Analisi e sintesi di un sistema a retroazione per il controllo di velocità di un veicolo
|
|
- Armando Lupo
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Facoltà di Ingegneria Corso di Studi in Ingegneria Informatica Elaborato finale in Controlli Automatici Analisi e sintesi di un sistema a retroazione er il controllo di velocità di un veicolo Anno Accademico 2011/2012 Candidato: Ottavio Gelone matr. N
2
3 Indice Introduzione 4 Caitolo 1. Modello lineare Modello a ciclo aerto con Equazioni Differenziali Ordinarie Modello a ciclo aerto con sazio di stato Modello a ciclo aerto con funzione di trasferimento Modello al calcolatore Modello a ciclo chiuso con controllore PID (sintesi del controllore) Modello a ciclo chiuso con luogo delle radici (sintesi del controllore) 18 Bibliografia 20 III
4 Introduzione I l controllo di velocità, noto anche con i termini inglesi cruise control e autocruise, è un sistema che controlla automaticamente la velocità di un autovettura. Il controllo agisce in modo tale da mantenere una velocità costante imostata dal guidatore. In articolare tale sistema è un controllo automatico, cioè un sistema che si refigge di modificare il comortamento di un sistema controllato (nel nostro caso il veicolo), ovvero delle uscite di tale sistema (nel nostro caso la velocità del veicolo), attraverso la maniolazione delle grandezze identificate come i suoi ingressi. Il controllore viene rogettato doo uno studio reliminare del sistema da controllare er individuarne il modello matematico esatto, servendosi degli strumenti messi a unto dalla teoria dei sistemi. Il controllo automatico di un sistema è ossibile solo nella misura in cui il sistema stesso è raggiungibile e osservabile, cioè nella misura in cui è ossibile ortarlo in un dato stato interno agendo sui suoi ingressi, e risalire allo stato attuale del sistema basandosi sulle sue uscite. Uno dei rimi esemi di controllo di velocità è il Regolatore di Watt o Regolatore centrifugo che controlla la velocità di un motore regolando la quantità di combustibile affinché il veicolo ossa raggiungere una velocità quasi costante. Il regolatore di Watt utilizza il rinciio di controllo roorzionale. Tale disositivo fornisce, in una catena di retroazione, un arametro che è funzione della velocità angolare. Questo arametro uò essere uno sostamento meccanico che agisce in retroazione negativa su una valvola di regolazione dell alimentazione del motore er mantenere aunto la velocità quanto iù costante. Esso e costituito da due o iù masse oste in rotazione da un albero rotante. Per effetto della forza centrifuga le masse tendono ad allontanarsi dall'asse di rotazione, ma il loro allontanamento è contrastato da un sistema di molle o dalla forza di gravità terrestre attraverso un sistema articolato. Un sistema di leve trasforma lo sostamento radiale delle masse nello scorrimento assiale di un collare; una leva releva quest'ultimo sostamento er trasferirlo all'organo da controllare, che uò essere una valvola di regolazione di combustibile, di vaore o di acqua in una condotta forzata. 4
5 Il rimo regolatore di Watt fu rogettato da James Watt nel 1788 su suggerimento di Matthew Boulton, suo socio in affari, er regolare la velocità di motori a vaore. In realtà regolatori centrifughi del genere venivano usati già nel diciassettesimo secolo er regolare la distanza e la ressione tra le macine dei mulini a vento. Quindi è un errore sostenere che il vero e rorio inventore di tali disositivi sia stato James Watt, anche erché questi non sostenne mai di averli inventati. Una curiosità interessante è che un modello gigante del regolatore di Watt si trova a Smethwick, nella contea Inglese delle West Midlands, ed è conosciuto come The Flyball Governor. Il regolatore centrifugo è usato sesso come un tiico esemio di sistema dinamico, infatti anche un altro scienziato che ha dato imortanti contributi all elettromagnetismo e quindi all ingegneria dell informazione, quale James Clerk Maxwell, nel 1868 scritte un imortante studio intitolato On governors, che è considerato un classico er la teoria di controllo in retroazione, e nel quale Maxwell si rifà rorio al disositivo di Watt. Il controllo di velocità moderno fu inventato nel 1945 dall inventore e ingegnere meccanico Ralh Teetor. L idea gli venne mentre era in un auto guidata dal suo avvocato che, mentre arlava, accelerava e frenava continuamente causando a Teetor non oco fastidio. La rima auto con il sistema di Teetor era una Imerial del 1958 (chiamata Auto-ilot). Questo sistema calcolava la velocità in base alle rotazioni dell albero motore e attraverso un solenoide, utilizzato er variare la osizione della valvola a farfalla del gas come necessario. Il controllo di velocità come già detto è un sistema che automaticamente controlla la velocità di un automobile. Il guidatore imosta la velocità desiderata e il sistema assume il controllo dell acceleratore dell auto, migliorando così il comfort di guida in condizioni di scarso traffico. Al contrario, naturalmente, in condizioni di traffico intenso nelle quali l auto varia di molto la sua velocità, il sistema non è iù di grande utilità od effetto. Perciò molti disositivi non ermettono l utilizzo al disotto di una certa soglia di velocità. 5
6 Controllo di velocità introdotto in una Chrysler Imerial del Un regolatore centrifugo è usato er rilevare la velocità del veicolo e modificare il comortamento della valvola a farfalla. La velocità desiderata è secificata attraverso una molla di taratura. moderni controlli di velocità sesso vanno accesi eslicitamente rima di esser usati, alcuni altri invece sono semre accesi ma non semre attivi. Altri ancora hanno un bottone on/off, e infine se ne trovano anche con solo un tasto on che va remuto doo l accensione del veicolo. Sesso sono resenti comandi er imostare funzioni diverse del controllo come set, resume, che ermette di riortare la velocità a quella imostata rima di aver frenato, accelerate, cost, che ermette di ridurre la velocità desiderata senza frenare e cancel. Il sistema si disattiva nel caso in cui vengano remuti il edale del freno o quello della frizione, er motivi di sicurezza. In genere il controllo è gestito con comandi facilmente raggiungibili dal conducente, con due o iù ulsanti sul volante o sul bordo del mozzo come quelli sui veicoli Honda, sul gambo delle frecce come nei vecchi veicoli General Motors o un gambo dedicato come su Toyota e Lexus. Progetti recedenti revedevano invece una manoola er imostare la velocità scelta. Il guidatore deve ortare il veicolo alla velocità desiderata manualmente e usare l aosito bottone er settare il controllo di velocità alla velocità corrente. Il controllo uò rendere il segnale di velocità da un albero di trasmissione rotante, dal cavo del tachimetro, da un sensore di velocità delle ruote, dal contagiri oure da imulsi di velocità interni rodotti elettronicamente dal veicolo. Il veicolo manterrà la velocità desiderata agendo sul cavo della valvola a farfalla con un solenoide, oure nei 6
7 veicoli iù moderni sull acceleratore elettronico: in quest ultimo caso il controllo della velocità uò essere facilmente integrato nell Unità di controllo motore. Quando il controllo di velocità è attivo, la valvola a farfalla uò comunque essere usata er accelerare l auto, ma, una volta che il edale è rilasciato, l auto rallenterà fino a raggiungere la velocità recedentemente settata come desiderata. Alcuni sistemi moderni, chiamati adattivi, includono la ossibilità di ridurre automaticamente la velocità quando la distanza dell auto che si trova davanti a quella controllata, oure il limite di velocità, diminuiscono. Quest ultima caratteristica è utile se si guida in zone oco conosciute. Questo sistema revede la resenza di un radar che, di solito, è montato anteriormente al veicolo. Inoltre il controllo di velocità di alcuni sistemi incorora un limitatore di velocità, cioè una funzione che non ermetterà al veicolo di accelerare oltre un massimo re-settato che uò coincidere con il limite di velocità della articolare strada in cui ci si trova, informazione che uò essere carita da un sistema GPS aggiuntivo. Daniel Aaron Wisner inventò l Automotive Electronic Control Cruise nel 1968 come ingegnere er la RCA's Industrial and Automation Systems Division a Playmouth in Michigan. La sua invenzione venne descritta in due brevetti deositati quell'anno, il secondo dei quali modificò il suo rogetto originale inserendo una memoria digitale: è stato il rimo gadget elettronico a svolgere un ruolo imortante nel controllo di una macchina ed introdusse l industria automobilistica nell era del controllo con calcolatore. Due decenni iù tardi Motorola Inc. sviluò un circuito integrato, il MC14460 Auto Seed Control Processor realizzato in CMOS: in seguito il controllo di velocità è stato adottato da molte case automobilistiche come equiaggiamento standard. Il vantaggio del controllo di velocità elettronico risetto al suo redecessore meccanico, che era riservato ai modelli iù costosi e non aveva mai guadagnato una grande accoglienza, è che uò essere facilmente integrato con il sistema elettronico anti-incidente e con l unità di controllo motore. Tra i rinciali vantaggi del controllo di velocità vi è, sorattutto nei tragitti molto lunghi, il minor affaticamento del guidatore e in generale l aumentato comfort di guida, con la ossibilità di cambi di osizione iù sicuri, sorattutto su autostrade e strade a oca densità di traffico. Come risultato ositivo ulteriore abbiamo una riduzione del consumo di carburante. Tra gli svantaggi c è la ossibilità di rovocare incidenti, causati dalla ossibilità di un calo dell attenzione da arte del conducente, non dovendo egli mantenere una ressione costante sul edale dell acceleratore, con ossibilità di assoimento e conseguenze gravi. A tal roosito sono in fase di studio dei sistemi automatici atti a rilevare l assoimento del conducente ed a contrastarlo mediante avvisi acustici. Inoltre, se usato in condizioni di fondo stradale bagnato o ghiacciato uò ortare allo slittamento del veicolo (anche se il roblema uò essere evitato con un controllo elettronico di stabilità). Ancora, nel caso di un terreno con endenza variabile il controllo di velocità uò ortare ad un accelerazione inefficiente evitabile invece da una guida attenta da arte di un guidatore eserto senza l utilizzo del controllo automatico. 7
8 Caitolo 1 Modello lineare 1.1 Modello a ciclo aerto con Equazioni Differenziali Ordinarie Un rimo semlice modello da studiare attraverso la teoria dei sistemi e dei controlli automatici uò essere schematizzato come in Figura 1. Figura 1 All interno del blocco Comute la velocità misurata dai sensori in uscita al veicolo è confrontata con la velocità desiderata (velocità di riferimento). Basandosi sulla differenza tra la velocità attuale e quella desiderata (errore) l acceleratore (o il freno) vengono usati er modificare la forza alicata dal motore al veicolo. Il modello del sistema veicolo a se stante (senza l aggiunta del controllo) è mostrato in Figura 2. Figura 2 dove u = ingresso di controllo (forza alicata dal motore) 8
9 y = uscita (velocità del veicolo) δ = eventuale disturbo in ingresso al veicolo Il nostro obiettivo è quello di regolare (controllare) la velocità ad un valore di riferimento costante che indicheremo con y Descriviamo il modello del veicolo attraverso l equazione che sintetizza il secondo rinciio della dinamica, quindi attraverso il modello che utilizza le equazioni differenziali ordinarie (ODE= Ordinary differential equation): F = m a Dove F e la forza alicata al veicolo, ed m e a sono la massa e l accelerazione del veicolo stesso. F = myɺ Saiamo che F = u cy myɺ = u cy myɺ + cy = u y(0) = 0 Analizziamo il sistema controllato darima nel caso in cui non ci sia nessun disturbo in ingresso (δ = 0): Come già detto y è la velocità desiderata. Poniamo quindi u = ky dove k è un guadagno costante. Dalle equazioni recedenti abbiamo: myɺ + cy = ky er t y tende ad un valore costante ed il contributo in cui figura la derivata di y tende a 0 (derivata di costante). k y = y c Se scegliamo il guadagno k in modo tale che k = c si avrà rorio y = y Analizziamo ora il sistema nel caso iù comlesso in cui ci sia in ingresso un cero disturbo δ 0 myɺ + cy = u + δ u = ky k 1 y y = y + δ c c Figura 3 Passiamo ora alla sintesi del controllo in retroazione schematizzato di seguito in Figura 4: Figura 4 9
10 Sistema: myɺ + cy = u Controllo: u = k( y y) A ciclo chiuso avremo: myɺ + cy = k( y y) y(0) = 0 k t myɺ + cy = k( y y ) ( c + k) y = ky y = y k + c Scegliendo k sufficientemente grande ossiamo rendere l errore a regime ( t ) quanto iccolo vogliamo: k k c k 1 e = y y = y y = (1 ) y = y 0 k + c k + c c + k Nel caso in cui δ 0 myɺ + cy = k( y y) + δ t k δ myɺ + cy = k( y y ) + δ y = y + k + c k + c er k 1 y 1 y 0 δ y Osservando le seguenti equazioni: myɺ + cy = k( y y) myɺ + ( c + k) y = ky notiamo che variando k in effetti cambia la natura stessa della descrizione matematica del sistema. Possiamo quindi alterarne le rorietà transitorie. In articolare: ( c+ k ) t y( t) Ae + y Fino ad ora abbiamo tenuto conto er il sistema in questione un controllo roorzionale. L azione del guadagno k garantisce che er k l errore a regime tende a 0. Inoltre saiamo che all aumentare di k i oli del sistema diventano comlessi coniugati e quindi la sovraelongazione aumenta causando una comarsa di oscillazioni che recedono fenomeni di instabilità. Ora analizziamo l aggiunta di un azione integrale che garantisce, in resenza di un riferimento costante, un errore a regime nullo. L ingresso al sistema sarà: u = ke( t) + k e( τ ) dτ e conseguentemente y y Sistema: myɺ + cy = u I Controllo: u = k( y y) + k ( y y) dt A ciclo chiuso abbiamo: myɺ + cy = k( y y) + k ( y y) dt derivando entrambi i membri: my ɺɺ + cyɺ = k( yɺ yɺ ) + ki ( y y) Per t I I = 10
11 ki my ɺɺ + ( c + k) yɺ + ki y = ki y y = y = y ki Come notiamo l azione integrale rallenta il sistema introducendo un ulteriore dinamica ( yɺ ɺɺ y). Inoltre saiamo che con l aggiunta dell azione integrale aumenta la robabilità che il sistema a ciclo chiuso oscilli. 1.2 Modello a ciclo aerto con sazio di stato Lo stesso sistema uò essere raresentato nel dominio dello state sace (sazio di stato), aggiungendo aunto uno stato. Ad esemio oniamo uno stato x uguale alla velocità del veicolo: myɺ + cy = u c 1 xɺ = x + u x = y mxɺ + cx = u m m y = x er semlicità oniamo c a = m 1 xɺ = ax + bu b = m y = x E ancora una volta suoniamo di voler regolare la velocità a regime ad un valore esattamente ari alla velocità desiderata y. Poiché si vuole errore a regime nullo (y= y ) il controllore a retroazione deve ossedere un azione integrale: u = kx ki z z ɺ controllore = y y A ciclo chiuso si avrà: xɺ = ax + bu u = kx ki z Sistema Controllo y = x z ɺ = y y = x y Ciclo Chiuso xɺ = ax bkx bkiz xɺ a bk bki x 0 y z x y = + ɺ = zɺ 1 0 z 1 y = x y = x In questo caso il olinomio caratteristico del sistema è 2 2 q( s) = s tr( A) s + det( A) q( s) = s ( a bk) s + bki Dove a bk bk A I = 1 0 Scegliendo a bk < 0 e 11
12 bk I > 0 In base alla regola della ermanenza dei segni (le radici del olinomio caratteristico devono avere arte reale negativa), il sistema risulterà asintoticamente stabile. Quindi a regime zɺ = 0 y = y come desiderato. 1.3 Modello a ciclo aerto con funzione di trasferimento Il sistema a ciclo aerto del veicolo da controllare uò essere modellato anche attraverso la cosiddetta funzione di trasferimento. Questo ci ermetterà di sfruttare molte tecniche di sintesi del controllore quali quella relativa al luogo delle radici e la sintesi frequenziale di tio trial and error. Partendo dall equazione myɺ + cy = u Y ( s) Effettuiamo sua trasformata di Lalace ed isoliamo il termine che indicheremo con G(s) e che U ( s) raresenta rorio la funzione di trasferimento. Y ( s) 1 msy ( s) + cy ( s) = U ( s) Y ( s)( ms + c) = U ( s) = G( s) = U ( s) ms + c 1.4 Modello al calcolatore Possiamo utilizzare l ambiente di calcolo Matrix Laboratory, iù noto con l acronimo MATLAB, er simulare il sistema al calcolatore e er velocizzare le rocedure di sintesi di un controllore adatto, nel nostro caso un controllo di velocità che soddisfa certe secifiche desiderate. Possiamo utilizzare sia il modello dello sazio di stato che quello della funzione di trasferimento. Assumendo che: m = 1000kg c = 50Nsec/m u = 500N er lo sazio di stato abbiamo il seguente codice MATLAB m=1000; c=50; u=500; A=[-b/m]; B=[1/m]; C=[1]; D=0; veicolo=ss(a,b,c,d); mentre er il modello della funzione di trasferimento abbiamo: m=1000; c=50; 12
13 u=500; num=[1]; den=[m b]; veicolo=tf(num,den); Aggiungendo risettivamente ai due codici le righe ste(a,u*b,c,d); e ste (u*num,den); ossiamo ottenere la risosta al gradino del sistema a ciclo aerto. Eseguendo il codice in MATLAB otteniamo il grafico della risosta riortato in Figura 5: Figura 5 Dal grafico ci accorgiamo che il veicolo imiega iù di 100 secondi er raggiungere lo stato a regime di una velocità ari a 10 m/s. Da qui caiamo ad esemio se la secifica richiesta sul temo di assestamento è soddisfatta. Oltre alla secifica sul temo di assestamento otrebbero essere richieste altre secifiche. Ad esemio se suoniamo che il veicolo riceve dal motore una forza ari a 500 Newton (valore già utilizzato nell esemio MATLAB), l auto raggiungerà un massimo di velocità ari a 10 m/s. Ad esemio è richiesto che un auto ossa raggiungere tale velocità in meno di 5 secondi. Dal momento che il nostro controllore è un semlice modello di controllo di velocità, una sovraelongazione del 10% della velocità otrebbe essere accettabile. Allo stesso modo un 2% di errore a regime otrebbe essere accettabile. Quindi le nostre secifiche di rogetto otrebbero essere: Temo di assestamento < 5 sec Sovraelongazione < 10% errore a regime < 2% Quindi già dal grafico ci accorgiamo che la secifica sul temo di assestamento non è soddisfatta. 13
14 Bisogna quindi assare alla sintesi del controllore. Questo uò essere sintetizzato attraverso diverse tecniche. 1.5 Modello a ciclo chiuso con controllore PID (sintesi del controllore) Un rimo metodo è quello di usare il controllore PID e di tararne i guadagni (roorzionale, integrale e derivativo). Y ( s) 1 Partiamo dalla funzione di trasferimento del sistema a ciclo aerto: G( s) = = U ( s) ms + c Con i valori numerici m = 1000kg c = 50Nsec/m U(s) = 100 e Y(s) velocità in uscita. Il sistema retroazionato è schematizzato in Figura 6. Figura 6 Come già detto le secifiche di rogetto er il controllo di velocità sono: Temo di assestamento < 5 sec Sovraelongazione < 10% errore a regime < 2% Il controllore PID nel dominio di Lalace è raresentato dalla somma dei 3 seguenti contributi (Proorzionale, Integrale, Derivativo): ki k + + skd s Come rimo asso eliminiamo il contributo integrale e derivativo ed osserviamo il comortamento a ciclo chiuso con il controllore PID dotato del solo guadagno roorzionale. C( s) G( s) k In questo caso la funzione di trasferimento a ciclo chiuso è Gcc ( s) = = 1 + C( s) G( s) ms + c + k Come già accennato un guadagno roorzionale abbatte il temo di assestamento. Iniziamo col orre k = 50 e utilizziamo MATLAB er calcolare la risosta al gradino ancora una volta attraverso il codice: k=50; m=1000; c=50; u=10; num=[k]; den=[m c+k]; 14
15 %t=0:0.1:20; ste(u*num,den,t) ylabel('velocità(m/s)'); otteniamo: Figura 7 - k = 50 Provando ad aumentare il valore di k otteniamo i risultati mostrati in Figura 8 e 9: 15
16 Figura 8 - k = 100 Figura 9 - k =
17 Osserviamo che er k = 50 e k = 100 le secifiche sul temo di assestamento e sull errore a regime non sono soddisfatte. Per k = 1000 invece l errore a regime è quasi uguale a zero e il temo di assestamento è diminuito a meno di 0.5 secondi. Comunque sia la risosta è solo ideale oiché un controllo di velocità reale non uò cambiare la velocità del veicolo da 0 a 10 m/s in meno di 0.5 secondi. Quindi bisogna scegliere un guadagno roorzionale adatto che ci dia un temo di assestamento che sia aragonabile ad un caso reale, ad esemio k = 800. In aggiunta bisogna aggiungere un contributo integrale er eliminare, con un olo in zero, l errore a regime. La funzione di trasferimento a ciclo chiuso con l aggiunta del controllore integrale è C( s) G( s) k s + ki Gcc ( s) = = C( s) G( s) ms + ( c + k ) s + k I Poniamo come rova iniziale k I = 40 e quindi eseguiamo il codice MATLAB seguente: k = 800; ki = 40; m=1000; c=50; u=10; num=[k ki]; den=[m c+k ki]; ste(u*num,den,t) ottenendo la risosta riortata in Figura 10: Figura 10 - k = 800 e k = 40 I 17
18 È evidente che tutte le secifiche di rogetto sono soddisfatte, rendendo inutile l aggiunta del contributo derivativo. Da notare che abbiamo usato un tiico aroccio di rogetto quale quello del trial and error in quanto abbiamo modificando rietutamente i guadagni, tentando di arrivare al risultato serato e sbagliando intenzionalmente, rima di risolvere il roblema con dei valori adatti er i contributi del PID. 1.6 Modello a ciclo chiuso con luogo delle radici (sintesi del controllore) Un altro metodo er rogettare il controllo di velocità è quello di ricorrere al cosiddetto luogo delle radici. Il luogo delle radici è un grafico che ci mostra tutte le ossibili osizioni dei oli a ciclo chiuso del sistema al variare di un guadagno roorzionale. Consideriamo quindi la funzione di C( s) G( s) k trasferimento a ciclo chiuso Gcc ( s) = = 1 + C( s) G( s) ms + c + k Le secifiche di un roblema ossono essere tradotte sul luogo delle radici in termini di smorzamento e frequenza naturale, esresse risettivamente dalle seguenti disequazioni: 2 s% ln ζ s% 2 ln + π ωn t a che determinano una arte recisa del iano comlesso dove dovranno trovarsi i oli del sistema er soddisfare le secifiche. Dove s raresenta lo smorzamento ercentuale e % t a il temo di assestamento. Le nostre secifiche di rogetto sono ancora: Temo di assestamento < 5 sec Sovraelongazione < 10% errore a regime < 2% Dalle quali, sostituendo i valori numerici nelle disequazioni er lo smorzamento e la frequenza naturale, otteniamo che ζ 0.6 e ωn 0.36 Possiamo generare un luogo delle radici tramite il seguente codice: m = 1000; c = 50; u = 10; num=[1]; den=[m c]; rlocus(num,den) axis([ ]); sgrid(0.6, 0.36); 18
19 il luogo delle radici è mostrato in figura 11: Figura 11 Grazie all ambiente MATLAB ossiamo trovare facilmente il valore del guadagno associato ad ogni unto del luogo delle radici. Per soddisfare le secifiche richieste basterà scegliere un unto, e quindi il valore del guadagno ad esso associato, che si trovi alla sinistra della circonferenza tratteggiata e contemoraneamente all interno del settore angolare discriminato dalle rette tratteggiate in Figura 11. Attraverso questa rocedure le secifiche sul temo di assestamento e sulla sovraelongazione sono soddisfatte. Solo quella che riguarda l errore a regime non risulta tale. Per risolvere questo ulteriore roblema basterà sintetizzare un controllo aggiuntivo, quale ad esemio quello di una rete lag. 19
20 Bibliografia [1] Karl Johan Åström, Richard M. Murray [2011] Feedback Systems [2] Wikiedia the free encycloedia (htt://en.wikiedia.org/wiki/cruise_control) [3] Wikiedia the free encycloedia (htt://en.wikiedia.org/wiki/centrifugal_governor) 20
Idraulica e Idrologia: Lezione 12 Agenda del giorno
Idraulica e Idrologia: Lezione genda del giorno Idrostatica: fluidi in quiete - Unità di misura er la ressione di un fluido - Pressione e rofondità - Princiio di rchimede: cori in un fluido Pg Fluido Cosa
DettagliESERCITAZIONE 4: MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA
ESERCITAZIONE 4: MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA Esercizio : Scelta ottimale di un monoolista e imoste Si consideri un monoolista con la seguente funzione di costo totale: C ( ) = 400 + + 0 0 La domanda
DettagliCALCOLO DELLE PROBABILITÀ. 1. La probabilità che una candela accesa si spenga è p = 1, perché è assolutamente certo che si esaurirà.
CALCOLO DELLE PROBABILITÀ -Definizione di robabilità -Legge additiva (eventi disgiunti) -Probabilità totale -Eventi comosti -Eventi indiendenti -Legge moltilicativa -Probabilità comoste - -Definizione
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Meccatronica SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE
Automation Robotics and System CONTROL Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Meccatronica SISTEMI ELEMENTARI DEL o E 2 o ORDINE CA 5 Cesare Fantuzzi (cesare.fantuzzi@unimore.it)
Dettagli4. Reti correttrici e regolatori industriali. 4.1 Regolatori industriali. 4.1.1 Regolatore ad azione proporzionale P
4. Reti correttrici e regolatori industriali Un sistema di controllo ad anello chiuso deve soddisfare le secifiche assegnate nel dominio della frequenza e quelle assegnate nel dominio del temo. Queste
DettagliComportamento asintotico delle Catene di Markov
Comortamento asintotico delle Catene di Markov In queste note analizzeremo il comortamento asintotico della catene di Markov a temo discreto omogenee, con sazio degli stati di dimensione finita. I risultati
DettagliRisposta temporale: esempi
...4 Risposta temporale: esempi Esempio. Calcolare la risposta al gradino unitario del seguente sistema: x(t) = u(t) s + 5 (s + )(s + ) y(t) Il calcolo della trasformata del segnale di uscita è immediato:
DettagliUGELLO CONVERGENTE. Dai valori noti si ricava: = = e quindi il rapporto: p a
UGELLO CONVERGENE. Si consideri un ugello convergente che scarica in ambiente ( a atm). Sono noti la temeratura di ristagno K, il diametro di uscita dell ugello D.m e la differenza di ressione tra monte
DettagliOggetto del Corso. Sistema di controllo. Fondamenti di Automatica
Parte 1, 1 Parte 1, 2 ESAMI Solo prova scritta Prove parziali (facoltative ma consigliate ) Iscrizione elettronica (http://studenti.units.it) CORSI A MONTE Analisi I e II Geometria DEEI-Università di Trieste
DettagliSISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm SISTEMI ELEMENTARI DEL o
Dettagli1 TERMODINAMICA DELLE TURBINE A GAS 1.1 INTRODUZIONE
TERMODINAMICA DELLE TURBINE A GAS. INTRODUZIONE Il ciclo termodinamico su cui è imostato il funzionamento delle turbine a gas è il ciclo Bryton, la cui analisi orta alla determinazione di due arametri
DettagliStrumenti di misura fluidodinamici
Sonia Gherardini matricola n 4700 Lezione del 7/0/003, ore 8.30-0.30 Strumenti di misura fluidodinamici Per introdurre gli strumenti di misura della velocità di fluidi in condotti, ricordiamo intanto alcuni
DettagliEsercizi proposti - Gruppo 7
Argomenti di Matematica er l Ingegneria - Volume I - Esercizi roosti Esercizi roosti - Gruo 7 1) Verificare che ognuina delle seguenti coie di numeri razionali ( ) r + 1, r + 1, r Q {0} r ha la rorietà
DettagliPrincipi di Economia Microeconomia. Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio. Soluzioni
Princii di Economia Microeconomia Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio Soluzioni Maria Tsouri Novembre 1 1. Raresentate graficamente le seguenti funzioni di domanda e di offerta: (a) d =1-P Calcoliamo
DettagliCristian Secchi Pag. 1
Controlli Digitali Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica CONTROLLORI PID Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it Introduzione regolatore Proorzionale, Integrale, Derivativo PID regolatori
DettagliPrincipi di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni
Princii di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni Daria Vigani Febbraio 2014 1. Assumiamo la seguente funzione di domanda di mercato er il gelato:
DettagliTEORIA DELLA PROBABILITÁ
TEORIA DELLA PROBABILITÁ Cenni storici i rimi arocci alla teoria della robabilità sono della metà del XVII secolo (Pascal, Fermat, Bernoulli) gli ambiti di alicazione sono i giochi d azzardo e roblemi
DettagliTre tipi di Sistema Un richiamo
Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Luigi Cerruti www.minerva.unito.it Programma: a che unto siamo? Lezioni 25-26 2010 re tii di Sistema Un richiamo Un aio di riferimenti matematici Sistema isolato:
Dettaglidocente: Germana Scepi
INSEGNAMENTO DI :PIANO DEGLI ESPERIMENTI CORSO DI LAUREA: CLAS docente: Germana Scei Eserimenti in Scienza e Industria I metodi serimentali sono amiamente utilizzati sia nella ricerca scientifica che nel
DettagliPer quanto detto prima il fenomeno di svuotamento termina quando la pressione di ristagno è pari a:
Esercizi Si consideri il serbatoio schematicamente raresentato in Fig., in cui è contenuto un gas avente inizialmente (cioè al temo t=0) temeratura T o =0F e ressione oi =0si. Il serbatoio è collegato
DettagliESERCITAZIONE 5: ESERCIZI DI RIPASSO
Microeconomia CLEA A.A. 00-00 ESERCITAZIONE 5: ESERCIZI DI RIPASSO Esercizio 1: Scelte di consumo (beni comlementari) Un consumatore ha referenze raresentate dalla seguente funzione di utilità: U (, )
DettagliLA PARABOLA E LE DISEQUAZIONI
LA PARABOLA E LE DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO 6 Per ricordare H Una funzione di secondo grado la cui equazione assume la forma y ˆ a b c si chiama arabola. Le sue caratteristiche sono le seguenti (osserva
DettagliEsercizi di Controlli Automatici
Esercizi di Controlli Automatici L. Magni Esercizio Si studi la stabilità dei seguenti sistemi retroazionati negativamente con guadagno d anello L(s) al variare di > utilizzando il luogo delle radici e
DettagliLezione 7. Requisiti di un sistema di controllo
Lezione 7 Requisiti di un sistema di controllo Componenti di uno schema di controllo Esaurita la trattazione dei sistemi dinamici, si torna ora al problema di controllo, che aveva dato origine a tale studio.
DettagliProgramma di Matematica Anno Scolastico 2014/2015 Classe 2M
Programma di Matematica Anno Scolastico 04/05 Classe M Modulo : Richiami calcolo letterale Il rodotto notevole di una somma er una di erenza (a+b)(a (a + b) : Cubo di un binomio (a + b) : b): Quadrato
DettagliCapitolo 3 - Parte IV Complementi sui circuiti combinatori
Aunti di Elettronica Digitale Caitolo 3 - arte IV Comlementi sui circuiti combinatori Introduzione... Sommatori...2 Introduzione...2 Half-adder...3 Full-adder...4 Sommatore binario arallelo...7 roagazione
DettagliProcedura per la Risoluzione di Integrali Razionali Fratti
Procedura er la Risoluzione di Integrali Razionali Fratti Matteo Tugnoli Marc, 0 Di seguito illustriamo una breve rocedura da alicare nel caso di integrazione di frazioni comoste da olinomi di differenti
DettagliCorso di laurea in Informatica. Regolatori. Marta Capiluppi Dipartimento di Informatica Università di Verona
Corso di laurea in Informatica Regolatori Marta Capiluppi marta.capiluppi@univr.it Dipartimento di Informatica Università di Verona Scelta delle specifiche 1. Picco di risonanza e massima sovraelongazione
DettagliCAPITOLO 5 Un modello di comportamento dei consumatori Parte terza
CAPITOLO 5 Un modello di comortamento dei consumatori Parte terza La derivazione delle funzioni di domanda individuali e gli esercizi di statica comarata 005 EGEA e Mario Gilli D. Kres, Microeconomia er
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
DettagliESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare
Microeconomia rof. Barigozzi ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare Si immagini un individuo che ha a disosizione un budget di 500 euro e deve decidere come allocare tale budget tra un bene, che ha un
DettagliEsempio Le preferenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U = x 1 x 2. Il suo reddito è pari a 400 con p 1 = 4 e p 2 = 10.
4. Effetto reddito ed effetto sostituzione Esemio Le referenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U. Il suo reddito è ari a 400 con 4 e 0. a) Determinare la scelta ottima e come
DettagliIntroduzione all Automatica. Automatica ROMA TRE Stefano Panzieri- 1
Introduzione all Automatica Automatica ROMA TRE Stefano Panzieri- 1 Descrivere un sistema fisico La mia moto è un sistema? Capire il suo comportamento Cosa é l Automatica Quanti Km faccio con un litro?
DettagliI CONTROLLORI PID. Sono controllori molto utilizzati in applicazioni industriali. Elaborazione del segnale di ingresso attraverso 3 blocchi:
I CONTROLLORI PID Sono controllori molto utilizzati in applicazioni industriali. Elaborazione del segnale di ingresso attraverso 3 blocchi: Blocco Proporzionale Blocco Integrale Blocco Derivativo Funzione
DettagliIIASS International Institute for Advanced Scientific Studies
IIASS International Institute for Advanced Scientific Studies Eduardo R. Caianiello Circolo di Matematica e Fisica Diartimento di Fisica E.R. Caianiello Università di Salerno Premio Eduardo R. Caianiello
DettagliCapitolo 1 Esercizi svolti
Caitolo 1 sercizi svolti sercizio 1.1 Il mercato del frumento oera in condizioni di concorrenza erfetta e le curve di domanda e offerta sono: = 1500-5 = 600 + 4 dove è esresso in /quintali e in milioni
DettagliSISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti/controlliautomatici.html SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it
DettagliRisposta al gradino di un sistema del primo ordine
0.0..4 Risposta al gradino di un sistema del primo ordine Diagramma Si consideri il seguente sistema lineare del primo ordine: G(s) = +τ s L unico parametro che caratterizza il sistema è la costante di
DettagliSistemi di Controllo
ARSLAB - Autonomous and Robotic Systems Laboratory Dipartimento di Matematica e Informatica - Università di Catania, Italy santoro@dmi.unict.it Programmazione Sistemi Robotici Massa su piano Supponiamo
DettagliNUMERI RAZIONALI E REALI
NUMERI RAZIONALI E REALI CARLANGELO LIVERANI. Numeri Razionali Tutti sanno che i numeri razionali sono numeri del tio q con N e q N. Purtuttavia molte frazioni ossono corrisondere allo stesso numero, er
DettagliREGOLATORI PID. Modello dei regolatori PID. Metodi di taratura automatica
REGOLATORI PID Modello dei regolatori PID Metodi di taratura automatica Illustrazioni dal Testo di Riferimento per gentile concessione degli Autori 1 MODELLO DEI REGOLATORI PID Larga diffusione in ambito
DettagliAccoppiamento elastico
Accoppiamento elastico Tutti gli accoppiamenti tra motore e carico ( o sensore ) non sono perfettamente rigidi, ma elastici. In generale tra gli alberi del motore e del carico si ha un giunto, quest'ultimo
DettagliProgetto di travi in c.a.p isostatiche Il fuso del cavo risultante e il fuso di Guyon
Università degli Studi di Roma Tre - Facoltà di Ingegneria Laurea magistrale in Ingegneria Civile in Protezione Corso di Cemento rmato Precomresso / 2015-16 Progetto di travi in c.a. isostatiche Il fuso
Dettagliin forma matriciale: X = A X + B, cioè Se il det A = ad - bc è diverso da zero, la trasformazione è invertibile e quindi biunivoca; in tal caso la
TRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO Sono trasformazioni lineari tutte le trasformazioni del tio: a b c d q in forma matriciale: X A X B, cioè a c b d q Dove a A c b d è la matrice della trasformazione. Se
DettagliPrefazione 3. Ringraziamenti 5
Indice Prefazione 3 Ringraziamenti 5 1 Introduzione all uso del software di calcolo MATLAB 7 1.1 Caratteristiche del software MATLAB 7 1.2 Nozioni di base del MATLAB 8 1.3 Assegnazione di variabili scalari
DettagliLiceo Scientifico Statale G. Stampacchia. Tricase
Temo di lavoro Liceo Scientifico Statale G. Stamacchia 60 minuti Tricase Oggetto: Comito di Fisica Classe D Soluzione Pr1 Pr Pr3 Pr4 Tema: Dinamica: Alicazioni del secondo e del terzo rinciio Conservazione
Dettagli4 Interi somma di più di due quadrati
4 Interi somma di iù di due quadrati Abbiamo già osservato, risolvendo l equazione diofantea X 2 + Y 2 = n, che non ogni intero ositivo si uò scrivere come somma di due quadrati di interi (ad esemio: 3
DettagliTRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO
TRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO Sono trasformazioni lineari tutte le trasformazioni del tio: a b c d in forma matriciale: X A X B, cioè a c b d Dove a A c b d è la matrice della trasformazione. Se il
DettagliEsercitazione: la scelta del consumatore.
. Esercizio., La funzione di utilità di un consumatore è ( ) u. Il rezzo del bene è, il rezzo del bene è ed il reddito del consumatore è m 8. Determinare il aniere ottimo ( *, *) er il consumatore. Soluzione.
DettagliSistemi vibranti ad 1 gdl
Università degli Studi di Bergamo Dipartimento di Ingegneria Sistemi vibranti ad 1 gdl - vibrazioni forzate - rev. 1. Le vibrazioni forzate di un sistema ad 1 gdl sono descritte dall equazione: mẍ + cẋ
DettagliTeoria del consumo Viki Nellas
Teoria del consumo Viki Nellas Esercizio Siano = 0 e = 40 i rezzi unitari di mercato di due beni le cui quantità sono indicate con e. Il reddito R di cui disone il consumatore è ari a 5000 a) Si tracci
DettagliRegolatori standard LT-Cap. 11/ Appendice B
Controllo Digitale a.a. 2006-2007 Regolatori standard LT-Cap. 11/ Appendice B Ing. Federica Pascucci Regolatori standard Regolatori: controllori che funzionano SOLO con ingressi costanti!!! Struttura fissa
DettagliImpianto Elettrico Evoluto
Imianto Elettrico Evoluto AUTOMAZIONE LUCI INTRODUZIONE In questo manuale sieghiamo in modo sintetico come imostare la Centralina er il controllo automatico delle luci, rogrammandone lo segnimento in seguito
DettagliSISTEMI DI CONTROLLO TIPI DI CONTROLLO
1 SISTEMI DI CONTROLLO OBIETTIVI Comprendere il concetto di controllo automatico Comprendere la differenza tra controllo ad anello aperto e ad anello chiuso Acquisire gli strumenti matematici per l analisi
DettagliPeso atomico (meglio massa atomica)
Nome file d:\scuola\corsi\corso fisica\termodinamica\leggi dei gas.doc Creato il 26/3/2 7.5 Dimensione file: 4864 byte Andrea Zucchini Elaborato il 22//22 alle ore 5.52, salvato il 22//2 7.52 stamato il
DettagliVerifica di ipotesi: approfondimenti
1. Il -value Verifica di iotesi: arofondimenti Il test si uò effettuare: Determinando reventivamente le regioni di accettazione di H 0 e H 1 er lo stimatore considerato (sulla base del livello α e osservando
Dettagliregolazione delle macchine motrici e volano
richiamo Nelle turbine a vapore la regolazione principale avviene correggendo l entalpia del vapore surriscaldato che entra in turbina: tale intervento è definito attemperamento e si effettua durante il
DettagliTecnologie dei Sistemi di Automazione
Facoltà di Ingegneria Tecnologie dei Sistemi di Automazione Prof. Gianmaria De Tommasi Lezione 5 Regolatori PID industriali: Taratura dei guadagni e problemi implementativi Corso di Laurea Codice insegnamento
DettagliControllo a retroazione
E il tipo di controllo più antico. Q, T i SHT: la temperatura in uscita può variare perché vogliamo cambiare il set point o per effetto di disturbi Controllo di tipo servomeccanismo Controllo regolativo
DettagliSintesi diretta. (Complementi di Controlli Automatici: prof. Giuseppe Fusco)
Sintesi diretta (Complementi di Controlli Automatici: prof. Giuseppe Fusco) La tecnica di progetto denominata sintesi diretta ha come obiettivo il progetto di un controllore C(s) il quale assicuri che
DettagliMOTI QUASI UNIDIMENSIONALI MOTI QUASI UNIDIMENSIONALI
MOTI QUASI UNIDIMENSIONALI Nei moti quasi unidimensionali si iotizza la costanza del valore di tutte le grandezze termofluidodinamiche su ciascuna suerficie ermeabile aartenente alla suerficie esterna
DettagliDomanda e Offerta di mercato
Domanda e Offerta di mercato 1. Definizione di Mercati Cometitivi 2. La Funzione di Domanda di Mercato 3. La Funzione di Offerta di Mercato 4. Equilibrio e sue caratteristiche 5. L Elasticità 6. Esercizi
DettagliLa probabilità. f n. evidentemente è 0 ( E)
La robabilità Definizione - Eserimento aleatorio Ogni fenomeno del mondo reale al quale associare una situazione di incertezza. Es: Lancio di un dado, estrazioni numeri della tombola, ecc. Definizione
DettagliAnalisi Numerica. Debora Botturi ALTAIR. Debora Botturi. Laboratorio di Sistemi e Segnali
Analisi Numerica ALTAIR http://metropolis.sci.univr.it Argomenti Argomenti Argomenti Rappresentazione di sistemi con variabili di stato; Tecniche di integrazione numerica Obiettivo: risolvere sistemi di
DettagliESERCIZI SULLA DINAMICA DI CORPI RIGIDI.
ESERCIZI SULL DINMIC DI CRPI RIIDI. Risoluzione mediante equazioni di Lagrange, equilibrio relativo (forze aarenti), stazionarietà del otenziale U; stabilità dell equilibrio e analisi delle iccole oscillazioni.
DettagliEsercizi svolti di termodinamica applicata
0 ; 0 ; 0 Esercizi solti di termodinamica alicata Ex) A g di aria engono forniti 00 J di calore una olta a ressione costante ed una olta a olume costante semre a artire dallo stesso stato iniziale. Calcolare
DettagliLe Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri
Le Derivate Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante
DettagliCAMPO ELETTRICO E IL POTENZIALE
17 1 IL CMPO LTTRICO IL POTNZIL Fabien Monteil/Shutterstock 2. IL CMPO LTTRICO DI UN CRIC PUNTIFORM Camo elettrico di iù cariche untiformi Nello sazio ossono essere resenti diverse cariche untiformi. Per
Dettagli1 Amplificatore a transconduttanza per pilotaggio in corrente di minuscoli R 2. v out R 1
Prova scritta di fine corso di Meccanica Applicata alle Macchine, modulo da 5CFU Amplificatore a transconduttanza per pilotaggio in corrente di minuscoli motori DC Il circuito mostrato in figura è uno
DettagliControlli Automatici I
Ingegneria Elettrica Politecnico di Torino Luca Carlone Controlli Automatici I LEZIONE V Sommario LEZIONE V Proprietà strutturali Controllabilità e raggiungibilità Raggiungibilità nei sistemi lineari Forma
DettagliAutomatica. Prof. Giancarlo Ferrari Trecate. Dipartimento di Informatica e Sistemistica Università degli Studi di Pavia
Automatica Prof. Giancarlo Ferrari Trecate Dipartimento di Informatica e Sistemistica Università degli Studi di Pavia giancarlo.ferrari@unipv.it Informazioni utili Orario lezioni: Mercoledì: 16 18 (aula
DettagliProgramma lezione IX. Lezione IX 1/22
ezione X Programma lezione X /. Sira di corrente in B: Motori e alternatori. isarmio energetico 3. induttanza definizione 4. l trasformatore ideale 5. Energia del solenoide e del camo B 6. induttanza come
DettagliESAME DI AMMISSIONE ALLA TERZA LICEO SCIENZE SPERIMENTALI: FISICA
LICO CANTONAL DI LUGANO 2 SAM DI AMMISSION ALLA TRZA LICO SCINZ SRIMNTALI: FISICA COGNOM: NOM:...... RONINZA SCOLASTICA:. unti esercizi 1 2 3 TOT 18 4 3 25 unti fatti Nota SRCIZIO 1 Annerire o crociare
DettagliMoto Monodimensionale in Condotti
Diartimento di Ingegneria Industriale Moto Monodimensionale in Condotti Fluido Comrimibile - eoria Fig a Fig B Fig. A Moti D Comrimibili- ermodinamica Scuola di Ingegneria Corso di e Macchine A.A. 3 4
DettagliDINAMICA DEI FLUIDI. Diretta generalizzazione della meccanica del punto materiale. Procedimento estremamente complicato.
DINMIC DEI FLUIDI PPROCCIO LGRNGINO Descrie il moto di un fluido ensandolo scomosto in elementi infinitesimali di olume (le articelle fluide) di cui si cerca di esrimere osizione e elocità in funzione
Dettaglicircostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac
La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo
DettagliSistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara
Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)
DettagliEffetto di carico in corrente continua e in regime variabile
Effetto di carico in corrente continua e in regime variabile Generalità Misurare la tensione tra due nodi richiede, naturalmente, che lo strumento sia interessato dalla medesima tensione, e quindi che
DettagliPortata Q - è il volume di liquido mosso dalla pompa nell'unità di tempo; l'unità di misura della portata è m 3 /sec (l/s; m 3 /h).
OME ER FLUIDI ALIMENARI Definizione Sono macchine oeratrici oeranti su fluidi incomrimibili in grado di trasformare l energia meccanica disonibile all albero di un motore in energia meccanica del fluido
Dettagli5. Per ω = 1/τ il diagramma reale di Bode delle ampiezze della funzione G(jω) =
Fondamenti di Controlli Automatici - A.A. 211/12 3 luglio 212 - Domande Teoriche Cognome Nome: Matricola: Corso di Laurea: Per ciascuno dei test a soluzione multipla segnare con una crocetta tutte le affermazioni
DettagliSTABILITÀ DEI SISTEMI Metodo di Bode e Nyquist
I.T.I. Modesto PANETTI B A R I Via Re David, 186-70125 BARI 080-542.54.12 - Fax 080-542.64.32 Internet http://www.itispanetti.it email : BATF05000C@istruzione.it INTRODUZIONE STABILITÀ DEI SISTEMI Metodo
DettagliRisoluzione Assegno
hristian oola orso di Fenomeni di Trasorto I Ingegneria himica (N.O. isoluzione Assegno... Esercizio a La sinta sul tao uò essere scomosta in due arti. Una è la sinta esercitata dal fluido contenuto nel
DettagliCorso di laurea in Ingegneria Meccatronica Controlli Automatici e Azionamenti Elettrici
Automation Robotics and System CONTROL Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di laurea in Ingegneria Meccatronica Controlli Automatici e Azionamenti Elettrici CA-01-INTRODUZIONE Cesare
DettagliEsercizi sul luogo delle radici
FA Esercizi 6, 1 Esercizi sul luogo delle radici Analisi di prestazioni a ciclo chiuso, progetto di regolatori facendo uso del luogo delle radici. Analisi di prestazioni FA Esercizi 6, 2 Consideriamo il
DettagliProblemi Di Cinematica del Punto Materiale A cura del Prof. T.Papa. dx x = 8 m=s2 : dx 2 _x2 + dy A 2! 2 : A 2! 2 A 2 + 900 A 2!
Problemi Di Cinematica del Punto Materiale A cura del Prof. T.Paa. Un unto materiale si muove luno la traiettoria di equazione y = x 2 e, luno x, ha comonente della velocita _x = 2 m=s, costante. Determinare
Dettagli2 Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata
2 Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 2.1 Crescita economica e fluttuazioni È tradizione suddividere la Macroeconomia in due cami di studio distinti: la crescita e le fluttuazioni.
DettagliProgramma svolto di Elettrotecnica e Laboratorio. Modulo n 1/ Argomento: Studio di reti in corrente continua. Modulo n 2/ Argomento: Elettrostatica
Programma svolto di Elettrotecnica e Laboratorio Classe III sez. A Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Colombo di Camogli tensione. Generatore di corrente. Diagramma tensione-corrente. Resistività.
DettagliRaggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità
Raggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità Si determini se i sistemi lineari tempo invarianti ẋ(t) = Ax(t) + Bu(t), Σ c : y(t) = Cx(t) + Du(t). x(k + ) = Ax(k) + Bu(k), Σ d : y(k)
DettagliPIANO DI LAVORO DEI DOCENTI
Pag. 1 di 5 Docente: Materia insegnamento: SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI Dipartimento: ELETTRONICA Classe Anno scolastico: 1 Livello di partenza (test di ingresso, livelli rilevati) Per il modulo di automazione
DettagliIntroduzione e strumenti. Introduzione ai sistemi di controllo
Introduzione e strumenti Introduzione ai sistemi di controllo Introduzione ai sistemi di controllo Esempio di sistema di controllo Elementi costitutivi dei sistemi di controllo Strutture tipo e schemi
DettagliMICROECONOMIA. Studiamo adesso la relazione tra variazioni dei ricavi e variazione della quantità venduta:
Studiamo adesso la relazione tra variazioni dei ricavi e variazione della uantità venduta: In termini formali già saiamo che la variazione dei ricavi uò essere esressa come: R = + Seguendo una rassi ormai
DettagliProgetto del controllore
Parte 10, 1 - Problema di progetto Parte 10, 2 Progetto del controllore Il caso dei sistemi LTI a tempo continuo Determinare in modo che il sistema soddisfi alcuni requisiti - Principali requisiti e diagrammi
DettagliTUTTA LA GEOMETRIA ANALITICA
TUTTA LA GEOMETRIA ANALITICA Di Pietro Aceti NOTA:QUESTA DISPENSA PRENDE SPUNTO DALLE LEZIONI DEL PROF. MASSIMO BANFI INDICE 1-LA RETTA: FORMULARIO - LA CIRCONFERENZA.1- L ECQUAZIONE.1.1-OSSERVAZIONI.-CIRCONFERENZE
DettagliLE FUNZIONI ECONOMICHE
M A R I O G A R G I U L O LE FUNZIONI EONOMIHE APPLIAZIONE DELL ANALISI MATEMATIA FUNZIONI EONOMIHE L economia è lo studio di come imiegare, con maggior convenienza, il denaro di cui si disone er raggiungere
DettagliCONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale LUOGO DELLE RADICI
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm LUOGO DELLE RADICI Ing. Federica Grossi Tel. 059 2056333 e-mail: federica.grossi@unimore.it
DettagliI NUMERI INDICI. Numeri indici indici (misurano il livello di variabilità, concentrazione, dipendenza o interdipendenza, ecc.)
NUMER NDC Numeri indici indici (misurano il livello di variabilità, concentrazione, diendenza o interdiendenza, ecc.) si utilizzano er confrontare grandezze nel temo e nello sazio e sono dati dal raorto
DettagliCorso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi e tubi
Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 01 013 Serbatoi e tubi Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it htt://www.unibas.it/utenti/vona/ CONSIDEAZIONI INTODUTTIVE
DettagliMATLAB. Guida al laboratorio di automatica. Mariagrazia Dotoli, Maria Pia Fanti
MATLAB. Guida al laboratorio di automatica Mariagrazia Dotoli, Maria Pia Fanti 1 A Antonio e Francesca M. D. A Gianfranco e Valentino M.P. F. 2 Prefazione L idea di scrivere questo libro nasce dalla opportunità
DettagliCinematica: derivate e integrali che ci servono: appunti
1. Cinematica: derivate e integrali che ci servono: appunti Primo esempio: moto uniforme Iniziamo con le derivate. Supponiamo una legge oraria del tipo: x(t) a+bt, dove a, b sono dei coefficienti costanti.
DettagliREGOLATORI STANDARD PID + _ +
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccatronica http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/automazione%2industriale.htm Regolatori standard Regolatore Proporzionale, Integrale, Derivativo PID tre
Dettagli