Il Piano Cartesiano. Progettare una lezione di matematica con la PNL.
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- Ernesto Graziano
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1 Il Piano Cartesiano Progettare una lezione di matematica con la PNL
2 Introduzione 1. Prima della lezione il docente rivede la sua posizione sull argomento da trattare, lavorando su come trasmettere positività ed entusiasmo, nel caso abbia convinzioni limitanti a riguardo. 2. Ritorna alla motivazione che lo spinge ogni giorno ad educare i ragazzi, nel senso primitivo del termine: condurre fuori le loro capacità e potenzialità ed offrendo gli strumenti necessari per affrontare con serenità anche compiti più complessi, ponendoli come sfide. 3. Il docente dovrebbe iniziare l incontro creando empatia con l aula, suscitando curiosità su quale argomento si andrà a trattare e interesse, con riferimenti concreti con ciò a cui i ragazzi tengono: Es. percentuale di partite vinte in un torneo dalla squadra del cuore; tempi di saldi, sconti e promozioni (*) Resta fondamentale la gestione dell aula : rivolgersi a loro in base ai VAK, domande metamodello, ricalco, guida, stroke. Va anche ricordato che lo sguardo va rivolto democraticamente a tutta l aula, per evitare zone preferenziali. (**) (*) Nel fare esempi con cose che i ragazzi conoscono e suscitano la loro naturale curiosità, si va sul ricalco dei valori: il docente scende sullo stesso piano dei ragazzi, si crea empatia e rapport e quindi la base per la guida. (**) Bisogna tener a mente che i canali percettivi sono differenti (visivo, uditivo, cinestesico) e dovendosi rivolgere ad un pubblico eterogeneo è importante abbracciare tutti gli stili. Solitamente, il supporto visivo che offre la lavagna è molto indicato per un visivo; per questa ragione l uso della voce resta un ulteriore strumento a disposizione (tono, pause, ecc.) come usare parole che evocano sensazioni per attirare anche il cinestesico.
3 Questo argomento potrebbe essere introdotto facendo sperimentare ai ragazzi l utilità e la necessità di un sistema di riferimento, un unità di misura, un verso di percorrenza, ecc.: si chiama uno di loro e si chiede di far arrivare un compagno in un punto dell aula. Se riesce, gli si chiede di spiegare come ha fatto, rinforzando in positivo, se ha difficoltà si distoglie l attenzione sul fatto che sia una sua mancanza, sottolineando invece l importanza del sistema. In questo caso il decollo è un esperienza pratica, di movimento e di sviluppo delle strategie.
4 Prima di passare alla slide successiva, chiedere loro possibili applicazioni di tale argomento: Si conoscerà qual è la loro idea a riguardo e si potranno fare degli esempi ad hoc. Ricalco e guida, VAK (visivo, uditivo, cinestesico), democrazia dello sguardo
5 La caccia al tesoro e Passeggiata su una scacchiera Altre possibili applicazioni con app da loro usate! Anche l uso di termini usati dai ragazzi li fa sentire meno distanti e quindi più propensi a voler ricevere le informazioni
6 II Associazioni visive di rinforzo (stimolo alla naturale memorizzazione) y Asse delle ordinate + I u - O(0, 0) A(3, 1) + Origine degli Assi x Asse delle ascisse III - IV
7 II Cosa li accomuna? Come sono? y I F(3, 2) B(-5, 1) C(0, 1) O A(3, 1) D(3, 0) E(3, -1) x III IV
8 II Cosa li accomuna? Come sono? y I F B O C A D x E III IV Sono allineati, appartengono alla stessa retta Con questa domanda si cercano delle proprietà sui punti dati, quindi è un invito al senso critico
9 Punti con uguale ordinata appartengono alla stessa retta parallela all asse x. L ordinata è la distanza fra tale retta e l asse x. Punti con uguale ascissa appartengono alla stessa retta parallela all asse y. L ascissa è la distanza fra tale retta e l asse y. Punti con ascissa e ordinata uguali appartengono alla stessa retta che è la bisettrice del I-III quadrante.
10 Punto medio di un segmento A(2, 2) e B(10, 5) I contenuti, ovviamente seguono l UDA redatta e procedono in base ai ritmi di apprendimento degli alunni, così come si terrà conto dell età.
11 Punto medio di un segmento A(2, 2) e B(10, 5) M(6, 4)
12 Distanza tra 2 punti?
13 I punti hanno la stessa ascissa d È il segmento AB d(a,b)= ya yb = 6-3 = 3
14 I punti hanno la stessa ordinata È il segmento CD d d(c,d)= xd xc = 7-3 = 4
15 I punti hanno ascissa e ordinata generiche A(2, 2) B(7, 5) Triangolo rettangolo Teorema di Pitagora d 2 ( A, B) ( xa xb) ( ya yb ) 2
16 Le fasi della Verifica in streaming Il docente durante la trasmissione dei contenuti deve comprendere che l apprendimento si sta evolvendo secondo la direzione dell efficacia e dell efficienza, usando gli strumenti della lettura dei microsegnali e domande strutturate all uopo. Inoltre, premiare sempre gli interventi positivi, senza denigrare eventuali errori, cercando di ancorare una neuroassociazione positiva, perché lo studente sviluppi le sue capacità di apprendimento. Dopo aver trasmesso i contenuti, in funzione della PNL, il docente deve passare alla fase di verifica e rinforzo sull apprendimento da parte degli alunni: non è sufficiente una frase del tipo è chiaro, ragazzi?? Avete capito? ma deve accertarsi di aver dato loro gli strumenti e le strategie più idonei ed efficaci, per far sì che le loro prestazioni raggiungano livelli soddisfacenti (il docente deve aiutare il discente a consegnare le informazioni alla memoria a lungo termine con le giuste metodologie: mappe, associazioni, richiami )
17 Verifica differita Il docente dovrà effettuare il secondo livello di verifica facendo riferimento alle informazioni raccolte nella fase introduttiva, mataprogrammi usati, casi specifici, ecc. per strutturare prove di verifica atte a generare neuroassociazioni positive. Nello specifico potrebbe essere uno strumento proficuo da adottare, quello di strutturare la verifica non sulla base degli errori commessi ma sulle parti corrette, e lasciare che gli elementi non commentati siano oggetto di indagine da parte dell alunno al fine di responsabilizzarlo. Allo stesso tempo si promuove il senso critico, la responsabilità, la gratificazione e l autostima e si offre la possibilità di migliorarsi, invece di soffermarsi sull errore.
18 Maria Grazia Pastore Sito web:
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