Schiere passive. Schiere Yagi-Uda...6 Antenne log-periodiche...8

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Schiere passive. Schiere Yagi-Uda...6 Antenne log-periodiche...8"

Transcript

1 Appunti i Antenne Capitolo Schiere i antenne () Schiere passive... Schiere Yagi-Ua...6 Antenne log-perioiche...8 Schiere passive Una schiera i antenne si efinisce attiva quano tutte le sue antenne sono alimentate. Esempi i schiere attive sono quini tutti quelli che abbiamo consierato nei paragrafi preceenti. Viceversa, una schiera si ice passiva quano non tutte le antenne sono alimentate irettamente: tipico è l esempio elle schiere usate per la ricezione ei segnali TV (schiere Yagi-Ua), in cui c è una sola antenna alimentata irettamente. Le antenne che non sono alimentate vengono eccitate all accoppiamento con le antenne alimentate. Perché tale accoppiamento sia i entità sufficiente, le antenne evono essere poste, una all altra, a istanza inferiore a λ/4; al contrario, per istanze superiori a λ/4 l entità ell accoppiamento risulta trascurabile e è implicitamente l ipotesi che abbiamo sempre fatto nei paragrafi preceenti. Occupiamoci unque con maggiore ettaglio elle schiere passive. Consieriamo una schiera formata a antenne; inizialmente, supponiamo che tutte queste antenne siano alimentate; utilizzano il concetto i accoppiamento tra ciascuna antenna e tutte le altre, possiamo senz altro affermare che la tensione ai morsetti i ciascuna antenna sia legata non solo alla istribuzione corrente nell antenna stessa, ma anche alla istribuzione i corrente sulle altre antenne. Ciò significa scrivere, in formule, che vale il seguente sistema i equazioni: V +... V +... V V +... n pratica, quini, stiamo interpretano la schiera come una rete i ispositivi a ue terminali; ogni coppia i terminali è caratterizzata a una coppia corrente-tensione; i legami tra le tensioni in ciascuna antenna e le

2 Appunti i Antenne Capitolo correnti in tutte le antenne sono rappresentate alla matrice elle autoimpeenze ii e elle impeenze mutue ij: [ V] [ ] [ ] A questo punto, ipotizziamo che una sola antenna sia alimentata, il che significa che l unica tensione non nulla è quella i tale antenna: a esempio, se supponiamo risulti Vγ e Vi per i, il sistema iventa γ La risoluzione i questo sistema fornisce le espressioni elle correnti nelle varie antenne. A esempio, nel caso semplice i un sistema i antenne (i cui una sola alimentata, con tensione pari genericamente a γ), si ottiene γ risolveno γ Quanto ricavato mostra unque che esiste comunque una corrente nell antenna, pur non esseno quest ultima alimentata irettamente. Tale corrente è ovuta appunto all accoppiamento con l antenna alimentata, quantificato all impeenza mutua. n assenza i accoppiamento (), non ci sarebbe corrente nell antenna, che quini sarebbe inutile. E eviente, allora, che è possibile giocare con le espressioni elle impeenze mutue e elle autoimpeenze al fine i ottenere le esierate istribuzioni i corrente (corrisponenti a loro volta ai esierati pattern i raiazione). Consieriamo, a esempio, proprio il caso ella schiera i ue elementi. P γ z x ψ antenna alimentata

3 Schiere i antenne (parte ) l fattore i schiera vale in questo caso jk (i ) cos ψ jk cos ψ ( θ, ϕ) e + e i i l rapporto / tra le correnti nelle ue antenne è evientemente pari a /, per cui possiamo scrivere che + ( θ ϕ ) jk cos ψ jk cos ψ, e e γ Proviamo a imporre che risulti jα e, ove è un numero reale: γ ( ) j( α+ k cos ψ) ( θ, ϕ) e n base a questa espressione, notiamo che l anamento i ipene strettamente al termine tra parentesi. A esempio, supponiamo i voler ottenere il massimo i raiazione in corrisponenza i ψ, ossia lungo la irezione i allineamento ella schiera (quini vogliamo una schiera enfire con il lobo principale lungo le x positive, con riferimento all ultima figura). Cominciamo allora a calcolare in corrisponenza i ψ, otteniamo ( ) j( α+ k ) ( ψ ) e γ Conviene esplicitare l esponenziale in termini i Seno e Coseno: γ ( ψ ) [ ( cos( ( α + k ) ) + jsin( ( α + k ) ) )] Affinché si abbia il massimo valore i (), ci serve che il termine tra parentesi quare valga +, il che si ottiene se π ( α + k ) ±π α ± k n questo moo, otteniamo il massimo i raiazione in corrisponenza elle x positive. n questo caso, si ice che l elemento non alimentato si comporta a riflettore (in inglese, reflector), per evienti motivi: la irezione el lobo è quella opposta alla posizione ell elemento passivo rispetto a quella ell elemento attivo. on solo, ma potremmo anche richieere che la retro-irraiazione ella schiera sia nulla, il che si ottiene imponeno in corrisponenza i ψπ. Allora, ato che

4 Appunti i Antenne Capitolo γ j( α k ) ( ψ π) e γ ( ) cos ( α k ) [ ( ( ) + jsin( ( α k ) ) )] la conizione che obbiamo imporre è evientemente che si annulli il termine tra parentesi quare, il che accae quano ( α ) k oppure π Aggiungeno la conizione ( α + ) ± π k vista prima per avere un riflettore, otteniamo, una volta fissata λ (ove kπ/λ), un sistema i tre equazioni in tre incognite, per cui possiamo effettuare il nostro imensionamento. Tuttavia, in generale non è facile ottenere effettivamente la conizione (ossia moulo unitario el rapporto /); nella pratica, si riesce a ottenere prossimo all unità, per cui la retro-irraiazione, per quanto piccola, non si può eliminare. Per quanto riguara, invece, le impeenze, possiamo fare le seguenti consierazioni: la fase i può essere regolata variano la lunghezza ell antenna : quano l antenna è più corta ella lunghezza i risonanza, ha una reattanza i natura capacitiva, mentre invece, in caso contrario, la reattanza è inuttiva; l impeenza mutua ipene alla istanza tra le ue antenne: nella pratica, si è trovato che, per ottenere le migliori prestazioni, l elemento riflettore eve essere più lungo ella sua lunghezza i risonanza e la istanza all antenna alimentata eve essere intorno a.5λ. n efinitiva, per ottenere un unico lobo, isposto verso le x crescenti, le conizioni a ottenere sarebbe iealmente λ 4 π α n realtà, una istanza pari a λ/4 etermina un valore molto piccolo ell impeenza mutua e quini anche una piccola corrente inotta. Quini, è preferibile avere una istanza sempre più piccola i λ/4, anche se questo impeirebbe i ottenere il valore ottimale i α. Con una scelta ottimale ei vari parametri coinvolti, si riescono generalmente a ottenere valori i irettività ell orine i (quini il oppio el ipolo elementare D.5 - e quasi il oppio el ipolo in λ/ D.69). 4

5 Schiere i antenne (parte ) Quano l elemento passivo è realizzato più corto ella sua lunghezza i risonanza, esso si comporta come un allineatore (in inglese, irector), nel senso che il massimo i raiazione si presenta nella stessa irezione ell elemento stesso rispetto all elemento attivo. ell esempio fatto prima, quini, il massimo i raiazione si troverebbe in corrisponenza i ψπ (quini verso le x ecrescenti). Se invece volessimo continuare a ottenere il massimo i raiazione per ψ, ovremmo banalmente spostare l allineatore all altra parte, come nella figura seguente: P z antenna alimentata allineatore x ψ Risulta allora eviente che, voleno ottenere buoni miglioramenti in termini i irezionalità el fascio, basta usare insieme un allineatore come quello appena escritto e un riflettore come quello escritto prima: P z antenna alimentata allineatore x ψ riflettore Da notare che, in base alle consierazioni fatte prima, le tre antenne (che possono essere uguali, a esempio tre ipoli, oppure no, a esempio un ipolo ripiegato e ue ipoli convenzionali ) hanno lunghezze iverse: il riflettore è più lungo ell elemento attivo che, a sua volta, è più lungo ell allineatore. Una schiera siffatta costituisce la forma più semplice i una schiera Yagi- Ua. Prima ancora, però, i esaminare rapiamente questo tipo i schiere, vale la pena fare qualche consierazione i carattere generale. nfatti, è importante far notare che il problema forse più serio elle schiere passive è nel basso valore ella resistenza i raiazione vista ai morsetti ell antenna alimentata (riven element). La riuzione ella resistenza i raiazione i una schiera a 5

6 Appunti i Antenne Capitolo ue soli elementi, in corrisponenza i una istanza ell orine i.λ, è i circa il.5% e sale a circa lo.% se la istanza sale a.5λ. Tanto per fare un esempio, per un ipolo in λ/ i tipo stanar, la resistenza i raiazione (che singolarmente vale 7 Ω) scene a Ω e anche meno in presenza i un elemento passivo. Si può eventualmente incrementare questo valore usano il cosietto ipolo ripiegato, che possiee notoriamente una resistenza i raiazione pari a 4 volte i 7 Ω el ipolo classico, ossia circa 9 Ω. noltre, in aggiunta alla iminuzione ella resistenza i raiazione, anche la bana i frequenza utilizzabile non supera generalmente il -% ella frequenza centrale, proprio a causa elle ifficoltà i tuning (sintonizzazione) ella schiera al variare el rapporto L/λ tra lunghezza fisica elle antenne e lunghezza ona i lavoro. Schiiere Yagii--Ua Una tipica schiera Yagi-Ua è una schiera i tipo en-fire in cui un solo elemento è pilotato e è affiancato a un unico riflettore e un certo numero i allineatori: antenna alimentata x z allineatori riflettore n base a quanto già visto nel preceente paragrafo, il sistema che lega le tensioni e le correnti ai morsetti elle varie antenne è el tipo seguente: γ L unica antenna con tensione non nulla ai propri morsetti è ovviamente quella alimentata. Se conosciamo le impeenze mutue e le autoimpeenze, siamo in grao i conoscere le correnti nelle varie antenne e quini anche il corrisponente campo raiato. l progetto i una simile schiera richiee unque che vengano scelte le istanze tra le antenne e le rispettive lunghezze (che influiscono sulle autoimpeenze) in moo tale a ottenere le esierate correnti (e cioè il esierato pattern i raiazione). 6

7 Schiere i antenne (parte ) l problema è che, esseno i vari parametri in questione correlati tra loro, è abbastanza ifficile ottenere ottimi ati i progetto. Col passare el tempo, si sono perciò affermati fonamentalmente ei metoi sperimentali i progetto i questo tipo i schiere. Con schiere otate i 8- elementi, si ottengono generalmente guaagni ell orine i 4 B. Data, comunque, la criticità ella lunghezza i ciascuna antenna, queste schiere sono fonamentalmente a bana stretta, ossia operano in moo soisfacente su una bana i pochi % rispetto alla frequenza centrale. La grane popolarità i queste schiere viene perciò essenzialmente alla loro semplicità i struttura. 7

8 Appunti i Antenne Capitolo Antenne log-perioiche Le antenne log-perioiche appartengono a una classe i antenne con ue fonamentali caratteristiche: l inipenenza elle varie proprietà alla frequenza e la ripetitività ella struttura. Come si verà, questo tipo i antenne sono costituite a un certo numero i elementi, le cui imensioni aumentano all aumentare ella istanza a cui tali elementi si trovano rispetto all origine ella struttura: questo fa sì che le proprietà i irraiazione si ripetano perioicamente, lungo la struttura, con il logaritmo ella frequenza (a cui quini il termine log-perioiche). Per questi motivi, esse sono classificare come antenne a larga bana. La più comune forma i antenna log-perioica (tipicamente utilizzata per misure i campi elettromagnetici per frequenze comprese tra MHz e GHz) è la cosietta schiera log-perioica i ipoli, mostrata nella figura seguente: Questa antenna presenta proprietà comuni a tutte le strutture logperioiche. Si nota immeiatamente che le istanze tra elementi successivi (inicate con k), le loro lunghezze (inicate con lk) e le istanze al punto i alimentazione (inicate con Rk) sono legate alla seguente relazione: l τ l n n n n R R n n Abbiamo cioè rapporti sempre costanti. l parametro θ prene il nome i log perio. E piuttosto laborioso compiere una analisi iretta per questo tipo i antenna, per cui non ci aentriamo nei ragionamenti analitici, forneno solo i risultati qualitativi i maggiore interesse. n particolare, osserviamo che esistono vari moi con cui alimentare questo tipo i antenna, tutti equivalenti tra loro. C è però un moo che presenta alcuni problemi e è quello illustrato nella figura seguente: 8

9 Schiere i antenne (parte ) Come si nota, tutti gli elementi sono collegati in parallelo e l antenna è alimentata all estremo i sinistra a una sorgente: questo comporta che le correnti che fluiscono negli elementi aiacenti abbiano tutte lo stesso verso (entrante per gli elementi superiori e uscente per quelli inferiori, come mostrato alle freccette in figura). L insieme ei singoli elementi può essere allora consierato come una schiera i ipoli. La istanza tra ue elementi successivi è molto piccola in termini i lunghezza ona, per cui le correnti che fluiscono in elementi aiacenti interagiscono tra loro (problema ell accoppiamento antenna) tramite i rispettivi campi elettrici irraiati. Dato che la irezione ella corrente i anata ell alimentazione è verso estra, si trova un iagramma i irraiazione costituito a un fascio iretto verso estra, come mostrato in figura. Tuttavia, gli elementi situati verso estra interagiscono inevitabilmente con l irraiazione egli elementi alla loro sinistra e questo genera una interferenza inesierata. Per riurre questa interferenza, si può proceere nel moo seguente: ncrociano i fili ell alimentazione, si ottiene una rotazione i 8 ella fase elle correnti nelle coppie i elementi aiacenti: se un elemento presenta una corrente entrante, i ue elementi aiacenti (quello a estra e quello a sinistra) presentano sicuramente una corrente uscente e viceversa. n questo moo, il fascio risulta iretto verso sinistra, con la ifferenza però, rispetto a prima, che l interferenza è aesso provocata a elementi più corti (le cui 9

10 Appunti i Antenne Capitolo correnti sono anche in opposizione i fase), per cui è sicuramente minore rispetto a prima. La figura seguente illustra un metoo pratico per alimentare una antenna log-perioica, tramite un cavo coassiale, in moo a rispettare quanto etto poco fa: Un cavo coassiale è fatto passare in un tubo al quale è attaccata la metà egli elementi el ispositivo. Lo schermo el coassiale è connesso al tubo nel punto A i figura, mentre il conuttore centrale (anima) è connesso a un altro tubo alla stessa altezza (punto B). Questo assicura i poter alimentare l antenna alla parte posteriore, in moo che la linea i alimentazione non interferisca con il iagramma i irraiazione ell antenna e, nello stesso tempo, prouca uno sfasamento i 8 tra elementi aiacenti. Con questo sistema, si ottiene unque sia lo sfasamento i 8 elle correnti tra elementi aiacenti sia una alimentazione bilanciata. Le frequenze i taglio i una schiera log-perioica i ipoli possono essere approssimativamente calcolate nel moo seguente: la frequenza i taglio superiore è pari alla frequenza per cui gli elementi più corti risulta i lunghezza pari a mezza lunghezza ona, mentre la frequenza i taglio inferiore è pari alla frequenza per cui gli elementi più lunghi sono i mezza lunghezza ona. Questo calcolo si basa sul motivo seguente: quano si opera a una eterminata frequenza, non tutti gli elementi risultano attivi, ma solo quelli che risultano lunghi approssimativamente λ/. Questo significa che la regione attiva ell antenna si moifica inamicamente, in moo a sfruttare solo quegli elementi che si comportano come raiatori efficienti alla frequenza i lavoro. E ovvio inoltre che, usano l antenna in ricezione, in presenza i un ona piana uniforme polarizzata linearmente e inciente nella irezione ell asse ell antenna, avremo il massimo accoppiamento solo se il vettore i campo elettrico è orientato parallelamente agli elementi ella schiera. Per questo motivo, questa antenna è particolarmente inicata per la misura i emissioni raiate con polarizzazione verticale e orizzontale (utilizzo nell ambito ella compatibilità elettromagnetica). nfine, l impeenza i ingresso i una schiera log-perioica i ipoli tene a essere resistiva, inipenente alla frequenza e compresa tra 5 e Ω. sanry@iol.it sito personale:

1 ANTENNE IN TRASMISSIONE SU PIANO DI MASSA

1 ANTENNE IN TRASMISSIONE SU PIANO DI MASSA 1 ANTENNE IN TRASMISSIONE SU PIANO DI MASSA Per una serie i applicazioni legate allo stuio elle antenne interessa valutare come si moifica il comportamento i una antenna in presenza el suolo. Per frequenze

Dettagli

Meccanica Applicata Alle Macchine. Elementi di Meccanica Teorica ed Applicata

Meccanica Applicata Alle Macchine. Elementi di Meccanica Teorica ed Applicata Meccanica Applicata Alle Macchine (Ingegneria Energetica) Elementi i Meccanica Teorica e Applicata (Scienze per l Ingegneria) Università egli Stui i oma La Sapienza Una traccia egli argomenti el Corso

Dettagli

SIA DATO UN SOLENOIDE RETTILINEO DI LUNGHEZZA d, RAGGIO R e COSTITUITO DA N SPIRE.

SIA DATO UN SOLENOIDE RETTILINEO DI LUNGHEZZA d, RAGGIO R e COSTITUITO DA N SPIRE. POBLEMA 11 SIA DATO UN SOLENOIDE ETTILINEO DI LUNGHEZZA, AGGIO e COSTITUITO DA N SPIE. A) DETEMINAE IL CAMPO MAGNETICO PODOTTO LUNGO L ASSE DEL SOLENOIDE. Un solenoie rettilineo è costituito a un filo

Dettagli

ε = ε = x TFA A048. Matematica applicata Incontro del 16 aprile 2014, ore 17-19

ε = ε = x TFA A048. Matematica applicata Incontro del 16 aprile 2014, ore 17-19 TFA A048. Matematica applicata Incontro el 16 aprile 014, ore 17-19 Appunti i iattica ella matematica applicata all economia e alla finanza. Funzioni (i una variabile) utilizzate nello stuio ell Economia

Dettagli

= R. 4πε 0. R contiene valori costanti che descrivono caratteristiche fisiche(il dielettrico ε

= R. 4πε 0. R contiene valori costanti che descrivono caratteristiche fisiche(il dielettrico ε I conensatori. onsieriamo il potenziale per un conensatore sferico: Possiamo scrivere Il fattore Q π R Q π R π R contiene valori costanti che escrivono caratteristiche fisiche(il ielettrico ) e geometriche

Dettagli

Una volgare introduzione alle EDO

Una volgare introduzione alle EDO Una volgare introuzione alle EDO Tiziano Penati 1 Primitive Abbiamo già incontrato un esempio semplice i equazioni ifferenziali orinarie (EDO): il calcolo i primitive. Vale la pena infatti i ricorare che

Dettagli

INDICE CAPITOLO 6 CAPITOLO 6

INDICE CAPITOLO 6 CAPITOLO 6 NDCE CTOLO 6 6. Teoremi sulle reti 6.. Teorema el Massimo trasferimento i otenza ttiva... Caso impeenza interna el eneratore reale e carico reale... Caso impeenza interna el eneratore reattiva e carico

Dettagli

5 DERIVATA. 5.1 Continuità

5 DERIVATA. 5.1 Continuità 5 DERIVATA 5. Continuità Definizione 5. Sia < a < b < +, f : (a, b) R e c (a, b). Diciamo che f è continua in c se sono verificate le ue conizioni: (i) c esiste (ii) = f(c) c Si osservi che nella efinizione

Dettagli

La densità di potenza S irradiata da una sfera di potenza P alla distanza r è data da:

La densità di potenza S irradiata da una sfera di potenza P alla distanza r è data da: UNION SCHWIZRISCHR KURZWLLN-AMATUR UNION DS AMATURS SUISSS D ONDS COURTS UNION RADIOAMATORI DI OND CORT SVIZZRI UNION OF SWISS SHORT WAV AMATURS Member of the International Amateur Raio Union Formule e

Dettagli

Appendice B Ripartizione del carico reattivo

Appendice B Ripartizione del carico reattivo 139 Appenice B Ripartizione el carico reattivo B.1 Gruppi elettrogeni in parallelo in isola La istribuzione ella potenza attiva è realizzata con i ripartitori i carico che, interfaccianosi con i regolatori

Dettagli

1 Progettare e verificare la trave di colmo con sezione presunta di mm2, che viene appoggiata sui pilastri prolungati

1 Progettare e verificare la trave di colmo con sezione presunta di mm2, che viene appoggiata sui pilastri prolungati 4 Il legno 4. Elementi strutturali e strutture in legno ESERCIZI SVOLTI 4.. Coperture Progettare e verificare la trave i colmo con sezione presunta i 0 0 mm, che viene appoggiata sui pilastri prolungati

Dettagli

Prova scritta di Elettricità e Magnetismo ed Elettromagnetismo A.A. 2006/ Settembre 2007 (Proff. F. Lacava, C. Mariani, F. Ricci, D.

Prova scritta di Elettricità e Magnetismo ed Elettromagnetismo A.A. 2006/ Settembre 2007 (Proff. F. Lacava, C. Mariani, F. Ricci, D. Prova scritta i Elettricità e Magnetismo e Elettromagnetismo A.A. 2006/2007 6 Settembre 2007 (Proff. F. Lacava, C. Mariani, F. Ricci, D. Trevese) Moalità - Prova scritta i Elettricità e Magnetismo: Esercizi

Dettagli

Nome: Cognome: Matricola:

Nome: Cognome: Matricola: Esercizio 1: Una particella ++ si trova in uiete a una istanza = 100 µm a un piano metallico verticale mantenuto a potenziale nullo. i. Calcolare le componenti el campo E in un generico punto P el semispazio

Dettagli

Si considera un corpo solido a forma di parallelepipedo, di spessore d [m] e facce maggiori con superficie S [m 2 ], tale che sia T 1

Si considera un corpo solido a forma di parallelepipedo, di spessore d [m] e facce maggiori con superficie S [m 2 ], tale che sia T 1 I sistemi termici La resistenza termica Se ue corpi aventi temperature iverse vengono messi a contatto, si ha un passaggio i quantità i calore al corpo a temperatura maggiore verso quello a temperatura

Dettagli

Fisica II. 14 Esercitazioni

Fisica II. 14 Esercitazioni Esercizi svolti Esercizio 141 La lunghezza 'ona in aria ella luce gialla el soio è λ 0 = 589nm eterminare: a) la sua frequenza f; b) la sua lunghezza 'ona λ in un vetro il cui inice i rifrazione è n =

Dettagli

La forza è detta forza di Lorentz. Nel Sistema Internazionale l unità di misura

La forza è detta forza di Lorentz. Nel Sistema Internazionale l unità di misura 13. Magnetismo 13.1 La forza i Lorentz. Il magnetismo è un fenomeno noto a molti secoli, ma fino all inizio ell ottocento la teoria trattava i calamite, aghi magnetici e elle loro interazioni con il magnetismo

Dettagli

NOTE SUI CONVERTITORI D/A e A/D

NOTE SUI CONVERTITORI D/A e A/D OTE SUI COETITOI D/A e A/D A.A. 15-16 Massimo Piotto ote sui convertitori D/A e A/D 1 Il convertitore igitale-analogico Un convertitore igitale-analogico (D/A o DAC a Digital-to-Analog Converter) a bit

Dettagli

Esercizi S A 2.0 S B. =0.2; Metodo B: S B ii)

Esercizi S A 2.0 S B. =0.2; Metodo B: S B ii) Si usano ue metoi ifferenti per misurare il carico i rottura i un filo i acciaio e si fanno 0 misure per ognuno ei metoi. I risultati, espressi in tonnellate, sono i seguenti: Metoo :..5.7..6.5.6.4.6.9

Dettagli

2. Canali radio, propagazione per canali a banda larga/stretta.

2. Canali radio, propagazione per canali a banda larga/stretta. istemi i raiocomunicazione: esercitazioni.. Canali raio, propagazione per canali a bana larga/stretta.. Definizione i bana i coerenza e tempo i coerenza Bana i coerenza B C : Misura statistica ell intervallo

Dettagli

PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL MODULO DI. CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA ED ELETTRONICA, INGEGNERIA BIOMEDICA 23 Aprile 2014

PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL MODULO DI. CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA ED ELETTRONICA, INGEGNERIA BIOMEDICA 23 Aprile 2014 PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL MODULO DI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA ED ELETTRONICA, INGEGNERIA BIOMEDICA 23 Aprile 24 NOME: COGNOME: MATRICOLA: CFU: ESERCIZIO (7 punti) (a) (5 punti) Si progetti

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI DI FLUIDODINAMICA Parte 3: Equazione di Bernoulli Versione 1.0

ESERCIZI SVOLTI DI FLUIDODINAMICA Parte 3: Equazione di Bernoulli Versione 1.0 Moulo i Elementi i Fluioinamica Corso i Laurea in Ingegneria ei Materiali/Meccanica AA 00/005 Ing Paola CINNELLA ESERCIZI SVOLTI I FLUIOINAMICA Parte 3: Equazione i Bernoulli Versione 10 Esercizio 1 Si

Dettagli

Nozioni elementari di calcolo differenziale e integrale

Nozioni elementari di calcolo differenziale e integrale Nozioni elementari i calcolo ifferenziale e integrale DIPARTIMENTO DI FISICA E INFN UNIVERSITÀ DEL SALENTO a.a. 013/014 L. Renna - Dipartimento i Fisica 1 Sommario 1 Funzioni... 3 Derivate... 4 3 Integrali...

Dettagli

OSCILLAZIONI TORSIONALI

OSCILLAZIONI TORSIONALI OSCILLAZIONI TORSIONALI Introuzione Come è noto, per un corpo i imensione estesa vincolato a ruotare attorno a un asse (volano), vale la seguente relazione tra l'accelerazione angolare e il momento ella

Dettagli

1 EQUAZIONI DI MAXWELL

1 EQUAZIONI DI MAXWELL 1 EQUAZIONI DI MAXWELL Il campo elettromagnetico è un campo i forze. Può essere utile utilizzare una efinizione oparativa i campo: iciamo che in unazona ello spazio è presente un campo seèutile associare

Dettagli

è definito in tutto il dielettrico e dipende dalla sola carica libera

è definito in tutto il dielettrico e dipende dalla sola carica libera Dielettrici I. Un conensatore a facce piane e parallele, i superficie S e istanza fra le armature, h, viene parzialmente riempito con un ielettrico lineare omogeneo i costante ielettrica.e spessore s Il

Dettagli

PROVA SCRITTA DEL MODULO DI. NUOVO E VECCHIO ORDINAMENTO DIDATTICO (5-7 CFU) 19 febbraio 2015 NOME: COGNOME: MATRICOLA:

PROVA SCRITTA DEL MODULO DI. NUOVO E VECCHIO ORDINAMENTO DIDATTICO (5-7 CFU) 19 febbraio 2015 NOME: COGNOME: MATRICOLA: PROVA SCRITTA DEL MODULO DI NUOVO E VECCHIO ORDINAMENTO DIDATTICO (5-7 CFU) 9 febbraio 205 NOME: COGNOME: MATRICOLA: ESERCIZIO (5-6 CFU: 0 punti; 7 CFU: 8 punti) Progettare una rete sequenziale che presenti

Dettagli

Quella della formula (1) è una definizione operativa di L, ovvero fornisce un modo del tutto generale per calcolare L dal rapporto F IHB I L

Quella della formula (1) è una definizione operativa di L, ovvero fornisce un modo del tutto generale per calcolare L dal rapporto F IHB I L AUTOINDUTTANZA 1. INTRODUZIONE L auto inuttanza L è la granezza fisica che lega la corrente I che scorre in un ato circuito con il flusso el campo i inuzione magnetica B(I), quest ultimo generato proprio

Dettagli

Nome..Cognome. classe 5D 9 Febbraio VERIFICA di FISICA

Nome..Cognome. classe 5D 9 Febbraio VERIFICA di FISICA ome..cognome. classe 5D 9 Febbraio 9 VIFIC i FIIC Domana n. (punti: ) Dai la efinizione i capacità i un conensatore e ricava l espressione ella capacità i un conensatore piano i area e istanza tra le armature

Dettagli

Coppia differenziale con BJT e carico passivo

Coppia differenziale con BJT e carico passivo oppia ifferenziale con BJ e carico passivo tensione ifferenziale e i moo comune: v v v B1 B v M v + v B1 B risposta al segnale i moo comune G. Martines 1 oppia ifferenziale con BJ e carico passivo Saturazione

Dettagli

DERIVATE DIREZIONALI ITERATE

DERIVATE DIREZIONALI ITERATE Analisi Matematica II, Anno Accaemico 206-207. Ingegneria Eile e Architettura Vincenzo M. Tortorelli FOGLIO DI TEORIA n. 0 SVILUPPI DI TAYLOR DERIVATE DIREZIONALI ITERATE Se v R è non nullo è efinito l

Dettagli

ESPERIENZE DI DIFFRAZIONE CON IL LASER

ESPERIENZE DI DIFFRAZIONE CON IL LASER ESPERIENZE DI DIFFRAZIONE CON IL LASER PERCORSO DIDATTICO CORSO DI PERFEZIONAMENTO PERCORSI DIDATTICI DI FISICA E MATEMATICA II DIPARTIMENTO DI FISICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Σιλϖια Χασινι A.A.

Dettagli

Appello del 25 novembre 2003

Appello del 25 novembre 2003 ema esame el 5/11/00 COSUZIONE DI MCCINE NO Prof. Sergio Baragetti (llievi el Corso i Laurea in Ingegneria Meccanica) ppello el 5 novembre 00 Un motore elettrico asincrono trifase aziona una macchina operatrice

Dettagli

Equazioni Differenziali alle Derivate Parziali del primo ordine semilineari

Equazioni Differenziali alle Derivate Parziali del primo ordine semilineari Equazioni Differenziali alle Derivate Parziali el primo orine semilineari Analisi Matematica III C. Lattanzio B. Rubino 1 Teoria Per equazione ifferenziale alle erivate parziali el primo orine semilineare

Dettagli

Controlli Automatici

Controlli Automatici Controlli Automatici (Prof. Casella) Prova in Itinere 22 Giugno 2012 SOLUZIONI Domana 1 Con riferimento al sistema rappresentato in figura, enunciare con precisione il criterio i Boe per la stabilità a

Dettagli

ESEMPIO 1: giunto a cerniera con squadrette d anima

ESEMPIO 1: giunto a cerniera con squadrette d anima ESEMPIO 1: giunto a cerniera con squarette anima Si etermini la massima reazione che il giunto a cerniera mostrato in igura è in grao i sopportare. Si illustrano tre soluzioni equilibrate poiché il giunto

Dettagli

DINAMICA. F i + Φ i = R est. + R int. + R est.+ 0 R int., m i a i = m i

DINAMICA. F i + Φ i = R est. + R int. + R est.+ 0 R int., m i a i = m i DINAMICA Principi ella inamica e equazioni carinali Principio 1 (ella inamica o Principio Inerzia) Esiste un osservatore, chiamato inerziale o Galileiano, rispetto al quale un punto materiale isolato (

Dettagli

Parliamo di efficienza d antenna di Gioacchino Minafò IW9DQW

Parliamo di efficienza d antenna di Gioacchino Minafò IW9DQW Efficienza di un antenna filare Per stabilire l effetto della lunghezza dell antenna sulla potenza irradiata senza ricorrere all analisi qualitativa, possiamo legare la resistenza di radiazione R i alla

Dettagli

Collegamento di resistenze

Collegamento di resistenze Collegamento di resistenze Resistenze in serie Vogliamo calcolare la resistenza elettrica del circuito ottenuto collegando tra loro più resistenze in serie. Colleghiamo a una pila di forza elettromotrice

Dettagli

SOLUZIONI DELLA PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DI. NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO 19 Aprile 2007

SOLUZIONI DELLA PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DI. NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO 19 Aprile 2007 SOLUZIONI DELLA PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DI NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO 9 Aprile 27 MOTIVARE IN MANIERA CHIARA LE SOLUZIONI PROPOSTE A CIASCUNO DEGLI ESERCIZI SVOLTI ESERCIZIO (0 punti) Progettare

Dettagli

Controlli Automatici

Controlli Automatici Controlli Automatici (Prof. Casella) II Prova in Itinere 3 Luglio 2014 TRACCIA DI SOLUZIONE Domana 1 Si consieri il sistema i controllo schematizzato in figura. Definire la funzione i sensitività, illustrano

Dettagli

Dispense di Fisica Matematica. Prof. Maura Ughi

Dispense di Fisica Matematica. Prof. Maura Ughi Dispense i Fisica Matematica Prof. Maura Ughi 13 febbraio 2005 Capitolo 1 Equazioni ella Dinamica 1.1 Introuzione, Principio i D Alembert Una grossa scorciatoia mentale valia in Meccanica Classica è il

Dettagli

LINEE IN RAME USATE IN TELEFONIA

LINEE IN RAME USATE IN TELEFONIA LINEE IN RAME USATE IN TELEFONIA GENERALITA Le linee in rame usate in telefonia sono essenzialmente i tre tipi Aeree In cavo simmetriche In cavo coassiale La linea è costituita a una coppia i conuttori

Dettagli

Informazioni logistiche e organizzative Applicazione di riferimento. caratteristiche e tipologie di moduli. Circuiti con operazionali reazionati

Informazioni logistiche e organizzative Applicazione di riferimento. caratteristiche e tipologie di moduli. Circuiti con operazionali reazionati Elettronica per telecomunicazioni Contenuto ell unità A Informazioni logistiche e organizzative Applicazione i riferimento caratteristiche e tipologie i mouli Circuiti con operazionali reazionati amplificatori

Dettagli

CORSO DI FISICA TECNICA 2 AA 2013/14 ILLUMINOTECNICA. Lezione n 2: Grandezze fotometriche fondamentali 2. Ing. Oreste Boccia

CORSO DI FISICA TECNICA 2 AA 2013/14 ILLUMINOTECNICA. Lezione n 2: Grandezze fotometriche fondamentali 2. Ing. Oreste Boccia CORO D FCA TECNCA AA 13/14 LLUMNOTECNCA Lezione n : Granezze fotometriche fonamentali ng. Oreste Boccia 1 LLUMNAMENTO Effetto prootto al flusso luminoso sulla superficie illuminata Granezza puntuale: varia

Dettagli

Capitolo 3 - Parte I Circuiti MSI

Capitolo 3 - Parte I Circuiti MSI Appunti i Elettronica Digitale Capitolo - Parte Circuiti MS ntrouzione Decoer Osservazione 4 Realizzazione con porte NAND 4 Linea ENABLE 5 emultipleer 6 Encoer 7 Encoer con priorità 9 Multipleer Esempio

Dettagli

Sottosistema 1 I 1 I - Z 2 - Z G1 (I 2 +I 1 ) + Z G2. Z G1 Massa

Sottosistema 1 I 1 I - Z 2 - Z G1 (I 2 +I 1 ) + Z G2. Z G1 Massa Appunti di Compatibilità Elettromagnetica COLLEGAMENTI A MASSA Nell accezione convenzionale, con il termine massa (o terra) si intende una superficie equipotenziale ad impedenza nulla, ossia un conduttore

Dettagli

Ènoto ad un qualunque studente di matematica Un criterio di divisibilità generalizzato. di Paolo La Rocca 1. matematicamente.

Ènoto ad un qualunque studente di matematica Un criterio di divisibilità generalizzato. di Paolo La Rocca 1. matematicamente. 1. Un criterio i ivisibilità generalizzato SUNTO In questo articolo viene presentato un criterio i ivisibilità per un qualunque numero purché sia coprimo i. Di questo criterio si offre una imostrazione

Dettagli

Capitolo 1. Problemi di analisi economica. Soluzioni dei Problemi

Capitolo 1. Problemi di analisi economica. Soluzioni dei Problemi Capitolo 1 Problemi i analisi economica Soluzioni ei Problemi 1.1 Sebbene l affermazione che i mercati non raggiungono mai un equilibrio sia comunque iscutibile, anche in questo caso il concetto i equilibrio

Dettagli

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ.

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ. ESERCIZI SVOLTI DI ALGEBRA LINEARE (Sono svolti alcune degli esercizi proposti nei fogli di esercizi su vettori linearmente dipendenti e vettori linearmente indipendenti e su sistemi lineari ) I. Foglio

Dettagli

RETI LINEARI R 3 I 3 R 2 I 4

RETI LINEARI R 3 I 3 R 2 I 4 RETI LINERI 1 Leggi di Kirchoff. Metodo delle correnti di maglia R 1 R 3 I 1 I 3 E 1 J 1 J 2 J 3 I 2 I 4 R 4 I 5 R 5 I 6 R 6 J 4 R 7 Il calcolo delle correnti e delle differenze di potenziale in un circuito

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche. Appunti del corso di Matematica

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche. Appunti del corso di Matematica Università egli Stui i Palermo Facoltà i Economia Dipartimento i Scienze Economice, Azienali e Statistice Appunti el corso i Matematica 08 - Derivate Anno Accaemico 2015/2016 M. Tumminello, V. Lacagnina,

Dettagli

Studio di una funzione razionale fratta (autore Carlo Elce)

Studio di una funzione razionale fratta (autore Carlo Elce) Stuio i funzioni Carlo Elce 1 Stuio i una funzione razionale fratta (autore Carlo Elce) Per rappresentare graficamente una funzione reale i una variabile reale bisogna seguire i seguenti passi: Passo 1)

Dettagli

SOLUZIONI DELLA PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DI. NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO 11 Aprile 2006

SOLUZIONI DELLA PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DI. NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO 11 Aprile 2006 SOLUZIONI DELLA PRIMA PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DI NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO Aprile 26 MOTIVARE IN MANIERA CHIARA LE SOLUZIONI PROPOSTE A CIASCUNO DEGLI ESERCIZI SVOLTI ESERCIZIO (8 punti) Progettare

Dettagli

Sezione 5. Mezzi trasmissivi e sistemi

Sezione 5. Mezzi trasmissivi e sistemi sercitazioni i sistemi i comunicazione 9/ ezione 5 5. i consieri la trasmissione i canali teleonici CM canale vieo coiicato a Mbit/s. er trasmettere i ati si impiega una multiplazione M su un ponte raio

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

IL TRASPORTO DEGLI INQUINANTI

IL TRASPORTO DEGLI INQUINANTI La iffusione molecolare La ispersione avviene principalmente in irezione longituinale rispetto al flusso meio, e le variazioni i velocità non spiegano l aumento l i ampiezza in irezione normale al moto

Dettagli

Antenne per Stazioni Radio Base: Antenne per UMTS

Antenne per Stazioni Radio Base: Antenne per UMTS Antenne per Stazioni Radio Base: Antenne per UMTS Docente: Filiberto Bilotti Sommario Antenne per stazioni radio base di sistemi UMTS concetto di dipolo a larga banda concetto di dipolo parassita per aumentare

Dettagli

Caratteristiche elettriche principali dei tessuti biologici. Dispense a cura dei Prof. P. Bernardi, S. Pisa

Caratteristiche elettriche principali dei tessuti biologici. Dispense a cura dei Prof. P. Bernardi, S. Pisa Università egli Stui i Roma La Sapienza Facoltà i Ingegneria Dipartimento i Ingegneria Elettronica orso i Strumentazione Biomeica III aratteristiche elettriche principali ei tessuti biologici Dispense

Dettagli

Z asse orizzontale privo d attrito (asse di rotazione); O punto del corpo (perno) appartenente all asse di rotazione; C centro di massa del corpo.

Z asse orizzontale privo d attrito (asse di rotazione); O punto del corpo (perno) appartenente all asse di rotazione; C centro di massa del corpo. IL PENDOLO ISICO Penolo fisico (o coposto): qualsiasi corpo rigio che, sotto l azione ella gravità, può oscillare lieraente attorno a un asse orizzontale passante per un punto iverso al suo centro i assa.

Dettagli

Argomento 7. Studio di funzione

Argomento 7. Studio di funzione Argomento 7 Studio di funzione Studiare una funzione significa ottenere, mediante strumenti analitici (iti, derivate, ecc.) informazioni utili a disegnare un grafico qualitativo della funzione data. I

Dettagli

metodi numerici metodi grafo-numerici metodi grafici metodi meccanici

metodi numerici metodi grafo-numerici metodi grafici metodi meccanici La superficie agraria i un terreno è quella efinita alla proiezione ella superficie fisica el terreno sul piano orizzontale i riferimento. La misura ella superficie i un appezzamento è sempre iniretta.

Dettagli

Questo paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado.

Questo paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado. D1. Retta D1.1 Equazione implicita ed esplicita Ogni equazione di primo grado in due incognite rappresenta una retta sul piano cartesiano (e viceversa). Si può scrivere un equazione di primo grado in due

Dettagli

ESPONENZIALI E LOGARITMI. chiameremo logaritmica (e si legge il logaritmo in base a di c è uguale a b ).

ESPONENZIALI E LOGARITMI. chiameremo logaritmica (e si legge il logaritmo in base a di c è uguale a b ). ESPONENZIALI E LOGARITMI Data una espressione del tipo a b = c, che chiameremo notazione esponenziale (e dove a>0), stabiliamo di scriverla anche in un modo diverso: log a c = b che chiameremo logaritmica

Dettagli

Lezione 5 I mercati finanziari: il ruolo delle banche

Lezione 5 I mercati finanziari: il ruolo delle banche Lezione 5 I mercati finanziari: il ruolo elle banche Macroeconomia C. Petraglia Unibas 2012/13 1 Intermeiari finanziari Intermeiari finanziari : istituzioni che ricevono foni e li usano per accorare prestiti

Dettagli

5.12 Applicazioni ed esercizi

5.12 Applicazioni ed esercizi 138 5.12 pplicazioni ed esercizi pplicazione 1 1. Trovare il numero dei nodi e dei rami nel circuito in figura. 1 2 3 H 4 C D E 8 G 7 F 6 5 punti 1 e 2 costituiscono un unico nodo; lo stesso per i punti

Dettagli

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 (15.9) Teorema. Consideriamo il piano affine. Se A A 2 (K) è un punto e r una retta che non passa per A, allora esiste unica la retta per A che non interseca

Dettagli

Il campo magnetico: introduzione.

Il campo magnetico: introduzione. ** ITN - Caboto - Gaeta ** isica - prof. Vinice Luigi - **IISS-Caboto- Gaeta**isica-prof. Vinice Luigi- I campo magnetico: introuzione. acciamo 'ipotesi i avere un eettrone che viaggia a veocità v e è

Dettagli

Outline. Inversione della trasformata di Laplace. Formula di Bromwich-Mellin o di Riemann-Fourier. Teorema (Inversione della trasformata)

Outline. Inversione della trasformata di Laplace. Formula di Bromwich-Mellin o di Riemann-Fourier. Teorema (Inversione della trasformata) Outline Inversione ella trasformata i Laplace (Metoi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi DIMS Università i Trento anno accaemico 2008/2009 1 Antitrasformata i Laplace 2 Trattamento elle

Dettagli

CAPITOLO 6 ESERCIZI: Soluzioni. Soluzione E 6.1

CAPITOLO 6 ESERCIZI: Soluzioni. Soluzione E 6.1 CAPITOLO 6 SCIZI: Soluzioni Soluzione 6. sseno, la lamiera presenta anisotropia normale e planare. Poiché si veriica,6+,+, m, la lamiera presenta buona imbutibilità La conizione per la non ormazione i

Dettagli

1 REGOLE DI DERIVAZIONE

1 REGOLE DI DERIVAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA - Facoltà i Farmacia e Meicina - Corso i Laurea in CTF REGOLE DI DERIVAZIONE Prima i tutto ricoriamo che la erivata i una funzione f in x è il ite el rapporto

Dettagli

antenna ΔV J b V o O : centro di fase dell antenna

antenna ΔV J b V o O : centro di fase dell antenna CAMPI ELETTROMAGNETICI E CIRCUITI II - A.A. 2013-14 - MARCO BRESSAN 1 Antenne Riceventi Per determinare le caratteristiche di un antenna ricevente ci si avvale del teorema di reciprocità applicato al campo

Dettagli

RISONANZA. Fig.1 Circuito RLC serie

RISONANZA. Fig.1 Circuito RLC serie RISONANZA Risonanza serie Sia dato il circuito di fig. costituito da tre bipoli R, L, C collegati in serie, alimentati da un generatore sinusoidale a frequenza variabile. Fig. Circuito RLC serie L impedenza

Dettagli

La teoria della scelta del consumatore nell ipotesi di utilità misurabile o cardinale

La teoria della scelta del consumatore nell ipotesi di utilità misurabile o cardinale Appenice 5A La teoria ella scelta el consumatore nell ipotesi i utilità misurabile o carinale NelCapitolo5,èstatapresentataunateoriaellascelta el consumatore basata sull ipotesi che il consumatorefosseingraoiorinareognipossibilepaniereibenieserviziinbaseall

Dettagli

Giunti di trasmissione

Giunti di trasmissione Giunti caranici i precisione - in acciaio Serie «G» - Stanar I giunti i questa serie sono provvisti i ussole i scorrimento. Sono composti a ue segmenti terminanti a forcella e un nucleo centrale a crociera.

Dettagli

Appunti sui Codici di Reed Muller. Giovanni Barbarino

Appunti sui Codici di Reed Muller. Giovanni Barbarino Appunti sui Codici di Reed Muller Giovanni Barbarino Capitolo 1 Codici di Reed-Muller I codici di Reed-Muller sono codici lineari su F q legati alle valutazioni dei polinomi sullo spazio affine. Per semplicità

Dettagli

BLv. BdA BLvdt. L v c) La fem relativa al primo magnete non cambia; il segno della fem relativa al secondo magnete e` opposto rispetto al punto (a).

BLv. BdA BLvdt. L v c) La fem relativa al primo magnete non cambia; il segno della fem relativa al secondo magnete e` opposto rispetto al punto (a). Elettroinamia Una spira quarata i lato L e` montata su un nastro hiuso he sorre on veloita` v tra le espansioni polari i ue magneti (vei igura). Sia l la lunghezza el nastro e (>L) la larghezza elle espansioni

Dettagli

(trascurare la massa delle razze della ruota, e schematizzarla come un anello; momento d inerzia dell anello I A = MR 2 )

(trascurare la massa delle razze della ruota, e schematizzarla come un anello; momento d inerzia dell anello I A = MR 2 ) 1 Esercizio Una ruota di raggio R e di massa M può rotolare senza strisciare lungo un piano inclinato di un angolo θ 2, ed è collegato tramite un filo inestensibile ad un blocco di massa m, che a sua volta

Dettagli

SENSORI PER GRANDEZZE MECCANICHE

SENSORI PER GRANDEZZE MECCANICHE Sono utili per la misura i: SENSORI PER GRANDEZZE MECCANICHE granezze legate al moto, come posizione, spostamento, rugosità superficiale, velocità i flusso, velocità i rotazione,... granezze legate alle

Dettagli

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo Ottobre 00 Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo amplificatore in classe A di Fig. presenta lo svantaggio che il carico è percorso sia dalla componente di segnale, variabile nel tempo,

Dettagli

Le molle. M. Guagliano

Le molle. M. Guagliano Le molle M. Guagliano Introuzione Le molle sono organi meccanici che hanno la proprietà i eformarsi molto sotto carico, ma rimaneno nel campo elastico el materiale i cui sono costituite, ovvero non accumulano

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme

Dettagli

QUADRILATERO DI AREA MASSIMA ASSEGNATI I LATI

QUADRILATERO DI AREA MASSIMA ASSEGNATI I LATI 1 QUADRILATERO DI AREA MASSIMA ASSEGNATI I LATI Margherita Moretti (3D P.N.I.) Viviana Scoca (3D P.N.I.) Simone Moretti (3H P.N.I.) Abstract Si affronta il problema ella eterminazione el quarilatero i

Dettagli

Equazioni esponenziali e logaritmi

Equazioni esponenziali e logaritmi Copyright c 2008 Pasquale Terrecuso Tutti i diritti sono riservati. Equazioni esponenziali e logaritmi 2 equazioni esponenziali..................................................... 3 casi particolari............................................................

Dettagli

LEGGE DI OHM. Inizieremo a trattare il caso in cui il circuito elettrico risulta schematizzabile con soli parametri in serie :

LEGGE DI OHM. Inizieremo a trattare il caso in cui il circuito elettrico risulta schematizzabile con soli parametri in serie : EGGE D OHM nizieremo a trattare il caso in cui il circuito elettrico risulta schematizzabile con soli parametri in serie : Supponiamo nota la corrente e quindi incognita la tensione da applicare al circuito.

Dettagli

Studio del comportamento. Esercitazione 02

Studio del comportamento. Esercitazione 02 DINAMICA DELLE MACCHINE E DEGLI IMPIANTI ELETTRICI: Stuio el comportamento inamico i i un elettromagnete t Esercitazione Moellizzazione i un sistema i inuttori Sistema i inuttori: i è un multiporta Legame

Dettagli

Circuiti RC. i(t = 0) = V 0. Negli istanti successivi l equazione per i potenziali risulterà

Circuiti RC. i(t = 0) = V 0. Negli istanti successivi l equazione per i potenziali risulterà Circuiti C Carica e scarica del condensatore (solo le formule) Consideriamo un condensatore di capacità C collegato in serie ad una resistenza di valore. I due elementi sono collegati ad una batteria che

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DELLE SUPERFICI TOPOLOGICHE

CLASSIFICAZIONE DELLE SUPERFICI TOPOLOGICHE CLASSIFICAZIONE DELLE SUPERFICI TOPOLOGICHE E. Sernesi 1 Poligoni etichettati Denoteremo con il simbolo P 2n, o semplicemente con P, un poligono compatto e convesso i R 2, a 2n lati, n 2. Consiereremo

Dettagli

Lezione 1. Introduzione

Lezione 1. Introduzione Lezione 1 Introuzione L automatica Con il termine automatica si fa riferimento a una isciplina che stuia tutti gli aspetti metoologici e concettuali che stanno alla base ell automazione, ossia el trasferimento

Dettagli

Curve in R n. Curve parametrizzate.

Curve in R n. Curve parametrizzate. Curve in R n Generalmente ci sono ue moi per escrivere una curva in R n, ovvero è possibile scrivere un equazione parametrica o un equazione cartesiana. Esempio: una retta in R 2 può essere escritta in

Dettagli

Corso di Elettromagnetismo Prova scritta / recupero esoneri: a.a. 2014/15, 13 Luglio 2015 Proff. S. Giagu, F. Lacava, D. Trevese

Corso di Elettromagnetismo Prova scritta / recupero esoneri: a.a. 2014/15, 13 Luglio 2015 Proff. S. Giagu, F. Lacava, D. Trevese Corso i Elettromagnetismo Prova scritta / recupero esoneri: a.a. 214/15, 13 Luglio 215 Proff. S. Giagu, F. Lacava, D. Trevese - intero scritto: risolvere i problemi 1, 2 e 3: tempo a isposizione 3.5; -

Dettagli

ESERCIZIO N.1. Definisci brevemente i seguenti concetti (attenzione: la precisione determina il voto):

ESERCIZIO N.1. Definisci brevemente i seguenti concetti (attenzione: la precisione determina il voto): ESERCIZIO N. Definisci brevemente i seguenti concetti (attenzione: la precisione etermina il voto): Saggio marginale i sostituzione tra beni X e X2 Isoquanto Teoria ell'acceleratore Tasso i cambio reale

Dettagli

CINEMATICA DEL CORPO RIGIDO

CINEMATICA DEL CORPO RIGIDO CINEMATICA DEL CORPO RIGIDO 5 Premettiamo una Definizione: si chiama atto i moto i un sistema materiale in un ato istante t, l insieme elle velocità i tutti i punti el sistema all istante t. E errato parlare

Dettagli

CAPITOLO 2 COSTIPAMENTO

CAPITOLO 2 COSTIPAMENTO COTIPAMENTO CAPITOLO 2 COTIPAMENTO In alcune applicazioni ingegneristiche, può manifestarsi talvolta la necessità i migliorare le caratteristiche el terreno, sia nelle sue conizioni naturali in sito, sia

Dettagli

(esercizi A: 6 punti ciascuno; quesiti B: 4 punti ciascuno) A. Risolvere i seguenti esercizi

(esercizi A: 6 punti ciascuno; quesiti B: 4 punti ciascuno) A. Risolvere i seguenti esercizi UNIVESITA DEGLI STUDI DI OMA LA SAPIENZA Facoltà i Ingegneria - Anno Accaemico 008-009 Esame i Elettromagnetismo - Ing. Aerospaziale Prova scritta el 15/1/009 (I appello) (esercizi A: 6 punti ciascuno;

Dettagli

8 La luce nei manti vegetali

8 La luce nei manti vegetali 8 a luce nei manti vegetali Per moellare correttamente la traspirazione a manti vegetali vegetali e l'evaporazione a superfici i suolo o foglie è necessario stimare la frazione i raiazione intercettata

Dettagli

Capitolo 1. Problemi di analisi economica. Soluzioni delle Domande di ripasso

Capitolo 1. Problemi di analisi economica. Soluzioni delle Domande di ripasso Capitolo 1 Problemi i analisi economica Soluzioni elle Domane i ripasso 1. La microeconomia stuia il comportamento i singoli agenti economici, quali consumatori, lavoratori, imprese o manager. La macroeconomia

Dettagli

CAPITOLO 2 COSTIPAMENTO

CAPITOLO 2 COSTIPAMENTO COTIPAMENTO CAPITOLO 2 COTIPAMENTO In alcune applicazioni ingegneristiche, può manifestarsi talvolta la necessità i migliorare le caratteristiche el terreno, sia nelle sue conizioni naturali in sito, sia

Dettagli

MOTIVARE IN MANIERA CHIARA LE SOLUZIONI PROPOSTE A CIASCUNO DEGLI ESERCIZI SVOLTI

MOTIVARE IN MANIERA CHIARA LE SOLUZIONI PROPOSTE A CIASCUNO DEGLI ESERCIZI SVOLTI SOLUZIONI DELLA PROVA SCRITTA DEL CORSO DI NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO 4 Ottobre 2 MOTIVARE IN MANIERA CHIARA LE SOLUZIONI PROPOSTE A CIASCUNO DEGLI ESERCIZI SVOLTI ESERCIZIO (9 punti) Progettare una rete

Dettagli

α =ωt. =ωr in senso antiorario, dove ω indica la velocità angolare. Supponiamo che al tempo t 0

α =ωt. =ωr in senso antiorario, dove ω indica la velocità angolare. Supponiamo che al tempo t 0 Studio cinematico del moto armonico di un punto materiale per la determinazione di due relazioni utili all analisi di circuiti in corrente alternata. prof. Dario Benetti 1 Introduzione. In riferimento

Dettagli