730, Unico 2016 e Studi di settore

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1 730, Unico 2016 e Studi di settore N : dividendi di fonte estera Categoria: Dichiarazione Sottocategoria: 730 A cura di Gioacchino De Pasquale Nella presentazione del Modello , riferito al periodo d imposta 2015, particolare attenzione va posta all indicazione dei redditi di fonte estera. Va infatti ricordato che il contribuente considerato fiscalmente residente in Italia nel periodo d imposta 2015, deve dichiarare in Italia i redditi ovunque prodotti. Dunque, andranno dichiarati in Italia anche i redditi di fonte estera da parte del contribuente fiscalmente residente in Italia. Diversamente, il contribuente non fiscalmente residente in Italia è tassato in Italia solo sui redditi prodotti nel nostro paese. In base a quanto detto, bisognerà attentamente valutare (e documentare) eventuali redditi di fonte estera prodotti all estero da contribuenti fiscalmente residenti in Italia. Nel presente intervento, analizzeremo la percezione, nel periodo d imposta 2015, di dividendi di fonte estera. Qualora i suddetti redditi siano stato tassati sia in Italia (stato di residenza) che nello Stato in cui sono stati prodotti, la doppia imposizione viene eliminata/ridotta attraverso la concessione di un credito per le imposte estere nello Stato di residenza. Da tener presente inoltre che i contribuenti che detengono investimenti esteri, anche se presentano il Modello 730, sono tenuti sia all assolvimento degli obblighi di monitoraggio fiscale che all assolvimento delle patrimoniali estere. Premessa: la residenza fiscale Abbiamo evidenziato in premessa che il contribuente considerato fiscalmente residente in Italia nel periodo d imposta 2015, deve dichiarare in Italia i redditi ovunque prodotti. Dunque, andranno dichiarati in Italia anche i redditi di fonte estera da parte del contribuente fiscalmente residente in Italia. 1

2 È importante dunque in via preliminare analizzare la residenza fiscale del contribuente. L art. 2, D.P.R. 917/1986, dopo aver stabilito al comma 1 che soggetti passivi dell imposta sono le persone fisiche, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, dispone al successivo comma 2 che ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno, nel territorio dello Stato, il domicilio o la residenza ai sensi del Codice civile. La norma in commento, dunque, qualifica un soggetto come residente in Italia quando lo stesso, per la maggior parte del periodo di imposta, è in possesso di uno dei seguenti requisiti: iscrizione alle liste anagrafiche della popolazione residente; domicilio nel territorio dello Stato; residenza nel territorio dello Stato. Residenza fiscale persone fisiche Iscrizione liste anagrafiche Residenza Domicilio È bene analizzare il significato da attribuire alla locuzione maggior parte del periodo d imposta. La definizione puntuale di periodo d imposta è rinvenibile nell articolo 7, comma 1, del D.P.R. 917/1986, il quale prevede quale periodo di riferimento l anno solare. Pertanto, il periodo d imposta coincide con l anno solare. Il criterio che viene dunque adottato è quello di prevalenza temporale; sono quindi considerati residenti i soggetti che si sono trovati in una delle condizioni sopra indicate per almeno 183 giorni in un anno (184 giorni negli anni bisestili). L adozione di un simile criterio, come precisato dall Amministrazione Finanziaria nella C.M. 304/E del 2 dicembre 1997, trova giustificazione nell esigenza richiesta dallo stesso Legislatore di sussistenza di un legame 2

3 effettivo e non provvisorio del soggetto con il territorio dello Stato tale da legittimare il concorso alle spese pubbliche in ottemperanza ai doveri di solidarietà di cui all art. 2 della Costituzione. Da evidenziare che qualora due stati considerano entrambi fiscalmente un soggetto (c.d. dual residence), per determinare in maniera univoca la residenza fiscale del contribuente dovrà farsi riferimento alle Convenzioni contro le doppie imposizioni. Dividendi di fonte estera Nel caso dell erogazione di dividendi da parte di un soggetto estero, va effettuata una distinzione tra soggetti a fiscalità ordinaria e soggetti a fiscalità privilegiata, e distinguendo, altresì, per i dividendi erogati da soggetti a fiscalità ordinaria, tra partecipazioni qualificate e partecipazioni non qualificate. Nel caso di specie, analizzeremo i dividendi di fonte estera (white list) percepiti da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia. È da tener presente che in ambito internazionale occorre sempre mettere in relazione le norme nazionali con le norme convenzionali tenendo presente la prevalenza delle seconde sulle prime. Infatti, essendo lo scopo dei trattati quello di eliminare o mitigare la doppia imposizione, mediante gli stessi vengono posti dei limiti al potere impositivo dello stato della fonte. Nella pratica, si deve tenere conto che i dividendi distribuiti da società non residenti possono preventivamente essere assoggettati a ritenute fiscali nel Paese di residenza della società che li distribuisce. Nella determinazione delle ritenute fiscali nel Paese di residenza della società che li distribuisce potranno trovare applicazione le convenzioni contro le doppie imposizioni. Il Modello OCSE stabilisce all art. 10 che i dividendi sono tassati nello stato del percettore ma che il Paese della fonte può operare una tassazione, generalmente mediante ritenuta alla fonte, del 5% o del 15% a seconda della quota di partecipazione. 3

4 I trattati stipulati dall Italia sono generalmente compatibili con il prototipo convenzionale fornito dal Modello OCSE. Partecipazioni non qualificate L art. 27, co. 4, D.P.R. n. 600/1973 prevede che i dividendi provenienti da partecipazioni non qualificate in soggetti non residenti sono soggetti ad una ritenuta a titolo di imposta nella misura del 26% sull intero ammontare dei dividendi percepiti che viene operata dall intermediario che interviene nella riscossione, sull importo al netto della ritenuta operata dal soggetto non residente. In sostanza, sugli utili derivanti da partecipazioni non qualificate in soggetti non residenti l intermediario applica la ritenuta del 26% a titolo di imposta sul netto frontiera. È da evidenziare che l art. 27, co. 4 - bis, D.P.R. 600/1973 prevede che la ritenuta sia applicata sul netto frontiera ovvero al netto delle ritenute operate nello Stato estero (C.M. 26/E/2004). Se non interviene un intermediario nella riscossione, l art. 18 D.P.R. 917/1986 stabilisce che i redditi di capitale corrisposti da soggetti non residenti sono soggetti ad una imposta sostitutiva che si applica con la stessa aliquota prevista per la ritenuta a titolo di imposta. Il contribuente dovrà quindi versare una imposta sostitutiva pari al 26% e compilare un apposito rigo della dichiarazione dei redditi. In riferimento al Modello , si deve tener presente che i contribuenti che presentano il Mod. 730 devono presentare anche il quadro RM del Mod. UNICO Persone fisiche 2016, se hanno percepito nel 2015 redditi di capitale di fonte estera su cui non sono state applicate le ritenute a titolo d imposta nei casi previsti dalla normativa italiana. Non è ammessa la facolta di optare per la tassazione ordinaria, ovvero far concorrere il reddito alla formazione del reddito complessivo. Di seguito, si espone uuna sintesi in forma tabellare. 4

5 Dividendi da soggetti a fiscalità ordinaria Tipologia partecipazione Modalità di riscossione Tassazione Modalità dichiarative Ritenuta del 26% a titolo di imposta sul Partecipazioni non qualificate in società estere Interviene intermediario Non interviene intermediario netto frontiera, ovvero sull intero ammontare al netto della ritenuta estera. Il contribuente deve versare una imposta sostitutiva pari al 26% sull intero ammontare al netto Nessuna Presentare oltre al Modello 730 anche il quadro RM del Modello Unico 2016 Persone della ritenuta estera. fisiche. Si propongono i seguenti esempi. Si ipotizzi l erogazione di un dividendo di euro relativo ad una partecipazione non qualificata in una società estera. Nella riscossione interviene un intermediario. I dividendi sono stati accrediti il Paese estero dividendo deliberato ritenuta effettiva 20% dividendo in uscita Italia dividendo in entrata quota imponibile 100% imponibile (netto frontiera) ritenuta 26% a titolo di acconto a titolo di imposta ,00 Dividendo netto ,00 5

6 In riferimento al precedente esempio, si ipotizzi che nella riscossione non sia intervenuto alcun intermediario e che i dividendi provengano da una società francese. Paese estero dividendo deliberato ritenuta effettiva 20% dividendo in uscita Italia dividendo in entrata quota imponibile 100% imponibile (netto frontiera) ritenuta 26% a titolo di acconto a titolo di imposta Imposta sostitutiva ,00 Dividendo netto ,00 In tale ultimo caso, si rende necessairo compilare la sezione V del quadro RM di UNICO PF 2016 ed in particolare il rigo RM12. Nel rigo RM12, bisognerà indicare: nella colonna 1, la lettera corrispondente al tipo di reddito secondo l elencazione riportata in APPENDICE alla voce Redditi di capitale di fonte estera soggetti ad imposta sostitutiva. Nel caso di specie, va inserito il codice 2; nella colonna 2, il codice dello Stato estero in cui il reddito è stato prodotto (vedere in APPENDICE al FASCICOLO 1, la tabella Elenco Paesi e Territori esteri ). Nel nostro caso, va inserito il codice 029 relativo alla Francia; nella colonna 3, l ammontare del reddito, al lordo di eventuali ritenute subìte nello Stato estero in cui il reddito è stato prodotto ( ,00); nella colonna 4, l aliquota applicabile (nel nostro caso 26%); nella colonna 5, l imposta dovuta. Non è possibile in tal caso optare per la tassazione ordinaria. 6

7 UNICO PF Partecipazioni qualificate Nel caso di partecipazioni qualificate, l art. 27, co. 4 lett. a), D.P.R. n. 600/1973 stabilisce che gli intermediari che intervengono nella riscossione dei dividendi devono operare una ritenuta alla fonte del 26% che, tuttavia, è a titolo d acconto e non a titolo di imposta ed è operata sulla quota imponibile degli utili corrisposti pari al 40% se si tratta di utili maturati fino al 2007, oppure al 49,72% per gli utili maturati successivamente. Gli utili relativi a partecipazioni qualificate concorrono alla formazione del reddito imponibile al lordo di tutte le imposte estere eventualmente applicate. L art. 27, comma 4-bis stabilisce che Le ritenute del comma 4 sono operate al netto delle ritenute applicate dallo Stato estero. Riproponendo il precedente esempio, si ipotizzi che si tratti di una partecipazione qualificata. Paese estero dividendo deliberato ritenuta effettiva 15% dividendo in uscita Italia dividendo in entrata quota imponibile 49,72% imponibile ritenuta a titolo di acconto 26% ,24 a titolo di imposta Imposta sostitutiva In tale sede, si può rilevare come, sostanzialmente, l effetto della doppia imposizione sia solitamente parzialmente attenuato oltre che dal meccanismo interno del tax credit, anche grazie alla presenza dei trattati contro le doppie 7

8 imposizioni che, in genere, fissano un limite massimo alla ritenuta applicabile nel Paese da cui provengono i dividendi. Poiché il dividendo estero concorre solo parzialmente alla formazione della base imponibile del percettore italiano (per il 49,72% o per il 40%) allo stesso modo sarà limitato il credito d imposta da vantare in Italia per la ritenuta applicata all estero (art. 165, co. 10, D.P.R. 917/1986).. Sempre in riferimento all ultimo esempio proposto, le modalità di compilaizone del modello 730 sono le seguenti: COMPILAZIONE Per far valere il credito d imposta dovrà essere compilato il rigo G4, quadro G crediti d imposta, del Modello Questa sezione è riservata ai contribuenti che hanno percepito redditi in un Paese estero nel quale sono state pagate imposte a titolo definitivo per le quali chi presta l assistenza fiscale può riconoscere un credito d imposta. Si considerano pagate a titolo definitivo le imposte che non possono essere più rimborsate. Pertanto, non vanno indicate in questo rigo, ad esempio, le imposte pagate in acconto o in via provvisoria e quelle per le quali è prevista la possibilità di rimborso totale o parziale. Le imposte da indicare in questa sezione sono quelle divenute definitive a partire dal 2015 (se non sono state già indicate nella dichiarazione precedente) fino al termine di presentazione del 730/2016, anche se riferite a redditi percepiti negli anni precedenti. Per maggiori dettagli riguardo la disciplina dei crediti d imposta per i redditi prodotti all estero, in particolare in merito alla documentazione da conservare ai fini della verifica della detrazione e quella idonea a dimostrare l avvenuto pagamento delle imposte all estero, si rinvia alla Circolare n. 9/E del 5 marzo

9 Speciale dichiarazioni: le uscite precedenti N. 1 - Modello 730_ Ultime news N Contribuenti tenuti alla presentazione N Novità oneri detraibili e deducibili 1^ parte N Novità oneri detraibili e deducibili 2^ parte N Spese diversamente abili N Oneri detraibili spese sanitarie e spese funebri N Abitazione principale. Detrazione interessi N. 8 - La ristrutturazione dell'immobile nel N Riqualificazione energetica edifici N Redditi degli immobili in locazione N Redditi da lavoro dipendente, assimilati e pensione N I redditi dei terreni. Quadro A N I redditi da lavoro occasionale N Visto di conformità. Ultime news N Eventi eccezionali N Quadro K e amministratore di condominio N Perdita o cambio del sostituto N Dividendi di fonte estera Riproduzione riservata - 9

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