesi Bassi 2,0 6,3 224,5 - Spagna 2,5 1,7-33,1 Carni fresche e congelate Totale 213,1 254,7 19,5 - Germania 61,1 74,0 21,1 - Paesi Bassi 39,3 49,7 26,4 Prosciutti freschi e congelati Totale 122,9 154,0 25,2 - Paesi Bassi 34,5 43,8 27,2 - Germania 28,1 36,5 29,9 Fonte: elaborazione su dati STAT Tab.3.7 Paesi di destinazione dell export di carni suine preparate e salumi (000 tec) 09 var % Totale 25,7 29,6 15,5 - Germania 5,4 6,4 17,7 - Francia 5,4 6,2 13,2 - Regno Unito 2,4 2,9 21,8 - Austria 2,6 2,4-8,3 - Belgio 1,4 1,5 9,6 Fonte: elaborazione su dati STAT 3.4 La domanda l consumo domestico Per il periodo gennaio-giugno 20 le stime smea sugli acquisti domestici nazionali indicano una sostanziale stabilità della domanda di prodotti agroalimentari, a fronte di un calo della spesa, influenzata dalla contrazione dei valori medi unitari. n termini tendenziali, l indice destagionalizzato dei volumi di acquisto si è attestato sullo 0,1%, mentre per la spesa il calo si è attestato al 3,2%. consumatori, quindi, per far fronte alla crisi economica senza diminuire gli acquisti, hanno modificato comportamenti d acquisto maggior ricorso alle promozioni e/o alle fonti d acquisto più convenienti tipo discount e carrello della spesa, riuscendo nell impresa di diminuire la spesa senza tagliare sulle quantità. Tab.3.8 Dinamica dell indice degli acquisti (base 2000=0) e della spesa per carne suina e salumi (var.%) gen-giu 20 1 /2009 q.tà val. q.tà val. Tot. agroalim. 0,1-3,2-0,1-2,2 Carne suina e salumi 0,5-1,1 0,7-0,3 Suina, di cui: -1,6-3,5-1,5-1,8 -Naturale -0,7-3,3-0,9-1,4 -Elaborata -2,8-2,9-1,4-1,8 Salumi, di cui: 1,3-0,4 1,3 0,5 -Salumi Dop -2,4-7,4-2,9-7,3 1) stima Fonte: -Nielsen Segnatamente, per quanto riguarda le carni suine ed i salumi, il semestre in esame è risultato particolarmente negativo per la quasi totalità dei prodotti, con un andamento in forte ribasso soprattutto per il valore dei salumi Dop acquistati dalle famiglie italiane. Solo i salumi unbranded segnano un aumento dei quantitativi acquistati, anche se il valore dei prodotti richiesti dai consumatori appare in lieve calo. L analisi dei singoli estri, tuttavia, mostra un andamento diversificato: i mesi da aprile a giugno, infatti, segnano una ripresa sia dei volumi che della spesa, dopo un apertura d anno particolarmente critica. Per il 20, le stime smea indicano una situazione di lieve riduzione della spesa, a fronte di quantitativi stabili o, alcune volte, in ripresa. E il caso, in particolare, dei salumi non Dop, spesso preaffettati e preconfezionati, che continuano a registrare un trend in crescita, grazie all elevato contenuto in servizi che li rende particolarmente appetibili, anche se a maggior valore unitario rispetto agli analoghi disponibili tramite vendita assistita. Con riguardo alle aree geografiche, la domanda di carne suina e salumi per il periodo gennaio-giugno 20 è risultata in calo in particolare nel Sud, mentre è apparsa in crescita al Nord- Ovest; sostanzialmente stabile nelle altre regioni italiane. A livello di canale di vendita, infine, la contrazione è stata avvertita soprattutto nel dettaglio tradizionale e negli altri canali. Stabile la domanda presso gli ipersupermercati e in forte crescita presso estre 20

11 discount e liberi servizi, tendenze tra l altro confermate per tutto il 20. Tab. 3.9 Dinamica dell indice degli acquisti di carne suina e salumi (base 2000=0) per area geografica e canale di vendita (var.%) gen-giu 20 1 /2009 q.tà val. q.tà val. Carne suina e salumi 0,5-1,1 0,7-0,3 Nord-Ovest 3,5 1,5 2,5 1,6 Nord-Est -0,8-1,5 0,2-0,2 Centro + Sardegna 0,0-3,2 1,2-1,1 Sud + Sicilia -1,1-2,1-1,5-1,2 Super + iper -0,3-1,9 0,4-0,4 Discount 7,9 9,0 8,2 9,4 Liberi servizi 13,5 7,4 11,2 5,9 Dettaglio tradizionale -6,6-6,0-5,4-5,5 Altri canali 2-3,8 0,2-3,6-0,2 1) stima; 2)Ambulanti, mercati rionali, grossisti, spacci, Cash&carry, porta a porta, ricevuto in regalo, altre fonti Fonte: -Nielsen 3.5 l mercato prezzi alla produzione l bilancio dei prezzi dei suini grassi risulta in forte passivo a livello congiunturale, mentre segnali positivi emergono dal confronto a livello tendenziale. l suino pesante di taglia classica kg ha registrato una significativa riduzione di valore rispetto al estre precedente, attestandosi ad 1,14 euro/kg sulle principali piazze di riferimento. Nel estre 20 le medie dei suini italiani si sono sostanzialmente allineate con quelle dei capi spagnoli e olandesi con la differenza che questi ultimi vengono macellati a pesi inferiori e prodotti a costi più bassi. Per quanto riguarda i tagli, l andamento delle quotazioni nel estre di riferimento sembra essere complessivamente positivo. Un primo elemento importante da considerare è la flessione del numero delle cosce salate per DOP che ha permesso alle quotazioni dei prosciutti di registrare un segno positivo assai rilevante nel confronto a livello tendenziale. Un taglio che invece ha avuto una dinamica diversa è stato quello della spalla disossata: la forte caduta di valore rilevata a livello congiunturale è imputabile da una parte ad una maggiore immissione di scrofe sul mercato e dall altra alle forti pressioni esercitate dalla concorrenza estera. Tab.3. Prezzi all origine dei suini e prezzi all ingrosso delle carni ( /kg) Suini da macello ( kg) var % / 09 - Modena 1,23 1,14-7,3 1,8 - Milano 1,24 1,14-8,1 2,7 Magroni ( kg) - Modena 1,30 1,28-1,5-0,8 - Perugia 1,31 1,26-3,8 0,0 Prosciutti freschi tipici (-12 kg) - Modena 1,30 1,28-1,5-0,8 - Milano 1,31 1,26-3,8 0,0 Lombi Modena - Modena 3,59 3,63 1,1-2,7 - Milano 3,33 3,43 3,0 2,0 Spalle fresche - Modena 2,64 2,33-11,7-0,1 - Milano 2,55 2,30-9,8 1,8 Fonte: Relativamente alla produzione suinicola, secondo le stime fornite degli operatori, sembrerebbe confermata la tendenza al calo del numero dei suini certificati immessi nel circuito delle produzioni DOP: il volume delle richieste è stato caratterizzato da una sostanziale debolezza per i mesi di aprile e maggio mentre per il mese di giugno si è registrata una lieve ripresa volta a soddisfare la necessità delle industrie per la lavorazione. estre 20 11

12 Fig.3.6 ndice dei prezzi all origine (2000=0) Nello specifico, per quanto attiene agli allevamenti suinicoli, sebbene su base congiunturale si sia verificato un incremento (+0,9%), rispetto al estre 2009 il livello di costi rimane comunque inferiore (- 1,1%). Tale andamento è da attribuirsi, sempre su base tendenziale, al calo delle principali voci di costo: suinetti da allevamento (-2,7%), alimentazione (-1%), prodotti energetici ed in particolare energia e- lettrica (-4,4%). Su base congiunturale, tuttavia, la totalità delle voci di costo è risultata in aumento; in particolare i maggiori incrementi si sono avuti ugualmente per gli animali da allevamento (+6% circa), e per i panelli e le farine destinate all alimentazione (+8%) Fonte: allevamenti s. da allevamento s. da macello prezzi dei mezzi di produzione l tasso di aumento dei costi unitamente ad una diminuzione dell indice dei prezzi all origine ha determinato, nel estre considerato, un peggioramento della redditività agricola, come evidenziato dall indice della ragione di scambio diminuito del 6% rispetto al estre precedente. Diversamente, su base tendenziale, il miglioramento della ragione di scambio (+3%) è dovuto ad una dinamica opposta, che registra quotazioni all origine in netto rialzo (+2%) rispetto a costi in contrazione (-1,1%) prezzi al consumo costi di produzione per l attività agricola hanno registrato una su base congiunturale, come mostra l indice smea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per il totale agricoltura. Fig.3.7 ndice dei prezzi dei mezzi di produzione (2000=0) Fonte: suini tot. allevamenti tot. agricoltura Fig.3.8 ndice dei prezzi al consumo 1 (base 2000=0) tot. agroalimentare carne suina e salumi 1) acquisti domestici; per il è stimato il mese di marzo; Fonte: Sul fronte dei prezzi al consumo, nel estre 20 l indice smea dei prezzi dei prodotti alimentari acquistati dalle famiglie italiane rileva listini in rialzo rispetto al estre, anche se su base tendenziale si riscontra un calo dello 0,9% circa. Nel dettaglio, per il comparto suinicolo, la stabilità congiunturale che ha interessato i listini è ascrivile principalmente ai salumi Dop. Sono apparse in diminuzione, invece, la carne naturale ed elaborata. Diversamente, su base tendenziale tutti i prodotti mostrano una contrazione dei prezzi, soprattutto evidenziata per la carne naturale ed elaborata (rispettivamente -2,6% e -0,8%). estre 20 12

13 Tab.3.11 ndice dei prezzi al consumo della carne suina e dei salumi (base 2000=0) var % 1 / 1 09 Tot. agroalimentare 124,6 125,7 0,9-0,9 Carne suina e salumi 120,1 120,1 0,0-0,7 Carne suina, di cui 113,9 111,8-1,8-2,0 -Naturale 113,3 111,7-1,5-2,6 -Elaborata 115,6 112,8-2,4-0,8 Salumi, di cui 122,1 123,2 0,9-0,1 -Salumi Dop 113,5 113,6 0,1-0,7 1) stima Fonte: Fig.3.9 Andamento dei prezzi delle varie fasi per la carne suina fresca (euro/kg) 1,6 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1,0 origine (sx) dettaglio (dx) ingrosso (dx) Fonte:, -Nielsen estre 20 13

14 4. Focus on: la situazione economico-finanziaria delle imprese di seconda lavorazione n occasione dell indagine congiunturale relativa al estre del 20, le imprese del Panel smea sono state invitate a rispondere ad alcune domande di approfondimento che hanno consentito di raccogliere informazioni funzionali all analisi dell attuale situazione economico-finanziaria delle imprese dell industria agroalimentare italiana. La tematica è stata trattata analizzando gli aspetti della solidità, della liquidità, dell efficienza e della redditività delle aziende attraverso domande di tipo qualitativo, i cui risultati sono stati elaborati per la costruzione di un indicatore complessivo ponderato, calcolato per ciascuno dei settori analizzati e per l intera industria agroalimentare i. n dettaglio, dai risultati si evince che gli operatori nell ultimo anno hanno percepito un miglioramento generale della propria situazione economico-finanziaria: rispetto allo scorso anno infatti tutti gli indicatori hanno registrato una variazione positiva e si sono attestati su valori superiori allo zero, ad eccezione dell indicatore di redditività che nonostante il miglioramento ha continuato a posizionarsi su un valore negativo. Va evidenziato, però, che il miglioramento registrato nel giugno del 2009 rispetto al giugno del 2008 va letto alla luce della particolare situazione economico-finanziaria in cui versava l industria a- limentare nel 2008 a seguito della crisi. l degli elaborati a base di carne negli ultimi dodici mesi ha registrato un buon andamento di tutti gli aspetti, conseguendo così una performance migliore di quella media dell industria alimentare. L evoluzione positiva della domanda, delle vendite e dei prezzi di vendita ha giovato al miglioramento della efficienza e della redditività del, mentre la buona gestione dei debiti di breve e di lungo periodo ha finito con l incidere positivamente sia sulla solidità che sulla liquidità. Dal confronto con i dati delle due precedenti indagini (giugno 2009 e giugno 2008), emerge un progressivo miglioramento della liquidità e dell efficienza; diversamente, in termini di solidità e redditività, solo negli ultimi dodici mesi il è riuscito a superare le criticità dello scorso anno. Complessivamente, lo scenario del 20 si profila quindi migliorativo in tutti gli ambiti economico-finanziari. Tab. 4.1 Tendenza degli indicatori economico-finanziari del degli elaborati a base di carne giu 09/giu 08 giu /giu 09 Solidità Liquidità Efficienza Redditività ndicatore generale Legenda: in aumento; in diminuzione. Fonte: i n particolare: Area Mercati e Supporto alle Decisioni Responsabili: Claudio Federici, Antonella Finizia l indicatore di solidità è stato costruito tenendo conto delle dichiarazioni degli operatori circa la variazione (in aumento/in diminuzione) o la stazionarietà, rispetto allo scorso anno, dell ammontare dei debiti a breve e a lungo periodo e del capitale proprio proveniente dai soci; l indicatore di liquidità è stato calcolato, oltre che sulla variazione dell ultimo anno dei debiti di breve periodo, anche sull adeguatezza o meno, espressa dalle imprese, della propria liquidità rispetto alle esigenze di pagamento dei fornitori e delle banche; l indicatore di efficienza è costruito tenendo conto delle eventuali variazioni registrate nell ultimo anno a livello aziendale in termini di investimenti, costi di produzione e vendite in volume, nonché delle attese di produzione per i prossimi tre mesi; l indicatore di redditività si calcola sulla base delle variazioni dichiarate dalle imprese circa il livello del portafoglio ordini, delle vendite in volume, dei prezzi di vendita nazionali e all esportazione, dei costi di produzione e, quindi, delle attese di vendita per i prossimi tre mesi. L indice economico-finanziario complessivo è, infine, costruito come media ponderata dei suddetti quattro indicatori. Redazione a cura di: rene Petrosillo, Pierfrancesco Roberti, Giovanna Maria Ferrari i.petrosillo@ismea.it estre 20 14

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