Grandezze vettoriali e grandezze scalari

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Grandezze vettoriali e grandezze scalari"

Transcript

1 Grandezze vettoral e grandezze scalar Immagnamo che un uccello s trov sulla cma d un albero A e decda d spostars, volando n lnea retta, sulla gugla d un campanle C. Qual nformazon deve avere per portare a termne con successo l mpresa? Dovrà ovvamente sapere la dstanza d fra albero e campanle, anche se questa nformazone non è suffcente a defnre unvocamente l suo spostamento. Infatt (Fg 1) esstono nfnt punt che hanno una prefssata dstanza dall albero: tutt quell che gaccono su una crconferenza d raggo d centrata sull albero e passante per la cma d C. d C A Fg. 1 La sola dstanza non defnsce unvocamente l punto d arrvo Per rdurre l ambgutà, s può noltre specfcare la drezone n cu l uccello deve volare, coè la retta lungo la quale s svolgerà lo spostamento. Questa ulterore nformazone (Fg ) effettvamente rduce l ambgutà a due sol punt. d d d Fg. La dstanza e la drezone rducono a due possbl punt d arrvo. Per sceglere fra due punt basterà specfcare n quale verso la retta deve essere percorsa (Fg.3). 1

2 Fg.3 La conoscenza del verso d percorrenza defnsce un unco possble punto d arrvo. Lo spostamento dell uccello dunque può essere determnato unvocamente specfcando: - Dstanza - Drezone - Verso Queste tre nformazon possono essere rassunte dsegnando (Fg.4) lo spostamento come una frecca. C A Fg.4 Lo spostamento è rappresentable come una frecca. Ogn grandezza che, come lo spostamento, rchede, per essere completamente defnta, la specfcazone d una ntenstà, una drezone e un verso, s dce grandezza vettorale o pù famlarmente vettore. L ntenstà della grandezza (msurata nell approprata untà d msura) vene detta modulo del vettore, mentre l nseme delle nformazon costtute dalla drezone e dal verso, vene spesso rassunto nell espressone drezone orentata. Esemp d grandezze vettoral sono, oltre allo spostamento, la veloctà, l accelerazone, le forze etc. Le grandezze che, vceversa, sono completamente defnte dalla loro ntenstà s dcono grandezze scalar o semplcemente, scalar. Esemp d grandezze scalar sono la temperatura, la massa, l energa, etc. Per ndcare che una grandezza ha carattere vettorale s utlzza un smbolo sormontato da una frecca (a ), ovvero un smbolo n grassetto a. Il modulo d una grandezza vettorale è denotato dal smbolo a (o equvalentemente a ) o, n alternatva, a.

3 Grafcamente, una grandezza vettorale è rappresentata da una frecca (propro come lo spostamento) la cu lunghezza msura l ntenstà, la retta d appartenenza la drezone e la punta l verso (Fg. 5) verso a Drezone modulo a Fg.5 La frecca è un smbolo che rassume le tre propretà d un vettore. S not che un vettore, essendo defnto da modulo, drezone e verso può essere rappresentato n nfnt mod da frecce de data lunghezza, drette secondo rette parallele ed equverse (Fg.6). Fg.6 Esstono nfnt mod d rappresentare un vettore come frecca. Le dverse frecce dfferscono fra loro perché hanno dvers punt d applcazone (l punto d applcazone è l estremo della frecca senza punta). Un vettore d cu non sa defnto l punto d applcazone (qund rappresentable n nfnt mod) s dce pù propramente vettore lbero. Quando venga specfcato anche l punto d applcazone s ha a che fare con un vettore applcato: n questo caso l unco modo corretto d rappresentare la frecca rappresentatva è quello d fare concdere l estremo senza punta con l punto d applcazone (Fg.7). 3

4 Fg.7 Un vettore applcato può essere rappresentato n un solo modo. Operazon con vettor lber Eguaglanza Dat due vettor a e b (qund modulo, drezone e verso d a e d b ) ess s dcono egual se a = b e la drezone orentata d a concde con quella d b (Fg.8). Per esprmere cò s scrve a = b a b Fg.8 a = b se le due frecce hanno eguale lunghezza, stessa drezone (gaccono su rette parallele) e sono equverse. Vettore opposto Dato un vettore a, s dce vettore opposto ad a (e s denota con l smbolo lo stesso modulo d a, la stessa drezone e verso opposto (Fg.9) a a a ) un vettore che ha Fg.9 La frecca rappresentatva del vettore opposto ha eguale lunghezza, gace su una retta parallela, ma ha verso opposto. Somma d vettor Dat due vettor a e b, la loro somma (che s ndca con a + b ) è un vettore che s ottene a partre da a e b con la cosddetta regola del parallelogramma, la quale consste nel dsegnare la frecca rappresentatva d b con l estremo senza punta concdente con l estremo con punta d a : l vettore somma è l vettore che chude l trangolo (Fg.10). a b a a + b b Fg.10 I vettor a, b e la loro somma a + b. 4

5 Questo procedmento può faclmente essere esteso alla somma d pù vettor (Fg.11). a b c d a + b + c + d + e e Fg.11 La somma d cnque vettor. La somma due vettor è commutatva, coè a + b = b + a. Dfferenza (sottrazone) d vettor Dat due vettor a e b s chama dfferenza fra a e b (e s denota con l smbolo somma d a con l opposto d b (Fg.1), coè a b = a + ( b) b a Fg.1 I vettor a, b e la loro dfferenza. a b a b ) la a b Prodotto Il calcolo vettorale defnsce dvers tp d prodotto, che vanno comunque specfcat con un opportuna aggettvazone. 1. Prodotto d uno scalare per un vettore Dato uno scalare s e un vettore a, s chama prodotto dello scalare s per l vettore a (e s denota con l smbolo s a ) l vettore l cu modulo è dato dal prodotto fra l valore assoluto d s 5

6 e l modulo d a ( s a ), la cu drezone con quella d a e che ha lo stesso verso d a se s è postvo, mentre ha verso opposto se s è negatvo (Fg 1) a a 1 a Fg 1. Prodotto del vettore a per gl scalar e 1/. Prodotto scalare Dat due vettor a e b s defnsce prodotto scalare fra a e b (e s denota con quanttà scalare a b = a b cos( θ) dove θ è l angolo compreso fra due vettor (Fg 13). a b ) la b θ a Fg 13. Nel prodotto scalare entra n goco l angolo fra due vettor. S not che l prodotto scalare può essere nullo anche se nessuno de vettor a e b è nullo, cos θ = 0 θ = π. Dunque l prodotto scalare fra due vettor ortogonal è nullo. Il basta che ( ) prodotto scalare è commutatvo a b = b a 3. Prodotto vettorale Dat due vettor a e b, s può defnre un terzo vettore c dato dal prodotto vettorale (o prodotto vettore d a e b ) che s denota con a b defnto come a b = a b ( ) sn θ 6

7 Il vettore c è perpendcolare al pano che contene a e b,ed è orentato n base alla cosddetta regola della "mano destra" (Fg 14) Fg 14 Il prodotto vettore d due vettor a e b è un terzo vettore perpendcolare al pano contenente a e b. Versor Un vettore d modulo untaro, vene detto versore. Un versore è dunque defnto (essendo l modulo prefssato) specfcandone solo la drezone orentata. I versor vengono nfatt utlzzat per caratterzzare drezon orentate. Dato un vettore a, l vettore u = a 1 a ha modulo untaro. Ne consegue che a = a u, coè ogn vettore può essere scrtto come prodotto fra l suo modulo (che è uno scalare) e un versore che ne specfca drezone e verso Scomposzone d vettor Consderamo l prodotto scalare fra un vettore a e un vettore u. In base alla defnzone a u = a cos θ, coè (Fg.14), moltplcando scalarmene un vettore per un versore s ottene la proezone del vettore lungo la drezone orentata specfcata dal versore. a a a u = a cos ( ) ϑ 7

8 u θ Fg. 14 Per proettare un vettore lungo una drezone orentata, basta moltplcarlo scalarmene per l versore che caratterzza quella drezone.. Ogn vettore può essere scrtto come somma d vettor ortogonal. S consderno nfatt (Fg.15) due rette orentate ortogonal, dentfcate da versor u x e u y. In base alla regola del parallelogramma s può scrvere u y a y a a x u x Fg. 15 Scomposzone d un vettore lungo due drezon ortogonal a = a x + a y ma a a u x = x x e a a u y = y y con a x = a x cos(θ) a y = a y sn(θ) dunque a = a x = a x cos( θ )u x + a ( cos( θ )u + sn( θ )u ) x y sn( θ )u y y 8

9 Cnematca del punto materale Il concetto d moto è relatvo. Dre che un oggetto s muove o sta fermo non vuole dre nente, se non s specfca rspetto a ch. Non ha senso dre che la Terra s muove : ha senso dre che la Terra s muove rspetto al Sole. Non ha senso dre che un automoble s muove: ha senso dre che s muove rspetto alla strada, o a vgl, o a semafor. Molte confuson o ncomprenson nascono dal non aver capto questo: ogn volta che s parla d moto (e qund anche d quete) occorre precsare rspetto a ch o a che cosa tale affermazone vene fatta. Se convenamo d chamare n generale sstema d rfermento un nseme d corp (le cu poszon relatve non varano) rspetto a qual rferre ogn dscorso relatvo al moto, le consderazon precedent possono essere rassunte dcendo che quando s parla d moto d un oggetto occorre specfcare anztutto l sstema d rfermento. S osserv che spesso nel lnguaggo corrente tale affermazone è mplcta. Ad esempo tutte le affermazon relatve a trasport assumono che l sstema d rfermento sa quello terrestre, coè un nseme d corp ferm rspetto alla superfce della Terra. Descrvere l moto d un oggetto (rspetto a un prefssato sstema d rfermento) è partcolarmente semplce se s possono trascurare le dmenson dell oggetto: questo accade ogn volta che tal dmenson sono molto pccole rspetto a quelle della zona d spazo n cu s svolge l moto. Così ad esempo, una corazzata nell oceano Pacfco, ha dmenson trascurabl rspetto a quelle dell oceano; le dmenson della Terra (l cu raggo è d crca km) sono trascurabl rspetto a quelle dell orbta d rvoluzone attorno al Sole (l cu raggo è crca 149 mlon d km). Come s vede, non s tratta d avere a che fare con oggett grand o pccol, ma d confrontare le dmenson dell oggetto con quelle dello spazo n cu s muove. E evdente che la stessa corazzata non ha dmenson trascurabl rspetto a quelle del bacno d carenaggo n cu vene fatta la manutenzone, nè la Terra ha dmenson trascurabl rspetto alla zona d spazo n cu s svolge la sua rotazone durna. Nel caso n cu s possano trascurare le dmenson dell oggetto, questo può essere rappresentato come un punto nello spazo, un punto tuttava che mantene le propretà fsche (massa, carca, etc) dell oggetto orgnale: s parla pertanto d punto materale. Traettora e legge orara Se un oggetto, schematzzable come un punto materale, s muove (rspetto a un prefssato sstema d rfermento), occuperà, al varare del tempo, dverse poszon nello spazo, cascuna poszone essendo rappresentata da un punto. S chama traettora l nseme delle poszon occupate dal punto materale durante l moto. Poché ogn poszone è un punto dello spazo, la traettora è un nseme d punt, coè una curva nello spazo (o nel pano). Conoscere la traettora non sgnfca ancora conoscere l moto del punto materale: la traettora c dce qual sano le poszon occupate dal punto, ma non dce a quale stante ognuna d esse verrà occupata. Le rotae d un treno ne rappresentano la traettora, ma l vaggatore vuole sapere a quale ora l treno s troverà nelle vare poszon. Sfruttando la conoscenza della traettora, tale nformazone agguntva può essere precsata come segue: 9

10 Arch negatv Arch postv O s P Fgura 1 Traettora e legge orara S fss sulla traettora un punto arbtraro O (orgne degl arch) e s scelga un verso postvo d percorrenza della traettora, pure arbtraro. Questo sgnfca battezzare arbtraramente come postv gl arch d traettora da una parte d O e negatv quell dall altra parte. A un certo stante t l punto P occuperà una poszone sulla traettora, la cu dstanza da O, msurata lungo la traettora, è un certo arco S. Poché P s muove, l arco S vara nel tempo, coè S=S(t) ( s legge: l arco S dpende dal tempo) La legge che esprme esplctamente come vara S n funzone del tempo s chama legge orara. In conclusone, l moto d un punto materale è completamente noto quando s conoscano la sua traettora e la sua legge orara. Nel Sstema Internazonale l untà d msura d S è l metro (m). Mlano Pacenza Parma Modena Bologna Esempo d trattora: Treno Bologna Mlano e sca d una partcella elementare n una camera a bolle 10

11 Esempo d trattora: sca d una partcella elementare n una camera a bolle e traettora rcostruta per l processo d decadmento del mesone p (nterazone con protone e formazone d partcelle lambda e K neutre) The lambda decays nto a proton and a negatvely charged p meson; the K decays nto the postvely charged p meson and a negatvely charged p meson 11

12 Veloctà e Accelerazone Fg La veloctà d un punto materale è un vettore tangente alla traettora nel punto n cu esso s trova stantaneamente e d modulo ds v = dt Il verso d v è determnato dal verso d percorrenza della traettora. La quanttà ds/dt s chama veloctà scalare. Detto u tg l versore tangente alla traettora, s potrà dunque scrvere: S chama veloctà scalare meda nell ntervallo d tempo t -t 1, la quanttà v sm s = ds = u v dt s t1 t ( t ) ( ) Questa quanttà è quella a cu s fa rfermento, ad es. n relazone a gare sportve d cclsmo, automoblsmo, etc. Il modulo della veloctà msura la rapdtà d spostamento del punto materale lungo la traettora e, nel S.I., s msura n m/s. In generale l vettore veloctà vara nel tempo n modulo, drezone e verso, coè: v = v( t ) (s legge: la veloctà dpende dal tempo). L accelerazone a d un punto materale è un vettore che gace nel pano della traettora, è dretto all nterno della concavtà formata dalla traettora (Fg. 3), e l suo modulo vale t 1 tg dv a = dt Fg.3 L accelerazone è un vettore dretto verso la concavtà della traetttora 1

13 Per capre come s possa calcolare a, rcordamo che un vettore può sempre essere decomposto secondo due drezon ortogonal. Consderamo allora (Fg.4) due ass ortogonal, d versor rspettvamente u n e u tg, drett rspettvamente come la normale (perpendcolare) e la tangente alla traettora nel punto P. Fg.4 Decomposzone d a lungo le drezon ortogonal Rcordando quanto svluppato nel captolo sul calcolo vettorale s potrà scrvere: a = a cos ( ϑ) utg + a sn( ϑ) un. Le component d a lungo la tangente e la normale s chamano rspettvamente accelerazone tangenzale e accelerazone normale (o centrpeta): = sn ϑ. accelerazone tangenzale a t = a cos( ϑ), accelerazone normale a n a ( ) d s S dmostra che a t = e che dt Dunque d s 1 ds a = atutg + anun = utg + u n. dt R dt 1 ds a n = con R raggo d curvatura della traettora n P. R dt Poché l vettore accelerazone descrve le varazon del vettore veloctà e queste varazon possono rguardare l modulo e/o la drezone orentata d v, le due component d a descrvono rspettvamente: a t le varazon d v n modulo a n le varazon d v n drezone (orentata) Il modulo dell accelerazone s msura nel S.I. n m/s Mot partcolar 13

14 Moto rettlneo unforme S tratta del moto d un punto materale che percorre una traettora rettlnea con veloctà costante. La drezone della veloctà (che è tangente alla traettora), concde con la traettora, mentre l suo modulo ds dt è costante. La legge orara che defnsce l moto rettlneo e unforme è: s( t ) = s + v t 0 0 (1) dove s 0 è la poszone d P, msurata a partre dall orgne O, all stante nzale t = 0 e v 0 = costante è la veloctà del punto (Fg 5) Fg 5-Moto rettlneo unforme L equazone (1) può essere rappresentata n un grafco n cu s rporta t n ascssa e s n ordnata (dagramma oraro) 14

15 Fg 6 Dagramma oraro del moto rettlneo unforme Moto rettlneo unformemente accelerato Trattandos d moto rettlneo, la veloctà è costante n drezone (che concde con la traettora) e verso ma vara n modulo. La legge orara è: at s ( t ) = s + v t Da questa equazone s può rcavare la veloctà scalare ds dt = v 0 + at Entrambe le equazon possono essere rappresentate n un grafco (Fg 7a e 7b) Fg 7 a) Legge orara del moto unformemente accelerato. b) Varazone nel tempo della veloctà scalare. Moto crcolare unforme E' l moto d un punto che (Fg. 8) s muove lungo una crconferenza con una veloctà costante n modulo. (la veloctà, essendo n ogn punto tangente alla traettora vara ovvamente n drezone). Poché la veloctà non vara n modulo a t = 0 e 1 ds a = u R dt 1 = v R n u n dove R è l raggo della crconferenza. S not che la costanza del v mplca che ds dt = v = costante 15

16 Dunque n un moto crcolare unforme l accelerazone è costante n modulo ed è dretta verso l centro della crconferenza (Fg.10). Fg.8-Moto crcolare unforme a) In un moto crcolare unforme l accelerazone è costante n modulo e dretta verso l centro cnematca del moto b) vettor veloctà n var punt della traettora hanno dverse drezon, ma lo stesso modulo. Il modulo dell accelerazone può essere espresso utlmente n modo dverso. S consderno ragg corrspondent all orgne degl arch e a una generca poszone P del punto materale (Fg.9). R 16

17 Fg.9 Moto crcolare unforme Se θ è l angolo fra due ragg s( t ) = Rϑ( t ) qund essendo R costante d s dϑ = R d t d t dϑ La quanttà d t rappresenta l angolo d cu ruota l punto nell untà d tempo e prende l nome d veloctà angolare. Se ndchamo la veloctà angolare con l smbolo ω, s ha : d s =ωr d t e 1 a = ω R un R = ω Ru n da cu a =ω R =ω R perché ω R è sempre >0 Moto armonco semplce E l moto d un punto che osclla lungo una retta attorno a una poszone d equlbro. La legge orara s scrve: s() t = Asn( ω+ t )ϕ Dove A, ω e ϕ sono tre costant dette rspettvamente ampezza del moto, pulsazone e fase nzale. Il sgnfcato delle costant è l seguente: A rappresenta la massma dstanza che l punto raggunge rspetto alla poszone d equlbro; ω rappresenta l numero d oscllazon complete (avant e ndetro) compute dal punto n π second. Pù nota d ω è la frequenza ν che rappresenta l numero d oscllazon complete compute n 1 secondo; ovvamente: ω = π ν. Se partcolarzzamo (esplctamo) la legge orara per t=0 ottenamo: s = Asn( φ) 0 coè ( φ) sn = s 0 A Dunque l seno della fase nzale msura la frazone d ampezza a cu s trova l punto per t=0. Anche n questo caso, la legge orara può essere espressa n forma grafca: 17

18 Fgura 10 Legge orara del moto armonco semplce A partre da s(t) s possono calcolare: ( t) d s dt ( t ) = Aωcos d s = Aω sn dt = ω s ( ωt + ϕ) ( ωt + ϕ) Dunque n un moto armonco semplce l accelerazone è proporzonale allo spostamento s e dretto n verso opposto (questo è l sgnfcato del -) (Fg 11) Fgura 11 Relazone accelerazone-poszone per l moto armonco semplce Coè l accelerazone è sempre dretta verso l orgne ed è tanto maggore quanto pù l punto s allontana dall orgne. 18

19 Concetto d forza S chama forza qualunque causa n grado d modfcare la veloctà d un corpo. Poché la veloctà è un vettore, questa modfcazone non deve necessaramente rguardare l modulo della veloctà: è suffcente un cambo d drezone per denotare la presenza d una forza. Una palla che rmbalza contro la parete d un blardo, camba la drezone della propra veloctà (non necessaramente l modulo): dunque, urtando la parete, la palla subsce una forza. In partcolare una forza può fare passare un corpo dalla quete al moto. S pens alla famosa mela d Newton: quando l pccolo s rompe, la mela, nzalmente n quete, acqusta una veloctà verso l basso. Questa varazone d veloctà è dovuta all attrazone terrestre, che s manfesta come forza gravtazonale (detta anche forza peso). Non sempre, tuttava, l effetto d una forza s manfesta n una varazone d veloctà: qualche volta essa provoca deformazon, pù o meno evdent, ne corp cu è applcata. S pens al caso d un corpo appoggato a un pano orzzontale: applcandogl una forza orzzontalmente, esso può acqusre veloctà, ma se la stessa forza vene applcata verso l basso non c è varazone della veloctà. L oggetto resta fermo e la forza provoca una deformazone del pano d appoggo, partcolarmente evdente se l pano è costtuto da un materale elastco. Concludendo, chameremo forza qualunque causa n grado d produrre varazon d veloctà o deformazon n un corpo. Spermentalmente s può verfcare che le forze sono grandezze vettoral, dotate qund d modulo, drezone e verso. Per denotare una forza useremo qund l smbolo F. Nel S.I. l untà d msura del modulo d una forza è l Newton (N). Molto usato è anche l chlogrammo peso kg P, soprattutto nella blanca. La conversone è 1 Kg P = g N dove g è l valore standard dell accelerazone d gravtà g =9.806 m/s Approssmatvamente 1 kg P 10 N Fa parte dell esperenza quotdana verfcare che l effetto d una data forza (dunque d fssat modulo, drezone e verso) dpende dal punto d applcazone. Questo rsultato s esprme dcendo che le forze sono vettor applcat. In altr termn, per descrvere l effetto d una forza, non basta conoscerne le propretà vettoral, occorre, n generale, specfcare anche l suo punto d applcazone. S pens ad esempo, a un pugno (forza d data ntenstà, drezone e verso) sferrato a una persona: è noto a cascuno che l suo effetto pù o meno devastante, dpende dal punto d applcazone, coè dal punto colpto. La specfcazone corretta d una forza rchede dunque anche l ndvduazone del suo punto d applcazone. 19

20 F P Fgura 1 Per specfcare completamente una forza, occorre anche conoscere l suo punto d applcazone P è la retta d azone della forza, coè la retta passante per P cu appartene la frecca F Nel caso n cu l oggetto su cu agsce la forza sa un punto materale, esste evdentemente un solo possble punto d applcazone. Ne consegue che, se su un punto agscono due (o pù) forze, esse sono applcate allo stesso punto, e qund (Fg X3 ) possono essere sommate con la regola del parallelogramma. Fgura Due forze F e F applcate allo stesso punto sono equvalent a un unca forza ottenuta sommando F e 1 1 F con la regola del parallelogramma. S not che se, vceversa, l corpo non è rappresentable con un punto materale, le forze possono essere applcate n punt dvers e qund non possono essere semplcemente sommate. 0

21 Dnamca La dnamca studa l effetto delle forze sul moto de corp a cu vengono applcate. Tale studo s fonda su alcun prncp codfcat da Newton verso la fne del 1600 e dett prncp della dnamca. 1 prncpo o prncpo d nerza In assenza d forze un corpo mantene nvarata la propra veloctà. Rcordando che la veloctà v è un vettore, questo sgnfca che essa non muta ne n drezone e verso (dunque l moto è rettlneo), ne n modulo (dunque l moto è unforme). Pertanto n assenza d forze, un corpo s muove d moto rettlneo e unforme. Come caso partcolare s può avere v=cost=0 ; n tal caso, sempre n assenza d forze, un corpo a rposo (fermo) rmane n quete. Rassumendo: n assenza d forze, un corpo o è fermo o s muove d moto rettlneo e unforme. Se dunque un corpo passa dalla quete al moto, ovvero s muove d moto non rettlneo e unforme (ad es. un moto su traettora curva) su d esso agscono delle forze. Quale sa l effetto d queste forze è stablto dal Prncpo della dnamca Se su un corpo agsce una forza F, l corpo acqusta un accelerazone a proporzonale a F, coè a s può scrvere come una costante (scalare) per F ; ndcando con 1/m questa costante s ha: 1 a = F, (1) m ovvero F = ma () La costante m s chama massa nerzale del corpo. S vede charamente dall equazone (1) che per una data F, l accelerazone a assunta dal corpo è nversamente proporzonale alla sua massa: poché l accelerazone msura le varazon d veloctà per untà d tempo, se ne conclude che quanto maggore è la massa tanto mnore è la sua varazone d veloctà per untà d tempo. In tal senso, s dce che m msura l nerza del corpo, coè la sua resstenza a varare la propra veloctà. L untà d msura della massa è, nel Sstema Internazonale l chlogrammo massa (kgm o, semplcemente kg) defnto come la massa d uno specfcato clndro n lega d platno-rdo, conservato presso l'isttuto Internazonale de Pes e delle msure a Sevres. Per msurare la massa m d un corpo basta confrontare l'accelerazone a che esso assume sotto l azone d una data forza F, con l accelerazone a C assunta dal corpo campone d massa m C = 1 kg : F = ma F = m C a C da cu, essendo m e m > 0, F = m a = m a F m a = m C C m a m C a C = a C C, coè C = da cu a a C C m = mc = a a essendo m C = 1kg. Dall equazone () s rcava mmedatamente la relazone fra le untà d msura d forza e massa nel Sstema Internazonale 1N = 1kg 1m/s. 1

22 Il Newton è coè quella ntenstà d forza che mprme a una massa m d 1 kg l accelerazone d 1 m/ s. L equazone () è l equazone fondamentale della dnamca: se s conosce la struttura della forza, s ottene subto l accelerazone e l problema dventa quello cnematco d rcavare le equazon del moto a partre dalla conoscenza dell accelerazone. Così se F è costante anche a è costante e l punto materale s muoverà d moto unformemente accelerato: se F è la forza dovuta a una molla elastca, a rsulterà proporzonale all elongazone della molla, ma dretta n verso opposto, così che l punto materale s muove d moto armonco. Sosttuendo l prmo membro della () l espressone della forza d gravtazone fra due punt d massa m 1 e m a dstanza r m m 1 F = G, r (G = 1.67G Nm kg - ) Newton rcavò le legg d Keplero. Da quest poch esemp s capscono due cose: 1) Se non s conosce la forza, l equazone () è nutle; ) Se l corpo d cu s deve studare l moto non è schematzzable come un punto materale, l secondo prncpo non è suffcente. Fra le forze che agscono su un corpo è opportuno rcordare le cosddette reazon vncolar : esse sono present ogn volta che vengono poste lmtazon al moto del corpo da parte d altr oggett (ad esempo un tavolo veta ad un corpo appoggato d cadere, le rotae costrngono quas sempre l treno a percorrere la traettora prefssata, un pendolo osclla mantenendo costante la dstanza dall asse, etc). Se vncol sono lsc, coè prv d attrto, le reazon vncolar sono perpendcolar al proflo del vncolo (Fg 1), se no hanno drezone dversa. Fgura 1 Se l pano nclnato è lsco la reazone R è perpendcolare al proflo del vncolo (a). In presenza d attrto (b) R ha anche una componente lungo l pano. Sfortunatamente le reazon vncolar non sono note a pror, per cu n problem dove sono present s devono svluppare de metod che consentano d lavorare senza conoscerle. Il 3 prncpo della dnamca

23 Se l corpo che stamo studando non è schematzzable come un punto materale, occorre aggungere a prncp gà studat, l cosddetto terzo prncpo. Esso può venre enuncato n due mod dvers ma equvalent. Il pù semplce sstema non rducble a un punto materale è quello costtuto da due punt materal (A e B). Gl enuncat che seguono sono rfert a tale sstema, ma possono essere faclmente estes a sstem costtut da pù punt. Enuncato d Azone e Reazone (AR) In un sstema costtuto da due punt materal A e B, se l corpo A esercta su B una forza FAB allora l corpo B esercta a sua volta su A una forza F BA. Queste due forze hanno stesso modulo, verso opposto e gaccono sulla congungente due punt. A FBA FAB B F d BA F AB Fgura Illustrazone dell enuncato d azone e reazone nel caso d forze attrattve (a ) e repulsve (b). Dunque non può ma accadere che un corpo eserct una forza su un altro corpo senza essere, a sua volta, assoggettato a una forza. Così la forza d attrazone che l Sole esercta sulla Terra, comporta che la Terra eserct sul Sole una forza d eguale ntenstà, la forza che un martello esercta su un pezzo d metallo dà luogo ad una forza d eguale ntenstà che l metallo esercta sul martello (contraccolpo), la forza peso che la Terra esercta su uno studente è par a quella che lo studente esercta sulla Terra e così va. S not che le forze d AR sono applcate a punt dvers e qund non s annullano recprocamente. S not anche che, se egualmente ntense sono le forze d AR, loro effett, come descrtt dal secondo prncpo, possono essere molto dvers. Sa nfatt m A la massa del punto A e mb quella del punto B. Applcando l secondo prncpo s ottene F = m a AB B B F = m a BA A A A B dove a A e F d rspettvamente. S ha così: AB F =m AB F =m BA da cu a A m = a m B B A B A a a B A a B sono le accelerazon provocate n A e B dalle forze coè le accelerazon provocate ne due punt sono nversamente proporzonal alle loro masse. Questo spega perché sotto l attrazone d uno studente, la Terra acqust un accelerazone F d BA e 3

24 trascurable. Abbamo assunto, all nzo d questa breve dscussone, l nostro sstema fosse costtuto da punt A e B: dunque le forze s eserctano fra punt del sstema. Tal forze s dcono nterne. S chamano nvece forze esterne quelle che s eserctano fra punt del sstema e altr punt che non fanno parte del sstema. Consderando ad esempo l sstema Terra-Luna, la coppa d forze responsable della recproca attrazone rappresenta le forze nterne, mentre l attrazone del Sole sulla Terra costtusce una forza esterna. E evdente che, per parlare senza ambgutà d forze nterne ed esterne occorre defnre con precsone che cosa s ntende per sstema: ncludendo nfatt altr corp nel sstema, alcune forze da esterne dventerebbero nterne. Un sstema n cu sano present solo forze nterne s dce solato. Enuncato conservatvo (C) Consderamo un sstema costtuto da due punt materal A e B. Sa m A la massa d A e m B la massa d B. Defnamo quanttà d moto d un punto materale l prodotto della sua massa per la sua veloctà. Vale dunque: q = mav A A e quella d B q = mbv B B S chama quanttà d moto d un sstema Q la somma (vettorale essendo le quanttà d moto de vettor) Q = q delle + q quanttà = m v d moto de punt che costtuscono l sstema. Nel nostro caso: + m v A A B A B L enuncato conservatvo (C) del terzo prncpo afferma che la quanttà d moto d un sstema solato è costante. Potranno varare dunque le quanttà d moto de sngol punt, ma non la loro somma. S può dmostrare che due enuncat AR e C sono equvalent AR C Ess hanno dunque lo stesso contenuto d nformazone per cu l uso dell uno o dell altro enuncato è solo questone d comodtà. 4

25 Statca La statca studa le condzon che garantscono ad un corpo d essere n equlbro. Se l corpo è schematzzable come un punto materale, l equlbro s ottene se la somma delle forze che agscono sul punto è zero. E l caso d un oggetto n quete su un pano orrzzontale, n cu la forza peso è blancata dalla reazone del vncolo (Fg 1). Fgura 1 La somma delle due forze è zero, l corpo nzalmente n quete, rmane fermo (prncpo d nerza). Consderazon analoghe valgono nel caso d un corpo non rappresentable come un punto materale sotto l azone della forza d gravtà. Possamo sempre mmagnare d suddvdere l corpo n tante part (al lmte n nfnte part), cascuna delle qual sa abbastanza pccola da poter essere trattata come un punto materale. In questo modo ogn corpo può essere rappresentato come un nseme d punt materal 1,,...,n d masse m 1, m,, m n rspettvamente. La gravtà s manfesta su cascuna d queste masse con una forza : m g 1, m g,, m n g (Fg ) coscchè l corpo è soggetto a un nseme d forze parallele Fgura Una sbarra può essere pensata come un nseme d punt materal, cascuno de qual è soggetto alla forza d gravtà. Questo complcato sstema d forze parallele è equvalente a un unca forza ( m 1 + m + + mn )g nella stessa drezone e applcata n un punto detto centro d gravtà o barcentro (Fg 3) 5

26 Fgura 3 La forza ( m 1 + m + + mn )g è equvalente al sstema d forze peso. Posto m 1 + m + + m n = mtot, che rappresenta la massa totale della sbarra, la stuazone d equlbro d una sbarra appoggata ad un pano orzzontale può essere rappresentata come n Fgura 4. R mg Fg 4 La sbarra è n equlbro se la forza totale applcata è nulla. La poszone del barcentro può essere o calcolata (ma n genere è complcato) o determnata spermentalmente. Ne corp omogene esso s trova n un punto d smmetra: n una sbarra omogenea è a metà della sbarra; n una pastra quadrata all ncroco delle dagonal; n un clndro omogeneo sull asse a metà altezza, n una sfera omogenea al centro, etc. Supponamo ora che la sbarra, anzché essere appoggata su un pano sa appoggata su un perno: la reazone vncolare n tal caso è applcata al punto n cu l perno tocca la sbarra. Se tale punto è l barcentro (Fg 5), la sbarra è ancora n equlbro. Fg 5 La sbarra appoggata su un perno barcentrco è n equlbro Se tuttava l perno non è barcentrco, la sbarra non è pù n equlbro e, sotto l azone della gravtà tenderà a ruotare n senso oraro o antoraro (Fg 6) 6

27 Fg 6 Se l perno non è barcentrco la sbarra sotto l azone della gravtà ruota n senso antoraro (a) o antoraro (b) Detta d la dstanza fra la poszone del centro d gravtà e l perno, è evdente che quanto maggore è d tanto maggore sarà l effetto rotazonale della forza m T g. S può nfatt dmostrare che la quanttà che produce l effetto rotazonale è l cosddetto momento torcente, che vale ± m T gd dove convenzonalmente l segno + s usa per rotazon orare e l segno per rotazon antorare (s può anche adottare la notazone opposta), d prende l nome d bracco. Per avere l equlbro rotazonale occorre che la somma d moment torcent relatv a tutte le forze applcate sa zero. S not che l momento torcente della reazone vncolare è comunque zero, essendo nullo l relatvo bracco. Con rfermento alla Fg XX8(a), se voglamo rportare la sbarra n equlbro dovremo applcare una forza che tenda a farla ruotare n senso oraro; per fare questo tale forza (Fg XX9) andrà applcata dalla parte opposta del perno. mg f Fg XX9 Occorre applcare una forza f per mantenere la sbarra n equlbro. Il momento torcente delle due forze vale rspettvamente: mgd (rotazone antorara) + fb (rotazone orara) All equlbro la somma de moment torcent deve essere zero. fb mgd = 0 7

28 da cu d f = mg b Come s vede, la forza da applcare per rportare la sbarra n equlbro dpende dal suo punto d applcazone (coè dalla dstanza b); quanto maggore è b tanto mnore è f. La leva Le consderazon precedent s possono applcare allo studo della leva (la pù famosa e antca delle cosddette macchne semplc ): una leva nfatt è una sbarra ncernerata n un punto fsso detto fulcro. Con rfermento alla Fg XX10, mmagnamo d volere utlzzare la leva per sollevare un peso P=Mg collocato a un suo estremo, applcando una forza F all altro estremo. Se l è la lunghezza della leva (supposta omogenea), l centro d gravtà (dove s può consderare applcata la forza peso m g ) dsta l da cascun estremo. Fg XX10 Una leva d lunghezza l con fulcro n A vene utlzzata per sollevare un peso d massa M. Imponendo l annullars de moment torsonal rspetto ad A delle vare forze, s ha: ( ) l F l x + mg x Mg x = 0 da cu 8

29 ( ) x l x l mg Mg x F + = Se, ad esempo, l=m, mg= 5 kgp, Mg=100 kgp e x l/4 = ½ m, s ha : F 3 kg P = = + = Dunque, con una forza d 3 kgp s può sollevare un oggetto d 100 kgp. S chama vantaggo della leva l rapporto F Mg ; nel caso dell esempo esso vale crca 3 9

30 O Lavoro ed Energa S chama campo d forze una zona d spazo n cu sa possble assocare ad ogn punto un vettore forza. Un punto materale che s muova n un campo d forze sarà soggetto, n generale, a forze dverse a seconda della poszone che occupa. Per esprmere questo fatto, scrveremo: F F ( r ) =, coè la forza F agente sul punto dpende dalla sua poszone r. Un campo d forze s dce unforme, quando la forza F non dpende dalla poszone; scrveremo F = cost coè F è un vettore costante n modulo, drezone e verso qualunque sa la poszone occupata dal punto materale. Con rfermento a una zona lmtata n prossmtà della superfce terrestre l campo delle forze d gravtà è un campo unforme: un punto materale è nfatt soggetto sempre alla stessa forza mg. Esempo d campo costante (gravtà) Concetto d lavoro Con rfermento alla Fg XX11, consderamo un punto materale che, a un certo stante, s trov nella poszone r all nterno d un campo d forze. La forza che agsce su d lu è F ( r ), quella coè che corrsponde alla poszone r occupata. r F ( r ) ϑ d r 30

31 Fg XX11 Un punto materale compe uno spostamento nfntesmo n un campo d forze. S defnsce lavoro nfntesmo computo dalle forze del campo la quanttà scalare F = F ( r ) d r ( r ) r cos S not che l segno del lavoro nfntesmo dpende da cos(ϑ ) : Se0 ϑ < π cos( ϑ ) > 0 F s > 0 l lavoro svluppato dalla forza è postvo (lavoro motore). < ϑ π cos( ϑ ) < 0 F s < = π cos( ϑ ) = 0 F s = Se π 0 l lavoro computo dalla forza è negatvo (lavoro resstente). Se ϑ 0 lavoro nullo. Grafcamente (Fg XX1), pochè F( r ) cos(ϑ) rappresenta la proezone della forza F ( r ) nella drezone dello spostamento dr, s può dre che l lavoro nfntesmo è l prodotto del modulo dello spostamento per la proezone della forza nella sua drezone. F ( r ) dr drezone dello spostamento nfntesmo F ( r ) cos( ϑ) 31

32 Fg XX1- Il lavoro è l prodotto del modulo dello spostamento per la proezone della forza nella sua drezone Supponamo ora che un punto materale (Fg. XX13) s spost da una poszone nzale r a una poszone fnale r f lungo una determnata traettora, che chameremo TR (c sono ovvamente nfnte traettore per passare da r a r f ; TR rassume tutte le nformazon necessare a dentfcare quella seguta dal punto). r r r f Fg XX13- Per l calcolo del lavoro lungo una traettora. Possamo mmagnare d suddvdere la traettora n nfnt spostament nfntesm e calcolare per cascuno, l corrspondente lavoro nfntesmo. Sommando quest nfnt lavor nfntesm s ottene l lavoro totale. Tutto questo s scrve formalmente: TR L r r f = rf rf dl = F( r ) dr r r La quanttà TR L r r rappresenta l lavoro computo dal campo d forze quando l punto materale f passa da r a r f seguendo la traettora TR. In generale l lavoro computo da un prefssato campo d forze dpende da r, da r f e da TR, coè cambando la traettora per passare da r a r f camba anche l lavoro computo. Esstono però de camp d forze l cu lavoro, fssat r e r f, non dpende dalla traettora ( è coè lo stesso qualunque sa la traettora per passare da r a r f ); tal camp s dcono conservatv. Un campo unforme è un esempo d campo conservatvo. Se nfatt F(r ) = cost, s ha TR rf rf L r r F( r) d r cost dr cost ( r r ) f = = = f r r 3

33 r n quanto f r dr rappresenta la somma d tutt gl spostament nfntesm : n base alla regola del parallelogramma essa fornsce dunque lo spostamento totale r f r (Fg. XX14). r f r r r f Fg XX14. La somma degl nfnt spostament nfntesm è lo spostamento totale. Nel caso n cu l campo unforme sa quello delle forze d gravtà TR L r r mg ( r r ) f = f s not che è sparto ogn rfermento alla traettora. L'untà d msura del lavoro è l Joule (J). Dalla defnzone d lavoro è charo che: 1 J = 1 N m = 1 kg m /s Teorema delle forze vve ed energa cnetca S defnsce energa cnetca d un punto materale la quanttà: EC = 1 mv dove m è la massa del punto e v la sua veloctà. S dmostra che: TR 1 1 L r r ( ) ( ) f = E r E r = mv mv C f C f dove v f e v sono rspettvamente le veloctà del punto n r f er. Qund l esecuzone d lavoro da parte del campo serve a varare l energa cnetca del punto materale; sccome po l energa cnetca dpende dal quadrato del modulo della veloctà, la varazone d E C mplca una varazone d v e qund d E C. I camp d forze che compono lavoro nullo non sono n grado d varare l modulo della veloctà del punto materale, possono vararne solo drezone e verso. Camp conservatv ed energa potenzale 33

34 Se un campo è conservatvo l lavoro non dpende dalla traettora ma solo da r f e r. S dmostra che, n tal caso, l lavoro può essere sempre scrtto come la dfferenza fra l valore d una funzone n r e l valore della stessa funzone n r f. Questa funzone s chama energa potenzale. Nel caso del campo delle forze d gravtà abbamo vsto: L = mg r mg r f = TR r r = mg r r f ( ) f ( mg r ) ( mg r ) che è la dfferenza fra l valore della funzone mg r calcolata per r = r e quella calcolata per r = r. f Sccome g è dretta come la vertcale possamo prendere un sstema d rfermento (Fg. XX15) con l asse z dretto vertcalmente verso l alto. f Fg XX15 Per l calcolo dell energa potenzale gravtazonale. Ora mg r = m g r cos( ϑ ) = m g r cos π ϑ Ma r cos( π ϑ ) componente z : m g r = mg z ( ) Rpetendo lo stesso calcolo per m g r = mgz f f e, come s vede dalla Fg XX15 è la proezone d r sull asse z, coè la r f s ottene: L( r r ) = mg ( z z ). f f La funzone U ( z) = mgz s chama energa potenzale gravtazonale. 34

35 S può dmostrare che se un punto materale s muove n un campo conservatvo, la somma dell energa cnetca e dell energa potenzale del punto rmane costante nel tempo. Poché la somma dell energa cnetca e dell energa potenzale prende l nome d energa meccanca totale, questo rsultato vene spesso enuncato dcendo che n un campo conservatvo l energa meccanca totale d un punto materale s conserva (Teorema d conservazone dell energa meccanca). Nel caso del campo gravtazonale, scrveremo: 1 E = mv + mgz =costante dove E è l energa meccanca totale. Il valore della costante non ha alcun sgnfcato fsco: cò che è rlevante è che E mantenga sempre lo stesso valore, non quale sa questo valore. L energa meccanca, n un campo conservatvo, s conserva E = E + E M P C Esempo: Una sfera d massa m è lascata cadere da un'altezza h. Calcolare, trascurando gl attrt, la veloctà della sfera ad una certa quota y rspetto al suolo. E + E = E + E P C Pf C f 1 mgh + 0 = mgy + mv f v f = ( h y) g L'espressone dell'energa meccanca d un sstema fsco dpende dalla forma dell'energa potenzale. A seconda del tpo d energa potenzale s hanno descrzon d dvers sstem fsc (pendolo, molla, sstema solare, molecole etc). Se un oggetto d massa m= Kg cade da una altezza h=400 m, quale sarà la sua veloctà al suolo? Potenza Nella defnzone d lavoro non compare l tempo : c sono solo forza e spostamento. Questo sgnfca che l lavoro dpende solo dal modo n cu l punto passa dalla poszone nzale a quella fnale e non dal tempo mpegato. Se s vuole rendere esplcta la dpendenza temporale, convene ntrodurre l concetto d potenza: 35

36 dl P = dt come lavoro compto nell untà d tempo. Le untà d msura della potenze sono Watt, defnt come la varazone d lavoro nell untà d tempo, e dalla defnzone s ottene: L joule P = = t s [ P] = watt ( W ) Rassumendo: n un campo d forze conservatvo s conserva l energa meccanca d un punto materale. Il moto del punto può essere pensato come una conversone d energa cnetca ( che dpende dalla veloctà) n energa potenzale (che dpende dalla poszone) e vceversa. Se l energa cnetca ad es. dmnusce d una certa quanttà, l energa potenzale aumenta della stessa quanttà coscché la loro somma rmane nvarata. Se l campo d forze non è conservatvo, non esste l energa potenzale ne, qund, l energa meccanca totale. E pertanto non esatto dre che l energa meccanca non s conserva: essa semplcemente non esste. D altra parte, come s è vsto, l unca utltà del concetto d energa sta nel fatto che s conserv: un energa che non s conservasse sarebbe del tutto nutle. Vedremo che l prmo prncpo della termodnamca supererà questa dffcoltà estendendo l concetto d energa e rprstnandone qund la conservazone anche n camp non conservatv. 36

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energa e Lavoro Fnora abbamo descrtto l moto de corp (puntform) usando le legg d Newton, tramte le forze; abbamo scrtto l equazone del moto, determnato spostamento e veloctà n funzone del tempo. E possble

Dettagli

urto v 2f v 2i e forza impulsiva F r F dt = i t

urto v 2f v 2i e forza impulsiva F r F dt = i t 7. Urt Sstem a due partcelle Defnzone d urto elastco, urto anelastco e mpulso L urto è un nterazone fra corp che avvene n un ntervallo d tempo normalmente molto breve, al termne del quale le quanttà d

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO UIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO CORSO DI LAUREA I TUTELA E BEESSERE AIMALE Corso d : FISICA MEDICA A.A. 015 /016 Docente: Dott. Chucch Rccardo mal:rchucch@unte.t Medcna Veternara: CFU 5 (corso ntegrato

Dettagli

Appunti di Dinamica dei Sistemi Materiali

Appunti di Dinamica dei Sistemi Materiali Appunt d Dnamca de Sstem ateral Cnematca Rotazonale Scopo d questa parte è quello d presentare le legg del moto crcolare unformemente accelerato e d approfondre la conoscenza del moto crcolare del punto.

Dettagli

Si dice corpo rigido un oggetto ideale che mantiene la stessa forma e le stesse dimensioni qualunque sia la sollecitazione cui lo si sottopone.

Si dice corpo rigido un oggetto ideale che mantiene la stessa forma e le stesse dimensioni qualunque sia la sollecitazione cui lo si sottopone. Captolo 7 I corp estes 1. I movment d un corpo rgdo Che cosa s ntende per corpo esteso? Con l termne d corpo esteso c s rfersce ad oggett per qual non è lecto adoperare l approssmazone d partcella, coè

Dettagli

PROVA SCRITTA DI MECCANICA RAZIONALE (13 gennaio 2017) (Prof. A. Muracchini)

PROVA SCRITTA DI MECCANICA RAZIONALE (13 gennaio 2017) (Prof. A. Muracchini) PRV SCRITT DI ECCNIC RZINLE (13 gennao 017) (Prof.. uracchn) Il sstema rappresentato n fgura è costtuto da: a) una lamna pesante, omogenea a forma d trangolo soscele (massa m, base l, altezza h) vncolata

Dettagli

6.1- Sistemi punti, forze interne ed esterne

6.1- Sistemi punti, forze interne ed esterne 1 CAP 6 - SISTEMI DI PUNTI MATERIALI Parte I 1 Cap 6 - Sstem d punt materal Cap 6 - Sstem d punt materal Il punto materale è un astrazone alla quale poch cas s possono assmlare. La maggor parte degl oggett

Dettagli

Sistemi punti, forze interne ed esterne

Sistemi punti, forze interne ed esterne Ncola GglettoA.A. 2017/18 3 6.2- IL CENTRO DI MASSA Parte I 1 Cap 6 - Sstem d punt materal Cap 6 - Sstem d punt materal Il punto materale è un astrazone alla quale poch cas s possono assmlare. La maggor

Dettagli

Dinamica dei sistemi particellari

Dinamica dei sistemi particellari Dnamca de sstem partcellar Marco Favrett Aprl 11, 2010 1 Cnematca Sa dato un sstema d rfermento nerzale (O, e ), = 1, 2, 3 e consderamo un sstema d punt materal (sstema partcellare) S = {(OP, m )}, = 1,,

Dettagli

PROVA SCRITTA DI MECCANICA RAZIONALE (15 gennaio 2016) ( C.d.L. Ing. Energetica - Prof. A. Muracchini)

PROVA SCRITTA DI MECCANICA RAZIONALE (15 gennaio 2016) ( C.d.L. Ing. Energetica - Prof. A. Muracchini) PRV SRITT DI MENI RZINLE (15 gennao 2016) (.d.l. Ing. Energetca - Prof.. Muracchn) Il sstema n fgura, moble n un pano vertcale, è costtuto d un asta omogenea (massa m, lunghezza 2l) l cu estremo è vncolato

Dettagli

FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 2005/2006 Prova scritta del 21 Giugno 2006

FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 2005/2006 Prova scritta del 21 Giugno 2006 FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 5/6 Prova scrtta del Gugno 6 ) Un corpo d massa m = 5 g scvola lungo un pano nclnato lsco d altezza h = m e nclnazone θ=3 rspetto all orzzontale. Il corpo parte da ermo

Dettagli

Dinamica del corpo rigido

Dinamica del corpo rigido Anna Nobl 1 Defnzone e grad d lbertà S consder un corpo d massa totale M formato da N partcelle cascuna d massa m, = 1,..., N. Il corpo s dce rgdo se le dstanze mutue tra tutte le partcelle che lo compongono

Dettagli

PROBLEMA 1. Soluzione. β = 64

PROBLEMA 1. Soluzione. β = 64 PROBLEMA alcolare l nclnazone β, rspetto al pano stradale, che deve avere un motocclsta per percorrere, alla veloctà v = 50 km/h, una curva pana d raggo r = 4 m ( Fg. ). Fg. Schema delle condzon d equlbro

Dettagli

F E risultante t delle forze esterne agenti su P i. F forza esercitata t sul generico punto P ij del sistema da P : forza interna al sistema

F E risultante t delle forze esterne agenti su P i. F forza esercitata t sul generico punto P ij del sistema da P : forza interna al sistema DINAMICA DEI SISTEMI Sstema costtuto da N punt materal P 1, P 2,, P N F E rsultante t delle forze esterne agent su P F E F forza eserctata t sul generco punto P j del sstema da P : forza nterna al sstema

Dettagli

Il lavoro L svolto da una forza costante è il prodotto scalare della forza per lo spostamento del punto di applicazione della forza medesima

Il lavoro L svolto da una forza costante è il prodotto scalare della forza per lo spostamento del punto di applicazione della forza medesima avoro ed Energa F s Fs cos θ F// s F 0 0 se: s 0 θ 90 Il lavoro svolto da una orza costante è l prodotto scalare della orza per lo spostamento del punto d applcazone della orza medesma [] [M T - ] N m

Dettagli

Lez. 10 Forze d attrito e lavoro

Lez. 10 Forze d attrito e lavoro 4/03/015 Lez. 10 Forze d attrto e lavoro Pro. 1 Dott., PhD Dpartmento Scenze Fsche Unverstà d Napol Federco II Compl. Unv. Monte S.Angelo Va Cnta, I-8016, Napol mettver@na.nn.t +39-081-676137 1 4/03/015

Dettagli

Unità Didattica N 5. Impulso e quantità di moto

Unità Didattica N 5. Impulso e quantità di moto Imnpulso e quanttà d moto - - Impulso e quanttà d moto ) Sstema solato : orze nterne ed esterne...pag. 2 2) Impulso e quanttà d moto...pag. 3 3) Teorema d conservazone della quanttà d moto...pag. 6 4)

Dettagli

F = 0 L = 0 se: s = 0 = 90 [L] = [ML 2 T -2 ] F // 1J = 10 7 erg

F = 0 L = 0 se: s = 0 = 90 [L] = [ML 2 T -2 ] F // 1J = 10 7 erg ) Un corpo d massa 5 kg è posto su un pano nclnato d 0. Una orza orzzontale d 00 N a rsalre l corpo lungo l pano nclnato con un accelerazone d 0.5 m/s. Qual è l coecente d attrto ra l corpo e l pano nclnato?

Dettagli

PICCOLE OSCILLAZIONI ATTORNO ALLA POSIZIONE DI EQUILIBRIO

PICCOLE OSCILLAZIONI ATTORNO ALLA POSIZIONE DI EQUILIBRIO PICCOLE OSCILLAZIONI ATTORNO ALLA POSIZIONE DI EQUILIBRIO Stabltà e Teorema d Drclet Defnzone S dce ce la confgurazone C 0 d un sstema è n una poszone d equlbro stable se, portando l sstema n una confgurazone

Dettagli

Lavoro ed Energia. Scorciatoia: concetto di energia/lavoro. devo conoscere nel dettaglio la traiettoria: molto complicato!!!

Lavoro ed Energia. Scorciatoia: concetto di energia/lavoro. devo conoscere nel dettaglio la traiettoria: molto complicato!!! avoro ed Energa esempo: corpo soggetto a orza varable con la poszone [orza d gravtà, orza della molla] oppure traettora complcata utlzzando la sola legge d Newton F ma non posso calcolare la veloctà del

Dettagli

Le forze conservative e l energia potenziale

Le forze conservative e l energia potenziale S dcono conservatve quelle orze che s comportano n accordo alla seguente denzone: La orza F s dce conservatva se l lavoro eseguto da tale orza sul punto materale P mentre s sposta dalla poszone P 1 alla

Dettagli

ELEMENTI DI MECCANICA. 3 Meccanica del corpo rigido

ELEMENTI DI MECCANICA. 3 Meccanica del corpo rigido ELEMENT D MECCANCA 3 Meccanca del corpo rgdo Govann Buccoler Unverstà del Salento, Dpartmento Matematca e Fsca e-mal: govann.buccoler@unsalento.t 1 Sstem d punt Fnora abbamo consderato sstem format da

Dettagli

IL MAGNETISMO IL CAMPO MAGNETICO E ALTRI FENOMENI GSCATULLO

IL MAGNETISMO IL CAMPO MAGNETICO E ALTRI FENOMENI GSCATULLO IL MAGNETISMO IL CAMPO MAGNETICO E ALTRI FENOMENI GSCATULLO ( Il Magnetsmo La forze magnetca La forza Gà a temp d Talete (VI secolo a.c.), nell Antca Greca, era noto un mnerale d ferro n grado d attrare

Dettagli

5. Baricentro di sezioni composte

5. Baricentro di sezioni composte 5. Barcentro d sezon composte Barcentro del trapezo Il barcentro del trapezo ( FIURA ) s trova sull asse d smmetra oblqua (medana) della fgura; è suffcente, qund, determnare la sola ordnata. A tal fne,

Dettagli

Centro di massa. Coppia di forze. Condizioni di equilibrio. Statica Fisica Sc.Tecn. Natura. P.Montagna Aprile pag.1

Centro di massa. Coppia di forze. Condizioni di equilibrio. Statica Fisica Sc.Tecn. Natura. P.Montagna Aprile pag.1 L EQUILIBRIO LEQU L Corpo rgdo Centro d massa Equlbro Coppa d forze Momento d una forza Condzon d equlbro Leve pag.1 Corpo esteso so e corpo rgdo Punto materale: corpo senza dmenson (approx.deale) Corpo

Dettagli

Fisica Generale LA N.1 Prova Scritta del 12 Febbraio 2018 Prof. Nicola Semprini Cesari

Fisica Generale LA N.1 Prova Scritta del 12 Febbraio 2018 Prof. Nicola Semprini Cesari Fsca Generale A N. Prova Scrtta del Febbrao 8 Prof. Ncola Semprn Cesar Meccanca: quest ) Al tempo t= una carrozza ferrovara comnca a muovers d moto rettlneo unformemente accelerato (a). Al tempo t=t, da

Dettagli

Soluzione del compito di Fisica febbraio 2012 (Udine)

Soluzione del compito di Fisica febbraio 2012 (Udine) del compto d Fsca febbrao (Udne) Elettrodnamca È data una spra quadrata d lato L e resstenza R, ed un flo percorso da corrente lungo z (ved fgura). Dcamo a e b le dstanze del lato parallelo pù vcno e pù

Dettagli

Dinamica dei sistemi di punti materiali. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi

Dinamica dei sistemi di punti materiali. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi Dnamca de sstem d punt materal Dott.ssa Elsabetta Bssald Elsabetta Bssald (Poltecnco d Bar) A.A. 2018-2019 2 Sstem d punt materal Sno ad ora s è studato l moto d un sngolo punto materale. Nella dnamca

Dettagli

Campo elettrico. F E q. Qq k r. r q r

Campo elettrico. F E q. Qq k r. r q r Campo elettrco In passato s potzzava che le nterazon (lumnose, elettrche) potessero vaggare a veloctà nfnta, per cu due carche poste ad una certa dstanza avrebbero dovuto stantaneamente rsentre d una forza

Dettagli

Università degli Studi di Torino D.E.I.A.F.A. Forze conservative. Forze conservative (1)

Università degli Studi di Torino D.E.I.A.F.A. Forze conservative. Forze conservative (1) Unverstà degl Stud d Torno D.E.I.A..A. orze conservatve Unverstà degl Stud d Torno D.E.I.A..A. orze conservatve () Una orza s dce conservatva se l lavoro da essa computo su un corpo che s muove tra due

Dettagli

Integrazione numerica dell equazione del moto per un sistema lineare viscoso a un grado di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Integrazione numerica dell equazione del moto per un sistema lineare viscoso a un grado di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Integrazone numerca dell equazone del moto per un sstema lneare vscoso a un grado d lbertà Prof. Adolfo Santn - Dnamca delle Strutture 1 Introduzone 1/2 L equazone del moto d un sstema vscoso a un grado

Dettagli

Meccanica Dinamica del corpo rigido

Meccanica Dinamica del corpo rigido Meccanca 08-09 Dnamca del corpo rgdo 7 ω L Equaon del moto: Momento angolare: Energa cnetca: Sstem corpo rgdo E F K dp dt L L + L ω M otaone d un corpo rgdo L ω Momento d nera: r dm V dl dt r m L L ω L

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA CAPITOLO 33 LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA 1 L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA 1! v! a t! F m e! E m t v! e t m! E Fssato l ntervallo d tempo t, s può scrvere! v! E 2 Q t 4,0 10 2 A 5,0 s 0,20 C 3 t

Dettagli

FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 2014/2015 Prova scritta del 24 Febbraio 2015

FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 2014/2015 Prova scritta del 24 Febbraio 2015 FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 04/05 Prova scrtta del 4 Febbrao 05 ) Un corpo d massa m = 300 g scvola lungo un pano nclnato lsco d altezza h = 3m e nclnazone θ=30 0 rspetto all orzzontale. Il corpo

Dettagli

Studio delle oscillazioni del pendolo semplice e misura dell accelerazione di gravita g.

Studio delle oscillazioni del pendolo semplice e misura dell accelerazione di gravita g. Studo delle oscllazon del pendolo semplce e msura dell accelerazone d ravta. Introduzone fsca Un pendolo semplce e costtuto da un flo d lunhezza L nestensble e d massa trascurable a cu e appesa un corpo

Dettagli

Determinare la frequenza e la velocità angolare della lancetta dei secondi e dei minuti di un orologio

Determinare la frequenza e la velocità angolare della lancetta dei secondi e dei minuti di un orologio Determnare la requenza e la veloctà angolare della lancetta de second e de mnut d un orologo Frequenza: numero d gr completat n un secondo (untà d tempo) o anche numero d gr completat rspetto al tempo

Dettagli

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Prova scritta di Fisica del 22/2/2016: MED 3-4

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Prova scritta di Fisica del 22/2/2016: MED 3-4 Corso d Laurea n Medcna e Chrurga Prova scrtta d Fsca del 22/2/206: MED 3-4 Nome: Cognome: N. matrcola: * Segnare con una x la rsposta corretta, svolgere problem ne fogl allegat scrvendo le formule utlzzate

Dettagli

FISICA GENERALE LB INGEGNERIA ALIMENTARE, per L AMBIENTE ed Il TERRITORIO E CHIMICA. Esercizi in preparazione del secondo parziale

FISICA GENERALE LB INGEGNERIA ALIMENTARE, per L AMBIENTE ed Il TERRITORIO E CHIMICA. Esercizi in preparazione del secondo parziale FISIC GENERLE L INGEGNERI LIMENTRE, per L MIENTE ed Il TERRITORIO E CHIMIC Teora: Esercz n preparazone del secondo parzale 1. Enuncare e commentare le legg d mpere-maxwell.. Enuncare e commentare le legg

Dettagli

ANALISI STATISTICA DELLE INCERTEZZE CASUALI

ANALISI STATISTICA DELLE INCERTEZZE CASUALI AALISI STATISTICA DELLE ICERTEZZE CASUALI Consderamo l caso della msura d una grandezza fsca che sa affetta da error casual. Per ottenere maggor nformazone sul valore vero della grandezza rpetamo pù volte

Dettagli

Elasticità nei mezzi continui

Elasticità nei mezzi continui Elastctà ne mezz contnu l tensore degl sforz o tensore d stress, σ j Consderamo un cubo d dmenson untare n un mezzo elastco deformato. l cubo è deformato dalle forze eserctate sulle sue facce dal resto

Dettagli

Lezione 16 - Corrente e resistenza

Lezione 16 - Corrente e resistenza Lezone 16 - Corrente e resstenza Inzamo ora lo studo degl effett delle carche n movmento In presenza d carche n movmento s parla d corrente elettrca quando esste un trasporto netto d carca elettrca Esemp

Dettagli

Meccanica Dinamica del corpo rigido

Meccanica Dinamica del corpo rigido Meccanca 8-9 6 Fora peso sul corpo rgdo Corpo sottoposto alla fora peso: Su ogn elemento nfntesmo d massa dm agsce la fora Rsultante delle fore: F peso V g dm Momento rsultante (polo ): M V Energa potenale:

Dettagli

Molla e legge di Hooke

Molla e legge di Hooke Molla e legge d Hooke Consderamo un corpo d massa m poggato su una superce prva d attrto ed attaccato all estremtà lbera d una molla e consderamo che la poszone d equlbro (F0) sa n 0 Ø Se la molla vene

Dettagli

Intorduzione alla teoria delle Catene di Markov

Intorduzione alla teoria delle Catene di Markov Intorduzone alla teora delle Catene d Markov Mchele Ganfelce a.a. 2014/2015 Defnzone 1 Sa ( Ω, F, {F n } n 0, P uno spazo d probabltà fltrato. Una successone d v.a. {ξ n } n 0 defnta su ( Ω, F, {F n }

Dettagli

Forze di massa gravitazionali inerziali elettromagnetiche. attraverso una superficie. sollecitazioni

Forze di massa gravitazionali inerziali elettromagnetiche. attraverso una superficie. sollecitazioni Unverstà d Roma La Sapenza Tecnologa de Process Produttv Resstenza de materal Forze d massa gravtazonal nerzal elettromagnetche d contatto fra sold fra sold e lqud fra sold e gas attraverso una superfce

Dettagli

La ripartizione trasversale dei carichi

La ripartizione trasversale dei carichi La rpartzone trasversale de carch La dsposzone de carch da consderare ne calcol della struttura deve essere quella pù gravosa, ossa quella che determna massm valor delle sollectazon. Tale aspetto nveste

Dettagli

Prova scritta del corso di Fisica

Prova scritta del corso di Fisica Prova scrtta d corso d Fsca Prof F Rcc-Tersengh 30/01/014 Quest 1 S supponga d applcare una forza F n orzzontale su d un corpo d massa m = 10 kg che è appoggato su un pano scabro (µ s = 08) nclnato d un

Dettagli

QUANTITA DI MOTO LEGGE DI CONSERVAZIONE DELLA QUANTITA DI MOTO. Kg m/s. p tot. = p 1. + p 2

QUANTITA DI MOTO LEGGE DI CONSERVAZIONE DELLA QUANTITA DI MOTO. Kg m/s. p tot. = p 1. + p 2 QUANTITA DI MOTO r p = r mv Kg m/s LEGGE DI CONSERVAZIONE DELLA QUANTITA DI MOTO La quanttà d moto totale n un sstema solato s conserva, coè rmane costante nel tempo p tot = p 1 + p 2 = m 1 v 1 + m 2 v

Dettagli

Ci sono solo forze interne se il sistema scelto e costituito dalla pallina e dal pupazzetto. In questo caso si conserva la quantità di moto per cui:

Ci sono solo forze interne se il sistema scelto e costituito dalla pallina e dal pupazzetto. In questo caso si conserva la quantità di moto per cui: Una pallna d plastlna da 500 g vene lancata alla veloctà d 3 m/s contro un pupazzetto, nzalmente ermo. Se la plastlna s attacca al pupazzetto e successvamente s muovono d m/s, quale è la massa del pupazzetto?

Dettagli

lim Flusso Elettrico lim E ΔA

lim Flusso Elettrico lim E ΔA Flusso lettrco Nel caso pù generale l campo elettrco può varare sa n ntenstà che drezone e verso. La defnzone d flusso data n precedenza vale solo se l elemento d superfce A è suffcentemente pccolo da

Dettagli

FISICA. Lezione n. 6 (2 ore) Gianluca Colò Dipartimento di Fisica sede Via Celoria 16, Milano

FISICA. Lezione n. 6 (2 ore) Gianluca Colò Dipartimento di Fisica sede Via Celoria 16, Milano Unverstà degl Stud d Mlano Facoltà d Scenze Matematche Fsche e Natural Cors d aurea n: Informatca ed Informatca per le Telecomuncazon Anno accademco 010/11, aurea Trennale, Edzone durna FISICA ezone n.

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze Ambientali Corso di Fisica Generale II a.a. 2014/15. Prova Scritta del 16/11/ NOME matricola:

Corso di Laurea in Scienze Ambientali Corso di Fisica Generale II a.a. 2014/15. Prova Scritta del 16/11/ NOME matricola: Corso d Laurea n Scenze Ambental Corso d Fsca Generale II a.a. 2014/15 Prova Scrtta del 16/11/2015 - NOME matrcola: 1) Un clndro contene 2 mol d gas deale alla temperatura d 340 K. Se l gas vene compresso

Dettagli

Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici. Stabilità dell equilibrio di sistemi dinamici non lineari per linearizzazione

Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici. Stabilità dell equilibrio di sistemi dinamici non lineari per linearizzazione Equlbro e stabltà d sstem dnamc Stabltà dell equlbro d sstem dnamc non lnear per lnearzzazone Stabltà dell equlbro d sstem dnamc non lnear per lnearzzazone Stabltà dell equlbro d sstem NL TC Crter d stabltà

Dettagli

links utili:

links utili: dspensa d Govann Bachelet Meccanca de Sstem, maggo 2003 lnks utl: http://scenceworld.wolfram.com/physcs/angularmomentum.html http://hyperphyscs.phy-astr.gsu.edu/hbase/necon.html Momento della quanttà d

Dettagli

Stabilità dei Sistemi Dinamici. Stabilità Semplice. Stabilità Asintotica. Stabilità: concetto intuitivo che può essere formalizzato in molti modi

Stabilità dei Sistemi Dinamici. Stabilità Semplice. Stabilità Asintotica. Stabilità: concetto intuitivo che può essere formalizzato in molti modi Gustavo Belforte Stabltà de Sstem Dnamc Gustavo Belforte Stabltà de Sstem Dnamc Stabltà de Sstem Dnamc Il Pendolo Stabltà: concetto ntutvo che può essere formalzzato n molt mod Intutvamente: Un oggetto

Dettagli

S O L U Z I O N I. 1. Effettua uno studio qualitativo della funzione. con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

S O L U Z I O N I. 1. Effettua uno studio qualitativo della funzione. con particolare riferimento ai seguenti aspetti: S O L U Z I O N I 1 Effettua uno studo qualtatvo della funzone con partcolare rfermento a seguent aspett: f ( ) ln( ) a) trova l domno della funzone b) ndca qual sono gl ntervall n cu f() rsulta postva

Dettagli

Algebra 2. 6 4. Sia A un anello commutativo. Si ricorda che in un anello commutativo vale il teorema binomiale, cioè. (a + b) n = a i b n i i.

Algebra 2. 6 4. Sia A un anello commutativo. Si ricorda che in un anello commutativo vale il teorema binomiale, cioè. (a + b) n = a i b n i i. Testo Fac-smle 2 Durata prova: 2 ore 8 1. Un gruppo G s dce semplce se suo unc sottogrupp normal sono 1 e G stesso. Sa G un gruppo d ordne pq con p e q numer prm tal che p < q. (a) Il gruppo G può essere

Dettagli

E' il rapporto tra la quantità di carica che attraversa una sezione del conduttore e l'intervallo di tempo impiegato.

E' il rapporto tra la quantità di carica che attraversa una sezione del conduttore e l'intervallo di tempo impiegato. Corrent e crcut Corrent e crcut corrente: la quanttà d carca che attraversa una superfce nell untà d tempo Q t lm t0 Q t dq dt 1 Ampere (A) = 1 C/s E' l rapporto tra la quanttà d carca che attraversa una

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso d Statstca medca e applcata 3 a Lezone Dott.ssa Donatella Cocca Concett prncpale della lezone I concett prncpal che sono stat presentat sono: Mede forme o analtche (Meda artmetca semplce, Meda artmetca

Dettagli

3 CAMPIONAMENTO DI BERNOULLI E DI POISSON

3 CAMPIONAMENTO DI BERNOULLI E DI POISSON 3 CAMPIOAMETO DI ROULLI E DI POISSO 3. ITRODUZIOE In questo captolo esamneremo due schem d camponamento che dversamente dal camponamento casuale semplce non producono campon d dmensone fssa ma varable.

Dettagli

Il diagramma cartesiano

Il diagramma cartesiano Il dagramma cartesano Il pano cartesano Il dagramma cartesano è costtuto da due ass: uno orzzontale, l asse delle ascsse o della varable X, e uno vertcale, l asse delle ordnate o della varable Y. I due

Dettagli

Una semplice applicazione del metodo delle caratteristiche: la propagazione di un onda di marea all interno di un canale a sezione rettangolare.

Una semplice applicazione del metodo delle caratteristiche: la propagazione di un onda di marea all interno di un canale a sezione rettangolare. Una semplce applcazone del metodo delle caratterstche: la propagazone d un onda d marea all nterno d un canale a sezone rettangolare. In generale la propagazone d un onda monodmensonale n una corrente

Dettagli

Misure Topografiche Tradizionali

Misure Topografiche Tradizionali Msure Topografche Tradzonal Grandezze da levare ngol Dstanze Gonometr Dstanzometro Stazone Totale Prsma Dslvell Lvello Stada Msure Strettamente Necessare Soluzone geometrca Msure Sovrabbondant Compensazone

Dettagli

Campo magnetico e forza di Lorentz (II)

Campo magnetico e forza di Lorentz (II) Campo magnetco e forza d Lorentz (II) Moto d partcelle carche n un campo magnetco Legg elementar d Laplace Prncpo d equvalenza d Ampere Moto d una partcella carca n un campo magnetco dp dt F q v qv d v

Dettagli

Propagazione degli errori

Propagazione degli errori Propagaone degl error Voglamo rcavare le ncertee nelle msure ndrette. Abbamo gà vsto leone un prma stma degl error sulle grandee dervate valda n generale. Consderamo ora l caso specco d grandee aette da

Dettagli

! A! B = Scalare. !! A B = Vettore. I vettori sono quantità più complicate degli scalari

! A! B = Scalare. !! A B = Vettore. I vettori sono quantità più complicate degli scalari Moltplcazone d vettor I vettor sono quanttà pù complcate degl scalar la somma d due scalar è una semplce operazone algebrca ( es: s +3 s 5 s senza ambgutà) la somma d due vettor non è la semplce somma

Dettagli

Riccardo Sabatino 463/1 Progetto di un telaio in c.a. A.A. 2003/04

Riccardo Sabatino 463/1 Progetto di un telaio in c.a. A.A. 2003/04 Rccardo Sabatno 463/1 Progetto d un telao n c.a. A.A. 003/04 3.3 Il metodo degl spostament per la rsoluzone del telao Il metodo degl spostament è basato sulla valutazone de moment flettent ce agscono sugl

Dettagli

Precisione e Cifre Significative

Precisione e Cifre Significative Precsone e Cfre Sgnfcatve Un numero (una msura) è una nformazone! E necessaro conoscere la precsone e l accuratezza dell nformazone. La precsone d una msura è contenuta nel numero d cfre sgnfcatve fornte

Dettagli

Un montacarichi ha una potenza di 2x10 4 W quanto tempo impiega a sollevare a 20m di altezza un carico costituito da 40 sacchi da 85kg l'uno.

Un montacarichi ha una potenza di 2x10 4 W quanto tempo impiega a sollevare a 20m di altezza un carico costituito da 40 sacchi da 85kg l'uno. Un montacarch ha una potenza d x0 4 W quanto tempo mpega a sollevare a 0m d altezza un carco costtuto da 40 sacch da 85kg l'uno. P t mgh ( 4085) 9.8 0 667000J 667000 t 33s P 0000 Calcolare l lavoro computo

Dettagli

La soluzione delle equazioni differenziali con il metodo di Galerkin

La soluzione delle equazioni differenziali con il metodo di Galerkin Il metodo de resdu pesat per gl element fnt a soluzone delle equazon dfferenzal con l metodo d Galerkn Tra le procedure generalmente adottate per formulare e rsolvere le equazon dfferenzal con un metodo

Dettagli

L = L E k 2 ENERGIA CINETICA DI ROTAZIONE. Espressione generica dell energia cinetica di rotazione: 1 ω

L = L E k 2 ENERGIA CINETICA DI ROTAZIONE. Espressione generica dell energia cinetica di rotazione: 1 ω NRGIA CINTICA DI ROTAZION k m R ) ( k R m R m spressone generca dell energa cnetca d rotazone: I k Se la rotazone aene ntorno ad un asse prncpale d nerza, allora: I L da cu: I L k NRGIA CINTICA DI ROTOTRASLAZION

Dettagli

POLINOMIO MINIMO E FORMA CANONICA DI JORDAN NOTA AGGIUNTIVA PER IL CORSO DI GEOMETRIA ANALITICA E ALGEBRA LINEARE A.A DOCENTE: PAOLO LISCA

POLINOMIO MINIMO E FORMA CANONICA DI JORDAN NOTA AGGIUNTIVA PER IL CORSO DI GEOMETRIA ANALITICA E ALGEBRA LINEARE A.A DOCENTE: PAOLO LISCA POLINOMIO MINIMO E FORMA CANONICA DI JORDAN NOTA AGGIUNTIVA PER IL CORSO DI GEOMETRIA ANALITICA E ALGEBRA LINEARE AA 2009-2010 DOCENTE: PAOLO LISCA 1 Polnomo mnmo Avvertenza: con V ndcheremo uno spazo

Dettagli

Esercitazione 12 ottobre 2011 Trasformazioni circuitali. v 3. v 1. Per entrambi i casi, i valori delle grandezze sono riportati in Tab. I.

Esercitazione 12 ottobre 2011 Trasformazioni circuitali. v 3. v 1. Per entrambi i casi, i valori delle grandezze sono riportati in Tab. I. Eserctazone ottobre 0 Trasformazon crcutal Sere e parallelo S consderno crcut n Fg e che rappresentano rspettvamente un parttore d tensone e uno d corrente v v v v Fg : Parttore d tensone Fg : Parttore

Dettagli

1 Le equazioni per le variabili macroscopiche: i momenti dell equazione di Boltzmann

1 Le equazioni per le variabili macroscopiche: i momenti dell equazione di Boltzmann FISICA DEI FLUIDI Lezone 5-5 Maggo 202 Le equazon per le varabl macroscopche: moment dell equazone d Boltzmann Teorema H a parte, non è facle estrarre altre consderazon general sulla funzone denstà d probabltà

Dettagli

di una delle versioni del compito di Geometria analitica e algebra lineare del 12 luglio 2013 distanza tra r ed r'. (punti 2 + 3)

di una delle versioni del compito di Geometria analitica e algebra lineare del 12 luglio 2013 distanza tra r ed r'. (punti 2 + 3) Esempo d soluzone d una delle verson del compto d Geometra analtca e algebra lneare del luglo 3 Stablre se la retta r, d equazon parametrche x =, y = + t, z = t (nel parametro reale t), è + y + z = sghemba

Dettagli

y x x 20 e gli assi delle ascisse e delle ordinate. Tracce assegnate durante l anno scolastico

y x x 20 e gli assi delle ascisse e delle ordinate. Tracce assegnate durante l anno scolastico Tracce assegnate durante l anno scolastco. Dsegna nel pano cartesano la retta d equazone, dopo averla scrtta n orma esplcta. Stablsc, sa gracamente ce analtcamente, se l B ; 3 appartene alla retta. punto.

Dettagli

Correnti e circuiti resistivi

Correnti e circuiti resistivi Corrent e crcut resstv Intensta d corrente Densta d corrente Resstenza Resstvta Legge d Ohm Potenza dsspata n una resstenza R Carche n un conduttore cos(θ ) v m N v 0 Se un conduttore e n equlbro l campo

Dettagli

Propagazione delle incertezze

Propagazione delle incertezze Propagazone delle ncertezze In questa Sezone vene trattato l problema della propagazone delle ncertezze quando s msurano pù grandezze dfferent,,,z soggette a error d tpo casuale e po s utlzzano tal grandezze

Dettagli

Macchine. 5 Esercitazione 5

Macchine. 5 Esercitazione 5 ESERCITAZIONE 5 Lavoro nterno d una turbomacchna. Il lavoro nterno massco d una turbomacchna può essere determnato not trangol d veloctà che s realzzano all'ngresso e all'uscta della macchna stessa. Infatt

Dettagli

Determinazione del momento d inerzia di una massa puntiforme

Determinazione del momento d inerzia di una massa puntiforme Determnazone del momento d nerza d una massa puntorme Materale utlzzato Set d accessor per mot rotator Sensore d rotazone Portamasse e masse agguntve Statvo con base Blanca elettronca Calbro nteracca GLX

Dettagli

Il procedimento può essere pensato come una ricerca in un insieme ordinato, il peso incognito può essere cercato con il metodo della ricerca binaria.

Il procedimento può essere pensato come una ricerca in un insieme ordinato, il peso incognito può essere cercato con il metodo della ricerca binaria. SCELTA OTTIMALE DEL PROCEDIMENTO PER PESARE Il procedmento può essere pensato come una rcerca n un nseme ordnato, l peso ncognto può essere cercato con l metodo della rcerca bnara. PESI CAMPIONE IN BASE

Dettagli

FISICA per Scienze Biologiche

FISICA per Scienze Biologiche AA - Appunt del corso d FISICA per Scenze Bologche MTaut MTTucco Versone MT, MTT Appunt d Fsca per Scenze Bologche 8// Le Grandezze Fsche La descrzone quanttatva del mondo cu appartenamo s basa sulla formulazone

Dettagli

Teoria degli errori. La misura implica un giudizio sull uguaglianza tra la grandezza incognita e la grandezza campione. Misure indirette: velocita

Teoria degli errori. La misura implica un giudizio sull uguaglianza tra la grandezza incognita e la grandezza campione. Misure indirette: velocita Teora degl error Processo d msura defnsce una grandezza fsca. Sstema oggetto. Apparato d msura 3. Sstema d confronto La msura mplca un gudzo sull uguaglanza tra la grandezza ncognta e la grandezza campone

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ESPERIENZA 4: STUDIO DELLA POLARIZZAZIONE MEDIANTE LAMINE DI RITARDO

INTRODUZIONE ALL ESPERIENZA 4: STUDIO DELLA POLARIZZAZIONE MEDIANTE LAMINE DI RITARDO INTODUZION ALL SPINZA 4: STUDIO DLLA POLAIZZAZION DIANT LAIN DI ITADO Un utle rappresentazone su come agscono le lamne su fasc coerent è ottenuta utlzzando vettor e le matrc d Jones. Vettore d Jones e

Dettagli

5.1 Controllo di un sistema non lineare

5.1 Controllo di un sistema non lineare 5.1 Controllo d un sstema non lneare Sa dato l sstema non lneare rappresentato n fgura 5.1, con h g θ Θ,m,r Fgura 5.1: Sstema non lneare F m (,d) = k m la forza che esercta l elettromagnete percorso da

Dettagli

COMPORTAMENTO DINAMICO DI ASSI E ALBERI

COMPORTAMENTO DINAMICO DI ASSI E ALBERI COMPORTAMENTO DNAMCO D ASS E ALBER VBRAZON TORSONAL Costruzone d Macchne Generaltà l problema del progetto d un asse o d un albero non è solo statco Gl ass e gl alber, come sstem elastc, sotto l azone

Dettagli

DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI

DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI Tema d esame 4-01 - 011 Eserczo 1. Il dsco d raggo esterno, massa M e nerza barcentrca J rotola senza strscare lungo un pano nclnato dell angolo α = 30 o. È collegato a

Dettagli

6. Catene di Markov a tempo continuo (CMTC)

6. Catene di Markov a tempo continuo (CMTC) 6. Catene d Markov a tempo contnuo (CMTC) Defnzone Una CMTC è un processo stocastco defnto come segue: lo spazo d stato è dscreto: X{x,x 2, }. L nseme X può essere sa fnto sa nfnto numerable. L nseme de

Dettagli

Momento di forza su una spira immersa in un campo di induzione magnetica: il momento magnetico.

Momento di forza su una spira immersa in un campo di induzione magnetica: il momento magnetico. Momento d forza su una spra mmersa n un campo d nduzone magnetca: l momento magnetco. In precedenza abbamo vsto che la forza totale agente su una spra percorsa da una corrente mmersa n un campo d nduzone

Dettagli

2.1 Parabola nella forma canonica

2.1 Parabola nella forma canonica 5 Clc per tutt gl appunt (AUTOMAZIONE TRATTAMENTI TERMICI ACCIAIO SCIENZA delle COSTRUZIONI ) e-mal per suggerment. Paraola nella forma canonca Studamo con metod general la conca nella espressone canonca

Dettagli

x 0 x 50 x 20 x 100 CASO 1 CASO 2 CASO 3 CASO 4 X n X n X n X n

x 0 x 50 x 20 x 100 CASO 1 CASO 2 CASO 3 CASO 4 X n X n X n X n Corso d Statstca docente: Domenco Vstocco La msura della varabltà per varabl qualtatve ordnal Lo studo della varabltà per varabl qualtatve ordnal può essere condotto servendos degl ndc d omogenetà/eterogenetà

Dettagli

Dilatazione Termica dei Solidi

Dilatazione Termica dei Solidi Prof. Tortorell Leonardo Spermentazone Tortorell'e-book per la ISICA 6.05 - Dlatazone Termca de Sold 6.05.a) Descrzone Qualtatva del enomeno ra molt effett prodott nella Matera da un Aumento d Temperatura,

Dettagli

Rappresentazione dei numeri PH. 3.1, 3.2, 3.3

Rappresentazione dei numeri PH. 3.1, 3.2, 3.3 Rappresentazone de numer PH. 3.1, 3.2, 3.3 1 Tp d numer Numer nter, senza segno calcolo degl ndrzz numer che possono essere solo non negatv Numer con segno postv negatv Numer n vrgola moble calcol numerc

Dettagli

Esercizio 1. Esercitazione 14 Dicembre 2012 Sistemi trifase e potenze R 3 R 1 R 2. simmetrico L 1 L 3

Esercizio 1. Esercitazione 14 Dicembre 2012 Sistemi trifase e potenze R 3 R 1 R 2. simmetrico L 1 L 3 serctazone 4 Dcembre 0 Sstem trfase e potenze serczo L L L 00 f 50 Hz smmetrco Fg : Sstema trfase a stella S consder l crcuto d Fg e s calcolno le tre corrent d fase e le potenze attve, reattve ed apparent

Dettagli

1 L energia potenziale gravitazionale

1 L energia potenziale gravitazionale L energa potenzale gravtazonale. Il lavoro d una forza non costante L approcco snora seguto per lo studo della dnamca d un punto materale è consstto nello studo d grandezze che varano: lo spostamento,

Dettagli

Ad esempio, potremmo voler verificare la legge di caduta dei gravi che dice che un corpo cade con velocità uniformemente accellerata: v = v 0 + g t

Ad esempio, potremmo voler verificare la legge di caduta dei gravi che dice che un corpo cade con velocità uniformemente accellerata: v = v 0 + g t Relazon lnear Uno de pù mportant compt degl esperment è quello d nvestgare la relazone tra due varabl. Il caso pù mportante (e a cu spesso c s rconduce, come vedremo è quello n cu la relazone che s ntende

Dettagli

Soluzioni 3.1. n(n 1) (n k + 1) z n k! k + 1 n k. lim k

Soluzioni 3.1. n(n 1) (n k + 1) z n k! k + 1 n k. lim k (1) La sere bnomale è B n (z) = k=0 Con l metodo del rapporto s ottene R = lm k Soluzon 3.1 n(n 1) (n k + 1) z n k! c k c k+1 = lm k k + 1 n k lm k c k z k. k=0 1 + 1 k 1 n k = 1 (2) La multfunzone f(z)

Dettagli

LE FREQUENZE CUMULATE

LE FREQUENZE CUMULATE LE FREQUENZE CUMULATE Dott.ssa P. Vcard Introducamo questo argomento con l seguente Esempo: consderamo la seguente dstrbuzone d un campone d 70 sttut d credto numero flal present nel terrtoro del comune

Dettagli

* PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE *

* PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE * * PROBABILITÀ - SCHEDA N. LE VARIABILI ALEATORIE *. Le varabl aleatore Nella scheda precedente abbamo defnto lo spazo camponaro come la totaltà degl est possbl d un espermento casuale; abbamo vsto che

Dettagli