La tecnica della macerazione prefermentativa a freddo con neve carbonica nella vinificazione in rosso di alcune cultivar italiane.

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1 La tecnica della macerazione prefermentativa a freddo con neve carbonica nella vinificazione in rosso di alcune cultivar italiane. Antonella Bosso, Loretta Panero, Massimo Guaita, Maurizio Petrozziello CRA Istituto Sperimentale per l Enologia- via P. Micca, Asti antonella.bosso@isenologia.it Parole chiave : Antociani, criomacerazione, neve carbonica, tannini, Barbera, Nebbiolo, Montepulciano d Abruzzo. This work shows the results of the application of pre-fermentative cold maceration technique using dry ice to 3 Italian cultivars (Barbera, Nebbiolo and Montepulciano d Abruzzo), in order to evaluate its applicability to the production of wines with strong varietal characteristics (varietal and sustainable oenology). This technique allows to obtain wines with a higher anthocyanins and tannins content and with a deeper colour. The extraction amount depends on cultivar (differences between Barbera and Montepulciano d Abruzzo), grapes composition (differences between 2001 and 2002 Barbera grapes) and on the technical conditions (short-maceration time and a delayed heating after cold maceration). The effect on sensory characteristics results positive for Barbera and Nebbiolo and less interesting for Montepulciano d Abruzzo. As regard gustative descriptors, in the cultivars with a higher tannin content (Nebbiolo and Montepulciano d Abruzzo), the cold maceration seems to cause a significant increase of wine astringency. Introduzione La macerazione prefermentativa a freddo è una pratica tecnologica la cui applicazione nella vinificazione in rosso risulta relativamente recente ed il cui impiego è ancora circoscritto per quanto riguarda i volumi di pigiato trattati. L interesse verso questa pratica è sorto dalla ricerca di un procedimento di macerazione che consentisse di incrementare il tenore in antociani totali e, dunque, l intensità colorante dei vini, senza provocare un equivalente arricchimento in composti flavanici. L impiego delle basse temperature su pigiato ha appunto lo scopo di determinare una selettività del processo di macerazione, favorendo l estrazione delle sostanze volatili o dei loro precursori presenti nelle bucce (Guidotti et al., 1985) e degli antociani, rispetto a quella dei tannini. I risultati ottenuti su Pinot nero hanno confermato un interessante effetto della macerazione a freddo sulle caratteristiche aromatiche dei vini che presentavano note olfattive di piccoli frutti (cassis, fragola..) più intense e gradevoli rispetto alle tesi testimone (Feuillat, 1997). Non sempre però i vini sono risultati più ricchi in antociani totali e più colorati dei testimoni (Feuillat, 1997, Gerbaux, 1993 e Gerbaux et al., 1998); ciò probabilmente dipende dagli interventi attuati congiuntamente al raffreddamento del pigiato per quanto riguarda la protezione degli antociani estratti dall ossidazione enzimatica, quali l utilizzo di gas inerti. L impiego della anidride carbonica in forma liquida o solida (ghiaccio secco o neve carbonica), come agente criogenico, in sostituzione dei tradizionali sistemi di raffreddamento per scambio termico (piastre o fasci tubieri), ha determinato indubbi vantaggi soprattutto per quanto riguarda il processo di estrazione della sostanza colorante, grazie al duplice effetto sulla fragilizzazione delle pareti cellulari delle bucce durante il repentino passaggio di stato della CO 2 liquida o solida a CO 2 gassosa che sulla protezione degli antociani nei confronti delle perdite per ossidazione enzimatica da parte della CO 2 gassosa liberata (Couasnon, 1999a e 1999b, Bosso et al., 2006 e Parenti et al., 2004). Il presente lavoro riporta i risultati di esperienze condotte nell arco di un quadriennio (tra il 2001 ed il 2005) riguardanti l applicazione della macerazione prefermentativa a freddo con neve carbonica su 3 diverse cultivar italiane: Barbera, Nebbiolo e Montepulciano d Abruzzo.

2 Lo scopo è quello di confrontare l effetto di questa pratica su uve di cultivar differenti tra di loro per il tenore in antociani e tannini e di verificarne le potenzialità ad esaltare le caratteristiche varietali dei vini prodotti (enologia varietale). Materiali e metodi Barbera La prova ha riguardato le vendemmie 2001 e 2002 ed è stata effettuata in una cantina del Monferrato piemontese (Nord Italia); si è operato con masse di 25 q di uva. La tesi testimone (T) è stata pigiadiraspata, solfitata (50 mg/l di SO 2 ) ed aggiunta di lieviti secchi attivi (20 g/hl). Sono state effettuate 2 leggere bagnature del cappello al giorno (10% del volume totale di mosto) fino al raggiungimento dei 6 alcolici e, quindi 2 rimontaggi/giorno uno all aria ed uno al riparo dall aria. Nella tesi C è stata effettuata una macerazione prefementativa con neve carbonica alla temperatura di 8 C per 3 giorni. L aggiunta di neve carbonica è avvenuta al pigiato durante la fase di riempimento della vasca. Il pigiato è stato quindi riscaldato a 18 C ed aggiunto di lieviti secchi attivi; si è quindi proceduto come descritto per la tesi T. La durata della macerazione è stata di 15 giorni in entrambe le tesi. Montepulciano d Abruzzo La prova si è svolta nella vendemmia 2003 presso una cantina abruzzese (Italia centrale), su masse di 8 q di uva. Nella tesi testimone l uva dopo pigiadiraspatura è stata solfitata (50 mg/l di SO 2 ) e aggiunta di lieviti secchi attivi (20 g/hl). Sono stati effettuati due rimontaggi al giorno all aria durante la fase di fermentazione tumultuosa, si è poi continuato con follature fino a svinatura. La durata di macerazione è stata di 14 giorni. Nella tesi C il pigiadiraspato è stato introdotto nella vasca, aggiunto di SO 2, raffreddato con l impiego di neve carbonica e mantenuto a bassa temperatura (circa 5 C) per 3 giorni. Esso è stato quindi riscaldato a 18 C ed aggiunto di lieviti secchi attivi; si è quindi proceduto come descritto per la tesi T. Nebbiolo La prova si è svolta nel corso della vendemmia 2005 in 4 diverse cantine nella zona delle Langhe piemontesi (Nord Italia). Si è operato con masse da 20 a 35 q di uva. Nella tesi testimone l uva dopo pigiadiraspatura è stata solfitata (50 mg/l di SO 2 ) e aggiunta Tabella 1: Composizione dei vini Barbera a svinatura. Barbera Vendemmia 2001 Vendemmia 2002 Tesi T Tesi C Tesi T Tesi C ph 3,41 3,35 3,11 3,07 Acidità totale (g/l) 9,0 9,2 10,1 10,9 Antociani totali (mg/l) Flavonoidi totali (mg/l) E 420 +E 520 (ua) 1,80 2,17 0,81 0,88 E 420 /E 520 0,44 0,39 0,48 0,38 di lieviti secchi attivi (20 g/hl). Il secondo giorno di macerazione sono stati effettuati due rimontaggi al riparo dall aria e, nei giorni successivi, rimontaggi all aria alternati a délestage. La durata della macerazione è stata di 6 giorni. Nella tesi C l uva è stata raffreddata in tramoggia, quindi pigiadiraspata e solfitata. Il pigiato è stato mantenuto alla temperatura di circa 8 C per circa 24 ore e quindi riscaldato; si è quindi proceduto come per la tesi T. I vini sono stati analizzati a fine fermentazione alcolica e dopo FML. Sono stati determinati i principali parametri chimico-fisici, il quadro polifenolico (Di Stefano et al., 1989) ed il colore dei vini. La descrizione delle caratteristiche sensoriali dei vini ha riguardato la valutazione quantitativa dell intensità dei descrittori sensoriali (specifici per ciascuna cultivar) riportati in una scheda a scale astrutturate. Limitatamente ai vini Barbera sono stati effettuati test di confronto a coppie: duo-trio test e test di preferenza. Sui vini sono stati quindi dosati per GC- MS, i principali composti volatili presenti in forma libera (Gianotti et al., 1991). Risultati Barbera. In tabella n.1 sono riportati i dati relativi alla composizione chimico-fisica dei vini Barbera alla svinatura. Nel 2001, il vino della tesi C possiede un maggiore contenuto in

3 antociani totali (+ 100 mg/l) e flavonoidi totali (+200 mg/l) ed è più colorato (+0,37 u.a.) della tesi T. Tabella 2: Valutazione dei descrittori sensoriali del vino Barbera. Nella vendemmia 2002 gli scarti tra tesi C e T, sempre a Descrittori Vendemmia 2001 (1 ass.) Vendemmia 2002 sensoriali favore della tesi C, risultano Tesi T Tesi C F sign. (1) Tesi T Tesi C F sign. (1) intensità colorante 60,3 64,0 3.4 * 48,8 48, n.s. meno interessanti di quelli riflessi violacei 60,3 63,0 2.2 n.s ,6 5.4 * rilevati nel 2001, soprattutto fiorale 37,9 32,8 0.8 n.s ,3 1.3 n.s. quando valutati in termini speziato 47,8 36,3 3.1 n.s , n.s. mora, lampone 34,1 43,5 2.6 n.s. 29, n.s. assoluti. ciliegia 22,8 23,9 0.2 n.s ,1 3.3 * Si osserva un marcato effetto prugna-marmellata 29,0 38,6 3.3 * 22,8 34,7 3.8 * dell annata sulla composizione erbaceo fresco 24,7 23,3 0.3 n.s. 30,3 24,3 1.5 n.s. vegetale secco 26,0 21,5 0.5 n.s. 15,6 17,6 0.2 n.s. polifenolica dei vini: il tenore in acidità 45,3 41,7 2.4 n.s. 51,3 58,4 5.8 * antociani totali risulta astringenza 38,4 44,6 3.4 * 26,5 25,7 0.2 n.s. dimezzato ed il contenuto in morbidezza 41,5 39,3 0.3 n.s. 42,8 46,2 1.5 n.s. struttura 52,0 54,1 0.6 n.s. 42,5 41,5 0.2 n.s. flavonoidi totali ridotto del 30% nel 2002 rispetto al In (1) F critico = 3.23 entrambe le annate le uve impiegate per la prove erano comunque perfettamente sane. Le differenze tra le tesi, rilevate a svinatura, si sono mantenute nel corso della conservazione Tabella 3 Composti volatili liberi dei vini Barbera µg/l Vendemmia 2001 Vendemmia 2002 Tesi T Tesi C Tesi T Tesi C isoamil acetato etil esanoato esanolo C 3-esenolo n.d. n.d etil ottanoato etil decanoato n.d. n.d dietil succinato fenetil acetato n.d. n.d. citronellolo n.d. n.d ac. esanoico ac. ottanoico ac. decanoico metil vanillato n.d. n.d vanillina n.d. n.d butanolo acetoino etil 3-idrossibutirrato ac. isobutirrico γ-butirrolattone ac. butirrico n.d. n.d. ac. isovalerianico metiltiopropanolo etil 4-idrossibutirrato feniletanolo ac. monoetilsuccinico alcol benzilico n.d. n.d N-acetilammide (dati non riportati). Per quanto riguarda le caratteristiche sensoriali, il vino criomacerato del 2001 è stato distinto in modo statisticamente significativo dal testimone nel corso delle 2 sedute di assaggio, che si sono svolte dopo 4 e 14 mesi di conservazione ed è stato preferito, in modo significativo, al testimone limitatamente al 2 assaggio. Dall elaborazione statistica dei dati relativi alla valutazione quantitativa dei principali descrittori sensoriali (tabella n.2) si rileva la presenza di differenze statisticamente significative tra le due tesi. Nel corso della 1 seduta i descrittori sensoriali che presentavano la maggiore capacità discriminante sono stati l intensità colorante, le note olfattive di prugna-marmellata e l astringenza. Il vino della tesi C è stato giudicato più colorato, fruttato ed astringente del testimone. Nel corso del secondo assaggio (dati non riportati), il vino criomacerato risulta in media più colorato e con un aroma di ciliegia, spezie e vegetale secco più intenso del teste, ma non differente in modo significativo da questo. I vini testimone e criomacerato della vendemmia 2002 non sono stati distinti tra di loro (duo-trio test). Sono state, tuttavia rilevate differenze statisticamente significative per la tonalità del colore (maggiore intensità dei riflessi violacei nella tesi C) e l acidità (maggiore per la tesi C) e le note fruttate di ciliegia e di prugna-marmellata più intense nella tesi C rispetto a T. In tabella n.3 sono riportati i dati relativi alla composizione dei vini in sostanze volatili libere, prevalentemente di origine fermentativa. I vini ottenuti per criomacerazione sono molto simili

4 al testimone per il tenore in isoamilacetato ed in esteri etilici degli acidi grassi a media catena; il modesto aumento del contenuto dei rispettivi acidi liberi nei vini del 2002 non riveste alcun interesse pratico. Tra i composti derivati dal metabolismo azotato dei lieviti si rileva una riduzione del tenore in γ-butirrolattone e in etil-4-idrossibutirrato nelle tesi C. Il contenuto in esanolo è mediamente inferiore nella tesi C, mentre quello in N-acetilammide marcatamente maggiore. Nel vino della vendemmia 2002, conservato in acciaio sono stati dosati la vanillina ed il metilvanillato, molecole che sono state ritrovate nelle uve della cultivar Barbera (Di Stefano et al., 1998); il loro contenuto risulta tuttavia inferiore nei vini della tesi C. Montepulciano d Abruzzo. In tabella n. 4 sono riportati i dati relativi alla composizione chimico-fisica dei vini alla svinatura. L impiego della macerazione prefermentativa a freddo ha comportato un ritardo nell avvio della fermentazione alcolica che ha penalizzato il processo di estrazione dei Tabella 4: Composizione dei vini a svinatura. Montepulciano d'abruzzo Alcol (%) Estratto totale (g/l) K + (mg/l) Acetaldeide (mg/l) Acidità totale (g/l) ph Antociani totali (mg/l) Antociani monomeri (mg/l) E 420 /E 520 t.q. (E 420 +E 520 ) 1mm t.q. Flavonoidi tot (mg/l) Proantocianidine (mg/l) L Polifenoli tot (mg/l) Flavani reattivi vanillina (mg/l) V V/L SVINATURA Tesi T Tesi C 13,79 13,44 27,7 26, ,1 3,7 4,87 4,65 3,70 3, ,48 0,50 1,14 1, ,49 0,49 tesi soltanto per l intensità colorante e l astringenza; il vino della tesi C è giudicato più colorato ed astringente del teste. I dati relativi al contenuto dei principali composti volatili liberi, sono riportati in tabella n. 5. Si osserva che la tesi C presenta un contenuto in acidi grassi a media catena e relativi esteri etilici ed in acetati dei principali alcoli superiori (isoamilacetato e 2-fenetilacetato), mediamente maggiore rispetto alla tesi testimone, ma inferiore alle soglie di percezione. La tesi C presenta, inoltre, un maggiore contenuto in esanolo, cis 3-esenolo ed in acetammidi della tesi testimone. Il vino testimone è, invece, più ricco in γ-butirrolattone, 4-idrossibutirrato di etile ed acido isovalerianico. Nebbiolo La tecnica della macerazione prefermentativa a freddo, in questa prova a differenza delle due composti polifenolici dalle parti solide dell acino, in particolare i flavani (indice di proantocianidine e di flavani reattivi alla vanillina) la cui concentrazione a svinatura nella tesi C risulta inferiore del 15% circa rispetto a quella della tesi testimone. Per quanto riguarda gli altri parametri chimicofisici, si osserva una sostanziale similitudine tra le 2 tesi che si mantiene pressoché invariata (la frazione antocianica è tuttavia più stabile nella tesi C) dopo FML (dati non riportati). I vini criomacerati si confermano simili al teste anche per quanto riguarda le caratteristiche sensoriali (dati non riportati). Si rileva la presenza di differenze statisticamente significative tra le 2 Tabella 5: Composti volatili liberi. Vino Montepulciano d Abruzzo µg/l Tesi T Tesi C isoamil acetato etil esanoato esanolo C 3-esenolo etil ottanoato etil decanoato dietil succinato fenetil acetato ac. esanoico ac. ottanoico ac. decanoico n.d. 392 etil 3-idrossibutirrato ac. isobutirrico γ-butirrolattone ac. isovalerianico metiltiopropanolo etil 4-idrossibutirrato feniletanolo N-acetilisoamilammide N-(3metilbutil)acetammide N-(2feniletil)acetammide precedenti è stata impiegata su uve Nebbiolo destinate alla produzione del vino Langhe Nebbiolo D.O.C. che è di norma ottenuto con macerazioni di breve durata.

5 Dai dati di figura n.6 che riguardano la composizione chimico-fisica dei vini a fine fermentazione alcolica, si osserva l effetto della criomacerazione sull estrazione degli antociani e dei composti polifenolici non è stato univoco. Nell azienda A si rileva che il vino della tesi C presenta una inferiore concentrazione in antociani totali (-16,3%), flavonoidi totali (- 18%), proantocianidine (-18,6%) e, soprattutto, flavani a basso PM (-39,5%) della tesi T, mentre l intensità colorante risulta inferiore di 0,14 u.a. (pari al 20% in meno). Nel caso dell azienda B, la tesi C risulta, invece, più ricca in antociani totali (+17,8%) e Tabella 6: Composizione chimico-fisica dei vini Nebbiolo a svinatura. soprattutto tannini (+44,5% per il Vendemmia Nebbiolo Azienda A Azienda B Azienda C Azienda D Tesi T Tesi C Tesi T Tesi C Tesi T Tesi C Tesi T Tesi C ph 3,31 3,27 3,33 3,28 3,24 3,34 3,38 3,41 Acidità totale (g/l) 7,1 7,7 7,1 7,6 8,2 8,5 7,9 7,7 (E 420 +E 520 ) 1mm t.q. 0,71 0,57 0,55 0,60 0,70 0,96 0,84 0,84 E 420 /E 520 t.q. 0,59 0,59 0,68 0,62 0,51 0,51 0,59 0,57 Antociani totali (mg/l) Antociani monomeri (mg/l) Flavonoidi totali (mg/l) Flavani reattivi a vanillina (mg/l) V Proantocianidine (mg/l) L V/L 0,39 0,34 0,53 0,63 0,51 0,42 0,46 0,55 contenuto in flavani reattivi alla vanillina e +22,8% per il tenore in proantocianidine) della tesi T; l incremento dell intensità colorante è pari al 9% (+ 0,05 u.a.). Un ancora più marcato incremento del tenore in antociani totali (pari ad oltre il 30%) si rileva per la tesi C, nella prova svolta presso l azienda C; nella stessa misura aumenta il contenuto in flavonoidi totali e proantocianidine e l intensità colorante. Nel caso dell azienda D, la tesi C presenta la medesima intensità colorante del testimone ed un contenuto di poco superiore in antociani totali (+14%), maggiore risulta l arricchimento in flavani, in particolare quelli a basso peso molecolare (indice di vanillina). I risultati dell analisi sensoriale (tabella n.7) confermano la variabilità dell effetto della tecnica della macerazione a freddo già osservati dall esame dei dati chimico-fisici. Per quanto riguarda l esperienza condotta presso l azienda A, si rileva che la tesi C è stata distinta dalla tesi T per la minore intensità colorante e per l aroma floreale e di mora e ciliegia significativamente meno intensi. L incremento dell intensità colorante della tesi C rispetto Tabella 7: Valutazione quantitativa dei descrittori sensoriali dei vini Nebbiolo. Descrittori sensoriali Azienda A Azienda B Azienda C Azienda D Tesi T Tesi C F(sign.) (1) Tesi T Tesi C F(sign.) (1) Tesi T Tesi C F(sign.) (1) Tesi T Tesi C F(sign.) (1) intensità colorante 55,5 46,2 13.9** 54,5 58,6 7.2 * 52,5 56,8 1.5 n.s. 49,4 49, n.s. floreale 48,2 29,8 7.6* 47,8 45,3 0.7 n.s. 39,3 44,7 0.9 n.s. 39,9 37,6 0.2 n.s. pepe 27,8 35,5 1.4 n.s. 31,4 30, n.s. 34,1 30,2 0.6 n.s. 37,9 28, ** more 43,7 26,8 7.4 * 46,2 43,1 0.5 n.s. 37,8 42,2 1.1 n.s ,2 5.2 * ciliegia 44,8 27,7 9.9 ** 35,3 47, ** 37,3 45,8 2.5 n.s. 35,8 43,5 2.6 n.s. prugna 34 28,5 0.6 n.s. 32,3 41,2 2.7 n.s , n.s. 28,5 37,3 2.9 n.s. caramellizzato 19,5 15,8 0.6 n.s. 24,2 24, n.s. 20,5 28,1 5.9 * 23,4 27,2 1 n.s. vegetale secco 24,8 36,4 3 n.s. 30,6 25,4 1 n.s. 29, n.s. 23, n.s. acidità 41,8 45,7 1.7 n.s. 39,8 41,8 0.4 n.s. 43,6 41,2 0.8 n.s. 37,6 39,2 0.2 n.s. astringenza 48,2 44,5 0.8 n.s. 44,1 55, ** 41,4 49,9 5.2 * 40,1 50, ** morbidezza 46, n.s. 45,1 42,1 0.9 n.s. 45,8 44,8 0.6 n.s. 48,5 45,2 0.7 n.s. struttura 52,2 50,1 2.1 n.s. 51,6 56, ** 50,8 51,8 0.1 n.s. 52,4 55,3 2.8 n.s. (1) F critico = 3,18 alla tesi T è stato, invece, apprezzato in modo statisticamente significativo soltanto nella prova B che è stata giudicata anche significativamente più fruttata (note di ciliegia), astringente e strutturata della tesi teste. Differenze nelle caratteristiche aromatiche riguardano anche le tesi teste e criomacerata delle aziende C e D: nel primo caso il vino criomacerato presenta una nota di caramellizzato più intensa della tesi testimone, nel secondo essa è distinta in modo significativo dal teste per la minore intensità dell aroma di pepe e per il più marcato profumo di mora. Nel complesso, la principale differenza rilevata tra la tesi criomacerata e la

6 testimone riguarda l aumento dell astringenza dei vini che risulta significativamente più elevata nel vino criomacerato rispetto al testimone in 3 casi su 4. Anche per il contenuto in sostanze volatili libere si osserva un effetto non univoco della macerazione a freddo (dati non riportati). In 3 casi su 4 le tesi C sono più povere in esanolo e in trans-2 esenolo, trans-3-esenolo e cis-3-esenolo in rispetto ai corrispondenti testimoni. Tra i principali composti di fermentazione, il tenore in isoamilacetato tende a scendere nella tesi C, quello in esteri etilici degli acidi grassi a media catena si mantiene abbastanza stabile: aumenta il contenuto in etilottanoato ed etildecanoato e, soprattutto quello in acido esanoico, ottanoico e decanoico nella tesi C nella prova A. Per quanto riguarda i composti del metabolismo azotato dei lieviti, la tesi C presenta un minore contenuto in dietilsuccinato e acido isobutirrico in tutte 4 le prove e in γ-butirrolattone e etil-4idrossibutirrato in 3 prove su 4. Là dove determinate, le acetammidi sono presenti in concentrazioni più elevate nelle tesi criomacerate. Tra i composti norisoprenoidici, si rileva un incremento di concentrazione del damascenone e del 3-idrossi-β-damascone nella tesi C nelle prove A e nelle prove A e C. Conclusioni La macerazione prefermentativa a freddo con neve carbonica consente, nel complesso di ottenere vini più colorati e ricchi in antociani e tannini. I risultati in termini di estrazione sono influenzati dalle caratteristiche varietali (differenze tra la cv. Barbera e Montepulciano d Abruzzo), dalla composizione della materia prima (differenze tra uve Barbera delle vendemmie 2001 e 2002) e dalle condizioni di applicazione della pratica (per macerazioni di medio-breve durata, caso della prova A, ritardo nel riscaldamento del pigiato dopo macerazione prefermentativa). L effetto sulle caratteristiche olfattive risente della cultivar: è interessante su Barbera e Nebbiolo dove provoca l accentuazione delle note fruttate tipiche, mentre è risultato di scarso rilievo per il Montepulciano d Abruzzo. I dati relativi alla concentrazione delle principali sostanze volatili in forma libera non hanno tuttavia consentito di formulare alcuna ipotesi sull effetto svolto da questa pratica sulla componente aromatica dei vini. Per quanto riguarda, infine, le caratteristiche gustative, nelle cultivar che potenzialmente più ricche in composti polifenolici (Nebbiolo e Montepulciano d Abruzzo), si evidenzia un effetto della criomacerazione sull incremento della percezione della sensazione di astringenza. L esperienza sui vini Nebbiolo è stata svolta con il finanziamento dell Assessorato all Agricoltura della Regione Piemonte. Bibliografia Bosso A., Panero L., Ruggeri G., Di Stefano R. (2006) Ind. bevande, XXXV, 205: Couasnon M.B. (1999a) - Rev. des Œnol., 26, (92): Couasnon M.B. (1999b) - Rev. des Œnol., 26, (93): Di Stefano R., Bottero S., Pigella R., Borsa D., (1998) - L Enotecnico, XXXIV, (3): Di Stefano R., Cravero M.C., Gentilini N. (1989) L Enotecnico, XXV: Feuillat M. (1997) - Rev. des Œnol., 23 (82): Gerbaux V. (1993) - Rev. des Œnol., 69: Gerbaux V., Naudin R., Meurgues O., Monamy C. (1998) - Rev. Fr.Oenol., 170: Gianotti S., Di Stefano R. (1991) L Enotecnico, XXVII, (10): Guidotti C., Potentini G. (1985) Vignevini, 12: Parenti A., Spugnoli P., Calamai L., Gori C. (2004) - Eur. Food Res. Technol., 218:

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