TENUTA di PETROLO CON LIEVE CUORE, CON LIEVI MANI

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1 TENUTA di PETROLO and in the end the love you take is equal to the love you make (John, Paul, George, Ringo) quas dederis solas semper habebis opes (Marziale) Perché tutto l amore e il rispetto che a Petrolo mettiamo nel coltivare il nostro pezzo di terra ritorna nella bellezza dei vini che la natura ci dona. Perché con circa piante in produzione, in gran parte Sangiovese e poi Merlot e in piccola parte Cabernet Sauvignon, produciamo poco più di bottiglie in totale (Torrione , Galatrona , Bòggina 5000). Perché il lavoro costante in vigna, un attenzione maniacale in cantina, con una lavorazione delle uve estremamente delicata, senza uso di lieviti selezionati o enzimi, supportati da condizioni pedo-climatiche estremamente favorevoli, ci consentono ogni vendemmia, con risultati ovviamente diversi di anno in anno e differenti caratteristiche a seconda delle condizioni, di avvicinarci al nostro ideale di vino, sia con il Sangiovese, sia con il Merlot. Cioè un vino che al di là della varietà delle uve dal quale è composto, parli il linguaggio del pezzo di terra dal quale proviene. Che sia nel suo piccolo un classico, che oltre ad essere principalmente buono, riesca a racchiudere in sè le storie delle persone che lo hanno fatto, pensato, che hanno vissuto e lavorato per generazioni su quel pezzo di terra. Perché il vino è un progetto a lunghissimo termine, dove i risultati spesso si cominciano a vedere dopo generazioni e i vini oggi prodotti a Petrolo hanno le lori radici non solo nell epoca di mio nonno (anni 40/ 70) e di mia madre (anni 80/ 90) ma, riferendoci all epoca moderna, almeno dal tempo di un precedente proprietario di Petrolo, Giorgio Perrin, agronomo oriundo svizzero di inizio 800, membro onorario dell Accademia dei Georgofili di Firenze, che nel 1834 nel Giornale agrario toscano, parla già delle qualità del Sangiovese a Petrolo, soprattutto della vigna cosiddetta in località Campo Asciutto, l attuale Bòggina, e addirittura riferisce che era uso comune in quei tempi, quantomeno in questa parte della Toscana, cioè il Chianti, piantare uve franzose da abbinare al Sangiovese, le quali non avrebbero alterato le qualità dei nostri vini in quanto il territorio avrebbe prevalso sulle differenti varietà di uva. Ripetiamo, questo in un saggio del 1837 che si può tranquillamente ancora oggi consultare. CON LIEVE CUORE, CON LIEVI MANI Un grande vino, un vino grande e' destino. E' il connubio - matrimonio tra un pezzo di terra, altamente vòcato, la vigna ivi piantata, e l'uomo che cerca di governarla... e' solo con la passione e il lavoro dovuti, in vigna come in cantina (con lieve cuore, con lievi mani), giorno per giorno, cercando di convincere le piante a produrre in armonia la giusta quantità di uva, che forse si riesce a produrre un grande vino... cercando poi di non rovinare tutto in cantina... solo e soprattutto non obbligando la natura, ma aiutandola, a darci il meglio di sè sottoforma di un bel grappolo di uva matura, con tutti gli elementi dell'acino, dalla buccia alle sostanze all interno di esso in armonia, pronti a farsi destino... quindi vino, per noi. (Luca Sanjust)

2 Organigramma aziendale: la Tenuta di Petrolo è di proprietà di Lucia Bazzocchi Sanjust, Luca Sanjust e Maria Sanjust ed è condotta dal figlio Luca Sanjust. Il tecnico agronomo dell azienda è il Dott. Carlo Nesterini; il tecnico enologo aziendale è il Dott. Stefano Guidi ed entrambi si avvalgono della collaborazione agronomica ed enologica del Dott. Carlo Ferrini. Zona di produzione: la proprietà si estende attualmente su 272 ettari di cui attualmente vitati circa 27 Ha in produzione, 19 ha ad oliveto e il resto seminativi e bosco ad un altitudine compresa tra 250 e 400 mt s.l.m., dove il terreno presenta stratificazioni rocciose di galestro. La zona è quella del Chianti dei Colli Aretini che fanno da corona al versante s/e dei Monti del Chianti Classico, storicamente conosciuta e così delimitata nel 1716 dal Granduca di Toscana come zona di particolare pregio viticolo ed olivicolo (Val d Arno di Sopra). La Tenuta Petrolo faceva parte dell antico feudo medioevale di Galatrona di cui esiste ancora la torre (Torrione da cui origina il nome del vino) innalzata su basi di epoca romana. La Tenuta fu acquistata dalla famiglia Bazzocchi negli anni Quaranta e dalla seconda metà degli anni Ottanta i proprietari hanno intrapreso una svolta produttiva basata esclusivamente secondo i criteri della ricerca estrema della qualità. Vinificazione: la vinificazione avviene in vasche di cemento vetrificate, effettuando fermentazioni separate in base alla tipologia e provenienza delle uve. La macerazione delle bucce viene prolungata a secondo dei vitigni utilizzati e della tipologia dell annata favorendo un estrazione completa. I rimontaggi sono eseguiti con molta cura ed il controllo della temperatura di fermentazione è sorvegliato in modo che non superi mai i gradi centigradi. Invecchiamento: dopo avere svolto la fermentazione malolattica e subìto semplici travasi per eliminare le sostanze fecciose, il vino comincia il periodo dell invecchiamento. La scelta dei legni viene considerata di primaria importanza ed è in continua evoluzione. L affinamento del vino nelle barriques è tenuto sotto costante osservazione. Si stanno studiando le varie tipologie di barriques a seconda delle caratteristiche dei due tipi di vino prodotti.

3 INARNO 2012 INARNO principalmente nasce come omaggio di Petrolo alla neonata o per meglio dire "rinata" DOC VAL D'ARNO DI SOPRA. Nel 1716 il Granduca di Toscana Cosimo III De Medici divise la Toscana in 4 zone vitivinicole di pregio : CHIANTI - CARMIGNANO - POMINO - VAL D'ARNO DI SOPRA. Questo editto e' il primo documento al mondo di una classificazione territoriale in zone di pregio per la produzione del vino. INARNO nasce come progetto comune con i "vignerons" nostri vicini per valorizzare la bellezza del nostro territorio della Val d'arno di Sopra e per esaltarne le qualità del suo Sangiovese. INARNO sarà un vino prodotto con le uve di Sangiovese coltivate nei vigneti dei "vignerons" nostri vicini e amici, che il team di Petrolo selezionerà con cura e soprattutto aiuterà a vinificare "in loco", con la stessa metodologia o "modus operandi" con il quale siamo abituati a lavorare a Petrolo, cioè in modo molto classico, sostanzialmente vinificando il mosto in vasche di cemento. INARNO andrà in bottiglia dopo pochi mesi dalla vendemmia sotto l'attenta regia di Petrolo come un chianti d'annata per esaltarne le sue caratteristiche di freschezza e bevibilità. Essenzialmente INARNO e' un vino che ci racconta della bellezza e generosità e bontà del Sangiovese coltivato nel nostro territorio. E' un vino fatto in modo artigianale che rispecchia il lavoro antico di tanti piccoli produttori della nostra zona e che avrà nel prezzo estremamente contenuto uno dei suoi punti di forza. Sostanzialmente INARNO e' un vino ad un prezzo da prodotto "industriale" ma che invece viene prodotto sotto tutti i dettami e crismi di un autentico vino artigianale. Questo e' possibile grazie all'unione e alla forza di tanti piccoli produttori della zona che mettendo a disposizione di Petrolo le loro uve sono consapevoli che un prodotto del genere non potrà' che fare bene al nome della neonata DOC e conseguentemente al nome di tutto il territorio e dei suoi abitanti. Per motivi di ordine burocratico e di lentezze amministrative non dipendenti da noi, la prima annata di INARNO uscirà come IGT Rosso Toscano, ma sarà come spiegato finora, un vino prodotto nella DOC Val d'arno di Sopra dai nostri vicini e amici "vignerons" sotto la nostra attenta supervisione. ph 3,58 tot. 5,25 g/l Alc. Vol. 12,98% 29,5 g/l Polyphen mg/l Note di Degustazione: In omaggio allla quasi dimenticata Val d'arno di Sopra DOC, l Inarno 2012 mostra un affascinante bouquet di erbe aromatiche, fiori blu e frutti di bosco. Per motivi burocratici, il vino non è etichettato secondo la DOC ma segue comunque lo stile tradizionale di questa parte di Toscana che era risaputa una volta per i suoi vini freschi, di facile beva. Scadenza anticipata: Wine Advocate, Monica Larner Wine Advocate Wine Spectator Luca Maroni

4 TORRIONE 2011 Denominazione: Toscana Indicazione Geografica Tipica Integralmente prodotto e imbottigliato all origine Prima annata di produzione: 1988 Uvaggio: 80% Sangiovese, 15% Merlot, 5% Cabernet Sauvignon Produzione: circa bottiglie Vendemmia: il Torrione è ottenuto in prevalenza da uve Sangiovese provenienti dai vigneti storici dell azienda degli anni 70 e da vigneti più recenti impiantati con criteri estremamente rigorosi sia per quantità di ceppi per Ha, sia basandosi su una zonazione molto scrupolosa che ci ha portati all individuazione dei vari porta-innesti più consoni da adottare. La resa per pianta è notevolmente contenuta (max 500 g per ceppo), permettendo la concentrazione di tutti i componenti nobili dell uva, fondamentale per le caratteristiche di grande struttura, eleganza ed equilibrio che si vogliono raggiungere con questo vino. Vinificazione: la macerazione delle bucce si prolunga per oltre 14 giorni. I rimontaggi sono eseguiti con estrema cura per consentire alle bucce un estrazione completa di antociani e polifenoli. La fermentazione malolattica in genere si svolge in maniera regolare, in parte in barriques di rovere francese di uno, due e tre anni, in parte in botti di rovere da 40 Hl ed in parte in vasche di cemento vetrificato, e già nei primi giorni di Dicembre il vino inizia il suo periodo di invecchiamento. Invecchiamento: il vino passa in barriques e tonneaux di rovere francese di uno, due e tre anni ed in botti grandi da 40 Hl di circa 10 anni per un periodo di circa 15 mesi. Durante questa fase il vino è lasciato per i primi 6 mesi sulle feccie fini, facendo particolarmente attenzione all evoluzione. Questo processo permette di raggiungere una maggiore complessità. In seguito all imbottigliamento il vino inizia il suo consueto periodo di affinamento di circa 6 mesi. ph 3,65 Tot. 5,86 g/l Alc. Vol. 14,23% 32.3 g/l Polyphen mg/l Note di Degustazione: C'è una bella purezza di frutto in questo giovane rosso con ribes e lamponi al naso e palato. E corposo, con tannini fini e un finale fresco e pulito. Preciso ed elegante. Il migliore in assoluto da qui. Una miscela di sangiovese e merlot. Di un valore meraviglioso per la qualità. Da bere o da tenere. J. Suckling James Suckling Vinous Galloni Wine Advocate Gambero Rosso bicchieri

5 GALATRONA 2011 Denominazione: Toscana Indicazione Geografica Tipica - Integralmente prodotto e imbottigliato all origine Prima annata di vendemmia: 1994 Uvaggio: 100% Merlot Produzione: circa bottiglie Vendemmia: il Galatrona è ottenuto da uve Merlot in purezza, provenienti dai vigneti dell azienda dei primi anni 90. La resa per pianta è notevolmente contenuta (max 500 g per ceppo) e ciò permette la concentrazione di tutti i componenti nobili dell uva, fondamentale per le caratteristiche di grande struttura, eleganza, equilibrio e persistenza che si vogliono raggiungere con questo vino. Vinificazione: la macerazione delle bucce si prolunga per circa 14 giorni. I rimontaggi sono eseguiti con estrema cura e frequenza elevata per consentire alle bucce un estrazione completa. La fermentazione malolattica si svolge in barriques, generalmente con avvio rapido e decorso regolare. Invecchiamento: dopo la fermentazione malolattica il vino rimane in barriques di rovere francese nuove per un periodo di 18 mesi. Durante questa fase il vino è lasciato per i primi 6 mesi sulle feccie fini, facendo particolarmente attenzione all evoluzione. Questo processo permette di raggiungere una maggiore complessità. In seguito all imbottigliamento il vino inizia il suo consueto periodo di affinamento di 6 mesi. ph 3,67 Tot. 6,11 g/l Alc. Vol. 14,49% 33.1 g/l Polyphen mg/l Note di Degustazione: Questo è un fenomenal merlot in purezza con mirtilli, lamponi e sentori di cioccolato al latte. Anche noce moscata. Un pieno corpo, con tannini finissimi ancora gommosi e un finale lungo e intenso. Mi ricorda l'incredibile Il migliore in assoluto da qui. Ha bisogno di quattro o cinque anni di affinamento in bottiglia per ammorbidirsi. J. Suckling James Suckling Vinous Galloni Falstaff

6 BÒGGINA e BÒGGINANFORA 2011 Quando penso a Bòggina mi viene in mente un piccolo quadro di Paul Klee e della descrizione che ne fa Walter Benjamin nel suo libro-capolavoro Angelus Novus C'è un quadro di Klee... vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo... ha il viso rivolto al passato... ma una tempesta spira dal paradiso... questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle... Ecco Bòggina, un vino con gli occhi rivolti al passato (la tradizione secolare in Toscana nelle sue parti più belle e vocate del nostro Sangiovese...) ma nello stesso tempo un vino spinto inesorabilmente verso il futuro... (con l'attenzione e l'estrema cura nei minimi dettagli che oggi a differenza di ieri, mettiamo nelle lavorazioni in vigna e in cantina...) Bòggina nasce da un sogno, il sogno che ha avuto mio nonno Ing. Gastone Bazzocchi (che nel 1947 ha acquistato l azienda) quando ha piantato questa vigna di Sangiovese nel Ancora oggi questa vigna di circa ha 5.50 (che negli anni, pezzetto dopo pezzetto è stata ripiantata principalmente con una selezione massale per non perdere i cloni del vigneto originale) è il miglior vigneto di Sangiovese che abbiamo a Petrolo, sia per le condizioni pedo-climatiche estremamente favorevoli, sia per la sua bellezza intrinseca, documentata da autorevoli fonti sin dai primi anni del 700. Il vigneto di Bòggina è stata la vigna che nel 1988 Giulio Gambelli e mia madre Lucia Bazzocchi Sanjust hanno selezionato per produrre il primo Torrione. Oggi il Torrione è ottenuto non solo dal vigneto di Bòggina ma dall assemblaggio di tutti i vigneti storici di Sangiovese dell azienda. Per non privare il Torrione del suo lotto migliore, la produzione di Bòggina è limitata a circa HL 45 (6000 bottiglie). Boggina viene fermentato nelle tradizionali vasche di cemento di Petrolo e affinato per circa 15 mesi in una botte grande di rovere francese di circa 45 HL. La prima annata di produzione del Boggina è stata la Dall annata 2011 Petrolo sta sperimentando la vinificazione di un lotto di Bòggina in 2 anfore di terracotta di litri 300 l una. Il mosto o vino rimane a contatto con le bucce per circa 6 mesi, dalla vendemmia a fine Settembre fino a fine Marzo, per poi tornare di nuovo dopo la svinatura in anfora per l affinamento per altri 6 mesi. Questo processo di vinificazione viene effettuato senza l aggiunta di solfiti. La macerazione delle bucce all aria, ovvero attraverso una semplice follatura del cappello, si prolunga per non più di 2 settimane, dopodiché l anfora viene ermeticamente sigillata, con ancora le bucce all interno, con un contatto con l ossigeno non più diretto ma bensì indiretto, ovvero attraverso la porosità della terracotta stessa, impedendo un forte processo di riduzione. Questo procedimento permette quindi un uso dei solfiti praticamente nullo. Sembrerebbe, secondo la nostra esperienza, che il prolungato contatto del vino sulle bucce, compia una sorta di protezione al vino stesso. Questo particolare lotto di Bòggina che abbiamo chiamato Bògginanfora per ora è prodotto in poco meno di 600 bottiglie e la prima annata imbottigliata è la Data la qualità che a parer nostro abbiamo raggiunto con questo particolare tipo di vinificazione, oltremodo secondo noi adatto al Sangiovese, crediamo che in futuro amplieremo, sebbene sempre limitatamente, la produzione del Bògginanfora. (Luca Sanjust)

7 BÒGGINA 2011 ph 3,64 Tot. 5,80 g/l Alc. Vol. 14,05% 31.8 g/l Polyphen mg/l Note di Degustazione: L va del Boggina 2011 provengono tutti dal solito vigneto, questa versione vede 12 giorni di macerazione e 14 mesi di invecchiamento in botte (sia tonneaux e botte). Si tratta di un vino radicalmente diverso che mostra precisione e focalizzazione più scura. A paragone il BogginAnfora si sente più confuso e nebbioso con una presentazione aromatica più ampia, anche se entrambi i vini hanno un notevole fascino. Qui, gli aromi vengono consegnati direttamente ai vostri sensi con potenza e determinazione. La sensazione in bocca è riccamente stratificata con ciliegia e spezie. Scadenza anticipata: Wine Advocate, Monica Larner James Suckling Wine Advocate Slow Wine TCI Vini Buoni d Italia Grande Vino 4 stars ph 3,69 Tot. BÒGGINANFORA ,38 g/l Alc. Vol. 14,15% 32.3 g/l Polyphen mg/l Note di Degustazione: Un vino con frutti di bosco, caffè e sentori di vaniglia, oltre a un sottotono di pesca. Corpo da medio a pieno, tannini super integrati e un finale pulito e fruttato. Solo poche centinaia di bottiglie per questo Sangiovese similpinot noir. E un nuovo vino da uno dei produttori migliori di merlot in Italia e viene fermentato in anfore di terracotta. Meglio nel J. Suckling James Suckling Wine Advocate Espresso Eccellenza

8 SANPETROLO Dal 2001 il Vinsanto del Chianti di Petrolo diventa il SANPETROLO, decisione presa a causa delle vedute ristrette e incomprensibili del disciplinare del Vinsanto del Chianti. Il SANPETROLO ha delle caratteristiche molto peculiari (tra l altro l invecchiamento di circa 9 anni in piccoli caratelli di rovere) e secondo noi eccezionali che non coincidono con i valori analitici entro i quali la denominazione Vinsanto del Chianti è confinata. Non è filtrato, è poco alcolico (non supera mai gli 11% Vol.) ed ha un alto contenuto zuccherino (circa oltre 450 g/l). Dall annata 2001 il Petrolo Vinsanto del Chianti DOC diventerà per sempre il SANPETROLO, Vino da Tavola Biaco Dolce. Uvaggio: 50% Trebbiano toscano e 50 % Malvasia Bianca Produzione: circa 600 mezze bordolesi. Vendemmia e appassimento: il Sanpetrolo è ottenuto dalla scelta delle migliori uve aziendali provenienti dalle più vecchie vigne di Malvasia bianca per il 50% e Trebbiano toscano per il 50%. I grappoli vengono distesi in particolari cassette traforate, posizionate in un locale asciutto e ben ventilato fino a febbraio-marzo successivi alla vendemmia. Vinificazione: raggiunto l ottimale grado di appassimento delle uve, viene effettuata un accurata scelta delle uve in base al loro stato sanitario e i grappoli interi vengono introdotti direttamente in una pressa pneumatica dove subiscono una pressatura soffice e delicata. Il mosto ottenuto viene lasciato riposare per decantazione statica per circa due giorni. Invecchiamento: il mosto decantato viene introdotto in piccoli caratelli nuovi di legno di 50 lt. I contenitori sono riempiti per circa il 70% e vengono riposti nella vinsantaia, un locale ben areato e caratterizzato da grande sbalzo termico. Qui avviene la fermentazione e la maturazione per nove anni, al termine dei quali viene effettuato l assemblaggio dei soli caratelli che hanno dato i risultati migliori. Segue l imbottigliamento e l affinamento in bottiglia. Note di Degustazione: Il divino SanPetrolo 2004 si apre con un colore ambrato-marrone scuro e un indimenticabile intensità aromatica che ricorda zucchero di canna caramellato, sciroppo d'acero, mandorle tostate, miele naturale grezzo direttamente dal favo, caramello e nocciola. È estremamente dolce e appiccicoso in bocca con una densità collossa sul finale. Questa espressione di Vino da Tavola è composta in parti uguali di Malvasia e Trebbiano. L uva viene essiccata in piccole cassette (solo tre grappoli per contenitore) per sei mesi e fermentato in caratelli, la piccola botte tradizionale usata per il Vinsanto. Scadenza prevista: Wine Advocate, Monica Larner Wine Advocate Wine Spectator Espresso TCI Vini Buoni d Italia /20 Gold Star