Suini: tendenze e dinamiche del settore

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1 000.t Suini: tendenze e dinamiche del settore Segnali di ripresa per il settore grazie al traino dell export in Cina Dopo un 2015 particolarmente difficile per il settore del suino, nei primi otto mesi del 2016 sono stati registrati segnali positivi grazie alla forte spinta proveniente dalle esportazioni verso i paesi extra UE e al rialzo dei prezzi. A guidare la ripresa del mercato europeo di carni suine è la Cina, le cui importazioni dall Europa, nella prima metà del 2016, sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo del Secondo i dati della Commissione Europea, illustrati nell ultimo Rapporto Short Term Outlook , nel 2016 le esportazioni europee di carni suine dovrebbero raggiungere il livello record di 2,7 milioni di tonnellate, grazie alla spinta delle vendite sul mercato asiatico. Nella prima metà del 2016 la Cina ha importato un ammontare di carne suina (fresca e trasformata) pari a tonnellate (Fonte: IHS-GTA), registrando un incremento - su base annua - del 138% in quantità e del 151% in valore. Con tali quantitativi, la Cina ha già raggiunto, nei soli primi sei mesi del 2016, i volumi complessivamente importati nel 2015 ( ton), divenendo il primo paese importatore di carni suine fresche e trasformate, per quantità (il secondo in valore, dopo il Giappone). Ranking Paesi importatori carni suine Il ranking dei principali paesi importatori di carni suine (per volumi importati) mostra il maggior dinamismo dei mercati asiatici, in cui spicca il tasso di crescita della Cina che passa nell ultimo anno dal sesto al primo posto. Scenario in evoluzione anche per il Giappone che sale di una posizione, piazzandosi al secondo posto, e la Corea del Sud che, seppure con quantitativi minori, avanza nella graduatoria dal 10 al 9 posto Ranking Paesi importatori di carni suine - fresche e trasformate * Cina Giappone Germania Italia Regno Unito Ranking 2015: 1 : Italia - 2 : Germania - 3 : Giappone - 4 : Regno Unito - 5 : Messico - 6 : Cina 7 : Polonia - 8 : Stati Uniti - 9 : Francia - 10 : Corea del Sud Messico Polonia Stati Uniti Corea del Sud Francia *Il dato del 2016 è parziale e si riferisce soltanto al primo semestre. Fonte: Elaborazione Ismea su dati IHS-GTA L ampliamento del mercato asiatico all Europa L ampliamento del mercato da parte delle autorità cinesi alle importazioni di carni suine provenienti dall Europa, ha rappresentato una grossa opportunità strategica per l uscita dalla crisi e per lo sviluppo del settore. Tutti i paesi dell'ue che esportano in Cina hanno visto le loro esportazioni raddoppiare o triplicare già a partire dall'inizio del In particolare, Germania, Spagna e Danimarca sono i paesi europei principali fornitori della Cina, con quote rispettivamente del 20%, 18% e 11% sul totale import di carni suine di Pechino. Nei primi sei mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, la Spagna ha registrato una variazione delle quantità di carni suine esportate in Cina del 138%, la Danimarca del 152%, la Germania del 84%. I Paesi Bassi, che 1

2 Var.% n.capi rappresentano per la Cina il sesto Paese mondiale per approvvigionamento di carni suine (il quarto tra quelli europei), hanno registrato un aumento del 552%. Per l Italia il via libera alle esportazioni di carne fresca in Cina è arrivato a fine settembre 2016, seppure limitatamente alle regioni del Nord (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d Aosta, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano) e alle Marche, con il riconoscimento dell indennità da malattia vescicolare. Si deve, tuttavia, rilevare che l emanazione delle Linee guida sull alimentazione (giugno 2016) da parte del governo cinese, finalizzate ad orientare i consumi in maniera più sostenibile e salutistica, potrebbe portare nei prossimi anni ad una riduzione dei consumi di carne. La Cina pertanto, pur rappresentando attualmente il motore trainante del settore, rappresentare di fatto un incognita sul fronte dell export,. Ancora in crescita la produzione europea La ripresa della domanda estera ha permesso di fronteggiare l espansione produttiva europea non più assorbita dal mercato russo a causa del perdurare dell embargo. Secondo i dati Eurostat, nella prima metà del 2016, la produzione europea (UE 28) di suini ha registrato una crescita media del 1,1%, in numero di capi macellati. Macellazioni di suini nell'ue - Var.% gen-lug 2016/gen-lug 2015 UE 28 Germania Spagna Francia Polonia Danimarca Olanda Italia Belgio Regno Unito Portogallo Austria Ungheria Romania -5,9% -4,7% -1,7% 1,1% 2,0% 0,8% 1,1% 2,0% 2,0% 1,4% 2,8% 3,4% 4,2% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 6% Fonte: Elaborazione Ismea su dati Eurostat e quella italiana Le macellazioni in Italia proseguono il trend positivo registrato nel 2015, il cui incremento è legato al numero di animali macellati e non al peso della carcassa. Tra gennaio e luglio del 2016 la variazione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente è del +3,4% in numero di capi (7 milioni di capi macellati). Riguardo alle tipologie di animali, i dati Istat rilevano un aumento nelle macellazioni dei capi grassi (+3,7% di capi macellati). Stabili le macellazioni dei magroni (+0,4%); in leggero calo quelle dei lattonzoli (-0,3%). 5% 0% -5% -10% -15% -20% Macellazioni in Italia - var.% gen-lug 2016/gen-lug ,4% 0,4% -0,3% 3,2% 3,7% 2,7% -16,6% -14,7% Suini Lattonzoli Magroni Grassi n. capi peso morto Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat 2

3 Gen-lug 2016/IGen-lug 2015 Gen-lug 2016/IGen-lug 2015 Bene le esportazioni italiane Andamento positivo anche sul fronte degli scambi con l estero. Le esportazioni italiane di preparazioni e conserve suine nei primi sette mesi del 2016 sono aumentate del 17,7% in quantità, generando un incremento del ricavato del 7,2%. La dinamica commerciale è positiva ed evidenzia un certo dinamismo nelle esportazioni dei prosciutti con osso stagionati (+21,6%) e delle pancette stagionate (+19,5%) ma anche dei prosciutti cotti (+14%). In ripresa le vendite all estero di mortadella (+5%) che nell anno precedente avevano subito un calo,. 25% 20% 15% 10% 5% 0% 5,7% 4,8% 4,1% 1,0% prosciutti disossati, speck, culatelli Dinamica delle esportazioni principali prodotti Variazioni % in volume e valore mortadella, wurstel, cotechini e zamponi 14,1% 9,8% prosciutti cotti Volume Valore 10,2% 7,6% salsicce e salami stagionati 19,5% 17,9% pancette, stagionate 21,6% 4,3% prosciutti con osso, stagionati Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat In calo le importazioni Le importazioni, invece, continuano ad essere in flessione (-4,2% in volume e -8,1% in valore) rispetto allo stesso periodo del I prodotti che hanno registrato un calo maggiore sono le pancette (-26,6%) e altre carni di suino disossate (-17,8%). 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% -25% -30% -5,7% -10,9% Prosciutti freschi Dinamica importazioni principali prodotti Var.% in volume e valore 6,2% -1,7% altre carni suine disossate, fresche e refrigerate -7,5% -7,7% carcasse e mezzene di suini, fresche e refrigerate -17,8% -25,4% altre carni suine disossate, congelate -21,1% -26,6% pancette di suini, fresche e refrigerate Volume Valore Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat e bilancia commerciale in recupero Il calo delle importazioni ha determinato, nei primi sette mesi del 2016, un recupero della bilancia commerciale di circa 159 milioni di euro, che tuttavia rimane in passivo di 243 milioni di euro, a causa della strutturale dipendenza dall estero di carni fresche e suini vivi. La ripresa delle esportazioni sul mercato extraeuropeo, che ha contribuito ad alleggerire il mercato europeo fortemente penalizzato dall embargo russo, ha determinato inoltre un rialzo 3

4 Gen feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Mercato dei suini vivi in netto miglioramento importante delle quotazioni: mentre il 2015 si era chiuso con una forte tendenza ribassista dei prezzi all origine del settore, il 2016 ha registrato un inversione di tendenza con un progressivo rialzo delle quotazioni nel mercato suinicolo. L indice Ismea dei prezzi all origine (2010=100) dei suini, per i primi sei mesi del 2016, si attesta su un valore medio di 113,4, in aumento del 1,8% rispetto al primo semestre del 2015 (111,3). Ma è nei mesi seguenti che viene registrata la crescita maggiore, fino ad arrivare a quotazioni record nel mese di settembre quando l indice dei prezzi all origine dei suini si attesta su 137,3 (+13% rispetto a settembre 2015), in particolare su 139,7 per i suini da macello (+12,6% base annua) e 120,2 per i suini d allevamento (+16% base annua) Indice dei prezzi all'origine (2010=100) gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set AGRICOLTURA SUINI DA MACELLO PRODOTTI ZOOTECNICI SUINI D'ALLEVAMENTO Rialzo dei prezzi dei suini grassi destinati alle DOP L andamento positivo dei prezzi dei suini da macello ha avuto inizio a partire da maggio Per quanto riguarda le singole categorie di animali, il suino pesante ( Kg) - principale specializzazione produttiva italiana - destinato principalmente all industria di trasformazione di alta qualità (DOP), è stato interessato da un recupero progressivo sul prezzo all origine a partire dal mese di giugno. Ad ottobre, sulla piazza di Modena, la quotazione è arrivata a 1,73/Kg recuperando 0,28 centesimi su base annua, con una variazione del 19,5%. Quotazioni in rialzo anche per il suino leggero ( Kg) - destinato invece all immissione sul mercato di carni fresche. In questo caso, la vera impennata si è avuta ad agosto ed è poi proseguita fino a raggiungere ad ottobre quotazioni pari a 1,84/kg, recuperando 0,30 centesimi rispetto a ottobre 2015 ( 1,54). 1,90 1,80 1,70 1,60 1,50 1,40 1,30 1,20 1,10 1,00 Prezzi all'origine suini da macello Suini grassi - 156/176 KG Suini leggeri - 90/115 KG

5 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott e dei suini d allevamento Rivalutazione dei tagli per produzioni tipiche Per i suini d allevamento e in particolare per i suinetti di 30 Kg, la tendenza crescente dei prezzi è stata registrata dai primi mesi dell anno: il prezzo medio del periodo gennaio-ottobre, pari a 2,65/kg risulta in crescita dell 8,2% su base annua, spuntando 20 centesimi sulla quotazione media del periodo corrispondente del Tendenza inflativa anche per i prezzi all ingrosso dei tagli industriali destinati alle produzioni tipiche. In aumento le quotazioni delle cosce fresche pesanti (12-15 Kg) destinate al circuito delle produzioni DO che - sulla piazza di Modena nello stesso periodo, mettono a segno un aumento del 13% su base annua, con un recupero di 0,54 centesimi. Continuano a rimanere su terreno negativo, invece, i lombi (Lombo Modena) il cui prezzo cala di 0,21 centesimi e la spalla senza osso con una flessione del 2,8%. Prezzi all'ingrosso dei principali tagli di carne ( /Kg) 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1, PROSCIUTTO PER PROD. TIPICHE 10/12 KG PROSCIUTTO PER PROD. TIPICHE 12/15 KG LOMBO MODENA SPALLA SENZA OSSO Ancora favorevole l andamento dei costi di produzione Il rialzo dei prezzi all origine, unitamente all andamento dei costi di produzione che si sono mantenuti stabilmente bassi per tutto il 2016, ha dato ossigeno al settore. 150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0 90,0 80,0 Indice dei mezzi correnti di produzione (2010=100) gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago Animali da allevamento Mangimi Prodotti energetici Salari Aumento della redditività per gli allevamenti In un contesto generale in cui i costi agricoli sono complessivamente inferiori rispetto a quelli sostenuti nel 2015, nei primi otto mesi del 2016 la redditività degli allevamenti suinicoli risulta in aumento. Nonostante il rialzo dei costi di produzione,, dovuto sostanzialmente all aumento dei prezzi dei lattoni, la redditività degli allevamenti risente positivamente della ripresa dei prezzi dei 5

6 va.% gen-ago 2016/gen-ago 2015 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 gen-15 feb-15 mar-15 apr-15 mag-15 giu-15 lug-15 ago-15 set-15 ott-15 nov-15 dic-15 gen-16 feb-16 mar-16 apr-16 mag-16 giu-16 lug-16 ago-16 set-16 ott-16 euro/capo suini, in particolare di quelli grassi, nonché del calo dei prezzi dei mangimi e in particolare di quelli di mais e soia. Analisi costi/ricavi fase allevamento suini 165 Kg Tot Costi di produzione (euro/capo) Tot ricavi Ancora in calo i consumi domestici di carne Al forte aumento della domanda estera, soprattutto da parte del mercato orientale, si contrappone l andamento della domanda interna che continua ad essere in contrazione. Gli acquisti domestici di carni suine e salumi continuano, infatti, a registrare una dinamica flessiva. A fronte di una diminuzione delle quantità acquistate pari al 5,9%, le famiglie italiane, nella prima parte dell anno, hanno speso il 7,4% in meno in carne fresca di suino. Allo stesso tempo, gli italiani hanno acquistato anche meno salumi (-6,2%) con un calo in valore del 5,0%. In particolare, tra i salumi, continua la discesa degli acquisti di wurstel (-17,8% in quantità) iniziata lo scorso anno, ma anche dei salami (-4,2%) e del prosciutto crudo (-4,1%); una flessione meno accentuata ha interessato anche il prosciutto cotto (-1,9%). 0% -5% -10% -15% -20% Acquisti domestici di carni fresche e salumi -25% Carni fresche Salumi Prosciutto cotto Prosciutto crudo Salami Wurstel Altri Salumi Quantità -5,9% -6,2% -1,9% -4,1% -4,2% -17,8% -4,8% Spesa -7,4% -5,0% -3,1% -3,6% -5,0% -20,3% -4,5% Leggermente meglio i salumi IG Trend negativo anche per i principali salumi IG. In flessione le quantità acquistate sia di Prosciutto Crudo di Parma (-7,1%) che di San Daniele (-8,4%). Trend negativo anche per lo Speck () e 6

7 Var.% gen-ago 2016/gen-ago 2015 per il Salame cacciatora (-3,1%). In aumento invece gli acquisiti di Prosciutto crudo Toscano (+64,6%), Zampone Modena (+44,7%) e Mortadella Bologna (+13,9%) Prosciutto crudo Parma Prosc.cru do San Daniele Mortadell a Bologna Fonte: Elaborazione su dati ISMEA Nielsen - Consumer Panel Service Acquisti domestici di salumi IG Prosciutto Crudo Toscano Salame cacciatora Speck Alto Adige Zampone di Modena Var.% volume -7,1% -8,4% 13,9% 64,6% -3,1% 44,7% Var.% valore -2,0% -5,4% 6,8% 64,7% -3,1% -4,8% 48,6% 7

8 Consumi di carne fresca e salumi in Italia Dinamica flessiva per il consumo di carni fresche suine anche nei primi 8 mesi del 2016, periodo in cui gli acquisti domestici di carne di suino si sono ridotti del 5,9% in quantità e del 7,4% in valore. A livello territoriale, in termini assoluti, le maggiori contrazioni si registrano nel Sud Italia, - area in cui viene consumata la maggiore quantità di carne -, con un calo percentuale del 6,4%. Dell 8,5% e del 7,4% i cali registrati rispettivamente nel Nord Ovest e nel Nord Est, dove il consumo di carne è meno elevato che al Sud. Migliore la situazione nel Centro Italia: qui infatti i consumi registrano un calo più contenuto del -1,4%. Quota % in volume Acquisti domestici di carne fresca di suino per area geografica Variazione % - gen-ago 2016/gen-ago 2015 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud 34,1% 22,1% -2,0% -1,4% 24,0% 19,9% Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud -8,0% -12,0% -8,5% -8,5% -7,4% -9,7% Var.% volume -4,5% Var.% valore -6,4% -7,4% L analisi per canale distributivo attesta che di tale flessione hanno risentito maggiormente i punti vendita del format tradizionale (-9,1% in volume e -9,6% in valore), mentre il calo presso distribuzione moderna è stato meno accentuato (-5,8% in volume e -7,4% in valore). Da registrare nei primi 8 mesi del 2016 anche l importante flessione di acquisti di carne nei punti vendita discount (l unico canale che aveva tenuto nel corso del 2015) a dimostrazione del fatto che la crisi della carne suina non è solo dovuta a fattori economici ma anche legata ad un nuovo atteggiamento più salutistico del consumatore che si indirizza verso altri prodotti. Var.% acquisti domestici per canale distributivo - gen-ago 2016/gen-ago ,0% -8,0% -12,0% -4,1% -5,5% -6,5% -6,6% -9,3% -10,5% -1,6% -3,0% -9,1% -9,6% Iper Super Hard discount Liberi servizi Canali tradizionali Var.% volume Var.% valore Dinamiche simili riguardano i consumi di salumi, la cui presenza è in diminuzione nei regimi alimentari degli italiani: del 6,2% il calo degli acquisti di salumi in quantità e del 5,0% in valore, nei primi otto mesi 2016, su 8

9 base annua. La crisi dei salumi interessa soprattutto il Sud Italia (area che copre il 29% del totale acquisti salumi) dove nel periodo di analisi si registra una caduta i degli acquisti in volume del 7,9% e il Nord Ovest (area che pesa quasi il 28% sugli acquisti di salumi nazionali) dove il calo registrato è stato del 7,2%; meno intensa la flessione delle regioni del Centro Italia. Quota % in volume ,3% 22,7% 27,7% 20,3% Nord Ovest Nord est Centro Sud Acquisti domestici di salumi per area geografica -2,0% -8,0% Variazione % - gen-ago 2016/gen-ago 2015 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud -6,4% -7,2% -5,8% Var.% volume -3,5% -2,9% -2,9% Var.% in valore -7,9% -6,3% I canali tradizionali (botteghe tradizionali, ambulanti/mercato rionale) risentono maggiormente del calo degli acquisti di salumi (-11,2% in volume e -10,2% in valore), mentre la distribuzione moderna subisce meno tale contrazione (- -5,8% in volume e -4,6% in valore). -2,0% Variazione % acquisti domestici salumi per canale distributivo - genago 2016/gen-ago ,0% -12,0% -5,2% -3,0% -7,2% -5,3% -3,4% -4,4% -7,4% -10,2% -11,2% Iper Super Hard discount Liberi servizi Canali tradizionali Var.% volume Var.% valore Direzione Servizi per il Mercato Responsabile: Giovanna Maria Ferrari Redazione a cura di: Barbara Orrico b.orrico@ismea.it 9