ELEMENTI COSTRUTTIVI DI MACCHINE BIOMEDICHE

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1 ELEMENTI COSTRUTTIVI DI MACCHINE BIOMEDICHE PROBLEMA DELLA LINEA ELASTICA INSTABILITA DELLA TRAVE A CARICO DI PUNTA (PROBLEMA BUCKLING O DI EULERO) A cura di ing. Andrea Spezzaneve Ph.D. Mechanica Engineer The BioRobotics Institute Scuoa Superiore Sant'Anna emai: andrea.spezzaneve@santannapisa.it web reference: Industria R&D

2 Verifiche di Rigidezza Sostanziamente consiste ne quantificare a deformazione di una struttura. Una struttura che verifichi i criteri di resistenza deve verificare a seguente reazione: σ eq σ amm (ove σ amm =R a /α, con α coefficiente di sicurezza) che si traduce in: δ ma δ amm ϑ ma ϑ amm Esistono due metodi per a verifica dea suddetta reazione: Metodo dea integrazione dea distribuzione compessiva Metodo energetico Ne caso dea verifica di rigidezza a deformazione non è puntuae. In ciascun punto a deformazione dipende daa deformazione compessiva dea struttura.

3 Metodo dea inea eastica Ipotesi sue quai si fonda i metodo: Linearità Easticità Piccoi spostamenti δ i e deformazioni ε i Trascurabiità degi effetti de Tagio Quest utima condizione è verificata quando i tagio è appicato ad una trave e effetto prevaente degi spostamenti dei piani è dato dagi effetti fessionai e quindi eongazione dea trave (deformazione estensionae) è trascurabie

4 Metodo dea inea eastica Ne piano a fessione determina una curvatura pari a: κ= M JE Data una funzione ne piano f() si dimostra che esiste un unico punto C chiamato CENTRO DEL CERCHIO OSCULATORE C R A f() I vaore geometrico dea curvatura κ è pari a: 1 f () R 1 f () κ= e nei punti di massimo e minimo si ha che κ= 3/ f () Ne caso dea teoria dea trave f() è a funzione deo spostamento v(s). Ne caso di ipotesi di piccoa deformabiità (deformazioni infinitesimai), gi spostamenti dea inea d asse sono tai (piccoi) per cui: ma v(s) d con d diametro dea sezione dea trave più ragionevomente si può perciò assumere quindi ma v(s) d 1

5 A maggior ragione si può asserire che: d v(s) 1 3/ Per tae motivo è ecito considerare unitario 1 f () i denominatore approssimando così a curvatura con a sua concavità κ= v() s Sotto e precedenti ipotesi si ha che: v() s = da cui M v() s = L equazione precedente è una equazione differenziare de secondo ordine. Dunque sono necessarie e condizioni a contorno rappresentate da: v(s)- o spostamento v( s) - a rotazione (che deriva daa condizione ) Derivando v() s Metodo dea inea eastica M JE JE v() s dm 1 ds J E si ha inotre che: dv ds

6 quindi: v T () s y JE E derivando uteriormente si ha che: IV y v () s = Metodo dea inea eastica dt 1 ds J E q(s) JE Quest utima equazione rappresenta a funzione di spostamento di tutta a trave. Una osservazione che va fatta è equivaenza tra e varie equazioni che però risutano essere in contraddizione con quanto affermato nea precedente teoria fessionae. Infatti nea fessione pura a deformazione dea trave è ad arco di circonferenza mentre nei criteri di rigidezza si ha una equazione differenziae de quarto ordine. Ad ogni modo equivaenza di suddette equazioni permette i oro utiizzo mirato a seconda dea casistica osservata.

7 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 1- MENSOLA INCASTRATA SOTTOPOSTA A MOMENTO FLETTENTE CONCENTRATO ALL ESTREMITA

8 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 1- MENSOLA INCASTRATA SOTTOPOSTA A MOMENTO FLETTENTE CONCENTRATO ALL ESTREMITA Equazione differenziae inea eastica M v () s JE M v () s s C1 JE () 1 M vs s C s C JE 1

9 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 1- MENSOLA INCASTRATA SOTTOPOSTA A MOMENTO FLETTENTE CONCENTRATO ALL ESTREMITA Equazione differenziae inea eastica M v () s JE M v () s s C1 JE 1 M vs s C s C JE () 1 v(0) 0 v(0) 0

10 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME

11 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME Equazione differenziae inea eastica q JE q v () s s C1 JE IV v () s 1 q v () s s C s C JE 1

12 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME Equazione differenziae inea eastica q JE q v () s s C1 JE 1 q v () s s C 1 s C JE 1 q 3 1 v () s s C 1 s C s C 3 6 JE 1 q s C s C s C s C 4 JE 6 IV v () s vs () v(0) 0 v ( ) 0 v(0) 0 M ( ) 0

13 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME Equazione differenziae inea eastica 1 q 3 1 v () s s C 1 s C s C 3 6 JE 1 q s C s C s C s C 4 JE 6 vs () v(0) 0 v(0) 0 C 3 0 C 4 0

14 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME Equazione differenziae inea eastica 1 q 3 1 v () s s C 1 s C s 6 JE 1 q 1 1 s C 1 s C s 4 JE 6 vs () 4 3 v ( ) 0 EJ v( ) 0 1 q C 0 1 C 4 JE 6 1 q EJ C C 0 1 JE

15 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME 1 q C 0 1 C 4 JE 6 1 q EJ C C 0 1 JE C 1 5 q 8 EJ C 1 8 q EJ q 5 qs 1 q s 1 q s 5 1 v(s) s s s 4 J E 48 EJ 16 EJ 8 J E

16 Metodo dea inea eastica ESEMPIO - MENSOLA IPERSTATICA SOTTOPOSTA A CARICO DISTRIBUITO UNIFORME derivando: q 5 qs 1 q s 1 q s 5 1 v(s) s s s 4 J E 48 EJ 16 EJ 8 J E q (s) v(s) s s s 8 JE3 q M(s) EJ v(s) 4s 5s 8 q T(s) EJ v(s) 8s 5 8

17 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO

18 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO

19 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO Reazioni vincoari: N a 0 Fb R Fb 0 R a a Fa R Fa 0 R b b

20 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO Diagramma momento:

21 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO Diagramma momento: 0 s a Fb M R s 0 M R s s a a a s Fb M R s F(s a) 0 M R s F(s a) s F(s a) a a

22 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO M v() s JE M v() s s C1 JE 0 sa a s v () s M Fb 1 s J E J E v () s Fb s 1 1 C1 J E 3 v () s Fb s C s C 1 1 J E 6 v () s M Fb F s (s a) J E J E J E v () s Fb s F s a C 3 J E EJ 3 v () s Fb s F 3 s a C s C J E 6 6EJ 3 4

23 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO 0 sa a s v () s M Fb Condizioni per 1 s J E J E determinare v () s Fb s costanti 1 1 C1 J E integrazione 3 v () s Fb s C s C 1 1 J E 6 v () s M Fb F s (s a) J E J E J E v () s Fb s F s a C 3 J E EJ 3 v () s Fb s F 3 s a C s C 3 4 J E 6 6EJ

24 Metodo dea inea eastica ESEMPIO 3- TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO 0 sa a s v () s M Fb Condizioni per 1 s J E J E determinare v () s Fb s costanti 1 1 C1 J E integrazione 3 v () s Fb s C s C 1 1 J E 6 v () s M Fb F s (s a) J E J E J E v () s Fb s F s a C 3 J E EJ 3 v () s Fb s F 3 s a C s C 3 4 J E 6 6EJ Condizioni continuità Condizioni vincoari agi estremi (a) (a) C C v (a) v (a) C C 1 4 v (0) 0 C C Fb F 3 v () 0 ( a) C 0 3 EJ 6 6EJ Fb C C 3 1 EJ (b ) 6

25 Metodo dea inea eastica HOMEWORK- MENSOLA INCASTRATA CON CARICO IN PUNTA

26 Stabiità strutturae Per stabiità strutturae si intende quea capacità de sistema, quaora venga appicata una perturbazione daa sua condizione di equiibrio, di tornare, dopo un determinato transitorio, ao stato di stabiità. Fin qui si è ritenuta a trave infinitamente rigida aa compressione. Nea reatà anche ne caso di compressione può essere soggetta ad una condizione di instabiità.

27 Stabiità strutturae Si consideri i seguente sistema con asta infinitamente rigida incernierata sottoposta a compressione P e con easticità concentrata μ μ

28 Stabiità strutturae Da equazione di equiibrio si estrapoa i vaore imite di P otre i quae non è più verificata a condizione di equiibrio de sistema ϑ μ

29 Stabiità strutturae Da equazione di equiibrio si estrapoa i vaore imite di P otre i quae non è più verificata a condizione di equiibrio de sistema ϑ μ Psin 0 P piccoi spostamenti sin P CRITICA sin L equiibrio de sistema dipende daa soa variabie θ. Per tae motivo è definito sistema a 1 g.d..

30 Stabiità strutturae Si consideri i seguente sistema con due gradi di ibertà θ e due easticità concentrate μ μ 1 μ 1

31 Stabiità strutturae Dae equazioni di equiibrio reative ai due corpi rigidi si estrapoa i vaore imite di P otre i quae non è più verificata a condizione di equiibrio de sistema ϑ ϑ 1 μ μ 1

32 Stabiità strutturae Dae equazioni di equiibrio reative ai due corpi rigidi si estrapoa i vaore imite di P otre i quae non è più verificata a condizione di equiibrio de sistema ϑ P 0 ϑ 1 1 P( ) Esprimendo i forma matriciae i sistema μ P P P μ 1 P P P 1 1 det 0 P P P 0 1 1

33 Stabiità strutturae Dae equazioni di equiibrio reative ai due corpi rigidi si estrapoa i vaore imite di P otre i quae non è più verificata a condizione di equiibrio de sistema ϑ det 0 P P P 0 ϑ 1 Ponendo: μ e radici de equazione associata a determinante μ 1 P CRITICA_1, 0.4 P CRITICA _1 1 P CRITICA _ 1

34 Stabiità strutturae Si anaizzi i caso di una trave appoggiata e caricata assiamente

35 Stabiità strutturae Intuitivamente sua base di quanto visto nua vieterebbe di approcciare i probema con infiniti gradi di ibertà (infiniti conci di trave e moe torsionai) μ

36 Effettuando a seguente approssimazione è possibie discretizzare a trave continua in tanti conci di trave sottoposti a carico fessionae di unghezza h con aste discrete incernierate e interconnesse da moe torsionai M h Stabiità strutturae M μ Mh JE M Da cui: JE h Tae approccio però è da ritenersi oneroso e poco immediato

37 Probema di Euero Si consideri a trave appoggiata sottoposta a carico assiae N a EJ P Per studiare instabiità dea trave si ipotizza una condizione ontana da quea ideae, ossia deviando i suo asse daa sua inea retta ideae N a v(s) P Sua base di quanto detto per a teoria dea inea eastica è possibie scrivere J Ev() s Considerando i momento generato da infessione dea trave e i carico assiae si può scrivere M (s) J Ev() s Pv(s) v( s) k v(s) 0 con k P EJ

38 Probema di Euero Si tratta di una equazione differenziae de secondo ordine con souzione N a v(s) P Da cui è possibie ricavare v( s) Asin(ks ) Asin(ks) Bcos(ks) v( s) k A cos(ks) kb sin(ks) v( s) k A sin(ks) k B cos(ks) E ponendo e condizioni a contorno cinematiche sui vincoi v(0)=0 v()=0

39 Probema di Euero Imponendo e condizioni a contorno si ottiene i seguente sistema v(0) 0 B Esprimendoo in forma matriciae si ha che Tae sistema omogeneo a due equazioni in due incognite ammette come souzione da cui v() 0 Asin(k) Bcos(k) 0 1 A 0 sin(k) cos(k) B 0 sin(k)=0 k=nπ a condizione nin P deriva da k 0 in reatà n dovrebbe EJ appartenere a Z con nin

40 Probema di Euero Eguagiando i vaore di k trovato nea souzione de sistema a vaore imposto ed eevando a quadrato ambo i membri si ha che P cr n EJ I più piccoo dei vaori di P cr corrisponde a passaggio da una condizione di equiibrio stabie ad una instabie. Tae vaore è queo per n =1,ed è detto i carico critico eueriano de asta compressa EJ P cr Per evitare questo fenomeno, occorre avere un eevato vaore dea P cr ad esempio: aumentando 'area dea sezione riducendo a unghezza de'oggetto utiizzando materiai con eevato moduo eastico

41 Probema di Euero Riprendiamo i caso di una mensoa incastrata ma caricata assiamente v(s) δ P Si fissano e condizioni a contorno v(0)=0 a formuazione dea inea eastica diventa v()=f J Ev( s) P(v(s) f) Da cui risovendo equazione differenziae e imponendo e condizioni a contorno si ha EJ P cr

42 Probema di Euero Torniamo aa trave appoggiata sottoposta a carico assiae N a EJ P Per studiare instabiità dea trave si ipotizza una condizione ontana da quea ideae, ossia deviando i suo asse daa sua inea retta ideae N a v(s) P Sua base di quanto detto per a teoria dea inea eastica è possibie scrivere J Ev() s Considerando e condizioni a contorno M (s) v0 v(0) 0 v v ( ) 0

43 Probema di Euero I sistema come visto ammette souzione non banae N a v(s) P sin(k)=0 k=nπ con nin Da cui è possibie ricavare n EJ P cr E come detto i carico critico che si ricava per i suo vaore più piccoo n=1 EJ Mentre a deformata (diagramma deo spostamento v(s)) è n v( s) Asin( s) P cr Per n=1 a trave si deforma secondo a sinusoide avente unghezza d onda L=

44 Probema di Euero Riprendiamo i caso di una mensoa incastrata ma caricata assiamente Imponendo e condizioni a contorno v0 v(0) 0 v M EJv ( ) 0 a formuazione dea inea eastica ed i sistema omogeneo ad esso associato ammette souzione per cos(k)=0 k n 1 con nin Da cui risovendo equazione differenziae e imponendo e condizioni a contorno si ha (n1) Considerando i suo vaore minimo per n=1 si ha che EJ P cr P cr EJ 4 v(s) δ P

45 Probema di Euero Riprendiamo i caso di una mensoa incastrata ma caricata assiamente v(s) δ P I vaore de carico critico è pari a ¼ de caso dea trave appoggiata e a sua deformata critica risuta essere pari a v s A(1 cos s) La sinusoide associata aa deformata dea trave avrà quindi unghezza d onda L= 4

46 Probema di Euero Per e travi ad una soa campata i carico critico può essere scritto nea seguente forma EJ P cr 0 Dove 0 =L/ è a unghezza ibera di infessione corrispondente aa semiunghezza d onda dea sinusoide formata daa inea eastica

47 Quindi in buona sostanza quando si ha un carico normae agente sua trave occorre verificare due condizioni Ma ricordando che o sforzo assiae Probema di Euero soddisfacimento criterio resistenza RES amm zz zz Ricordando che a formua di Euero è vaida in campo ineare si ha che P EJ CR amm A A Di conseguenza appare evidente come sia utie a fine di aumentare a stabiità dea trave i suo irrigidimento e non un suo irrobustimento 0 P A soddisfacimento criterio stabiità STAB P P CR

48 Dove Probema di Euero 0 è a sneezza de asta e ρ min i raggio d inerzia minimo dea sezione trasversae de asta ( Jmin ). min A Pertanto, se a sneezza λ de asta tende a zero a tensione critica σ cr tende ad infinito Viceversa se a sneezza λ tende ad un vaore moto grande (a imite infinito) a tensione critica tende a σ cr =0 min

49 Probema di Euero PROBLEMA SPAZIALE Quando si è neo spazio si possono avere due vaori differenti J J y In ta caso andranno stimati due vaori de carico critico reativi ai due momenti di inerzia P CR EJ 0 EJ E dei due considereremo i vaore minimo che sarà i carico massimo ammissibie a di à de quae si avrà instabiità. Quindi più in generae è opportuno parare spaziamente di carico critico eueriano sua base dea seguente formua P CRy 0 y P CR EJ 0 min

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