CIRCUITI IN REGIME SINUSOIDALE (AC)

Documenti analoghi
Potenza in regime sinusoidale

Esercizi sui sistemi trifase

Esercizi sui sistemi trifase

Esercizi aggiuntivi Unità A2

scaricato da

1. Serie, parallelo e partitori. ES Calcolare la

Componenti di un circuito elettrico in regime sinusoidale

1. RELAZIONI TENSIONE-CORRENTE NEL DOMINIO DEL TEMPO. i(t) = v(t) / R = V M / R sen ωt i(t) = I M sen ωt I(t) = I M e jωt

Elettronica I Leggi di Kirchhoff; risoluzione dei circuiti elettrici in continua; serie e parallelo

RISONANZA. Fig.1 Circuito RLC serie

Appunti di Elettronica I Lezione 3 Risoluzione dei circuiti elettrici; serie e parallelo di bipoli

Collegamento generatori di tensione. Collegamento parallelo. Sia dato il sistema di figura 1: Fig. 1 -

&,5&8,7,,15(*,0(6,1862,'$/(3(50$1(17( 7UDVIRUPD]LRQHGHOOHHTXD]LRQLGL.LUFKKRIILQIRUPDVLPEROLFD

Elettrotecnica Esercizi di riepilogo

Reti elettriche: definizioni

CIRCUITI IN REGIME SINUSOIDALE

ELETTROTECNICA (10 CFU) CS INGEGNERIA MATEMATICA I

CONSIGLI PER LA RISOLUZIONE DEI CIRCUITI ELETTRICI

B B B. 5.2 Circuiti in regime sinusoidale. (a) (b) (c)

Figura 1 Figura 2. Dati : f = 45 Hz, V c = 350 V, R = 22 Ω, L 1 = 16 mh, L 2 = 13 mh.

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Secondo esonero di FISICA GENERALE 2 del 16/01/15

Elettronica Stella e triangolo; generatori controllati; generatore equivalente; sovrapposizione degli effetti

Risoluzione dei circuiti elettrici col metodo dei sistemi di equazioni

Il blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una

ELETTROTECNICA T - A.A. 2014/2015 ESERCITAZIONE 1

Reti nel dominio del tempo. Lezione 7 1

5.12 Applicazioni ed esercizi

Consideriamo ora circuiti in cui siano presenti più componenti. Circuito ohmico-induttivo R-L con resistenza e reattanza in serie.

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo

Compito di Elettrotecnica, Ing. Gestionale, Pisa, 5 Giugno vista dai morsetti 1-2 del bipolo in figura (A da tabella)

Università degli studi di Trento Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia

Le lettere x, y, z rappresentano i segnali nei vari rami.

Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio

LEGGI PER LE ANALISI E LA SINTESI DELLE RETI ELETTRICHE

POTENZA ATTIVA - REATTIVA - APPARENTE

Teorema di Thevenin generalizzato

PROGRAMMA PREVENTIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche ed Applicazioni. Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO. Insegnante Tecnico Pratico: ZENNARO LUCIANO

Grande rilevanza hanno in elettronica i segnali sinusoidali. Un. segnale sinusoidale è un segnale che varia nel tempo con una legge

per la matrice R, e: I 1 = G 11 V 1 + G 12 V 2, I 2 = G 21 V 1 + G 22 V 2,

La corrente alternata

R u = R i. (48) e la potenza elettrica assorbita dal trasformatore ideale è uguale a zero) vale. R u /n 2 R i ( 1+ R u /n 2 R i ) 2 (49) R u.

Metodo delle trasformate di Laplace. Lezione 12 1

Elettronica Bipoli lineari; nodi e maglie; legge di Ohm; leggi di Kirchhoff

CORSO DI ELETTROTECNICA 1

Elettrotecnica. a) Rappresentare con Thevenin il bipolo con teminali A-B contenente il trasformatore ideale. b) Calcolare v. zi x.

POTENZA ATTIVA, REATTIVA, APPARENTE NEI CIRCUITI COMPLESSI. TEOREMA DI BOUCHEROT

Liberamente tratto da Prima Legge di Ohm

Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi

Il componente interagisce elettricamente con altri componenti solo per mezzo dei morsetti

Competenze di ambito Prerequisiti Abilità / Capacità Conoscenze Livelli di competenza

Sommario CAPITOLO 1 CAPITOLO 2. iii. Le grandezze elettriche I componenti circuitali... 29

Corso di Sistemi Prof. Aniello Celentano anno scolastico 2015/2016 ITIS G. Ferraris (NA)

Corrente alternata. Capitolo Grandezze utilizzate. Simbolo Definizione Unità di misura Simbolo unità di misura. I Corrente ampere A

Appendice Il trasformatore monofase

I.T.I.S. TRASFORMATA DI LAPLACE DIAGRAMMI DI BODE

PROGRAMMA ELETTROTECNICA ING. MECCANICA (9 CFU)

ESERCITAZIONI DI AZIONAMENTI ELETTRICI. Circuiti equivalenti della macchina asincrona.

= 300mA. Applicando la legge di Ohm su R4 si calcola facilmente V4: V4 = R4

Gli alimentatori stabilizzati

Sistemi trifase: generatori

(corrente di Norton) ai morsetti 1-2 del circuito in figura (A, B, C da tabella)

LA RISPOSTA ARMONICA DEI SISTEMI LINEARI (regime sinusoidale) S o (t)

I SEGNALI SINUSOIDALI

Trasformatore reale monofase

IL TEOREMA DI THEVENIN

DOPPI BIPOLI Stefano Usai

Richiami su grandezze fisiche considerate e convenzioni utilizzate nell analisi di circuiti. Gianluca Susi

Unità immaginaria: (in analisi matematica) Frequenza: Pulsazione: 2 Impedenza: Ω. In un circuito RCL

RICHIAMI di TEORIA dei CIRCUITI e LEGAMI con le EQUAZIONI di MAXWELL

Appunti di Elettronica I Lezione 4 Stella e triangolo; generatori controllati; generatore equivalente; principio di sovrapposizione degli effetti

Esercizi di Elettrotecnica

Trasformatore monofase

7 Esercizi e complementi di Elettrotecnica per allievi non elettrici. Circuiti elementari

LEZIONI DI ELETTROTECNICA

0 : costante dielettrica nel vuoto

Esercizi sul regime sinusoidale

1. Circuito RLC serie Studiamo la configurazione mostrata in figura 1.1. Figura 1.1.

Teoremi del generatore equivalente, di non amplificazione e di reciprocità

Principi di ingegneria elettrica. Analisi delle reti resistive. Lezione 8 a. Teorema di Thévenin Teorema di Norton

Esercizi svolti Esperimentazioni di Fisica 2 A.A Elena Pettinelli

ẋ 1 = 2x 1 + (sen 2 (x 1 ) + 1)x 2 + 2u (1) y = x 1

Collegamento di resistenze

04 - Numeri Complessi

PROGRAMMA di ELETTRONICA ed ELETTROTECNICA & SCHEDE OPERATIVE PER ALLIEVI CON SOSPENSIONE DI GIUDIZIO. Classe TERZA AE A.S.

PROGRAMMA PREVENTIVO

R e R L. La soluzione per i(t) é quindi identica alla soluzione per Q(t) nel caso di un circuito RC, a meno delle dette sostituzioni:

Il comportamento di un amplificatore ideale, ad esempio di tensione, è descritto dalla relazione lineare V out = A V in (3.1)

Lezione n.10. Regime stazionario

MACCHINE ELETTRICHE 23 giugno 2005 Elettrotecnica _ Energetica _

I generatori controllati nella risoluzione dei circuiti elettrici

I.T.I.S. Max Planck Verifica di Elettronica Oscillatori classe 5 A/Tel a.s. 2013/14 COGNOME E NOME Data: 27/11/2013

L INDUZIONE ELETTROMAGNETICA. V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G.

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

Funzioni implicite - Esercizi svolti

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Resistenza equivalente

CAPITOLO 5 CIRCUITI A REGIME. Pagina

A.S. 2014/15 CLASSE 4 BEE MATERIA: ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA

Trasformatore monofase

Transcript:

UT N M NUOD (). MTODO MOO P OUZON D UT N N ONT TNT n figura è illustrato lo schema generalmente utilizzato per determinare la soluzione di regime di circuiti lineari in regime sinusoidale (). Un circuito è in regime sinusoidale se tutte le variabili circuitali sono funzioni sinusoidali del tempo con lo stesso periodo (o la stessa frequenza). (*) l metodo consiste nel trasformare il sistema di equazioni algebrico-differenziali per i valori istantanei (reali) delle tensioni e delle correnti in un sistema algebrico (a variabili complesse) di più agevole soluzione. Dominio del tempo Dominio simbolico KT, K aratteristiche lgebriche e Differenziali oluzione diretta (non usata) randezze inusoidali nti-trasformazione KT, K aratteristiche lgebriche Fasori oluzione simbolica Figura. - chema di risoluzione per circuiti lineari in regime. Una volta scritte le K e le caratteristiche ai valori istantanei, il metodo prevede tre passi: ) Trasformazione delle equazioni nel dominio del tempo (algebrico-differenziali) in equazioni nel dominio simbolico (algebriche). ome si vedrà tra breve, l operazione di trasformazione permette di risolvere il circuito con i metodi visti per la soluzione dei circuiti in regime stazionario. ) isoluzione delle equazioni simboliche e determinazione dei numeri complessi rappresentativi delle variabili circuitali (fasori). ) Determinazione delle correnti e delle tensioni istantanee a partire dalle grandezze simboliche che le rappresentano. Quest ultima fase è del tutto immediata, tanto che viene normalmente sottintesa. Trasformazione simbolica delle eggi di Kirchhoff ia dato un circuito in regime sinusoidale caratterizzato da rami ed N nodi. Per ciascun ramo si assumano versi positivi per la tensione di ramo e la corrente di ramo associati secondo la scelta dell utilizzatore. Preso arbitrariamente un nodo come nodo di riferimento del circuito, la KT permette di scrivere relazioni linearmente indipendenti tra tensioni di ramo e tensioni di nodo che, in forma matriciale, assumono la forma: v(t) M e(t) () dove v(t) è il vettore delle tensioni di ramo, e(t) è il vettore delle tensioni di nodo. Tutte le componenti di v(t) ed e(t) sono, per definizione di regime, grandezze sinusoidali. M è una matrice costante avente righe ed (N ) colonne, il cui generico elemento M hk risulta nullo se il ramo h non (*) nalogamente, un circuito è in regime periodico se tutte le variabili circuitali sono funzioni periodiche del tempo con lo stesso periodo (o la stessa frequenza). olitamente questo regime di funzionamento viene studiato utilizzando la serie di Fourier (ogni grandezza periodica di periodo T si può rappresentare, purché il suo valore efficace sia finito, come la somma di un termine costante e di infinite grandezze sinusoidali a frequenze multiple intere della frequenza fondamentale f /T). n questo modo, se il circuito è lineare, ci si riconduce tramite il principio di sovrapposizione degli effetti all analisi di un circuito in regime D (corrispondente ai termini costanti nelle variabili circuitali) e di (numerosi, in teoria infiniti) circuiti in regime a frequenze multiple intere della fondamentale (corrispondenti ai termini sinusoidali a frequenza f, f, f,... nelle variabili circuitali). lettrotecnica T egime sinusoidale -

è collegato al nodo k, uguale a se la corrente del ramo h esce dal nodo k, se la corrente del ramo h entra nel nodo k. a K applicata a tutti i nodi tranne quello di riferimento permette di scrivere (N ) equazioni che in forma matriciale assumono la forma: i(t) () dove i(t) è il vettore delle correnti di ramo (sinusoidali, per definizione di regime ) ed è la matrice di incidenza ridotta, avente (N ) righe ed colonne, il cui generico elemento hk risulta nullo se il ramo k non è collegato al nodo h, uguale a se la corrente del ramo k esce dal nodo h, se la corrente del ramo k entra nel nodo h. Quindi M è la trasposta di, cioè: M T. Dato che le K sono equazioni lineari (quindi le operazioni effettuate su grandezze sinusoidali sono solo somme e prodotti per uno scalare reale), è possibile trasformare le K dal dominio del tempo al dominio simbolico utilizzando la trasformata di teinmetz. Mediante tale trasformazione si perviene alle seguenti relazioni: T () () dove è il vettore dei fasori delle tensioni di ramo, è il vettore dei fasori delle tensioni di nodo e è il vettore dei fasori delle correnti di ramo. e ()-() sono formalmente identiche alle ()-() salvo il fatto che in luogo delle tensioni e correnti compaiono i rispettivi fasori. Naturalmente, non è necessario effettuare ogni volta dall inizio la trasformazione delle KT ed K dal dominio del tempo al dominio simbolico. É solitamente molto più semplice trasformare il circuito ed applicare direttamente le K nel dominio simbolico. tal fine si possono formulare le K direttamente in forma simbolica, come segue: - egge di Kirchhoff delle orrenti per un nodo (K n ): la somma algebrica dei fasori delle correnti in un nodo è nulla. r(m) r - egge di Kirchhoff delle Tensioni per una maglia (KT m ): per ogni maglia la somma algebrica dei fasori delle tensioni di ramo è nulla. - egge di Kirchhoff delle Tensioni per un ramo (KT r ): ogni fasore di tensione di ramo è pari alla differenza tra i fasori delle tensioni di nodo dei suoi terminali positivo e negativo. r r(m). OMPONNT n questa sezione sono illustrate le caratteristiche dei generatori e dei componenti lineari che possono essere trasformati nel dominio simbolico. Tutti i componenti non-lineari non possono invece essere trasformati nel dominio simbolico. d esempio, il diodo non può essere trasformato nel dominio simbolico in quanto la corrente che lo attraversa non può essere sinusoidale (la semionda negativa non può attraversare il diodo interdetto) e dunque il circuito non può essere in regime. eneratore di tensione l generatore indipendente di tensione in un circuito in regime deve (per definizione) avere una tensione impressa sinusoidale. Nel dominio simbolico si utilizza lo stesso simbolo usato nel dominio del tempo, in cui sono indicati direttamente i fasori della tensione di ramo, della corrente di ramo e della tensione impressa ( eff e α, dove eff M / ). l terminale contrassegnato dal segno indica il terminale positivo della tensione impressa. lettrotecnica T egime sinusoidale -

Figura (a) (b) eneratore di tensione indipendente: (a) nel dominio del tempo, (b) nel dominio simbolico. on riferimento ai versi positivi delle grandezze indicati nella figura.a, la caratteristica del generatore di tensione indipendente nel dominio del tempo è la seguente: Utilizzando la trasformata di teinmetz, la caratteristica del generatore di tensione indipendente nel dominio simbolico è quindi: v(t) M cos(t α ) (5) () i noti che la () è ottenibile direttamente dal circuito.b, utilizzando le solite convenzioni sui versi di riferimento. nche per i generatori di tensione pilotati lineari (TPT e TP) si procede allo stesso modo: nel dominio simbolico si utilizza lo stesso simbolo e tutte le variabili circuitali sono sostituite dai rispettivi fasori. eneratore di corrente i(t) Figura Dominio del tempo M cos(tα ) i(t) v(t) Dominio del tempo gm cos(tα g ) v(t) (a) Dominio simbolico eneratore di corrente indipendente: (a) nel dominio del tempo, (b) nel dominio simbolico. l generatore indipendente di corrente in un circuito in regime deve (per definizione) avere una corrente impressa sinusoidale. Nel dominio simbolico si utilizza lo stesso simbolo usato nel dominio del tempo, in cui sono indicati direttamente i fasori della tensione di ramo, della corrente di ramo e della corrente impressa ( g g,eff e α g, dove g,eff gm / ). a freccia indica il verso positivo della corrente impressa. on riferimento ai versi positivi delle grandezze indicati nella figura.a, la caratteristica del generatore di corrente indipendente nel dominio del tempo è la seguente: i(t) g,eff cos(t α g ) (7) Utilizzando la trasformata di teinmetz, la caratteristica del generatore di corrente indipendente nel dominio simbolico è quindi: g (8) i noti che la (8) è ottenibile direttamente dal circuito.b, utilizzando le solite convenzioni sui versi di riferimento. nche per i generatori di corrente pilotati lineari (PT e P) si procede allo stesso modo: nel dominio simbolico si utilizza lo stesso simbolo e tutte le variabili circuitali sono sostituite dai rispettivi fasori. Trasformatore ideale l trasformatore ideale è definito nel dominio del tempo dalle v (t) K v (t) (9.a) seguenti relazioni lineari: i (t) K i (t) (9.b) Dominio simbolico g (b) lettrotecnica T egime sinusoidale -

Utilizzando la trasformata di teinmetz, le (9) si trasformano K (.a) nel dominio simbolico come segue: K (.b) ome per i generatori, nel dominio simbolico si mantiene lo stesso simbolo e tutte le variabili circuitali sono sostituite dai rispettivi fasori. esistore l resistore lineare ha come caratteristica nel dominio del tempo: v(t) i(t) [oppure i(t) v(t), dove /] () Utilizzando la trasformata di teinmetz, le () si trasformano nel dominio simbolico come segue: [oppure, dove /] () Nel dominio simbolico il resistore si indica come in figura.b, specificando il valore di resistenza (o di conduttanza), e sostituendo le variabili circuitali con i rispettivi fasori. Dominio del tempo Dominio simbolico i(t) nduttore v(t) Figura esistore lineare: (a) nel dominio del tempo, (b) nel dominio simbolico. d v () dt induttore lineare ha come caratteristica nel dominio del tempo: ( t) i( t) Utilizzando la trasformata di teinmetz, la () si trasforma nel dominio simbolico come segue: [oppure /() ] () Nel dominio simbolico l induttore si indica come in figura 5.b, specificando il valore di e sostituendo le variabili circuitali con i rispettivi fasori. ondensatore Figura 5 (a) Dominio del tempo i(t) v(t) (a) Dominio simbolico nduttore lineare: (a) nel dominio del tempo, (b) nel dominio simbolico. d i (5) dt l condensatore lineare ha come caratteristica nel dominio del tempo: ( t) v( t) Utilizzando la trasformata di teinmetz, la (5) si trasforma nel dominio simbolico come segue: [oppure /() ] () Nel dominio simbolico il condensatore si indica come in figura.b, specificando il valore di /(), oppure di /(), e sostituendo le variabili circuitali con i rispettivi fasori. (b) (b) lettrotecnica T egime sinusoidale -

i(t) Dominio del tempo Figura v(t) ondensatore lineare: (a) nel dominio del tempo, (b) nel dominio simbolico. a ragione per cui resistore, induttore e condensatore sono rappresentati con lo stesso simbolo circuitale nel dominio simbolico è legato al fatto che le loro caratteristiche nel dominio simbolico impongono tutte la proporzionalità tra il fasore di tensione di ramo ed il fasore della corrente sul ramo. Pertanto le costanti di proporzionalità si possono considerare come casi particolari di una grandezza che viene detta impedenza ed indicata con Z. e (), () e () sono quindi rappresentabili come: Z (7) a (7) viene detta legge di Ohm simbolica. n forma cartesiana l impedenza può essere scritta come: (a) Z X (8) a grandezza X è detta reattanza, e costituisce la parte immaginaria dell impedenza. e la reattanza è nulla (X ), l impedenza rappresenta un resistore di resistenza. iceversa, se l impedenza rappresenta un induttore se X (reattanza induttiva) o un condensatore se X / (reattanza capacitiva). inverso dell impedenza viene definito ammettenza: Y /Z (9) n base alla legge di Ohm simbolica, si ha quindi: Y () a tabella riassume i risultati ottenuti (per chiarezza si utilizzano qui i simboli di resistore, induttore e condensatore anche nel dominio simbolico). a tensione è stata scelta come riferimento di fase, cosicché α ; lo sfasamento tra tensione e corrente è quindi ϕ α. Dominio simbolico / (b) Z Z Z / / (/) e /() (/) e π/ /(/) e π/ è in fase con : /, ϕ è in quadratura ritardo su : /, ϕ π/ è in quadratura anticipo su :, ϕ π/ v v v i t i t i t lettrotecnica T egime sinusoidale -5

iassumendo, si noti come nel dominio simbolico le K siano formalmente identiche alle K nel dominio del tempo per i circuiti privi di memoria (o in regime stazionario) salvo il fatto che in luogo delle grandezze tensioni e correnti compaiono i loro fasori. nche le caratteristiche dei generatori, sia indipendenti sia pilotati, e del trasformatore ideale nel dominio simbolico sono formalmente identiche alle rispettive caratteristiche nel dominio del tempo per i circuiti in regime stazionario salvo il fatto che in luogo delle grandezze tensioni e correnti compaiono i loro fasori. nfine resistore, induttore e condensatore possono essere unificati nel dominio simbolico con un unico componente lineare in cui il rapporto tra i fasori di tensione e corrente è un numero complesso (impedenza). n questo caso la legge di ohm simbolica ( Z ) è formalmente identica alla legge di ohm di un resistore (v i), salvo il fatto che in luogo di tensione e corrente compaiono i loro fasori e che in luogo della resistenza compare l impedenza. Queste osservazioni permettono di affermare che tutti i metodi di soluzione applicabili ai circuiti privi di memoria (o in regime stazionario) possono essere applicati anche ai circuiti in nel dominio simbolico, salvo l impiego dei fasori e l utilizzo delle impedenze al posto delle resistenze. algono inoltre tutti i teoremi e le equivalenze sulle reti prive di memoria (serie, parallelo, trasformazioni stella-triangolo, Teoremi di Thevenin, di Norton, di Millman, etc.) con le dette modifiche. Quanto detto mostra anche come non sia necessario, ogni volta che si risolve un circuito, procedere alla trasformazione delle equazioni, potendosi scrivere direttamente queste ultime nel dominio simbolico. n definitiva quindi l operazione di trasformazione è di regola effettuata direttamente sullo schema circuitale. nche l operazione di antitrasformazione si può di solito sottintendere essendo del tutto ovvio il passaggio dai fasori alle grandezze sinusoidali che essi rappresentano. Tale passaggio infatti implica semplicemente che si prendano modulo e fase del fasore e si identifichino con il valore efficace e la fase della grandezza sinusoidale. È da notare che una qualsiasi delle correnti o tensioni incognite del problema può essere presa come grandezza di riferimento per gli angoli di fase, cioè è possibile porre uguale a zero la sua fase. iò equivale infatti a sceglier una opportuna origine dei tempi. i consideri ad esempio il circuito di figura 7.a costituito da una resistenza, un induttanza e una capacità in serie, alimentato da una tensione e(t) sinusoidale nota: e(t) M cos(t α ) Per determinare la corrente i(t), supponendo il circuito in regime, si trasforma il circuito nel dominio simbolico ottenendo il circuito di figura 7.b. pplicando la KT all unica maglia presente si ha quindi: da cui impedenza equivalente della serie -- è quindi: Posto X /, si ha Z X. (a) Dominio del tempo Figura 7. Z () a soluzione nel dominio simbolico è immediata: /Z () da cui si ricava il modulo di (per definizione pari al valore efficace di i): / ( X ) e(t) i(t) (b) Dominio simbolico / e la fase di (assumendo > ) ( * ) : α Z α i rctg X ( * ) si noti che se > lo sfasamento tra tensione e corrente ai terminali dell impedenza (con i versi associati secondo la convenzione da utilizzatore) è : ϕ α e α i rctan(x/); e pertanto si ha π/ < ϕ π/. Per ogni altro componente tuttavia lo sfasamento tra tensione e corrente può anche essere superiore o inferiore (π < ϕ π). lettrotecnica T egime sinusoidale -

nfine, anti-trasformando, è possibile determinare i(t): ( t) cos( t α ) cos t α rctg i i X Tutti i metodi di soluzione (e le equivalenze) applicabili ai circuiti lineari privi di memoria sono generalmente applicabili anche nel dominio simbolico. d esempio si consideri il circuito illustrato nella figura 8.a, in cui si intende calcolare la corrente circolante sul condensatore. ia D il nodo di riferimento. i considerino versi di riferimento associati con la regola dell utilizzatore per tensioni e correnti di ramo. l circuito è costituito da rami e da N nodi. a figura 8.b mostra lo stesso circuito nel dominio simbolico (i fasori rappresentativi dei generatori indipendenti sono e α / ed ( / ) ). Uno dei possibili alberi è illustrato in figura 8.c (rami, 5 e ). rami tratteggiati sono quelli di coalbero (rami, e ). i e cos(t) v X αv D Figura 8a. βi i cos(t α ) D β / 5 D α Figura 8b. Figura 8c. nalisi di Tableau (sistema di N 5 equazioni). e equazioni sono scritte con riferimento ai versi delle correnti indicate in figura 8.c. ome sempre i versi delle correnti sono stati assegnati arbitrariamente. Per le tensioni si fa riferimento ai versi associati con la convenzione da utilizzatore. [ttenzione alla caratteristica del generatore pilotato: α α ( 5 ) α 5 ] ( equazioni KT r in cui compaiono come incognite tensioni di ramo ed N potenziali di nodo) 5 (.i) (N equazioni K n in cui compaiono come incognite correnti di ramo) 5 (.ii) lettrotecnica T egime sinusoidale -7

lettrotecnica T egime sinusoidale -8 ( equazioni costitutive dei componenti in cui compaiono come incognite tensioni di ramo ed correnti di ramo) 5 5 5 / α β (.iii) a soluzione del sistema () consente di determinare : β αβ α upponendo che i dati siano:, 5, α 5, Ω,.5 mh, µf, α, β, f 5 Hz si ottiene. 8.7 e quindi i (t) 7. cos (t.) []. Metodo fondamentale ( (Numero di componenti non controllati né in tensione né in corrente) 8 equazioni) ( N equazioni KT m ) 5 5 (.i) (N equazioni K n ) 5 (.ii) (equazione costitutive dei componenti non controllati né in tensione né in corrente) 5 α β (.iii) Metodo dei tagli fondamentali ( N (Numero di componenti non controllati in corrente) 5 equazioni) ( N equazioni KT m ) ( ) ( ) ( ) ( ) (5.i) (equazione costitutive dei componenti non controllati in corrente) ( ) ( ) α β (5.ii) Metodo delle tensioni di nodo (sistema di N (Numero di componenti non controllati in tensione) 5 equazioni) (N equazioni K n ) ( ) ( ) (.i) (equazioni costitutive dei componenti non controllati in tensione) α β (.ii) n questo caso, non essendo tra le incognite del sistema, è necessario determinare separatamente la relazione che la lega ai potenziali di nodo: ( ). Teorema di Thevenin i può applicare il teorema di Thevenin alla soluzione del circuito di figura 8.b considerando come bipolo N il condensatore e quindi come bipolo l'insieme di tutti gli altri componenti del circuito (vedi figura 8.d). l bipolo ' è quello indicato nella figura 8.e, mentre il valore della tensione viene calcolato risolvendo il bipolo a vuoto (figura 8.f). nfine il valore della corrente viene ottenuto risolvendo il circuito illustrato nella figura.g, ottenuto sostituendo il bipo-

lo con il suo circuito equivalente di Thevenin. [ttenzione: anche se si utilizzano gli stessi simboli (per comodità di notazione) le tensioni e le correnti indicate nei circuiti 8.e ed 8.f sono diverse tra loro e da quelle nel circuito iniziale. nfatti le diverse condizioni applicate ad portano ovviamente a condizioni di funzionamento diverse.] N ' ' / ' ' ' β ' ' ' 5 D ' Z ' α 5 Figura 8.d ' β ' ' ' ' 5 D ' Z ' α 5 Figura 8.e ome da definizione, il bipolo ' si ottiene da annullando tutti generatori indipendenti presenti (ovvero sostituendo i generatori indipendenti di tensione con cortocircuiti ed i generatori indipendenti di corrente con circuiti aperti) a soluzione del circuito di figura 8.e, finalizzata alla determinazione della caratteristica tensione-corrente del bipolo '' (cioè della tensione in funzione della corrente ) si può effettuare con uno qualsiasi dei metodi precedentemente illustrati. d esempio, utilizzando il metodo dei potenziali di nodo si ottiene il seguente sistema di N(Numero di componenti non controllati in tensione) 5 equazioni. upponendo nota, è possibile calcolare,,, ed, che risultano pari a β /(β ), (β ) /(β ), (α )β /(β ), β /(β ) ed. Pertanto (αβ ) /(β ) ed il circuito equivalente del bipolo ' è una impedenza di valore pari a: Z (αβ )/(β ) (N equazioni K n ) (7.i) lettrotecnica T egime sinusoidale -9

(equazioni costitutive dei componenti non controllati in tensione) β α (7.ii) [Per poter applicare il teorema di Thevenin il bipolo deve essere controllato in corrente. Quindi in questo sistema si suppone nota. impedenza è determinabile come rapporto tra i fasori di tensione e corrente tra i terminali di '. Quindi, visto che esce da ' ed entra in ' il terminale positivo per la tensione (con i versi associati) è ' e dunque Z '' / ] β ' 5 D ' α 5 Figura 8.f a soluzione del circuito di figura.f (il bipolo a vuoto, ovvero con i terminali collegati ad un circuito aperto che impone ), è finalizzata alla determinazione della tensione tra i terminali ' e ' e si può effettuare con uno qualsiasi dei metodi precedentemente illustrati. d esempio, utilizzando il metodo dei Tagli Fondamentali si ottiene il seguente sistema di N (Numero di componenti non controllati in corrente) 5 equazioni. ( N equazioni KT m ) (equazione costitutive dei componenti non controllati in corrente) ( ) ( ) ( ) ( ) β α ( ) ( ) isolvendo le (8), supponendo β, il valore della tensione risulta essere: α (8.i) (8.ii) (9) nfine il valore della corrente viene ottenuto risolvendo il circuito illustrato nella figura 8.g, ottenuto sostituendo il bipolo con il suo equivalente di Thevenin. n questo caso, la corrente risulta essere: Z α αβ β ' / ' Figura 8.g Z Teorema di Norton i può applicare il teorema di Norton alla soluzione del circuito di figura 8.b considerando come bipolo N il condensatore e quindi come bipolo l'insieme di tutti gli altri componenti del circuito (vedi figura 8.h). l bipolo ' è quello indicato nella figura 8.e, mentre il valore della corrente viene calcolato risolvendo il circuito riportato nella figura 8.i (il bipolo in cortocircuito). nfine il valore della corrente viene ottenuto risolvendo il circuito illustrato nella figura 8., ottenuto sostituendo il bipolo con il suo circuito equivalente di Norton. lettrotecnica T egime sinusoidale -

N ' ' / ' ' ' β ' ' ' 5 D ' Z ' α 5 Figura 8.h a soluzione del circuito di figura 8.e, finalizzata alla determinazione della impedenza equivalente del bipolo ', è già stata effettuata. a soluzione del circuito di figura 8.i (bipolo cortocircuitato, ovvero con i terminali collegati ad un cortocircuito che impone ), finalizzata alla determinazione della corrente tra i terminali ' e ' si può effettuare con uno qualsiasi dei metodi precedentemente illustrati. d esempio, utilizzando il metodo dei Tagli Fondamentali si ottiene il seguente sistema di N (Numero di componenti non controllati in corrente) 5 equazioni. ( N equazioni KT m ) (equazione costitutive dei componenti non controllati in corrente) 5 ( ) ( ) ( ) ( ) D α 5 Figura 8.i β α ( ) ( ) β (.i) (.ii) isolvendo le () il valore della corrente risulta essere: nfine si ha il valore di risolvendo il circuito in figura 8., ottenuto sostituendo il bipolo con il suo equivalente di Norton. α αβ β α Z () n questo caso risulta essere: Z Z Z α αβ β [a soluzione è immediata notando che. a tensione tra e è data da /Y //, dove Y // è l ammettenza del parallelo che è la somma delle ammettenze dei due rami: Y // /Z ] ' / Z ' Figura 8. lettrotecnica T egime sinusoidale -

. ONNZ D NTONNZ differenza della resistenza, solitamente positiva, la reattanza può essere positiva o negativa a seconda del carattere induttivo o capacitivo dell impedenza considerata. Questo può portare a risultati non intuitivi nelle reti in. i consideri infatti la serie - in figura. Nel dominio simbolico è equivalente ad una impedenza Z X, dove X /. i riconosce che, per e fissate, esiste una pulsazione per cui la reattanza si annulla: () a pulsazione è detta pulsazione di risonanza. Quindi per l impedenza equivalente del bipolo è nulla ed il bipolo stesso ha come caratteristica cioè è equivalente ad un cortocircuito. Dominio del tempo Dominio simbolico i(t) Z ( /) v(t) n pratica tuttavia induttori e condensatori reali hanno sempre effetti parassiti dissipativi. Quindi, fissato il modulo della tensione di alimentazione, per la corrente è massima in modulo (e finita) e ϕ. n condizioni di risonanza il comportamento del circuito è resistivo, poiché le reattanze induttiva e capacitiva si compensano a vicenda. Per <, la reattanza capacitiva prevale su quella induttiva, e ϕ <. iceversa, per > la reattanza induttiva prevale su quella capacitiva e ϕ >. i consideri ora il parallelo - in figura. Nel dominio simbolico è equivalente al parallelo delle due ammettenze Y /Z /() / ed Y /Z /(/)). ammettenza equivalente del parallelo è la somma delle ammettenze dei due rami: Y // /. alcolandone l inversa è quindi possibile esprimere l impedenza equivalente del parallelo nella forma: Z X, dove X /( /). i riconosce che, per e fissate, esiste una pulsazione per cui la reattanza è infinita: è data dalla (). Tale pulsazione è detta pulsazione di antirisonanza. Quindi per l ammettenza equivalente del bipolo è nulla ed il bipolo stesso ha come caratteristica, cioè è equivalente ad un circuito aperto. Dominio del tempo Dominio simbolico i(t) v(t) Y ( /) n condizioni di antirisonanza e fissato il modulo della tensione di alimentazione, anche se la corrente è nulla le correnti e risultano diverse da zero: (/). i instaura cioè un regime periodico di scambio energetico tra il condensatore e l induttore.. POTNZ N M utilizzatore U in figura è soggetto alla tensione sinusoidale: v(t) M cos(t) i(t) e percorso dalla corrente sinusoidale: i(t) M cos(t ϕ) v(t) U a potenza istantanea assorbita è dunque: p(t) v(t) i(t) lettrotecnica T egime sinusoidale -

a corrente i(t) può essere scomposta nelle due componenti i a e i r, dette rispettivamente corrente attiva e reattiva. a corrente attiva è quindi la componente della corrente in fase con la tensione, mentre la corrente reattiva è la componente in quadratura. i può dunque scrivere: i a (t) M cos(t) cosϕ i r (t) M sen(t) senϕ i i a i r a potenza istantanea diventa quindi: p(t) v(t) i a (t) v(t) i r (t) p a (t) p r (t) e grandezze p a e p r, dette rispettivamente potenza istantanea attiva e potenza istantanea reattiva, sono calcolabili come segue (o) e sono mostrate in figura: M M pa ( t) v( t) ia ( t) M Mcosϕ cos ( t ) cosϕ [ cos( t )] () p r r M M () M M ( t) v( t) i ( t) senϕ sen( t ) cos( t ) senϕ sen( t ) p a v P i a v t i r p r t a potenza istantanea attiva non cambia mai segno, e rappresenta quindi un flusso unidirezionale di energia (per unità di tempo). l suo integrale su un periodo T è quindi, di norma, diverso da zero. i definisce potenza attiva (o potenza media) P il valore medio T ( ) in un periodo dalla potenza istantanea: P p t dt T (5) È immediato verificare che il valore medio della potenza istantanea coincide col valore medio della potenza attiva istantanea: infatti, la potenza reattiva istantanea è una grandezza sinusoidale e, di conseguenza ha valore medio nullo. i ha quindi: T T M M M M P pa( t) dt ( t) dt T cosϕ T cos cosϕ, introducendo i valori efficaci di corrente e tensione: P cosϕ () a potenza attiva è quindi valutabile come il prodotto del valore efficace della tensione, il valore efficace della corrente e del fattore di potenza cosϕ. Dato che è la media della potenza istantanea, ne assume anche l unità di misura, il watt [W]. a potenza complessa N è definita dalla seguente relazione: N * (7) dove * è il complesso coniugato di. i ha quindi: N e e e α α ϕ e, ricordando l identità di ulero: N cosϕ senϕ (8) isulta così provato, per la (), che la parte reale della potenza complessa è pari alla potenza attiva: [N] P cosϕ. (o) i ricordi che sen (x) sen (x) cos (x) ; cos (x) cos (x). lettrotecnica T egime sinusoidale -

a parte immaginaria della potenza complessa è detta potenza reattiva: Q [N] senϕ (9) a potenza complessa è quindi esprimibile come: N P Q () Dalla (9) si può notare che un bipolo assorbe potenza reattiva solo quando la corrente è sfasata rispetto alla tensione (ϕ ), ed è quindi presente una componente reattiva della corrente stessa. iò avviene quando il componente è in grado di immagazzinare energia senza dissiparla, come in un induttore od in un condensatore. a potenza reattiva è quindi un indicatore di uno scambio di energia (per unità di tempo) tra componenti con memoria e/o generatori. a sua unità di misura è il olt- mpere-eattivo []. l modulo N della potenza complessa è detto potenza apparente (misurata in olt-mpere []): ostituendo le definizioni di P e Q si ottiene anche N. Questo permette di ottenere la definizione del fattore di potenza in termini di potenze (invece che come coseno dello sfasamento tra N P Q () cos ϕ tensione e corrente): i consideri ora un generico ramo di circuito caratterizzato da un impedenza Z. Tenendo conto della legge di Ohm simbolica, la (7) può essere riscritta come segue: N Z * Z X () onfrontando la () con la (9) e la () si ottiene: P () Q X () n base alla definizione di valore efficace si ricava subito che la potenza attiva è pari alla media su un periodo della potenza dissipata sulla resistenza, che assorbe energia senza restituirla. a potenza reattiva dipende invece dalla reattanza, cioè dai componenti in grado di immagazzinare energia (elettrostatica nei condensatori, magnetica negli induttori) e di restituirla. i noti che, mentre la P è sempre positiva (se > ), il segno di Q dipende dalla reattanza prevalente nel ramo. Q è quindi positiva per reattanze induttive (Q per una reattanza induttiva), e negativa per reattanze capacitive (Q / per una reattanza capacitiva). P N P P Q DDTTÀ D POTNZ Dalle equazioni () ed () segue, come corollario del Teorema di Tellegen, l additività delle potenza in regime sinusoidale. nfatti, per un dato circuito, preso un qualsiasi vettore di fasori di tensioni di ramo, che soddisfi le KT per quel circuito, ed un vettore di fasori di correnti di ramo, che soddisfi le K per quel circuito, vale la seguente relazione: T * (5) nfatti, si ha T * ( T ) T * T * T () * T e si applica la (5) considerando i vettori di fasori delle tensioni e delle correnti effettivamente presenti nel circuito, si ottiene la relazione () che, sulla base della definizione (7), mostra come la somma delle potenze complesse assorbite da tutti i rami del circuito risulti sempre nulla. T * k k k * k N k () lettrotecnica T egime sinusoidale -

guagliando a zero le parti reali e le parti immaginarie della () e utilizzando la () si ottengono le seguenti relazioni: e (7) e (8) esprimono il fatto che la sia la somma delle potenze attive, sia la somma delle potenze reattive, assorbite da tutti i rami del circuito sono sempre nulle ( * ). k P k, (7) k Q k. (8) 5. TOM D MMO TFMNTO D POTNZ n figura è rappresento un circuito in regime in cui un generatore reale dato alimenta il carico Z. i vuole determinare l impedenza di carico Z che rende massima la potenza attiva ricevuta dal carico. Questo problema si presenta nel progetto di o- gni amplificatore: si deve scegliere l impedenza di ingresso che rende massima la potenza ricevuta. a potenza attiva assorbita dal carico si calcola immediatamente, avendo posto: isulta infatti: P Z Z ( ) ( X X ) Z X Z X Poiché, e X sono assegnati, si tratta di determinare quali valori di e X rendono massima P. Una prima osservazione è che, relativamente ad X, il denominatore è certamente minimo quando X X. Per quanto riguarda, è sufficiente annullare la derivata di P rispetto ad : dp d ( ) ( ) ( ) ( ) i è ricavato quindi il seguente Teorema del massimo trasferimento di potenza: ia assegnato un bipolo funzionante in regime sinusoidale, specificato dal suo equivalente di Thevenin, che alimenti una impedenza di carico Z. Tale impedenza assorbe la massima potenza attiva se e solo se Z Z *. n tal caso si dice che il carico è adattato al bipolo e la potenza attiva (massima) fornita al carico è P,max /. i noti che anche se il carico è adattato al bipolo, solo il 5% dell energia del generatore fluisce nel carico e quindi il rendimento è pari a.5; infatti, introducendo il rendimento si ha: η Pu P P u d ( ) dove P u è la potenza utile e P d la potenza dissipata. i noti che il rendimento può essere reso arbitrariamente vicino ad uno aumentando. n tal caso però la potenza assorbita dal carico tende a zero. Z Z. FMNTO n figura è rappresento un circuito in in cui un generatore di tensione alimenta, tramite una linea l, un utilizzatore U. a Z l l linea è schematizzata mediante una impedenza Z l l X l. U lla resistenza di linea è associata una potenza dissipata per conduzione: P d l l. Dato che l si ha anche P d l. sistono utilizzatori che, essendo caratterizzati da un fattore di potenza (cosϕ) basso necessitano di elevati valori di corrente per assorbire la potenza nominale per cui sono stati progettati. nfatti, dalla ( * ) Questo non è vero per le potenze apparenti, infatti N N k N k k k k k lettrotecnica T egime sinusoidale -5

() si ha P/cosϕ. Quindi tanto minore è il fattore di potenza, tanto maggiore è, a parità di tensione e potenza attiva assorbita, la corrente. o scopo del rifasamento è quello di diminuire la potenza dissipata nella linea (che aumenta quadraticamente al crescere della corrente) riducendo l'assorbimento di potenza reattiva del carico (*). oncretamente il rifasamento dell utilizzatore si ottiene ponendo in parallelo ad esso una reattanza con cui possa scambiare potenza reattiva (evitando quindi che lo scambio di potenza reattiva avvenga tra carico e generatore). l tipo di reattanza dipende dallo sfasamento dell utilizzatore: occorre un condensatore se ϕ >, un induttore se ϕ <. i faccia riferimento al caso più frequente in cui ϕ > (carico ohmico-induttivo (**) ). Tenendo conto che l e si l vede come sia possibile ridurre in maniera considerevole la corrente Z l di linea aumentando il valore della capacità. a presenza del condensatore in parallelo ad U rende in teoria possibile annullare lo U sfasamento ϕ' del parallelo condensatore - utilizzatore (rifasamento completo). n realtà il rifasamento completo è raramente necessario; è sufficiente che cos(ϕ').9. Per determinare il corrispondente valore di, si consideri che dalla () e dalla (9) si ha: Q P tanϕ (9) Q Q P tanϕ' (5) dove P, Q, Q sono rispettivamente la potenza attiva assorbita dal utilizzatore, la potenza reattiva assorbita dall utilizzatore e la potenza reattiva assorbita dalla capacità. a (5) è stata ottenuta tenendo conto che la potenza attiva assorbita dal condensatore è nulla. ottraendo membro a membro la (9) dalla (5) si ottiene: Q P (tanϕ' tanϕ) Tenendo conto che Q X / () /, si ricava quindi: P ( tan ϕ tan ϕ' ) (5) ϕ' l ϕ (*) l rifasamento del carico è imposto dal gestore della rete elettrica se il fattore di potenza (medio mensile) è inferiore a.7. i sono inoltre tipicamente clausole contrattuali che obbligano l utente al pagamento di una penale se il fattore di potenza (medio mensile) è inferiore a.9. Nessun intervento è richiesto invece se il fattore di potenza (medio mensile) è superiore a.9. (**) Quindi un carico ohmico-induttivo assorbe, oltre a ad una potenza attiva positiva, una potenza reattiva positiva (Q > ), ossia resistenza e reattanza dell impedenza equivalente sono positive. iceversa, un carico ohmico-capacitivo assorbe una potenza reattiva negativa (Q < ), ossia la reattanza dell impedenza equivalente è negativa. lettrotecnica T egime sinusoidale -