Lo sviluppo delle competenze linguistiche: morfosintassi e lessico
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- Leonora Volpi
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1 Lo sviluppo delle competenze linguistiche: morfosintassi e lessico Università di Macerata Didattica delle Lingue Straniere mod. A Edith Cognigni
2 COMPETENZA LINGUISTICA capacità di usare le regole, riconoscere e formare testi COMPETENZA METALINGUISTICA capacità di descrivere le regole Non confondiamole!! 2
3 Scopo: la grammatica come a. impalcatura inconsapevole (acquisizione) b. monitor della correttezza quando produco lingua (apprendimento) c. avvio all astrazione, sviluppo cognitivo
4 Apprendere insegnare le regole Focalizzazione sull input 1) Formazione di ipotesi circa i meccanismi di funzionamento della lingua 2) Verifica della fondatezza delle ipotesi (output) 3) Fissazione delle regole ipotizzate e verificate (acquisizione apprendimento) 4) Sistematizzazione delle regole ipotizzate, verificate, fissate Attività di osservazione guidata della regola in contesto Esplorazione guidata di altri testi /contesti che presentano la medesima regola Attività/esercizi che consentono un riutilizzo intensivo della regola Attività che consentono una crescente libertà d uso della regola rispetto ai testi /contesti esaminati Riflessione esplicita
5 Tecniche per l acquisizione delle regole morfosintattiche e del lessico Tecniche di natura insiemistica (1): Inclusione (totalmente libera / guidata) Esclusione ( Trova l intruso )
6 Il piacere di scoprire regole Telefono Dito Sacco Labbro Libro Tetto Gessetto Osso Braccio Timbro
7 Insiemi Telefono Sacco Dito Tetto Braccio Libro Gessetto Labbro Osso Timbro
8 Il piacere di scoprire regole Time Kate Fat Dot Bad Dote Note Fate Bade Tim Cute Cat
9 Creare due insiemi Time Kate Fat Dot Bad Dote Note Fate Bade Tim Cute Cat
10 Tecniche per l acquisizione delle regole morfosintattiche e del lessico Tecniche di natura insiemistica (2): Seriazione in ordine quantitativo (es. pronomi: "nessuno < solo uno < almeno uno < qualche < molti < la maggior parte < tutti"), qualitativo (es. aggettivi: "scuro, grigio, appannato, chiaro, brillante"), di grandezza (es. nomi: "catapecchia, baracca, casupola, casa, villa, palazzo, castello") Sequenziazione in base alla variabile tempo (es. avverbi di tempo, forme verbali ecc.)
11 Tecniche per l acquisizione delle regole morfosintattiche Tecniche di manipolazione («Volgi al») ed esercizi strutturali (pattern drills) Tecniche basate sull esplicitazione Tecniche a completamento di frasi o testi (cloze mirato) Giochi su schema (gioco dell ora, snakes & ladders, battaglia navale ) Caccia all errore*
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13 Attività 1 Nella tabella che segue metteremo a confronto insegnamento implicito (riflessione sulla lingua) e insegnamento esplicito della grammatica. Sulla base di quanto finora presentato, in coppia provate a completare la tabella. 13
14 Dall insegnamento della grammatica alla riflessione sulla lingua Riflessione sulla lingua Insegnamento della grammatica Chi Il soggetto che riflette è.. Il soggetto è l insegnante, che riversa la sua conoscenza sullo studente Quando È sempre e comunque. È un punto di partenza Cosa Perché Dove Le regole sono meccanismi di funzionamento della lingua e riguardano la comunicazione Insegnante: Studente: Il "luogo" fisico e concettuale in cui avviene la riflessione è costituito da uno schema vuoto, aperto Le regole sono.. Insegnante: descrive i meccanismi linguistici per farli applicare. Studente: l insegnamento grammaticale è «qualcosa che bisogna fare». Le regole.
15 Dall insegnamento della grammatica alla riflessione sulla lingua Chi Quando Riflessione sulla lingua Il soggetto che riflette è lo studente, sotto la guida dell insegnante Costituisce sempre e comunque un punto d'arrivo Insegnamento della grammatica Il soggetto è l insegnante, che riversa la sua conoscenza sullo studente È un punto di partenza Cosa Le regole sono meccanismi di funzionamento della lingua e riguardano la comunicazione Le regole sono delle norme inalterabili, per lo più solo a livello morfosintattico Perché Insegnante: crea rappresentazioni mentali esplicite per "imparare ad imparare". Studente: la motivazione è basata sul piacere. Insegnante: descrive i meccanismi linguistici per farli applicare. Studente: l insegnamento grammaticale è «qualcosa che bisogna fare». Dove Il "luogo" fisico e concettuale in cui avviene la riflessione è costituito da uno schema vuoto, aperto Le regole vengono date in schemi pieni, il più esaurienti possibile
16 Apprendere & insegnare il lessico Chi va all estero si porta un dizionario, non una grammatica (S. Krashen, 1987) Ma che cosa vuol dire - conoscere una parola? - usare una parola?
17 Cosa significa conoscere una parola? Essere in grado di ascoltarla e riconoscerla Riconoscerne correttamente la forma scritta sotto il profilo ortografico. Essere in grado di riconoscerne le parti (radice e morfemi flessivi) Conoscerne il significato denotativo e connotativo Conoscerne il significato in funzione del contesto nel quale è inserita. Essere in grado di riconoscerne le possibili collocazioni.
18 Cosa vuol dire usare una parola? Essere in grado di pronunciarla anche tenendo conto dei suoi elementi sovrasegmentali (intonazione, accento ) Essere in grado di scriverla con un ortografia corretta Essere in grado di usarla nella sua forma morfosintattica corretta Essere in grado di utilizzarla con differenti connotazioni in base al contesto Essere in grado di accostarla ad altre secondo occorrenze e collocazioni consentite dalla lingua Saper scegliere la parola corretta in base al tipo di registro più idoneo al contesto
19 Quindi Apprendere il lessico non vuol dire apprendere solo PAROLE ISOLATE (1), ma anche COMBINAZIONI DI PAROLE (2, 3, 4): 1 - unità lessicali (es. miele, luna) 2 unità multilessicali (es. luna di miele) 3 collocazioni fisse (es. scala mobile, ferro da stiro ) 4 collocazioni ristrette (es. caffè macchiato, pagare profumatamente, ) Capire le parole di una L2 non significa necessariamente saperle usare: CONOSCENZA PRODUTTIVA CONOSCENZA RICETTIVA
20 Attività 1. Analizziamo alcune attività di tipo lessicale per familiarizzare con questi concetti. 2. Quali elementi lessicali vengono esercitati (unità lessicali/multilessicali, collocazioni.)? 3. Riflettiamo anche sull applicabilità di queste tecniche rispetto ai diversi pubblici (età, livello linguistico ). 20
21 Metodi glottodidattici e ruolo del lessico Prima degli anni 80: lessico subordinato alla grammatica (metodo grammatico-traduttivo, metodo audio-orale) Approccio comunicativo: lessico contestualizzato (metodo nozionale-funzionale, metodo situazionale, livello soglia) Lexical Approach (anni 90): lessico grammaticalizzato (Willis, Lewis)
22 Dai processi di acquisizione del lessico La memorizzazione del lessico avviene: per schemi (campi semantici) per copioni situazionali (sistemi completi o scripts) Bimodalità e direzionalità: procede dall emisfero destro globale, visivo e simultaneo verso l emisfero sinistro analitico, verbale e razionale (Danesi).
23 ai principi metodologici per insegnarlo Uso di schemi e script per guidare la comprensione e facilitare la predicibilità Far dedurre il senso dal contesto: forma della parola, co-testo frasale e interfrasale, tipo di testo; eventuali illustrazioni, informazioni extralinguistiche (paratesto); Reimpiego creativo e a spirale del lessico appreso: uso di diverse tecniche e strumenti; la parola viene ripresentata in un contesto differente, gradualmente più ricco. Riflessione sui corpora lessicali: comportamento collocazionale, connotazioni
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25 «Strumenti» per insegnare il lessico Mezzi iconici: foto, disegni, oggetti, video, gesti, ecc. LS: parafrasi, esempi d uso, ecc. L1: traduzione nella lingua dell apprendente Corpora linguistici
26 Tecniche per presentare il lessico Accoppiamento parola-immagine (Elementare-Intermedio) Accoppiamento parola-definizione (Intermedio-Avanzato) Suddivisione in categorie semantiche (Elementare-Intermedio-Avanzato)
27 Tecniche per consolidare il lessico Completamento (dialoghi, testi, canzoni, ecc.) Diagrammi a ragno (spidergram) Cruciverba Giochi su schema (gioco dell oca, bingo, battaglia navale, l impiccato, ecc.) Realizzazione di poster
28 I corpora nella didattica del lessico (1) a) Motivazioni linguistiche: forniscono campioni ricchi di lingua viva permettono di lavorare in modo contestualizzato sulla polisemia delle parole (es. «partito») e sui pattern linguistici in cui ricorre (es. «partire per», «partito da» ecc.) permette di accedere ad una determinata cultura attraverso i suoi usi linguistici
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30 I corpora nella didattica del lessico (2) b) Motivazioni pedagogico-didattiche: - potenzia la capacità di osservare una lingua e di notare le sue regolarità (competenza linguistica e metalinguistica) - sviluppa autonomia nell apprendimento di L2 (competenza glottomatetica) attraverso attività di tipo: Induttivo = ricavare una regola da molteplici esempi d uso linguistico; Deduttivo = verificare la validità di una regola attraverso l osservazione delle occorrenze della stessa parola in contesti diversi.
31 Data-driven learning L «approccio guidato dai dati» (Johns 1991) coinvolge l apprendente in attività di ricerca per individuare la soluzione ad un problema (problem-solving), potenziando al contempo: le competenze linguistiche e metalinguistiche la memorizzazione lessicale (noticing) il saper lavorare in gruppo (cooperative learning) e le capacità di interazione in LS le capacità di ricerca e di analisi attraverso l uso di dispositivi informatici.
32 Che cosa esplorare? FREQUENZA: le liste di frequenza offrono indicazioni preziose per la creazione di sillabi e materiali didattici POLISEMIA: permette di lavorare sulla pluralità di significati che molte parole frequenti assumono in vari contesti (es. «passare») SINONIMIA: per far capire in quali circostanze due quasisinonimi sono intercambiabili e quando assumono sfumature di significato diverse ( al di là / oltre ) COLLOCAZIONE: tendenza delle parole a combinarsi in modo preferenziale o esclusivo indipendentemente da regole di natura grammaticale o semantica COLLIGAZIONE: tendenza di una parola a presentarsi in una particolare compagnia grammaticale o in una certa posizione in una sequenza (es. mi piace + infinito; essere bravo in )
33 Esempio di attività: «Al di là»
34 Attività: «Al di là» Negli esempi 2 e 9 al di là è quasi-sinonimo di oltre in senso spaziale, oltre un varco. Il contrario è al di qua. Negli esempi 3, 4, 5, 7, 8, 10, 11, 13, 15 è quasi sinonimo di oltre nel senso di superamento. Negli esempi 1, 12, 14 al di là significa indipendentemente da. Nell esempio 11 al di là è un sostantivo e significa ciò che sta oltre la morte; vita ultraterrena. Nell esempio 6, al di là del guado costituisce un'espressione idiomatica che significa il superamento di un ostacolo. PATTERN: Si può notare la combinazione ricorrente: andare+ al di là+ di
35 Riferimenti bibliografici Balboni 2015, capp. 9 Per approfondire: Balboni, P.E., Fare educazione linguistica. Attività didattiche per italiano L1 e L2, lingue straniere e lingue classiche, Utet, Torino Andorno, C.; Ribotta, P. (2000), Insegnare e imparare la grammatica, Paravia scriptorium, Torino. Corda, A.; Marello, C. (1999), Insegnare e imparare il lessico, Paravia scriptorium Torino. Sassi, Ceccotti, L utilizzo didattico dei corpora ra.pdf
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