21_AVV_Mauro_Ortelli.qxd 25-10-2006 9:34 Pagina 1 Larpa iudre I NOVI DAL DRUNPA, sia Merlot che Sauvignon, sono in puro larpa iudre, mentre il Merlot I TRII PIN si limita a ricorrere al dialetto e il bianco CORTEGLIA ne indica l origine. Fosse questa una frase da gioco enigmistico, la soluzione sarebbe: MAURO ORTELLI. Il nonno era contadino a Corteglia, quando ancora si coltivava il mais sotto le viti piantate accanto a un albero detto rumpur. Si contavano allora venticinque o ventisei varietà d uva, fra le quali la Margellana che, nell immediato Secondo dopoguerra, la Volg di Winterthur acquistava per farne succo d uva. Poi si costituì la Cantina Sociale di Mendrisio e finalmente si cominciò a piantare il Merlot frammisto al resto ricorda Mauro, che si iscriverà alla scuola superiore di viticoltura di Changin nell 83. Lui inizia senza farsi troppe illusioni, con l unico obiettivo di ridurre la quantità per migliorare la qualità dell uva del nonno. (Continuerà invece a sperimentarne le varietà: farà il bianco col bianco e il rosso col rosso, esprimendoli al meglio). Ed eccoci al vino del padrone (il migliore che si produceva ai tempi del nonno), in dialetto Vi / no dal Pa / drun e, parlando indietro, No / vi dal Drun / pa, come vuole il larpa iudre (parlà in dré), forse diffuso a Mendrisio da un Ortelli emigrato in Francia (dove si parla il verlan, «à l envers»). Ci aveva già pensato Leonardo da Vinci nei suoi famosi manoscritti ma, «parlare indietro», non è in fondo anche il mestiere degli storici?
NOVI DAL DRUNPA Merlot Il Novi dal Drunpa è, o era, il «vino del padrone» (in dialetto: Vin dal padrun), cioè il migliore, secondo l antica parlata a ritroso in uso nel Mendrisiotto: il Larpa iudre o «Parlà indré» (Parlare indietro). L uva proviene in massima parte dai vigneti di Castel San Pietro, coltivati in proprio secondo le direttive della produzione integrata. La vinificazione è molto tradizionale, senza concentrazioni particolari, allo scopo di ottenere un prodotto che rispecchi in modo ottimale le caratteristiche dei vini del Mendrisiotto. Un vino color rosso rubino, con aromi di spezie e tostatura. Molto caldo in bocca, ha tannini morbidi e maturi. Le carni rosse sono il suo piatto preferito. Merlot 95%, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carminoir, 5% Castel San Pietro (di regola) Fermentazione alcolica con macerazione di 16 giorni. Affinamento per 12 mesi in barrique. Alcol 13% vol. Acidità 4 4,5 g/l
I TRII PIN Il I Trii Pin (in italiano: «i tre pini») è vinificato con una macerazione non troppo lunga per rispettare al massimo le caratteristiche dei Merlot della regione. Un vino di colore rosso scuro, dal bouquet molto fruttato, con profumi di frutto di bosco. In bocca è morbido e grasso con un buon equilibrio. Il suo piatto preferito: Risotto allo zafferano. Merlot Castel San Pietro e diversi vigneti del Mendrisiotto Vigneti in massima parte di più di vent anni, coltivati secondo i metodi della produzione integrata. Macerazione di 10 giorni, poi affinamento in botti inox. Alcol 12,5% vol. Acidità 4 4,5 g/l
NOVI DAL DRUNPA Sauvignon I terreni di Corteglia sono mediamente argillosi e poco calcarei, prestandosi molto bene alla coltivazione di due vitigni bianchi bordolesi, Sauvignon e Sémillon. La fermentazione alcolica in barrique ed il bâtonnage permettono di ottenere un vino bianco decisamente sorprendente in Ticino. Di colore giallo paglierino chiaro con riflessi dorati, dal bouquet molto aromatico, con note di citronella, pesca bianca e salvia, in bocca è fresco e grasso con una buona lunghezza. Se poi è vero che il pesce lo si può apprezzare con il vino rosso, è altrettanto vero che il Sauvignon è un bianco «a tutto pasto». Il piatto preferito di questo Vino del padrone in dialetto «Vin dal Padrun» sillabato all indietro (Novi dal Drunpa), secondo la vecchia tradizione in uso nel Mendrisiotto sarà allora il Capretto Pasquale, che lo accompagna magnificamente. Sauvignon bianco 92%, Sémillon 8% Corteglia Fermentazione alcolica in barrique senza fermentazione malolattica. Affinamento di 12 mesi in barrique con bâtonnage. Alcol 12,5% vol. Acidità 6,5 g/l
CORTEGLIA Bianco del Ticino prodotto con uve bianche Denominazione di Origine Controllata Corteglia ha terreni mediamente argillosi e poco calcarei, che si prestano molto bene alla coltivazione dei due vitigni bianchi bordolesi Sauvignon e Sémillon, a cui ho aggiunto Chasselas e Chardonnay. La vinificazione avviene in botti inox con fermentazione malolattica. Un vino dal bouquet aromatico, con profumi di pesca bianca, agrumi e qualche nota minerale. In bocca, il Sauvignon e lo Chardonnay gli conferiscono una grande freschezza, mentre il Sémillon contribuisce alla sua ottima struttura. Privilegia particolarmente: aperitivi con stuzzichini e pesce. Sauvignon bianco 45%, Sémillon 25%, Chasselas 15%, Chardonnay 15% (le percentuali variano leggermente a seconda del millesimo) Corteglia Le varietà vengono raccolte e pigiate contemporaneamente. e affinamento in botti inox. Alcol 12% vol. Acidità 5 g/l ph 3,6