Le potenzialità economico-strutturali dell impresa: l analisi del punto di pareggio
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- Diana Gigli
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1 Anno Accademico Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Scienze MM.FF.NN Corso di Laurea in Informatica Corso di Economia e Organizzazione Aziendale Le potenzialità economico-strutturali dell impresa: l analisi del punto di pareggio Prof. Pietro Evangelista
2 Fattori che influenzano la scelta della capacita produttiva dell impianto I principali fattori che influenzano tale scelta sono: la domanda di mercato la concorrenza la tecnologia
3 Tecnologia e capacita produttiva dell impianto Cosa significa che la tecnologia influenza la scelta della capacità produttiva dell impianto? La tecnologia influenza: i costi di produzione le economie di scala In generale, il risultato dell applicazione di una nuova tecnologia ad un processo produttivo si può tradurre in: + ricavi con costi costanti - costi con ricavi costanti
4 Ricavi e Reddito d impresa I Ricavi di un impresa derivano dalla vendita delle unita di prodotto realizzate. In un determinato periodo si ottengono moltiplicando il prezzo unitario P del prodotto venduto dall impresa per la quantitàdi prodotto venduta nel periodo considerato, quindi RT = P * Q Il Reddito(o profitto contabile) di impresa in un dato periodo e costituito dalla differenza tra i ricavi realizzati ed i costi sostenuti in quel periodo Π= RT-CT = PQ CV CF
5 I costi di produzione I costi di produzione possono essere: Fissi: se non variano con i volumi produttivi Variabili: se variano con i volumi produttivi La variabilità dei costi è funzione del tempo Infatti, nel lungo periodo non esistono fattori fissi in quanto in un tempo sufficientemente lungo un impresa può decidere di modificare, se lo ritiene opportuno, tutto il proprio sistema produttivo
6 Esempi di costi variabili sono: Costi variabili: esempi i costi d acquisto della merce/delle materie prime con tutti i costi accessori (trasporto, ecc ) i costi legati allo stoccaggio (immagazzinamento) della merce (assicurazione, ecc ) Le determinanti dei costi variabili Forza motrice Carburante Materie prime Provvigioni Assistenza tecnica nr. ore funzionamento impianti nr. km percorsi, nr. ore volo nr. prodotti finiti realizzati ammontare dei ricavi realizzati nr. ore di servizio prestate
7 I costi variabili Costo cerchi in lega Deve essere chiara l attività il cui livello determina l ammontare del costo 400 Costo provvigioni (10% ricavi) Fiat punto/mese (prodotte e vendute) Il costo complessivo è variabile in modo proporzionale perché il costo unitario variabile è costante Ricavi
8 Costi fissi: esempi Esempi di costi fissi sono: gli affitti per capannoni e magazzini che si sostengono anche per acquisti zero le utenze (telefoniche ed elettriche) i salari e gli stipendi del personale le macchine e gli impianti di produzione
9 I costi fissi Costo totale Costifissi= Fissi Volume
10 Ancora sui costi Costo marginale: incremento del costo della produzione per un incremento unitario della quantita prodotta: CMA = CT/ Q = (CF+CV)/ Q = CV/ Q Costo medio: costo equivalente di una unita di prodotto, ottenuto dividendo il costo totale per il valore della quantita prodotta: CME = CT/Q = CF/Q + CV/Q = CMEF + CMEV
11 Costi fissi, variabili e medi: esempio(1) 7, , , , , , , , Costo Medio Costo Totale Costo addetti Costo impianto Produzione N. addetti
12 Costi fissi, variabili, unitari e medi: esempio(1) 7, , , , , , , , , , , , , , , , , Costo Medio (E/B) Costo Totale (C+D) Costo variabile unitario (D/A) Costo Addetti Costo fisso unitario (C/B) Costo impianto Produzione No. addetti E D C B A
13 Economia di Scala Ogni azienda opera secondo una propria struttura di costi e ricavi Ogni azienda dispone di diverse opportunità di dimunizione dei costi globali unitari di produzione all aumentare del volume prodotto in funzione del migliore sfruttamento dei costi fissi, ovvero.. sfruttando le economie di scala
14 Struttura dei costi medi unitari di breve periodo relativi a processi produttivi svolti con impianti aventi una diversa capacità produttiva e differenti rendimenti tecnici Costo medio unitario di produzione C a C b C c C d C e Fonte: Silvestrelli S. (1989), L impianto, in Rispoli M. (a cura di), L impresa industriale, Il Mulino, Bologna, pag C a min C b min C c min C d min C e min X a X b X c X d X e Volume di produzione
15 Struttura del costo unitario di produzione di lungo periodo dell impianto industriale: la curva af mostra le economie di scala tecnologiche conseguibili in un dato settore industriale Costo medio unitario di produzione C a min C b min a b C c min c C d min C e min d e f X a X b X c X d X e Capacità produttiva dell impianto
16 Scelta della capacita produttiva dell impianto Sfruttamento delle economie di scala Vantaggio derivante dalla espansione della produzione con conseguentiriduzionedel costo unitario medio di produzione Aumento del rischio connesso alla maggiore rigidità assunta dalla struttura aziendale
17 Sceltadellacapacita produttivadell impianto: il punto di pareggio Finoa chepuntosipuòsfruttaretale vantaggio rispetto al rischio?.almeno fino al punto in cui la scelta della dimensione produttiva e di vendita consente di recuperare i costi fissi e i costi variabili ovvero in corrispondenza del Punto di Pareggio(B.E.P.)
18 Il punto di pareggio Break Even Point (BEP) OVVERO IL PUNTO IN CUI I RICAVI DI VENDITA EGUAGLIANO I COSTI TOTALI DI PRODUZIONE RT = CT PUNTO DI INDIFFERENZA TRA PRODUZIONE E INATTIVITA
19 Il punto di pareggio: definizione Si dice che un impresa ha raggiunto il punto di pareggio (break-even point) quando produce un valore di output Qtale che RT (Q) = CT (Q) In pratica Qèla quantitàminima che l impresa deve produrre per pareggiare i costi Èagevole verificare che se i costi fissi diminuiscono, a paritàdi altre condizioni, il pareggio si consegue in corrispondenza di una quantità Q minore
20 Calcolo analitico del punto di pareggio Nelpuntodipareggiosiha: RT = CT p x Q = CF + CV p x Q = CF + (Cvux Q) p x Q -(Cvux Q) = CF Q x (p-cvu) = CF Q = CF/(p -Cvu)
21 Calcolo grafico del punto di pareggio Valore (Euro) Ricavi Totali B.E.P. Area Area di di profitto profitto Costi Totali Costi Variabili Area Area di di perdita perdita Costi Fissi (25%) (50%) (75%) (100%) Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
22 CALCOLO DEL PUNTO DI PAREGGIO BREAK EVEN POINT - B.E.P. Un esempio Prezzo di vendita = Euro 500,00 Costi variabili unitari = Euro 250,00 Costi fissi = Euro ,00 Calcolare la quantità di pareggio Nell ipotesi che i costi variabili ammontino 0,4 Euro per ogni Euro di fatturato Calcolare il MdC
23 Margine di Contribuzione In denominatore del BEP (p - Cvu) è un indicatore fondamentale e prende il nome di Margine di Contribuzione(MdC) Esso rappresenta una misura di profitto parziale In particolare il MdC unitario misura quanto contribuisce una unità di prodotto venduta alla copertura dei costi fissi Infatti poiché in corrispondenza del BEP il profitto è 0, il MdC misura di quanto il ricavo unitario contribuisce alla copertura dei costi fissi
24 Puntodipareggio e potenzialitàeconomico-strutturale dell azienda Dalla posizione del BEP si può evincere il grado potenzialità economico-strutturale dell azienda - per un incremento dei costi o per una diminuzione dei ricavi, il BEP si sposta verso destra Ricavi Totali Valore (Euro) B.E.P. 1 Area Area di perdita perdita B.E.P. 2 Area Area di di profitto profitto Costi Totali 2 Costi Totali 1 Costi Variabili Costi Fissi 2 Costi Fissi (25%) (50%) (75%) (100%) Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
25 Puntodipareggioe potenzialitàeconomico-strutturale dell azienda - per una diminuzione dei costi o per un incremento dei ricavi, il BEP si muove verso sinistra Ricavi Totali 2 Valore (Euro) Ricavi Totali B.E.P. 1 Area di profitto Costi Totali B.E.P. 2 Costi Variabili Area Area di di perdita perdita Costi Fissi (25%) (50%) (75%) (100%) Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
26 Puntodipareggioe potenzialitàeconomico-strutturale dell azienda in definitiva: - più il BEP si muove verso sinistra più migliorano le potenzialità economico-strutturali dell azienda (ampliamento dell area dei profitti) - più il BEP si muove verso destra, più si avvicina al punto di max sfruttamento degli impianti con il rischio che una lieve flessione delle vendite può spingere subito l impresa nell area delle perdite
27 Margine di Sicurezza(MdS) E la differenza tra l utilizzo previsto della capacità produttiva dell impianto e quello a cui corrisponde il punto di pareggio Ad es. se il BEP si colloca al 60% della capacità massima di produzione e la quantità che si prevede di produrre è pari al 75% della stessa, l azienda dispone di un margine di sicurezza pari al 15% Ciò significa che in caso di una contrazione della domanda del 15% della capacità produttiva max, essa non entrerà nell area di perdita
28 Punto di pareggio e Margine di Sicurezza Valore (Euro) Ricavi Totali B.E.P. Area Area di di profitto profitto Costi Totali Costi Variabili Area Area di di perdita perdita Margine di Sicurezza Costi Fissi (25%) (50%) (75%) (100%) Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
29 Limiti del Punto di Pareggio Variazione proporzionale dei ricavi in funzione delle vendite Viene venduto tutto ciò che si produce L azienda è mono-prodotto Variazione proporzionale del costo variabile rispetto al volume di vendite Invariabilità dei costi di approvvigionamento al variare della produzione
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