5 LA MATRICE DEI FLUSSI DI FONDI

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1 94 Capiolo V 5 LA MATRICE DEI FLUSSI DI FONDI Ricapioliamo brevemene la srada percorsa ino a qui. Siamo parii nel primo capiolo analizzando una semplice economia di barao con re ageni. In queso coneso sempliicao abbiamo analizzao il vincolo di bilancio di ognuno di essi, osservando in paricolare due proprieà: la prima è che la condizione di equilibrio di mercao richiede che la somma algebrica dei deici di ui gli operaori sia nulla, perché l evenuale eccesso di spesa di un operaore deve necessariamene essere colmao ex pos dall eccesso di risparmio di almeno un alro operaore 1 ; la seconda è che per le proprieà della paria doppia la somma algebrica delle pose del vincolo di bilancio di ogni singolo operaore deve anch essa essere nulla, dao che il vincolo di bilancio regisra per ogni ransazione anche il modo in cui essa viene inanziaa, e quese due regisrazioni conabilmene si compensano 2. Nei capioli successivi, dal 2 al 4, abbiamo rasposo sul piano macroeconomico, illusrandoli con numerosi esempi e applicazioni, i vincoli di bilancio dei re nauraghi. Nel ar queso abbiamo seguio la meaora dell isola ideniicando Smih con i seori resideni non bancari, Donald con il seore bancario residene, e Chang con il seore esero. Nel capiolo 2 ci siamo occupai di deinire il deici dei seori resideni privao e pubblico, nel capiolo 3 abbiamo analizzao il vincolo di bilancio del seore esero (cioè la bilancia del pagameni) e nel capiolo 4 abbiamo sudiao i vincoli di bilancio delle aziende di credio e della banca cenrale, eviden- 1 Ad esempio, il deici di Smih, pari a 2, è compensao esaamene dal surplus di Chang, pari a 2. Si noi che se Chang non osse in surplus, Smih non porebbe essere in deici, perché non roverebbe nessuno disposo a dargli quelle 2 noci di cocco aggiunive che lui non vuole produrre, ma solo consumare. 2 Ad esempio, il deici di Smih, che corrisponde al ao che i suoi consumi eccedono di 2 la sua produzione, è inanziao da un debio di 2 verso Donald, e la somma algebrica delle due regisrazioni è nulla.

2 La marice dei lussi di ondi 95 Tabella 5.1 La marice dei lussi di ondi in un sisema apero con cinque seori e see mercai. Mercao Seore Toali rivao ubblico Aziende Auorià Esero di credio monearie Merci e servizi I S F CA 0 ase monearia nazionale Deposii bancari nazionali Impieghi bancari H, H A, 0 D, C H A D D E, 0 CR A, 0 CR Tioli nazionali, Monea esera (M1) Tioli e- seri G A, C, E, 0 M1, M1 A, M1 C, M1, E, A, C, Toali ziando in che modo quese ineragiscono nel deerminare l oera di monea. ossiamo ora inegrare in uno schema del uo analogo a quello della abella 1.3 i vincoli di bilancio dei cinque seori deinii nei re capioli precedeni: il seore privao e quello pubblico (corrispondeni in qualche modo a Smih), il seore delle aziende di credio e quello della banca cenrale (corrispondeni a Donald) e il seore esero (corrispondene a Chang). Accosando i cinque vincoli di bilancio di quesi seori si oiene uno schema, deo marice dei lussi di ondi, che inegra in un unico sisema coerene i coni analizzai nei capioli precedeni e permee di vedere in che modo essi ineragiscono ra loro nel deerminare la dinamica dei lussi macroeconomici. 0 E, 0

3 96 Capiolo V 5.1 Signiicao e noazione Lo schema al quale aremo rierimeno nella presenazione dei modelli empirici è quello esposo nella abella 5.1, che deriva con minimi adaameni dalla giusapposizione dei vincoli di bilancio presenai nei re capioli precedeni. Esaamene come nella abella 1.3, anche in queso schema le colonne corrispondono ai seori dell economia (resideni e non), menre le righe individuano i mercai (di merci, servizi, o srumeni inanziari). iù esaamene, le colonne sono idenià di bilancio, e spiegano in che modo ogni singolo seore inanzia l eccesso della propria spesa sui propri reddii diminuendo le proprie aivià inanziarie nee, o invese l eccesso dei propri reddii sulla propria spesa incremenando le proprie aivià inanziarie nee; le righe viceversa sono condizioni di equilibrio, e spiegano in che modo la quanià oera di un bene (merce, servizio, srumeno inanziario) si riparisce in ogni mercao ra i vari seori che esprimono la domanda. Noae che ci si rierisce a incremeni o decremeni delle aivià inanziarie nee, e quindi a variazioni di sock inanziari, cioè a lussi inanziari, da cui il ermine lussi di ondi, che signiica lussi originai dalla variazione di ondi (cioè sock). Si noi che nella marice i lussi inanziari vengono regisrai manenendo la convenzione conabile di indicare in a- pice il seore emiene e in pedice quello deenore. Inolre i coni dei singoli seori sono riporai in orma scalare, cioè espliciando il segno negaivo delle passivià (esaamene come nella abella 1.3). In queso modo la abella 5.1 maniene la proprieà già visa nella abella 1.3, ovvero i oali sia di riga che di colonna sono ui uguali a zero. ur con quese analogie di ondo, che ne dovrebbero rendere più rasparene il unzionameno, lo schema 5.1 presene alcune ovvie dierenze rispeo a quello della abella 1.3. La prima, sulla quale ci siamo già soermai, consise nel ao che i seori considerai sono cinque anziché re. Queso perché, come abbiamo già ricordao, i due seori inerni (Smih e Donald) sono sai enrambi disaggregai in due.

4 La marice dei lussi di ondi 97 La seconda disinzione consise nel ao che lo schema 5.1 presena mole più righe dell 1.3, per l esaezza see invece di re. In enrambe le marici le ransazioni reali (scambi di merci e servizi) sono riassune nella prima riga, che corrisponde alla condizione di equilibrio reale (2.3.5). La maggiore disaggregazione riguarda quindi solo le ransazioni inanziarie. La abella 1.3 evidenzia solo le passivià sull esero delle aziende di credio (il debio conrao da Donald con Chang) e i credii erogai dal seore bancario al seore privao (ovvero il debio conrao da Smih con Donald). Quesi due elemeni si rovano anche nello schema eseso della abella 5.1, rispeivamene nella erza e quara riga. In alre parole, la consegna delle noci di cocco da pare di Chang a Donald è assimilabile a un deposio presso una banca residene da pare di un operaore non residene, che corrisponde a un incremeno di aivià D E, per l esero e a un incremeno di passivià D A per il seore bancario, menre la consegna delle noci di cocco da pare di Donald a Smih corrisponde a un credio CR A, erogao dal seore bancario, che rappresena un incremeno di passivià CR per il seore privao residene. Ma olre ai mercai dei deposii e dei credii nella marice 5.1 roviamo anche quelli della base monearia H, dei ioli di Sao nazionali, della monea esera M1 e dei ioli eseri (la leera sa per oreign e indica che quese aivià sono deinie in valua esera e emesse da seori non resideni). Esaminiamo ora la sruura della marice cominciando dai i vincoli di bilancio degli operaori e esaminando poi le condizioni di equilibrio di mercao I vincoli di bilancio degli operaori Come abbiamo ricordao più vole, le colonne della marice sono i vincoli di bilancio degli operaori, cioè descrivono il modo in cui essi inanziano l eccesso delle proprie spese sulle proprie enrae, o impiegano l eccesso delle proprie enrae sulle proprie spese.

5 98 Capiolo V Applicazione 5.1 Il vincolo di bilancio del seore privao: esempi numerici Dovrebbe essere chiaro (ma l esperienza dimosra che non lo è) che nelle idenià di bilancio le variazioni di sock possono essere in aumeno o in diminuzione, e che se un aumeno di passivià ha segno meno, una diminuzione di passivià ha segno più, per il medesimo moivo per il quale una diminuzione di aivià ha segno meno. Chiariamo quesi concei con alcuni semplici esempi numerici rierii al vincolo di bilancio del seore privao (prima colonna della 5.1). La abella seguene mosra quaro diverse modalià di inanziameno di un medesimo deici: (a) (b) (c) (d) I S H, D, CR , M, , o Nel caso (a) il seore privao a rone di un deici pari a 5 ricorre al credio bancario per 30;la dierenza (25) gli consene di incremenare gli sock di base monearia, deposii, ioli nazionali e eseri (menre lo sock di monea esera diminuisce di 3). Nel caso (d) invece il seore privao nonosane roneggi il medesimo deici riesce a rimborsare presii bancari per 5 (il segno posiivo indica diminuzione di passivià). er are queso diminuisce gli sock di praicamene ue le aivià in suo possesso ranne i deposii, che rimangono invariai. Il leore può analizzare da sé i casi inermedi. Se orniamo per un momeno alla condizione di equilibrio (2.3.5), essa chiarisce che il deici di un seore ex pos viene inanziao dal surplus di almeno un alro seore, ma non chiarisce in che modo il risparmio dei seori eccedenari si raserisce a quelli deiciari. Ad esempio, se I S = 5 (se-

6 La marice dei lussi di ondi 99 ore privao in surplus di 5) e CA = 1 (seore esero in deici di uno), la condizione di equilibrio ci dice che è F = 4, per cui il seore pubblico assorbe 4 unià di risparmio delle 5 prodoe dal seore privao. Non c è però nulla in quesa relazione che speciichi come ciò avvenga: ad esempio, se avviene araverso l acquiso di ioli pubblici direamene da pare dei privai, oppure se quesi raseriscono i loro ondi al seore bancario che a suo vola inanzia quello pubblico. La marice 5.1 permee appuno di esaminare queso ipo di inerazioni. Nella prima colonna roviamo il bilancio del seore privao I S H, D,, M1 CR, = 0, che può essere riscrio porando a sinisra le oni e a desra gli impieghi di capiale inanziario S CR = = I H, D,, M1,, (5.1.1) La (5.1.1) speciica che il seore privao si inanzia col proprio risparmio o ricorrendo al credio bancario e impiega le proprie disponibilià inanziarie per accrescere lo sock di capiale isico, o i propri saldi moneari (deinii in valua nazionale o esera), o i propri deposii bancari, o ancora il proprio sock di ioli pubblici. Si noi che qui e in seguio non ue le variazioni di sock (lussi di ondi) indicae in un bilancio hanno necessariamene lo sesso segno, e in paricolare non manengono necessariamene quello che indica la loro naura di aivià o passivià. Se deiniamo le aivià inanziarie del seore privao AF = H, D,, M1,, le passivià inanziarie del seore privao F = CR e le aivià inanziarie nee del seore privao

7 100 Capiolo V AFN = AF F il vincolo di bilancio privao può essere scrio in orma compaa come S I = AFN (5.1.2) La (5.1.2) deinisce l acquisizione nea di aivià inanziarie (NAFA, ne acquisiion o inancial asses) del seore privao, ovvero il suo surplus inanziario. La seconda colonna ripora il bilancio del seore pubblico, già noo dalla (4.1.1). La erza colonna ripora la versione in lussi del bilancio delle aziende di credio, deinio dalla (4.3.1), nel quale, per maggior realismo, accano alla base monearia e ai credii abbiamo considerao anche alre aivià che le banche deengono per moivi operaivi o di gesione del poraoglio: la valua esera, i ioli eseri e i ioli nazionali. Abbiamo così H A, CR A, A, M1 A, = A, A D (5.1.3) La quara colonna della abella 5.1 ripora invece il bilancio della banca cenrale (4.1.2) nel quale la variazione delle riserve uiciali OR C, è saa disaggregaa nelle due componeni valua esera e ioli eseri. La banca cenrale ha all aivo le riserve uiciali e i ioli di sao che deiene in conroparia della creazione di base monearia del esoro, menre al passivo ha la base monearia M1 C, C, C, = C H (5.1.4) Inine, l ulima colonna ripora il bilancio del seore esero CA D E, E, = M1, E (5.1.5) E, Nella (5.1.5) igurano l eccesso di spesa del seore esero sul mercao dei beni e le sue acquisizioni di aivià nazionali: quese operazioni possono essere inanziae dal seore esero aumenando lo sock delle proprie passivià (monea e ioli).

8 La marice dei lussi di ondi 101 Si noi che il seore esero consolida ui i seori non resideni (privai, banche, Tesoro e auorià monearie). er l esero nel suo complesso i ioli emessi (o i deposii accordai) per inanziare acquisi (di merci, servizi, srumeni inanziari) dai seori resideni sono una passivià Le condizioni di equilibrio di mercao Le righe della marice rappresenano le condizioni di equilibrio ra domanda e oera sui mercai reali (prima riga) e inanziari (righe soosani). La prima riga corrisponde semplicemene alla condizione di equilibrio reale espressa nella orma (2.3.5), derivaa a sua vola dalla condizione di uguaglianza ra domanda e oera aggregaa (2.2.3). La condizione di uguaglianza ra (lusso di) domanda e (lusso di) oera deve valere anche in ciascun mercao inanziario. La seconda riga descrive l equilibrio sul mercao della base monearia, espresso nella orma compaa (4.1.4) 3. L oera di base monearia da pare delle auorià monearie, H C, si riparisce così in equilibrio ra i seori privao (circolane H, ) e aziende di credio (riserve H A, ). La erza riga descrive l equilibrio di domanda e oera sul mercao dei deposii bancari. Abbandonando un ipoesi sempliicarice imposa nel paragrao 4.3, qui si considera che anche i non resideni possano deposiare presso banche resideni. L oera di deposii da pare delle banche inconra quindi la domanda da pare del seore privao D, e del seore esero D E,. La quara riga considera il mercao dei presii bancari soo l ipoesi sempliicarice che le banche resideni esendano presii al solo seore privao. In paricolare, siamo ipoizzando che i inanziameni delle aziende di credio al seore pubblico avvengano solo araverso l acquiso di ioli del debio, e che i non resideni non domandino presii alle 3 Maneniamo l ipoesi sempliicarice che il seore pubblico e quello esero non deengano monea.

9 102 Capiolo V banche resideni (un ipoesi non eccessivamene resriiva se il paese considerao è un paese in via di sviluppo). Si noi che non abbiamo considerao i presii di banche non resideni (con le nosre convenzioni andrebbero indicai come CR ). Quesa omissione può essere limiaiva nel caso dei paesi in via di sviluppo, il cui debio esero è spesso cosiuio da presii di banche non resideni. Il quino mercao considerao è quello dei ioli pubblici nazionali, la cui condizione di equilibrio coincide con la (4.1.1). L ipoesi sempliicarice è che le imprese non inanziarie che rienrano nel seore privao non emeano ioli per inanziarsi. In eei, se supponiamo che quesi ioli privai vengano acquisai dalle amiglie, che rienrano anch esse nel seore privao, allora consolidando i bilanci di amiglie e imprese quello che è aivià per le prime e passivià per le seconde si somma algebricamene e scompare. In alre parole, lo schema della abella 5.1 non esclude che vi siano emissioni di ioli privai: porebbero esserci, ma non essere visibili perché coninae all inerno della prima colonna. Si noi che i ioli di Sao possono essere deenui anche dalle banche, nel cui bilancio igurano all aivo accano agli alri credii e alla base monearia. La marice considera poi i mercai di due srumeni inanziari emessi da non resideni: la monea esera e i ioli eseri. Supponiamo che la monea esera sia deenua dal seore privao essenzialmene a scopo ransaivo, e quindi la indichiamo come M1. Monea e ioli eseri sono deenui, per scopi ransaivi o per gesione di poraoglio, da banche e privai, menre le auorià monearie le deengono come aivià di riserva.

10 La marice dei lussi di ondi Gli scambi con l esero nella marice dei lussi di ondi La bilancia dei pagameni come vincolo di bilancio del seore esero Abbiamo già accennao al ao che il vincolo di bilancio del seore esero espresso dall ulima colonna della marice 5.1, cioè dalla (5.1.5), ornisce una rappresenazione silizzaa della bilancia dei pagameni. In queso paragrao approondiamo queso puno raducendo nella simbologia della marice 5.1 le idenià che modellizzano la bilancia dei pagameni, presenae nel paragrao 3.3. Le aivià inanziarie sull esero (aivià emesse da non resideni e deenue da resideni) nella marice 5.1 sono AFE = M1, M1 A, M1 C,, A,, (5.2.1) ovvero, sruando le condizioni di equilibrio dei rispeivi mercai, per cui le aivià sull esero dei resideni coincidono con le passivià sull esero dei non resideni AFE = M1, E C E, (5.2.2) menre le passivià inanziarie sull esero dei resideni (aivià emesse da resideni e deenue da non resideni) sono FE = D E, E, (5.2.3) e quindi le aivià inanziarie nee sull esero sono, applicando la deinizione (3.3.2) AFN = M1, E E, E, D E, (5.2.4) e la loro variazione, che equivale al saldo del cono inanziario cambiao di segno (per la (3.3.3)) è daa da AFN = M1, E E, D E, E, (5.2.5) Ricordiamo che per la (3.3.4) la variazione delle aivià nee sull esero, al neo degli errori e omissioni (che in quesa sede ipoizziamo siano nulli), è uguale al saldo delle par-

11 104 Capiolo V ie correni, e quindi usando la (5.2.5) riroviamo la (5.1.5), risola rispeo alle parie correni CA = M1, E E, D E, E, (4.2.6) La sruura della marice dei lussi di ondi è abbasanza deagliaa da disinguere ra aivià deenue dai privai e aivià di riserva (la cui variazione cosiuisce il saldo complessivo della bilancia dei pagameni). er vedere dov è il saldo complessivo (overall balance) della bilancia dei pagameni procediamo come nella (3.3.5) disaggregando la variazione delle aivià inanziarie nee nelle due componeni privaa e uiciale. Le aivià nee deenue dai seori privao e aziende di credio sono AFN = M1, M1 A,, A, E, D E, (5.2.7) menre le aivià di riserva (quelle deenue dalla banca cenrale) sono OR = M1 C,, (5.2.8) C e si veriica immediaamene che AFN OR = AFN (5.2.9) per cui passando ai lussi la (3.3.6) può essere espressa come CA {[ M1,, ] [ M1 A, [ D E, E, ]} = M1, E ] A, E, (5.2.10) dove il ermine ra grae è dao dalla variazione delle aivià nee sull esero del seore privao, raggruppae per seore deenore, e il membro di desra è la variazione delle riserve uiciali, pari, per deinizione, al saldo complessivo della bilancia dei pagameni M1, E E, OR (5.2.11)

12 La marice dei lussi di ondi L approccio moneario alla bilancia dei pagameni Discuendo la bilancia dei pagameni abbiamo evidenziao il ao che in essa ogni lusso reale o inanziario ha una conroparia inanziaria 4. Di conseguenza, sruando la marice 5.1 è possibile esprimere il saldo complessivo della bilancia dei pagameni come variazione di sock di aivià inanziarie, eliminando il saldo delle parie correni CA che compare nella (5.2.10). A queso scopo dobbiamo aggregare le a- ziende di credio alle auorià monearie, consolidando i loro coni. Il consolidameno dei coni di due seori è semplicemene la somma algebrica delle pose dell aivo e del passivo. Nel caso dei due seori considerai il cono consolidao, espresso in ermini di lussi, è H, C H CR,, C, D M1 A, M1 C, A, = 0 C, (5.2.12) L equilibrio sul mercao della base monearia espresso dalla seconda riga della marice compora che H A, = H, (5.2.13) C H menre quello sul mercao dei deposii implica che A D = D, D E, (5.2.14) per cui la variazione della somma della base monearia e dei deposii bancari deenui da aziende di credio e banca cenrale equivale alla variazione dello sock di M2 cambiaa di segno: H A, C H A D = H, D, D E, = M2 (5.2.15) dove abbiamo usao la deinizione di M2 daa dalla (4.2.8), esesa per ener cono dei deposii deenui dai non resideni presso le aziende di credio resideni: 4 Sono esclusi i raserimeni unilaerali, che hanno una conroparia di naura esclusivamene conabile.

13 106 Capiolo V M2 = H, D, D E, La (5.2.12) si sempliica quindi in CR A, A, C, M1 A, A, M1 C, = M2 C, (5.2.16) Deiniamo ora DC la variazione del credio oale inerno, cioè dei inanziameni erogai complessivamene dal sisema bancario (aziende di credio e banca cenrale) ai seori resideni. Quesi inanziameni corrispondono ai primi re addendi del membro di sinisra della (5.2.16), che orniscono rispeivamene la variazione del credio erogao dalle aziende di credio al seore privao, CR A,, la variazione del credio erogao dalle aziende di credio al seore pubblico,, e la variazione del credio erogao dalla banca cenra- A, le al seore pubblico, C,. La somma algebrica di quese re variazioni deinisce la variazione del credio oale inerno DC = CR A, A, C, (5.2.17) Deiniamo poi Q la variazione delle alre aivià deenue dal seore bancario aggregao: Q = M1 A, (5.2.18) A, Ricordando la deinizione di aivià di riserva daa dalla (5.2.8) e l idenià (5.2.11) possiamo esprimere il saldo della bilancia dei pagameni come = M2 DC Q (5.2.19) La (5.2.19) è l equazione ondamenale dell approccio moneario alla bilancia dei pagameni. L idea alla base di queso approccio è che in deerminae condizioni il saldo della bilancia dei pagameni è la variabile che si muove per riporare in equilibrio il mercao moneario inerno. Supponiamo ad esempio che la domanda di monea

14 La marice dei lussi di ondi 107 aumeni (cioè che M2 sia posiivo). In queso caso secondo l approccio moneario alla bilancia dei pagameni l aumeno di oera necessario per manenere in equilibrio il mercao di M2 deriva da un surplus di bilancia dei pagameni, cioè da un valore posiivo di. Uilizzando il vincolo di bilancio della banca cenrale (4.1.2), nel quale ipoizziamo che i inanziameni della banca cenrale al Tesoro rimangano cosani (cioè che C, = 0), abbiamo che C = H (un saldo posiivo della bilancia dei pagameni si rilee uo in un incremeno dell oera di base monearia). Araverso il moliplicaore moneario (4.2.10) espresso in lussi queso incremeno di base monearia si raduce in un incremeno dell oera di monea che riavvicina all equilibrio il mercao moneario M2 S = 1 γ γ ρ λ Di converso, un aumeno delle aivià delle aziende di credio (sia nella componene inerna, DC, che in quella e- sera, Q ), deermina, per il vincolo di bilancio (5.1.3) e il meccanismo del moliplicaore dei deposii un aumeno dell oera di deposii e quindi di M2. Sempre secondo l approccio moneario, in queso caso la necessaria riduzione della domanda di monea avviene mediane un drenaggio di base monearia dal canale esero, che agisce in senso inverso riporando in equilibrio il mercao della monea. L approccio moneario quindi individua nel mercao moneario la radice degli squilibri di bilancia dei pagameni, e in paricolare ideniica la causa di deici persiseni di bilancia dei pagameni con una eccessiva creazione di credio inerno. Come vedremo nel capiolo 9, queso approccio è alla base del modello di programmazione inanziaria adoao dal Fondo Moneario Inernazionale, che si basa essenzialmene sull equazione ondamenale (5.2.19).

15 108 Capiolo V 5.3 L approccio moneario in una marice aggregaa La marice 5.1 ornisce una rappresenazione relaivamene deagliaa dell inerscambio reale e inanziario ra i diversi seori economici, in paricolare disinguendo ra aziende di credio e banca cenrale. Quesa disinzione evidenzia il diverso ruolo svolo da quesi seori nella creazione di monea e nella concessione di credio agli alri seori resideni e non, secondo la discussione svola nel precedene capiolo 4. Nei modelli empirici di aggiusameno e sabilizzazione uavia il quadro conabile di rierimeno viene sempliicao considerando un unico seore bancario, che aggrega aziende di credio e banca cenrale, e un unico ipo di monea inerna, che a seconda delle ipoesi può essere o la base monearia, o M2. Quese sempliicazioni vengono impose per rendere più raabile la sruura dei modelli, e si basano sul presupposo che mole economie in via di sviluppo non possiedano sisemi bancari e inanziari molo sviluppai, per cui da un lao la gamma di srumeni inanziari in circolazione può essere ridoa a due soli srumeni (la monea e il credio bancario), e dall alro il ruolo di inermediario inanziario può essere aidao a un unico agene, ideniicao nella banca cenrale. er passare dallo schema 5.1 a uno schema aggregao si acciano le segueni ipoesi: 1) i non resideni non deengono deposii presso banche resideni, per cui D E, 0; 2) i mercai della base monearia e dei deposii vengono aggregai nel mercao di M2, deinia dalla (4.2.8); 3) le riserve uiciali, OR, vengono considerae a livello aggregao, senza disinguere ra monea e ioli eseri; 4) le aivià emesse da non resideni possono essere deenue solo dal seore bancario (cioè coincidono con le aivià di riserva), per cui non sono possibili

16 La marice dei lussi di ondi 109 Tabella 5.2 La marice dei lussi di ondi in un sisema apero con re seori resideni e cinque mercai. Mercao Seore Toali rivao ubblico ancario Esero Merci e servizi I S F CA 0 Monea na- zionale M2, M2 0 Impieghi bancari Tioli nazionali, CR CR, 0 G, E, Riserve uiciali OR, Toali E OR ughe di capiali (acquisi di ioli o valua esera da pare di operaori privai resideni). Con quese ipoesi sempliicarici, la marice dei lussi di ondi si riduce a quella rappresenaa nella abella 5.2., dove l apice o pedice conraddisingue il seore bancario aggregao, dao dalla somma di aziende di credio e banca cenrale. Nella marice 5.2 le passivià inanziarie con l esero coincidono con i ioli del debio pubblico nazionale deenui dai non resideni E,, per cui FE = E,, menre le aivià inanziarie sull esero coincidono con le aivià di riserva: AFE = OR,. Di conseguenza la variazione delle aivià inanziarie nee sull esero è uguale a NFA = OR E E,, per cui l uguaglianza a zero della somma dell ulima colonna della marice ci ornisce il risulao (3.3.4) secondo cui il saldo delle parie correni è uguale a quello dei movimeni di capiale (cioè alla variazione delle aivià nee sull esero). Si noi anche che dal vincolo di bilancio del seore bancario aggregao, uilizzando la deinizione di credio oale inerno (5.2.17), che in queso coneso divena DC, = CR,, (5.3.1)

17 110 Capiolo V si ricava direamene l equazione ondamenale dell approccio moneario, che in queso coneso divena semplicemene OR, = M2 DC, (5.3.2) Riroviamo quindi il risulao (5.2.19) secondo il quale un incremeno della domanda di monea deermina un migliorameno della bilancia dei pagameni, menre una espansione del credio deermina un peggiorameno della bilancia dei pagameni.

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