WOODYTALLEN E LA COOP

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1 i Buon appetito... in leggerezza alle pagine 4 e 5 33 Congresso della Lega Il primato dell'impresa alle pagine 6 e 7 ede7 Detersivo Coop oltre la legge alla pagina 11 4 Emergenza rifiuti alle pagine 12 e 13 WOODYTALLEN E LA COOP Dopo il Unente Colombo ossia Peter Faik, un nuovo importante protagonista della scena cinematografica internazionale girerà per Coop. Woody Allen ha accettato di scrivere e dirigere i nuovi spot pubblicitari che a partire dal prossimo autunno caratterizzeranno l'immagine commerciale della cooperazione di consumatori. E ancora presto per parlare dei contenuti ma già si sa che tratteranno delle più recenti campagne Coop in termine di salute, difesa dell'ambiente, ecc... Woody Allen è un affermato regista ed attore, attivo da oltre vent'anni. L'ironia graffiante, l'umorismo sottile ma anche la capacità di affrontare tematiche complesse con evidenti riferimenti alla cultura cinematografica europea, ne hanno fatto negli ultimi vent'anni un mostro sacro particolarmente apprezzato dalle platee del nostro continente. L'incontro tra Allen o Coop rappresenta sicuramente una felice combinazione di creatività, intelligenza ed attenzione alle esigenze di una società i cui valori sono in continua trasformazione. Anno 10 - N.5 maggio 1991 mensile della Coop Lombardia C 'era una volta il cliente. Ora c'è il consumatore che è ancora un cliente, ma più avvertito, attento, informato. Quello che bada alla salute anche attraverso l'alimentazione. Quello che controlla i prodotti, che pretende un'etichetta chiara e trasparente sui contenuti, che vuole sapere quante calorie si annidano dentro il cibo. Quello che vuole essere tutelato. Un diritto inoppugnabile, che si è conquistato cittadinanza espugnando le posizioni consolidate del tabù industriale, del segreto di fabbricazione. Ecco: è stato per aiutare tuttoquesto che dieci anni fa siamo nati noi, di Quale Consumo. I PRIMI di Adolfo Scalpelli Siamo stati i successori Coq) di cui siamo emae gli eredi di un bollet- nazione stava crescentino di informazione do e doveva crescere che i dirigenti dell'uni- ancora e migliorare il coop Lombardia invia- rapporto con i suoi soci. vano ai propri associati. Siamo nati perché la articolo a pagina ~ 3wnz:n. - quale no CNA. 1 1A A rarm i Rik IL,' 'S /1E7, dix.- P1..1 sorto CONTROLLO ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATI Sabato 1 giugno 1991 ore 14,30 Auditorium Civico Via Quarenghi, 23 Milano Ordine del giorno 1) Nomina del presidente e del segretario dell'assemblea 2) Relazione del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale 3) Presentazione ed approvazione del bilancio al 31 dicembre ) Varie per il Consiglio di Amministrazione di Coop Lombardia Il Presidente Antonio Bertolini COSMETICI CON QUALCHE DUBBIO Se l'uomo, anche quello primitivo, si trucca da sempre e perché ritiene che valga Ia pena di migliorare il proprio a- spetto. Questo il dato generale. Naturalmente il mercato sollecita soprattutto la donna, ma c'è un'offensiva sempre più pressante nei confronti degli uomini. I messaggi aumentano di frequenza e stanno nascendo, e certo nasceranno sempre più, linee destinate soltanto all'uomo e anche agli adolescenti. Ma questi cosmetici da chi sono controllati e non fanno nascere qualche dubbio? La legislazione italiana ha colmato qualche vuoto, ma se la si confronta con le direttive della Comunità europea ci accorgiamo che esiste un ritardo incolmato e che molti punti non sono ancora precisati in tema di composizione e informazione per il consumatore. Quali sono i dosaggi di prodotto da usare? Quali sono le proprietà biologiche e chimico-fisiche? Qual è la purezza del prodotto? Quando si devono usare precauzioni e quando ci sono controindicazioni? Perché per i cosmetici non devono valere le stesse forme di informazione valide per i prodotti alimentari? A pagina 14 Iniziativa sconto soci n,1 Sbattitore ad immersione Philips Valore di mercato L. 31,000 Sconto per i soci L Prezzo solo per i soci L Doto di prenotazione dal 20/5 all'8/6 Dolo consegno ai soci dal 1 al 15/7

2 yo G RIR Yogurt ITIMO PER LA REGoLA mourrlirmj,zp PlAdERÉTTML- 1 di Carla Barzanò rati, Ebrei, Indiani e Greci lo utilizzano abitualmente da secoli non solo come cibo e come bevanda ma anche per curare alcune malattie. Da noi invece, fino a pochi anni a, lo yogurt trovava pochi estimatori. Ma oggi il boom Yogurt ht.01 _ Yogurt '.."1"" Yogurt rce from eb.g. Yogurt Yogurt dilt m, barna I Moniti di On000 ddel salutismo e dei prodotti naturali ha determinato la sua e- aliem tià). scalation sul mercato e questo alimento è diventato il simbolo della genuinità e della naturalezza: i consumatori lo considerano una sorta di elisir di lunga vita e un italiano su tre ne consuma almeno un vasetto al giorno, Un successo meritato? Sì, a patto di scegliere i prodotti di qualità migliore e di utilizzarli nel modo giusto. Ecco come. Iogurt hinio Yogurt Yogurt Yogurt Yogurt.itrgu Yogurt Yogurt,Int 1110e i l i =3 YogurtYog l'aile ur co n atiroot9 f e,,,, A bi,,,, Yogurt I Yogur e ili.i.,...,,,,, GLI YOGURT SUL MERCATO Yogurt liquidi, da bere, spalmabili, con la consistenza del formaggio, naturali o alla frutta, magri o interi... Sui banchi del supermercato i prodotti a disposizione del consumatore sono moltissimi e le ditte che si contendono il mercato Icon un fatturato di 400 miliardi di lire all'anno) creano senza sosta una moltitudine di novità. Al di là delle sue molteplici vesti, gli ingredienti di base dello yogurt sono sempre gli stessi: latte (di vacca, bufala, pecora, capra o altri animali) e 2 tipi di fermenti: il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus. Secondo la legge italiana infatti, la denominazione yogurt spetta solo ai prodotti ottenuti con questi particolari fermenti che, al momento della vendita, devono essere presenti in concentrazioni elevate. Gli altri letti fermentati in commercio hanno denominazioni e caratteristiche merceologiche diverse, anche se spesso offrono pregi dietetici sovrapponibili a quelli dello yogurt. In ogni caso la fermentazione del latte determina una serie di trasformazioni chimiche che ne migliorano la digeribilità e le caratteristiche nutritive. Il lattasio (lo zucchero presente nel latte, che, qualche volta, può essere responsabile di problemi intestinali) si trasforma in acido lattico favorendo una parziale predigestione della caseina (proteina del latte); le vitamine del gruppo B aumentano; inoltre, l'acidità dello yogurt stimola la secrezione degli ormoni digestivi nell'intestino, favorendo l'assorbimento di calcio, ferro, fosforo, proteine e vitamine. L'ECOSISTEMA DEL CORPO Un aiuto naturale per mantenersi sani, ma i pregi dietetici dello yogurt non si fermano qui. Nel nostro intestino esiste un complesso ecosistema formato da cellule della parete intestinale, bolo alimentare e microorgan ifirn i, Questi ultimi, che costituiscono la flora batterica intestinale, si moltiplicano in continuazione e hanno un ruolo fondamentale per il mantenimento dell'equilibrio dell'organismo. Innanzitutto contribuiscono al metabolismo dei principi nu- Univi (per esempio le vitamine), inoltre formano una barriera contro l'espansione di eventuali microrganismi patogeni e infine potenziano il nostro sistema immunitario. Il Lactobacillus bulgaricus e Io Streptocaccus thermophilus utilizzati per la preparazione dello yogurt, e presenti in quantità elevate in questo alimento, determinano un aumento della flora batterica intestinale che ha effetti benefici sulla salute. In particolare: aiuta a mantenere e ripristinare le funzioni intestinali dopo terapia con antibiotici aumenta le difese dell'organismo contro le malattie infettive contrasta i fenomeni putrefattivi intestinali (responsabili, secondo alcuni studi, delle degenerazioni tumorali) previene la stipsi. PER CONTROLLARE LA QUALITÀ Il vero yogurt ha una, concentrazione elevata di fermenti lattici vivi, non confondetelo quindi coni vari dessert alla frutta in commercio, che non contengono i fermenti perché sono stati pastorizzati (di solito hanno una data di scadenza che supera i 45 giorni e vengono conservati fuori dai frigorifero). La consistenza dello yogurt dipende dal metodo di lavorazione e non incide sulle sue caratteristiche nutritive, Quello compatto si ottiene facendo fermentare il latte direttamente nei contenitori destinati alla vendita, mentre lo yogurt fluido (detto brassé) viene fatto fermentare in appositi recipienti e confezionato successivamente. In ogni caso e- vitate i prodotti che presentano una consistenza poco omogenea (coaguli, separazione del siero, ecc...) o macchie in superficie. Anche se non sono ancora scaduti vanno restituiti al negoziante. Un buono yogurt ha un sapore acido gradevole, senza retrogusto a- marognolo. La flora batterica presente nello yogurt diminuisce progressivamente col passare del tempo e, in modo sensibile, dopo 30 giorni dal confezionamento. Optate quindi per i prodotti con la data di scadenza più lontana. Amate lo yogurt alla frutta? L'ideale sarebbe prepararlo in casa, aggiungendo frutta fresca ed eventualmente zucchero o miele allo yogurt naturale. I molteplici yogurt alla frutta offerti dall'industria contengono infatti frutta pastorizzata (che ha perso gran parte delle vitamine) e, qualche volta, anche coloranti e conservanti, inoltre sono più poveri di fermenti del prodotto naturale. In ogni caso, prima di acquistare questi yogurt controllate sull'etichetta che non contengano additivi. NELLA DIETA DI TUTTE LE ETÀ Privo di Iattosio, lo yogurt è tollerato anche da chi non può consumare latte. Può essere utilizzato a qualsiasi e- tà; fin dai primi mesi di vita. Provatelo ai mattino (possibilmente non freddo di frigorifero) per prime colazioni deliziose e salutari, da solo o insieme ai cereali e alla frutta e usatelo per preparare minestre, insalate, salsine, macedonie, sorbetti ed altri insoliti piatti dietetici. Per non distruggere i suoi preziosi microorganismi aggiungetelo alle diverse preparazioni a crudo, senza mai farlo scaldare sopra i 45 gradi. Potete facilmente prepara re un ottimo yogurt con h apposite rigai-dere in veri dita in tutti i negozi di elet trodomestici, oppure, se guendo questi suggerimen ti: 1 - Scaldate, a gradi 1 litro di lette fresco, inter( e versatelo in un recipienti di acciaio inossidabile, 2 - Aggiungete tre cucchia di yogurt e coprite con ui panno. 3 - Lasciate riposare, per u na notte, a temperatura co stante (intorno ai 25-3( gradi, possibilmente vicini a un calorifero). 4 - Si formerà un coaguli leggermente acido. Separa telo dal siero (aiutandov con un colino) e metteteli in un vaso di vetro scuro ir frigorifero. 5 - Ogni giorno potete pie parare il nuovo yogurt cor qualche cucchiaio di quelli precedente. Se, dopo qual che tempo, la yogurt cam bio gusto o consistenza, ri cominciate il procedimento come sopra descritto, utiliz zancla uri vasetto di yogurt fresco. FRUTTI DI STAGIONE, RUCOLA (ERUCA SATIVA) Caratteristiche: pianta erbacea, annuale, di origine selvatica, appartiene alla famiglia delle crucifere (la stessa di cavolo, rapanelli, cren e altri vegetali particolarmente apprezzati per le loro proprietà dietetiche). Cresce spontanea negli incolti e nei prati del sud Italia. La specie coltivata, utilizzata fino a poco tempo fa soprattutto nelle regioni meridionali oggi è di gran moda anche al nord e viene usata r qualche volta a sproposito) per molte preparazioni culinarie. Scegliete rucola con foglie brillanti, lucide, prive di ammaccature e, possibilmente senza fiori. Conservatela in frigorifero (dura un paio di giorni, poi le foglie ingialliscono) avvolta in un sacchetto di cellophane. In cucina: eliminate le eventuali foglie ingiallite e la parte terminale del gambo e lavatela con cura, in abbondante acqua corrente. L'ideale è utilizzarla cruda, mischiandola con parsimonia a carote, pomodori, ecc... Il suo gusto piccante, deciso, tende a prevaricare gli altri sapori e quindi, dal punto di vista gastronomico è sbagliato aggiungerla, come il prezzemolo, a pietanze prelibate (come usano certi ristoranti pseudo raffinati), Si può invece usare, con sicuro successo, come vuole la tradizione culinaria del sud Italia, per condire la pasta, o stufata con altre verdure, come contorno. Valore nutritivo: è ricca di vitamina A e di zolfo, fornisce inoltre u- na discreta quantità di fibra. La tradizione popolare le attribuisce proprietà disintossicanti digestive e afrodisiache... LE RICETTE CAVATELLI CON LA RUCOLA Ingredienti: (per 4 penano* 360 g di cavatele (se non li trovate potete usare le orecchiette), 250 g di rucola {non fiorita),.300 g di pomodori freschi (perini), 2 spicchi d'aglio, 4 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva, 40 g di pecorino stagionato, sale q.b. Pelate i pomodori, eliminate i semi e passateli in padella per qualche minuto, insieme all'aglio e alrolio d'oliva. Portate ad ebollizione l'acqua salata e fate cuocere la pasta. Poco prima di ultimare la cottura aggiungete la rucola precedentemente lavata. Scolate e versate la pasta nella padella con il sugo di pomodoro. Fate "saltare" un istante, quindi unite il pecorino a scagliette e servite. Volere nutritivo per porzione: Proteine g 14 Grassi g 13 Carboidrati g 71 Calorie 443 2

3 FPE1 ""FiWITE111 ie.,= 1~~1~~ LE RICETTE un COCOMERO ALLO YOGURT Ingredienti: [per 4 persone): 2 fette (piuttosto grosse) di cocomero ben maturo, 200 g di yogurt intero, 3 cucchiai di miele, il succo si mezzo limone, cannella q.b. Eliminate i semi dal cocomero, tagliatelo a cubatti e mettetelo in una terrina. Unite il succo di limone, lo yogurt, il miele e la cannella e lasciate riposare in frigorifero per un paio di ore. BUS N E SS Valore nutritivo per porzione: Proteine g 4 Grassi g 4 Carboidrati g 34 Calorie 174 Disintossicante e rinfrescante: perfetto per una merenda in un caldo pomeriggio d'estate. DA QUATTROCENTO MILIARDI latte é un alimento facilmente deperiile, per questo, in tutti i paesi del mono sono state sviluppate tecniche di fertentazione che hanno consentito di miliorarne la conservabilità ricavando dei cedetti con caratteristiche organolettile gradevolissime e prebi nutrizionali aperiori allo stesso latte. Eccone qualno. eben (bevanda della vita). Di origine banese o egiziana, ai ottiene "seminano" il latte, precedentemente concentrar attraverso l'ebollizione, con pasta da ane lievitata e lasciandolo riposare a 5-40 gradi per qualche ora. E un prootto leggermente acido di consistenza e I atinos a. lioddu o Miciuratu, è una versione arda dei leben, e si ottiene, come quel'ultimo, col lievito del pane. :ns. Di origine albanese, è simile ai due recedenti. :efir. Originario della Turchia, è conamato in tutti i paesi caucasici. Si preara con latte intero o scremato di pecea, capra o vacca, a cui vengono aggiundei grani di Kefir (masserelle di lievi-, muffe e bacilli acidofili). Ce ne sono -e tipi: il primo, ottenuto nel primo corno di lavorazione, è dolce e cremoso, secondo, che si ottiene dopo 2 giorni di.trmentazione, è più acido e spumegiante, il terzo infine, è forte e molto a- ido. Zumys (o vino di latte). Lo preparano russi del caucaso, con latte di cavalla e tartari con latte di caramella, capra e Bina. un prodotto molto acido che ha prorietà aperitíve e terapeutiche, tanto he in Russia lo utilizzano come una vea e propria medicina. Eddo Tedeschi, Tuttoyogurt. Dall'antipasto al dolce 200 ricette sane, gustose e raffinate. Sperling & Kupfer, 212 pagine, lire TUTTOYOGURI ontuantinnsro AL AOLCE 2aO RICETTE SANE GISTOSF F RaFFIN.AJF 94,aM.6 kg4 LLACF0 IN QUANTI PIATTI Chi poteva immaginarsi che si potevano mettere assieme 200 ricette allo yogurt? In realtà questo alto numero è possibile unendo la tradizione alla innovazione. Tutte le ricette russe o asiatiche prevedono all'origine lo yogurt (o comunque latte fermentato). E questo è il corpo consolidato e sperimentato dalla tradizione di popoli che sono stati vicini all'origine di questo alimento. Per un paese come il nostro che lo ha scoperto solo di recente, lo yogurt viene proposto dall'autrice come sostitutivo di ripieni o mantecature che si fanno di solito con formaggi o ricotte. Nei piatti caldi c'è naturalmente l'avvertenza da osservare. Lo yogurt va aggiunto a pentola spenta, in una pietanza che non superi i 49 gradi. Al di sopra di queste temperature morirebbero i batteri che fanno dello yogurt un alimento vivo e utile per l'organismo. Stiamo andando verso l'estate. L'industria del latte ci ha abituato allo yogurt con la frutta. Prendiamoci l'abitudine dell'abbi namento con la verdura. Ci sono in questo libro proposte di insalate che ci saranno di refrigerio nelle afose giornate che ci aspettano. Ugo Pinferi SALSA DI YOGURT E CAPPERI Ingredienti: (per 4 persone): 2 cucchiai di capperi sotto sale precedentemente sciacquati, 2 spicchi d'aglio, 150 g di yogurt intero, sale e pepe q.b. Tritate i capperi e l'aglio molto finemente e aggiungeteli allo yogurt. Salate, pepate e lasciate riposare, in frigorifero, per qualche ora, prima di servire. Si utilizza per condire carni e pesci alla griglia o verdure bollite. Valore nutritivo per porzione: Proteine g 2 Grassi g 4 Dietetica e sfiziosa Carboidrati g 4 Calorie 49 LE RICETTE GELATO DI RIBES E YOGURT Ingredienti: (per 4 persone): 600 ml di yogurt, i cucchiaino di essenza di vaniglia, 2 cucchiai di miele, g di ribes (nero o rosso) pulito, 2 cucchiai di zucchero, 2 chiare d'uovo montate a neve, succo d'arancia. (Potete usare anche mirtilli, more, fragole o altri frutti di bosco) Mescolate lo yogurt con l'essenza di vaniglia e il miele e mettetelo nel surgelatore finché diventa pastoso (1 ora circa). Mettete il ribes in una casseruola e fatelo sobbollire, per 5 minuti, con il succo d'arancia e lo zucchero. Togliete dal fuoco e lasciate riposare la frutta per una mezz'ora, quindi frullatela e Fatela raffreddare completamente. Aggiungete gli albumi a neve, incorporateli al composto e congelate 41-2 ore) fini, a che diverrà ben sodo. Valore nutritivo per porzione: Proteine g Grassi g 5 Un dessert squisito Carboidrati g 29 per le prime giornate Calorie 191 di caldo. 3 LE RICETTE RUCOLA AL POMODORO Ingredienti: (per 4 persone): 800 g di rucola, 50 g di olive nere, 150 g di polpa di pomodori (freschi o pelati), 1 cipolla, 2 spicchi d'aglio, 4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva,' foglia d'alloro, sale e pepe q.b. Lavate con cura le rucola, scottatela in acqua bollente e scolatela. Fate rosolare la cipolla, con metà dell'olio, in una padella e, quando sarà appassita, unite il pomodoro, l'alloro, le olive snocciolate e la rucola. Fate cuocere per una ventina di minuti a pentola coperta, mescolando di tanto in tanto. A cottura ultimata unite il rimanente olio di oliva e servite con et -ostini di pane pugliese tostati. Valore nutritivo per persicene: Proteine g 3 Grassi g 13 Carboidrati g 6 Calorie 153 IL POSTO OGGI/DOMANI di Giorgio Vozzci Qual è la principale motivazione al lavoro? Prima risposta: i soldi. Peccato, la risposta è inesatta. Intanto dipende dal tipo di lavoro: al crescere del livello diminuisce l'interesse esclusivo per la paga ed entrano in gioco anche altre valutazioni. Sembrava però certa la convinzione secondo la quale nei lavori di base, soprattutto in quelli temporanei o precari, la motivazione economica superasse tutte le altre. Non è proprio così, qualcosa sta cambiando. Un'indagine fatta in America su tredicimila lavoratori del commercio, del turismo e della ristorazione, indica una nuova gerarchia nelle motivazioni al lavoro, piuttosto sorprendente. Vince il primo posto rapprezzamento per il lavoro svolto"; segue il "rispetto per il lavoro e per il lavoratore". La paga viene in terza posizione. Fra gli intervistati, quelli che antepongono il salario a tutto il resto sono tanti, il trenta per cento, una minoranza robusta ma pur sempre una minoranza. Le aspettative principali comprendono una "migliore formazione", una "comunicazione costante coi capi", il desiderio di "contare, essere utili, venire apprezzati come persone". D'altra parte si fa sempre più strada nelle aziende l'opinione secondo la quale i risultati non li fanno solo i grandi manager, quanto soprattutto il personale di prima linea, che se è leale e ben motivato fa contenti i clienti, crea maggiori utili e può poi aspirare a migliori condizioni di lavoro e di stipendio. Alcune difficoltà stanno nei livelli intermedi, più allenati a decidere premio castighi, che preparati a dosare con toni appropriati vari gradi di apprezzamento. In fondo sottolinea un imprenditore d'altri tempi fra una pacca sulla e palla e un calcio nel sedere ci sono solo alcune vertebre di distanza. Ma gli effetti sono completamente diversi.

4 A111~,ISCILIgail:18 MAGgr5=CaMINEP DAL 6 AL 18 MAGGIO COOP PROMUOVE NEI PROPRI SUPERMERCATI LA CAMPAGNA "VOGLIA DI LEGGEREZZA" TANTI MODI DI CUCINARE I CIBI PER STARE SEMPRE IN FORMA, PER RISPE I IARE IL NOSTRO CORPO E LA NOSTRA SALUTE. COME AL SOLITO UN VOLUMETTO RICCO DI INFORMAZIONI E RICETTE ACCOMPAGNA BUON APPETITO... QUI DI SEGUITO ANTICIPIAMO ALCUNE PARTI DEL CONTENUTO. TANTI DIVERSI MODI DI CUOCERE LE VIVANDE PER PRESERVARNE LE QUALITA' ED ESALTARNE LE PROPRIETA. E POI RICETTE DA PROVARE E FAR PROVARE. BUON APPETITO. IN LEGGEREZZA PF01"." Apagt t. Un procedimento di cottura, adatto soprattutto alle carni, ai pesci e ai crostacei, che può essere applicato con svariate tecniche: allo spiedo, in forno, in tegame, in padella, alla griglia. Scopo principale della cottura arrosto è il rapprendimento e la coloritura dei tessuti superficiali dell'alimento. Per controllare e graduare il processo, i cibi vanno quasi sempre unti prima e durante il processo di arrostitura. Al termine della operazione, i preparati vanno lasciati riposare in ambiente tiepido (per tempi più o meno lunghi a seconda delle dimensioni del pezzo), per consentire il rilassamento delle fibre e il riasaorbimento del sangue e degli umori concentrati all'interno per effetto del calore violento. Sia per questioni di a gusto che di salubrità, LE RICETTE SGOMBRO AL FORNO Ingredienti (per 4 persone): 1,2 Kg di sgombri; 600 g. di pomodori maturi; 3 cipolline fresche; 1 spicchio d'aglio; 1 pugno di capperi; 1/2 bicchiere di vino bianco secco; Oolio extravergine d'oliva; sale; pepe Pulite gli sgombri, eliminatene la testa e, possibilmente, la lisca centrale; apriteli a libro senza staccare le due metà, metteteli con la parte della pelle in giù in una teglia unta d'olio. Fate un trito con le cipolline e l'aglio; tritate anche la polpa dei pomodori da salsa maturi, spellati e leggermente strizzati, e mescolatela in una ciotola con i capperi, l'origano, sale e pepe. Cospargete i pesci col trito, poi con la polpa di pomodoro, condite tutto con olio extravergine d'oliva versato al filo e infornate a 200"; dopo metà cottura (circa 5 minuti), spruzzateli con 1/2 bicchiere di vino bianco secco e bagnate la superficie col fondo di cottura raccolto con un cucchiaio. Rimettete in forno e finite di cuocere. la cottura non deve mai essere eccessiva (coloritura marrone) né trasformarsi in bruciatura (coloritura nerastra). Sul piano strettamente gastronomico Ie preparazioni allo spiedo e alla griglia, pur richiedendo tempi più lunghi, sono da preferire a quelle al forno; la cottura eseguita all'aria, con la dispersione dei vapori indesiderati, lascia integri gli aromi dell'alimento. L'uso di tegami, padelle e piastre consente tempi dì preparazione più brevi, ma costringe a rigirare i cibi più volte onde evitare una troppo accentuata "caramellizzaziarbe". Sotto il profilo nutrizionale i fenomeni che si vengono a creare tra i diversi metodi di cottura arrosto e gli alimenti prescelti sono piuttosto complessi. In linea di massima è possibile dire che le alte temperature e le cotture prolungate richieste dalle preparazioni arrosto ne sconsigliano la pratica frequente. Danni particolari si riscontrano a carico delle proteine (decomposizione degli aminoacidi) e delle vitamine, senza contare gli effetti nocivi determinati dall'ossidazione dei grassi u- sati per il condimento e dei lipidi contenuti negli alimenti. E evidente inoltre, proprio per quanto concerne i grassi, l'abuso di quantità che le cotture arrosto richiedono. Da ciò consegue la necessità di cuocere poco le carni facendo ricorso il più possibile alla semplice scottatura. Essa ha il pregio di sterilizzare una buona parte delle flore batteriche senza arrivare a distruggere le sostanze nutritive. LE RICETTE GRIGLIATA Di VERDURE IN INSALATA Ingredienti (per 4 persone): 3 melanzane; 1 peperone di grandezza media; 2 pomodori pelati e privati di semi; 1 cipolla tritata finemente; 1 spicchio d aglio schiacciato; 25 gr. dì gherigli di noci pelati e sminuzzati; 3 cucchiai d'olio; 1/2 cucchiaio di succo di limone; 2 cucchiai di prezzemolo tritato finemente; sale q.b. Mettete le melanzane sulla griglia rovente per circa 20 minuti, giratele spesso in modo che abbrustoliscano da ogni parte, quindi tuffatele in acqua fredda e pelatele. Schiacciate con la forchetta la polpa e ponetela in una terrina, con le noci, 1 aglio, la cipolla, l'aceto, il succo di limone, l'olio e il sale. Mescolate il tutto e lavorate a lungo con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto morbido e piuttosto chiaro di colore. Abbrustolite sulla fiamma il peperone, spellatelo e tagliatelo st Iistarelle sottili. Unite il peperone e i pomodori alle melanzane; mescolate in modo da amalgamare bene gli ingredienti, disponete in una terrina di servizio e spolverizzare la superficie di prezzemolo finemente tritato. Questo metodo di cottura è applicabile a qualsiasi tipo di vivanda e si basa sull'immersione di un alimento in un liquido (acqua, brodo ecc.) che, dopo un'iniziale bollitura, viene mantenuto a una temperatura di gradi. Scopo della tecnica è quello di indurre, oltre alla cottura dei tessuti alimentari, una cessione dei succhi nel liquido e, nel prosieguo del processo, un parziale riassorbimento del liquido aromatizzato. Tale scambio di sapori, avvenendo sotto la soglia termica di ebollizione dell'acqua, ha il vantaggio di non portare alla caramellizzazione del cibo, quasi mai auspicabile dal punto di vista nutrizionale. In generale, la carne si lessa in acqua inizialmente fredda, se si vuole ottenere un buon brodo, in acqua già calda se si intende preservare al massimo il sapore 1111 dell'alimento; il pesce va cotto a freddo LE RICETTE iff INSALATA DI FAGIOLI LESSI Ingredienti tper 4 persone): 4 0 gr. di fagioli freschi, sgranati; 1 carota tagliata a rotelle; I cipolla bianca; 5 cipolline fresche; 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva; 1 cucchiaio di aceto; 1 mazzetto di prezzemolo; 3 cucchiai di prezzemolo finemente tritato; qualche goccia di succo di limone; sale q.b.; qualche oliva. Lavate i fagioli e fateli cuocere per circa un'ora insieme alla carota, alla cipolla e al mazzetto di prezzemolo, in abbondante acqua bollente leggermente salata. Tritate finemente le cipolline, battete in una ciotola l'olio, l'aceto ed il succo di limone e travasateli nell'insalatiera. Quando i fagioli saranno cotti scolateli, lasciateli intiepidire e metteteli nell'insalatiera con gli altri ingredienti. Cospargete uniformemente l'insalata di prezzemolo tritato e decorate la superficie con delle olive. in poco brodo composto da aglio, cipolla e ritagli di pesce, fatti appassire nell'olio e bagnati con acqua e vino bianco; la verdura si lessa in acqua aromatizzata o brodo preriscaldati, ad eccezione di patate e carote. Le cotture in acqua bollente sono da limitare o, comunque, da riservare a preparazioni specifiche (bolliti, fondi di cottura ecc.) e da contenere in tempi brevi. La lessatura (per la quale è sempre bene u- sare pentole in acciaio inossidabile), pur non soffrendo di alcuni svantaggi propri delle cotture arrosto (temperature molto alte, abbondante uso di grassi), non è una tecnica esente da problemi essendo il calore richiesto comunque piuttosto elevato. Se i contenuti proteici non subiscono danni particolari (usando l'accortezza dì approssimarsi alla ebollizione solo per tempi strettamente necessari), i rischi sono molto consistenti per vitamine e sali minerali. Verdure e ortaggi cotti in molta acqua denotano la distruzione o un forte rilascio di tali elementi. LE RICETTE VITELLO LESSATO Ingredienti (per 4 persone): 1/2 Kg di vitello; 2 carote; 2 costole di sedano verde; I cipolla steccata con 2 chiodi dì garofano; 3 litri di acqua; sale q.b. Immergete la carne in acqua non salata ma già bollente, riportate quindi ad ebollizione molto rapidamente, schiumate in superficie un paio di volte, sàlate, unite le verdure e terminate la cottura a fuoco lento. La pentola dovrà essere semicoperta, in modo da consentire l'uscita di una minima quantità di vapore. Nel salare tenete conto del tempo di cottura e dell'evaporazione; ad un brodo saporito è preferibile un brodo piuttosto insipido al quale potrete aggiungere sale in seguito. Per la carne di vitello sono necessari 3 1. d'acqua, e sono adatte queste parti: reale (carré scoperto), punta di petto e pancia, spalla in genere, garretto anteriore, piccione o nasello. 4

5 'E INDO LE CARUWISTICHE CUOCERE IN UMIDO LEGOE REZZA COTTURA A VAPORE i. IL FORNO A MICROONDE Le preparazioni in umido, accomunate generalmente da tempi di cottura prolungati, possono essere suddivise in due categorie: in una si effettua semplicemente l'operazione in poco liquido, di solito a- romatizzato; l'altra prevede un rapprendimento in grasso e l'integrazione di modeste quantità di liquidi aromatici. La prima procedura, che viene applicata soprattutto alle verdure, è senz'altro per n,oi la più interessante. E bene ricordare come il termine "stufare", sotto il quale ricade questa tecnica, sia assai ambiguo: la parola "stufato", infatti, da una parte si riferisce quasi esclusivamente a preparazioni a base di carne, dall'altra va a confondersi con operazioni e risultati (come ad esempio il "brasare" o lo "stracotto") appartenenti alla seconda categoria. Ad ogni modo la cottura delle verdure in poca acqua o con modeste RICETTE Dl QUALE ~lle RISO A VAPORE aggiunte di grasso, rappresenta una buona soluzione nutrizionale comportando un moderato rilascio di vitamine e sali minerali e lasciando praticamente i- nalterati i sapori. E consigliabile l'utilizzo di pentole e casseruole in ghisa nera o smaltata, così come il contarlimento entro limiti accettabili dei tempi di cottura, onde evitare che gli alimenti si sfaldino e rilascino i propri principi nutritivi. Per quanto concerne la seconda categoria di preparazioni in umido, la cottura in grasso ma, soprattutto, i lunghi tempi di cottura (gli effetti dei quali sono già. stati più volte accennati) non la rendono idonea per l'alimentazione di tutti i giorni. Vero è anche che chi non volesse rinunciare a insaporire in modo particolare carni, pesci e verdure, la può senz'altro privilegiare a quasi tutte le preparazioni arrosto e alle fritture. LE RICETTE Due sono i tipi di cottura a vapore: quello che sfrutta il vapore acqueo alla normale pressione atmosferica e quello che, grazie a pentole particolari, si giova di pressioni superiori alla consueta. Ambedue i metodi sono estremamente vantaggiosi sotto il profilo nutrizionale e sul piano della digeribilità degli alimenti. Per la cottura a vapore tradizionale, mutuata dalle gastronomie o- rientali, i classici attrezzi sono i cestelli di bambù da appoggiare sulla pentola contenente il liquido in vaporizzazione; in alternativa è possibile utilizzare u- na semplice griglia. La tecnica "a pressione", invece, si serve di recipienti ermetici che consentono di raggiungere temperature superiori a quella dell'acqua; gli alti valori termici riducono sensibilmente i tempi di cottura e, di conseguenza, anche i tempi di esposizione al calore dell'alimento, diminuendo tosi la distruzione dei principi nutritivi. In generale, nelle cotture a vapore, il passaggio dei nutrienti nell'acqua è molto scarso; esse sono molto adatte per le carni tenere tagliate a fettine sottili e per il pesce che ha uno scarso tessuto connettivo. Le verdure e i cereali mantengono gran parte delle vitamine e dei sali minerali e, oltretutto, contrariamente a quanto si pensa di solito, la perdita di vitamine Bl, B2 e C è inferiore a quella che avviene in pentola normale con veicolo acquoso. La cottura a vapore degli ortaggi e del pesce consente di usare il condimento grasso (possibilmente olio extravergine d'oliva) a dosi più controllate e allo stato crudo, a fine cottura. Con questo sistema si ha il vantaggio di sfruttare al meglio la sostanza grassa, sia dal punto di vista nutritivo che da quello gastronomico. VAI ZUCCHINE E SCAMPI AL VAPORE Questo metodo di cottura, di recente diffusione, può essere praticato attraverso appositi forni nei quali onde elettromagnetiche a frequenza ultracorta agiscono sulle molecole acquose degli alimenti; il riscaldamento è immediato e avviene in maniera uniforme all'esterno e all'interno del cibo, senza produrre, a fine cottura, la caratteristica coloritura superficiale. Le vivande preparate con le microonde devono essere sempre cotte in recipienti di ceramica, maiolica o in pirofile e, comunque, non in contenitori di metallo; questo materiale infatti non consente il passaggio delle onde. Gli studi sinora condotti sulla cottura a microonde sembrano confermare che la sua applicazione comporta alterazioni quasi insignificanti sulle proprietà nutrizionali degli alimenti. Per il particolare principio fisico su cui ROAST BEEF LE RIC ETTE Dl QUALE si basa, certa è la caratteristica di tale metodo di lasciare intatti i contenuti vitaminici e di sali minerali nei cibi. Meno sicuri (perché ancora non sufficientemente analizzati) sono gli effetti sulla struttura delle sostanze proteiche e dei lipidi; ma, da questo punto di vista, le esperienze accumulate finora non paiono attestare alcun riscontro negativo. La mancanza di doratura esterna propria della cottura a microonde non consente di conferire alle pietanze il classico aspetto estetico degli arrosti, ma, come abbiamo già visto, la caramellizzazione del cibo non è sempre un fenomeno auspicabile. Inoltre, sul piano gastronomico, l'appetibilità è garantita dal modesto rilascio di succhi generato dalle microonde. 5 Ingredienti (per 4 persone): 400 gr di riso; 121 di acqua; sale q.b. Ponete nella pentola circa di acqua salata. Versate nell'apposito recipiente bucherellato (o in uno scolapasta che possa entrare nella pentola) il riso. Lavatelo sotto l'acqua corrente e immergete il recipiente nella pentola badando che l'acqua copra completamente il riso. Ponete il recipiente su fuoco medio e, quando l'acqua raggiungerà il bollore, alzate il recipiente bucherellato (o lo scolapasta) ed appoggiatelo ai bordi della pentola; la parte bassa del recipiente bucherellato deve rimanere all'interno della pentola, ma non toccare l'acqua. Chiudete il recipiente più ermeticamente possibile (se il coperchio non combacia bene ponetevi sopra un telo bagnato piegato in quattro) e lasciate cuocere per circa 20 minuti, l'acqua dovrà bollire, ma dolcemente. A cottura ultimata togliete il recipiente bucherellato, rigirate e versate il riso su un piatto di portata precedentemente riscaldato con acqua bollente e asciugato. Servite il riso cosi preparato come accompagnamento ad altre vivande. Ingredienti (per 4 persone): 4 zucchine piccole; 8 scampi piccoli; 200 gr. di pomodori da salsa; 1 pugno di foglie di basilico; 1 goccia di limone; olio extravergine d'oliva: pepe bianco. Tagliate a filetti larghi I cm le zucchine. Cuocete a vapore gli scampi non sgusciati: in pentola ci vogliono 10 minuti, con i cestelli cinesi circa 20 minuti. Nel frattempo cuocete in un'altra pentola le zucchine, utilizzando il vapore di cottura dei pomodori da salsa spezzettati e fatti bollire con il basilico e un po' di sale: ci vorranno 5 minuti in pentola, 10 minuti con il cestello cinese. Cotti scampi e zucchine metteteli su piatti caldi e conditeli con sale, una goccia di limone, l'olio extravergine d'oliva, il pepe bianco macinata al momento. Frattanto, passate la salsa di pomodoro al passaverdure, dopo aver eliminato il basilica. Disponete su ogni piatto, accanto a zucchine e scampi, un po' di salsa e decoratela con una foglia di basilico fresco e servite. Ingredienti (per 4 persone): 800 gr. di controfiletto di manzo senz'osso; 2 cucchiai d'olio d'oliva extravergine; pepe q.b.; sale q.b. Ponete nel forno un recipiente per rosolare largo solo quanto basta per farvi stare il pezzo di carne e programmate ii forno alla massima potenza per 8 minuti. Nel frattempo legate il pezzo di carne con uno spago bagnato, quindi ungetelo con poco olio. Trascorsi gli 8 minuti, sistemate la carne nel recipiente, rimettetelo nel forno e lasciate cuocere la carne per il tempo desiderato: 6-7 minuti per ottenere una carne poco cotta; 7-8 minuti se la preferite con l'interno rosato; 10 minuti se la preferite ben cotta. A metà cottura girate la carne e coprite il recipiente. Ricordatevi di asportare l'eventuale sugo sceso sul fondo del recipiente altrimenti la carne non cuoce bene e nel tempo indicato. A cottura ultimata avvolgete la carne con un foglio di carta stagnola e lasciatela riposare fuori dal forno per circa 15 minuti (la cottura terminerà per conduzione), infine salatela e pepatela.

6 LE LINEE STRATEGICHE APPROVATE DAIMIMWRESSO DEI 7-CYO'n' IL L a Lega Nazionale delle Cooperative7Mutue, la più antica organizzazione di rappresentanza del movimento cooperativo, nasce a Milano nell'ottobre Eredita un terreno sociale cresciuto sulle società di mutuo soccorso, sulle società operaie, organismi sorti nella prima metà dell'ho per far fronte a necessità elementari degli associati: sostegno per i disoccupati, contributi per malattie e decessi di familiari. Nella seconda metà del secolo scorso, viene applicata l'esperienza inglese per far fronte alle necessità alimentari di base: pane che sia di farina, vino che sia di uva, latte che non sia di acqua, e al prezzo più bassa possibile. Il movimento cooperativo, precedente ai sindacati e ai partiti moderni, ha in Italia diversi padri: parte del mondo cattolico, parte della borghesia laica, il nascente movimenta operaio. E la componente borghese illuminista che pensa e crea le banche cooperative, sono le componenti cattoliche, mazziniane e socialiste che pensano alle cooperative di solidarietà, di consu- 3 4 A P R mo, di lavoro, di abitazione. 1 9 GLI SCOPI SOCIALI Sono in molti a dire: "Queste sono cose dell'ottocento!". Sin che lo dice la Confindustria, lo si può capire. La Lega e le altre centrali cooperative, rappresentano un giro d'affari importante che ovviamente è sottratto all'imprenditoria "privata". Ma ogni tanto si sentono anche dei cooperatori che dicono che i vincoli cooperativi sono un peso per lo sviluppo. Quando di un'idea, di un progetto, se ne prende una sola parte, si finisce per parlare dì cose diverse. Sono migliaia le cooperative che non aderiscano a nessuna centrale e che della cooperazione hanno u- sato solo alcuni aspetti. A suo tempo furono e- manate leggi che per favorire l'accesso alla proprietà della casa, stabilivano vantaggi per le cooperative di abitazione. Molti riuscirono così ad arrivare al legittimo desiderio/diritto alla casa. Ma molti costituirono cooperative solo per accedere ai vantaggi della legge. Per arrivare invece alla seconda casa, altri costituirono cooperative agricole per poter accedere a licenze di costruzione che non sarebbe stato possibile ottenere diversamente. Oggi di queste leggi non ce ne sono quasi più, oppure non dispongono di finanziamenti adeguati. Il risultato è che il desiderio legittimo ad accedere alla casa in proprietà non riesce ad essere soddisfatto che in minima parte dai movimento cooperativo. I VANTAGGI Il vero vantaggio cooperativo è quello di riuscire a salvaguardare interessi e a soddisfare bisogni individuali mettendosi assieme a chi ha gli stessi problemi, provvedendo direttamente, saltando intermedi az idni e passaggi speculativi. Questo vantaggio continua ad esistere. La Costituzione e la legge riconoscono alle aziende cooperative, che non hanno come scopo la speculazione individuale, una funzione sociale e per questo sono riconosciuti dei vantaggi fiscali. Gli utili d'impresa sono tassati per quasi il fil/ per cento. Se l'utile di una cooperativa nòn Viene diviso tra i soci, ma viene destinato a riserva indivisibile, questo utile non è tassato. Ecco che alcuni hanno visto questo vantaggio come unico motivo per costituire cooperative. E hanno poi scoperto che la legge prevede questa vantaggio a fronte di u- na serie di obblighi. Se un socio decide di andarsene, ritira solo il valore della sua azione. Un socio può possedere anche più azioni, ma in cooperativa la regola è "una testa = un voto". I soci possono litigare e decidere di sciogliere la cooperativa, ma non si possono spartire il patrimonio, che rimane a disposizione della collettività. La cooperativa poi deve poter dimostrare che svolge una funzione sociale e per questo è sottoposta ogni due anni ad ispezione ministeriale. Sono vincoli pesanti? La legge prevede altre forme societarie, non cooperative, che non presentano questi impedimenti. LE GARANZIE. LA SICUREZZA La Coop, cooperazione di consumatori, non ha difficoltà a dimostrare la sua funzione calmieratrice, di sicurezza e garanzia sui prodotti, di impegno per l'educazione ai consumi, per la difesa ambientale, per un uso non consumistico del tempo libero. Per poter assolvere a questi compiti, per mantenere e sviluppare la missione cooperativa, deve saper usare le tecniche più efficaci. E deve operare su un mercato complesso e agguerrito. Ad esempio deve anche procurarsi le aree adatte alla 'sviluppo, deve trovare il denaro per gli investimenti al prezzo più conveniente (il prestito dei soci aiuta, ma non basta). E per fare queste cose si deve lavorare con aziende private, oppure si Costituiscono aziende specializzate. E allora Coop è presente nella nuova Banca cooperativa, nell'unipol Assicurazioni, come partecipa in aziende con compiti immobiliari. Ma tutto questo per poter raggiungere lo scopo cooperativo della difesa degli interessi dei consumatori. Se lungo la strada Ia. Coop scoprisse che si può guadagnare molto di più rivendendo terreni o investendo il denaro, e queste attività speculative diventassero l'unico scopo della sua attività, per i soci, i consumatori, il legislatore, la Coop non rappresenterebbe più il soggetto sociale da favorire con la Costituzione e la legge. Se una cooperativa agricola si mette a produrre solo per gli ammassi Cee, invece di produrre prodotti sicuri da offrire al consumatore, se una cooperativa di abitazione non riesce a fornire le case, se una cooperativa di lavoro non riesce ad offrire opportunità di lavoro, e cercano una ragione della lora esistenza in scopi non cooperativi, di nuovo ci troviamo fuori dal senso della legge. Se poi si devano costituire società con soci "privati" per poter operare in settori o mercati particolari, nessuno scandalo. Basta che sia chiaro quanto guadagna la cooperativa e quanto i privati. Se poi è necessario, e lo è spesso, costituire consorzi tra cooperative per poter unire le forze e realizzare obiettivi troppo grandi per una singola cooperativa, deve essere chiaro che questi consorzi stanno "sotto" le cooperative some, e non devono diventare organismi fuori controllo, che perseguono scopi diversi da quelli delle cooperative socie. CONGRESSO NAZIONALE DELLA LEGA DELLE COOPERATIVE E MUTUE ROMA PALAZZO DE I CONGRESSI '1 UN'ASSISE oh IMPORTANTE resse. 'le delle Lego. Paria Enrico Migliavacco, presidente de 'Assctioxicne tornbarde delle cooperative di consumatori Il 33 Congresso della Lega ha parlato di queste cose. E di queste cose si doveva parlare, per fare chiarezza su ragionamenti che hanno circolato nell'ambiente cooperativo. Ci riferiamo alla visione della Lega come "holding", cioè la concentrazione del potere decisionale. La Lega invece è e rimane un organismo che nelle sue articolazioni territoriali e di categoria ha il compito di rappresentare le cooperative, di tutelarne gli interessi, di aiutarle a sviluppare strategie e a dotarsi di strumenti adeguati. Me la responsabilità operativa è. rimane e non può che essere delle cooperative, che a loro volta rispondono dei loro operato ai soci. In Germania ci fu la sciagurata decisione di trasformare parte delle cooperative (quelle che ci sono state, altre si sono rifiutate) in società per azioni. Questa grossa Coop SpA è fallita clamorosamente. In Francia l'organismo nazionale di rappresentanza fu trasformato in società operativa, che faceva direttamente gli investimenti in nome delle Coop regionali. Altro fallimento, Il sistema cooperativo sí può sviluppare se al contro ci sono le cooperative e i loro soci. E può anche pretendere che questa esperienza di democrazia economica venga premiata dalla nuova legge per la cooperazione. - DELL' Congresso nozionole dello Lega. Uno ponorornica del Congresso IL DOCUM UN IMPORTANTE DOCUMENTO POLITICO E STATO APPROVATO DAL CONGRESSO LOMBARDO DELLA LEGA. LA COMMISSIONE CHE L'HA ELABORATO È STATA PRESIEDUTA DA SERGIO FERRARIO, VICEPRESIDENTE DI COOP LOMBARDIA. IL DOCUMENTO, PRESENTATO AL CONGRESSO DALLO STESO FERRARIO, E STATO APPROVATO ALL'UNANIMITÀ. NE PUBBLICHIAMO QUI LE PARTI PIU SIGNIFICATIVE La cooperazione, le cooperative devono operare nei vari mercati con una evidente finalizzazione sociale della loro attività. Gli scopi sociali non sono un impaccio, né solo un costo; al contrario segnalano l'originalità dell'azione cooperativa e possono costituire perfino un vantaggio competitivo. Partecipazione, etica, solidarietà, cooperazione, sensibilità sociale, attenzione all'ambiente, valorizzazione delle donne e degli uomini, rispetto dei diritti e dei doveri, non sono conce- 6

7 ~111k D E LLEielikk RAT~tre, UMANI IMPRESA ITO DEL CONGRESSO LOMBARDO 7 zioni superate. Vengono dalla tradizione del movimento cooperativo e conservano una grande attualità e sono anche utili nella competizione economica. Pur avendo coscienza dei propri limiti, i cooperatori sono convinti, nel loro agire, di esercitare una forma originale di democrazia economica. Una cooperazione con meno ideologia non significa cooperazione senza principi, senza valori, senza ideali. Le cooperative sono contrarie allo scadimento della competizione in diversi mercati, determinato da pratiche scorrette e di comportamento verso fornitori, clienti, dipendenti, pubblica amministrazione, ambiente e società. Le cooperative sono in prima fila sui temi dell'etica d'impresa. Nelle società miste fra cooperative e partners privati devono essere ben chiari gli interessi delle cooperative, che non siano marginali né in contrasto con gli scopi sociali. Le cooperative della Lega saranno selettive nello scegliere nuovi tipi di attività e soprattutto nell'associarsi con eventuali soci privati preferendo sempre, a parità di condizioni, la sceltà cooperativa. Mantenere fermissima la distinzione di ruoli fra Lega e Associazioni da una parte e cooperative dall'altra. Alle pri- me competono la rappresentanza e la direzione politico strategica dell'organizzazione. Alle cooperative spetta la gestione economica. La cooperazione non è legata a una o più forze politiche. Fa la sua autonoma politica. Anche questo è il modo per perseguire le auspicate nuove convergenze con le altre centrali Cooperative. Le caratteristiche e la forza della cooperazione stanno nella sua articolazione fra società di diversi settori, fra grandi e piccole cooperative. E questa una caratteristica peculiare della realtà lombarda. La Lega e le Associazioni non sono "proprietarie" delle cooperative che sono dei soci, ma organizzazioni promosse e finanziate dalle cooperative stesse e al servizio del movimento. Funzione primaria degli organismi associativi è quella di definire u- na strategia di sviluppo che combini gli interessi di cooperative di diverse dimensioni e specializzazione e di varia collocazione sul territorio regionale e che possibilmente configuri alcune linee di internazionalizzazione di determinate attività. Soggetti privilegiati delle i- niziative all'estero saranno naturalmente le organizzazioni cooperative. La Lega deve avere una composizione equilibrata sul piano politico e delle rappresentanze dei settori. Deve essere la casa di tutte le cooperative, piccole e grandi, di città e di provincia, nuove e vecchie, ed esercitare le sue attività verso tutti i settori senza privilegiarne alcuno in particolare. Per questo è fondamentale il rispetto dello Statuto, la convocazione regolare degli organi associativi per la discussione e la approvazione di tutte le decisioni significative. Informazioni, diffusione delle conoscenze, pubblicità dei temi in discussione, delle iniziative allo studio o in corso devono essere i tratti che caratterizzano il metodo e lo stile di direzione dei dirigenti cooperativi. Difendere, valorizzare, sostenere e allargare le relazioni fra le cooperative e i settori, partendo dal già cospicuo interscambi q in essere. Per ampliarlo occorre che la Lega promuova precisi progetti di fattibilità che individuano gli scopi, i mezzi, le società, le responsabilità, i dirigenti incaricati. Dai nuovi progetti si auspica derivi l'arricchimento della strumentazione di sistema. E evidente che nelle gestioni comuni le responsabilità devono essere misurate in rapporto ai capitali investiti delle cooperative. Ogni innovazione, tutte le decisioni, devono ottenere i consensi e gli accordi necessari. Non solo perché altrimenti sarebbero poi difficilmente realizzabili, ma anche perché il consenso accelera e rende più sicura e precisa l'esecuzione. Sono le cooperative i soggetti autonomi che decidono le scelte di sviluppo, di investimento, di creazione di nuove attività, di società strumentali. Le società non cooperative devono essere controllate dalle cooperative alle quali competono responsabilità decisionali e risorse. Occorre valorizzare l'enorme patrimonio di cultura, di intelligenza, di capacità imprenditoriali, accumulato da più di un secolo di cooperazione in Lombardia, la regione più ricca ed e- voluta d'italia. Dirigere la Lega significa credere in primo luogo a questo valore. Pur diversissime per dimensioni, caratteristiche e attività, le cooperative devono avere tratti comuni di indirizzo. Devono essere legate da regole, stili di comportamento coerenti e riconoscibili. Tutto ciò è possibile e anche necessario. Sta proprio alla Lega proporre e controllare la coerenza nei comportamenti sociali e imprenditoriali. Solidarietà e cooperazione prima di tutto nel mondo cooperativo. Si auspica che la nuova direzione della Lega possa rafforzare l'unità politica e cooperativa del movimento. ISTITUITO DALULAMENTO NSIGLI ICONSUMATOR E DEGLI UTENTI L LA COOP CHIEDE DI ESSERE LEGITTIMAMENTE RAPPRESENTATA NEL NUOVO ORGANISMO La decisione del Parlamento italiano di istituire nel nostro paese il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli U- tenti (Cncu) è ritenuta dalla Coop una operazione politica necessaria e non più rinviabile. L'esigenza prioritaria parte dal presupposto che occorre creare un contrappeso rivolto ad influire sul mercato nel tentativo di riequilibrare il "potere" della produzione e della fornitura di beni e servizi_ Questo implica l'attivazione di politiche che diano luogo ad informazioni e precisi orientamenti sull'intero ventaglio dei prodotti, visibili ed invisibili, nell'intento di adottare un circolo virtuoso di informazioni che siano le più trasparenti possibili. Ciò riguarda, ad esempio, i settori finanziari e delle assicurazioni od anche i cosiddetti prodotti di qualità i quali, oltre ad essere contraddistinti da marchi e "logo" precisi, abbiano il requisito dì una etichettatura chiara, comprensibile ed eloquente. Come si vede, la centralità della sicurezza rappresenta un traguardo decisivo se si pensa ad un modello in cui i consumatori e gli utenti dei beni sanno di essere in un mercato in cui la loro salute e la loro sicurezza sono adeguatamente tutelate, anche qualora si dovessero attivare azioni giudiziarie in difesa di singoli e di gruppi di cittadini. Ai di là, quindi, dell'etichettatura strutturale dell'impianto legislativo, la istituenda legge è finalizzata a dare risposte ad un mercato disordinato nel quale il consumatore sia razionalmente in grado di fare le proprie scelte. Ciò detto, è bene evidenziare che la Coop è nata ed è cooperazione di consumatori i cui valori fondativi si ispirano appunto alla tutela dei consumatori. Non è un caso infatti che la Coop ha consolidato negli anni tra i consumatori un'imma- ~W - di Salvatore Conti gine importante e positiva che la vede ad un tempo soggetto economico e sociale. La Coop ha, infatti, svolto nel tempo politiche innovative di grande rilievo nel campo della sicurezza e qualità dei prodotti, nella difesa dell'ambiente, nella chiarezza espositiva dei beni, nell'educazione alimentare. Tutte iniziative anticipatrici, quindi, che ritroviamo nella ratio della istituendo legge. Partendo da queste considerazioni, riteniamo ingiustificate e pretestuose le tesi di coloro che vedono il movimento cooperativo, ed in particolare la Coop, come realtà prive del modello di valore tradizionale ed incapaci di assecondare le strategie nuove rivolte a valorizzare al meglio la funzione di tutela e di difesa del consumatore. Si tende in sostanza a confondere la crescita imprenditoriale della Coop, dovuta alla sfida di un mercato sempre più competitivo, più a- perto e globale, con la caduta della sua missione, della sua funzione sociale. Proprio la stravaganza e la pericolosità di questi giudizi di valore che vengono dati alla Coop debbono indurci a chiedere alle forze politiche l'inserimento nel novero dei rappresentanti dei consumatori e degli utenti così come previsto dall'art. 2 della legge in i- tinere. Per ottenere questo o- biettivo occorre superare definitivamente i pregiudizi e le concezioni ostili e strumentali nei confronti della Coop chiarendo che l'aver coniugato i valori dell'efficienza e quelli della responsabilità sociale come è la nostra formula imprenditiva, vuoi significare un contributo alla democratizzazione della economia di mercato ed un sostegno alle politiche di avanzamento sociale. " Responsabile della Commissione nazionale soci e consumatori A11~1.

8 GI EVANO. CONVEGNO SU ENTAZIONE, CADONO TANTE LEGGENDE SUL MODO DI ALIMENTARSI DI CHI FA ATTIVITA FISICHE di Laura Suffiotti L'ATLETA A TAVOLA E siste un'alimentazione particolare per l'atleta? Cosa mangiano i campioni del calcio? Gli sportivi devono assumere prodotti dietetici appositi? Chi pratica sport ha bisogno di più proteine per sviluppare i muscoli? Perché alcune persone fanno ginnastica per dimagrire e non ottengono risultati soddisfacenti? Alle numerose domande legate alla dietetica nello sport era dedicato il convegno "In forma con il tuo sport" che si è svolto a Vigevano con il patrocinio di Coop Lombardia, del Comune e dell'ussl 78 di Vigevano. Moderato dal giornalista della Gazzetta dello Sport Gianni Merlo, il.4*---~gq I i. 1->S61-,...: 4W---~140 Le ' iso. Il quadro emerso dal convegno ha portato a sfatare molti miti e credenze quasi miracolistiche che ancora avvolgono la dietetica sportiva. Non esiste alcun alimento magico che possa moltiplicare le attività fisiche: l'atleta ha bisogno di una dieta che gli garantisca salute e benessere attraverso un corretto equilibrio nutrizionale e non provochi disturbi durante gli allenamenti e le competizioni. L'unica differenza rispetto alle persone sedentarie consiste nella maggior spesa energetica dell'atleta, che deve essere rimpiazzata da un'alimentazione più ricca di calorie in proporzione alla durata e al tipo di attività svolta. Attenzione però a non esagerare con le calorie: la spesa energetica dovuta all'attività fisica soprattutto se praticata a livello a- matoriale è spesso sopravvalutata. Non bisogna rimpinzare di cibo i bambini che compiono un paio d'ore di attività sportiva durante la settimana in palestra o in piscina. Il costo energetico di tali attività è u- guale a quello di un qualunque gioco tra bambini: in pratica il giovane svolge in questo modo l'attività fisica che la vita moderna non gli consente di fare; quindi può mangiare in modo normale senza particolari supplementi. Lo stesso discorso può valere per gli adulti: se un calciatore professionista può arrivare a bruciare più di calorie a partita che devono essere integrate da una dieta ipercalorica u- na partitella fra amici giocata senza tensioni particolari ed eccessiva competitività, fa spendere calorie al massimo, una quantità che non deve neppure essere reinte- convegno ha presentato la testimonianza diretta degli "addetti ai lavori", il professor Vincenzo Pìncolini, preparatore atletico del Milan, il professor Arnaldo Moschi, direttore del Centro medicina sportiva Iros e la dottoressa Augusta Albertini, nutrizionista dell'ussl 77 di Pavia. La serata è stata anche occasione per la presentazione di un'indagine campione che verrà svolta sugli atleti vigevanesi appartenenti a società sportive. Lo studio si propone di analizzare il comportamento, le abitudini e le conoscenze alimentari degli atleti, fornendo gli strumenti e i suggerimenti personalizzati per migliorare la dieta. Quando poi si pratica sport allo scopo di dimagrire i risultati si possono ottenere soltanto se l'allenamento è costante e l'alimentazione opportunamente ridotta ed. equilibrata. Il calo di peso ottenuto con un'unica prestazione fisica intensa settimanale può essere sensibile, però siamo in presenza di un "falso dimagramento", dovute essenzialmente a una perdita d'acqua con la sudorazione, perdita che deve essere necessariamente recuperata. L'attività fisica armonica e frequente serve invece a mantenere tonici i muscoli e la pelle oltre a rendere mobili le articolazioni. Durante lo sforzo c'è i- noltre una maggiore produzione di endorfine, sostanze che hanno una naturale azione sedativa e fanno diminuire la ricerca di appagamento attraverso il cibo. Non bisogna poi credere che la carne rossa sia utile per aumentare le masse muscolari a scapito della massa adiposa. Diverse indagini alimentari rivelano che è tutt'ora ben salda l'usanza della bistecca alla griglia di proporzioni enormi, prima e dopo l'attività sportiva. E invece importante ricordare che il motore muscolare utilizza di preferenza zuccheri e modeste quantità di grassi per una maggiore efficienza, quindi un piatto di pasta, anche prima della gara, non costituisce certo un problema, anzi. QUALCHE INDICAZIONE P Un'alimentazione variata, il più possibile semplice e naturale, assicura il giusto apporto di tutte le sostanze nutritive necessarie all'atletau comprese le vitamine e i sali minerali. E preferibile frazionare l'alimentazione in 4/5 piccoli pasti nella giornata per facilitare la digestione e l'assimilazione dei principi nutritivi. E bene comunque consumare il pasto almeno tre ore prima dell'allenamento o della gara per evitare che parte del sangue non sia disponibile per l'attività muscolare in quanto impegnato pel processo digestivo a livello gastrico. E indispensabile integrare le perdite idriche sia durante le gare che durante gli allenamenti, anche i più leggeri: si consiglia di bere un bicchiere d'acqua da 200 ml ogni minuti. La sensazione della sete insorge quando le perdite idriche sono già superiori alla quantità di liquido che è possibile compensare durante lo sforzo. Le integrazioni dietetiche a base di sali minerali (i vari integratori idrosalini tanto pubblicizzati) sono giustificate solo quando lo sforzo si prolunga per diverse ore e se il clima è particolarmente caldo. In caso contrario è sufficiente consumare nella giornata frutta fresca o spremute, succhi di frutta, brodi o minestre di verdura e ortaggi per recuperare i minerali perduti. L'alcool può essere consumato con moderazione (ovvero un bicchiere di vino da tavola o birra durante i pasti) nei periodi di allenamento. Ogni eccesso andrebbe a discapito del coordinamento muscolare. 41V~a41 1 U'Vsb...-'11 cg nter e Milan, cani- pioni anche a tavola. Le due regine e calcio milanese sono abituate a fare sul serio, a veleggiare sempre ai massimi livelli: il comportamento a tavola, quindi, diventa ineccepibile, in linea con le teorie più moderne, senza falsi miti e con le "trasgressioni" inevitabili nei casi consentiti, l'importante è non esagerare. La pasta, alimento tradizionale, la fa da padrone: ad Appiano Gentile e Milanello (i "ritiri" delle due squadre) viene consumata in abbondanza. Spesso e volentieri, in caso di trasferte impegnative (per esempio il Milan è stato a Tokio, per la coppa Intercontinentale, negli ultimi due anni) alle comitive viene aggregato un cuoco di fiducia e una notevole quantità di pasta, olio e sugo. La pasta ha creato qualche problema, diciamo così, di adattamento ai sei stranieri delle due squadre: l'olandese Gullit, rossonero, era abituato alle tradizioni della sua terra e consumava quantità notevolissime di carne e latticini. Ma non è 8

9 I PRIMI "MANGIARSI" UN GOAL? L'alimentazione, nello sport, si usa anche e soprattutto come metafora. Ormai è difficile farci caso, ma per esempio quante volte abbiamo sentito di un attaccante che sì è "mangiato" un goal? O di una difesa che incassa una rete "da polli"? E che dire di quel centravanti che spesso e volentieri penetra "nel burro" della difesa avversaria? E il calcio "champagne" della Nazionale francese Ci "Galletti") di qualche anno fa? Non è finita: la svelta ala "si beve" il difensore ma poi, come abbiamo visto "si mangia" il goal. A meno che non sia davvero bravo, in quel caso tirerà una forte "castagna" e il portiere si ritroverà con una "pera" al passivo. Oppure, se non sarà possibile, potrà sempre trovare un compagno smarcato e servirgli un pallone "su un piatto d'argento". La sua storia, comunque, sarà sempre affamata di vittorie, o, a scelta, assetata di successi. Gli esempi possono continuare: c'era un calciatore che si chiamava Tavola. Ma qualcuno un giorno tirò fuori un'intera nazionale della gastronomia, tutta formata da giocatori veri ed era più o meno cosi: Galli, Galletti, Verza, Lattuga, Tavola, Tortelli, Pesce, Citterio, Tostao, Piccioni, Tacchinardi, Manzo. Non certo una squadra di scamorze... E l'arbitro? Semplice, Barbaresco. di Adolfo Scalpelli segue dalla prima pagina Akune copie di Osale Consumo nello vecchio veste grafico K7- i e7.- ="+.-- r= quale rty >Coi. N.. 4W- ~bili Ir'iQIN%à -~gek / IPL STO INTER 1~IIII1~11 ILAN stato davvero difficile convincerlo ad apprezzare la bontà della cucina mediterranea: adesso Gullit apprezza in particolare i maccheroni al sugo. Uguale trafila per gli altri stranieri: nell'inter il solo Matthaeus si concede qualche digressione con wuratel e qualche dito di birra ma per il suo compagno Klinsmann ecologista convinto, amante della natura e delle cose semplici affidarsi a cibi naturali e sostanziosi è la regola, regola che ben si a- datta a quelle generali in voga per atleti cosi 9 impegnati a ciclo continuo (allenamenti giornalieri, partite intensissime al ritmo di una, due o anche tre per settimana). Le occasioni per qualche scappatella sono davvero poche: le vacanze estive servono di solito a colmare qualche "buco" e riconsegnano di solito atleti in sovrappeso più o meno leggero: a inizio stagione il ritiro precampionato è atleticamente durissimo e serve a smaltire ii tutto. Nei pasti della settimana, in casa Inter e Milan, è tollerato un bicchiere di vino a pasto, mai comunque nell'imminenza della partita. A questo proposito esiste, come ovvio, un'ampia aneddotica, più o meno "segreta": 8i sa benissimo, per esempio, che ai tempi della grande Inter il "Mago" Herrera imponeva abitudini monacali a tavola e non valeva nemmeno sentir parlare di cibi pesanti o di alcolici. Ma si sa anche benissimo che durante i lunghi ritiri i vari Mazzola, Suarez e Domenghini si trasferivano nottetempo in una stanza segreta dove avevano provveduto ad ammassare un piccolo tesoro in salumi e formaggi e non mancava nemmeno un buon fiasco di vino. Una trasgressione, comunque limitata, che non ha davvero impedito a quella mitica squadra di vincere tutto in giro per il mondo. E qualche anno fa fece scalpore, al Milan, la cosiddetta polemica "delle crostate": il neo presidente rossonero Berlusconi contestò l'uso alimentare di qualche dolce in più sulla tavola dei giocatori milanisti. Aveva ragione lui, probabilmente: le crostate sparirono, o vennero drasticamente ridotte, e il Milan vinse tutto. Da allora Unicoop, divenuta poi semplicemente Coop Lombardia, è andata irrobustendosi, ampliando la sua influenza, rafforzandosi, estendendo la rete dei supermercati fino a creare gli ipermercati. Un riconoscimento le va sicuramente dato: di aver intuito, intorno alla metà degli anni settanta, le linee di tendenza della distribuzione commerciale e di non aver segnato il passo, costruendosi anzi gli strumenti per crearsi quell'ossatura che la parta oggi ad essere una presenza di grande rispetto nell'area lombarda. Certo, un giornale più che un bollettino poteva affrontare temi extra-aziendali.: lo stato dell'ambiente, il consumerismo, la difesa del consumatore, le battaglie per prodotti "a chimica controllata" come sono i "prodotti con amore". In dieci anni tante iniziative ha preso la cooperazione lombarda, tante ne ha registrate Quale Consuma. Siamo cresciuti insieme come si compete a un mensile del movimento cooperativo lombardo. Mi si conceda: ho iniziato a lavorare al primo numero del nostro mensile e ora siamo insieme da dieci anni. Con i primi dirigenti che ho incontrato, Giorgio Vazza e Ambrogio Vaghi, Sergio Ferrario e Sergio Ghiringhelli, parlammo del giornale ed essi espressero idee e contenuti su temi che mi erano ancora estranei da consumatore impreparato, dal momento che non era ancora molto chiaro come fossero distribuite le competenze iii1~1~~~15111 nell'organizzazione cooperativa italiana e che rapporto ci fosse tra la Lega, gloriosa e antica e ormai più che centenaria, e l'associazione delle cooperative di consumo (e che ora sì definiscono dei consumatori) e Unicoop Lombardia. Ma soprattutto non facile fu l'approccio ai grandi temi del consumo, della difesa dei consumatori, del consumerisrno e delle battaglie per l'ambiente, Ci siamo arrivati per gradi, spinti e sollecitati dai dirigenti delmoviinento e delle aziende Coop, E stato un cammino che si è svolto di pari passo con l'evolversi della coscienza degli uomini di fronte ai grandi rischi dell'esistenza. Non pensiamo di dover millantare meriti. La raccolta di questi dieci anni del mensile indica le tappe e i traguardi raggiunti; partiti bimestrali con atto pagine, siamo diventati mensili e passati a dodici pagine; abbiamo introdotto il colore per stare al passo coi tempi e siamo passati a sedici pagine. Poi è nata un'altra edizione per parecchie delle cooperative che non fanno capo direttamente a Coop Lombardia. Il bilancio? Non lo dobbiamo compilare noi. Qualche anno fa un'inchiesta condotta tra i nostri lettori e i nostri soci ha dato a noi il conforto di un'accoglienza positiva del giornale al di là delle nostre speranze. A quell'indice di gradimento noi vorremmo essere sempre ancorati per tutti gli anni a venire.

10 UN NUOVO SERVIZIO, NON UTILIZZABILE ESCLUSIVAMENTE NEI CENTRI COOP, ENTRERA IN VIGORE ALL'INIZIO DEL 1992 LE COOP GIOCAN LA LORO N ell'affrontare il problema della rivoluzione finanziaria innescata dalla diffusione della moneta elettronica, il movimento cooperativo aveva di fronte a sé tre possibili scelte: n creare un proprio strumento di pagamento autarchico, chiuso nel circuito interno del pur ampio movimento. cooperativo o addirittura di singole porzioni q aziende della galassia cooperativa; nappoggiarsi a carte esistenti per en- Arare velocemente in campo con uno. strumento già consolidato; ncreare un proprio strumento, aperto e agganciato ai grandi circuiti nazio- ' ali e internazionali di pagamento. Pur salvaguardando le scelte delle singole imprese cooperative è stata imboccata nettamente la terza opzione. da- alleilmail "CARD" di Pietro Salinari mondo dell'associazioni- prenditorialità, artigia- coop, ii socio prestatore smo. La scelta effettua- nato, professioni, asso- ha un'opzione in più, la Nasce così Unicard-Vi- ta si basa su un attento ciazionismo culturale e possibilità di pagare gli sa, emessa dalla Banec studio delle esperienze del tempo libero, asso- acquisti attraverso l'ade utilizzabile nei trecen- straniere e italiane_ Nel ciazionismo ambientale, debito diretto sul protomila punti di vendita campo della "plastic me- ecc. Questi nuovi servizi prio conto. Tra i soci LIconvenzionati con Visa ney" l'autarchia non pa- rafforzeranno la sua nicard non c'è solo la coin Italia e nei circa otto ga. Paga invece la com- competitività. E la mag- operazione al consumo, milioni a livello interna- petizione aperta su un gior competitività, a sua ma anche il gruppo U- zionale. Il progetto di- mercato più ampio, spe- volta, potrà essere sfrut- nipol, con un milione e vanterà operativo cialmente se sostenuta tata per allargare l'of- mezzo di assicurati e la nizio del 1992, periodo da una base di massa. E Irta di servizi: questo è vasta offerta di servizi in cui è previsto il suo il movimento cooperati- in sintesi il meccanismo finanziari e assicurativi. lancio commerciale. La vo possiede un'ampia motore del progetto Questa "rete sociale" a- Banca dell'economia base. Ma c'è un'altra ra- nicard. Come in concre- pre nuovi spazi a Uni- Cooperativa, emettitrice gione essenziale alla ba- te funziona la carta? card. E soprattutto la della carta, è stata in se dell'opzione. Non si Quando il possessore di possibilità di mettere in questo prontamente af- vuole solo una carta di Unicard effettua gli ac- connessione la rete di- Fiancata da Unipol Fi- credito competitiva, ma quisti in uno qualunque stributiva del movimennanziaria (30 per cento una carta diversa, ca- dei negozi convenzionati to con la rete finanziadel capitale) e da due pace di fare da supporto Visa, la spesa può esse- ria/ bancaria/ assicura- Coop "pioniere", Coop a una vasta rete di ser- re addebitata diretta- tiva, attraverso per e- Lombardia e Coop Ligu- vizi finanziari, di servizi mente sul suo conto cor- sempio il possibile inseria (50 per cento), che a- al singolo cittadino, co- rente bancario. Oppure, dia mento di sportelli priranno la strada alla me ai cittadini associati a scelta del titolare, bancari e assicurativi partecipazione al pro- per finalità economiche, può anche essere pagata negli ipermercati, la getto dell'intera coope- sociali, culturali e civili, di volta in volta diretta- promozione di "pacchetrazione di consumo e quindi: cooperazione, mente a Unicard. ti" finanziari Fra i soci degli altri soggetti del sindacato, piccola im- All'interno della propria Coop, ecc. 1é_~111~U~«~dwD~ Il Comitato della Sezione soci di Niguarda ha già realizzato tre repliche dello spettacolo "Cappuccetto bianco" affidate agli animatori del teatro del Buratto nelle scuole della zona e precisamente nelle e- lementari di via Passerini e via Cesari e nella scuola materna di via Grimm Due momenti dello spettacolo "Cerppucceaolsúzme Io

11 UN INEDITO FLACUE "ECOLOGICO NTiENE IL LIQUIDO PER PIATTI na nuova confezione in plastica assolutamente "sicura" in termini di impatto ambientale. Questa primavera vede alla Coop il battesimo, nella famiglia di detersivi a marchio, di un inedito flacone "ecologico" quello del detersivo liquido per piatti che sta per fare la sua apparlione sugli scaffali dei supermercati. E questo l'ultimo risultato raggiunto dai tecnici Coop nel campo della drogheria chimica, nell'ambito di una precisa strategia volta alla tutela dell'ambiente e del consumatore. di Beatrice Spagnoli D E TERSIVO OLTRE LOOP LA LEGGE Vale la pena ricordare che già in passato Coop ha attuato scelte coraggiose in questo settore, andando alla riduzione e alla successiva eliminazione di tutti i fosfati nei detersivi e superando in merito quanto prevede la legislazione, che fissa per questi composti una presenza che non deve essere superiore all'l percento. Dell'assenza pressoché assoluta dì questa componente chimica che, come è noto, è stata da tempo individuata come uno dei maggiori fattori di eutrofizzazione delle acque dei fiumi e dei mari, fa fede proprio l'indicazione "senza fosfati" che compare sulle confezioni dei detersivi a marchio. Ora gli esperti Coop sono andati oltre intervenendo, dopo lunghi studi, anche sull'impatto ambientale provocato dai flaconi di questi detergenti. Se, infatti, i flaconi in Pe (polietilene), la tipica plastica opaca deil'ammorbidente e del detersivo per lavatrice, non pongono alcun problema di accettazione dal punto di vista ecologico (il polietilene per combustione sviluppa acqua e anidride carbonica), lo stesso non si può dire per il Pvc (polivinilcloruro), il tipo di plastica usato fino ad oggi da Coop, come da altre marche produttrici, per i detersivi liquidi per piatti. Infatti il Pvc, che sul mercato viene utilizzato in una quantità di impieghi per le sue e- clettiche prestazioni, è una plastica molto chiacchierata a causa del suo contenuto di cloro. E il cloro, come è noto, durante la combustione può sviluppare gas tossici come l'acido cloridrico e la diossina. Un materiale, quindi, "a rischio' dal punto di vista dell'impatto ambientale. Di qui, è partita l'indagine di Coop per trovare un materiale sostitutivo dai requisiti, però, simili a quelli del Pvc (la trasparenza, la leggerezza e altre caratteristiche meccaniche e fisiche ideali per i tensioattivi), eliminando nei contempo gli svantaggi legati allo smaltimento. Dopo un lungo lavoro di ricerca portato avanti dai tecnici Coop in tandem con un'azienda consociata della Lega, e con l'ausilio di una costosa tecnologia giapponese, si è giunti alla realizzazione di un flacone in poliestere non nocivo: il Pet (polietilentereftaiato), lo stesso materiale che dall'83, anno in cui fu lanciato dalla multinazionale produttrice di una famosa bibita, è utilizzato in Italia per le bottiglie di acqua minerale. La neonata confezione di detersivo liquida per piatti targata Coop (nel caratteristico colore verde) si presenta come una novità assoluta. Coop, infatti, è la prima azienda in Italia a realizzare, per un detergente, un flacone in Pet con capacità di 1500 ml. I VANTAGGI DEL PET Ma quali sono i vantaggi effettivi di questo materiale plastico? Oltre ad essere dotato di grande trasparenza e leggerezza, presenta un livello di accettazione migliore nell'ambito dell'ecosistema. Se portato a combustione, infatti, il Pet (come il Pe), produce semplicemente acqua e anidride carbonica. Le confezioni che i consumatori troveranno a giorni nei supermercati sono in due formati (da 750 e 1500 m)) ed hanno una foggia del tutto simile a quella dei vecchi contenitori. La novità di questo nuovo flacone riveste, dal punto di vista della salvaguardia dell'ecosistema, un'importanza rilevante. Le confezioni di detersivo liquido Coop per piatti commercializzate in un anno, infatti, sono mediamente Ciò significa che, con l'avvento del Pet, spariranno di conseguenza dal mercato di bottiglie in Pvc, con il loro contenuto in cloro ed i rischi ad esso collegati. Il consumatore, oggi, può riconoscere il Pet, nonché le altre plastiche, mediante il marchio apposto sulle confezioni. Dal 1989, infatti, è in vigore una legge, la 475 dell'88, che obbliga i produttori a dichiarare il materiale di cui sono fatti i contenitori per liquidi, stampando sul contenitore stesso (all'interno dì un cerchio o di un esagono), il simbolo chimico relativo. I PRODOTTI "Oggi c'è una gran voglia di prodotti 'verdi', ma sul mercato la confusione è notevole rileva Domenico Brisigotti, responsabile area Coop per la drogheria chimica. Non esiste ancora, infatti, una metodologia ufficiale per stabilire la biodegradabilità dei tensioattivi in riferimento alla legge 136/83, ultima normativa in materia. Tuttavia, secondo il parametro u- sato da Coop, che è lo stesso adottato in alcuni Paesi europei, i nostri detergenti risultano biodegradabili al 95%". Anche per quanto riguarda i fattori lavanti, quindi, Coop rimane fedele al suo obiettivo: u- tilizzare le sostanze più compatibili e con il minor impatto ambientale possibile. I prodotti extrahmentari targati Coop vengono così realizzati secondo questo intento. Le formulazioni dei vari prodotti vengono messe a punto da tecnici e si effettuano molteplici controlli nel corso della lavorazione così come, successivamente, viene effettuata una verifica-campione nei punti vendita. Si tratta, infatti, una volta ultimato il procedimento, di appurare che ogni prodotto (dal detersivo da bucato, a quello per la pulizia della casa, dalle carte i- gieniche ai pannolini per bambini) presenti realmente le caratteristiche qualitative indicate nei capitolati COop. Ad esempio, il detersivo da bucato viene sottoposto alla prova del bianco e ad altre per verificarne la capacità lavànte. Da non dimenticare che i detersivi Coop nascono da un'attività di ricerca, grazie alla quale le prestazioni ottenute sono pari a quelle delle marche leader di mercato. Le indicazioni stampate sui nuovi packaging a marchio sono una recente novità che, così come avviene anche nel settore alimentare, mirano ad una corretta e puntuale informazione al consumatore. Con questo intervento, Coop Italia ha provveduto all'etichettaggio degli extralimentari anche nei casi in cui la legge non lo impone, allineandosi così con quanto si sta già facendo in questo schiuma trasferibile alle vie respiratorie con pericolo di soffocamento", E poi, ancora, si mette in guardia: "Se il prodotto entra in contatto con gli occhi, lavare con molta acqua corrente ed eventualmente consultare un medico". Allo stesso modo sulla candeggina (che nella nuova confezione è provvista di tappo di sicurezza "salvabanibino", attualmente l'ucampo in alcuni paesi europei. In particolare, oltre alle singole componenti, le "informazioni" sull'e scatole e sui flaconi dei detersivi pongono in evidenza le precauzioni e riportano le prinie indicazioni di pronto soccorso. Ad esempio, sul cartone del detersivo per piatti in polvere si avverte che "in caso di ingestione è consigliabile non provocare vomito, per non creare nico in Italia per questo tipo di prodotto), si avverte di rivolgersi, in caso di ingestione, al Centro antiveleni di Milano. Nel caso dei detersivi, inoltre, Coop ha provveduto onde mettere in rapporto l'uso don l'effetiva necessità del tipo di lavaggio, a indicare la durezza dell'acqua nelle diverse province italiane. Il consumatore può oggi riconoscere il Pet, nonché le altre plastiche e gli altri materiali, mediante il marchietto apposto sulle confezioni. Dal 1989 è infatti in vigore una legge 1475/88) che obbliga i produttori a dichiarare di quale materiale sono composti i contenitori per liquidi, stampando sul contenitore stesso, all'interno di un cerchio o di un esagono, Ia sigla relativa tra le seguenti previste: PVC = polivinilcloruro PE polietilene PET polietilentereftelato PP polipropilene PS = polistirene PT = poliestrusi CA = carta AL = alluminio ACC banda stagnata PI = poliaccoppiati Tale legge obbliga inoltre i produttori ad inserire sui contenitori un preciso invito a non disperdere il contenitore nell'ambiente dopo l'uso.

12 mak IN UN CONVEGNO DEL WWF-AVVISA RADIOGRAFIA (CON PROPOSTE) DI UN EMERGENZA NON OCCORRONO PROVVEDIMENTI TAMPONE, MA FIN DALLA CREAZIONE DEL PRODOTTO PROGRAMMARE ANCHE LA RICICLABILITA' DEGLI SCARTI di Massimo Chiesa romosso dal WWF in collaborazione con 1'AMSA, si è tenuto presso la Camera di Commercio i Milano un interessante convegno su uno dei più rilevanti problemi ambientali. Intitolato "Imballaggi: una carrellata di rifiuti? Come ridurre í rifiuti nella nostra spesa", il convegno ha visto la partecipazione non solo della componente ambientalista ma, come avviene ormai da qualche tempo, anche di altri soggetti che concorrono alla formazione ed allo smaltimento dei rifiuti. MI& TUISCONCI IL 46 PER CE Pd, Erano pres"nti al convegno produttori di imballaggi e dei principali prodotti "a rischio" come la plastica e le sostanze chimiche, oltre ai rappresentanti delle aziende pubbliche o private che, con diverse metodologie, smaltiscono quotidianamente i rifiuti urbani. Il convegno, al quale sono intervenuti anche noti studiosi come il professor Giorgio Nebbia, si è aperto in modo originale con un cartone animato di Bruno Bozzetto dal titolo "The Pig Bang" che, oltre al divertimento è riuscito, in pochi minuti, a sintetizzare ai presenti il problema: se non si -corre ai ripari, la terra sempre più "imbottita" di rifiuti e- sploderà lasciando come testimonianza di sé alle altre popolazioni planetarie solo brandelli di rifiuti e cattivi odori. Quindi cosa fare per arrestare questa pericolosa esplosione del problema? Il WWF nel suo convegno ha voluto sostanzialmente ribadire che il problema non si risolve con provvedimenti tampone che inseguono non solo l'emergenza ma anche il numero sempre crescente dei rifiuti, ma con la promozione di un nuovo stile di vita, una nuova filosofia che da un lato educhi il cittadino nelle sue abitudini quotidiane e dall'altro modifichi radicalmente il modo di produrre beni da parte dell'industria, affinché questi ultimi siano più durevoli e più facilmente riciclabili, biodegradabili o comunque smaltibili. A dirsi sembra abbastanza semplice ma, come abbiamo già visto su Quale Consumo, le abitudini attuali dei consumatori vanno in altra direzione, così come il complesso dell'apparato produttivo che non ha ancora recepito la necessità che fin dalla ideazione di un nuovo prodotto si pensi ad un suo migliore e razionale smaltimento. Anche sul versante politico e legislativo, se è vero che ultimamente qualcosa si muove, non si può negare che ciò sia avvenuto a "rimorchio" della iniziativa moderna e dinamica della Comunità Europea. Forse, grazie anche ad organizzazioni come il WWF, qualcosa anche in I- talia si muove ed episodi di raccolta differenziata, di migliore attenzione allo spreco di energia elettrica, di nuova legislazione in materia ambientale si cominciano ad apprezzare. Nel convegno, molto interessante e ricco di spunti, due sono le cose che hanno colpito. La prima riguarda il vigoroso richiamo fatto dal WWF all'industria ed al mondo politico, ai cittadini, alla gente comune che deve migliorare la propria informazione, ma soprattutto il proprio comportamento individuale ed indirizzarsi verso abitudini più consone ad una vita in equilibrio con la natura. In sostanza, il consumatore già oggi, se vuole, può cominciare ad effettuare alcune scelte importanti sui prodotti che vuole acquistare, scelte che possono dimostrarsi già significative per l'ambiente e in qualche modo "condizionare" il mondo industriale a produrre beni con minore impatto sull'ambiente. Il secondo aspetto che ci INTERNO a cura di Andrea Pertegala TOSCANA COOPERATIVA Il numero di gennaio-febbraio della Cooperazione i- taliana è dedicato ad un'inchiesta sulla Toscana della cooperazione. In un panorama esauriente vengono presentate le nuove tappe che le Coop della regione si pongono. Con un impegno di fondo: ricercare nuove vie di sviluppo senza rinnegare la tradizione. Quale sia il senso di queste tendenze, viene illustrato sia dall'espansione delle Cooperative manifatturiere, che valicano i confini regionali e dal successo delle Coop che si occupano di e- cologia tecnologicamente d'avanguardia come di quelle che realizzano il recupero archeologico. LA CMC COSTRU I RA' AD ADDIS ABEBA IL PALAZZO DELL'ONU La CMC, ia più grande cooperativa-di costruzioni aderente alla Lega, si è aggiudicata dalla commissione economica per l'africa delle Nazioni Unite l'appalto per la realizzazione della sede dell'onu ad Addis Abeba. L'avvio dei lavori è previsto per l'inizio di maggio e sarà ultimato in 3fi mesi. Questa sarà la terza sede dell'onu, dopo quella di New York e di Ginevra ed ospiterà permanentemente la commissione economica dell'africa. IMPRESE COOP PER LA TUTELA AMBIENTALE Con un insieme di progetti per un investimento superiore a duemila miliardi di lire, le imprese cooperative della Lega si sono candidate per la realizzazione degli interventi previsti dall'ultimo programma triennale per la tutela ambientale. Fra i progetti elaborati dalle imprese della Lega alcuni riguardano il controllo ed il recupero dell'energia, il trattamento dei rifiuti tossici nocivi, il riuso delle acque e il problema delle discariche. "L'adozione di nuove tecnologie comporterà ha commentato Mauro Gori della presidenza della Lega oltre ad un beneficio di carattere ambientale, anche un aumento delle capacità produttive dell'impresa mediante la commercializzazione del Know-how acquisito". LA LEGA PER IL KUWAIT Una delegazione della Lega delle cooperative ha partecipato alla missione guidata dal ministro Ruggiero in A- rabia Saudita e in Kuwait portando a casa interessanti proposte per le proprie Cooperative. Il Kuwait che scarseggia di alimenti per la sua popolazione ha infatti chiesto alla Lega l'invio, con urgenza, di prodotti alimentari di ogni genere. Ma la Lega ha spiegato Vanni Rinaldi del dipartimento relazioni internazionali della centrale si è anche candidata per la ricostruzione di opere civili e di tutte le infrastrutture andate distrutte nel corso del conflitto. In particolare saranno le Cooperative della Lega che si occuperanno della ricostruzione della catena di supermercati Kuwaitiani saccheggiati e distrutti durante il conflitto. 12

13 OBLEMA ORMAI DRAMMATICO MEI IL CENTRO RICERCHE ECONOMIA E AMBIENTE IN UNA AUDIZIONE A MILANO HA PORTATO IN DISCUSSIONE IL RAPPORTO TRA RIFIUTI, SMALTIMENTO E SICUREZZA PER LE POPOLAZIONI SECONDO LE DIRETTIVE CHE LA COMUNITA STA RIE ABORANDO Continua l'attività dei Centro Ricerche Economia ed Ambiente, ottimamente diretto da Vera Squarcialupi, che ha recentemente promosso al Palazzo delle ex Stelline una importante audizione sulla nuova direttiva quadro della Cee per i rifiuti urbani e sulla direttiva, sempre comunitaria, per i rifiuti pericolosi o tossico-nocivi. L'audizione, come sempre interessante e tempestiva, è stata seguita da un foltissimo pubblico che, ammesso ve ne fosse bisogno, ha sottolineato l'importanza e l'attualità dell'argomento che suscita polemiche e preoccupazioni soprattutto in Lombardia. Quotidianamente l'attenzione della pubblica opinione è attirata dal problema esplosivo dei rifiuti, dei quali quelli urbani e pericolosi rappresentano certamente il massimo dell'emergenza e necessitano di nuove regolamentazio- M. Oggi la legislazione italiana si riferisce ad una serie di normative derivate da direttive comunitarie che risalgano; per i rifiuti urbani, a 16 anni fa, e a 13 per quelli tossico-nocivi. La Comunità europea si appresta quindi ad aggiornare in modo sensibile le due normative che riguardano un settore strategico nel campo della tutela ambientale e che dovranno diventare legge anche per l'italia. I testi delle due nuove proposte di direttive sono stati dunque il punto di partenza RIFIUTI Lo recente inizialbto di Coap Lombardia suoli imballaggi ecologici della discussione che, ricca e qualificata, si è soffermata in particolare sulla nuova impostazione di fondo che le contraddistingue. A differenza del passato infatti si indicano come obbiettivi Fondamentali da perseguire "la prevenzione o la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti mediante lo sviluppo di tecnologie pulite ed attraverso l'immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire, o da contribuire il meno possibile, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti". Quindi finalmente anche nel campo legislativo spunta il concetto che per affrontare correttamente il problema dei rifiuti è necessario intervenire alla nascita di un prodotto, prima che questo diventi rifiuto. Nelle nuove proposte di direttive, per quelle frazioni di prodotti non riciclatili o non riutilizzabili, si raccomanda uno smaltimento con tecnologie che ne riducano al massimo l'impattò con l'ambiente e che, fatto per noi scontato ma prima asserite, non creino inconvenienti alle popolazioni. Più in dettaglio, per la direttiva sui rifiuti urbani, oltre a nuove categorie ed alla classificazione di quindici operazioni diverse di smaltimento e di tredici di recupero, si ipotizza una interessante rete di smaltimento dei rifiuti concepita e gestita a livello europeo che, se ad un primo esame appare di difficile attuazione, risponde però alla dimensione transnazionaie che ha assunto il problema. Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, quelli che siamo abituati e vedere in televisione staccati in sinistri bidoni, è prevista una nuova classificazione che, altro fatto nuovo e positivo, non discende soltanto dalla natura del prodotto ma anche dal ciclo di lavorazione che lo ha prodotto. Si introduce poi un altro principio fondamentale e cioè il divieto, per le imprese di smaltimento, di mescolare diverse categorie di rifiuti, ovvero di mescolare come avviene oggi rifiuti pericolosi con quelli che non lo sono. Vi sono poi moltissime altre novità che per brevità non riportiamo che però vanno tutte nella direzione di un maggiore e più rigido controllo di tutta la "vita" dei rifiuti pericolosi. E l'italia come si situa rispetto a queste nuove proposte della Comunità europea? L'audizione a questo quesito ha risposto in modo duplice. Infatti se da un lato la nostra legislazione, con la famosa legge 915, già contiene alcune delle nuove proposte, dall'altro ha uno stato di applicazione a dir poco carente. Quindi l'auspicio non è soltanto che l'italia recepisca le ulteriori ed importanti novità che vi sono nelle due nuove proposte di direttive sui rifiuti, ma che, come per molte altre leggi, vi sia una puntuale applicazione delle norme e delle sanzioni attraverso una gestione trasparente e non "italica". ha colpita, in questo caso come consumatori, riguarda la relazione della dottoressa Casella del WWF che ha effettuato l'acquisto di prodotti di largo consumo facendoli poi analizzare, sezionando il loro imballaggio, valutando la rispondenza dei prodotto alle normative vigenti ecc. I risultati, nonostante le conoscenze del problema, hanno ancora una volta superato la nostra immaginazione, portando allo scoperto prodotti che senza un contenuto alimentare valido o comunque superiore alla media, vivono dell imballo, dell'immagine che si rivela essere non solo effimera, ma anche gravosa in termini di impatto ambientale in quanto inutilmente ricca di sostanze impossibili da separare e poi da riciclare. Dunque un problema enorme (si pensi che già nel 1984 gli imballaggi rappresentavano il 46 per cento del totale dei rifiuti urbani prodotti in I- talia) che però trova qualcuno sensibile. Ci si perdoni l'autocitazione, però mai come in questa occasione occorre ricordare cosa stia facendo ormai da anni la Coop che, con le iniziative che tutti i lettori ricordano, tenta di dare un contributo serio ed importante al problema. A conferma di ciò al convegno in rappresentanza della grande distribuzione è stata invitata Lucia Granata di Coop Italia che ha illustrato le a- zioni concrete messe in opera dalla Coop. In particolare ha ricordato la campagna contro le borse di plastica, la sostituzione del Pvc con altri materiali biodegradabili (esempio, la sostituzione del film di Pvc che avvolgeva il sapone Coop) l'aver optato, per alcuni contenitori, per il Pet o, in generale, aver tentato di diffondere presso il consumatore una migliore informazione. Dunque, in conclusione, un convegno importante alla fine del quale le riflessioni sono state affidate al mondo politico, con la speranza di una più viva sensibilità e di un intervento al passo con gli altri paesi europei. 13 mai O COMUNITAI EUROPEA o curo di Vero Squarcialupi ELETTRICITA' DAI PIATTI DI CARTA? L'associazione europea che riunisce produttori di contenitori per alimenti (Efpa) intende denunciare alla Corte di giustizia delle Comunità europee una sessantina di città tedesche che hanno deciso di proibire la vendita di piatti, posate, bicchieri e altri oggetti di carta o di plastica per la tavola con la speranza, così, di lidurre il volume di rifiuti urbani. Secondo i produttori de] settore si tratta di una vera minaccia all'esistenza di centinaia di industrie e inoltre di una violazione della legislazione Cee per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, nonché un atto di concorrenza sleale a favore di prodotti simili di ceramica e di vetro. Alle autorità comunali interessate sono state fatte quindi delle controproposte, fra le quali quella di incenerire gli oggetti sotto accusa allo scopo di produrre energia elettrica. PROTEZIONE DEI DIRITTI D'AUTORE La protezione dei diritti d'autore varia molto da un paese comunitario all'altro, anche per quanto riguarda la sua durata a seconda che sia stata adottata la Convenzione di Berna, che assicura la protezione dei diritti d'autore fino a 50 anni dopo la morte, o la Convenzione di Roma che riduce il periodo a 20 anni. Per questo la Commissione delle Comunità europee ha avviato una serie di consultazioni con i settori interessati per giungere a un'armonizzazione della durata di protezione dei diritti d'autore e dei diritti similari, da inglobare poi in una direttiva europea. TASSA EUROPEA SULL'ENERGIA Il Bee Bureau Europeen de l'environnement, ovvero Ufficio europeo dell'ambiente in quanto organo di consultazione della Cee, si è pronunciato sulla ventilata tassa europea sull'energia che dovrebbe corrispondere a 10 dollari ogni barile di petrolio e quindi potrebbe fruttare ogni anno 50 miliardi di E- cu, pari a miliardi di lire. Tale consistente cifra, sempre secondo il Bee, dovrebbe essere così impiegata: miliardi dovrebbero essere versati ai singoli Stati per attuare le rispettive politiche nazionali dell'ambiente. I restanti 3000 miliardi potrebbero servire per portare avanti le politiche ambientali comunitarie. thisumo Mensile di Coop Lombardia gi Comitato di Redazione Combino Regionale Lombardo Anionin Ber: Mini, Massimo Chima. Sergio Ferrano. Sergio Ghlriiigtclli. Enrico Migliaeacca. Denide Molirasio Ugo Pinferi. Enrico Rossi, AdoiliaScalpelE. Giorgia Vrwa Direttore responsibile Adolfo Scalpelli. Segreteria di redazione Editrice Coal], Lombardia Progetin Lei pagina/ione impianti e stampa (isp) Andrea Pericgao Male Famagosia Milano - Tel Fr.ICO M.I.gUI i Maria Rosa Torri Coop "E Guado' Cabota (M1 Tol / Autorizzazione del TOb. di Milano n. 144 del 14 aprile 1982 Associato alla Unione Stampa Periodica Ial ino 1_,g.7U di Quale C(711517[110 é di bassa.guatu perla SU:MIMI modi aia qualità ecoluglea. E ricirlata

14 EBBE AUILCABILE QUALCHE INDICAZIONE CHIARA SUL CONTENUTO E : ANDARE AL DI LÀ DEL MESSAGGIO PUBBLICITARIO. MA INTANTO USARE QUALCHE CAUTELA di Luciano Didero COSMETICI CON QUALE RISCHIO? 0 si li storici ci dicono che l'uomo trucca da sempre: perfino l'uomo primitivo, probabilmente fortemente impegnato da problemi legati alla sopravvivenza, riteneva di dovere dedicare una parte del suo tempo "a farsi bello" o, più semplicemente. a farsi notare e magari temere dall'avversario. Ma perché ci si trucca, perché questa esigenza di farsi diversi agli occhi degli altri? Un'interpretazione del "perché ci si trucca" sul filo della psicologia ci porterebbe lontano, tuttavia si può notare come il trucco accezione assai ampia che vedremo poi di scomporre sia un fattore, diciamo, antitimidezza, per nasconderla sotto una patina. Possiamo immaginare il trucco come un argomento di promozione nei confronti degli altri, per farci accettare e per farci accettare la nostra faccia ogni mattina davanti allo specchio. PERCHE SI ACQUISTANO In fondo possiamo leggere il trucco come una attività necessaria, non marginale nella nostra giornata e nemmeno nel nostro ritmo di spesa e di consumo: per questo, come per o- gni altro prodotto con cui veniamo a contatto, oltre ai perché del suo acquisto è bene indagare intorno al classico binomio rischio-beneficio. Infatti se è vero che tutto ciò che ci può rendere attraenti (e sicuri) è concettualmente accettabile, e per tutti, basti pensare che mentre il grosso del mercato dei cosmetici è ancora in mano alla donna stanno nascendo sempre più linee destinate specificamente all'uomo e perfino agli a- dolescenti, possiamo notare che più si diffonde l'uso dei cosmetici più sorgono dubbi sia sulla loro innocuità, sia sul loro effettivo valore (molta della pubblicità del settore tende ad affermare argomenti di carattere terapeutico che poi rimangono sulla carta E anche l'attuale legislazione, pur colmando carenze evidenti e comunque con molti anni di ritardo rispetto alla direttiva Cee, lascia ancora molti punti poco precisati, in particolare in tema di composizione e informazione del consumatore. ETICHETTE POCO CHIARE Perché se è vero che o- ra è prevista in etichetta l indicazione dei componenti (ma chi non sia un chimico-cannetolago avrà ben poche probabilità di capire termini e quindi prestazioni dei prodotti) è anche vero che alcune formulazioni, legate alla profumazione per e- sempio, possono rimanere, diciamo, di difficile interpretazione. In questo modo non soltanto si continua a non sapere quale sia il valore reale del prodotto cosmetico (quello che in campo alimentare chiamiamo rapporto prezzo/qualità), ma Ie sue caratteristiche e il suo "impatto" su di noi. E allora, anche in considerazione del fatto che negli ultimi decenni la tossicologia ha fatto passi enormi, ci interessa sapere il massimo possibile intorno agli studi, ai quali sono stati sottoposti i prodotti cosmetici e quali reazioni allergiche potrebbero crearsi, in analogia con quanto si fa per i farmaci. Del resto, più il mercato del cosmetico cresce e più i prodotti acquisiscono prestazioni anche importanti (contro l'invecchiamento, per la rigenerazione della pelle), più il consumatore ha difficoltà a muoversi nei confronti di una offerta vastissima. Perciò vorremmo che i prodotti riportassero in modo chiaro una serie di indicazioni, anche più in profondità di quanto previsto dalla legge e tanto più per quelle linee vendute "esclusivamente in farmacia": vediamo. La dose: rischio e beneficio di un prodotto sono sempre in relazione alla quantità e modalità d'uso. Quindi si rende necessaria l'indicazione delle dosi utilizzabili (o consigliabili) e degli effetti collaterali che potrebbero insorgere se l'uso è prolungato. Le proprietà biologiche: trattandosi di prodotti solitamente di origine organica e naturale, è necessario sapere i requisiti fondamentali, ovvero efficacia, inefficacia, effetti indesiderati in generale e per particolari categorie di persone. Proprietà chimico-fisiche: la pelle è "un soggetto attivo" che accetta, anzi apprezza certe caratteristiche dei cosmetici (pensiamo ad esempio ad un giusto grado di acidità), mentre altre proprio non le sopporta. E sarebbe qui da aprire un altro capitolo: quello dell'attenzione preventiva: compra sempre e soltanto ciò che, dati alla mano, è l'ideale per te. Purezza e stabilità del prodotto: come per i farmaci sarebbe auspicabile l'indicazione di tutte le materie prime impiegate, perché spesso fattori di allergia vengono da microcomponenti, magari da tracce, e per questo la purezza è un dato importante. Per quanto riguarda la stabilità è bene sapere che un cosmetico, analogamente ad un prodotto alimentare, non può avere una durata eterna, e le sue stesse prestazioni possono scadere nel tempo. E in conclusione apprezzeremmo informazioni relativamente a precauzioni e controindicazioni e gli eventuali effetti causati da un uso improprio, anche accidentale, del prodotto: si pensi ad esempio ai casi di ingestione involontaria (è noto il rischiobambini, che tanto ci angustia). A questo punto ci si potrà dire che vogliamo troppo, che le etichette non possono ospitare tutte queste indicazioni, del resto i consumatori hanno diritto e desiderio di sapere: basterebbe allora che un ruolo più significativo lo avessero coloro che vendono questi prodotti, soprattutto quando rappresentano una sottile mediazione tra salute e trucco. In altre parole sarebbe auspicabile che lo stesso farmacista diventasse un po' il nostro consulente, e gli stessi punti di vendita specializzati, si rendessero partecipi di una operazione informativa, crediamo doverosa, per prodotti che vengono a contatto con noi non uoa volta, ma per molti anni. Naturalmente non possiamo però tacere il ruolo, un nuovo ruolo, dei consumatori: lo stesso atteggiamento di cautela che si ebbe nei confronti dei prodotti alimentari quando si trattò di affrontare il problema dei coloranti e degli additivi (nocivi, inutili, sostituibili, ricordate?) è possibile adottarlo nei confronti dei prodotti cosmetici "a noi cosi vicini". Cautela, dicevamo, non aprioristica diffidenza: è la voglia di andare al di là del messaggio pubblicitario e della carta patinata che tanto ci affascina. Molte buone caratteristiche esistono in molti dei prodotti disponibili: si tratta di sapere per scegliere meglio. Come sempre i veri protagonisti dell'informazione ai consumatori siamo proprio noi. DALLA STAMPA a cura di Luciano Didero L'ETÀ DELL'ORO Ci riferiamo alla cosiddetta terza età: la percentuale degli anziani rispetto alla popolazione andrà ancora crescendo nei prossimi decenni, così secondo le previsioni. Molta parte dei servizi dovrà, doverosamente, riconvertirsi facilitando la vita a chi è nell'età più difficile. Naturalmente nasceranno nuovi business, il che va bene purché non si tratti di abusi, come talvolta si è dovuto constatare: è il caso delle case di riposo, nelle quali i NAS dei Carabinieri hanno spesso riscontrato alimenti scaduti o di scarsa qualità, o comunque scarsa igiene. Nel limite del possibile, tutti i cittadini possono controllare le condizioni nelle quali sono tenuti i loro anziani: è un atto importante. A QUANDO L'AUTO PULITA? Le città sono sempre più traffico, rumori e gas di scarico. Ma a questi un rimedio ci sarebbe: la marmitta catalitica, che per ora è una rarità, anche sulle auto nuove di fabbrica. Infatti l'anno scorso solo poco più dell'1% di tutte le auto immatricolate erano dotate dì marmitta catalitica, perché questo "optional", che attendiamo diventi presto obbligatorio, ha oggi un costo non trascurabile. Ma il business crescerà con l'obbligo di installarla, ciò che riguarderà due milioni di nuove auto ogni anno. Tra parentesi: se non l'avete astenetevi dall'uso di benzine ecologiche, rischiate di fare peggio BELGIO: VIVA L'ITALIA Il Belgio ringrazia per l'apprezzamento che noi i- taliani manifestiamo nei confronti dei loro pomodori ottenuti in serra. Nel giro di due anni l'import di pomodoro dal Belgio è infatti passato da 2 mila a 18 mila quintali: un successo. D'estate no, ma quando arriva l'autunno il pomodoro targato nord costa meno di quello delle serre italiane, e chi sa chi è in grado di distinguere tra i due rossi frutti, "tipicamente italiani". CANADA SILENZIO, PER FAVORE! E quanto dovremmo chiedere ai giocattoli, nell'interesse dei nostri bambini. Rumori Forti, per esempio lo sparo di una pistola giocattolo, possono danneggiare anche in modo permanente l'udito, che in giovane età è molto sensibile, più di quello degli adulti. Un dato: di 300 giocattoli verificati il 15 per cento era oltre la soglia di 75 decibel (massimo consigliabile). Il primato, naturalmente, alla sirena della polizia-giocattolo (110 decibel) e alle armi (135 decibel), giochi "duri" per definizione. che con la benzina normale, di danneggiare l'ambiente inconsapevolmente. 14

15 ASSOCIAZIONE TEMPO LIBERO I VIAGGI Dublino e Tour dell'irlanda Località: Dublino - Capitale della cultura europea 1991 Partenza: 11108/91 Trasporto: voli speciali Durata: 8 giorni / 7 notti Programma: 1' giorno: Italia / Dublino Ritrovo dei partecipanti direttamente presso l'aeroporto. Assistenza aeroportuale per il disbrigo delle lormalità doganali e partenza per Dublino con volo speciale. Armo a Dublino e trasferimento in hotel. Pernottamento. 2 giunto: Dublino Prima colazione irlandese e pernottamento in hotel. Mattinata dedicata alla visita della città: il Trinity College, St. Patrick Cathedra{ ed il Museo del Wiskey irlandese. Pomeriggio libero. Cena in una tipica taverna. 3 giorno: Dublino I Waterford Da Dublino a Waterlord nel sud est attraversando le Wicklow Mountains e la ricca contrada di Wealord. Visita di Glendallough e del National Heritage Park. Certa e pernottamento in hotel. 4 giorno: WaterfOrd i Cork Dopo la visita alla celebre fabbrica artigianale di cristalli di Waterford, partenza per Coda che à la seconda città irlandese. lungo il percorso si attraverseranno le contrade medievali di Kilkenny e ripperary. Visita del Castello di Kilkenny e della famosissima Rock al Cashel. Cena e pernottamento in hotel. 5 giorno: Cork / Ifillamoy / itorry Da Cork al Regno di Ken y attraversando verdi vallate e villaggi tipici. Visita di Blarney ed alla Fiera dell'eloquenza il percorso raggiungerà Killarney costeggiando il grande e bellissimo lago. Cena e pernottamento in hotel. 5 giorno:derry Intera giornata nella penisola di Dingle abitata ancora oggi da antiche popolazioni celtiche che mantengono imitar& tradizioni e lingua. Visita dei villaggi. Cena e pernottamento. 7 giorno: henry /Limatici( Da Kerry ci si mollerà a Limerick che à forse la più bella regione di Irlanda. Cottages medioevali e fattorie antiche, pubs tipici e chiese. In serata si parteciperà ad un banchetto medioevale con spettacolo che avrà luogo in un antico castello irlandese. Pernottamento in hotel. 8 giorno: Limerick Dublino Si raggiungerà l'aeroporto di Dublino attraversando le regioni centrali, Roscrea, Portlaoise, Naas. Dopo le operazioni di imbarco partenza per Milano. Arrivo e fine dei nostri serviti. quota individuale di partecipazione L (gruppo minimo 30 persone) Supplemento camera singola L (salvo disponibilità locale) La quota comprende: - trasporto aereo con voli speciali Italia/ Irlanda/ Italia - trasporlo in franchigia di kg. 15 di bagaglio - trasporlo in pullman per tutta la durata del tour - sistemazione in hotel 3 stelle superiore (classificazione locale), in camera doppia con servizi privati - pasti come da programma - cena tipica in una taverna di Dublino - banchetto madievale e intrattenimento in un Castello - visite ed escursioni con guida locale in lingua italiana - assisterla] di personale specialiraato locale - polizza assicurativa individuale - borsa portadocumenti Non comprende - i pasti non menzionali, bevande ai pasti, mance ed extra personali in genere - ingressi a Musei, Palazzi, Ville, Castelli ove previsti - tutto quanto non espressamente indicato o considerato facoltativo. Documenti necessari: Passaporto individuale q carta di identità valida per l'espatrio. Monaco e i Castelli Bavaresi Partenza: A 26/06/91 - B 14/08/91 Trasporto: pullman Gran Turismo Durata: 5 giorni 14 notti Programma: 1 giorno: Milano/ Monaco Ritrovo dei partecipanti (luogo da definire) nel primo pomeriggio, incontro con l'accompagnatore e partenza per Monaco in pullman GT. Arrivo in serata, sistemazione in hotel, cena e pernottamena lo. 2 giorno: Monaco Mezza pensione in hotel. Intera giornata dedicata alla visita della città con guida incluso il Castello di Nymphenburg. 3 giorno: Monaco Prima colazione e pernottamento in hotel. Intera giornata dedicata alla visita guidata dei castelli di Neuschwanstein e Liderhol con guida. Pranzo in ristorante. 4 giorno: Monaco Prima colazione e pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per attività individuali ed escursioni facoltative. Cena in birreria con spettacolo folkloristico. 5 giorno: Monaco / Milano Prima colazione e pranzo in hotel. Mattinata a disposizione. Nel pomeriggio partenza per Milano in pullman GT. Quota individuale di partecipazione partenze A) e B) (gruppo minimo 40 persone) L Supplemento camera singola (salva disponibilità locale) L Una terza partenza verrà organizzata in occasione della manifestazione che in bavarese si chiama "Wies'n" dal Theresiermiese ove ha luogo, e che nel resto del mondo è meglio conosciuta come "Oktobeifest", la festa della birra. Data partenza: 02/10/91 Quota individuale di partecipazione: da definire La quota comprende: - trasporto in pullman Gran Turismo per tutta la durata del viaggio - sistemazione in hotel 4 stelle (classificazione locale) in camera doppia con servizi privati. - trattamento di mezza pensione, come da programma, compresi i pranzi in ristorante - visite ed escursioni come da programma con guida locale in lingua italiana - accompagnatore italiano per tutta la durata del viaggio - polizza assicurativa individuale - borsa portadoaumenti Non comprende - i pasti non menzionati, bevande ai pasti, mance ed extra personali in genere - ingressi a Musei, Palazzi, Castelli, Ville ove previsti - lutto quanto non espressamente indicato o considerato facollativo. Documenti necessari: Passaporto individuale o carta di identità valida per l'espatrio. Sardegna Località: Villaggio Baia delle Mimose Partenza: 15/06/91 e 15/09/91 Durata: 14 notti/15 giorni Trasporto: volo speciale Programma: 1 giorno: Ritrovo dei partecipanti all'aeroporto di Milano Malpensa, disbrigo delle formalità d'imbarco e partenza per la Sardegna. Arrivo e trasferimento al Villaggio Baia delle Mimose, cena e pernottamento. dal 2 al 14 giorno: pensione completa in hotel. Possibilità di elleltuare escursioni lacoltative. 15 glomo: Prima colazione in hotel. Trasferimento in aeroporto e partenza per Milano. Quota di partecipazione al raggiungimento di 30 partecipanti Partenza 15/06/ Partenza 15/09/91 L. 1, Supplemento singola: L al giorno Bambini fino a 3 anni, in letto aggiunto, gratuiti Bambini da 3/6 anni riduzione del 50% sul soggiorno. Tessera Club. Obbligatoria, da pagare direttamente L a persona (bambini fine a 6 anni ed adulti oltre i 60 esenti) per settimana con diritto a: ingresso in piscina, animazione pomeridiana per bambini, diurna e serale per adulti con spettacoli, corsi collettivi di aerobica, tennis, surl e nuoto: iscrizione ai tornei. La quota comprende: Volo spec iale NR Trasferimenti aeroportonillaggio/aeropoilo 14 notti in pensione completa Assicurazione sanitaria Assistenza in loco. Non comprende: Bevande ed extra in genere, tutto quanto non e- spressamente indicato o considerato facoltativo. Corfù Hotel Nissaki Beach Cat. Ufficiale A Partenza da Milano Malpensa il 16 agosto Quota di partecipazione L Settimana supplementare L Supplemento singola L Pensione completa L È situato direttamente sulla spiaggia, in località Nissaki, sulla costa orientale dell'isola, 25 chilometri a nord del capoluogo (Kerkira) a cui è collegalo da un regolare servizio di autobus. In posizione panoramica e circondato da terrazze di ulivi, l'albergo dispone di 240 carriere, tutte con servizi privati, telefono, litodiffusione, impianto di a- ria condizionala e balcone. A disposizione della clientela: ristorante con cucina internazionale, taverna sul mare con specialità greche, ampi saloni, bar, nighl-club, pianobar, sala TV, sala biliardo, parrucchiere, salone di bellezza, sauna, parco giochi per bambini, piscina. Possibilità di praticare sport Ira cui tennis, mini-goll, sci nautico, paracadute ascensionale, wind-surl. Settimanalmente l'albergo organizza serate greche con balli folcloristici e barbecue. Un bus vetta gratuito collega giornalmente il Nissaki Beach a Kerkira: e possibile comunque noleggiare auto e moto. La quota comprende: - viaggio aereo Milano / Corta 1 Milano con volo speciale - traslerimento dall'aeroporto all'hotel e viceversa in pullman - sistemazione in camera doppia - trattamento di mezza pensione - mezza bottiglia di vino e mezza bottiglia di acqua minerale a pasto - assistenza in loco - Assicurazione Ceassistana 'itak, iihí Presso l'ufficio Soci, del vostro --..F # supermercato è disponibile un dépliant 1 per le vostre vacanze 1111nelle Marche j a condizioni '"---- particolari 4 {dal 3 al 5% rfr di sconto sui prezzi pubblicati) '. n e ~dono C iccqitudano BelOLATOURS i OLATOURS

16 Forse qualcuno dei nostri soci può avere l'impressione che il postino abbia sbagliato caselisr, tra gli auguri di Pasqua e la bolletta della luce da pagare, è spuntato questo giornale, nuovo, mai visto prima, dal titolo un po' inconsueto:. Periodico mensile della Unicoop Lombardia Comitato di Redazione Sergio Ferrarlo, Sergio Chi-, ringhelli, Daniele Moltrasio, Adolfo Scalpelli, Ambrogio Vaghi, Giorgia Voims Direttore Adolfo Scalpelli GT1hCla e impagin azione Franco frialaguti Editrice tiniccop Lombardia Viale Famagosta, Milano - Tel Tipografia T.E.M1. Viale Fulvio Testi Milano Tel Spedizione in abbonamento postale gruppo I1170. Supplemento dl AzIoneCoope- Anno l, n. 1 Maggio 1982 Comitato Regionale Lombardo ranva n. 6 del , autorizzazione n. 106/1948 Tribunale di Milano Direttore responsabile Lidia Lamenti 11 marchio Coop, le offerte ai soci hanno poi smorzato la sorpresa che, ci auguriamo, si possa trasformare adesso in una piacevole lettura. Il nuovo giornale della cooperativa è arrivato dunque al suo primo numero e subito due domande sorgono sponiahee: perché questo giornale e perché questo titolo? Certo alle due domanda si potrebbero dare molte risposta, ma la più semplice la fondamentale è che ormai era tempo che ai nostri soci fosse dato uno strumento diversa dal consueto, tradizionale foglio interno di cooperativa. movimento cooperativo di consumo è molto cresciuto in questi ultimi anni diventando una realtà ed una forza viva della società. Le battaglie che la cooperazione di constano ha condotto sui prezzi, sulla riforma del settore distributivo, per la tutela del consumatore, hanno costruito un movimenta di opinione torte e sensibile al messaggio cooperativo. I nostri soci, che di questa realtà fanno parte, avevano dunque diritto ad un giornale che discutesse questi problemi, approfondendoli, senza fermarsi a trattare solo ed e- sclusivamente gli aspetti della Questo giornale e questo titolo vita interna della cooperativa. Ecco allora il perché del titolo di questo giornale. Vogliamo provare a parlare, ad informare, a dibattere i problemi che ci toccano da vicino come consumatori, per capire quale sia oggi il modo più razionale, più economico, più giusto di spendere nostro denaro e salvaguardare la nostra salute. Per raggiungere questo o- biettivo ci siamo dovuti attrezzare, cambiando sensibilmente la sesta= della nostra stampa: abbiamo coinvolto nel progetto giornalisti, esperti del settore dell'alimentazione, aumentando le pagine del giornale e cercando di riempirle can un'informazione ampia e completa sul consumerismo. Abbiamo cioè puntata ad un giornale che entrasse nel vivo dei problemi, prendendo il dora per le corna.. Pur con questa nuova unii tura e con questo nuovo taglio è rimasti, immutato in noi la consapevolerra che questo giornale è prima di tutto la voce dei soci dell'unicoop Lombardia, cioè della più grande cooperativa tra consumatori della nostra regione. La sito interna delle nostre sezioni soci. l'andamento del prestito sociale, delle vendite, continueranno ad essere al primo posto nell'attenzione di queste pagine; quello che di nuovo e di più interessante ci sarà, sarà lo sfarzo di fare del giornale uno strumento di dibattito, di Informazione e di formazione, di crescita per i nostri soci e per il movimento cooperativa. I motivi e gli scopi per i quali questo giornale é nato li abbiamo detti; si tratta ora di tradurre nella pratica le idee, che sono tante e stimolanti. Contando sull'appoggio ed il contributo di tutti crediamo che nostro giornate. con modestia e senza pretese, possa dare un contributo serio e meditato allo sviluppo di una nuova e più completa informazione su 11 terreno per tanti versi dif ed accidentato, come dei consumi. Il bilancio coop: i vostri conti Il bilancio consuntivo 1981, di cui i troveranno un dettagliato commento tle pagine Interne del giornale, ha dato fati lusinghieri sia in termini ~nom termini più complessivamente propri dl una COOpCYllibli tra rasi L'utile netto realisuato nelp8 mato dimilioni, cifra che!erigili site e progr~lvl migliorarneizjglirrattigg.. ultimo biennio. Gli el entrebis terminato g positív risultatd possono, a nostro Ie, così esse l) un buon hanno supe raggiunto rispetto 2) dati e no 10% ti alle.- te economici cio ricca di eleiati; ento dell'immagine cuti prodotti di mar- pre più ampia dei CUILRI ~loti alla ~Azione Ln dllesi della salute e per un modo diverso di. consumare: E L'impegno costante nega lotta al carovita al di u. delle mistifieazial dei -panieri.; Le nuove migliaia di soci che nel 1981 sono a far paste della nostra famiglia econdì successi ottenuti con le sattoscri- M prestiti da parte di migliaia di soci. rendiamo ben conto che nella nostra vita rimangono ancora molti limiti e molte inefficienze da superare. Come pure sappiamo che l'economia del nostro Paese ha davanti *Sé un futuro travagliato ed incerto che non potrà non influire sui risultati a venire della nostra Cooperativa. Tuttavia con tenacia e costanza, nonostante la orlai e la restrizione dei consumi in atto, dovremo puntare a investire,. crescere per qualificane ancora di pila la proposta cooperativa nella grande distribuzione. Su queste basi anche il 1982,!denso certi, sarà un anno di soddisfazioni e di sviluppo per la nostra Cooperativa. AMBROGIO VAGHI presidente della Uniecop Lombardia Siamo noi stessi il fattore p per migliorare la qualità della vita 11 cons n- Q dit de Le organizzazioni dei consumatori immaturi ra ceni cari queste sono nate una quindicina d'anni fa negli Stati Uniti d'america e in Inghilterra, seguite poi da a- sentate a Bruxelles nella commissione ambiente e tutela dei consumatori della CEE. orli fanno capo ai cani dei lavoratori, in tri cono espressione delle cooperative, in altri casi ancora sono formazioni del tut- naloghe esperienze negli anni successivi nell'europa 'to autonome. Varie sono le, continentale Diversa è anche la capacità di organizzare ampi strati Attualmente sono oltre trenta le associazioni di con- di popolazione e di pesare e ~~ ~ contare nelle politiche nazionali. In Inghilterra e Francia i rispettivi governi hanno dato vita a strutture politiche ed amministrative incaricate di affrontare i problemi dei consumatori Ampio epaoc vot'f ":#520510,Pt,2,1, 40;30090p," _ soít.",235, 01. f.eleoif>.04,10,,,,, 95.0:31L59 Cog i?i 1A".%0P 0.1.,n.2Pa<>7 bar":10 9..a "109.0,_.116.4,:gn *.a15,«od5a-,, ed.p 4 ":+70D'# 44cp:#*0_ 1".;'S {'do a questi temi viene riservato sulle radio e televisioni pubbliche e parecchio diffuse sono le riviste delle associazioni dei consumatori. Tuttavia il vento che tira in Europa non è favorevole per un'espansione di queste attività. Sono in crisi quelle associazioni dei consumatori che più dipendono da altre forze, statali, amministrative, sindacali ecc. Più vitali i raggruppamenti autonomi. à naturale infatti che in tempi di crisi le pressioni dei settori produttivi tendano a restringere o addirittura a rigettare le i- stanze di miglioramento dei prodotti e dòi servizi avanzate dalle associazioni dei consumatori. Recentemente in Francia la televisione di Stato cerca di passare su orari marginali, a basso indice di ascolto, i programmi dell'istituto nazionale dei consumi..mal comune mezzo gaudio., potremmo dire noi italiani, ricordando la triste vicenda della trasmissione.di tasca nostra.. Sempre in Francia la battaglia contro la Kléber, responsabile di una catena di tragici incidenti stradali dovuti allo scoppio dei pneumatici di sua produzione, è pesantemente influenzata dalle pressioni dei sindacati della fabbrica, preoccupati delle conseguenze occupazionall derivanti dalle.pretese. di cambiamento sostenute dai consumatori.. In Spagna il caso, ancora non chiarito, deireolio che uccide. (sono oltre trecento i morti causati dal misi ' erioso prodotto), ha destato un'ondata di emozione nell'opinione pubblica che però non GIORGIO VOZZA Segue a pagina 2 Chiedere garanzie Una panoramica (e qualche consiglio) in tema di sicurezza dei cibi in relazione alla nostra salute. Alle pagine. 24 La vetrina della Cool Le innovazioni, le occasioni, le informazioni sulle novità per l'aggiornamento del soci. Alle pagine d-2

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