Magazine di approfondimento Aletti Certificate 13 febbraio 2017

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1 Magazine di approfondimento Aletti Certificate 13 febbraio 2017

2 PERFORMANCE DEGLI INDICI (Valori al 10 febbraio Variazioni dal 3 febbraio al 10 febbraio 2017) FTSE MIB DAX30 EURO STOXX 50 BANKS OIL&GAS Valore , , ,83 113,98 313,55 Var % sett -1,33% 0,13% -0,07% -5,63% 0,45% TELECOM UTILITIES IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI NASDAQ100 S&P500 NIKKEI225 Valore 332,11 239, , , ,93 Var % sett -0,25% 2,28% 1,26% 0,81% 2,44% Aggiornano i loro massimi storici i principali indici azionari americani durante la scorsa settimana incoraggiati da alcune trimestrali positive e nelle ultime sedute di giovedì e venerdì dai commenti che sono arrivati dalla nuova Amministrazione Trump secondo cui nelle prossime settimane potrebbe essere definita la riforma in termini di imposizione fiscale per le imprese che dovrebbe dare nuovi spazi di upside agli utili delle società americane. Sul fronte macroeconomico settimana caratterizzata dai commenti di alcuni presidenti Fed con in particolare Evans, a capo della Fed di Chicago che ha evidenziato come sia ragionevole aspettarsi tre rialzi dei tassi Us nel corso del Anche se c è incertezza intorno alla politica fiscale, l impatto finale dovrebbe comunque essere positivo. Il Dow Jones ha così archiviato la settimana scorsa con un rialzo del +1%, S&P500 +0,8% e Nasdaq Comp +1,2%. L indice delle piccole imprese Russell2000 ha registrato un progresso del +0,8% e Dow Jones Transportation sovraperforma gli altri indici in rialzo del +1,65%. Tra i settori, hanno particolarmente sovraperformato l indice di riferimento dell S&P500 il comparto dei costruttori edili +2,8%, difesa +2,4% e retailers +2,1%. In netto calo invece i petroliferi -0,9% con il greggio Wti che ha registrato nella settimana appena trascorsa una performance leggermente positiva del +0,1% a 53,9$ al barile. Settimana complessivamente contrastata per i principali mercati azionari europei con il listino di Milano insieme a quello spagnolo penalizzati in particolar modo dalle performance negative delle banche e dall andamento degli spred che alimentano le preoccupazioni sul rischio paese. Settimana concentrata sui risultati societari che comunque stanno complessivamente sostenendo gli indici azionari al netto di quelli particolarmente interessati dalla componente bancaria. Listini focalizzati anche sull intervento che ha tenuto il Presidente della Bce Mario Draghi che ha evidenziato come i gravi rischi di una deflazione sono spariti con l inflazione che invece tornerà a crescere nei prossimi anni con le condizioni dell economia che sono costantemente migliorate anche se i rischi sulle prospettive restano al ribasso. Il consiglio della Bce rimane comunque pronto a potenziare il programma di Qe in termini di importo e/o estensione temporale. Lo Stoxx 600 ha così archiviato la settimana appena trascorsa con un rialzo dello 0,9%, EuroStoxx invece in lieve calo dello 0,06% e Eurostoxx50-0,07%. Tra i singoli paesi Dax positivo dello 0,1%, Ftse100 +1%, Cac +0,06% con lo Smi +1.3%. L Ibex spagnolo la settimana scorsa ha registrato un ribasso dello 0.9% con il rendimento del Bonos a 10 anni in aumento di 2bps all 1,702%, Portogallo negativo dello 0,4%, Grecia negativa del -0,8% e Irlanda -0,5%. Tra i settori dello Stoxx600 performance particolarmente positive per i comparti delle materie prime +4,2%, farma +3,4% e utilities +3,1%. Performance al di sotto della parità soltanto per i settori delle banche -2.4%, auto -1,1% e petroliferi-0,4%. Il FtseMib nella settimana appena trascorsa ha registrato una flessione del -1,3% con il rendimento del Btp a 10 anni in aumento di 0,6bps al 2,271% con lo spread rispetto al bund di pari durata a 195,05bps in aumento di 9,7bps.

3 IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI (Valori al 10 febbraio Variazioni dal 3 febbraio al 10 febbraio 2017) EUR/USD EUR/CHF EUR/GBP EUR/JPY EUR/HKD Valore 1,0643 1,0671 0, ,48 8,2552 Var % sett -1,30% -0,30% -1,47% -0,79% -1,31% Una tendenza moderata al rafforzamento del dollaro è stato il marchio più caratteristico che ha contrassegnato la settimana appena chiusa. Il cross eurodollaro, infatti, è scivolato sino a lambire la soglia di 1,06. L apertura della settimana era avvenuta intorno a quota 1,0780. Ancora una volta, non è quindi tanto l ampiezza dell escursione complessiva ad essere di per sé rilevante in fondo si è trattato di neanche due figure sull arco di cinque giorni quanto la portata ed il senso strategico globale della dinamica complessiva. In quest ottica, il punto fondamentale parrebbe quindi essere l avvio di una nuova fase di mercato incline all apprezzamento della moneta americana. Il mutamento di sentiment, che ha impartito la svolta, è però stato impartito dal quadro politico, piuttosto che dalla congiuntura macroeconomica, con la rinnovata promessa di espansione fiscale da parte dell amministrazione Trump. Una debolezza intrinseca dell euro, conseguente al rischio elettorale francese ed alla minaccia della Le Pen di far uscire il paese dall Unione Monetaria, ha contribuito ad enfatizzare il movimento. L altro tratto distintivo della settimana è stato l indebolimento del dollaro neozelandese. L autorità monetaria locale, infatti, dopo aver confermato il costo ufficiale del denaro all 1,75%, livello di minimo assoluto, ha smontato le attese di un aumento dei tassi che i mercati prezzavano nel corso del 2017, sostenendo che l atteggiamento neutrale è quello più corretto nella fase congiunturale corrente e che, conseguentemente, il saggio di interesse potrebbe restare ancorato al livello attuale per un lungo periodo di tempo. Secondo la RBNZ, che ha apertamente evocato il rischio protezionismo legato alle mosse dell amministrazione Trump, l economia è solida e sta crescendo ad un passo annuo superiore al 3%, tuttavia la forza del dollaro locale, sui massimi da maggio 2015 rispetto all euro, limita il potenziale inflazionistico, rendendo i rischi bilanciati. La moneta domestica ha quindi percorso un escursione ampia contro dollaro (da , sino a ), indebolendosi vistosamente ma conservando una condizione di forza complessivamente elevata. Euro-Sterlina Euro-Yen Euro-Dollaro -2,0% -1,5% -1,0% -0,5% 0,0%

4 IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI (Valori al 10 febbraio Variazioni dal 3 febbraio al 10 febbraio 2017) TITOLO 2 ANNI 5 ANNI 10 ANNI 30 ANNI REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP Btp -0,01-2 0,92 4 2,27 1 3,45 6 Bund -0, ,44-9 0,32-9 1,11-6 T-Bond 1,19-1 1,89-2 2,41-6 3,01-8 Gilt 0,09-1 0,47-8 1, ,95-8 JGB -0,21 2-0,08 1 0,09-1 0,86-1 Sul secondario, è stata una settimana mista per i governativi dei Paesi di Eurozona, in cui si è evidenziato un andamento generalmente positivo per i paesi core e, al contrario, un peggioramento per la periferia, sulla scia dei timori sulla tenuta dell eurozona in vista delle elezioni presidenziali francesi. In particolare, ad alimentare le tensioni nella prima parte della settimana è stata la minaccia della candidata dell'estrema destra Marine Le Pen, che ha fatto dell'uscita di Parigi dalla zona euro uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. Le tensioni sugli spread e l incertezza politica alimentano i deflussi di capitale dall Europa. Nel comparto obbligazionario, i differenziali di tasso rispetto alla carta tedesca di qualità sono aumentati fragorosamente, per la stessa Francia (massimi di tre anni), come pure per l Italia, ove lo spread sulla scadenza decennale ha superato i 200 punti base. Il clima di forte avversione al rischio non è stato calmato dai toni tranquillizzanti utilizzati da Mario Draghi, che ha ribadito l irreversibilità dell euro e l impegno dell istituto centrale a sostenere l'economia della zona euro, se necessario anche con un potenziamento del programma di Qe in termini di importo e/o durata degli acquisti. Il rendimento del Bund a 10 anni ha chiuso la settimana in calo di 9,2 bp a quota 0,32%. Lo spread BTP-Bund della stessa scadenza si è allargato di 10 bp a 195 punti base, con il decennale italiano che ha chiuso in rialzo di 0,60bp, a 2,27%. Tra i Paesi periferici, il decennale spagnolo ha chiuso la settimana a 1,70%, in rialzo di 2,00bp, totalizzando da inizio anno una variazione di 32 bp, mentre il decennale portoghese ha chiuso a 4,12%, in calo di -5,80bp, totalizzando da inizio anno una variazione di 35 bp. 10 anni T-BOND 2 anni 10 anni BUND 2 anni

5 MACROECONOMIA L indice Sentix che traccia la fiducia degli investitori di Eurozona, a febbraio, ha evidenziato un leggero deterioramento dovuto alle preoccupazioni sulle ripercussioni delle politiche del presidente americano Trump sull economia globale. Il sondaggio ha rilevato un innalzamento per le valutazioni sulle condizioni attuali, mentre c è stato un peggioramento delle aspettative per i prossimi sei mesi. I dati pubblicati dall ufficio di statistica Destatis relativi alla bilancia commerciale tedesca del 2016 hanno evidenziato un surplus record di 253 mld, rispetto al precedente picco di mld del Le esportazioni si sono attestate in crescita per il terzo anno consecutivo; le importazioni sono aumentate dello 0,6%. L ennesimo surplus commerciale è destinato a intensificare il confronto anche con la nuova amministrazione Usa, come ha lasciato intendere qualche settimana fa il consigliere di Trump, Peter Navarro, che ha accusato apertamente la più grande economia dell Eurozona di sfruttare una valuta comune, l euro, ampiamente sottovalutata. Nel 2016, la Germania ha esportato merci per un valore di 708 mld verso i paesi UE (+2,2% rispetto al 2015), mentre ha importato merci per un valore di 633 mld (+1,8%). Gli ordini all industria tedesca hanno registrato un rimbalzo del 5,2% m/m a dicembre. C è stata una forte spinta della domanda interna, cresciuta del 6,7% m/m, ma anche degli ordini destinati all export, in aumento del 3,9% m/m. Le statistiche sulla produzione industriale tedesca di dicembre hanno invece sorpreso al ribasso. Il calo, che per ampiezza è il maggiore dal gennaio 2009, quando le aziende avevano accusato il contraccolpo del fallimento di Lehman Brothers, è dovuto principalmente al crollo del -3,4% m/m della produzione manifatturiera. Nel complesso, la media trimestrale della produzione industriale si è attestata in leggera flessione a fine anno dello 0,1% rispetto al terzo trimestre. Su base annua, si è evidenziato a dicembre un calo dello 0,7% dal precedente incremento del 2,3%. Il Ministero dell'economia tedesco ha tuttavia precisato come gli ordini di manifattura ed edilizia, insieme con gli indicatori di fiducia, segnalino "una ripresa della crescita della produzione nei prossimi mesi". Il dato della Germania dimostra come la maggiore economia dell'eurozona non sia immune dall'incertezza globale. A dicembre, secondo i dati Istat, l'indice destagionalizzato della produzione italiana ha registrato un aumento dell'1,4% su base congiunturale. Si tratta dell'incremento maggiore da agosto. Considerando la media trimestrale, che risulta un dato meno volatile rispetto alla variazione mensile, l output è aumentato dell 1,3% nel quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua, la produzione ha accelerato a 6,6%, dopo il 3,3% di novembre. Passando poi alla media del 2016, l output è aumentato dell'1,6%, il più consistente rialzo dal Al contrario, la produzione industriale francese a dicembre è calata di -0,9% rispetto al mese precedente. Su base tendenziale, la produzione ha registrato comunque un forte incremento dell 1,3%. Le statistiche sulla produzione industriale spagnola di dicembre hanno sorpreso al ribasso, evidenziando un calo dell output del -0,5% su base mensile dopo il forte aumento registrato il mese precedente (+1,5% m/m), dovuto principalmente alla contrazione della produzione energetica (-2,7% m/m). Complessivamente, nel 2016 la produzione è cresciuta dell 1,9%. Per quanto riguarda il Regno Unito, l indice sulla produzione industriale di dicembre è aumentato dell 1,1% m/m, rispetto al 2% di novembre. Su base tendenziale, la crescita è risultata del 4,3%, massimo da gennaio Anche la produzione manifatturiera è in netto aumento del 2,1% m/m. L indice è stato sostenuto da quasi tutti i raggruppamenti principali, tranne l energia che è in calo del -1,4% m/m rispetto al +4,8% di novembre. EUROPA

6 Negli Stati Uniti, le statistiche relative alla bilancia commerciale (che prende in considerazione lo scambio di beni e servizi) di dicembre hanno evidenziato una riduzione del deficit a 44,3 miliardi di dollari dai 45,7 registrati a novembre. Nel corso dell ultimo mese del 2016 si è osservato un incremento sia dell export che dell import, a testimonianza da una parte del rafforzamento della domanda estera -nonostante il recente apprezzamento del dollaro- dall altra della solidità della domanda interna. Nel 2016 il disavanzo commerciale si è ampliato di 1,9 mld (+0,4%) rispetto al 2015, arrivando a 502,3 mld, livello massimo dal 2012: le esportazioni di beni e servizi sono diminuite del 2,3%, le importazioni sono scese dell 1,8%. A livello geografico, nel 2016 si è registrato un ampliamento del deficit nel commercio di beni nei confronti del Messico e dell Eurozona, ma una diminuzione del disavanzo verso la Cina. Intanto, la fiducia delle famiglie statunitensi ha leggermente corretto dai massimi pluriennali toccati il mese precedente, mantenendosi comunque su livelli decisamente elevati. L indice elaborato dall Università del Michigan, dopo tre rialzi mensili consecutivi, è sceso a 95,7 punti dai 98,5 di gennaio, che avevano rappresentato il valore massimo da tredici anni (gennaio 2004). Delle due componenti principali del sondaggio, quella relativa ai giudizi sulla situazione corrente è rimasta praticamente invariata, mentre quella che sintetizza le aspettative per i prossimi sei mesi ha corretto a 85,7 punti dai 90,3 segnati all inizio dell anno. In Cina le condizioni descritte dagli indici anticipatori del ciclo economico sono rimaste in territorio espansivo all inizio del nuovo anno. L indagine condotta da Caixin tra le aziende manifatturiere e del terziario hanno però segnalato un rallentamento del ritmo di crescita delle attività a gennaio: l indice PMI composito, che prende in considerazione l andamento di entrambi i comparti ha infatti corretto a 52,2 punti dai 53,5 di dicembre, che avevano rappresentato il picco massimo degli ultimi tre anni e mezzo. La diminuzione è stata trainata principalmente dal manifatturiero, l indice relativo al terziario ha invece corretto di appena 0,3 punti a 53.4, rimanendo quindi su valori simili a quelli registrati nei due mesi precedenti. STATI UNITI CINA

7 13-feb 00:50 JN PIL annualizzato DESTAG t/t 4Q P 1,10% 1,30% 14-feb 02:30 CH CPI a/a Jan 2,40% 2,10% 14-feb 02:30 CH PPI a/a Jan 6,60% 5,50% 14-feb 05:30 JN Produzione industriale m/m Dec F -- 0,50% 14-feb 08:00 GE PIL destag t/t 4Q P 0,50% 0,20% 14-feb 08:00 GE CPI Armonizzato UE a/a Jan F 1,90% 1,90% 14-feb 09:30 NE PIL t/t 4Q P 0,70% 0,80% 14-feb 10:00 IT PIL WDA t/t 4Q P 0,30% 0,30% 14-feb 10:30 UK CPI a/a Jan 1,90% 1,60% 14-feb 10:30 PO PIL t/t 4Q P -- 0,80% 14-feb 11:00 EC Prod industriale destag m/m Dec -1,50% 1,50% 14-feb 11:00 GR GDP (QoQ) 4Q A 0,40% 0,80% 14-feb 11:00 GE ZEW Sondaggio situazione corrente Feb 77 77,3 14-feb 11:00 GE ZEW Sondaggio aspettative Feb 15 16,6 14-feb 11:00 EC PIL destag t/t 4Q P 0,50% 0,50% 14-feb 14:30 US PPI Domanda finale A/A Jan 1,50% 1,60% 15-feb 09:00 SP CPI Armonizzato UE a/a Jan F 3,00% 3,00% 15-feb 09:30 SW Tassi Riksbank ,50% -0,50% 15-feb 10:30 UK ILO Tasso disoccupazione 3 mesi Dec 4,80% 4,80% 15-feb 14:30 US Manifattura Stato di New York Feb 7 6,5 15-feb 14:30 US CPI a/a Jan 2,40% 2,10% 15-feb 14:30 US CPI Escl alimentari ed energia a/a Jan 2,10% 2,20% 15-feb 14:30 US Vendite al dettaglio anticipate m/m Jan 0,10% 0,60% 15-feb 14:30 US Vend al dett escl auto m/m Jan 0,40% 0,20% 15-feb 15:15 US Produzione industriale m/m Jan 0,00% 0,80% 15-feb 16:00 US NAHB indice edilizia abitativa Feb feb 10:00 IT Bilancia commerciale Tot Dec m 16-feb 13:30 EC ECB account of the monetary policy meeting 16-feb 14:30 US Nv costruzioni abitative Jan 1230k 1226k 16-feb 14:30 US Permessi edilizi Jan 1230k 1210k 16-feb 14:30 US Philadelphia Fed fiducia commerciale Feb 18 23,6 17-feb 10:30 UK Vendite al dett incl carburante auto M/M Jan 1,00% -1,90% F P S finale preliminare seconda stima La presente BANCA ALETTI pubblicazione FA PARTE è predisposta DEL GRUPPO da BANCO Banca Aletti BPM & C. S.p.A. (Banca Aletti) al solo scopo di fornire informazioni sull andamento dei mercati finanziari e non costituisce offerta o raccomandazione all investimento. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili ma Banca Aletti non è in grado di assicurarne l esattezza e la completezza La presente né pubblicazione l aggiornamento. è predisposta Tutte le informazioni da Banca Aletti riportate & C. sono S.p.A. date (Banca in buona Aletti) fede, al solo sulla scopo basedi dei fornire dati informazioni disponibili, esull andamento sono suscettibili dei dimercati variazioni, finanziari ancheesenza non costituisce preavviso, offerta in qualunque o raccomandazione momento dopo all investimento. la pubblicazione. Le informazioni Pertanto, riportate Banca Aletti sononon di pubblico assumedominio alcuna responsabilità e sono considerate per leattendibili informazioni Banca contenute Alettinella non èpresente in gradopubblicazione di assicurarneel esattezza per ognie la eventuale completezza dannoné derivante l aggiornamento. dal loro utilizzo. Tutte lechiunque informazioni intenda riportate effettuare sono date operazioni in buona d investimento fede, sulla base dovrà, deindati via disponibili, preliminare, e acquisire sono suscettibili tutte ledi informazioni variazioni, anche e i dati senza necessari preavviso, per in valutare qualunque in modo momento correttodopo il rischio la pubblicazione. relativo e l adeguatezza Pertanto, inbanca relazione Alettiainon propri assume obiettivi alcuna d investimento, responsabilità allaper propensione le informazioni al rischio, contenute all esperienza nella presente in materiapubblicazione d investimenti e eper allaogni propria eventuale situazione danno finanziaria. derivanteladal decisione loro utilizzo. di effettuare Chiunquequalunque intenda effettuare operazione operazioni finanziaria d investimento è a rischio esclusivo dovrà, indei viadestinatari preliminare, della acquisire presente tutte pubblicazione. le informazioni Banca e i Aletti dati necessari non può per essere valutare considerata in modo responsabile corretto ad rischio alcunrelativo titolo per e l adeguatezza le informazioni incontenute relazione ai nella propri presente obiettivi pubblicazione. d investimento, alla propensione al rischio, all esperienza in materia d investimenti e alla propria situazione finanziaria. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente pubblicazione. Banca Aletti non può essere considerata responsabile ad alcun titolo per le informazioni contenute nella presente pubblicazione.