Fascicolo B) Modello della Partita Doppia, ai fini del calcolo del capitale e del reddito

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1 Fascicolo B) Modello della Partita Doppia, ai fini del calcolo del capitale e del reddito A.A. 2015/2016 1

2 Indice: IVA (imposta sul valore aggiunto) e le fatture da ricevere e da emettere Fatture da ricevere e da emettere Regolamento anticipato di acquisti e vendite Rettifiche relative ad acquisti e vendite La retribuzione del personale dipendente e il TFR Il leasing Il mutuo I prestiti obbligazionari La destinazione del risultato economico d esercizio Le operazioni sul capitale Le imposte sul reddito (generalità) Capitalizzazione di costi per lavori in economia Aspetti contabili relativi alle immobilizzazioni Aspetti contabili relativi all attivo circolante Rilevazione di operazioni di gestione il cui materiale è contenuto nel libro di testo e per le quali non sono qui fornite le relative slide 2

3 IVA (Imposta sul valore aggiunto) 3

4 1. Nozione Riferimento normativo Cosa vuole colpire l imposta Costo di acquisto dei beni e servizi necessari per l attivazione della produzione 100 L imposta (indiretta) sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato nell esercizio di imprese o nell esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate (art. 1 DPR, 26/10/1972 n. 633) Il valore aggiunto inteso come la differenza tra il ricavo dei beni e dei servizi venduti in un determinato periodo di tempo e il costo dei beni e dei servizi acquistati e impiegati per produrli AZIENDA Processo di trasformazione (fisico-economica) Ricavo dei beni e dei servizi venduti 200 Valore aggiunto fiscale = Ricavo di vendita ( 200) Costo di acquisto ( 100) = 100 Imposta (es. 22%) = 22 4

5 1. Nozione (segue) Caratteristiche Presupposti Classificazione operazioni ai fini della sua applicazione Aliquote Obblighi dei contribuenti Generalità Incidenza sui consumi Proporzionalità Neutralità Frazionamento del versamento Soggettivo Oggettivo Territoriale Imponibili Non imponibili Esenti 4% (minima) 10% (ridotta) 20% (ordinaria) 22% con il decreto 76/2013 Dichiarazione di inizio attività e variazioni Fatturazione Registrazione Liquidazione e versamento IVA Comunicazione annuale Dichiarazione annuale 5

6 Meccanismo Alcune precisazioni 2. Meccanismo di applicazione Il valore aggiunto esprime, come abbiamo visto, l incremento di valore che i beni e i servizi subiscono in un dato passaggio produttivo. Ciascun operatore economico che interviene in qualunque fase della filiera deve provvedere al versamento dell imposta proporzionalmente al valore aggiunto (fiscale) che ha realizzato. Si realizza, in tal modo, il frazionamento del versamento dell IVA tra i vari passaggi nell ambito della filiera produttivo/distributiva. Il consumatore finale, che acquista i beni e i servizi sul mercato, subisce in pieno l imposta. Il meccanismo con il quale ciascun soggetto IVA deve procedere a determinare l imposta da versare all Erario è il seguente: Iva sulle vendite - Iva sugli acquisti = Iva da versare allo Stato Debito verso l Erario Nell esempio: 22% di 200 = 44 Credito verso l Erario Nell esempio: 22% di 100 = 22 Quindi: = 22 N.B.: Il consumatore che compra i beni/servizi dalla nostra azienda paga 244: a) 200 a titolo di corrispettivo; b) 44 a titolo di Iva, che per l impresa rappresenta un debito verso lo Stato 6

7 Esempio di acquisto di materie prime Supponiamo che la Società A acquisti materie prime per IVA 22%, per le quali riceve fattura in data 1/3/X0. Il pagamento avviene tramite banca alla stessa data. Effettuiamo la rilevazione contabile. In data 1/3/X0, al ricevimento della fattura, avremo (fase della liquidazione): Materie prime c/ acquisti Iva a credito Debiti v/ fornitori , , ,00 (VE-) (+ costi) (VF+)(+ crediti) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 1/03/X0 1/03/X0 1/03/X0... Materie prime c/ acquisti Iva a credito Debiti v/ fornitori D D A , , ,00 7

8 Segue In data 1/3/X0, al pagamento della fattura, avremo (fase del regolamento): Debiti v/ fornitori Banca x c/c , , ,00 (VF+) (- debiti) (- banca) (VF-) Sul libro giornale avremo: 1/03/X0 1/03/X0.. Debiti v/ fornitori Banca x c/c D A , ,00 8

9 Esempio di vendita di prodotti La Società A emette in data 10/3/X0 la fattura n. 120 sul cliente Esa Srl, relativa alla vendita di prodotti per IVA 22%. Riscossione a mezzo banca a un mese. Effettuiamo la rilevazione contabile. In data 10/3/X0, all emissione della fattura, avremo (fase della liquidazione): Crediti v/ clienti Prodotti c/ vendite Iva a debito (VF+) , , ,00 (+ crediti) (+ ricavi) (VE+) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 10/03/X0 10/03/X0 10/03/X0... Crediti v/ clienti Prodotti c/ vendite Iva a debito D A A , , ,00 9

10 In data 10/4/X0, alla riscossione della fattura, avremo (fase del regolamento): Banca x c/c Segue Precedente pagamento delle materie prime Crediti v/ clienti (VF+) , , , ,00 (+ banca) (- crediti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 10/04/X0 10/04/X0.. Banca x c/c Crediti v/ clienti D A , ,00 10

11 3. Liquidazione periodica e versamento dell imposta Liquidazione Versamento Consiste nel determinare periodicamente la differenza fra l IVA esigibile e quella detraibile Occorre ricordare, infatti, che i soggetti IVA agiscono come esattori per conto dello Stato, sostituendosi ad esso nel pagare e riscuotere l imposta. Devono quindi confrontare periodicamente l IVA riscossa dai clienti in occasione delle vendite e quella pagata ai fornitori al momento degli acquisti L imposta deve essere liquidata normalmente ogni mese, salvo la possibilità per i contribuenti non ordinari di optare per il regime di liquidazione trimestrale Dalla liquidazione può risultare un saldo a debito o a credito Il saldo a debito deve essere versato entro il giorno 16 del mese successivo a quello cui la liquidazione si riferisce (p.es. 16 febbraio per l IVA di gennaio), o entro il giorno 16 del secondo mese successivo alla scadenza del trimestre (regime trimestrale) L impresa può compensare tra loro debiti e crediti relativi alle liquidazioni IVA con quelli di altre imposte e contributi, che pure scadono il giorno 16 di ciascun mese Obbligo di versare entro il 27 dicembre di ogni anno un acconto dell imposta relativa al mese di dicembre (o al IV trimestre per il regime trimestrale) 11

12 Liquidazione periodica e versamento dell imposta (segue) LIQUIDAZIONE E VERSAMENTO IVA Regime trimestrale (opzione) Regime mensile 1 trimestre: entro il 16/5 Gennaio: entro il 16/2 Febbraio: entro il 16/3 Marzo: entro il 16/4 2 trimestre: entro il 16/8 Aprile: entro il 16/5 Maggio: entro il 16/6 Giugno: entro il 16/7 3 trimestre: entro il 16/11 Luglio: entro il 16/8 Agosto: entro il 16/9 Settembre: entro il 16/10 4 trimestre: entro il 16/3 anno success., Ottobre: entro il 16/11 con il versamento annuale (entro 16/2 particolari categorie ex. art. 74 D.p.r. Novembre: entro il 16/12 633/72) Dicembre: entro il 16/1 anno success. Acconto dicembre: entro il 27/12 (*) Acconto dicembre: entro il 27/12 (*) (*) Da calcolare secondo una delle seguenti modalità: 1) 88% dell IVA versata per l ultimo mese o trimestre (regime trimestrale) dell anno precedente (metodo storico); 2) 88% dell IVA che si prevede di dover versare per dicembre dell anno in corso, o in sede di dichiarazione annuale (per i contribuenti trimestrali), se inferiore a quella di cui al punto sub 1 (metodo previsionale); 3) In misura pari all imposta liquidata provvisoriamente sulla base delle operazioni effettuate dal 1 al 20 dicembre (contribuenti mensili) o dal 1/10 al 20/12 (contribuenti trimestrali) (metodo della liquidazione al 20/12). 12

13 Esempio di liquidazione e versamento Procediamo alla liquidazione ed al versamento dell IVA del mese di marzo della Società A (regime ordinario), nel presupposto che non ci siano state, nel medesimo periodo, altre operazioni di acquisto e vendita oltre a quelle prima esaminate. Effettuiamo la rilevazione contabile. In data 31/3/X0, i conti relativi all IVA presentano la seguente situazione: IVA a credito IVA a debito (VF+) 2.200, ,00 (VF-) Sotto il profilo contabile, la liquidazione dell IVA si effettua facendo affluire i crediti e i debiti evidenziati nei conti IVA a credito e IVA a debito in un unico conto, denominato Erario c/iva, il cui saldo andrà ad esprimere il credito o il debito verso l Erario. Si ricorda, in proposito, che la normativa IVA prevede che il saldo a credito venga regolato nella liquidazione successiva, potendo comunque la società compensare la propria posizione IVA (creditoria/debitoria) con posizioni debitorie/creditorie nei confronti dell Erario (relative ad altre imposte) e degli enti previdenziali (per contributi previdenziali e assistenziali). 13

14 Per l Iva a credito avremo: Erario c/ IVA IVA a credito (VF+) 2.200,00 (+ crediti) 2.200, ,00 (- crediti) (VF-) 31/03/X0 31/03/X0.. Erario c/ IVA IVA a credito D A 2.200, ,00 Per l Iva a debito, infine, avremo: Erario c/ IVA Iva a debito 2.200, ,00 (+ debiti) (- debiti) (VF-) (VF+) 6.600, ,00 31/03/X0 31/03/X0.. IVA a debito Erario c/ IVA D A 6.600, ,00 14

15 Il conto Erario c/iva, relativamente al mese di marzo, presenta quindi un saldo a debito pari ad 4.200,00, che la società deve versare in data 16/4, tramite banca (su modello F24). Sul piano contabile, il pagamento comporta le seguenti scritture: Erario c/ IVA Banca x c/c 2.200, , , , , ,00 (VF+)(- debiti) (- banca) (VF-) Sul libro giornale avremo: 16/04/X0 16/04/X0.. Erario c/ IVA Banca x c/c D A 4.200, ,00 15

16 Esempio di Acconto IVA, per la liquidazione del mese di dicembre Supponiamo che l IVA dovuta dalla Società A per il mese di dicembre dell anno X0 ammonti ad Ipotizziamo, inoltre, che per il mese di dicembre dell anno X1 si siano verificati i seguenti importi IVA: Iva a debito: , Iva a credito: Presentiamo il calcolo dell acconto per il mese di dicembre X1, sulla base del metodo storico, e la liquidazione ed il versamento dell IVA con le relative scritture contabili. 1) Calcolo dell acconto: x 88% Imposta dovuta dicembre X0 Percentuale d acconto 2) Liquidazione IVA dicembre X1 = Acconto da versare 27/12/X1 16

17 Segue In data 27/12/X1, procediamo dapprima alla registrazione dell Acconto IVA: (VF+) (+ crediti) (- banca) (VF-) Sul libro giornale avremo: 17

18 Segue In data 31/12/X1, procediamo al riepilogo dei crediti e dei debiti IVA nel conto Erario c/iva: a) Per i crediti (+ crediti) (- crediti) (- crediti) (VF+) (VF-) (VF-) Sul libro giornale avremo: 18

19 Segue b) Per i debiti, invece, avremo: (VF+) (- debiti) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale: 19

20 Al termine delle scritture esaminate, prima della chiusura dei conti, tutti i mastrini accesi all IVA (Iva a debito, ecc.) presentano un saldo pari a 0, ad eccezione di Erario c/iva, il cui saldo esprime il debito IVA (liquidazione mese di dicembre X1) che la società dovrà saldare in data 16/1/X (saldo) Il conto Erario c/iva va chiuso tra le passività dello Stato patrimoniale finale 20

21 Segue Nel nuovo esercizio amministrativo X2 (si ricordi anzitutto la riapertura dei conti il 1/1/X2), in data 16/1, si procede al versamento del saldo IVA per il mese di dicembre X1. Le scritture, al riguardo, sono le seguenti: Valore inserito in sede di riapertura generale dei conti (VF+) (- debiti) (- banca) (VF-) Sul libro giornale avremo: 21

22 Rilevazione e storno delle (a) fatture da emettere e (b) da ricevere 22

23 perché I presupposti Vendite effettuate al 31/12 senza emissione di fattura Contabilità di magazzino: risulta scrittura disallineamento Soluzione: con le seguenti scritt. di integraz. Fatture da emettere Acquisti effettuati al 31/12 senza ricevimento di fattura Contabilità generale: non risulta scrittura (manca documento originario ) Problema competenza economica Fatture da ricevere In base all art. 21 D.P.R. n. 633/1972, comma 4 (*), per le cessioni di beni la cui consegna o spedizione risulti da documento di trasporto idoneo ad identificare le parti dell operazione di compravendita, la fattura può essere emessa entro il 15 del mese successivo a quello della consegna o spedizione. Dal momento che i beni (merci, prodotti, ) entrano (nel caso degli acquisti) o escono dal magazzino (caso delle vendite) accompagnate da bolla, se in chiusura di esercizio non si è ancora ricevuta (*) Comma 4. La fattura e' emessa al momento di effettuazione dell'operazione determinata a norma dell'art. 6. La fattura in formato cartaceo e' compilata in duplice esemplare di cui uno e' consegnato o spedito all'altra parte. Per le cessioni di beni la cui consegna o spedizione risulti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti tra i quali e' effettuata l'operazione ed avente le caratteristiche determinate con decreto del Presidente della Repubblica 14 agosto 1996, n. 472, la fattura e' emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello della consegna o spedizione e contiene anche l'indicazione della data e del numero dei documenti stessi. In tale caso, puo' essere emessa una sola fattura per le cessioni effettuate nel corso di un mese solare fra le stesse parti. In deroga a quanto disposto nel terzo periodo la fattura puo' essere emessa entro il mese successivo a quello della consegna o spedizione dei beni limitatamente alle cessioni effettuate a terzi dal cessionario per il tramite del proprio cedente. 23

24 Il problema dell IVA nella rilevazione al 31/12 Fatture da emettere E sempre necessario rilevare l IVA a debito sulle vendite, in quanto questa deve entrare nella liquidazione del mese di dicembre (*), in cui è avvenuta la consegna o la spedizione dei prodotti (o del quarto trimestre per i contribuenti trimestrali). Fatture da ricevere La fattura perviene entro il 16/1 dell anno successivo. La fattura non perviene entro il 16/1 dell anno successivo. L azienda può rilevare l IVA a credito, che deve confluire nella liquidazione del mese di dicembre (o del IV trimestre per i contribuenti trimestrali) L azienda non può rilevare l IVA a credito, che deve confluire nella liquidazione del mese di gennaio (o del I trimestre per i contribuenti trimestrali) (*) Tale liquidazione deve essere effettuata entro il 16 gennaio dell anno successivo. 24

25 (a) Rilevazione al 31/12 delle fatture da emettere Supponiamo che la Società A abbia venduto e consegnato prodotti per IVA 22%, per i quali emetterà fattura nel prossimo esercizio. Effettuiamo la rilevazione: I conti interessati sono: Clienti c/fatt. da emettere Prodotti c/ vendite Iva a debito , , ,00 (+ crediti) (+ ricavi) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 31/12/X0 31/12/X0 31/12/X0... Clienti c/fatt. da emettere Prodotti c/ vendite Iva a debito D A A , , ,00 25

26 Storno delle fatture da emettere Supponiamo che la Società A in data 9/1/X1 emetta fattura relativa alla fornitura di prodotti per IVA 20%, effettuata nel precedente esercizio. I conti interessati sono: Valore inserito in sede di riapertura generale dei conti Crediti v/ clienti Clienti c/fatt. da emettere ,00 (+ crediti) , ,00 (- crediti) Sul libro giornale avremo: 09/01/X1 09/01/X1 Crediti v/ clienti Clienti c/fatt da emettere D A , ,00 26

27 (b) Rilevazione al 31/12 delle fatture da ricevere (1) Supponiamo, questa volta, che la Società A abbia acquistato e ricevuto materie prime per IVA 20%, per le quali non ha ancora ricevuto fattura alla fine dell esercizio (la fattura perverrà in data 19/1/X1). I conti interessati sono: (+ costi) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 27

28 Storno delle fatture da ricevere Supponiamo che la Società A in data 19/1/X1 riceva la fattura relativa all acquisto di materie prime per IVA 22%, effettuato nel precedente esercizio, in cui ha ricevuto le medesime materie. I conti interessati sono: Valore inserito in sede di riapertura generale dei conti Fornitori c/fatt. da ricevere IVA a credito Debiti v/ fornitori 5.000,00 (- debiti) 5.000, , ,00 (+ crediti) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 19/01/X1 19/01/X1 19/01/X1... Fornitori c/fatt da ricevere IVA a credito Debiti v/ fornitori D D A 5.000, , ,00 28

29 Rilevazione al 31/12 delle fatture da ricevere (2) Supponiamo che la Società A abbia acquistato e ricevuto materie prime per IVA 22%, per le quali non ha ancora ricevuto fattura alla fine dell esercizio (la fattura perverrà in data 12/1/X1). I conti interessati sono: Materi prime c/ acquisti IVA a credito Fornitori c/ fatt da ricevere , , ,00 (+ costi) (+ crediti) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 31/12/X0 31/12/X0 31/12/X0... Materie prime c/ acquisti IVA a credito Fornitori c/fatt da ricevere D D A , , ,00 29

30 Storno delle fatture da ricevere (1) Supponiamo che la Società A in data 12/1/X1 riceva la fattura relativa all acquisto di materie prime per IVA 22%, effettuato nel precedente esercizio, in cui ha ricevuto le medesime materie. I conti interessati sono: Fornitori c/ fatt da ricevere Valore inserito in sede di riapertura generale dei conti Debiti v/ fornitori ,00 (- debiti) , ,00 (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 12/01/X1 12/01/X1 Fornitori c/fatt da ricevere Debiti v/ fornitori D A , ,00 30

31 Regolamento anticipato di acquisti e vendite 31

32 Il quadro dell argomento A) Il regolamento: uno specchio di riferimento B) Anticipi a fornitori Regolamento anticipato C) Anticipi da clienti 32

33 A) Il regolamento: uno Esempio specchio di riferimento Rispetto al TEMPO Regolamento anticipato Regolamento immediato Regolamento differito Anticipi a fornitori (acquisto) Anticipi da clienti (vendita) Acquisto/ Vendita Rispetto agli STRUMENTI tramite cassa contanti a mezzo banca tramite cassa contanti a mezzo banca mediante cambiali 33

34 Regolamento anticipato Nei contratti di compravendita si può stabilire un pagamento anticipato rispetto alla consegna del bene oggetto dello scambio o al completamento del servizio oggetto della prestazione. L anticipo può corrispondere al valore dell intera fornitura del bene o della prestazione del servizio, oppure riguardare solo una sua parte. Gli anticipi seguono le norme relative all IVA sulla cessione dei beni ed alla prestazione dei servizi. Pertanto se il bene o il servizio cui si riferiscono sono assoggettati ad IVA, bisogna applicare l imposta anche sugli anticipi. Vediamo, nelle pagine seguenti, i casi di: Anticipi a fornitori (nelle operazioni di acquisto) Anticipi da clienti (nelle operazioni di vendita) 34

35 B) Anticipi a Esempio fornitori: Esempio La Società A consegna ad un fornitore un assegno bancario di a titolo di anticipo sulla fornitura di materie prime per un importo complessivo di IVA 22%. Procediamo alle rilevazioni contabili. I momenti contabilmente rilevanti per l operazione sono i seguenti: 1) Ricevimento della fattura relativa all anticipo da versare 2) Versamento dell anticipo 3) Ricevimento delle materie prime cui si riferisce l anticipo e della relativa fattura; 35

36 1) Ricevimento della fattura relativa all anticipo da versare L importo dell assegno corrisponde al totale della fattura relativa all acconto, pari a ; tale importo comprende sia il corrispettivo sia l IVA al 22%. Si deve pertanto scorporare l imposta nel seguente modo: Scorporo dell IVA X : = 100: 122 X (anticipi a fornitori) Conto finanziario Anticipi a fornitori Iva a credito Debiti v/ fornitori , , ,00 (VF+)(+ crediti) (VF+)(+ crediti) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo:../../x0../../x0../../x0... Anticipi a fornitori Iva a credito Debiti v/ fornitori D D A , , ,00 36

37 2) Versamento dell anticipo Procediamo al regolamento (a mezzo banca) della fattura relativa all acconto. Debiti v/ fornitori Banca x c/c (VF+) , , ,00 (- debiti) (- banca) (VF-) Sul libro giornale avremo:../../x0 Debiti v/fornitori D ,00../../X0 Banca X c/c A ,00 37

38 3) Ricevimento delle materie e della fattura di acquisto (Costo d acquisto) (Anticipo a fornitori) = IVA 22% su = Restanti debiti v/fornitori = = Iva a credito 5.400, ,00 (VE-) (+ costi) (VF+)(+ crediti) Debiti v/ fornitori Anticipi a fornitori , , ,00 (VF-)(+ debiti) , ,00 (VF-) (- crediti)../../x0 Materie prime c/acquisti D ,00../../X0 Iva a credito D 3.388,00../../X0 Debiti v/fornitori A ,00../../X0 Anticipi a fornitori A ,00 38

39 4) Regolamento della fattura L operazione si conclude con il pagamento del saldo. Banca x c/c Debiti v/ fornitori , , ,00 (VF-) ,00 (- banca) (VF+) (- debiti) , ,00 Sul libro giornale avremo:../../x0 Debiti v/fornitori D ,00../../X0 Banca X c/c A ,00 39

40 C) Anticipi da Esempio clienti: Esempio La Società C riceve a mezzo bonifico bancario un anticipo da clienti per un importo pari a 2.400, relativo ad una fornitura di merci soggette ad IVA ordinaria per Procediamo alle rilevazioni contabili. I momenti contabilmente rilevanti per l operazione sono i seguenti: 1) Emissione della fattura relativa all anticipo da versare 2) Riscossione dell anticipo 3) Emissione della fattura relativa alla vendita di merci 40

41 1) Emissione della fattura relativa all anticipo La Società C riceve complessivamente 2.400, di cui per l anticipo da clienti sulla fornitura di merci e 430 per l Iva (a debito). Tali valori sono desumibili dallo scorporo dell Iva dall importo totale: Scorporo dell IVA X : = 100: 122 X (anticipi da clienti) Conto finanziario Crediti v / clienti Clienti c/ anticipi IVA a debito 2.400, ,00 430,00 (VF+)(+ crediti) (+ debiti) (VF-) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo:../../x0 Crediti v/clienti D 2.400,00../../X0 Clienti c/anticipi A 1.970,00../../X0 Iva a debito A 430,00 41

42 2) Riscossione dell anticipo Procediamo al regolamento (a mezzo banca) della fattura relativa all acconto. (VF-) (VF+) (- crediti) (+ banca) Sul libro giornale avremo:../../x0 Banca X c/c D 2.400,00../../X0 Crediti v/clienti A 2.400,00 42

43 3) Emissione della fattura relativa alla vendita di merci (Ricavo di vendita) (Anticipo a fornitori) = IVA 22% su = 887 Restanti Crediti v/clienti = = Crediti v/ clienti Clienti c/ anticipi 2.400, , , , ,00 (VF+) (+ crediti) (VF+)(- debiti) Merci c/ vendite IVA a debito 6.000,00 (VE+)(+ ricavi) 430,00 887,00 (VF-) (+ debiti)../../x0 Crediti v/clienti D 4.887,00../../X0 Clienti c/anticipi D 1.970,00../../X0 Merci c/vendite A 6.000,00../../X0 Iva a debito A 887,00 43

44 4) Regolamento della fattura L operazione si conclude con la riscossione del saldo. Banca x c/c Crediti v/ clienti 2.400, ,00 (VF+) (+ banca) 2.400, , , ,00 (VF-) (- crediti) Sul libro giornale avremo:../../x0 Banca X c/c D 4.887,00../../X0 Crediti v/clienti A 4.887,00 44

45 Rettifiche relative ad acquisti e vendite 45

46 Il quadro dell argomento A 1) Resi su acquisti L eventuale presenza di differenze (qualitative e/o quantitative) dei beni ricevuti rispetto a quanto pattuito nel contratto di compravendita può originare Rettifiche relative A) agli ACQUISTI B) alle VENDITE A 2) Ribassi e abbuoni attivi A 1) Resi su vendite A 2) Ribassi e abbuoni passivi 46

47 A 1) Resi su acquisti Nei contratti di compravendita si possono verificare casi in cui i beni acquistati siano di qualità diversa rispetto a quella pattuita, e non idonei alla funzione cui l impresa li aveva destinati. In questi casi detti beni vengono restituiti al fornitore. Il fornitore ha l obbligo di emettere un documento denominato nota di accredito (o di credito) che prova tale restituzione. La nota di accredito è simile ad una fattura. Sulla base della nota, la società acquirente deve registrare: 1) una rettifica del costo di acquisto precedentemente rilevato; 2) una rettifica nell IVA a credito calcolata sulla parte dell acquisto non andato a buon fine. 47

48 Esempio La Società A riceve in data 8 luglio una fattura relativa all acquisto di materie prime per IVA 22%. A seguito di un controllo effettuato, parte delle materie risulta essere irreparabilmente danneggiata (*). Si provvede pertanto alla restituzione delle materie non utilizzabili per un valore complessivo di IVA. In data 28/7 si riceve la relativa nota di accredito da parte del fornitore. Procediamo alle rilevazioni contabili. I momenti contabilmente rilevanti per l operazione sono i seguenti: 1) Ricevimento della fattura di acquisto (fase della liquidazione) 2) Ricevimento della nota di accredito (correggiamo gli importi già iscritti in contabilità) (*) In alternativa: presenta caratteristiche qualitative diverse da quelle pattuite. 48

49 1) Ricevimento della fattura di acquisto (fase di liquidazione) Nei mastrini avremo: Materie prime c/ acquisti Iva a credito Debiti v/ fornitori , , ,00 (VE-) (+ costi) (VF+) (+ crediti) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 8/7/X0 Materie prime c/acquisti D ,00 8/7/X0 Iva a credito D 8.800,00 8/7/X0 Debiti v/fornitori A ,00 49

50 2) Ricevimento della nota di accredito Nei mastrini avremo: Debiti v/ fornitori Resi su acquisti IVA a credito , , , , ,00 (VF+) (VE+) (VF-) (- debiti) (- costi) (- crediti) Sul libro giornale avremo: 28/7/X0 Debiti v/fornitori D 9.760,00 28/7/X0 Resi su acquisti A 8.000,00 28/7/X0 Iva a credito A 1.760,00 50

51 A 2) Ribassi e abbuoni attivi Se il bene acquistato è solamente lievemente difettoso ma può essere comunque utilizzato nei processi produttivi cui è destinato, all azienda acquirente generalmente si riconosce una riduzione del prezzo pattuito. Detta riduzione, denominata abbuono attivo, è documentata da una nota di accredito (o di credito) che il fornitore emette ed invia all acquirente. Sulla base della nota, la società acquirente deve registrare: 1) una rettifica del costo di acquisto precedentemente rilevato; 2) una rettifica nell IVA a credito calcolata sulla parte dell acquisto non andato a buon fine. 51

52 Esempio La Società A riceve in data 8 luglio una fattura relativa all acquisto di materie prime per IVA 22%. A seguito di un controllo effettuato, la partita risulta avere lievi differenze qualitative rispetto a quella ordinata. In data 28/7 si riceve nota di accredito per un abbuono di IVA 22% a fronte delle differenze riscontrate nella fornitura. Procediamo alle rilevazioni contabili. I momenti contabilmente rilevanti per l operazione sono i seguenti: 1) Ricevimento della fattura di acquisto (fase della liquidazione) 2) Ricevimento della nota di accredito (correggiamo gli importi già iscritti in contabilità) 52

53 1) Ricevimento della fattura di acquisto (fase di liquidazione) Nei mastrini avremo: Materie prime c/ acquisti Iva a credito Debiti v/ fornitori , , ,00 (VE-) (+ costi) (VF+) (+ crediti) (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 8/7/X0 Materie prime c/acquisti D ,00 8/7/X0 Iva a credito D 8.800,00 8/7/X0 Debiti v/fornitori A ,00 53

54 2) Ricevimento della nota di accredito Nei mastrini avremo: Debiti v/ fornitori Abbuoni attivi IVA a credito , , , ,00 220,00 (VF+) (VE+) (VF-) (- debiti) (- costi) (- crediti) Sul libro giornale avremo: 28/7/X0 Debiti v/fornitori D 1.220,00 28/7/X0 Abbuoni attivi A 1.000,00 28/7/X0 Iva a credito A 220,00 54

55 B 1) Resi su vendite Le operazioni di vendita di beni hanno il rischio che una parte di essi venga restituita perché non conforme alla qualità pattuita oppure perché difettosa. In questi casi, dopo aver ricevuto i beni dal cliente, deve essere emesso ed inviato allo stesso un documento, detto nota di accredito (di credito) che prova il credito cui il cliente stesso ha diritto come conseguenza delle restituzioni dei beni all azienda venditrice. La restituzione dei beni venduti produce: 1) una riduzione dei ricavi di vendita precedentemente rilevati (resi su vendite); 2) una rettifica nell IVA a debito calcolata sulla parte dell acquisto non andato a buon fine. 55

56 Esempio In data 16 aprile la Società A emette fattura per la vendita di prodotti del valore di IVA 22%. A seguito di un controllo effettuato, l acquirente riscontra delle differenze qualitative rilevanti tra i beni pervenuti e quelli ordinati. Provvede pertanto alla restituzione di beni non conformi per un valore complessivo di IVA 22%. Procediamo alle rilevazioni contabili tenendo conto che la società A emette nota di accredito in data 28/4. I momenti contabilmente rilevanti per l operazione sono i seguenti: 1) Emissione della fattura di vendita (fase della liquidazione) 2) Emissione della nota di accredito (correggiamo gli importi già iscritti in contabilità) 56

57 1) Emissione della fattura di vendita (fase di liquidazione) Nei mastrini avremo: Crediti v/ clienti Prodotti c/ vendite IVA a debito , , ,00 (VF+) (VE+) (VF-) (+ crediti) (+ ricavi) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 16/4/X0 Crediti v/clienti D ,00 16/4/X0 Prodotti c/vendite A ,00 16/4/X0 Iva a debito A 7.040,00 57

58 2) Emissione della nota di accredito Nei mastrini avremo: Resi su vendite IVA a debito Crediti v/ clienti 7.040, , ,00 330, ,00 (VE-) (VF+) (VF-) (- ricavi) (- debiti) (- crediti) Sul libro giornale avremo: 28/4/X0 Resi su vendite D 1.500,00 28/4/X0 Iva a debito D 330,00 28/4/X0 Crediti v/clienti A 1.830,00 58

59 B 2) Ribassi e abbuoni passivi Può verificarsi che alla consegna del bene venduto l acquirente riscontri una qualità difforme a quella pattuita. In questi casi, l azienda venditrice per evitare la restituzione delle merci, può concedere una riduzione dell importo dovuto, definita abbuono passivo, che determina una riduzione dei ricavi. Detta riduzione è documentata da una nota di accredito (o di credito) che viene inviata al cliente. Sulla base della nota, la società venditrice deve registrare: 1) una rettifica del ricavo di vendita precedentemente rilevato; 2) una rettifica nell IVA a debito calcolata sull importo della riduzione. 59

60 Esempio In data 16 aprile la Società A emette fattura per la vendita di prodotti del valore di IVA 22%. A seguito di un controllo effettuato, l acquirente riscontra delle differenze qualitative di lieve entità tra i beni pervenuti e quelli ordinati. Per evitare la restituzione della partita di beni, la società A, su richiesta dell acquirente, concorda una riduzione del prezzo pattuito per IVA 22%, emettendo nota di credito in data 28/4. Procediamo alle rilevazioni contabili. I momenti contabilmente rilevanti per l operazione sono i seguenti: 1) Emissione della fattura di vendita (fase della liquidazione) 2) Emissione della nota di accredito (correggiamo gli importi già iscritti in contabilità) 60

61 1) Emissione della fattura di vendita (fase di liquidazione) Nei mastrini avremo: Crediti v/ clienti Prodotti c/ vendite IVA a debito , , ,00 (VF+) (VE+) (VF-) (+ crediti) (+ ricavi) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 16/4/X0 Crediti v/clienti D ,00 16/4/X0 Prodotti c/vendite A ,00 16/4/X0 Iva a debito A 7.040,00 61

62 2) Emissione della nota di accredito Nei mastrini avremo: Abbuoni passivi IVA a debito Crediti v/ clienti 7.040, , ,00 220, ,00 (VE-) (VF+) (VF-) (- ricavi) (- debiti) (- crediti) Sul libro giornale avremo: 28/4/X0 Abbuoni passivi D 1.000,00 28/4/X0 Iva a debito D 220,00 28/4/X0 Crediti v/clienti A 1.220,00 62

63 La retribuzione del personale dipendente 63

64 Esempio A fine marzo, la Società A ha liquidato le retribuzioni spettanti ai propri dipendenti come indicato qui di seguito: a) Salari e stipendi: b) Assegni familiari: c) Oneri sociali dovuti all INPS (contributi previdenziali e assicurativi) e all INAIL (per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro): d) Ritenute previdenziali a carico del lavoratore: e) Ritenute fiscali a carico del lavoratore: Si proceda, pertanto, alle opportune rilevazioni contabili. Ai nostri fini è utile trattare distintamente le seguenti fasi: 1. Liquidazione delle retribuzioni lorde da corrispondere ai dipendenti; 2. Liquidazione degli oneri sociali a carico della società; 3. Pagamento delle retribuzioni nette ai dipendenti; 4. Versamento dei contributi previdenziali; 5. Versamento delle ritenute fiscali. 64

65 Inquadramento Elementi da considerare: Retribuzioni lorde Assegni familiari Oneri sociali (a carico dell azienda) Ritenute previdenziali e assistenziali (a carico dei dipendenti) Ritenute fiscali (a carico dei dipendenti) Oneri sociali: Rit. prev./ass.: Assegni familiari (anticipati dall azienda) = Totale: ISTITUTI PREV. E ASS. AZIENDA Rit. Fiscali: ERARIO Retribuzioni lorde: Assegni familiari (per conto INPS): Rit. prev./ass.: Rit. fiscali: = Netto in busta paga: PERSONALE 65

66 1) La liquidazione della retribuzione I conti interessati per la nostra rilevazione sono: Il debito nei confronti dei dipendenti è determinato sia dalle retribuzioni, sia dagli emolumenti (es. assegni familiari) che la società deve anticipare per conto dell INPS (+ costi) (+ crediti) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: La società anticipa per conto dell INPS il pagamento degli assegni familiari (dell indennità di malattia, ecc.) che quindi non devono essere considerati un costo ma un credito verso gli Istituti previdenziali 66

67 2) La liquidazione degli oneri sociali a carico della società I conti interessati per la nostra rilevazione sono: (+ costi) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 67

68 3) Pagamento delle retribuzioni nette ai dipendenti I conti interessati per la nostra rilevazione sono: (- debiti) Al momento del pagamento sorge l obbligo da parte della società di operare le ritenute previdenziali e fiscali a carico dei dipendenti. Tali ritenute rappresentano, pertanto, somme (debiti) che la società trattiene dalla busta paga dei dipendenti, e che deve versare (agli istituti previdenziali ed all Erario) per loro conto entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento delle retribuzioni. (+ debiti) (+ debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 68

69 4) Versamento dei contributi previdenziali I conti interessati per la nostra rilevazione sono: Debito per contributi sociali a carico dell impresa Crediti per assegni familiari corrisposti per conto dell INPS (- debiti) (- banca) Debito per ritenute previdenziali operate ai dipendenti Sul libro giornale avremo: Saldo a debito, versato dalla società 69

70 5) Versamento delle ritenute fiscali I conti interessati per la nostra rilevazione sono: (- debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 70

71 Il TFR: Accantonamento d esercizio e liquidazione a dipendenti che cessano il proprio rapporto di lavoro 71

72 Inquadramento L impiego nelle aziende di risorse umane seguenti classi di costo: 1)Retribuzioni (parte fissa + parte variabile) 2)Contributi previdenziali (a carico dell azienda [1]) 3)Trattamento di fine rapporto Si rileva al termine dell esercizio (31/12) determina le E una forma di retribuzione del personale, a corresponsione differita, rinviata alla fine del rapporto di lavoro. Matura in proporzione della durata del rapporto e per l impresa costituisce un elemento aggiuntivo del costo per acquisire servizi lavorativi. [1] Anche i lavoratori sono tenuti al versamento di contributi. Come abbiamo visto trattando le rilevazioni del costo del personale, queste somme, trattenute direttamente dall azienda e versate per loro conto (lavoratori) agli istituti previdenziali ed assistenziali, non entrano a far parte del costo del lavoro per quest ultima (azienda). N.B. Notiamo che in questa categoria rientra il contributo miglioramento pensioni (0,50% delle retribuzioni) che vedremo può essere decurtato dalla quota di accantonamento annua al TFR dovuta dall azienda. 72

73 TFR vs Fondi pensione: cosa rimane in azienda? Riforma del TFR (D.Lgs. 252/2005) Maturato sino al Maturato dal Il TFR maturato sino al permane comunque in azienda. Deve essere rivalutato annualmente come indicato nel seguito Imprese con meno di 50 dipendenti Imprese con più di 50 dipendenti Scelta di lasciare il TFR in azienda (nessun impatto riforma) Trasferimento del TFR a fondi di previdenza complementare Scelta di mantenere il TFR in azienda (trasferimento al Fondo di tesoreria INPS) Trasferimento del TFR a fondi di previdenza complementare Discriminante Opzioni (del dipendente) 73

74 CALCOLO (Art cc.) NOZIONE Il calcolo del TFR La cessazione del rapporto di lavoro fa sorgere a favore del lavoratore il diritto ad una prestazione finale, commisurata all entità della retribuzione percepita e alla durata del contratto, denominata Trattamento di Fine Rapporto (TFR). L ammontare del TFR viene di anno in anno determinato in base a quanto disposto dall art del Codice Civile. Il TFR si configura come una quota di retribuzione differita normalmente corrisposta al lavoratore all atto della cessazione del rapporto subordinato e rappresenta per l azienda un debito a scadenza indeterminata, non essendo noto a priori il momento in cui sarà corrisposto. Si tratta, in sostanza, di un debito di natura determinata, esistenza certa ed importo determinato, in relazione al quale è indeterminato solamente il momento del pagamento. Il costo del TFR non può essere imputato completamente all esercizio dell effettivo pagamento, ma deve essere attribuito per quote a tutti i periodi amministrativi durante i quali il dipendente ha prestato la propria attività Quota maturata nell anno Rivalutazione del debito per TFR preesistente (per tenere conto della perdita del potere di acquisto della moneta durante il periodo lavorativo) Retribuzione lorda 13,5 + (1,5 + 75% indice incr. ISTAT)% x Debito TFR preesist. 74

75 (1) Esempio di accantonamento per TFR A fine esercizio, la Società A calcola il TFR maturato sulla base dei seguenti dati: a) Retribuzioni corrisposte nel corso dell anno: b) Debiti per TFR precedentemente calcolati: c) Incremento dell indice ISTAT prezzi al consumo rispetto al dicembre dell anno precedente: 3% d) Acconto dell imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR, da versare il 16/12/n: 125 (*) Si proceda, pertanto, alle opportune rilevazioni contabili. (*) Abbiamo detto che il TFR deve essere rivalutato per tener conto dell inflazione. Dal , come vedremo di seguito, la rivalutazione sul TFR viene tassata annualmente mediante l applicazione di un imposta sostitutiva, con aliquota pari all 11% (prima, l intera somma del TFR, compresa la rivalutazione, veniva assoggettata a tassazione separata solamente al momento dell erogazione). Il versamento di tale imposta avviene dapprima a titolo di acconto (16 dicembre di ogni anno) e poi a saldo (16 febbraio dell anno successivo). L acconto di dicembre si può determinare utilizzando il metodo storico (90% delle rivalutazioni maturate nell anno solare precedente) o quello previsionale (calcolando le rivalutazioni che maturano nello stesso anno per il quale è dovuto l acconto). 75

76 Alcune precisazioni sui calcoli che seguiranno Per le nostre registrazioni occorre ricordare che: 1) Per il calcolo dell accantonamento TFR di competenza dell esercizio, si deve distinguere tra la parte maturata nel periodo (Retribuzione lorda / 13,5) la rivalutazione del debito per TFR preesistente (1, % indice di incremento ISTAT prezzi al consumo). 2) Sulla rivalutazione del debito per TFR preesistente opera un imposta sostitutiva pari all 11%. L impresa è tenuta a versare, entro il 16/12 di ciascun anno, un acconto pari al 90% dell imposta sulla rivalutazione del precedente esercizio, versando il saldo a conguaglio entro il 16/2 dell esercizio successivo. 3) Durante l anno l azienda deve versare mensilmente all INPS un contributo a carico dei lavoratori per miglioramento pensioni, pari allo 0,50% delle retribuzioni lorde corrisposte nell esercizio. Tale somma non viene tolta dalla busta paga del lavoratore ma può essere recuperata dall ammontare del TFR maturato dal dipendente per il periodo di riferimento della contribuzione stessa. In altre parole, tale contributo deve essere versato dal datore di lavoro per conto del dipendente, con diritto di rivalsa sul debito per TFR (*). (*) Nella sostanza si tratta di un contributo a carico dei dipendenti, anticipato mensilmente dall azienda nella misura dello 0,50% della retribuzione (ciò vuol dire che non viene decurtato, come gli altri contributi a carico dei dipendenti, dalla retribuzione in busta paga). La somma può essere recuperata dall azienda a fine anno, in sede di calcolo del trattamento di fine rapporto maturato nell esercizio. 76

77 Calcoliamo la quota di accantonamento di competenza (costo) A) Quota di TFR di competenza dell esercizio: (quota maturata + rivalutaz. del pregresso) 1) Retribuzione lorda = = [1] 13,5 13,5 2) Debito TFR preesist. x (1,5 + 75% indice = x (1,5 + 75% di 3%) = ISTAT) = x 3,75% = [2](*) Quota accantonamento per TFR = [1] + [2] = = Tale somma è al lordo come vedremo anche nella prossima slide del contributo di rivalsa per miglioramento pensioni, pari allo 0,50% della retribuzione annua (0,50% di = 1.215). L importo netto della quota annua di TFR è pertanto: = (*) Tale rivalutazione è soggetta ad imposta sostitutiva dell 11% (11% di = 165) 77

78 Determiniamo il debito per TFR maturato nell esercizio B) Quota di debito per TFR relativo all esercizio: Quota maturata nell anno (retribuzione lorda/13,5) Rivalutazione del debito pregresso per TFR = Contributo di rivalsa per il fondo miglioramento pensioni (0,50% di ) Quota TFR maturata (al CE, voce B9 c) Imposta sostit. annua sulla rival. del TFR (11% di 1.500) (*) 165 = Incremento del debito per TFR al 31/12 (allo SP, voce C del passivo) Il debito per TFR a fine esercizio n sarà, quindi, pari ad ( ) Debito TFR al n-1 (*) Sulla rivalutazione annua del TFR matura un imposta sostitutiva (11%) a carico dei dipendenti. Considerato che è l azienda come sostituto d imposta ad anticipare l imposta all Erario, si determina l insorgenza di crediti verso i dipendenti che l azienda stessa può compensare al momento della rilevazione degli accantonamenti a TFR di fine esercizio. L importo dell imposta si riferisce all intero esercizio e comprende sia l acconto ( 125) che il relativo conguaglio ( 40) che dovrà versare entro il 16/2/n+1. 78

79 Procediamo, ora, alle scritture in contabilità Iniziamo con il trattamento dell imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR. In data 16/12/n per rilevare l acconto dell imposta avremo: 16/12/n Crediti v/dip.ti per imp. sost. TFR D 125,00 (VF+) 16/12/n (VF-) Debiti v/erario per imp. sost. TFR A 125,00 Successivamente per rilevare il versamento di tale imposta avremo: 16/12/n (VF+) Debiti v/erario per imp. sost. TFR D 125,00 (VF-) 16/12/n Banca X c/c A 125,00 Al 31/12 si rileva il credito verso i dipendenti (ed il debito verso l Erario) per il conguaglio sull imposta sostitutiva, che sarà versato entro il 16/2/n+1 31/12/n (VF+) Crediti v/dip.ti per imp.sost. TFR D 40,00 31/12/n (VF-) Debiti v/erario per imp. sost. TFR A 40,00 N.B.: dopo l ultima scrittura i debiti verso l erario ammontano a 40, mentre i crediti verso i dipendenti derivanti dall anticipo (per loro conto) dell imposta sostitutiva, ad

80 Scrittura della rilevazione della quota annua del TFR Al 31/12, in sede di assestamento dei conti è necessario rilevare la quota di TFR di competenza dell esercizio ed il debito per TFR al netto dell imposta sostitutiva totale. L operazione interessa, pertanto, i seguenti conti: 31/12/n Quota TFR (+ Costi) (VE-) D ,00 31/12/n Debiti per TFR (+ Debiti) (VF-) A ,00 31/12/n Crediti v/dip.ti per imp. sost. TFR A (- Crediti) (VF-) 165,00 Stato patrimoniale al n C - Trattamento di fine rapporto D Debiti 12) Tributari 40 Conto economico esercizio n B Costi della produzione 9) Per il personale a) Salari e stipendi c) Trattamento di fine rapporto

81 (2) Esempio di impiego del TFR In data 30/6 si dimette un dipendente, che ha maturato un TFR pari ad , dei quali 950 relativi alla porzione di esercizio in corso in cui ha prestato la propria attività lavorativa. Si svolgano le scritture contabili, tenendo conto che il pagamento dell indennità è soggetto a ritenuta fiscale di Le scritture contabili riguardanti il caso sono: 1.Liquidazione del debito per TFR; 2.Pagamento del TFR. 81

82 Fase della liquidazione del debito per TFR SP, Passivo, C CE, B.9.c SP, Passivo, D14 Debiti per TFR Quota TFR Dipendenti c/liquidazioni (x) (x) (x) (- debiti) (+costi) (+debiti) 30/06/n+1 Debiti per TFR D 9.050,00 30/06/n+1 Quota TFR D 950,00 30/06/n+1 Dipendenti c/liquidazioni A ,00 82

83 Fase del pagamento del TFR SP, Attivo, C.IV.1 Banca X c/c (x) (- banca) SP, Passivo, D12 Erario c/rit. da versare (x) (+debiti) SP, Passivo, D14 Dipendenti c/liquidazioni (x) (- debiti) 30/06/n+1 Dipendenti c/liquidazioni D ,00 30/06/n+1 Erario c/ritenute da versare (*) A 2.100,00 30/06/n+1 Banca X c/c A 7.900,00 (*) Il versamento delle ritenute va fatto entro il 16/7. La scrittura è analoga a quella già esaminata in casi similari e pertanto non viene ripresentata in questa sede. 83

84 Il leasing 84

85 Esempio In data 31 marzo 2009 si stipula un contratto di leasing finanziario tra la società A S.p.A. (società di leasing soggetto locatore) e la società B S.p.A. (locatario) relativamente ad un autocarro appositamente acquistato dalla prima. Le condizioni contrattuali sono le seguenti: Costo dell autocarro ,00 Importo rata iniziale (maxicanone) ,00 Prezzo di riscatto del bene 500,00 Importo rata periodica (anticipata) 5.000,00 Periodicità rate Durata del contratto Vita utile del bene Trimestrali 2 anni 5 anni Procediamo alla contabilizzazione dell operazione secondo il metodo patrimoniale. 85

86 METODO PATRIMONIALE Rilevazioni della Società B S.p.A. (locatario) Esaminiamo i momenti contabili dell intera operazione: (*) Pagamento Pagamento rata Pagamento rata Pagam. rata maxicanone Risconto attivo 31/3 30/6 30/9 31/ Pagamento rata Pagamento rata Pagamento rata Pagam. Rata Risconto attivo 31/3 30/6 30/9 31/ Riscatto del bene (eventuale) 31/3 (*) Acquisizione disponibilità del bene il cui valore contabile alla presente data è

87 1) Scritture di memoria Il primo passo è attivare una scrittura nei conti d ordine, ed in particolare nel sistema dei beni di terzi, per indicare l importo complessivo del contratto, valore che sarà decurtato progressivamente man mano che la società procederà al pagamento delle rate alla relativa scadenza. Il contratto prevede, al riguardo, le seguenti rate: Maxicanone iniziale Rate trimestrali (5.000 x 7) Totale Contabilmente avremo: Di cui n. 3 nel 2009 (importo: ) Automezzi in leasing Soc. A S.p.A. Automezzi in leasing (x) (x) 31/03/09 Automezzi in leasing D ,00 31/03/09 Soc. A S.p.A. automezzi in leasing A ,00 87

88 2 A) Liquidazione maxicanone (31/3) Al ricevimento della fattura relativa al maxicanone la rilevazione sarà: Canoni di leasing IVA a credito Debiti v/ fornitori , , ,00 (+ costi) (+ crediti) (+ debiti) 31/03/09 Canoni di leasing D ,00 31/03/09 Iva a credito D 3.960,00 31/03/09 Debiti v/fornitori A ,00 88

89 2 B) Pagamento maxicanone (31/3) Al pagamento della fattura relativa al maxicanone la rilevazione sarà: Debiti v/ fornitori Banca x c/c , , ,00 (- debiti) (- banca) 31/03/09 Debiti v/fornitori D ,00 31/03/09 Banca X c/c A ,00 89

90 2 C) Aggiornamento conti d ordine (31/3) Dopo aver pagato il maxicanone, il debito della Soc. B (locatario) verso la Soc. A (locatore) per le rate da pagare nell ambito del contratto diminuisce del medesimo importo. Le scritture di memoria, pertanto, devono registrare uno storno, per indicare il minore impegno vs terzi. Importo complessivo del contratto Maxicanone pagato il 31/3/ Totale rate non ancora scadute al 31/ Contabilmente avremo: Emerge come saldo dei mastrini Automezzi in leasing Soc. A S.p.A. Automezzi in leasing (x) (x) /03/09 Soc. A S.p.A. automezzi in leasing D ,00 31/03/09 Automezzi in leasing A ,00 90

91 2 A) Liquidazione 2^ rata (30/6) (*) Al ricevimento della fattura relativa alla 2^ rata di canone la rilevazione sarà: Canoni di leasing IVA a credito Debiti v/ fornitori , , , ,00 (+ costi) (+ crediti) (+ debiti) 30/06/09 Canoni di leasing D 5.000,00 30/06/09 Iva a credito D 1.100,00 30/06/09 Debiti v/fornitori A 6.100,00 (*) Lo schema di rilevazione suggerito è identico anche per la contabilizzazione della 3^ rata (30/9) e della 4^ (31/12). 91

92 2 B) Pagamento 2^ rata (30/6) Al pagamento della fattura relativa alla 2^ rata di canone la rilevazione sarà: Debiti v/ fornitori Banca X c/c (x) (x) (- debiti) (- banca) 30/06/09 Debiti v/fornitori D 6.100,00 30/06/09 Banca X c/c A 6.100,00 92

93 2 C) Aggiornamento conti d ordine (30/6) Così come abbiamo visto per il maxicanone, anche dopo aver pagato un altra rata, in data 30/6, il debito della Soc. B (locatario) verso la Soc. A (locatore), per le rate da pagare nell ambito del contratto, diminuisce del medesimo importo. Le scritture di memoria, pertanto, devono registrare uno storno, per indicare il minore impegno vs terzi. Rate non ancora scadute al 31/ Rata pagata il 30/6/ Totale rate non ancora scadute al 30/ Emerge come saldo dei mastrini Automezzi in leasing Soc. A S.p.A. Automezzi in leasing /06/09 Soc. A S.p.A. automezzi in leasing D 5.000,00 30/06/09 Automezzi in leasing A 5.000,00 93

94 3) Risconto dei canoni (31/12) Al 31/12 occorre affrontare il problema della competenza economica dei canoni. Come già noto, il complesso dei canoni relativi al contratto di leasing è dato dai seguenti valori: Maxicanone iniziale Rate trimestrali (5.000 x 7) Totale Considerando che il contratto ha validità per due anni e che i canoni sono trimestrali, il canone medio di ciascun trimestre è pari: x 3 = Pertanto, l importo di competenza del 2009 ammonta a x 3 trimestri (31/3 al 31/12), ovvero ad Dato che la Società B ha pagato, nel corso del 2009, canoni di leasing per complessive, determinati come indicato di seguito, l importo da riscontare sarà pari alla differenza, ovvero ad ( ). a) Maxicanone: b) Rate trimestrali: n. 3 (30/6, 30/9 e 31/12) da cad., per un totale di Canoni pagati: a + b = = Importo di competenza = Importo da rinviare al futuro = =

95 3) Risconto dei canoni (31/12) Contabilmente avremo: Risconti attivi Canoni di leasing (maxic.) (1^ rata) (2^ rata) (3^ rata) (x) (x) (+ costi sospesi) (- costi) 31/12/n Risconti attivi D ,00 31/12/n Canoni di leasing A ,00 95

96 Esposizione in bilancio 2009 Con la presente metodologia contabile il locatore deve rilevare al conto economico il costo dei canoni di leasing di competenza dell esercizio. A Stato patrimoniale, risulterà l importo dei canoni di leasing che hanno già avuto manifestazione finanziaria ma che non sono di competenza del 2009 (risconti attivi) e, nei conti d ordine, l importo delle rate ancora da pagare. Risconti attivi STATO PATRIMONIALE al Conti d ordine Automezzi in leasing Conti d ordine Soc. A S.p.A. Automezzi in leasing Nel conto economico avremo, invece, i seguenti valori: Canoni di leasing CONTO ECONOMICO anno 2009 Inserimento nella voce B8 Costi godimento beni di terzi 96

97 Esposizione in bilancio 2010 Esponiamo, senza mostrare le scritture, i valori dei conti interessati dall operazione di leasing nel bilancio 2010 Risconti attivi STATO PATRIMONIALE al Conti d ordine Automezzi in leasing 0 Conti d ordine Soc. A S.p.A. Automezzi in leasing 0 Costi ripresi dal 2009: Canoni 2010 ( x 4 trim.) : Totale: Importo di comp. ( x 4 trim.) = Risconto attivo Nel conto economico avremo, invece, i seguenti valori: Canoni di leasing CONTO ECONOMICO anno 2010 Inserimento nella voce B8 Costi godimento beni di terzi 97

98 Esposizione in bilancio 2011 Esponiamo, senza mostrare le scritture, i valori dei conti interessati dall operazione di leasing nel bilancio STATO PATRIMONIALE al Conti d ordine Automezzi in leasing 0 Conti d ordine Soc. A S.p.A. Automezzi in leasing 0 Nel conto economico avremo, invece, i seguenti valori: Canoni di leasing CONTO ECONOMICO anno 2011 Inserimento nella voce B8 Costi godimento beni di terzi 98

99 Nozione di attività, passività e capitale netto ( 49) Gli elementi direttamente interessati alla misura della posizione economico-finanziaria sono attività, passività e capitale netto. Essi sono definiti come segue: a) Per attività si intende una risorsa controllata dall impresa frutto di eventi passati da cui l impresa si attende futuri benefici economici b) Per passività si intende un obbligazione attuale dell impresa che sorge da eventi passati, la cui estinzione si prevede comporterà un uscita di risorse c) Per patrimonio netto si intende la differenza tra attività e passività aziendali N.B. ( 52): 1) I bilanci redatti secondo gli attuali IAS potrebbero includere elementi che soddisfano le nozioni di attività e passività e non sono indicati come parti del patrimonio netto. 2) Le nozioni comunque date nel 49 sottintendono (underly) future rivisitazioni degli attuali IAS e la formulazione di futuri standards. 99

100 Mutui passivi 100

101 Esempio Esempio In data 1 aprile la Società A stipula con la Banca X un mutuo ipotecario quinquennale del valore di a tasso fisso del 5%, con liquidazione semestrale posticipata delle rate. Procediamo alle rilevazioni contabili, considerando che la banca applica il rimborso a quote di capitale costanti, pari a cadauna (*). Procediamo ad analizzare l operazione, esaminando: 1) Il piano di riparto; 2) La scrittura da redigere in sede di erogazione del mutuo; 3) La scrittura da redigere alla scadenza semestrale della 1^ rata (1/10/n); 4) La scrittura di assestamento relativa agli interessi passivi (31/12/n), per integrare la contabilità del rateo sugli interessi maturati dal 1/10/n al 31/12/n; 5) La scrittura da redigere alla scadenza semestrale della 2^ rata (1/4/n+1) (*) La struttura del piano di rimborso del prestito può prevedere: 1) Rate costanti (metodo francese); 2) Quote di capitale costanti (metodo italiano); 3) Quote interessi costanti (metodo americano). 101

102 1) Il piano di ammortamento (cd. metodo italiano ) Rimborso a quote di capitale costanti N. B.: Si ricordi che l importo di ciascuna rata è dato dalla somma di: 1) Quota capitale (rimborso del prestito = - debiti); 2) Quota interessi (costo del finanziamento = + costi), e che gli interessi devono essere calcolati sul debito residuo prima del pagamento della rata Interessi (debito sino al 1/10/n) x 5 (tasso) x 6 (mesi) 1^ rata = =

103 2) Erogazione del mutuo (*) La scrittura interessa i seguenti conti: (+ banca) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: (*) Il principio contabile OIC 19 (I.VII.b) dispone che i mutui vadano rilevati se si è verificata l erogazione dei fondi. 103

104 3) Pagamento della 1^ rata semestrale (1/10/n) La scrittura interessa i seguenti conti: (+ costi) (- debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 104

105 4) Ratei passivi sugli interessi su mutui (31/12/n) QUOTA DI COMPETENZA Scad. 2^ rata (quota int.: ) Manifestazione finanziaria 1/10/n 3 mesi 31/12/n 3 mesi 1/4/n : 6 mesi = X : 3 mesi, per cui X = (Rateo al 31/12) La scrittura interessa i seguenti conti: (+ costi) (+ debiti presunti) Sul libro giornale avremo: 105

106 In bilancio avremo: In bilancio figura nel passivo dello Stato patrimoniale, alla voce D-Debiti, 4)-Debiti verso banche (D 4) E un conto economico di reddito acceso a costi d esercizio. In bilancio figura nel conto economico, alla voce C-Proventi e oneri finanziari, 17)-Interessi e altri oneri finanziari (C 17) 106

107 5) Pagamento della 2^ rata semestrale (1/4/n+1) (+ costi) (interessi) (rata) (storno rateo) (rimborso capitale) La scrittura interessa i seguenti conti: (+ costi) (- debiti presunti) (- debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 107

108 Prestiti obbligazionari 108

109 Sono debiti di finanziamento con i quali le società di capitali possono procurarsi mezzi finanziari a medio-lungo termine. Nozione Sono rappresentati da titoli di credito (cd. obbligazioni) che documentano il prestito accordato ai sottoscrittori. La società emittente si impegna nei loro confronti a restituire il prestito entro termini prefissati e a corrispondere interessi periodici a scadenze prestabilite (regolamento del prestito di obbligazioni) Limiti all emissione A) Soggettivi (possono essere emessi solo da ) B) Oggettivi S.p.A. S.r.l. (art. 2483), dalla riforma del diritto societario (condizione: le obbligazioni devono essere collocate in esclusiva presso investitori qualificati, ovvero banche/altri intermediari finanziari *) Ammontare non superiore al doppio del risultato che si ottiene sommando al Capitale sociale gli importi della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall ultimo bilancio approvato. (*)In caso di successiva circolazione dei titoli di debito, chi li trasferisce risponde della solvenza della società nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali ovvero soci della società medesima. 109

110 CICLO DI VITA a) Emissione Diretta (al pubblico) 1.Emissione alla pari 2.Emissione sotto la pari 3.Emissione sopra la pari Indiretta (affidata ad una banca/consorzio di banche) a. Versamento coincidente con data di godimento b.versamento successivo alla data di godimento c. Versamento antecedente alla data di godimento b) Gestione Pagamento periodico delle cedole d interesse (passivo) 1. In unica soluzione alla scadenza c) Rimborso 2. In modo progressivo (con piano di ammortamento) 110

111 A) ESEMPIO DI EMISSIONE e GESTIONE del prestito In data 15/3 la Società A emette un prestito obbligazionario di ,00, rappresentato da obbligazioni del valore nominale di 10,00. Il prestito presenta le seguenti caratteristiche: Il prezzo di emissione delle obbligazione ammonta a 9,90 (emissione cd. sotto la pari ); Il tasso di interesse è pari al 4%, con godimento 1/4-1/10, ritenuta fiscale pari al 26,0%. Il prestito sarà rimborsato in un unica soluzione alla scadenza del prestito. Procediamo alle registrazioni in contabilità, supponendo che il versamento dell importo dovuto dagli obbligazionisti avvenga in data 1/4. Si fa presente, rispetto allo schema della slide precedente, che le ipotesi qui assunte riguardano l emissione sotto la pari, con versamento coincidente con l inizio della maturazione della prima cedola (1/4/n). L emissione si suppone diretta, ovvero senza l intermediazione degli istituti di credito. Procediamo ad analizzare l operazione, esaminando: 1) la sottoscrizione dei titoli (15/3/n); 2) il versamento da parte degli obbligazionisti (1/4/n); 3) le scritture da redigere alla scadenza semestrale della 1^ cedola di interessi (1/10/n) (liquidazione, pagamento e versamento delle ritenute alla fonte sugli interessi); 4) A) la scrittura di assestamento relativa agli interessi passivi (31/12/n), per integrare la contabilità del rateo sugli interessi maturati dal 1/10/n al 31/12/n; 4) B) la scrittura di assestamento relativa all ammortamento del disaggio di emissione ; 5) la scrittura da redigere alla scadenza semestrale della 2^ rata (1/4/n+1) 111

112 1) Sottoscrizione dei titoli La scrittura interessa i seguenti conti: Il disaggio su prestiti è un conto economico di reddito acceso a costi pluriennali (*). Deve essere ammortizzato in base alla durata del prestito (art. 2426c.c., punto 7) (+ crediti) (+ costi plurienn.) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: (*) Lo scarto o disaggio di emissione rappresenta un mezzo per offrire obbligazioni ad un interesse effettivo più favorevole di quello calcolato sul valore nominale. Il disaggio è pertanto parte inscindibile dell onere finanziario di un operazione di prestito ed ha la natura di interesse sostenuto anticipatamente dall emittente. (OIC 19, M.III.d) 112

113 2) Versamento da parte degli obbligazionisti La scrittura interessa i seguenti conti: (+ banca) (- crediti) Sul libro giornale avremo: 113

114 3) Scadenza della prima cedola d interessi a) liquidazione Il 1/10 scade la prima cedola di interessi, che ammontano a: (valore nom.) x 4 (tasso annuo) x 6 (mesi) 1200 (nr. mesi anno x 100) = Gli interessi devono essere corrisposti dalla società agli obbligazionisti al netto delle ritenute fiscali verso l erario, che ammontano al 26,0% degli interessi stessi (*), e cioè: 26,0% di = 520 Pertanto, gli interessi netti saranno pari a ( ). Dal punto di vista contabile occorre distinguere due momenti di rilevazione: a) Liquidazione della cedola; b) Pagamento degli interessi. In quest ultima fase, la scrittura si completa con il versamento delle ritenute all erario, da effettuarsi entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento (ovvero il 16/11, nel nostro caso). 114

115 La scrittura interessa i seguenti conti: (+ costi) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 115

116 3) Scadenza della prima cedola d interessi b) pagamento La scrittura interessa i seguenti conti: Obbligazionisti c/ interessi Banca x c/c Erario c/ ritenute da versare 2.000, , , ,00 520,00 (- debiti) (- banca) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 01/10/n Obbligazionisti c/ interessi D 2.000,00 01/10/n Banca x c/c A 1.480,00 01/10/n Erario c/ ritenute da versare A 520,00 116

117 3) Scadenza prima cedola c) versamento ritenute (16/11/n) La scrittura interessa i seguenti conti: Erario c/ ritenute da versare Banca x c/c 520, , ,00 520,00 520,00 (- debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 16/11/n Erario c/ ritenute da versare D 520,00 16/11/n Banca x c/c A 520,00 117

118 4a) Ratei passivi sugli interessi su obbligazioni (31/12/n) Alla chiusura dell esercizio è maturata metà della nuova cedola semestrale, che andrà in scadenza l 1/4 dell esercizio successivo. Per determinare correttamente il risultato economico dell esercizio in corso, occorre iscrivere in contabilità un rateo passivo per rilevare gli interessi compresi nel periodo 1/10-31/12, già maturati. Rateo d interessi /10/n 31/12/n Rilevazione rateo (scritture di integrazione) Alla scadenza della cedola, l 1/4/n+1: 1/4/n+1 Scadenza cedola semestrale si rileveranno interessi passivi soltanto per (quota da 1/1/n+1 al 31/3/n+1); si stornerà l importo del rateo passivo rilevato in data 31/12/n. 118

119 La scrittura interessa i seguenti conti: (+ costi) (+ debiti presunti) Sul libro giornale avremo: 119

120 4b) Ammortamento del disaggio di emissione (31/12/n) Il Codice civile, all art. 2426, punto 7 precisa che "il disaggio sui prestiti deve essere iscritto nell'attivo (*) e ammortizzato in ogni esercizio per il periodo di durata del prestito". Secondo i principi contabili nazionali (OIC 19), il metodo di ammortamento con cui si può rispecchiare pienamente la natura dell operazione è quello di imputare il disaggio ai vari esercizi in proporzione all entità degli interessi passivi che via via maturano sul prestito obbligazionario. Si tratta, in altre parole, di determinare gli interessi di competenza di ciascuno degli anni sino alla scadenza (in base al piano di rimborso) e sulla base di questi ripartire il disaggio di emissione anno per anno. Ai nostri fini supponiamo, per semplicità, che la quota di ammortamento per l esercizio n sia pari a 100. Esaminiamo la scrittura contabile dell ammortamento. (*) L art del Codice civile, che fissa il contenuto dello Stato patrimoniale, precisa che il disaggio sui prestiti deve essere indicato tra i ratei e risconti attivi, separatamente rispetto agli altri. 120

121 La scrittura interessa i seguenti conti: Il metodo contabile con cui preferibilmente viene rilevato l ammortamento del disaggio di emissione su prestiti è quello diretto o in conto. (+ costi) (- costi pluriennali) E un conto economico di reddito accesi a costi d esercizio. In bilancio figura nel conto economico, alla voce C-Proventi e oneri finanziari, 17)-Interessi e altri oneri finanziari Sul libro giornale avremo: 121

122 In bilancio avremo: In bilancio figura nel passivo dello Stato patrimoniale, alla voce D-Debiti, 1)-Obbligazioni (D 1) Figura tra le attività dello stato patrimoniale, alla voce D Ratei e risconti, con separata indicazione rispetto a questi. Sono ambedue conti economici di reddito accesi a costi d esercizio. In bilancio figurano nel conto economico, alla voce C-Proventi e oneri finanziari, 17)-Interessi e altri oneri finanziari (C 17) 122

123 5) Scadenza della 2^ cedola di interessi (1/4/n+1) - liquidazione Cedola di interessi La scrittura interessa i seguenti conti: (interessi passivi): 1/1/n+1 31/3/n (storno rateo passivo): 1/10/n+1 31/12/n+1 (+ costi) (- debiti presunti) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: N.B.: La scrittura si completa con il pagamento degli interessi. Si veda, al riguardo, quanto illustrato in precedenza. 123

124 B) ESEMPIO di RIMBORSO del prestito Rispetto al prestito obbligazionario del precedente esempio supponiamo, ora, che le condizioni contrattuali prevedano il rimborso progressivo del debito mediante estrazione a sorte del 40% delle obbligazioni l anno n+8 (quindi obbligazioni); del 40% delle obbligazioni l anno n+9 (quindi altre obbligazioni); del residuo 20% delle obbligazioni l anno n+10 (le ultime obblig.). Procediamo alle registrazioni dell operazione di rimborso per il solo esercizio n+8, ipotizzando che l estrazione a sorte delle obbligazioni avvenga in data 1/4/n+8. L operazione ha 3 momenti contabili di rilievo: 1) l estrazione delle prime obbligazioni (1/4/n+8); 2) il rimborso delle obbligazioni estratte (1/4/n+8); 3) il versamento all Erario delle ritenute fiscali (26,0%) operate sulla differenza tra il valore di rimborso ( 10,00 ad obbligazione) ed il prezzo di emissione ( 9,90) (*). 124

125 1) Estrazione delle obbligazioni La scrittura interessa i seguenti conti: (- debiti) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 125

126 Sul piano contabile avremo: 2) Rimborso delle obbligazioni estratte Al momento del rimborso va considerata la ritenuta fiscale da operare sulla differenza positiva fra il valore di rimborso dei titoli ( 10,00) ed il prezzo di emissione ( 9,90). L importo da assoggettare a ritenuta corrisponde a 400, così determinato: n. obbligazioni rimborsate (4.000) Debiti per obbligazioni estratte differenza tra valore di x rimborso e prezzo di emissione ( 0,10) = 400 Banca x c/c La ritenuta è: 26,0%% di 400 = 104 Erario c/ ritenute da versare ,00 (- debiti) , ,00 (- banca) 104,00 (+ debiti) 01/04/n+8 Debiti per obbligazioni estratte D ,00 01/04/n+8 Banca x c/c A ,00 01/04/n+8 Erario c/ ritenute da versare A 104,00 126

127 3) Versamento ritenute fiscali La scrittura interessa i seguenti conti: Erario c/ ritenute da versare Banca x c/c 104, ,00 104,00 104,00 (- debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 16/05/n+8 Erario c/ ritenute da versare D 104,00 16/05/n+8 Banca x c/c A 104,00 127

128 Le operazioni sul capitale 128

129 Struttura delle slide A) La formazione del capitale: costituzione della società Per immissione di nuovi mezzi B 1) aumenti Per capitalizzazione delle riserve B) Le variazioni del capitale Per conversione dei debiti Con rimborso B 2) diminuzioni Senza rimborso 129

130 A)La formazione del capitale (costituzione della società) Costituzione mediante apporto di sole disponibilità liquide Casistica Costituzione mediante apporto di beni in natura Apporto di beni disgiunti Apporti di beni congiunti (azienda) 130

131 Costituzione mediante apporto di sole disponibilità liquide 131

132 Esempio In data 1/2 si costituisce una S.p.A. con un capitale sociale pari a Contestualmente i soci provvedono a versare il 25% dei conferimenti in denaro, pari all intero capitale sottoscritto, in un conto corrente vincolato che frutta un tasso di interesse pari al 12% annuo (1), con ritenuta del 26% sugli interessi maturati. In data 1/4 la società viene iscritta nel registro delle imprese e gli amministratori provvedono a trasferire il saldo del conto corrente vincolato su di un conto corrente libero. In data 5/4 si riceve la parcella del notaio che ha curato le operazioni di costituzione, relativa al rimborso di spese sostenute per conto della società per e onorari per 5.000, soggetti a IVA e ritenuta fiscale d acconto del 20%. La parcella viene pagata a mezzo banca lo stesso giorno. In data 10/7 gli amministratori richiamano i residui conferimenti in denaro, che vengono versati sul c/c della società in data 20/7. L importo del tasso di interesse è stato scelto in modo da semplificare i calcoli. Ad oggi, infatti, i tassi attivi di interesse sono estremamente bassi (in diversi casi prossimi allo 0%). 132

133 I momenti contabilmente Esempio rilevanti dell operazione Procediamo ad analizzare l operazione, analizzando i seguenti momenti: 1. rilevazione della sottoscrizione del capitale da parte dei soci; 2. versamento del 25% dei conferimenti in denaro; 3. ritiro della somma dal c/c vincolato e versamento su di un c/c libero; rilevazione degli interessi attivi maturati; chiusura del conto vincolato ed apertura di quello libero; 4. ricevimento parcella del notaio e rilevazione delle spese d impianto ; 5. Pagamento del notaio e rilevazione del debito per ritenute d acconto; 6. versamento delle ritenute applicate sul compenso del notaio 7. richiamo dei residui conferimenti in denaro; 8. versamento sul c/c, da parte dei soci, delle somme indicate al punto sub 4); 133

134 1) Sottoscrizione del capitale La scrittura interessa i seguenti conti: (+ crediti) (+ capitale) (VF+) (VE+) Sul libro giornale avremo: 1/2/n Azionisti c/sottoscrizioni D ,00 1/2/n Capitale sociale A ,00 134

135 2) Versamento del 25% dei conferimenti in denaro La scrittura interessa i seguenti conti: (+ banca) (- crediti) (VF+) (VF-) Sul libro giornale avremo: 1/2/n Banca X c/c vincolato D ,00 1/2/n Azionisti c/sottoscrizioni A ,00 135

136 3) Ritiro della somma dal c/c e versamento su c/c libero Svolgiamo la scrittura in due step, rilevando dapprima gli interessi attivi sul c/c vincolato. Netto su c/c = 74% di 600 Ritenute = 26% di 600 Interessi = x 12 x = 600 Banca x c/c vincolato Erario c/ ritenute subite Interessi attivi bancari ,00 444,00 (+ banca) (VF+) 156,00 600,00 (+ crediti) (+ ricavi) (VF+) (VE+) Sul libro giornale avremo: 1/4/n Banca X c/c vincolato D 444,00 1/4/n Erario c/ritenute subite D 156,00 1/4/n Interessi attivi bancari A 600,00 136

137 3) Segue : versamento del saldo su c/c libero Possiamo ora aprire il c/c libero versando il saldo del c/c vincolato, che viene pertanto chiuso presso l Istituto di credito: Banca x c/c Banca x c/c vincolato , ,00 444, ,00 (+ banca) (- banca) (VF+) (VF-) Sul libro giornale avremo: 1/4/n Banca X c/c D ,00 1/4/n Banca X c/c vincolato A ,00 137

138 4) Ricevimento parcella del notaio La scrittura interessa i seguenti conti: Costi d impianto IVA a credito Debiti v/ fornitori ,00 (+ costi pluriennali) (VE-) 1.100,00 (+ crediti) (VF+) ,00 (+ debiti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 5/4/n Costi d impianto D ,00 5/4/n Iva a credito D 1.100,00 5/4/n Debiti v/fornitori A ,00 138

139 5) Regolamento della parcella notarile La scrittura interessa i seguenti conti: Debiti v/ fornitori Erario c/ ritenute da versare Banca x c/c , , , , ,00 (- debiti) (+ debiti) (- banca) (VF+) (VF-) (VF-) Sul libro giornale avremo: 5/4/n Debiti v/fornitori D ,00 5/4/n Erario c/ritenute da versare A 1.000,00 5/4/n Banca X c/c A ,00 139

140 6) Versamento delle ritenute sul compenso notarile La scrittura interessa i seguenti conti: Erario c/ ritenute da versare Banca x c/c 1.000, , , , ,00 (- debiti) (- banca) (VF+) (VF-) Sul libro giornale avremo: 16/5/n Erario c/ritenute da versare D 1.000,00 16/5/n Banca X c/c A 1.000,00 140

141 7) Richiamo dei residui conferimenti in denaro La scrittura interessa i seguenti conti: (+ crediti) (VF+) (- crediti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 10/7/n Azionisti c/decimi richiamati D ,00 10/7/n Azionisti c/sottoscrizioni A ,00 141

142 8) Versamento dei conferimenti residui La scrittura interessa i seguenti conti: (+ banca) (VF+) (- crediti) (VF-) Sul libro giornale avremo: 20/7/n Banca X c/c D ,00 20/7/n Azionisti c/decimi richiamati A ,00 142

143 Costituzione mediante apporto di beni congiunti, ovvero di azienda (*) (*) Il caso di costituzione mediante apporto di beni disgiunti è una semplificazione di quello di apporto di beni congiunti, presentato nelle pagine seguenti. Mentre nel secondo siamo in presenza del trasferimento di un intero complesso aziendale, nel primo beni disgiunti si realizza un semplice trasferimento di uno o più beni in natura non legati economicamente tra loro. Mancando la presenza dell azienda, nell apporto di beni disgiunti non può essere iscritto in contabilità l avviamento (sul punto si veda più avanti nella parte dei criteri di valutazione del codice civile). 143

144 Caratteristiche essenziali dell operazione Si ha quando almeno uno dei soci che ha proceduto alla costituzione della società apporta un azienda funzionante. Rispetto all oggetto trasferito l azienda l operazione si qualifica, appunto, come conferimento d azienda. Questa rappresenta, in particolare, un operazione mediante la quale si tende a staccare da un impresa, detta conferente, un complesso aziendale funzionante, il quale viene a sua volta conferito ad un azienda, la conferitaria, già costituita o nata a seguito della medesima operazione. In contropartita la conferente riceve azioni della società cui ha effettuato l apporto. Non ha disposizioni ad hoc nel codice civile. Valgono le regole generali del conferimento di singoli beni. (Innovazione della riforma societaria: distinzione fra conferimenti in spa (artt cc.) e, per via del rinvio dell art c.c., in sapa e srl (artt c.c.) 144

145 Tre momenti di riferimento 1 Fase preliminare Delibera del consiglio di amministrazione della società conferente (se si modifica atto costitutivo, occorre delibera assemblea straordinaria); scelta e nomina perito. Delibera del cda della conferitaria relativa al conferimento nonché dell assemblea per l aumento di capitale sociale (se società preesistente) salvo delega agli amministratori ex. art cc. 2 Stima peritale 3 Atto di conferimento Il notaio redige l atto di conferimento, da iscrivere entro 30 giorni nel registro delle imprese. 145

146 Aspetti contabili: per la conferente Chiusura dei conti per fornire al perito una situazione di partenza per la redazione della stima ex cc.; Perizia a valori correnti; Storno di attività e passività conferite ai valori storici; rilevazione della partecipazione nella conferitaria (iscritta per il valore netto dei beni valutati a valori correnti); Evidenziazione di una differenza tra netto a valori correnti e netto a valori storici: plusvalenza/minusvalenza da conferimento. Plusvalenza/riserva da conferimento (conto di netto). Attualmente la differenza costituisce materia imponibile, per cui la riserva da conf. andrebbe tassata; Verifica dei valori peritali da parte degli amministratori entro 6 mesi. 146

147 Aspetti contabili: per la conferitaria Attività e passività apportate da iscrivere sulla base dei valori determinati dal perito (valori correnti) Il netto rappresenta il capitale sociale (società di nuova costituzione) o l aumento di capitale sociale (società già esistente) Il netto può essere scisso in capitale sociale, riserve, riserva sovrapprezzo azioni Le immobilizzazioni tecniche sono iscritte ad un valore netto senza tener conto del fondo rettificativo preesistente nella conferente (gli ammortamenti verranno calcolati su questo nuovovalore) 147

148 ESEMPIO In data 1/2 si costituisce una S.p.A. con un capitale sociale pari a mediante sottoscrizione da parte: a) del socio X, che apporta un conferimento in denaro per ; b) della società Y, che apporta un azienda in funzionamento il cui valore, determinato dal perito, è valutato in , come mostrato dai prospetti riportati di seguito. Si proceda alla rilevazione contabile dell operazione. Mostriamo: 1) La situazione patrimoniale contabile dell azienda apportata al momento dell operazione 2) I valori della perizia di stima 3) Le scritture da redigere ad opera della nuova società (conferitaria) 148

149 1) Situazione patrimoniale al momento dell apporto Si ipotizzi che la situazione patrimoniale della società conferita presenti, al momento dell operazione, i seguenti valori (in migliaia di Euro): Importi in migliaia di Euro 149

150 2) Valutazione del perito Si ipotizzi, inoltre, che il perito incaricato della valutazione, stimi il patrimonio aziendale secondo quanto indicato nel seguente prospetto: Importi in migliaia di Euro 150

151 3) Scritture: a) la sottoscrizione del capitale La scrittura interessa i seguenti conti: N.B.: Importi in migliaia di Euro (+ crediti) (+ capitale) (VF+) (VE+) Sul libro giornale avremo: 1/2/n Azionisti c/sottoscrizioni D ,00 1/2/n Capitale sociale A ,00 151

152 b) Versamento del 25% dei conferimenti in denaro La scrittura interessa i seguenti conti: N.B.: Importi in migliaia di Euro (+ banca) 25% di 2.000, importo (- crediti) (VF+) dei conferimenti in (VF-) denaro Sul libro giornale avremo: 1/2/n Banca X c/c vincolato D 500,00 1/2/n Azionisti c/sottoscrizioni A 500,00 152

153 c) Rilevazione dell esecuzione del conferimento d azienda Per ragioni di spazio, mostriamo la sola scrittura sul libro giornale, indicando la natura delle variazioni accanto ai relativi conti interessati. 1/2/n Impianti (VE-) D 2.000,00 1/2/n Terreni (VE-) D 7.000,00 1/2/n Crediti (VF+) D 1.000,00 1/2/n Avviamento (VE-) D 5.000,00 1/2/n Debiti diversi (VF-) A 1.000,00 1/2/n Fondi rischi ed oneri futuri (VF-) A 1.000,00 1/2/n Soc. A c/conferimento (VF-) A ,00 N.B.: Importi in migliaia di Euro 153

154 d) Rilevazione dell esecuzione del conferimento d azienda (segue) Per ragioni di spazio, mostriamo la sola scrittura sul libro giornale, indicando la natura delle variazioni accanto ai relativi conti interessati. 1/2/n Soc. A c/conferimento (VF+) D ,00 1/2/n Azionisti c/sottoscrizioni (VF-) A ,00 N.B.: Importi in migliaia di Euro Il credito della costituenda società verso la Società A, derivante dalla sottoscrizione del capitale da parte di quest ultima, si compensa con il debito della nuova società per effetto dell apporto dell azienda. Si tenga presente che la rilevazione dell esecuzione del conferimento d azienda, di cui alle scritture dei punti sub c) e d), può essere effettuata anche mediante una sola scrittura contabile (in questo caso Azionisti c/sottoscrizioni in avere direttamente nella scrittura sub c). L operazione prosegue con il ritiro dei decimi vincolati, il richiamo dei restanti versamenti in denaro, ecc. (si veda prima). 154

155 B) Le variazioni di capitale: B 1) Gli aumenti 155

156 Tipologie Per immissione di nuovi mezzi a) Sottoscrizione dei vecchi soci b) Sottoscrizione con ingresso (anche) di nuovi soci Apporto beni in natura (*) Apporto in denaro (**) AUMENTI Per capitalizzazione delle riserve Per conversione dei debiti Per esempio: prestito obbligazionario convertibile (*) In questi casi generalmente si deve presentare una relazione giurata di stima dei beni conferiti. Il recente D.lgs. 142/2008 in attuazione della direttiva 2006/68/CE, che modifica la direttiva 77/91/CEE, relativamente alla costituzione delle SpA nonché alla salvaguardia e alle modificazioni del capitale sociale ha previsto, invece, casi in cui tale relazione non è richiesta (p.es. valutazione dei beni al valore equo). (**) Ai sensi dell art c.c., in questo caso occorre il versamento immediato del 25% del valore nominale delle nuove azioni + l intero sovrapprezzo (non è richiesto in un c/c vincolato) 156

157 Punti fondamentali a) Attribuzione del diritto di opzione b) Fissazione del prezzo di emissione (*) c) Assegnazione del godimento delle azioni Diritto riconosciuto ai vecchi soci, (art c.c.), di sottoscrivere le azioni di nuova emissione con precedenza rispetto agli altri. Eccezioni (ingresso di nuovi soci): quando la legge impone ai vecchi azionisti la rinuncia a tale diritto; quando i vecchi azionisti rinunciano volontariamente, con apposita delibera; quando i vecchi azionisti cedono il diritto a terzi, contro un determinato compenso Alla pari Valore nominale Valore nominale + Riserva sovrapprezzo azioni E la data a partire dalla quale le azioni di nuova emissione hanno diritto di partecipare agli utili prodotti nell esercizio. Sopra la pari 1) Godimento regolare (1/1) a) Senza versamento conguaglio b) Con versamento di un conguaglio 2) Godimento pro-rata (dividendo ridotto) Stima Capitale economico (*) Come qualsiasi conferimento, l aumento di capitale non può essere realizzato sotto la pari. 157

158 A)Esempio di aumento con immissione di nuovi mezzi La Società A, con capitale sociale di , rappresentato da azioni del valore nominale di 1 cadauna, decide un aumento di capitale per , mediante emissione di azioni ad un prezzo pari a 2,50 cadauna, di cui 1,00 per il valore nominale e 1,50 a titolo di sovrapprezzo (*). Si proceda alla rilevazione contabile. Si tenga presente che se l aumento di capitale viene sottoscritto solo dai vecchi soci, può essere realizzato: 1) Sia mediante emissione di nuove azioni (come previsto nel testo) 2) Sia mediante aumento del valore nominale delle azioni in circolazione 158

159 Approfondimenti sul prezzo di emissione Non tiene conto del probabile maggior valore economico delle Alla pari azioni rispetto al loro valore nominale. Favorisce, pertanto, i nuovisoci entranti. Tiene conto del citato eventuale maggior valore economico delle azioni, che viene generalmente calcolato determinando Sopra la pari la stima del valore economico del capitale. I soci entranti pagano, pertanto, un sovrapprezzo azionario. Nel nostro esempio abbiamo supposto che una società con capitale sociale pari a (rappresentato da azioni del val. nom. di 1,00 cad.) decida un aumento per , emettendo nuove azioni ad un prezzo pari a 2,5 cadauna. Il prezzo di emissione tiene conto del valore economico del capitale, supposto pari a (esempio). Infatti: Valore economico Val. economico = = = 2,5 unitario delle Nr. azioni azioni Prezzo emissione 1 azione 2,5 1,5 1 Sovrapprezzo Val. nominale 1,5 x (nr. azioni) = (Ris.sovrappr.) 1 x (nr. azioni) = (Cap.soc.) 159

160 1) Fase della sottoscrizione In contabilità avremo: (+ crediti) (+ capitale) (+ capitale) xx/xx/n Azionisti c/sottoscrizioni D ,00 xx/xx/n Capitale sociale A ,00 xx/xx/n Riserva sovrapprezzo azioni A ,00 160

161 1) Fase della sottoscrizione (variante con conguaglio utili) Il conguaglio utili (eventuale), che deve essere versato dagli azionisti contestualmente alla sottoscrizione, serve per uniformare il diritto al dividendo delle nuove azioni a quello spettante alle azioni già esistenti (si ha quando le nuove azioni sono emesse in corso d anno e l assemblea decide di assegnar loro lo stesso godimento di quelle vecchie, facendole cioè partecipare all utile di periodo in eguale misura). Ipotizziamo che le azioni dell esempio siano emesse a 2,6 cadauna, di cui: 1) 1,00 = Valore nominale x = (Aumento C.S.) 2) 1,50 = Sovrapprezzo azionario x = (Ris. Sovrappr.) 3) 0,10 = Conguaglio utili x = (Ris. Cong.) In contabilità avremo (vediamo solo il libro giornale): xx/xx/n Azionisti c/sottoscrizioni D ,00 xx/xx/n Capitale sociale A ,00 xx/xx/n Riserva sovrapprezzo azioni A ,00 xx/xx/n Riserva conguaglio utili A ,00 E un conto economico di capitale e nel nostro caso accoglie in avere una VE+ (+ capitale) 161

162 2) Fase del versamento (25% del VN + intero sovrapprezzo) (*) In contabilità avremo: (+ banca) (- crediti) L importo è ottenuto sommando il 25% del valore nominale delle azioni emesse (25% di = ) al sovrapprezzo ( ) (**) xx/xx/n Banca X c/c D ,00 xx/xx/n Azionisti c/sottoscrizioni A ,00 (*) Seguono le normali scritture di richiamo dei versamenti residui. (**) In caso di conguaglio utili gli azionisti, oltre al 25% del VN delle azioni sottoscritte e all intero sovrapprezzo, avrebbero dovuto versare anche il medesimo conguaglio (interamente). Con i dati della slide precedente, l importo da versare sarebbe stato quindi

163 B) Esempio di aumento mediante conversione di riserve La Società A, con capitale sociale di , diviso in azioni del valore nominale di 1 cadauna, ha deliberato un aumento di capitale per , mediante impiego delle riserve straordinarie. Le azioni emesse saranno assegnate gratuitamente ai vecchi soci (*) in proporzione alle rispettive quote di partecipazione. Si proceda alla rilevazione contabile. Generalmente si utilizzano: Riserve facoltative Riserve di rivalutazione monetaria Riserva legale, per la parte eccedente il limite fissato dalla legge (- capitale) (+ capitale) (*) L aumento gratuito si realizza attraverso una delle due seguenti modalità (art c.c.): 1) Emissione di nuove azioni che vengono assegnate (pro-quota) gratuitamente agli azionisti; 2) Aumento del valore nominale delle azioni in circolazione 163

164 B) Le variazioni di capitale: B2) Le diminuzioni 164

165 DIMINUZIONI Con rimborso (si ha quando la società rimborsa i conferimenti ai propri soci, verificandosi, nel contempo, una effettiva uscita di mezzi finanziari) Senza rimborso (non determina un decremento di mezzi propri) Tipologie a) Liberazione dei soci dall obbligo dei versamenti ancora dovuti b) proporzionale (Non cambiano le % di partecipazione al Capitale) c) non proporzionale (Cambiano le % di partecipazione al Capitale) d) acquisto di azioni proprie e successivo annullamento Per esuberanza finanziaria la società decide una diminuzione di capitale, operando una restituzione dei conferimenti a tutti gli azionisti in proporzione al n di azioni possedute (*) L importo del capitale sociale rimborsabile è ripartito solo fra alcuni azionisti. Meccanismo dell estrazione a sorte Caso del rimborso per recesso del socio La società acquista sul mercato azioni proprie ai fini del successivo annullamento. E conveniente quando il loro corso è inferiore al val. nom. Es.: Copertura perdite d esercizio (vedi relative slide) (*) Può avvenire tecnicamente sia per annullamento di azioni sia per diminuzione del loro valore nominale. Quest ultima ipotesi è la più agevole. 165

166 A) Esempio di rimborso parziale del V.N. delle azioni (proporzion.) Supponiamo che la Soc. A, con un cap.soc. di , composto da azioni del VN di 1,00, decida di diminuire tale capitale mediante riduzione del VN di ogni azione per 0,25. La riduzione complessiva sarà: 0,25 x = Contabilmente avremo: 1) Delibera di rimborso (- capitale) (+ debiti) 2) Versamento delle somme (- debiti) (- banca) 166

167 B) Esempio di estrazione a sorte e successivo rimborso (non proporz.) La Soc. A, con un cap. soc. di , composto da azioni del VN di 1,00 cad., decide di diminuire tale capitale mediante rimborso per estrazione a sorte di azioni. (*) Contabilmente avremo: 1) Estrazione a sorte (- capitale) (+ debiti) 2) Rimborso (- debiti) (- banca) (*) Il rimborso avviene al valore nominale. Quando il valore corrente > VN, ai titolari delle azioni rimborsate vengono assegnate azioni di godimento 167

168 Le imposte sul reddito d esercizio 168

169 Tipologia Imposte indirette Imposte dirette IMU IMPOSTA DI REGISTRO TASSA RIFIUTI IRES (imposta sui redditi delle società) IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) Introduzione: le imposte sul reddito di esercizio Rilevazione Costi della produzione Voce B.14 del C. economico Imposte sul reddito d es. Voce 22) del C. economico Imposte indirette Imposte dirette Articolazione della voce 22) Imposte sul reddito d es. Modalità di calcolo Imposte correnti Imposte differite Imposte anticipate Calcolate sul reddito imponibile, ottenuto apportando al risultato prima delle imposte le variazioni in aumento e in diminuzione Calcolate sulle differenze temporanee tra risultato prima delle imposte e il reddito fiscale Fuori dal bilancio Modello anglosassone 169 Partendo dal bilancio Modello renano

170 Tipologia di imposte dirette IRPEF IRES IRAP E l imposta sul reddito delle persone fisiche; E un imposta personale e progressiva ad aliquote crescenti per scaglioni che colpisce il reddito complessivo conseguito nell anno solare: prodotto nel territorio dello stato (per i non residenti); ovunque prodotto (per i residenti). E calcolata nel modello UNICO persone fisiche E l imposta sul reddito delle società; E un imposta proporzionale (aliquota 27,5%) che colpisce il reddito complessivo di tutti i soggetti diversi dalle persone fisiche Viene calcolata nel modello UNICO società di capitali E l imposta regionale sulle attività produttive E un imposta reale, non sul reddito (aliquota del 4,82%) che colpisce il valore della produzione netta (VPN) dell attività esercitata nel territorio della regione. Il VPN è dato dalla differenza tra valore della produzione e costi della produzione (escluso costo del personale, svalutazioni, accantonamenti, oneri straordinari ricompresi nella voce B14). Viene calcolata nel modello UNICO persone fisiche (per le imprese individuali), società di persone o società di capitali 170

171 X X1 La tempistica e la modalità del pagamento delle imposte dirette 16/06/20X1 30/11/20X1 16/06/20X2 1) Saldo imposte 20X0 2) 1 acconto imposte anno 20X1 (40% imposta lorda anno 20X0) 1) 2 acconto imposte anno 20X1 (60% imposta lorda anno 20X0) 1) Saldo imposte 20X1 2) 1 acconto imposte anno 20X2 (40% imposta lorda anno 20X1) Il pagamento di tutte le imposte (dirette e indirette) deve avvenire previa presentazione ad una banca o qualsiasi altro intermediario di un modello di pagamento unificato F

172 172

173 Esempio Si supponga che la società Alfa S.p.A.: 1) abbia versato in data 16 giugno a mezzo banca il 1 acconto per l IRES e l IRAP dell esercizio 20X1, rispettivamente per * e *; 2) abbia versato, a mezzo banca, in data 30 novembre 20X1 il 2 acconto per l IRES e l IRAP dell esercizio 20X1 rispettivamente per e ; 3) abbia calcolato le imposte, a fine esercizio, sulla base dei dati di bilancio, che ammontano a ** (IRES) e *** (IRAP). Si supponga, inoltre, che la società abbia versato, il 16/06/20X2, sulla base dei dati di cui ai punti sub 1), sub 2) e sub 3) il saldo delle imposte dovute nel periodo di imposta 20X1. Redigere le scritture nel libro giornale e presentare i mastri, relativamente al versamento degli acconti e del saldo delle imposte da pagare per il periodo d imposta 20X1. (*) Il fatto che la società Alfa S.p.A. abbia versato a titolo di acconto IRES e a titolo di acconto IRAP significa che l IRES di competenza per l anno 20X0 ammontava a ( *40%=60.000) mentre l IRAP di competenza ammontava a (50.000*40%=20.000); (**) Essendo l aliquota IRES pari al 27,5%, il reddito imponibile su cui si calcola l imposta ammonta a ; in effetti * 27.5% = ; (***) Essendo l aliquota IRAP pari al 4,82%, il reddito imponibile su cui si calcola l imposta ammonta a ;, in effetti * 4.82% = Sulle modalità di calcolo del reddito imponibile si vedano, più diffusamente, le slides relative alla disciplina fiscale del bilancio. 173

174 PAGAMENTO DEL 1 ACCONTO: SCRITTURE DOPPIE AL 16/06/20X1 DIVERSI a Banca X c/c Erario c/acconto IRES Erario c/acconto IRAP Erario c/acconto IRES Erario c/acconto IRAP Banca X c/c NOTA: Le imposte sono pagate utilizzando il modello F24, in cui si leggono le imposte da versare, contraddistinte da un codice tributo, e il relativo importo versato (o compensato). Es: 2001 è il codice tributo del primo acconto IRES; 3812 è il codice tributo del primo acconto IRAP. 174

175 Pagamento del 1 acconto IRES e IRAP A l f a S.p.A X , , X , , , X 1 175

176 PAGAMENTO DEL 2 ACCONTO: SCRITTURE DOPPIE AL 30/11/20X1 DIVERSI a Banca X c/c Erario c/acconto IRES* Erario c/acconto IRAP* Erario c/acconto IRES Erario c/acconto IRAP Banca X c/c (*) Tali conti troveranno iscrizione alla voce Crediti tributari dello S.P. 176

177 Pagamento del 2 acconto IRES e IRAP A l f a S.p.A X , , X , , , X 1 177

178 Erario c/(nome imposta) Crediti d imposta Debiti d imposta Acconti d imposta (Saldo) Importo da pagare (Saldo) Credito da riportare in dichiarazione 178

179 RILEVAZIONE DELLE IMPOSTE DI COMPETENZA SCRITTURE DOPPIE AL 31/12/20X1 DIVERSI IRES dell esercizio* IRAP dell esercizio* IRES dell esercizio a DIVERSI Erario c/ires** Erario c/irap** Erario c/ires IRAP dell esercizio Erario c/irap (*) Tali conti troveranno iscrizione alla voce 22) del C.E. - Imposte sul reddito d esercizio (**) Tali conti troveranno iscrizione nello S.P. tra i debiti tributari 179

180 VOCI DI BILANCIO RELATIVE ALLE IMPOSTE Stato Patrimoniale ATTIVO C) Attivo circolante II) Crediti 4 bis) crediti tributari * PASSIVO D) Debiti 12) Debiti tributari ** Conto Economico Risultato prima delle imposte 22) Imposte sul reddito d esercizio, correnti, differite, anticipate ** (*) Importo rappresentato dagli acconti calcolati sull imposta lorda 20X0 e pagati nell esercizio 20X1 (**) Importo rappresentato dalle imposte di competenza dell esercizio chiuso al 31/12/20X1 180

181 STORNO DEGLI ACCONTI AL DEBITO D IMPOSTA (20X1) SCRITTURE DOPPIE AL 16/06/20X2 DIVERSI a DIVERSI Erario c/ires Erario c/irap a a Erario c/acconto IRES Erario c/acconto IRAP Erario c/acconto IRES Erario c/ires Erario c/acconto IRAP Erario c/irap

182 PAGAME NTO DEL SALDO IRES E RILEVAZIONE DEL CREDITO IRAP (20X1) SCRITTURE DOPPIE AL 16/06/20X2 DIVERSI Erario c/ires Credito per IRAP* a a a DIVERSI Banca X c/c Erario c/ IRAP Credito per IRAP Erario c/ires Erario c/irap (*) Credito da indicare nella dichiarazione dei redditi nel QUADRO IRAP, utilizzabile per la compensazione di imposte future, dirette o indirette; Warning: in questa sede abbiamo ipotizzato che la società decida di non compensare il credito IRAP con l IRES da versare. Diversamente la società, in data 16/06/20X2 non avrebbe effettuato 182 alcun pagamento, in quanto il credito IRAP è maggiore del debito IRES.

183 Pagamento saldo IRES A l f a S.p.A X , , , X 2 183

184 Una volta l anno, per legge, è necessario presentare all amministrazione finanziaria dei modelli con cui si dichiarano i redditi, nei quali avviene il calcolo delle imposte da versare all Erario, al netto degli acconti versati a Giugno e a Novembre e delle eventuali ritenute subite. I modelli che devono essere utilizzati a tale scopo sono quattro e sono scelti in base alla natura del soggetto che deve presentare la dichiarazione: a) Modello Unico persone fisiche con cui si determina il debito (o il credito) IRPEF sul reddito imponibile delle persone fisiche; b) Modello Unico società di persone con cui si determina il debito (o il credito) IRPEF sul reddito imponibile delle società di persone; c) Modello Unico società di capitali con cui si determina il debito (o il credito) IRES sul reddito imponibile delle società di capitali; d) Modello Unico Enti non commerciali con cui si determina il debito (o il credito) IRES degli enti non commerciali (es. fondazioni). Si tenga presente che l IRAP, diversamente dalle altre imposte, viene calcolata in un modello uguale per tutti i contribuenti che prende il nome di Modello IRAP Nelle slides successive vengono riportati, i quadri del modello Unico società di capitali e del modello IRAP che la società Alfa S.p.A. deve compilare per il calcolo delle imposte a cui sono assoggettati i suoi redditi per legge, ossia l IRES e l IRAP. Come risulta anche dalle evidenze contabili, mentre per l IRES la società indica il debito derivante dall eccedenza dell imposta dovuta rispetto agli acconti versati, per l IRAP la società indica il credito per i maggiori acconti versati rispetto all imposta netta dovuta. 184

185

186

187 Aspetti contabili sulla tematica delle immobilizzazioni 187

188 1. Modalità di funzionamento dei conti accesi a immobilizzazioni 188

189 Possibili modalità di funzionamento Funzionamento a COSTI e COSTI Per i valori economici dell area IMMOBILIZZAZIONI Esistono due modalità di funzionamento dei conti economicoreddituali dello Stato patrimoniale Funzionamento a COSTI, RICAVI e RIMANENZE Per i valori economici dell area ATTIVO CIRCOLANTE 189

190 2. Rilevazioni contabili di base 190

191 A) Acquisto di beni strumentali 191

192 Esempio di acquisto di impianti Supponiamo che la Società A acquisti un impianto per IVA 22%, per le quali riceve fattura in data 1/3/X0. Il pagamento avviene tramite banca alla stessa data. Effettuiamo la rilevazione contabile. In data 1/3/X0, al ricevimento della fattura, avremo (fase della liquidazione): Impianti e macchinari IVA a credito Debiti v/ fornitori , , ,00 (+ costi plurienn.) (+ crediti) (+ debiti) Sul libro giornale avremo: 01/03/x0 Impianti e macchinari D ,00 01/03/x0 Iva a credito D ,00 01/03/x0 Debiti v/fornitori A ,00 192

193 Segue In data 1/3/X0, al pagamento della fattura, avremo (fase del regolamento): Debiti v/ fornitori Banca x c/c , , ,00 (- debiti) (- banca) Sul libro giornale avremo: 01/03/x0 Debiti v/fornitori D ,00 01/03/x0 Banca X c/c A ,00 193

194 B) Dismissione di beni strumentali 194

195 Introduciamo il concetto di plusvalenza e minusvalenza CONCETTO Costo storico - Fondo di ammortamento VALORE CONTABILE VALORE di REALIZZO Valore di realizzo > Valore contabile = Plusvalenza (componente positivo di reddito) Valore di realizzo < Valore contabile = Minusvalenza (componente negativo di reddito) ESPOSIZIONE IN BILANCIO Per la collocazione in bilancio occorre distinguere se le plusvalenze/minusvalenze hanno natura ordinaria o straordinaria. Plusvalenze ordinarie = Voce A-Valore della produzione, 5) altri ricavi e proventi Plusvalenze straordinarie = Voce E-Proventi e oneri straordinari, 20) proventi con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni Minusvalenze ordinarie = Voce B-Costi della produzione, 14) oneri diversi di gestione Minusvalenze straordinarie = Voce E-Proventi e oneri straordinari, 21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni 195

196 A)Esempio di dismissione con rilevazione di una minusvalenza La Società A, nell esercizio n, in seguito a un processo di ristrutturazione decide di eliminare un ramo produttivo e, conseguentemente, di alienare la relativa impiantistica. A tal fine, in data 1/4 dismette, tra l altro, un impianto con i seguenti dati: Costo di acquisto: F. Ammortamento al 31/12/n-1: Coefficiente annuo di ammortamento: 12,50% Valore di realizzo: Si proceda alla rilevazione contabile, considerando che detta cessione non rientra nell attività ordinaria dell azienda. La registrazione contabile della nostra operazione si articola nelle seguenti fasi: 1) Calcolo e rilevazione della quota di ammortamento rapportata alla frazione dell esercizio nel quale il bene viene ceduto; 2) Storno del fondo di ammortamento; 3) Registrazione dell emissione della fattura relativa alla vendita del bene; 4) Rilevazione dell eventuale plusvalenza o minusvalenza da alienazione. 196

197 1) Calcolo quota di ammortamento rapportata al periodo 1/1-1/4 La quota annua di ammortamento dell impianto è: x 12,50% = La parte maturata dall 1/1 sino al momento della vendita (1/4) è: x 3 (mesi)/12 (mesi nell anno) = Contabilmente avremo: (+ costi) (- costi pluriennali) 01/04/n Ammortamento impianti e macchinari D 3.125,00 01/04/n Fondo ammortamento impianti e macc. A 3.125,00 197

198 2) Storno del fondo ammortamento Contabilmente avremo: (- rettifiche di costi pluriennali) (- costi pluriennali) 01/04/n Fondo ammortamento impianti e macch. D ,00 01/04/n Impianti e macchinari A ,00 198

199 3) Emissione fattura di vendita Contabilmente avremo: Crediti v/ clienti Impianti e macchinari IVA a debito , ,00 (+ crediti) (+ ricavi) (+ debiti) Ricavo relativo al recupero del costo dell impianto , , ,00 01/04/n Crediti v/clienti D ,00 01/04/n Impianti e macchinari A ,00 01/04/n Iva a debito A 9.900,00 199

200 Valore netto contabile del F.F.R. Calcolato per differenza tra: costo storico fondo ammortamento = V.N.C ( ) Calcolo della minusvalenza da alienazione per differenza tra: - La minusvalenza è pari a ( ) Valore di realizzo dalla vendita sul mercato 200

201 4) Rilevazione minusvalenza In contabilità avremo: Conto economico di reddito acceso a costi d esercizio. In bilancio affluisce nel Conto economico alla voce E- Proventi e oneri straordinari, 21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni (+ costi) (- costi pluriennali) 01/04/n Minusvalenze straordinarie D 1.875,00 01/04/n Impianti e macchinari A 1.875,00 201

202 5) Regolamento fattura In contabilità avremo: Banca x c/c Crediti v/ clienti , , ,00 (+ banca) (- crediti) 01/04/n Banca X c/c D ,00 01/04/n Crediti v/clienti A ,00 202

203 B) Esempio di dismissione con rilevazione di una plusvalenza La Società A, nell esercizio n, in seguito a un processo di ristrutturazione decide di eliminare un ramo produttivo e, conseguentemente, di alienare la relativa impiantistica.. A tal fine, in data 1/4 dismette, tra l altro, un impianto con i seguenti dati: Costo di acquisto: F. Ammortamento al 31/12/n-1: Coefficiente annuo di ammortamento: 12,50% Valore di realizzo: Si proceda alla rilevazione contabile, considerando che detta cessione non rientra nell attività ordinaria dell azienda. Esaminiamo il caso proponendo un alternativa di rilevazione contabile. 203

204 1) Calcolo quota di ammortamento rapportata al periodo 1/1-1/4 La quota annua di ammortamento dell impianto è: x 12,50% = La parte maturata dall 1/1 sino al momento della vendita (1/4) è: x 3 (mesi)/12 (mesi nell anno) = Contabilmente avremo: (+ costi) (- costi pluriennali) 01/04/n Ammortamento impianti e macchinari D 3.125,00 01/04/n Fondo ammortamento impianti e macch. A 3.125,00 204

205 Contabilmente avremo: 2) Storno del fondo ammortamento (- rettifiche di costi pluriennali) (- costi pluriennali) 01/04/n Fondo ammortamento impianti e macch. D ,00 01/04/n Impianti e macchinari A ,00 205

206 Valore di realizzo dalla vendita sul mercato ( ) Calcolo della plusvalenza da alienazione per differenza tra: - La plusvalenza è pari a ( ) Valore netto contabile del F.F.R. Calcolato per differenza tra: costo storico fondo ammortamento = V.N.C

207 3) Emissione fattura di vendita (con rilevazione plusvalenza) Contabilmente avremo: Crediti v/ clienti ,00 (+ crediti) Impianti e macchinari Plusvalenze da alienazione IVA a debito ,00 Ricavo relativo al recupero del costo dell impianto (valore contabile) , ,00 (+ ricavi) 3.125,00 (+ ricavi) ,00 (+ debiti) 01/04/n Crediti v/clienti (*) D ,00 01/04/n Impianti e macchinari A ,00 01/04/n Plusvalenze straordinarie A 3.125,00 01/04/n Iva a debito A ,00 (*) Segue scrittura di incasso del credito. 207

208 FOCUS: Calcolo del valore di recupero di beni immobilizzati destinati alla vendita (valore di realizzo diretto) 208

209 Valore di realizzo diretto Supponiamo che: a)un impresa immobiliare abbia acquistato un immobile a ; b)l immobile abbia una vita utile pari a 50 anni, per cui la quota di ammortamento annuale è pari a ; c)al termine del primo anno, il valore di presumibile realizzo diretto dell immobile sia pari a Immobili Al 31/12 si rileva la quota di ammortamento dell immobile Ammortamento immobili F.do amm.to immobili xx/xx/n Ammortamento immobili D ,00 xx/xx/n F.do amm.to immobili A ,00 209

210 Valore di realizzo diretto Il valore residuo contabile dell immobile, dopo l ammortamento, è pari a , pari alla differenza tra il costo storico e il fondo ammortamento. Il suddetto valore di costo può trovare iscrizione in bilancio soltanto se è inferiore al valore di presumibile realizzo diretto dell immobile, ossia al prezzo di mercato dello stesso immobile (principio della ragionevolezza). Nel nostro caso, il valore di costo è pari a , il valore di presumibile realizzo diretto è pari a , per cui è necessario svalutare l immobile per la differenza, pari a Immobili F.do amm.to immobili Sval.ne straordinaria xx/xx/n Sval.ne straord.ria immobili D ,00 xx/xx/n Immobili A ,00 Dopo aver operato la svalutazione straordinaria, l immobile sarà iscritto in bilancio a , ossia al suo valore di presumibile realizzo diretto. 210

211 Stato patrimoniale ATTIVO B) Immobilizzazioni II. Immobilizzazioni materiali 1) Terreni e fabbricati Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni

212 Riprendendo l esempio precedente: Esempio di ripristino di valore dell immobile Supponiamo che al termine del 4 anno l immobile viene sottoposto a procedura di impairment, che attribuisce allo stesso un valore di Valore residuo contabile al termine del 4 anno se non fosse stata operata la svalutazione (Costo storico f.do amm.to dopo 4 anni ) Valore residuo contabile al termine del 4 anno (1) Il ripristino è ammesso per un valore massimo di (1) Così calcolato: Costo storico amm.nto per 1 anno (2% di ) svalutazione per perdita durevole al termine del 1 anno Valore residuo contabile al termine del 1 anno Amm.nto per il 2, 3 e 4 anno ( /49) x Valore residuo contabile al termine del 4 anno

213 Rilevazione contabile del ripristino di valore DARE AVERE Immobili Ripristini di valore di immobilizzazioni* DARE AVERE Ripristini di valore di immobilizzazioni Conto Economico DARE AVERE Stato Patrimoniale finale Immobili (*) Il documento interpretativo n. 1 al Principio contabile n. 12 Classificazione nel C.E. dei costi e dei ricavi dispone che i ripristini di valore delle immobilizzazioni 213 materiali e immateriali sono iscritti nella voce A) 5.Altri ricavi e proventi del C.E.

214 Stato patrimoniale ATTIVO B) Immobilizzazioni II. Immobilizzazioni materiali 1) Terreni e fabbricati Conto economico A) Valore della produzione 5) Altri ricavi e proventi

215 Capitalizzazione dei costi sostenuti per costruzioni in economia 215

216 La rilevazione al 31/12/X0 Supponiamo che al 31/12/X0 la Società A proceda alla capitalizzazione dei costi sostenuti per la realizzazione di impianti, ancora in via di costruzione, per I conti interessati dalla rilevazione sono: Costo sostenuto per la realizzazione parziale del bene (+ costi pluriennali presunti) Rettifica indistinta dei costi di acquisto dei fattori utilizzati per la realizzazione del bene (- costi) Sul libro giornale avremo: 31/12/X0 Impianti in costruzione D ,00 31/12/X0 Costruzioni interne A ,00 216

217 Nella situazione contabile di fine periodo avremo Acquisto di beni e servizi Costi del personale Ecc. Costi generali N.B. Il sottoconto Costruzioni interne storna indistintamente i costi sostenuti per la realizzazione del bene. Tali valori devono essere tolti dai costi che concorrono a determinare il reddito del periodo (distinti per natura dei fattori utilizzati: lavoro, acquisti di beni e servizi, ecc.) ed essere inseriti nell Attivo dello Stato patrimoniale (capitalizzazione), in un apposito sottoconto delle immobilizzazioni che specifichi che il bene è in corso di costruzione. 217

218 Nel bilancio dell esercizio X0 avremo 218

219 Al momento dell ultimazione degli impianti in economia In data 1/7 dell esercizio X1 vengono ultimati gli impianti in corso di costruzione. Il costo totale sostenuto per la loro realizzazione viene stimato in , di cui capitalizzati nel precedente esercizio. I conti interessati sono: (+ costi pluriennali) (- costi) (- costi pluriennali presunti) Sul libro giornale avremo: 1/7/X1 Impianti e macchinari D ,00 1/7/X1 Costruzioni interne A ,00 1/7/X1 Impianti in costruzione A ,00 219

220 Nella situazione contabile di fine periodo avremo Acquisto di beni e servizi Costi del personale Ecc. Costi generali N.B. Il sottoconto Costruzioni interne storna indistintamente i costi sostenuti per la realizzazione del bene. Tali valori devono essere tolti dai costi che concorrono a determinare il reddito del periodo (distinti per natura dei fattori utilizzati: lavoro, acquisti di beni e servizi, ecc.) ed essere inseriti nell Attivo dello Stato patrimoniale (capitalizzazione), in un apposito sottoconto delle immobilizzazioni che specifichi che il bene è in corso di costruzione. 220

221 Nel bilancio dell esercizio X1 avremo STATO PATRIMONIALE B) IMMOBILIZZAZIONI A T T I V O Anno X1 Anno X0 Variaz. II Immobilizzazioni materiali 2) Impianti e macchinari ) Immobilizzazioni in corso ed acconti Totale immobilizzazioni materiali CONTO ECONOMICO A) VALORE DELLA PRODUZIONE 4) Incrementi di immobilizz. per lavori interni Totale valore della produzione B) COSTI DELLA PRODUZIONE Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) C) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATT. FINANZIARIE E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI Risultato prima delle imposte + (-) Imposte anticipate / differite Imposte sul reddito dell'esercizio Utile (perdita) dell'esercizio 221

222 Modalità per indicare in bilancio le rivalutazioni di attività: 1) in una specifica riserva di rivalutazione del Capitale netto (da considerare non disponibile); 2) direttamente al Conto Economico; 3) prima nel Conto Economico, poi in una specifica riserva del Capitale netto (da considerare non disponibile).

223 Dati: Costo storico immobili Valore corrente Ipotesi 1) Valutazione degli immobili al costo storico; Ipotesi 2) Valutazione degli immobili al valore corrente, con indicazione della plusvalenza da valutazione nella Riserva da rivalutazione immobili oltre che ad incremento della voce Immobili ; Ipotesi 3) Valutazione degli immobili al valore corrente, con indicazione della plusvalenza da valutazione nel Conto Economico, oltre che ad incremento della voce immobili. Ipotesi 4) Valutazione degli immobili al valore corrente con indicazione, nell esercizio N, della plusvalenza da valutazione nel C.E., oltre che ad incremento della voce immobili. Successivamente, nell esercizio N+1, in sede di destinazione dell utile, una parte di questo, pari all importo della plusvalenza da valutazione, si accantona ad una riserva di rivalutazione non distribuibile (caso italiano).

224 Stato Patrimoniale Soc. Alfa S.p.A: (Anno n) HP 1: val.ne degli imm.li al costo storico Immobili Cassa Capitale sociale Utile d esercizio HP 2: val.ne degli imm.li al valore corrente con indicazione della plusv.za nella riserva di riv.ne HP 3: val.ne degli imm.li al valore corrente con indicazione della plusv.za nel Conto Economico Immobili Cassa Immobili Cassa Conto Economico Soc. Alfa S.p.A: (Anno n) Capitale sociale Riserva di riv.ne su imm.li 300 Utile d esercizio Capitale sociale Utile d esercizio Ipotesi 1 Costi d esercizio Utile d esercizio Ricavi d esercizio Ipotesi 2 Costi d esercizio Utile d esercizio Ricavi d esercizio Ipotesi 3 Costi d esercizio Utile d esercizio Ricavi d esercizio Plusv. da val.ne su imm.li

225 31/12/20X0 (HP 2) DARE AVERE Immobili D 300 Riserva di rivalutazione su immobili A /12/20X0 DARE AVERE Stato patrimoniale finale D Immobili A A 31/12/20X0 DARE AVERE Riserva di rivalutazione su immobili D 300 D Stato patrimoniale finale A Immobili Riserva da rivalutazione immobili (S) (S) Stato patrimoniale

226 31/12/20X0 (HP 3) DARE AVERE Immobili D 300 Plusvalenza da valutazione su imm.li A /12/20X0 DARE AVERE Plusvalenza da valutazione su imm.li D 300 D Conto economico A 31/12/20X0 DARE AVERE Stato patrimoniale finale D A Immobili A Immobili Plusvalenza da valutazione su immobili (S) (S) Stato patrimoniale Conto economico

227 Ipotesi 4: Valutazione degli immobili al valore corrente con indicazione, nell esercizio N, della plusvalenza da valutazione nel Conto Economico, oltre che ad incremento della voce immobili. Successivamente, nell esercizio N+1, in sede di destinazione dell utile, una parte di questo, pari all importo della plusvalenza da valutazione, si accantona ad una riserva di rivalutazione non distribuibile (caso italiano). ATTIVO PASSIVO N N+1 N N+1 Immobili Capitale Cassa Riserva da riv non distrib Utile COMPONENTI NEGATIVI COMPONENTI POSITIVI N N+1 N N+1 Costi d es * Ricavi d es * Utile d es Plus da riv.ne (*) Per semplicità si ipotizza che i costi e i ricavi d esercizio siano gli stessi per il periodo N e N+1

228 31/12/20X0 (HP 3) DARE AVERE Immobili D 300 Plusvalenza da valutazione su imm.li A /12/20X0 DARE AVERE Plusvalenza da valutazione su imm.li D 300 D Conto economico A 31/12/20X0 DARE AVERE Stato patrimoniale finale D A Immobili A /1/20X1 DARE AVERE Stato patrimoniale iniziale D Utile d'esercizio A 500 A 30/04/20X1 DARE AVERE Utile d'esercizio D 500 Riserva non distribuibile A 300 Riserva legale A Azionisti c/dividendi A 228

229 Le partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni 229

230 Valore dei titoli Valore nominale Valore di emissione Valore di mercato Valore di rimborso Coincide con l importo scritto sul titolo. Si riferisce al momento della collocazione del titolo sul mercato e rappresenta l importo richiesto al risparmiatore come contropartita della consegna del titolo stesso. Può essere: Alla pari (= valore nominale) Sopra la pari (> valore nominale) Sotto la pari (< valore nominale) Per i titoli di capitale Per i titoli di debito Rappresenta la quotazione o corso del titolo, cioè il valore ad esso attribuito sul mercato in un determinato momento. Rispetto al fatto che riguardi il solo valore del capitale o comprenda/escluda i frutti maturati sul titolo, la quotazione può essere: A corso secco: il valore è riferito soltanto al capitale A corso tel quel: il valore comprende il capitale + i frutti in corso di maturazione A corso ex-cedola (+ raro): il valore riguarda il capitale i frutti in corso di maturazione Rappresenta l importo che il possessore del titolo riscuote al momento della cessione o estinzione dello stesso 230

231 Classificazione dei titoli e modalità di contabilizz. A seconda della loro destinazione i titoli si distinguono a seconda che vengano collocati tra: 1) Immobilizzazioni finanziarie 2) Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Sono destinate a permanere DUREVOLMENTE nell economia dell impresa. Il funzionamento del conto acceso a questi titoli è COSTI e COSTI. Sono destinate alla negoziazione a breve termine. Il funzionamento del conto acceso a questi titoli è a COSTI, RICAVI e RIMANENZE 231

232 Ancora sulla contabilizzazione (I) 1) Titoli delle immobilizzazioni Plusvalenze su titoli Conto TITOLI a COSTI e COSTI Se il prezzo di vendita è maggiore del costo di acquisto COSTI DI ACQUISTO STORNI DEI COSTI DI ACQUISTO Saldo (costo di acquisto delle Rim.Fin.) Se il prezzo di vendita è minore del costo di acquisto Minusvalenze su titoli N.B. Questa modalità di funzionamento del conto Titoli determina e rileva il risultato economico delle operazioni relative alle partecipazioni dopo ogni operazione di vendita 232

233 Cosa accade, invece, nei conti a costi e ricavi Esempio: Titoli dell attivo circolante (attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni) Conto TITOLI a COSTI e RICAVI e RIMANENZE RIMANENZE INIZIALI ACQUISTI VENDITE RIMANENZE FINALI UTILE* PERDITA* (*) Tali voci sono alternative 233

234 Esempio di acquisto e vendita di partecipazioni immobilizzate La Società A, nell esercizio n, acquista a una partecipazione pari al 40% del capitale della Società B S.p.A. Il regolamento avviene tramite c/c bancario. La partecipazione viene venduta (regolamento tramite c/c bancario) nell esercizio n+3 al seguente prezzo: Ipotesi 1) Ipotesi 2) Procediamo alle rilevazioni contabili. 234

235 a) Acquisto Contabilmente avremo: xx/xx/n Partecipazioni D ,00 xx/xx/n Banca X c/c A ,00 235

236 b) Vendita (ipotesi 1 realizzo di plusvalenze) Contabilmente avremo: Componente positivo economico relativo al recupero del costo della partecipazione (valore contabile) xx/xx/n+3 Banca X c/c D ,00 xx/xx/n+3 Partecipazioni A ,00 xx/xx/n+3 Plusvalenze da alienazione partecipaz. A ,00 236

237 b) Vendita (ipotesi 1 realizzo di plusvalenze) Modalità di rilevazione alternativa: xx/xx/n+3 Banca X c/c D ,00 xx/xx/n+3 Partecipazioni A ,00 xx/xx/n+3 Partecipazioni D ,00 xx/xx/n+3 Plusvalenze A ,00 Partecipazioni , , ,00 Plusvalenze da alienazioni part.ni ,00 237

238 b) Vendita (ipotesi 2 realizzo di minusvalenze) Contabilmente avremo: (+ banca) (+ costi ) (+ rettifica di costo) Parte del costo non recuperata con la vendita Componente positivo economico relativo al recupero del costo della partecipazione (valore contabile) xx/xx/n+3 Banca X c/c D ,00 xx/xx/n+3 Minusvalenze da alienazione partecipaz. D ,00 xx/xx/n+3 Partecipazioni A ,00 238

239 b) Vendita (ipotesi 2 realizzo di minusvalenze) Modalità di rilevazione alternativa: xx/xx/n+3 Banca X c/c D ,00 xx/xx/n+3 Partecipazioni A ,00 xx/xx/n+3 Minusvalenze D ,00 xx/xx/n+3 Partecipazioni A ,00 Partecipazioni , , ,00 Minusvalenze da alienazione part.ni

240 Le partecipazioni dell attivo circolante 240

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