I processi aleatori Ingegneria Clinica A.A

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I processi aleatori Ingegneria Clinica A.A"

Transcript

1 Universià di Roma Sapienza Corso di Elaborazione di Dai e Segnali Biomedici Facolà di Ingegneria Civile e Indusriale I processi aleaori Ingegneria Clinica A.A Francesco Infarinao, PhD Laboraorio di Bioingegneria della Riabiliazione IRCCS San Raffaele Pisana francesco.infarinao@uniroma.i

2 I processi aleaori La paricolare naura di un fenomeno fisiologico è ale da generare forme d onda diverse, ma, poiché le condizioni dell esperimeno non sono muae, niene induce a rienere che ali forma d onda presenino differeni caraerisiche energeiche. Fenomeni aleaori Realizzazioni Grandezze fisiche

3 I processi aleaori La comprensione del fenomeno ci spinge a sviluppare una eoria maemaica, fondaa sulla Teoria della Probabilià, in grado di cogliere gli aspei energeici, misurai da quei valori medi sul empo, in paricolare componene coninua, poenza e funzione di auocorrelazione, condivisi dalle diverse forme d onda osservabili nel fenomeno aleaorio. Fenomeni aleaori Realizzazioni Grandezze fisiche

4 Definizioni Si consideri un fenomeno aleaorio i cui risulai sono inere forme d onda; con il ermine Processo Aleaorio si riferisce all insieme di ali forme d onda, alrimeni dei membri o realizzazioni del processo aleaorio sesso e può essere indicao come ; ω, mediane una descrizione formale che prevede una coppia di insiemi: T è l insieme degli isani emporali su cui sono definii i membri del processo; Ω è l insieme i cui valori ω idenificano ognuno una paricolare realizzazione del processo. Perano, le isanze effeive ; ω i, con T, sono noe solo dopo la conoscenzadiω i Ω.

5 Definizioni L incerezza, quindi, riguarda quale membro andremo effeivamene a osservare nel momeno in cui eseguiremo l esperimeno di misurazione, a valle del quale chiameremo realizzazione il paricolare membro effeivamene misurao. Il processo aleaorio è quindi definio come l insieme dei segnali {; ω: con Te ω Ω} Quando i membri sono sequenze, il processo aleaorio è definio Serie Aleaoria. È possibile esendere i risulai della Saisica Maemaica ai segnali che hanno dominio discreo. Il Teorema del Campionameno permee l esensione dei risulai ai processi aleaori con membri segnali coninui e limiai in banda.

6 Definizioni Fissao un paricolare isane emporale j, il valore j ; ω è una variabile aleaoria, la cui realizzazione dipende da quella di ω Ω; ; ω p /ω Può essere quindi definia la densià di probabilià p j indipendene da ω in corrispondenza dell isane j in cui è prelevaoilcampione ; ω ; ω i p /ω i

7 Definizioni Per le Serie Aleaorie sarà scela la noazione analoga: {n; ω: conn Ze ω Ω} Talenoazione,unavolaeffeuaoilsoreggiodiLpuniω i ai quali corrispondono le realizzazioni n; ω i, i,..., L, sarà indicaapiùagevolmenecome i [n].

8 Definizioni Valori Medi d Insieme e Valori Medi sul Tempo Segnali di naura paricolare pur avendo forme d onda ra loro differeni, condividono la sessa descrizione energeica.

9 Definizioni Tali valori medi sul empo sono compuabili solo avendo a disposizione la forma analiica dell andameno di almeno una delle varie forma d onda condivideni la sessa descrizione energeica. Lo scopo principale della Teoria dei Processi Aleaori è quello di ovviare all assenza di ale descrizione analiica e giungere alla descrizione energeica araverso una modellizzazione socasica. In queso modello i vari segnali sono visi come il risulao di uno specifico meccanismo aleaorio, la sorgene aleaoria.

10 I processi deerminisici I processi deerminisici, o ad aleaorieà paramerica, sono i processi per i quali si può descrivere compleamene la forma d onda generaa dalla sorgene mediane la conoscenza di un numero finio di parameri. Più in generale, le realizzazioni dei processi deerminisici dipendono da pparameri.ilveoredeiparamerisarà:vv,v,,v p. Ogni realizzazione sarà biunivocamene idenificaa da un puno nello p spazio Ω R L aleaorieà del processo consise nello scegliere in - un puno dell insieme Ω. Su ale insieme verrà definia una funzione di misura per calcolare la probabilià di scela dei suoi elemeni.

11 I processi deerminisici: esempio Il processo armonico Si consideri un segnale A 0 cosπf 0 + φ L ampiezza A 0 e la frequenza f 0 sono assegnae, menre la fase φ è aleaoria. In queso caso, ogni realizzazione è compleamene specificaa mediane la conoscenza della fase. La descrizione probabilisica del processo si raduce nella descrizione probabilisica della fase.

12 I processi deerminisici: esempio Il processo armonico Tui i membri del processo aleaorio armonico così descrio avranno la sessa funzione di correlazione: E quindi la sessa poenza: A queso puno poremmo compleare la descrizione probabilisica espliciando la funzione di densià di probabilià della fase φ.

13 I processi deerminisici: esempio Il processo armonico Poremmo ad esempio supporre che la variabile aleaoria Φ sia coninua e definia in[-π, π e assumere disribuzione di probabilià uniforme. Soo quese ipoesi poremmo descrivere i segueni momeni del I e del II ordine:

14 I processi deerminisici: esempio Il processo armonico Nel caso descrio, l aleaorieà paramerica si limiava alla fase. In un ipoesi più generale i parameri aleaori porebbero esserea 0,f 0 eφ In queso caso si avrà un processo aleaorio deerminisico ; A 0, f 0,φ per il quale ogni realizzazione ; A 0, f 0,φ verràindividuaadaunpunodir 3

15 Processi compleamene aleaori Un processo aleaorio porebbe dipendere da un infinià numerabile o addiriura non numerabile di parameri, l associazione biunivoca ra realizzazioni e puni di Ω in queso caso sarebbe esclusivamene conceuale. In quesi casi si parla di processi compleamene aleaori. È possibile considerare un isane e definire la variabile aleaoria le cui deerminazioni sono parialvalore che le realizzazioniassumononell isane.

16 Processi compleamene aleaori cosiuisce una variabile aleaoria esraa dal processo all isane,caraerizzaadallasuadensiàdiprobabilià: p ; Dipendeneda È possibile quindi considerare una coppia di isani, e le variabilialeaoriealeaorie e esrae,condeerminazioni: e con densià di probabilià congiuna: p, ;,

17 Processi compleamene aleaori Generalizzando: è possibile considerare n isani di empo,,, n e le n variabili aleaorie,,, n esrae, con deerminazioni: i i i,,n e con densià di probabilià congiuna: p,,n,, n ;,, n L insieme delle densià di probabilià congiune fino all ordine n si chiama gerarchia di probabilià di ordine n associaa al processo aleaorio.

18 Processi compleamene aleaori Con gerarchia di probabilià di ordine n di solio ci si riferisce allasoladensiàdiprobabiliàcongiunadelle,,, n Tue le gerarchie di ordine inferiore ad n possono infai essere oenue da quesa per saurazione. Dalle densià di probabilià n-dimensionali è possibile calcolare i valori aesi e, in paricolare, i momeni cenrai e non cenrai.

19 Processi compleamene aleaori Daa una variabile aleaoria n-dimensionale esraa da un processo aleaorio, e daa una funzione di n variabili f,, n, si definisce valore aeso di ale funzione o media diinsiemediordinendellaf,, n,laquanià: R n f,..., p n,... n,..., n ;,..., n d... d n In paricolare, ponendo n, ed f k,si ha il momeno di ordinekdellavariabilealeaoriaesraa chedipendeda m k + k p ; d

20 Processi compleamene aleaori Ilvaloreaesodisioieniponendok: Ponendoinvecenef, k k + ; d p m Si ha il momeno miso di ordine k,k delle variabili aleaorieesrae e cheèfunzionedegliisani e,, ;,, R k k d d p m k k

21 Processi compleamene aleaori Sempre nel caso n, si definiscono i momeni cenrai misi come:,, ;,, R k k d d p m m k k µ Il momeno cenrao miso di ordine, viene deo funzione di covarianza

22 Processi sazionari Quando in un processo aleaorio la gerarchia di probabilià di ordine n qualunque non cambia se si cambia l origine dei empi, allora ale processo è deo sazionario. Le caraerisiche saisiche del processo non cambiano nel empo La sorgene non cambia nel empo le sue caraerisiche

23 Processi sazionari In un processo sazionario, quindi, la densià di probabilià del primo ordine p ; non dipende dall isane scelo. La densià di probabilià congiuna p, ;, non dipende dagli isani e ma solamene dalla loro differenza τ - In generale, la densià di probabilià di ordine n p,,n,, n ;,, n è una funzione delle differenze τ i j+ - j

24 Processi sazionari Viceversa, se le gerarchie di ordine n qualunque dipendono solodalledifferenze j+ - j,allorailprocessoèsazionario. Conseguenza di uo ciò: Ilmomenodiordineknondipendedalempo Per k, abbiamo: Valoreaeso Varianza m m σ σ

25 Processi sazionari Eancora: il momeno miso di ordine k,k e la funzione di covarianza dipendonosolodalladifferenzaτ - m k,k, m k,k τ k, k τ Inolre sono legai dalla relazione k τ m, τ-m

26 Processi sazionari La sazionarieà definia viene soliamene indicaa come sazionarieà in senso sreo. Un processo aleaorio si dice invece sazionario in senso lao quando il momeno del primo ordine è una cosane e il momenomisodiordine,dipendesolodaτ - m m cos m,, m, τ

27 Processi ergodici Se ogni realizzazione è ipica del processo sesso, è possibile parlare di una sooclasse dei processi sazionari: i processi ergodici Si supponga di voler calcolare sperimenalmene la gerarchia del primo ordine di un processo, si considerino quindi m realizzazioni del processo sesso,, m e si esamini il valore assuno da ciascuna variabile aleaoria in corrispondenzadiunisane. Per simare una gerarchia del primo ordine posso calcolare l isogramma relaivo a ali m valori

28 Processi ergodici Nel caso generale porei simare la gerarchia di ordine n considerando l isogramma n-dimensionale oenuo prendendonisani,, n. Al crescere del numero di realizzazioni m, l isogramma approssimerà al meglio la densià di probabilià delle n variabili aleaorie esrae dal processo, ovvero la gerarchia di ordine n del processo.

29 Processi ergodici In modo alernaivo porei non operare su m realizzazioni differeni del processo, ma considerare una sola realizzazione dividendo l asse delle ascisse in m pari; quindi porei allineare emporalmene ali frammeni e considerare ciascuno di essi come una rappresenazione del processo poiché il processo è sazionario allora è lecio. A queso puno si calcola analogamene l isogramma relaivo all n-esima gerarchia di probabilià.

30 Processi ergodici Se, qualunque sia n, al crescere di m l isogramma calcolao su una sola realizzazione ende allo sesso isogramma oenuo su diverse realizzazioni, allora il processo è ergodico. Ogni singola realizzazione coniene in sé ue le caraerisiche di probabilià dell inero processo. Le gerarchie calcolae in orizzonale in base ad una sola realizzazione coincidono con le gerarchie calcolae in vericale su diverse realizzazioni

31 Processi ergodici

32 Processi ergodici Una realizzazione di un processo aleaorio è un segnale cero. Si supponga sia un segnale di poenza. È possibile definire la media emporale del primo ordine f lim d Sefèpossibiledefinireilvalormedio f lim d

33 Processi ergodici Sef èpossibiledefinirelapoenzadi lim d Considerando una funzione f, di due variabili e un segnale di poenza reale, è possibile definire la media emporale del secondo ordine P f, + τ lim f, + τ d

34 Processi ergodici Se f, allora si avrà la definizione della funzione di auocorrelazione del segnale poiché esso è reale + τ lim + τ d p τ In un processo sazionario, ogni realizzazione deve manenere un ipo di andameno sabile nel empo per queso le realizzazioni sono segnali di poenza.

35 Processi ergodici Per i processi ergodici la media di insieme della f risulerà equivalene alla media emporale relaivamene alla funzione f per qualunque realizzazione del processo. Inparicolare,ilvaloreaesodi èpariallamediaemporale di una qualunque realizzazione. Inolre, la media di insieme di è pari alla media emporale di

36 Processi ergodici Dal momeno che: m + p d è sempre >0 e risula infinio in casi paricolari che escludiamo, poiché per un processo sazionario ed ergodico siha: m lim d P Ne consegue che la poenza del segnale è una quanià sreamene maggiore di zero, quindi ogni realizzazione di un processo sazionario ergodico reale è un segnale di poenza.

37 Processi ergodici Analogamene alle gerarchie del primo ordine, per le gerarchie del secondo ordine possiamo scrivere: f, p, ;, d d R, f, + τ lim f, + τ d Ossia, le medie di insieme del secondo ordine sono uguali alle corrispondeni medie emporali del secondo ordine.

38 Processi ergodici Da ques ulima definizione ne consegue che la funzione di auocorrelazione è uguale al momeno miso di ordine,. p τ lim + τ d + τ m, τ Poiché lo spero di densià di poenza è la rasformaa della funzione di auocorrelazione, possiamo enunciare il eorema di Wiener-Khinchin per i processi aleaori ergodici

39 Teorema di Wiener-KhinchinХинчин Losperodidensiàdipoenzadiunprocessoergodicoèpari alla rasformaa di Fourier del momeno miso di ordine, dellevariabilialeaorie e esraedaaleprocesso: p τ In un processo ergodico, sebbene le diverse realizzazioni siano differeni, esse sono caraerizzae dallo sesso valor medio, dalla sessa funzione di auocorrelazione e dallo sesso spero di densià di poenza.

40 Teorema Spero di densià di poenza di un processo S.E. con valore aeso non nullo Dao un processo sazionario ergodico con valore aeso m non nullo, allora lo spero di densià di poenza presena nell origineunimpulsodidiracdiampiezzam La dimosrazione è lasciaa agli sudeni.

41 Processi noevoli Processo armonico Abbiamo già viso il processo armonico così definio: A cosπf 0 + φ L ampiezza A e la frequenza f 0 sono assegnae, menre la fase φ è aleaoriaedècaraerizzaadalladensiàdiprobabiliàp Φ φ È possibile calcolare la gerarchia del primo ordine del processo considerando,variabilealeaoriaesraanell isanediempo. A cosπf 0 + φ fφ; èinfaiunafunzionediφ chedipendeda. Le realizzazioni del processo sono ue le possibili sinusoidi con sessa ampiezzaaefrequenzaf 0 efasediversa.

42 Processi noevoli Processo armonico Definisco per prima cosa la funzione φ inversa: φ g ; -πf 0 ± arccos /A+kπ Poiché in generale: p d y p g y g y dy epoiché: d d g ; A per є[-a,a]

43 Si avrà per є[-a, A]: Processi noevoli Processo armonico ; ; g p A p Φ ϕ ϕ + + Φ Φ A f p A f p A 0 0 arccos arccos π π Poiché la fase è saa definia ra [-π,+π] allora sono sai eliminai i ermini kπ.

44 Processi noevoli Processo armonico La densià di probabilià così definia dipende da e quindi il processo non è sazionario. L unico modo di rendere indipendene la gerarchia del primo ordine da è rendere p Φ φ cosane e quindi p Φ φ/π. In queso caso si avrà per є[-a, A]: p A π + π π A

45 Processi noevoli Processo armonico La circosanza che la fase sia uniformemene disribuia in [-π, +π] rappresena una condizione necessaria affinché la gerarchia del primo ordine sia sazionaria. p π A -A A

46 Processi noevoli Processo armonico Dal grafico si può vedere che i valori prossimi a ±A sono più probabili di quelli prossimi allo zero. Analizzando l andameno grafico di una sinusoide infai si può noare che essa saziona in corrispondenza dei puni di massimo e di minimo menre araversa più bruscamene i puni di zero. L uniformià della fase non è solo necessaria ma anche sufficiene per la sazionarieà della gerarchia del primo ordine.

47 È possibile dimosrare che anche la gerarchia del secondo ordine è sazionaria non dipende dagli isani e ma dalla soladifferenzaτ -. Infai: A cosπf 0 +φ A cosπf 0 +φ+πf 0 τ Processi noevoli Processo armonico A cosπf 0 +φcosπf 0 τ-a sinπf 0 +φsinπf 0 τ cosπf 0 τ-a sinπf 0 +φsinπf 0 τ cos π ϕ π τ 0 0 cosπf 0 τ- A A f + sin f

48 cosπf 0 τ- Processi noevoli Processo armonico A A cos πf + ϕsinπf τ 0 0 A sin πf τ 0 cosπf 0 τ- La èunafunzionechedipendesolameneda edaτ. Poiché esise un legame deerminisico ra e, la densià di probabilià di condizionaa a dipende necessariamene solo dalla differenza τ: noa ed assegnao τ,èpossibilecalcolarela. p ;, p ;τ Inolre, poiché la gerarchia del primo ordine non dipende da, si avrà: p, ;, p ;τ p

49 Processi noevoli Processo armonico p, ;, p ;τ p La densià di probabilià del secondo ordine dipende solo da τ enondaenrambigliisani e Si può procedere analogamene a quano viso per dimosrare che ogni gerarchia di ordine n dipende solo dalle n- differenze j+ - j Queso dimosra che il processo è sazionario. L uniformià della fase in [-π, π] risula condizione necessaria e sufficiene per la sazionarieà del processo armonico

50 Il processo armonico è anche ergodico. Si calcoli il valor medio: Processi noevoli Processo armonico Acosπf 0 + ϕ π A cos πf ϕ p ϕ dϕ 0 + π π Acosπf 0 + ϕ dϕ π π Φ 0 Φ p Φ φ è una recra πe π L inegrale di una funzione periodica pari eseso ad un periodo è nullo

51 Processi noevoli Processo armonico Poiché il processo è ergodico, ogni sua realizzazione è un segnale di poenza. Si calcoli la poenza: P A cos πf 0 + ϕ Φ A π cos πf + ϕ dϕ 0 π π cos α/ +cosα

52 Processi noevoli Processo armonico Poiché il processo è ergodico, ogni sua realizzazione è un segnale di poenza. Si calcoli la poenza: cos α/ +cosα A π + cos4 π f ϕ ϕ 0 + d 4π π A + π 4π π cos4πf 0 + π ϕ dϕ A L inegrale di una funzione periodica pari eseso ad un periodo è nullo

53 τ τ τ ; p + τ ϕ τ π ϕ π ; cos cos 0 0 Φ f A f A Si calcoli la funzione di auocorrelazione per una realizzazione del processo: Processi noevoli Processo armonico ϕ τ π ϕ π cos cos f A f A ϕ ϕ τ π ϕ π π π π d f f A cos cos Formule di Werner: cosαcosβ/ [cosα-β+cosα+β]

54 Processi noevoli Processo armonico Si calcoli la funzione di auocorrelazione per una realizzazione del processo: π A [cos πf 4 π π τ 0 Formule di Werner: cosαcosβ/ [cosα-β+cosα+β] + cosπf 0 + τ + ϕ ] dϕ L inegrale di una funzione periodica pari eseso ad un periodo è nullo π A cos πf τ dϕ 0 4π π A cos τ Risulao già noo per i πf 0 segnali deerminisici!

55 Processi noevoli Processo armonico Applichiamo il eorema di Wiener-Kinchin e ricaviamo lo spero di densià di poenza dalla rasformaa della funzione di auocorrelazione: P A f F cos πf τ 0 A A δ f f 0 + δ 4 4 f + f 0

56 Processi noevoli Processo armonico Si può ricavare facilmene il valore della poenza calcolando l inegrale dello spero di densià di poenza. + A A P P f A Anchelo spero didensiàdipoenzacheèsaodefinioper una realizzazione è comune a ue le realizzazioni del processo grazie all ergodicià del processo sesso.

57 Processi noevoli Processo Gaussiano Un processo aleaorio si dice Gaussiano se la sua gerarchia di ordine n qualunque è cosiuia da una densià di probabilià Gaussiana. La densià di probabilià della variabile aleaoria n- dimensionale,, n esraa dal processo negli n isani,, n èparia: n P π n de K e [ / m T K m In processo aleaorio Gaussiano la gerarchia di ordine n qualunque è idenificaa dal veore dei valori medi e dalla suamaricedellecovarianzak ]

58 Processi noevoli Processo Gaussiano Èsufficieneconoscerelafunzionedivalormedioperogni elafunzionedicovarianzaperogni,. Se il processo è sazionario il valor medio è cosane e la covarianzaèunafunzionechedipenderàsolodaτ -. I processi gaussiani sono uilizzai per modellare segnali aleaori originai come somma di diverse componeni caoiche ad esempio il rumore ermico, per il eorema del limie cenrale infai la combinazione lineare di un gran numero di variabili aleaorie presena una ddp con andameno Gaussiano.

59 Processi noevoli Processo Gaussiano Si supponga un processo Gaussiano sazionario ergodico a valor medio nullo, bianco nella frequenza [-w, +w], con w e varianzaσ noa. Caraerizziamo il processo: Parendo dalla funzione di auocorrelazione: p p τ τ + τ m m, ; τ Quesa espressione risula sempre valida: la funzione di auocorrelazione di un processo aleaorio sazionario ed ergodico è pari alla funzione di covarianza più il quadrao del suo valore aeso. ; τ + m

60 Processi noevoli Processo Gaussiano Dire che il processo è bianco in [-w, +w] significa che il suo spero di densià di poenza è cosane in ale inervallo. PfCrec w f Con C cosane. Posso riscrivere quindi: p τ k τ + m p 0 k0 + m p 0 σ L auocorrelazione nell origine è anche l inegrale dello spero di densià di poenza, quindi:

61 Processi noevoli Processo Gaussiano p 0 σ Poiché PfC rec w fallora: + P f e 0 df C σ σ w È possibile calcolare la funzione di covarianza in queso caso pari alla funzione di auocorrelazione, grazie all anirasformaa dello spero di densià di poenza.

62 Trasformazioni di processi aleaori Due processi aleaori e Y si dicono saisicamene indipendeni quando, comunque si esragga una variabile n- dimensionale e una variabile Y k-dimensionale, quese sono variabili aleaorie saisicamene indipendeni. Le sorgeni che generano i processi non presenano legami saisici Nel seguio verranno prese in considerazione alcune operazioni uili ra processi aleaori.

63 Trasformazioni di processi aleaori Somma di processi aleaori Dai due processi aleaori e Y, si consideri, per ogni coppia di realizzazioni e y, il segnale z oenuo dalla loro somma. Il segnale z così definio può essere rienua una realizzazione di un nuovo processo Z somma dei processi di parenza. Se i processi e Y sono sazionari ed ergodici allora anche Z lo sarà.

64 Trasformazioni di processi aleaori Somma di processi aleaori Poiché Z è ergodico, la sua media emporale coinciderà col valore aeso: Z z z Y y + Y y y + + Poiché anche e Y sono ergodigi

65 Trasformazioni di processi aleaori Somma di processi aleaori La poenza di Z sarà quindi: P z P + Py + y Se i processi hanno valor medio nullo, allora la poenza del processo somma è la somma delle poenze dei processi.

66 Trasformazioni di processi aleaori Somma di processi aleaori Analogamene si può dimosrare, enendo cono dell ergodicià e dell incorrelazione, la funzione di auocorrelazione: p zz τ p τ + pyy τ + y Per τ0 si oiene di nuovo la poenza di Z, se i valori aesi dei processi sono nulli, si oiene di nuovo: p τ τ τ zz p + pyy

67 Trasformazioni di processi aleaori Somma di processi aleaori Trasformando l auocorrelazione si oiene lo spero di densià di poenza: f y f P f P f P δ + + f y f P f P f P y z δ + +

68 Trasformazioni di processi aleaori Prodoo di processi aleaori Dai due processi aleaori e Y, si consideri, per ogni coppia di realizzazioni e y, il segnale z oenuo dal loro prodoo. Il segnale z così definio può essere rienua una realizzazione di un nuovo processo Z prodoo dei processi di parenza. Se i processi e Y sono sazionari ed ergodici allora anche Z lo sarà.

69 Trasformazioni di processi aleaori Prodoo di processi aleaori Poiché Z è ergodico, la sua media emporale coinciderà col valore aeso: z z Z y Y y y Y Poiché anche e Y sono ergodigi

70 Trasformazioni di processi aleaori Prodoo di processi aleaori Analogamene a quano viso per la somma di processi si avrà: P z P P y p zz τ p τ τ pyy P f P f * Py f z

Processi stocastici e affidabilità

Processi stocastici e affidabilità Processi socasici e affidabilià ω Dao un esperimeno casuale, si assuma di associare ad ogni ( ω ) esio ω una funzione x, di. Risula così definio un insieme di funzioni del empo, deo processo socasico,

Dettagli

1 Catene di Markov a stati continui

1 Catene di Markov a stati continui Caene di Markov a sai coninui In queso caso abbiamo ancora una successione di variabili casuali X 0, X, X,... ma lo spazio degli sai è un insieme più che numerabile. Nel seguio supporremo che lo spazio

Dettagli

Terza lezione: Processi stazionari

Terza lezione: Processi stazionari Teoria dei processi casuali a empo coninuo Terza lezione: Concei inroduivi Il conceo di sazionarieà Sazionarieà in senso lao Esempi e modelli 005 Poliecnico di Torino 1 Concei inroduivi Significao di sazionarieà

Dettagli

Medie statistiche Processi stazionari Trasformazioni di processi casuali Ergodicità di processi WSS Analisi spettrale di processi WSS

Medie statistiche Processi stazionari Trasformazioni di processi casuali Ergodicità di processi WSS Analisi spettrale di processi WSS Teoria dei segnali Unià 4 Teoria dei processi casuali a empo coninuo Teoria dei processi casuali a empo coninuo Medie saisiche Processi sazionari Trasformazioni di processi casuali Ergodicià di processi

Dettagli

Teoria dei Segnali. La Convoluzione (esercizi) parte prima

Teoria dei Segnali. La Convoluzione (esercizi) parte prima Teoria dei Segnali La Convoluzione (esercizi) pare prima 1 Si ricorda che la convoluzione ra due segnali x() e y(), reali o complessi, indicaa simbolicamene come: C xy () = x() * y() è daa indifferenemene

Dettagli

Ci domandiamo allora se e sempre possibile rappresentare una funzione in questo modo.

Ci domandiamo allora se e sempre possibile rappresentare una funzione in questo modo. 1. Serie di Fourier I problemi al bordo associai ad equazioni differenziali si sanno risolvere con il meodo di separazione delle variabili solano se il dao iniziale si rappresena nella forma fx = a cosx

Dettagli

*5$1'(==(3(5,2',&+( W GW

*5$1'(==(3(5,2',&+( W GW *51'((3(5'&+( 3UQFSDOGQ]RQ Una grandezza empodipendene D) si definisce SURGFD quando ad uguali inervalli T assume valori uguali cioè quando vale la relazione (con n inero qualsiasi): ( ) D( Q) D + (1)

Dettagli

x(t) y(t) 45 o x x(t) -2T

x(t) y(t) 45 o x x(t) -2T Eserciazione 0 - Processi casuali Esercizio Si consideri lo schema di fig., dove =A cos(!0 + ) e e una cosane. Si consideri il paramero A come una variabile casuale uniformemene disribuia ra 0 e.calcolare

Dettagli

Geometria analitica del piano pag 7 Adolfo Scimone. Rette in posizioni particolari rispetto al sistema di riferimento

Geometria analitica del piano pag 7 Adolfo Scimone. Rette in posizioni particolari rispetto al sistema di riferimento Geomeria analiica del piano pag 7 Adolfo Scimone Ree in posizioni paricolari rispeo al sisema di riferimeno L'equazione affine di una rea a + + c = 0 può assumere forme paricolari in relazione alla posizione

Dettagli

Processo di Arrivi di Poisson

Processo di Arrivi di Poisson CALCOLO DELLE PROBABILITA Processo di Arrivi di Poisson Per arrivo riferimeno. si inende un qualsiasi eveno casuale che si realizza in un deerminao sisema di Un processo di arrivi è un flusso di eveni

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Prima prova Intermedia

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Prima prova Intermedia Milano, 4//003 Corso di Laurea in Ingegneria Informaica (Laurea on Line) Corso di Fondameni di Segnali e rasmissione Prima prova Inermedia Carissimi sudeni, scopo di quesa prima prova inermedia è quello

Dettagli

Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (19/01/2015)

Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (19/01/2015) Corso di Laurea in Maemaica Docene: Claudia Anedda Analisi Maemaica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (19/1/215) 1) Daa la serie x b e nx [(n + 1) 2 e x n 2 ], n1 b N +, b pari: i) dimosrare che essa è una serie

Dettagli

intervalli di tempo. Esempio di sistema oscillante: Fig. 1 Massa m che può traslare in una sola direzione x, legata ad una molla di rigidezza k.

intervalli di tempo. Esempio di sistema oscillante: Fig. 1 Massa m che può traslare in una sola direzione x, legata ad una molla di rigidezza k. Sudio delle vibrazioni raa ogni oscillazione di una grandezza inorno ad una posizione di equilibrio. La forma piu semplice di oscillazione e il moo armonico che puo i essere descrio da un veore roane Ae

Dettagli

UNIVERSITÀ di ROMA TOR VERGATA

UNIVERSITÀ di ROMA TOR VERGATA UNIVERSITÀ di ROMA TOR VERGATA Corso di Probabilià e Saisica 26-7 PBaldi, GTerenzi Tuorao 5, 2 aprile 27 Corso di Laurea in Maemaica Esercizio Dire se esisono delle cosani c ali che le funzioni a) f (x)

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondameni di elecomunicazioni - SEGNALI E SPERI Prof. Mario Barbera [pare ] Sruura della lezione Proprieà dei segnali Valore medio, valore efficace, poenza, energia rasformaa di Fourier e speri

Dettagli

Controlli Automatici L

Controlli Automatici L Segnali e rasformae - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Segnali e rasformae DEIS-Universià di Bologna el. 5 93 Email: crossi@deis.unibo.i URL: www-lar.deis.unibo.i/~crossi Segnali e rasformae - Segnali

Dettagli

TRASFORMATA DI FOURIER DI DISTRIBUZIONI

TRASFORMATA DI FOURIER DI DISTRIBUZIONI TRASFORMATA DI FOURIER DI DISTRIBUZIONI Tue le proprieà vise per la rasformaa di Fourier sono applicabili alle funzioni dello spazio S. Queso permee di rasferire le sesse proprieà alle disribuzioni di

Dettagli

TRASFORMAZIONE DEI SEGNALI. Lineari (tra cui il Filtraggio) Non Lineari

TRASFORMAZIONE DEI SEGNALI. Lineari (tra cui il Filtraggio) Non Lineari TRASFORMAZIONE DEI SEGNALI SENZA MEMORIA: ZMNL (Zero-Memory Non Lineariy) g x( ) y = CON MEMORIA: Lineari (ra cui il Filraggio) Non Lineari L5/1 TRASFORMAZIONI SENZA MEMORIA (ISTANTANEE) y Limiazione dura

Dettagli

f v, lim allora x, y x, y e analogamente se 0,1 Osserviamo che la derivata direzionale esiste per ogni punto x y e ogni vettore,2 0,0 cos 2 1

f v, lim allora x, y x, y e analogamente se 0,1 Osserviamo che la derivata direzionale esiste per ogni punto x y e ogni vettore,2 0,0 cos 2 1 DERIVATA DIREZIONALE La definizione di derivaa direzionale è y, lim,, f v y v f y v, v Se v, allora, y, y e analogamene se,, y, y f, y y Calcolare la derivaa direzionale della funzione dove v allora dom

Dettagli

SEGNALI E SISTEMI (a.a ) Prof. M. Pavon Esercizi risolti 6 Attenzione: u(t) = 1l(t)

SEGNALI E SISTEMI (a.a ) Prof. M. Pavon Esercizi risolti 6 Attenzione: u(t) = 1l(t) SEGNALI E SISTEMI (a.a. 9-) Prof. M. Pavon Esercizi risoli 6 Aenzione: u() = l(). Si deermini il periodo fondamenale T e i coefficieni di Fourier a k del segnale a empo coninuo sen + 4 cos + cos(6 π 4

Dettagli

Circuiti dinamici. Circuiti del primo ordine. (versione del ) Circuiti del primo ordine

Circuiti dinamici. Circuiti del primo ordine.  (versione del ) Circuiti del primo ordine ircuii dinamici ircuii del primo ordine www.die.ing.unibo.i/pers/masri/didaica.hm (versione del 4-5- ircuii del primo ordine ircuii del primo ordine: circuii il cui sao è definio da una sola variabile

Dettagli

Equazioni differenziali lineari

Equazioni differenziali lineari 0.0. 2. Equazioni differenziali lineari Da un puno di visa dinamico, i sisemi lineari sazionari sono descrii da equazioni differenziali ordinarie lineari a coefficieni cosani: a n d n y d n + a n d n y

Dettagli

Corso di laurea in Ingegneria Meccatronica CONTROLLI AUTOMATICI E CA - 03 FUNZIONE DI TRASFERIMENTO

Corso di laurea in Ingegneria Meccatronica CONTROLLI AUTOMATICI E CA - 03 FUNZIONE DI TRASFERIMENTO Auomaion Roboics and Sysem CONTROL Corso di laurea in Ingegneria Meccaronica CONTROLLI AUTOMATICI E AZIONAMENTI ELETTRICI CA - 03 FUNZIONE DI TRASFERIMENTO Universià degli Sudi di Modena e Reggio Emilia

Dettagli

Equazioni Differenziali (5)

Equazioni Differenziali (5) Equazioni Differenziali (5) Daa un equazione differenziale lineare omogenea y n + a n 1 ()y n 1 + a 0 ()y = 0, (1) se i coefficieni a i non dipendono da, abbiamo viso che le soluzioni si possono deerminare

Dettagli

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI. Fondamenti Segnali e Trasmissione

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI. Fondamenti Segnali e Trasmissione SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI Fondameni Segnali e Trasmissione Definizione di sisema Sisema: Da un puno di visa fisico e un disposiivo ce modifica un segnale (), deo ingresso, generando il segnale y(),

Dettagli

Soluzione. Le componenti del gradiente sono le derivate parziali della funzione: cos y 0 (x 0, y 0 ) domf =R 2. sin y 0 (x x 0 ) + e x 0

Soluzione. Le componenti del gradiente sono le derivate parziali della funzione: cos y 0 (x 0, y 0 ) domf =R 2. sin y 0 (x x 0 ) + e x 0 Gradiene e piano angene Definizione 1 Sia f : A R 2 R, f derivabile in (x 0, y 0 ) A). Definiamo il veore gradiene di f in (x 0, y 0 ): f(x 0, y 0 ) = (f x (x 0, y 0 ), f y (x 0, y 0 )). Definiamo il piano

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccatronica

CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccatronica CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccaronica TRASFORMATE DI LAPLACE Prof. Cesare Fanuzzi Ing. Crisian Secchi e-mail: cesare.fanuzzi@unimore.i, crisian.secchi@unimore.i hp://www.auomazione.ingre.unimore.i

Dettagli

Svolgimento. Applicando la formula di Eulero. x(t) = e ( 1+j20)t 2j = 2je t ( cos 20t + j sin 20t) = 2e t (j cos 20t sin 20t) quindi

Svolgimento. Applicando la formula di Eulero. x(t) = e ( 1+j20)t 2j = 2je t ( cos 20t + j sin 20t) = 2e t (j cos 20t sin 20t) quindi SEGNALI E SISTEMI (a.a. 9-) Prof. M. Pavon Esercizi risoli. Si esprima la pare reale di x() = e ( +j) j, R nella forma Ae a cos(ω + ϕ) con A, a, ω, φ reali con A > e π < φ π. Svolgimeno. Applicando la

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Prima prova Intermedia

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Prima prova Intermedia Milano, 5//00 Corso di Laurea in Ingegneria Informaica (Laurea on Line Corso di Fondameni di Segnali e rasmissione Prima prova Inermedia Carissimi sudeni, scopo di quesa prima prova inermedia è quello

Dettagli

La risposta di un sistema lineare viscoso a un grado di libertà sollecitato da carichi periodici. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

La risposta di un sistema lineare viscoso a un grado di libertà sollecitato da carichi periodici. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 La risposa di un sisema lineare viscoso a un grado di liberà solleciao da carichi periodici Prof. Adolfo Sanini - Dinamica delle Sruure 1 Inroduzione 1/ Un carico p() si dice periodico quando assume indefiniamene

Dettagli

Teoria dei segnali terza edizione

Teoria dei segnali terza edizione eoria dei segnali Capiolo 4 Sisemi monodimensionali a empo coninuo SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI Soluzione dell esercizio 4. Il segnale x () coniene le requenza = and = 7 / ( ) = 3.5 / quindi, disorsioni di

Dettagli

Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria

Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria Universià di Napoli Parenope Facolà di Ingegneria Corso di Comunicazioni Elerice docene: Prof. Vio Pascazio a Lezione: 7/04/003 Sommario Caraerizzazione energeica di processi aleaori Processi aleaori nel

Dettagli

Cinematica moto armonico. Appunti di Fisica. Prof. Calogero Contrino

Cinematica moto armonico. Appunti di Fisica. Prof. Calogero Contrino 2006 Cinemaica moo armonico Appuni di Fisica Prof. Calogero Conrino : definizione Il moo di un puno maeriale P è deo armonico se soddisfa le segueni condizioni: La raieoria è un segmeno. Le posizioni occupae

Dettagli

1. ESEMPIO DI CINEMATICA DI UN SISTEMA A DUE CORPI RIGIDI

1. ESEMPIO DI CINEMATICA DI UN SISTEMA A DUE CORPI RIGIDI . ESEMPIO DI CINEMATICA DI UN SISTEMA A DUE CORPI RIGIDI Dao il sisema illusrao in Figura, consisene in due barre rigide connesse da un giuno di roazione orizzonale ; la prima barra è vincolaa a ruoare

Dettagli

Soluzioni degli esercizi di Analisi Matematica I

Soluzioni degli esercizi di Analisi Matematica I Sapienza - Universià di Roma - Corso di Laurea in Ingegneria Eleroecnica Soluzioni degli esercizi di Analisi Maemaica I A.A. 6 7 - Docene: Luca Baaglia Lezione del Dicembre 6 Argomeno: Equazioni differenziali,

Dettagli

Esercizio 1 [punti 4] Si tracci il grafico dei segnali a. x 1 (t) = x( t + 2), t R, b. x 2 (t) = x( t 1), t R, sapendo che x(t) =

Esercizio 1 [punti 4] Si tracci il grafico dei segnali a. x 1 (t) = x( t + 2), t R, b. x 2 (t) = x( t 1), t R, sapendo che x(t) = Esercizio [puni 4] Prova scria di SEGNALI E SISTEMI 5 seembre 2003 Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a. 2002-2003) Teso e Soluzione (redaa da L. Finesso) Si racci il grafico dei segnali a. x

Dettagli

Grandezze scalari e vettoriali

Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari e veoriali Esempio veore sposameno: Esisono due ipi di grandezze fisiche. a)grandezze scalari specificae da un valore numerico (posiivo negaivo o nullo) e (nel caso di grandezze dimensionae)

Dettagli

Tratto dal Corso di Telecomunicazioni Vol. I Ettore Panella Giuseppe Spalierno Edizioni Cupido. lim. 1 t 1 T

Tratto dal Corso di Telecomunicazioni Vol. I Ettore Panella Giuseppe Spalierno Edizioni Cupido. lim. 1 t 1 T rao dal Corso di elecomunicazioni Vol. I ore Panella Giuseppe Spalierno dizioni Cupido 4. nergia e Poenza Dao un segnale di ampiezza s() si definisce energia oale il valore del seguene inegrale: + / /

Dettagli

SOLUZIONI SCRITTO DI ANALISI MATEMATICA II - 24/06/08. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni

SOLUZIONI SCRITTO DI ANALISI MATEMATICA II - 24/06/08. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni SOLUZIONI SCRITTO DI ANALISI MATEMATICA II - 4/06/08 C.L. in Maemaica e Maemaica per le Applicazioni Prof. K. R. Payne e Do. M. Calanchi, C. Tarsi, L. Vesely Soluzione esercizio. (a) Sia f definia da f(x)

Dettagli

SISTEMI A TEMPO DISCRETO. x t + = f x( t ),u( t ) = Ax( t ) + Bu( t ), x( t ) = x R y(t) = η x(t),u(t) = Cx(t) + Du(t)

SISTEMI A TEMPO DISCRETO. x t + = f x( t ),u( t ) = Ax( t ) + Bu( t ), x( t ) = x R y(t) = η x(t),u(t) = Cx(t) + Du(t) Assumiamo la variabile emporale discrea; sia f lineare. Si consideri la seguene rappresenazione implicia: 1 x f x,u Ax Bu, x x R y η x,u Cx Du n 1 1 Rappresenazioni equivaleni Si consideri la rasformazione:

Dettagli

STABILITÀ DI SISTEMI DINAMICI STABILITÀ INGRESSO-USCITA (BIBO)

STABILITÀ DI SISTEMI DINAMICI STABILITÀ INGRESSO-USCITA (BIBO) 3 Capiolo STABILITÀ DI SISTEMI DINAMICI STABILITÀ INGRESSO-USCITA (BIBO) Un generico sisema è deo sabile se, ecciao da una qualsiasi funzione di enraa ale da essere sempre limiaa, risponde con una uscia

Dettagli

Recupero 1 compitino di Analisi Matematica 2 Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano. A.A. 2018/2019. Prof. M. Bramanti

Recupero 1 compitino di Analisi Matematica 2 Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano. A.A. 2018/2019. Prof. M. Bramanti Recupero 1 compiino di Analisi Maemaica Ingegneria Eleronica. Poliecnico di Milano Es. Puni A.A. 18/19. Prof. M. Bramani 1 Tema n 1 3 4 5 6 To. Cognome e nome in sampaello codice persona o n di maricola

Dettagli

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI RISPOSTA IN FREQUENZA SISTEMI LTI Inroduzione Se il segnale d ingresso di un sisema Lineare Tempo-Invariane LTI e un esponenziale complesso, l

Dettagli

Volume FISICA. Elementi di teoria ed applicazioni. Fisica 1

Volume FISICA. Elementi di teoria ed applicazioni. Fisica 1 Volume FISICA Elemeni di eoria ed applicazioni Fisica ELEMENTI DI TEORIA ED APPLICAZIONI Fisica CUES Cooperaiva Universiaria Edirice Salerniana Via Pone Don Melillo Universià di Salerno Fisciano (SA)

Dettagli

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del log 1 + x2 y 2

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del log 1 + x2 y 2 Analisi Maemaica II Corso di Ingegneria Gesionale Compio del 5-7-7 - È obbligaorio consegnare ui i fogli, anche la brua e il eso. - Le rispose senza giusificazione sono considerae nulle. Esercizio. puni

Dettagli

INTRODUZIONE. { t n } è completamente specificato. 1 Definizione e classificazione dei segnali.

INTRODUZIONE. { t n } è completamente specificato. 1 Definizione e classificazione dei segnali. INRODUZIONE Definizione e classificazione dei segnali. Una grandezza fisica, alla cui variazione in funzione di deerminae variabili, quali, ad esempio, il empo, le coordinae di un puno nel piano o enrambe,

Dettagli

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI 1 Fondameni di segnali Fondameni e rasmissione TLC Definizione di sisema Sisema: Da un puno di visa fisico e un disposiivo ce modifica un segnale x(, deo ingresso, generando

Dettagli

Velocità istantanea. dx dt. Università degli Studi di Bari Aldo Moro Dip. DiSAAT - Ing. Francesco Santoro Corso di Fisica

Velocità istantanea. dx dt. Università degli Studi di Bari Aldo Moro Dip. DiSAAT - Ing. Francesco Santoro Corso di Fisica Velocià isananea Al diminuire dell inerallo di empo Δ, fissao il empo, la elocià ende ad un alore limie. Riducendo a zero l ampiezza dell inerallo di empo equiarrebbe a deerminare la elocià del puno maeriale

Dettagli

Interruttore ideale. + v(t) i(t) t = t 0. i(t) = 0 v(t) = 0. i(t) v(t) v(t) = 0 i(t) = 0. Per t > t 0. interruttore di chiusura

Interruttore ideale. + v(t) i(t) t = t 0. i(t) = 0 v(t) = 0. i(t) v(t) v(t) = 0 i(t) = 0. Per t > t 0. interruttore di chiusura Inerruore ideale inerruore di chiusura { i() = 0 v() = 0 inerruore di aperura { v() = 0 i() = 0 per < 0 per > 0 per < 0 per > 0 v() i() = 0 v() i() = 0 Esempio: inerruore ideale di aperura Per < 0, i()

Dettagli

Il modello di crescita deriva dalla logica del tasso di interesse semplice

Il modello di crescita deriva dalla logica del tasso di interesse semplice Eserciazione 7: Approfondimeni sui modelli di crescia. Crescia arimeica, geomerica, esponenziale. Calcolo del asso di crescia e del empo di raddoppio. Viviana Amai 03/06/2009 Modelli di crescia Nella prima

Dettagli

Geometria analitica del piano pag 1 Adolfo Scimone

Geometria analitica del piano pag 1 Adolfo Scimone Geomeria analiica del piano pag Adolfo Scimone GEOMETRIA ANALITICA Lo scopo della geomeria analiica è quello di individuare i puni di una rea, di un piano, dello spazio, o più in generale gli eni geomerici

Dettagli

Corso DUT di Comunicazioni Elettriche per Elettronici

Corso DUT di Comunicazioni Elettriche per Elettronici Corso DU di per Eleronici A cura di R.. Gaudino Versione.0 del 5//000 INDICE EORIA DELLA PROBABILIÀ... 3. EORIA ASSIOMAICA DELLA PROBABILIÀ...3.. Frequenza saisica... 3.. Esercizi sulla eoria assiomaica

Dettagli

Verifica di Matematica Classe V

Verifica di Matematica Classe V Liceo Scienifico Pariario R. Bruni Padova, loc. Pone di Brena, 6/3/17 Verifica di Maemaica Classe V Soluzione Problemi. Risolvi uno dei due problemi: 1. Facciamo il pieno. Il serbaoio del carburane di

Dettagli

e sostituendo il valore =6 si ottiene che:

e sostituendo il valore =6 si ottiene che: ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO Sessione Ordinaria 011 CORSO DI ORDINAMENTO Quesionario Quesio 1 Poniamo = con i limii geomerici 0

Dettagli

TRASFORMATE DI LAPLACE

TRASFORMATE DI LAPLACE CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gesione Indusriale e della Inegrazione di Impresa hp://www.auomazione.ingre.unimore.i/pages/corsi/conrolliauomaicigesionale.hm Trasformae di Laplace Gli esempi visi

Dettagli

ESERCIZI di TEORIA dei SEGNALI. La Correlazione

ESERCIZI di TEORIA dei SEGNALI. La Correlazione ESERCIZI di TEORI dei SEGNLI La Correlazione Correlazione Si definisce correlazione (o correlazione incrociaa o cross-correlazione) ra i due segnali di energia, in generale complessi, x() e y() la quanià:

Dettagli

La Trasformata di Fourier: basi matematiche ed applicazioni. Parte III

La Trasformata di Fourier: basi matematiche ed applicazioni. Parte III Meodi di Calcolo per la Chimica A.A. 6-7 Marco Ruzzi a rasformaa di Fourier: basi maemaiche ed applicazioni Pare Showing a Fourier ransform o a physics suden generally produces he same reacion as showing

Dettagli

Modelli stocastici per la volatilità

Modelli stocastici per la volatilità Modelli socasici per la volailià Dai modelli di volailià a media mobile ai modelli GARCH I modelli di volailià con medie mobili assumono ce i rendimeni siano i.i.d. la volailià è cosane nel empo: forniscono

Dettagli

Radiazione e Relativita Ristretta

Radiazione e Relativita Ristretta Radiazione e Relaivia Risrea V Radiazione di mulipolo 16/1/8 E.Menichei 1 Campi eleromagneici variabili Campi associai a cariche mobili variabili Diverse zone spaziali ineressae Vicino alle sorgeni: zona

Dettagli

Modelli stocastici per la volatilità

Modelli stocastici per la volatilità Modelli socasici per la volailià Inroduzione ai modelli GARCH Generalized AuoRegressive Condiional Heeroschedasiciy In un modello GARCH si assume che i rendimeni siano generai da un processo socasico con

Dettagli

0.1 Formula di Gauss e formula di Stokes

0.1 Formula di Gauss e formula di Stokes 1.1 Formula di Gauss e formula di Sokes Siano Ω un apero di R 3, F un campo veoriale definio su Ω, S una superficie la cui chiusura è conenua in Ω. Supponiamo inolre che in S si possano disinguere due

Dettagli

ed interpretare geometricamente il risultato ottenuto. Esprimere, per t 2, l integrale

ed interpretare geometricamente il risultato ottenuto. Esprimere, per t 2, l integrale Fisica Prova d esempio per l esame (MIUR, aprile 019) Problema 1 Due fili reilinei paralleli vincolai a rimanere nella loro posizione, disani 1 m l uno dall alro e di lunghezza indefinia, sono percorsi

Dettagli

ANALISI VETTORIALE ESERCIZI SU EQUADIFF. y = y(y 1)t. = e C e t2 /2 y 1 y

ANALISI VETTORIALE ESERCIZI SU EQUADIFF. y = y(y 1)t. = e C e t2 /2 y 1 y ANALISI VETTORIALE ESERCIZI SU EQUADIFF Esercizio Calcolare l inegrale generale dell equazione differenziale = ( ) e deerminare quali soluzioni sono definie su uo R. Risposa Fuori dagli equilibri = 0 e

Dettagli

ESERCIZI E ALCUNE SOLUZIONI ANALISI MATEMATICA 1 SETTIMANA 27

ESERCIZI E ALCUNE SOLUZIONI ANALISI MATEMATICA 1 SETTIMANA 27 ESERCIZI E ALCUNE SOLUZIONI ANALISI MATEMATICA SETTIMANA 27.. Convergenza di inegrali generalizzai. () Per ognuno dei segueni inegrali impropri deerminae qual è l insieme dei valori del paramero α > per

Dettagli

( ) ( ) Esempio di Prova di MATEMATICA E FISICA - MIUR PROBLEMA 1 (traccia di soluzione di S. De Stefani)

( ) ( ) Esempio di Prova di MATEMATICA E FISICA - MIUR PROBLEMA 1 (traccia di soluzione di S. De Stefani) Esempio di Prova di MATEMATICA E FISICA - MIUR - 8..9 PROBLEMA (raccia di soluzione di S. De Sefani) Assegnae due cosani reali a e (con >), si consideri la funzione ) così definia: )=. A seconda dei possiili

Dettagli

Laboratorio di Fisica I: laurea in Ottica e Optometria

Laboratorio di Fisica I: laurea in Ottica e Optometria Laboraorio di Fisica I: laurea in Oica e Opomeria Misura del empo caraerisico di carica e scarica di un condensaore araverso una resisenza Descrizione Si vuole cosruire un circuio in serie collegando generaore

Dettagli

Regime di capitalizzazione: una famiglia di funzioni fattore di montante che dipende da uno o più parametri.

Regime di capitalizzazione: una famiglia di funzioni fattore di montante che dipende da uno o più parametri. 5. Teoria generale Regimi finanziari Nel capiolo precedene abbiamo inrodoo alcuni parameri in grado di descrivere ualsiasi ipo di regime. Ciò ci permee di definire in generale i regimi finanziari. Regime

Dettagli

Equazioni differenziali lineari

Equazioni differenziali lineari 0.0. 2. Equazioni differenziali lineari Da un puno di visa dinamico, i sisemi lineari sazionari sono descrii da equazioni differenziali ordinarie lineari a coefficieni cosani: a n d n y d n +a n d n y

Dettagli

Equazioni differenziali lineari

Equazioni differenziali lineari 0.0. 2. Equazioni differenziali lineari Da un puno di visa dinamico, i sisemi lineari sazionari sono descrii da equazioni differenziali ordinarie lineari a coefficieni cosani: a n d n y d n +a n d n y

Dettagli

Facoltà di Economia - Università di Sassari Anno Accademico Dispense Corso di Econometria Docente: Luciano Gutierrez

Facoltà di Economia - Università di Sassari Anno Accademico Dispense Corso di Econometria Docente: Luciano Gutierrez Facolà di Economia - Universià di Sassari Anno Accademico 2004-2005 Dispense Corso di Economeria Docene: Luciano Guierrez Uilizzo dei modelli di regressione per l analisi della serie soriche Programma:

Dettagli

sedimentazione Approfondimenti matematici

sedimentazione Approfondimenti matematici sedimenazione Approfondimeni maemaici considerazioni sulla velocià L espressione p A F = R (1) che fornisce la relazione sulle forze ageni nel processo della sedimenazine, indica che all inizio il moo

Dettagli

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI 1 Fondameni di segnali Fondameni e rasmissione TLC Inroduzione Se il segnale d ingresso di un sisema Lineare Tempo-Invariane LTI e un esponenziale

Dettagli

Il segnale sinusoidale (tratto da: Segnali elettrici, a cura del Dott. M.Scalia, Ing. F.Guidi, Dott. M.Sperini)

Il segnale sinusoidale (tratto da: Segnali elettrici, a cura del Dott. M.Scalia, Ing. F.Guidi, Dott. M.Sperini) Il segnale sinusoidale (rao da: Segnali elerici, a cura del Do..Scalia, Ing. F.Guidi, Do..Sperini). Inroduzione Fenomeni oscillaori sono preseni in forma empirica nel mondo della fisica: ra gli esempi

Dettagli

9.4.4 Filtro adattato 9.4. FILTRAGGIO DI SEGNALI E PROCESSI 235

9.4.4 Filtro adattato 9.4. FILTRAGGIO DI SEGNALI E PROCESSI 235 9.4. FILRAGGIO DI SEGNALI E PROCESSI 35 Rispose ) Calcoliamo la media emporale: P x = ; / / x () d = /4 /4 () d = 4 = ) Sappiamo che P y = Py (f) df, in cui Py (f) = Y (f), ed a sua vola Y (f) = X (f)

Dettagli

Affidabilità dei sistemi

Affidabilità dei sistemi dei sisemi Un sisema (o uno qualsiasi dei suoi componeni) può essere soggeo a sress casuali. Es: un fusibile in un circuio; una rave di acciaio soo carico; l ala di un aereo soo l influenza di forze Collasso

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Prima prova Intermedia

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Prima prova Intermedia Milano, 0/0/00 Corso di Laurea in Ingegneria Inormaica (Laurea on Line) Corso di Fondameni di elecomunicazioni Prima prova Inermedia Carissimi sudeni, scopo di quesa prima prova inermedia è quello di veriicare

Dettagli

Scienze e Tecnologie Applicate L. Agarossi - ITIS P. Hensemberger - Monza

Scienze e Tecnologie Applicate L. Agarossi - ITIS P. Hensemberger - Monza elemeni di segnali elemeni di segnali SEGNALE il segnale segnale e informazione segnale analogico e digiale il segnale digiale il segnale il segnale si può genericamene definire come una grandezza che

Dettagli

Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici. Stabilità interna di sistemi dinamici

Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici. Stabilità interna di sistemi dinamici Equilibrio e sabilià di sisemi dinamici Sabilià inerna di sisemi dinamici Sabilià inerna di sisemi dinamici Inroduzione allo sudio della sabilià Sabilià inerna di sisemi dinamici TC Sabilià inerna di sisemi

Dettagli

Soluzione degli esercizi del Capitolo 3

Soluzione degli esercizi del Capitolo 3 Soluzione degli esercizi del Capiolo Soluzione dell Esercizio. Ricordando dal Paragrafo A.6 dell Appendice A che è facile oenere ẋ () d d ( (e A e A x + Ae (e A A x + ( A e A( ) x + Ax () + Bu () d ( e

Dettagli

27 DERIVATE DI ORDINI SUCCESSIVI

27 DERIVATE DI ORDINI SUCCESSIVI 27 DERIVATE DI ORDINI SUCCESSIVI Definizione Sia f derivabile sull inervallo I. Se esise la derivaa della funzione x f (x) in x, allora (f ) (x) si dice la derivaa seconda di f in x, e si denoa con f (x)

Dettagli

at e segue q ' t ae 1 bt 0 1 bt 0 t se b 0 b eb a 4 eb e q t 4t e t e e Simulazione ministeriale dell Esame di Stato 2019_2 Matematica e Fisica

at e segue q ' t ae 1 bt 0 1 bt 0 t se b 0 b eb a 4 eb e q t 4t e t e e Simulazione ministeriale dell Esame di Stato 2019_2 Matematica e Fisica Simulazione miniseriale dell Esame di Sao 09_ Maemaica e Fisica Problema n. q a e segue Daa la funzione b b q ' ae b Il cui segno è dao da se b 0 b b q ' ae b 0 b 0 se b 0 se b 0 b a Perano il puno di

Dettagli

Richiami principali ai segnali

Richiami principali ai segnali CAPITOLO 1 Richiami principali ai segnali 1.1. Inroduzione La definizione di segnale pare dall esperienza comune. Esempi di segnale nella via quoidiana sono il segnale acusico che viene prodoo da uno srumeno

Dettagli

State Space Model. Corso di: Analisi delle Serie Storiche. Corso di Laurea Triennale in: Scienze Statistiche A.A. 2017/18

State Space Model. Corso di: Analisi delle Serie Storiche. Corso di Laurea Triennale in: Scienze Statistiche A.A. 2017/18 Sae Space Model Corso di: Analisi delle Serie Soriche Corso di Laurea Triennale in: Scienze Saisiche A.A. 07/8 Generalià Gli Sae Space Models (Modelli nello Spazio degli Sai) forniscono una meodologia

Dettagli

5. L integrale improprio x 2 : (a) diverge. (b) converge a 0 = lim. (c) converge a π 4 (d) è uguale al valore del limite

5. L integrale improprio x 2 : (a) diverge. (b) converge a 0 = lim. (c) converge a π 4 (d) è uguale al valore del limite INTEGRALI IMPROPRI Tes di auovaluazione. L inegrale improprio 5 d : (a) vale 4 5 (c) vale 5 4 (d) è negaivo.. L inegrale improprio 4 + 5 d : (a) vale 4 5 (c) vale 4 5 (d) ende a.. L inegrale improprio

Dettagli

Perturbazioni Dipendenti dal tempo

Perturbazioni Dipendenti dal tempo Perurbazioni dipendeni dal empo in Meccanica Quanisica, Perurbazioni Periodiche, Transizioni di Dipolo Elerico, Dipolo Magneico, Quadripolo Elerico e relaive Regole di Selezione Di Giorgio Busoni Perurbazioni

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA CORSI DI LAUREA IN INGEGNERIA. - Seconda prova scritta di ANALISI MATEMATICA 1 - APPELLO DEL 9 settembre 2013

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA CORSI DI LAUREA IN INGEGNERIA. - Seconda prova scritta di ANALISI MATEMATICA 1 - APPELLO DEL 9 settembre 2013 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA CORSI DI LAUREA IN INGEGNERIA - Seconda prova scria di ANALISI MATEMATICA - APPELLO DEL 9 seembre 0 COGNOME... NOME... MATRICOLA... IMPORTANTE Al ermine della prova

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma:

Nome: Nr. Mat. Firma: Fondameni di Conrolli Auomaici Prova Parziale 8 Aprile 2 - A.A. 2/ Nome: Nr. Ma. Firma: a) Deerminare la rasformaa di Laplace X i (s) dei segueni segnali emporali x i (): x () = 4 + 2 e +5 cos(3 6), x

Dettagli

Università degli Studi di Padova Facoltà di Ingegneria Laurea in Ingegneria Gestionale e Meccanica, Prof. P. Mannucci

Università degli Studi di Padova Facoltà di Ingegneria Laurea in Ingegneria Gestionale e Meccanica, Prof. P. Mannucci Universià degli Sudi di Padova Facolà di Ingegneria Laurea in Ingegneria Gesionale e Meccanica, Prof. P. Mannucci Soluzioni degli esercizi di auoverifica.. Inegrali di superficie.. Dae la superficie Vicenza

Dettagli

Il Value at Risk secondo l approccio parametrico: un esempio semplificato

Il Value at Risk secondo l approccio parametrico: un esempio semplificato Universià degli Sudi di Napoli Federico II Caedra di Economia delle Aziende di Assicurazione Il Value a Risk secondo l approccio paramerico: un esempio semplificao Domenico Curcio, Ph. D. Value a Risk

Dettagli

Perturbazione armonica : teoria generale

Perturbazione armonica : teoria generale Perurbazione armonica : eoria generale Absrac Queso documeno rispecchia buona pare del capiolo XIII del Cohen. Si raa dapprima la ransizione ra due sai dello spero discreo di un non meglio specificao sisema,

Dettagli

Introduzione alla cinematica

Introduzione alla cinematica Inroduzione alla cinemaica La cinemaica si pone come obieivo lo sudio del moo, ovvero lo sudio degli sposameni di un corpo in funzione del empo A ale fine viene inrodoo un conceo asrao: il puno maeriale

Dettagli

La risposta di un sistema lineare viscoso a un grado di libertà sollecitato da carichi impulsivi. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

La risposta di un sistema lineare viscoso a un grado di libertà sollecitato da carichi impulsivi. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 La risposa di un sisema lineare viscoso a un grado di liberà solleciao da carichi impulsivi Prof. Adolfo Sanini - Dinamica delle Sruure 1 Inroduzione 1/2 Un carico p() si definisce impulsivo quando agisce

Dettagli

Stabilità dell equilibrio (parte II)

Stabilità dell equilibrio (parte II) Appuni di Teoria dei sisemi - Capiolo 5 Sabilià dell equilibrio (pare II) Cenni sui crieri di insabilià... Cenni sulla sabilià dell equilibrio nei sisemi discrei... 3 Crieri di sabilià del movimeno...

Dettagli

Moto in una dimensione

Moto in una dimensione INGEGNERIA GESTIONALE corso di Fisica Generale Prof. E. Puddu LEZIONE DEL 24 SETTEMBRE 2008 Moo in una dimensione Sposameno e velocià Sposameno Il moo di un puno maeriale è deerminao se si conosce, isane

Dettagli

Analisi Matematica 1 Ingegneria Informatica Gruppo 4, canale 6. Argomenti 19 ottobre 2017

Analisi Matematica 1 Ingegneria Informatica Gruppo 4, canale 6. Argomenti 19 ottobre 2017 Analisi Maemaica Ingegneria Informaica Gruppo 4, canale 6 Argomeni 9 oobre 207. Esercizio. Da p://www.ma.unip.i/~moni/a_ing_205/appuni2.pf (Maeriali iaici Successioni numerice.) suiare il capiolo 3 fino

Dettagli

Circuiti del I ordine

Circuiti del I ordine ircuii del I ordine 9 Un circuio è deo del I ordine se coniene un solo elemeno dinamico, condensaore o induore, e per il reso è cosiuio da componeni elerici di ipo algebrico privi di memoria, ovvero generaori

Dettagli

CM89sett.tex COMPLEMENTI DI MATEMATICA a.a Laurea magistrale in Ingegneria Elettrotecnica

CM89sett.tex COMPLEMENTI DI MATEMATICA a.a Laurea magistrale in Ingegneria Elettrotecnica 1 CM89se.ex COMPLEMENTI DI MATEMATICA a.a. 28-29 Laurea magisrale in Ingegneria Eleroecnica Nona seimana 24.11.28 - lunedì (2 ore) Commeno della prova parziale (vd. file CM8IcoA-B-C-D.pdf). Definizione

Dettagli

Esempi di progetto di alimentatori

Esempi di progetto di alimentatori Alimenaori 1 Esempi di progeo di alimenaori Progeo di alimenaore senza circuio di correzione del faore di poenza (PFC) Valore del condensaore Correne di picco Scela diodi Correne RMS Progeo di alimenaore

Dettagli

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott. Franco Obersnel. e 5x dx.

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott. Franco Obersnel. e 5x dx. Universià di Triese Facolà d Ingegneria. Eserciazioni per la preparazione della prova scria di Maemaica 3 Do. Franco Obersnel Lezione 7: inegrali generalizzai; funzioni definie da inegrali. Esercizio.

Dettagli