ESERCIZI TASSAZIONE REDDITO DI IMPRESA ECONOMIA PUBBLICA 2015

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1 ESERCIZI TASSAZIONE REDDITO DI IMPRESA ECONOMIA PUBBLICA 015 Esercizio 1 - Imposta societaria e distribuzione degli utili Nel Paese X vige un imposta societaria con aliquota t = 30% ed un imposta personale con aliquota tp = 0%. Nell anno corrente, l impresa Beta, operante in X, ha prodotto utili (U) per 00, distribuendone tra i soci una percentuale a. 1. Si calcoli il carico fiscale complessivo nei seguenti casi: a. Sistema classico - In caso di distribuzione totale degli utili (a=1) - In caso di ritenzione totale (a=0) b. Integrazione completa degli utili di impresa nella base imponibile personale c. Credito d imposta totale - In caso di distribuzione totale degli utili (a=1) - In caso di ritenzione totale degli utili (a=0). In quale dei casi precedenti vi è neutralità rispetto alle scelte distributive delle imprese? Come varierebbe la vostra risposta se fosse tp = 30%? 1.a. Nel sistema classico l imposta societaria si applica a tutto l utile di impresa, mentre l imposta personale si applica solo agli utili distribuiti (D). Il carico fiscale complessivo (T) è: T = tu + tp D = tu + tp a(1 - t)u Con a = 1, sostituendo i valori, otteniamo: T = 0,3 x , x 0,7 x 00 = = 88 Con a = 0 sarà: T = 0,3 x 00 = 60 b. Nel sistema con integrazione completa l utile di impresa rientra nella base imponibile dell imposta personale indipendentemente dalle scelte distributive. Sarà quindi: T = tp U = 0, x 00 = 40 c. Con il sistema del credito d imposta totale l imposta societaria sugli utili distribuiti costituisce un credito da utilizzare nella liquidazione dell imposta personale. Poiché il credito d imposta rientra nella base imponibile dell imposta personale, sarà: T = tu + tp [aun(1+c)] ca UN dove UN = U (1- t) = 140 sono gli utili netti e c = t/(1-t) = 0,3/0,7 = 0,43 è il credito di imposta riconosciuto per ogni unità di dividendo distribuito. - Nel caso di distribuzione totale degli utili (a=1), avremo quindi: T = 0,3 x , [140 (1 + 0,43)] 0,43 x 140 = = 40 - Nel caso di non distribuzione (a=0) sarà invece: T = 0,3 x 00 = 60. L imposta sui redditi societari è neutrale rispetto alle scelte distributive se il carico fiscale non varia al variare della quota di utili distribuita, cioè al variare di a. L unico sistema completamente neutrale è dunque quello di integrazione completa. Se l aliquota dell imposta personale fosse uguale a quella dell imposta sui redditi d impresa, il meccanismo del credito d imposta garantirebbe la neutralità distributiva. Anche nel caso a = 1, si avrebbe infatti: T = 0,3 x ,3 [140 (1 + 0,43)] 0,43 x 140 = = 60 risultato identico al caso a = 0. Esercizio - Effetti dell imposta societaria su investimenti e scelte di finanziamento Il profitto di un impresa dipende dal livello degli investimenti e del lavoro secondo la seguente funzione: π = F(K, L) wl rk dove F(K,L) = log(k/) è il rendimento dell investimento, r = 5% il tasso di interesse sull indebitamento dell impresa e il rendimento per gli azionisti nel caso di finanziamento con capitale proprio, t = 7,5% l aliquota d imposta societaria. a) Calcolate il livello ottimale degli investimenti nell ipotesi che l impresa si finanzi con debito e non vengano applicate imposte. b) Mostrate che, nel caso di finanziamento con debito, il livello degli investimenti ottimali non cambia introducendo un regime di tassazione con deducibilità totale degli interessi passivi. c) Mostrate che l introduzione delle imposte, nel caso di finanziamento con emissione di nuove azioni, riduce il livello degli investimenti ottimali. d) Tenendo conto dei risultati ai punti b e c, mostrate che l impresa ha convenienza a finanziarsi con debito.

2 e) Alla luce dei risultati precedenti, discutete il trattamento fiscale in caso di finanziamento con azioni introdotto in Italia nel 011. a) Il livello ottimale degli investimenti si ottiene derivando il profitto dell impresa rispetto a K e ponendo la derivata uguale a zero. Semplificando la funzione obiettivo, in quanto si considera solo il fattore produttivo capitale e non il lavoro, si ottiene: π = F(K) rk = ln K 0,05K π K = F (K) r = K 0,05 = 0 K = 0,05 = 40 b) In caso di tassazione con interessi passivi interamente deducibili, la funzione obiettivo per la generica impresa diviene: π = F(K) rk t(f(k) rk) = [F(K) rk](1 t) = = [ln K 0,05K](1 0,75) Per ottenere il livello ottimale di investimenti deriviamo rispetto a K la funzione profitto e poniamo la derivata pari a 0. π K = [F (K) r](1 t) = Risolvendo l equazione per K otteniamo = ( 0,05)(1 0.75) = 0 K K = 0,05 = 40 che è uguale al valore trovato nel caso precedente. Quindi l imposta è neutrale e K* = 40. I profitti complessivi si riducono però con l introduzione dell imposta. c) In questo caso si assume che il livello di remunerazione del capitale sia pari all interesse di mercato r; la funzione di profitto al netto delle imposte è, quindi, definita dalla seguente formula: π = F(K) rk tf(k) = F(K)(1 t) rk = = (ln K ) (1 0,75) 0,05K π K = F (K)(1 t) r = = ( ) (1 0.75) 0,05 = 0 K K (1 0,75) = = 9 0,05 L investimento ottimale è in questo caso inferiore (K*=9) rispetto ai due casi precedenti (K*=40). d) Calcolando i profitti netti nel caso di finanziamento con debito e nel caso di finanziamento tramite emissione di nuove azioni, si ottiene: π_debito = F(K) rk t(f(k) rk) = [F(K) rk](1 t) = = [ln K 0,05K] (1 0,75) =,89 π_capitale_proprio = F(K) rk tf(k) = F(K)(1 t) rk = = (ln K ) (1 0,75) 0,05K =,43 Di conseguenza il finanziamento con emissione di nuove azioni è meno conveniente per l impresa. e) ROC, si vedano le slide. Esercizio 3 - Effetti dell imposta societaria su investimenti e scelte di finanziamento Il vero profitto di un impresa è dato da F(K,L) wl rk, dove F(K,L) è il rendimento derivante dall impiego dei fattori lavoro e capitale, rk è il costo del capitale e wl è il costo del lavoro. Il profitto è tassato con aliquota t.

3 1) Scrivete la condizione che determina il livello ottimale degli investimenti: i) nel caso in cui il costo del finanziamento sia interamente deducibile; ii) nel caso in cui il costo del finanziamento sia deducibile al 50%. ) Rappresentate graficamente questi due casi, evidenziando l impatto della non neutralità sul livello degli investimenti. 3) Considerate ora una società di capitali soggetta ad IRES che abbia ricavi per 1000 e interessi passivi per 400. Il trattamento fiscale di questa società è in grado di garantire la neutralità? Perché? 1) i) Nel caso in cui il costo del finanziamento sia interamente deducibile il profitto netto dell investimento è dato da π = F(K, L) wl rk t[f(k, L) wl rk] δπ δk = F (K ) r tf (K ) + tr = [F (K ) r](1 t) [F (K ) r](1 t) = 0 r = F (K ) ii) Nel caso in cui il costo del finanziamento sia deducibile solo al 50% il profitto netto dell investimento è dato da ) Π = F(L, K) wl rk t(f wl 0,5 rk) δπ δk = F (K ) r tf (K ) + t 0,5 r = F (K )(1 t) r t 0,5 r F (K )(1 t) + r(1 0,5 t) = 0 F (K ) = r 1 0,5t 1 t L impatto della non neutralità è rappresentato dalla differenza tra il livello degli investimenti con piena deducibilità, K*senza, e il livello degli investimenti con deducibilità al 50%, K*con. La non neutralità riduce gli investimenti. 3) Con l Ires, in questo caso, si ha ROL=1000 e quindi gli interessi passivi nel singolo anno sono deducibili al massimo per il 30% di 1000, cioè per 300. Ne segue che, dei 400 euro di interessi passivi, ne sono deducibili solo 300, cioè il coefficiente di deducibilità è del 75%. Il regime non garantisce quindi la neutralità. [N.B: è vero che l eccedenza di interessi passivi, 100, è riportabile agli anni successivi, ma, per non modificare le scelte di investimento, l impresa dovrebbe essere certa di poterla recuperare con il ROL realizzato negli anni successivi]

4 ESERCIZI IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO ECONOMIA PUBBLICA 015 Esercizio 1 (IVA) Si consideri la seguente situazione: - l'impresa A vende all'impresa B un bene intermedio, che ha prodotto utilizzando solo il fattore lavoro, al prezzo al netto dell'imposta di 1.000; - l'impresa B, utilizzando il bene acquistato da A e il fattore lavoro, produce un bene finale che vende a.000 (al netto dell'imposta). a) Assumendo che l'aliquota sul bene prodotto da A sia del 10% e quella sul bene prodotto da B sia del 0%, si calcolino: i) l imposta versata dalle due imprese ii) il prezzo del bene venduto da B al lordo dell'imposta iii) l'aliquota effettiva che grava sul bene prodotto da B nei seguenti casi: 1) IVA calcolata con il metodo base da base ) IVA calcolata con il metodo imposta da imposta b) Supponendo che si applichi il metodo imposta da imposta, si determinino: i) l imposta versata dalle due imprese ii) il prezzo del bene venduto da B al lordo dell'imposta iii) l'aliquota effettiva che grava sul bene prodotto da B nei due casi seguenti: 1) la vendita del bene finale da parte di B sia operazione esente; ) la vendita del bene finale da parte di B sia operazione non imponibile. 1) IVA calcolata con il metodo base da base IVA versata da A = 10% x ( ) = 100 IVA versata da B = 0% x ( ) = 00 IVA complessiva = 300 ii) Prezzo del bene venduto da B PB = =.300 t = 300/.000 = 0,15 ) IVA calcolata con il metodo imposta da imposta IVA versata da A = 10% x = 100 IVA versata da B = 0% x % x = 300 IVA complessiva = 400 ii) Prezzo del bene venduto da B PB = =.400 oppure: PB =.000(1+0%)= =.400*. Nel caso in cui l IVA venga calcolata con il metodo imposta da imposta, solo l aliquota applicata nell ultimo stadio concorre alla determinazione del prezzo finale. t= 400/.000 = 0,0. b) 1) La vendita del bene finale è un operazione esente IVA versata da A = 10% x = 100. IVA versata da B = 0. IVA complessiva = 100. ii) Prezzo del bene venduto da B PB = =.100. t = 100/.000 = 0,05. ) La vendita del bene finale è un operazione non imponibile IVA versata da A = 10% x = 100. IVA versata da B = 0-10% x = IVA complessiva = 0.

5 ii) Prezzo del bene venduto da B PB = =.000. t = 0. In entrambe le operazioni (esente e non imponibile) non è prevista l applicazione dell imposta sul valore aggiunto creato nello stadio finale. Mentre nel caso di operazione non imponibile le imposte afferenti ai precedenti stadi sono rimborsate, nel caso di operazione esente tale diritto al rimborso non sorge. In quest ultimo caso, il prezzo finale comprende una componente fiscale relativa agli stadi precedenti a quello finale. Il prezzo finale nei due casi è: Operazione esente: pv = Valore della produzione (o prezzo netto) + IVA pagata sugli acquisti Operazione non imponibile: pv = Valore della produzione (o prezzo netto). Esercizio (base imponibile IVA) L impresa A produce, utilizzando solo lavoro, un bene di investimento per un valore di 800 (al netto dell IVA) e lo vende all impresa B. A sua volta, l impresa B produce un bene finale (valore al netto di imposta pari a.000) utilizzando, oltre al bene di investimento acquistato da A, un bene intermedio del valore di 400 (al netto dell IVA), prodotto dall impresa C. Per produrre il bene intermedio l impresa C utilizza, oltre al fattore lavoro, un bene di investimento acquistato dall impresa D. L impresa D produce il bene di investimento utilizzando solo lavoro e lo mette in vendita ad un prezzo (al netto dell IVA) pari a 00. Nell ipotesi che l imposta sul valore aggiunto sia calcolata secondo il metodo imposta da imposta con un aliquota pari al 0% e che il coefficiente di ammortamento riferito a qualsiasi bene di investimento sia pari al 40%, si calcoli l imposta versata dalle quattro imprese nei 3 seguenti casi: a) base imponibile di tipo reddito lordo; b) base imponibile di tipo reddito netto; c) base imponibile di tipo consumo. d) A quale di queste tre fattispecie appartiene l imposta sul valore aggiunto applicata in Italia? L imposta versata da A e da D non varia nei tre casi considerati. IVA versata da A = 0%*800 = 160 IVA versata da D = 0%*00 = 40 Imposta versata da B e C a) B.I. di tipo reddito lordo L IVA pagata sugli investimenti non è detraibile: IVA versata da B = 0%*.000 (IVA a debito)-0%*400 (IVA a credito) = = 30 IVA versata da C = 0%*400 = 80 b) B.I. di tipo reddito netto L IVA pagata sugli investimenti è ammessa in detrazione solo in proporzione alla quota di ammortamento: IVA versata da B = 0%*.000 (IVA a debito) - [0%* %*(40%/*800)] (IVA a credito) = = = 88 IVA versata da C = 0%*400 0%(40%/*00) = 80 8 = 7 c) B.I. di tipo consumo L IVA pagata sugli investimenti è ammessa in detrazione in misura integrale: IVA versata da B = 0%*.000 (IVA a debito) - [0%* %*800] (IVA a credito) = = = 160 IVA versata da C = 0%*400 0%*00 = = 40 d) La detraibilità dell imposta afferente ai beni d investimento implica che la nostra imposta sul valore aggiunto sia di tipo consumo. Esercizio 3 (IVA in contesto internazionale) a) Si dia una definizione del Principio di Origine e del Principio di Destinazione in relazione all applicazione delle imposte sulle vendite in un contesto internazionale. Sul mercato del paese X vengono venduti computer di due marche: ALFA, prodotti internamente, il cui valore unitario è pari a 00 e BETA, importati dal paese Y, il cui valore unitario è 180. Nel paese Y vige un aliquota IVA del 0%, nel paese X del 5%. b) Si calcoli il prezzo relativo dei due beni in assenza di imposte.

6 c) Si calcoli il prezzo finale dei due beni e il loro prezzo relativo, applicando rispettivamente il Principio di Origine e il Principio di Destinazione (l imposta è applicata con il metodo imposta da imposta). d) Si commenti brevemente il risultato ottenuto al punto c) in relazione all allocazione efficiente dei due beni. a) In base al Principio di Destinazione, i beni oggetto di scambio internazionale vengono tassati applicando le aliquote vigenti nel paese in cui vengono consumati. In base al Principio di Origine, i beni oggetto di scambio internazionale vengono tassati applicando le aliquote vigenti nel paese in cui vengono prodotti. b) In assenza di imposte, il prezzo relativo dei PC ALFA rispetto a quelli BETA è pari a P a = 00 = 1, 1. P b 180 c) Poiché l IVA è applicata con il metodo imposta da imposta, il prezzo finale di ciascun bene si determina sommando l imposta pagata dall acquirente finale al valore unitario del bene. Se si applica il Principio di Destinazione, ad entrambi i beni si applica l aliquota vigente nel paese in cui vengono consumati (il paese X). L aliquota rilevante è quindi il 5%. Il prezzo finale dei PC ALFA è pa=00(1+0,05)=10 Il prezzo finale dei PC BETA è pb=180(1+0,05)=189 Il prezzo relativo del vino rispetto agli agrumi è pari a P a = 10 = 1, 1 P b 189 Se si applica il Principio di Origine, ai PC BETA, prodotti nel paese Y, si applica l aliquota vigente in quest ultimo, cioè il 0%; ai PC ALFA, prodotti nel paese X, si applica l aliquota del 5%. Il prezzo finale dei PC ALFA è pa =00(1+0.05)=10 Il prezzo finale dei PC BETA è pb =180(1+0.)=16 Il prezzo relativo del vino rispetto agli agrumi è pari a P a P b = = 0,97 d) Dal punto c) emerge chiaramente che, applicando il Principio di Destinazione, l IVA non modifica i prezzi relativi dei due beni rispetto al caso di assenza di imposte. Pertanto, l IVA non produce distorsioni nell allocazione dei beni tra i paesi. Viceversa, applicando il Principio di Origine, i prezzi relativi dei beni cambiano e si introducono potenziali elementi di inefficienza. In particolare, in assenza di imposte o applicando il principio di destinazione, sul mercato di X i PC prodotti in Y sono più competitivi di quelli prodotti in X. Tuttavia, se Y applica il principio di origine, allora i suoi prodotti divengono meno competitivi e relativamente più cari di quelli prodotti in X Esercizio 4 (Iva in contesto internazionale) L'impresa Alfa, appartenente al paese A, esporta un ettolitro di vino, che ha prodotto utilizzando soltanto lavoro, all'impresa Beta, appartenente al paese B, ad un prezzo al netto dell'imposta di 00 euro. L'impresa Beta procede all'imbottigliamento utilizzando delle bottiglie da un litro che costano 0,5 euro (al netto dell'imposta) l'una, prodotte dall'impresa Zeta, appartenente al paese B, e le immette sul mercato finale del paese B al prezzo di 6 euro (al netto dell'imposta) la bottiglia. L'imbottigliamento avviene manualmente. Le aliquote IVA sono pari al 5% in A mentre in B sono del 10% sul vino, imbottigliato o sfuso, e del 0% sulle bottiglie vuote. Utilizzando il metodo imposta da imposta, determinare l'imposta versata dalle imprese Alfa, Beta e Zeta e l'imposta riscossa da A e da B nei due casi: 1) IVA applicata secondo il principio di destinazione; ) IVA applicata secondo il principio di origine. i) Imposte versate Le esportazioni di Alfa sono non imponibili in A, quindi: Alfa versa 0. Zeta versa in B il 0% del valore delle vendite di bottiglie vuote: 0% x 50 =10. Beta versa il 10% del valore del vino importato alla dogana: 10% x 00 = 0. Successivamente, Beta versa la differenza fra l IVA incassata sulle vendite di bottiglie piene (IVA a debito) e l IVA pagata a monte sugli acquisti di vino e bottiglie vuote (IVA a credito): 10% x % x 00-0% x 50 = 30. In totale, Beta versa in B: 0 (in dogana) + 30 = 50.

7 ii) Gettito dei paesi A e B TA = 0. TB = 50 (Beta) + 10 (Zeta) = 60. ) Principio di origine i) Imposte versate Zeta versa in B il 0% del valore delle vendite di bottiglie vuote: 0% x 50 = 10. Alfa versa in A il 5% del valore del vino esportato: 5% x 00 = 10. Beta versa in B la differenza fra il 10% del valore delle sue vendite (IVA a debito) e l IVA pagata a monte sugli acquisti di vino e bottiglie vuote: 10% x 600-5% x 00 0% x 50 = 40. ii) Gettito dei paesi A e B TA = 10. TB = 40 (Beta) + 10 (Zeta) = 50.

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