Problemi d esame

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1 Problemi d esame Edizioni H ALPHA LORENZO ROI

2 c Edizioni H ALPHA. Marzo 009. H L immagine frattale di copertina rappresenta un particolare dell insieme di Mandelbrot centrato nel punto ( , ) e ingrandito 5.5 volte. Titolo: Connessioni frattali.

3 INTRODUZIONE Questo lavoro presenta i problemi assegnati dal 00 agli esami di Stato di liceo scientifico sia per i corsi di ordinamento che per quelli PNI e si affianca ad una analoga raccolta di temi proposti agli esami nel decennio precedente. Come nelle precedenti edizioni, le soluzioni vengono sviluppate con gradualità ponendo attenzione anche ai particolari di calcolo dato che non è raro imbattersi in difficoltà proprio su tali aspetti. Quando lo si è ritenuto utile vengono trattati pure diversi approcci risolutivi al medesimo problema. Le nozioni necessarie sono quelle possedute al termine di un corso di studi secondari di indirizzo scientifico il che significa disporre dell intero bagaglio di conoscenze sviluppato nell arco dei cinque anni e non solo di quelle affrontate nell ultimo anno. Lorenzo Roi

4 L insieme di Julia del frattale di copertina

5 INDICE Esame problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 00 PNI problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema problema quesito

6 iv Indice quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 00 PNI problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 00 PNI problema problema

7 Indice v quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 004 PNI problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema

8 vi Indice problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 005 PNI problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 006 PNI problema

9 Indice vii problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 007 PNI problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame problema

10 viii Indice problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito Esame 008 PNI problema problema quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito quesito

11 ESAME 00 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. Problema n. Si consideri la seguente relazione tra le variabili reali x, y: x + y = a, dove a è un parametro reale positivo. a) Esprimere y in funzione di x e studiare la funzione cosı` ottenuta, disegnandone il grafico in un piano riferito ad un sistema di assi cartesiani ortogonali (Oxy). b) Determinare per quali valori di a la curva disegnata risulta tangente o secante alla retta t di equazione x + y =4. c) Scrivere l equazione della circonferenza k che ha il centro nel punto di coordinate (, ) e intercetta sulla retta t una corda di lunghezza. d) Calcolare le aree delle due regioni finite di piano in cui il cerchio delimitato da k è diviso dalla retta t. e) Determinare per quale valore del parametro a il grafico, di cui al punto precedente a), risulta tangente alla circonferenza k. Soluzione Problema n. Considerato un qualunque triangolo ABC, sianod ed E due punti interni al lato BC tali che: BD = DE = EC. Siano poi M ed N i punti medi rispettivamente dei segmenti AD ed AE.

12 Esame 00: quesito a) Dimostrare che il quadrilatero DENM è la quarta parte del triangolo ABC. b) Ammesso che l area del quadrilatero DENM sia 45 a,dovea è una lunghezza assegnata, e ammesso che l angolo ABC sia acuto e si abbia inoltre: AB = a, BC = 5a, verificare che tale quadrilatero risulta essere un trapezio rettangolo. c) Dopo aver riferito il piano della figura, di cui al precedente punto b), ad un conveniente sistema di assi cartesiani, trovare l equazione della parabola, avente l asse perpendicolare alla retta BC e passante per i punti M, N, C. d) Calcolare, infine, le aree delle regioni in cui tale parabola divide il triangolo ADC. Soluzione Questionario. Indicata con f(x) una funzione reale di variabile reale, si sa che f(x) l per x a, essendo l ed a numeri reali. Dire se ciò è sufficiente per concludere che f(a) =l e fornire un esauriente spiegazione della risposta. Soluzione. Sia f(x) una funzione reale di variabile reale, continua nel campo reale, tale che f(0) =. calcolare: x 0 lim f(t)dt x 0 xe x, dove e è la base dei logaritmi naturali. Soluzione. SiconsideriilcubodispigoliAA, BB, CC, DD, in cui due facce opposte sono i quadrati ABCD e A B C D.SiaE il punto medio dello spigolo AB. IpianiACC A e D DE dividono il cubo in quattro parti. Dimostrare che la parte più estesaè il quintuplo di quella meno estesa. Soluzione

13 Esame 00: quesito 8 4. Un tronco di piramide ha basi di aree B e b ed altezza h. Dimostrare, col metodo preferito, che il suo volume V è espresso dalla seguente formula: V =(/)h(b + b + Bb). In ogni caso esplicitare ciò che si ammette ai fini della dimostrazione. Soluzione 5. Sia f(x) una funzione reale di variabile reale, derivabile in un intervallo [a, b] e tale che, per ogni x di tale intervallo, risulti f (x) =0. Dimostrare che f(x) è costante in quell intervallo. Soluzione 6. Dimostrare che si ha ( ) n = k ( ) n + k ( ) n k dove n, k sono numeri naturali qualsiasi, con n>k>0. Soluzione 7. Fra i triangoli inscritti in un semicerchio quello isoscele ha: a) area massima e perimetro massimo; b) area massima e perimetro minimo; c) area minima e perimetro massimo; d) area minima e perimetro minimo. Una sola risposta è corretta: individuarla e darne un esauriente spiegazione. Soluzione 8. Considerata la funzione: f(x) =ax +ax x, dove a è un parametro reale non nullo, determinare i valori di a per cui essa ha un massimo e un minimo relativi e quelli per cui non ha punti estremanti. Soluzione

14 4 Esame 00: quesito 9 9. Il limite della funzione sen x cos x, x quando x tende a +, a) èugualea0; b) èugualead; c) è un valore diverso dai due precedenti; d) non è determinato. Unasolarispostaè corretta: individuarla e darne un esauriente spiegazione. Soluzione 0. Si consideri la funzione x +senx x cos x. Stabilire se si può calcolarne il limite per x + espiegareseilcalcolo può essere effettuato ricorrendo al teorema di De L Hôpital. Soluzione Problema n. : soluzione. (testo del problema) a) Il testo del problema fornisce la relazione { x + y = a a>0 che puòesistere solo se x 0 y 0. Solooraè possibile e conveniente esplicitare nell equazione la variabile y come suggerito dal testo y = a x y = x a ax axy 0 e ottenere ax = y(x a). Ponendo l ulteriore condizione x a 0 abbiamo il sistema y = ax x a γ : () x 0 x a y 0 che descrive completamente la funzione γ da studiare. Va notato comunque che la sola equazione y = ax x a

15 Esame 00: problema 5 rappresenta, al variare di a, un fascio di funzioni omografiche ossia di iperboli equilatere riferite ai propri asintoti e traslate: è difatti un rapporto di due polinomi di I grado. Lo studio del grafico può quindi proseguire sfruttando le conoscenze acquisite nella Geometria Analitica. Essendo comunque un fascio verifichiamo l esistenza o meno di punti fissi cioè di punti appartenenti a tutte le curve del fascio. Questi si ottengono fattorizzando il parametro x + y = a = y + x xy = a = a(x + y) =xy da cui a(x + y) xy = 0. sistema Indipendentemente da a i punti che soddisfano al { x + y =0 xy =0 = { y = x xy =0 saranno i punti fissi di γ. Il sistema è risolto solo da x =0 y =0percuia causa delle condizioni espresse in () il fascio γ è formato da iperboli equilatere private tutte del vertice O(0, 0). L altro vertice di questo fascio è di conseguenza un punto variabile. V C y = a O x = a Fig.. Grafico di γ.

16 6 Esame 00: problema Gli asintoti hanno equazioni x = a e y = a/ =a, quest ultimo ottenuto come rapporto dei coefficienti dei termini di I grado del numeratore e del denominatore. Il grafico è pertanto dato dalla fig. dove si è definito il punto C(a, a), intersezione dei due asintoti. Il luogo di questi punti è evidentemente la retta di equazione y = x, rappresentata in rosso nella figura. Va inoltre sottolineato che l origine O, pur essendo un punto fisso delle curve rappresentate dall equazione y = ax/(x a), non lo èinveceperlecurvedelsistema(). b) La forma esplicita della retta t : y = x+4 mostra la sua perpendicolarità alla bisettrice y = x, luogo dei punti C ma pure dei vertici delle iperboli. Se quindi indichiamo con V il vertice di ascissa maggiore, le sue coordinate discendono immediatamente dal sistema { y = x y = ax x a x = ax x a dal quale, essendo x 0,troviamox a = a, x =a = y: pertanto V (a, a). La tangenza tra γ e t implica che sia V t ossia a = a + 4 dalla quale a = e V t (, ) (fig. ). V t O C y = t x = Fig.. Grafico di γ e retta tangente t. Se si ricerca la condizione di intersezione allora dovrà essere a < ottenuta ponendo x V <x Vt (fig. ) cioèa< dovendo in tal caso V appartenere al semipiano descritto dalla y< x + 4. In definitiva t γ se 0 <a. c) Per determinare l equazione della circonferenza k di centro C (, ) (fig. ) troviamone il raggio seguendo un approccio geometrico. Poiché C appartiene alla bisettrice del I quadrante troviamo la distanza C H di C dalla retta t e

17 Esame 00: problema 7 quindi, dato che è noto il valore di AH = AB/ = possiamo applicare il teorema di Pitagora a AHC per determinare il raggio AC.Pertanto C H = ( +4) + = = da cui C H + AH = AC = ( ) +( ) = AC = AC =. L equazione richiesta è k :(x ) +(y ) = 4 oppure k : x +y x y =0. t B H C A k Fig.. Circonferenza, corda AB = e segmento circolare. d) Determiniamo ora le coordinate dei punti A e B (fig. ) intersezioni di t con k: { (x ) +(y ) = 4 = (x ) +( x+) =4 = x 4x+ = 0. y = x +4 Quest ultima equazione possiede le soluzioni x B =ex A = cosicché i punti cercati sono A(, ), B(, ). Poiché l ordinata di A e l ascissa di B risultano rispettivamente uguali all ordinata e all ascissa di C, ne segue che l angolo BC A è retto e C AB è rettangolo. L area di un segmento circolare (per es. quello individuato da t e dall arco minore AB, in giallo nella fig. ) si trova come differenza fra l area A(sett C ABC )= αr di un settore circolare definito dall angolo al centro α (in radianti), e l area di un triangolo, in questo caso A( C AB). Poiché questa vale A( C AB) = AC BC =

18 8 Esame 00: problema ed essendo α = π risulta A(sett C ABC )= π AC = π da cui A(seg min AB) =A(sett C ABC ) A( C AB) =π. L area invece del segmento corrispondente all arco maggiore AB ne discende immediatamente essendo πac =4π l area del cerchio: A(sett magg AB) =4π (π ) = π +. V D y = a O x = a Fig. 4. Tangenza di γ con la circonferenza k. e)datocheentrambelecurveγ e k sono simmetriche rispetto alla retta bisettrice del I e III quadrante (fig. 4), queste potranno essere tangenti solo se il vertice variabile V (con coordinate dipendenti da a) diγ coincide con il punto D, intersezione di k con la bisettrice. Determiniamo quest ultimo dal sistema { y = x (x ) +(y ) =4 = (x ) +(x ) =4, e quindi (x ) =. L equazione fornisce i valori x =± dei quali solo x D = + è accettabile dato che D giace nel I quadrante. Pertanto D(+, + ) e imponendo V D discende a =+ ea =(+ )/.

19 Esame 00: problema 9 Problema n. : soluzione. (testo del problema) A M N B D E K H C Fig.. Triangolo ABC e trapezio DENM. a) Costruita la fig., è per costruzione BD = DE = EC: inoltream = MD e AN = NE. Essendo quindi M ed N i punti medi del lati AD e AE di ADE, per un teorema di Geometria, conseguenza del t. di Talete, che afferma che il segmento che congiunge i punti medi di due lati di un triangolo è parallelo al terzo lato e congruente con la sua metà, possiamo scrivere MN DE e MN = DE. Poiché, per costruzione risulta DE = BC si ottiene che MN = DE = ( ) BC = BC 6. Se H e K sono i piedi delle altezze condotte rispettivamente da A e N al lato BC, è pure NEK AEH cosicché NK = AH. Per tutto ciò il quadrilatero DENM è un trapezio con altezza pari alla metà di quella del triangolo ABC. La sua area è quindi A(DENM) = (DE + MN) NK = ( BC + ) 6 BC AH = ( ) 4 AH BC = ( ) AH BC = 4 4 A( ABC) come si doveva dimostrare. b) Posto che A(DENM) = 45 a, ABC < π AB =a, BC =5a, discende che A( ABC) = ( ) 45 BC AH =4A(DENM) =4 a =90a

20 0 Esame 00: problema dalla quale deduciamo 5a AH =90a = AH =a. Per verificare che il quadrilatero DENM risulta un trapezio rettangolo deve sussistere una delle due possibilità: a) se DEA = π allora AE AH e deve valere il t. di Pitagora tra le misure dei segmenti AB, BE, AH ossia AB BE = AH oppure b) se ADE = π, AD AH e AB BD = AH. Nel primo caso risulta (a) (0a) (a) ; nel secondo invece (a) (5a) =(a) in quanto (69 5)a = 44a =(a). La rappresentazione corretta è in questo caso la fig.. A M N B D H K E C Fig.. Triangolo ABC di area assegnata e trapezio DENM. c) Riferiamo la figura del punto precedente ad un sistema cartesiano isometrico con origine nel punto M e assi disposti parallelamente a MN e MA (fig. ). Le coordinate dei vari punti sono ( ) 5 M O(0, 0), N a, 0, B( 5a, 6a), D(0, 6a), E(5a, 6a), C(0a, 6a), A(0, 6a) edovesiè tenuto conto del fatto che AM = AD =6a. L equazione della parabola p dovrà essere del tipo y = α(x x M )(x x N )=α(x 0) (x 5 ) a = αx (x 5 ) a per poter assicurare il passaggio per M e N. L unica condizione che va posta è quindi l appartenenza di C a p eciòcomportache

21 Esame 00: problema A M O N B D E C Fig.. Triangolo ABC, sistema cartesiano con O M e parabola per M, N, C. 6a = α(0a) (0a 5 ) a = 6a = α 50 a = α = 6 75a e quindi p : y = 6 (x 75a 5 ) a = 5a x + 5 x. d) Per determinare le aree richieste conviene studiare le possibili (ulteriori) intersezioni tra la parabola e la retta AC. Quest ultima ha equazione per cui AC : y 6a = 6a ( 6a) 0 0a (x 0) = AC : y = 6 5 x +6a AC p = { y = 6 5 x +6a y = 5a x + 5 x = 6 5 x +6a = 5a x + 5 x : riscritta l ultima equazione come x 5ax+50a = ne discendono le soluzioni x c =0a e l ulteriore x Q = 5 a. In aggiunta al punto C previsto, esiste pertanto un ulteriore punto di intersezione di ascissa 5 a eordinatay = ( a) +6a = a: siaq( 5 a, a). Un ingrandimento della figura precedente porta ad individuare quattro regioni finite coinvolgenti la parabola p e ADC: di queste solo tre risultano interne a

22 Esame 00: problema M O N ad A Q D R C Fig. 4. Regioni sottostanti la parabola p e interne a ADC. ADC (le due in colore nella fig. 4 e la terza al di sopra di quella gialla delimitata dai punti M, N, Q, A). Sia quindi A l area della regione delimitata dai punti M, D, R, Q, N (in giallo nella fig. 4), con R( 5 a, 6a). Considerando che la retta DC possiede equazione y = 6a, A risulta un trapezoide delimitato da p e dalla retta DC per cui si calcola con l integrale definito 5 a [ A = 0 5a x + ] 5 x ( 6a) dx. Risolvendolo [ A = ] 5 5a x + x a 0 +6ax 0 = 75a 5 a a +6a 5 a = 5 0 a a +45a = 5 8 a. La prima regione in cui è suddiviso il triangolo ADC è data dall unione delle due regioni in colore nella fig. 4 cosicché l area si ottiene da A I = A + A( QRC) = 5 8 a + 5 RC QR = 8 a a = 45 8 a. Per differenza si ottiene infine l altra area richiesta

23 Esame 00: quesito A II = A( ADC) A I = 45 DC AD 8 a = 45 0a a 8 a =60a 45 8 a = 5 8 a. Quesito n. : soluzione. (testo del quesito) L ipotesi del quesito consiste nell esistenza di lim f(x) =l a,l R. x a Questa ipotesi non può essere sufficiente per concludere circa l esistenza di f(x) nel punto a (cioè f(a) R) né, tanto meno, può discendere la sua continuità (cioè l = f(a)). Per dimostrare quest ultima affermazione è sufficiente proporre un esempio. Difatti la funzione f(x) = sen x x soddisfa alla prima condizione essendo manifestamente sen x lim = x 0 x ma ciò non assicura che sia f(0) = in quanto f nemmeno esiste in x =0. Se comunque fosse lim f(x) =f(a) x a allora la funzione f sarebbe continua nel punto a: ma sappiamo pure che non tutte le funzioni sono continue in R. Quesito n. : soluzione. (testo del quesito) Dobbiamo calcolare lim x 0 x 0 f(t)dt xe x, con f(x) continuainr etalechef(0) =. La forma del limite proposto evidenzia al numeratore la funzione integrale F (x) della funzione f e al denominatore il termine x che coincide con l ampiezza dell intervallo [0,x]. Una riscrittura del tipo [ lim x 0 x x 0 ] f(t)dt e x ()

24 4 Esame 00: quesito permette quindi di riconoscere nel primo fattore il valore medio integrale della funzione f nell intervallo [0,x]. Studiamo perciò singolarmente ciascuno dei due limiti lim x 0 x x 0 f(t)dt e lim x 0 e x. Il secondo è immediato essendo g(x) =/(e x ) una funzione continua in x =0: èpertanto lim x 0 e x = e 0 =. Per il teorema della media integrale, l argomento del I limite si puòidentificare con il valor medio di f nell intervallo [0,x] per cui risulta x f(t)dt = f(x) con 0 < x<x. x 0 Poiché sex 0 dev essere pure x 0, allora il limite si riscrive lim x 0 x x 0 f(t)dt = lim x 0 f(x). Infine essendo f(x) continua in R e quindi anche in 0 e valendo per ipotesi f(0) =, si ha lim f(x) =f(0) =. x 0 In definitiva, si può ora applicare il teorema del prodotto dei limiti al limite richiesto (), cosicchésiha lim x 0 [ x x 0 ] f(t)dt e x = =. Un altro modo per giungere a tale risultato consiste nell osservare che, per il teorema di Torricelli Barrow, la funzione integrale a numeratore oltreché derivabile ècontinuain[0,x] e possiede limite Poiché è nullo pure il limite x lim x 0 0 f(t)dt = F (0) = 0. lim x 0 xex =0 il limite proposto rientra nel caso di indeterminazione 0/0. D altra parte, le due funzioni soddisfano entrambe alle ipotesi del t. di De L Hôpital relative alla

25 Esame 00: quesito 5 continuità e derivabilità cosicché conviene analizzare se esiste il limite del rapporto delle loro derivate. Poiché dal t. di Torricelli Barrow la derivata della funzione integrale risulta essere quella integranda nell estremo superiore, [ x ] D f(t)dt = f(x) 0 allora il limite del rapporto delle derivate è (risulta pure D(xe x =e x ( + x)) lim x 0 f(x) e x ( + x) = f(0) e 0 (0 + ) =. dove si è sfruttata la continuità della funzione ad argomento del limite e di ciascuna componente. Visto che il limite esiste è soddisfatta pure l ultima ipotesi delt.didel Hôpital e quindi possiamo concludere che il limite richiesto èpari ad. Quesito n. : soluzione. (testo del quesito) La figura sottostante mostra il cubo del problema e, in colore, i piani ACC A e D DE che lo sezionano. In tal modo si formano 4 prismi, tutti aventi la medesima altezza, pari al lato AA del cubo, per cui i rispettivi volumi differiscono solo per le diverse aree di base. Per tale motivo il problema può essere affrontato considerando una sezione piana parallela alla base ABCD o coincidente con essa. D C A B A D E B C Fig.. Il cubo sezionato ABCDA B C D. Posto, per comodità AA = AB =a e fatta coincidere l origine di un sistema cartesiano con A e assi paralleli ai lati AB e AD (figura ), è di conseguenza D(0, a), B(a, 0, C(a, a), E(a, 0). Detta R l intersezione di AC con DE, l equazione della retta AC è quella della bisettrice del quadrante AC : y = x mentre per DE DE : y y D = y D y E (x x D ) = y a = a 0 (x 0) x D x E 0 a

26 6 Esame 00: quesito D C R S A E B Fig.. Sezione piana della base del cubo. da cui DE : y = x +a. Le coordinate di R sono le soluzioni del sistema {R} = AC DE : { y = x y = x +a = x = x +a per cui ( R a, ) a : e di conseguenza il punto S, piede dell altezza condotta da R al lato BC, è caratterizzato dalle coordinate S(a, a). Il calcolo dell area del quadrilatero EBCR si può suddividere nella somma delle aree del triangolo RSC e del trapezio EBSR cosicché Essendo A(EBCR)=A(EBSR)+A( RSC) = (EB + RS) BS + RS SC = [a (a x R)] y S + (a x R)(a y S ) = [ a + (a )] a a + (a )(a a ) a = 7 9 a a = 5 a. A( AER) = AE y R = a a = a ne discende immediatamente per i volumi

27 Esame 00: quesito 4 7 V(prisma di base AER) A(EBCR) AA = V(prisma di base EBCR) A( AER) AA come volevasi dimostrare. Quesito n. 4: soluzione. (testo del quesito) = A(EBCR) A( AER) = 5 a a =5 Consideriamo un tronco di piramide avente per basi due poligoni di n lati (in fig., n =4). V H H Fig.. Tronco di piramide ed altezze. Essendo i poligoni di figura ottenuti dall intersezione di due piani paralleli con l angoloide di vertice V, essi risultano simili e, per noti teoremi di Geometria Solida, a) il rapporto di similitudine è uguale al rapporto tra le distanze dal vertice dei rispettivi piani, b) le aree dei suddetti poligoni simili stanno tra loro come i quadrati delle distanze dal vertice dei rispettivi piani. Posto per comodità di scrittura Y = VH e y = VH essendo VHe VH le misure delle altezze delle due piramidi rispettivamente di area di base B e b, ilteorema b) afferma

28 8 Esame 00: quesito 4 B b = Y y () Il volume del tronco di piramide si ottiene per differenza tra la piramide di base maggiore con quella di base minore V(tronco) = V(piramide base B) V(piramide base b) = BY by ma per la () quest ultima si può riscrivere V(tronco) = (BY by) ed eliminando B = ( ) Y by by = ( Y y b y ) y = b y (Y y ). Introdotta l altezza h = Y y del tronco di cono e ricordata l identità Y y = (Y y)(y + y + Yy), l ultima relazione diviene V(tronco) = b y (Y y)(y + y + Yy) = ( Y bh + y ) + Yy y = ( ) Y bh y ++Y y ma per il rapporto di similitudine già discusso ed espresso dalla () si trova ( V(tronco) = ) bh B B b ++. b In definitiva, riportando il fattore b entro parentesi, V(tronco) = (B h + b + ) Bb che è quanto si chiedeva di dimostrare.

29 Esame 00: quesito 6 9 Quesito n. 5: soluzione. (testo del quesito) La risposta al quesito consiste nella ben nota dimostrazione di un corollario al teorema di Lagrange del valor medio. Sia pertanto a) f una funzione reale di variabile reale, b) derivabile in [a, b] etaleche c) f (x) =0per x [a, b]. Consideriamo l intervallo [a, x] con l estremo superiore x elemento qualsiasi interno all intervallo [a, b]. In tale intervallo la funzione f soddisfa a tutte le ipotesi del t. di Lagrange e pertanto, in base ad esso, esiste x ]a, x[ taleche f(x) f(a) = f (x ) con a<x <x. x a Essendo x un elemento dell intervallo [a, b] per l ipotesi c) risulta f (x )=0 cosicché il rapporto a primo membro dev essere nullo e di conseguenza anche il termine a numeratore f(x) f(a) = 0. Da quest ultima discende che f(x) =f(a) ma data l arbitrarietà dix ciò equivale ad affermare la costanza della funzione per x [a, b] c.v.d. Quesito n. 6: soluzione. (testo del quesito) Il quesito chiede di dimostrare la nota identità di Stifel che si incontra nell ambito del Calcolo Combinatorio e in particolare nel contesto delle proprietà dei coefficienti binomiali ( ) ( ) ( ) n n n = +. () k k k Iniziamo pertanto dalla definizione di coefficiente binomiale data in termini dei fattoriali di n e k e della loro differenza ( ) n n! = con 0 <k<n: k k!(n k)! Ne segue che i due addendi presenti a secondo membro dell identità () si riscrivono e ( ) n = k ( ) n = k Sommando membro a membro si giunge a (n )! k!(n k)! (n )! (k )!(n k +)! = (n )! (k )!(n k)!.

30 0 Esame 00: quesito 7 ( ) n + k ( ) n = k (n )! k!(n k )! + (n )! (k )!(n k)! : ora, tenuto presente che k! =k (k )! e, analogamente, (n k)! = (n k) (n k )! si riconosce che il minimo comun denominatore delle frazioni a secondo membro è k!(n k)! per cui discende ( n k ) + come volevasi dimostrare. ( n k ) = (n )! k!(n k )! + (n )! (k )!(n k)! (n )! (n k + k) = k!(n k)! (n )!n = k!(n k)! = n! k!(n k)! = ma (n )!n = n! ( ) n k Quesito n. 7: soluzione. (testo del quesito) La risposta al quesito è immediata nel caso dell area del triangolo: difatti tutti i triangoli inscritti in un semicerchio possiedono la medesima base che èildiametro del cerchio. Ne segue che, tra questi, il triangolo isoscele avrà area massima in quanto è pure il triangolo inscritto che possiede la massima altezza. Volendo tradurre il problema in termini algebrici poniamo x = CAB (fig. ) con x [0, π ]eab =r. Ne segue che AC = AB cos x =r cos x e BC = AB sen x =r sen x e l area è C A Fig.. Triangolo inscritto in un semicerchio. B A( ABC) = AC BC = (r sen x r cos x) =r sen x cos x = r sen x. Tale funzione è massima quanto sen x = ossia per x = π +kπ. L unico valore accettabile data la condizione geometrica x [0, π ]è x M = π 4 che conferma che ABC è isoscele.

31 Esame 00: quesito 8 Il perimetro è espresso dalla p = AB + AC + BC =r +r cos x +r sen x =r +r(cos x +senx) [ =r + sen ( x + π 4 dove si è fatto uso dell identità cosx +senx = sen ( ) x + π 4. Anche in tal caso la funzione p raggiunge dal punto di vista algebrico il massimo, quando sen(x+ π 4 ) =, condizione soddisfatta dai valori x+ π 4 = π +kπ ossia x = π 4 +kπ. Tra questi risulta geometricamente accettabile solo il valore x M = π che, ancora, 4 implica un triangolo isoscele. In definitiva, l unica risposta corretta èlaa). Quesito n. 8: soluzione. (testo del quesito) È data la funzione )]. f(x) =ax +ax x a 0. Questa rappresenta un fascio (o famiglia) di parabole cubiche, curve queste che possono presentare al massimo due punti di estremo relativo (o estremanti). Affinché quindi possieda un massimo ed un minimo relativi la sua derivata f (x) =ax +4ax deve poter cambiare segno nel suo dominio R cioè la disequazione f (x) 0 ossia ax +4ax 0dovrà possedere un discriminante Δ > 0. Questo comporta Δ 4 =4a +9a>0 = a(4a +9)> 0 = a< 9 4 a>0. Intalcasoilsegnodif (x) potrà assumere i seguenti andamenti segno di f (x) segno di f (x) se a< 9 4 se a>0 Fig.. Segno di f (x) cona< 9/4 a>0. che confermano l esistenza degli estremi relativi per f(x). Non ci saranno punti estremanti se invece f (x) risulteràper x R, f (x) 0 oppure f (x) 0. Pertanto ax +4ax 0dovrà possedere un discriminante Δ 0 da cui, per quanto sopra 9 4 a<0datochea 0.

32 Esame 00: quesito 9 Quesito n. 9: soluzione. (testo del quesito) Si tratta di determinare il limite lim x + sen x cos x. x La trattazione separata del limite della funzione al numeratore non puòfornireindicazioni in quanto tale limite non esiste essendo una funzione periodica. D altra parte il numeratore è un espressione lineare in seno e coseno e, con metodi standard della goniometria, si può scrivere identicamente sen x cos x = ( sen x π ) 4 per cui il limite diviene sen x cos x sen(x π 4 lim = lim ). x + x x + x Sapendo che il codominio della funzione seno è l intervallo [, ] cioè, nel nostro caso ( sen x π ), 4 è sufficiente moltiplicare entrambe le disuguaglianze per il termine positivo x per dedurre che la funzione ad argomento soddisfa a sua volta alle disuguaglianze sen(x π x 4 ) x x. L applicazione del teorema del confronto conduce alla determinazione del limite: difatti poiché siha è pure per il suddetto teorema lim ± x + x =0 sen x cos x lim =0. x + x La risposta corretta è quindi la a). Quesito n. 0: soluzione. (testo del quesito) Cerchiamo di stabilire innanzitutto se sia possibile applicare il teorema di De l Hôpital al calcolo del limite

33 Esame 00: quesito 0 x +senx lim x + x cos x. Una delle ipotesi di tale teorema (che spesso, per la fretta, non viene correttamente analizzata a priori) è l esistenza del limite del rapporto delle derivate delle due funzioni a rapporto f(x) eg(x) f (x) lim x + g (x). Nelnostrocasoquestodivienein +cosx lim x + +senx e manifestamente non esiste essendovi ad argomento una funzione periodica. Pertanto il teorema non è applicabile. Riscriviamo quindi il limite nella forma ( ) x +senx x +senx lim x + x cos x = lim x + x ( ) x cos x dove si è diviso sia il numeratore che il denominatore per x (la condizione x 0 non comporta nessuna limitazione). Abbiamo pertanto x +senx + sen x lim x + x cos x = lim x x + cos x : x poiché, analogamente a quanto dimostrato nel precedente quesito sfruttando il teorema del confronto, risulta sen x lim x + x si deduce per il t. della somma di limiti che sen x lim + x + x x cos x = 0 lim x + x =0 =+0= lim cos x x + x = 0=. L applicazione del t. del quoziente di limiti conduce infine al risultato lim x + x +senx x cos x = = peraltro facilmente intuibile dato che per x + il termine preponderante nelle due espressioni x+senx e x cos x è comunque x. Difatti entrambe, per x + sono approssimativamente uguali alla x cioè valgono le x +senx x cos x x.

34 ESAME 00 PNI La prova richiede lo svolgimento di uno dei due problemi proposti e le risposte a cinque domande scelte all interno del questionario. Problema n. Sia AB un segmento di lunghezza a e C il suo punto medio. Fissato un conveniente sistema di coordinate cartesiane ortogonali monometriche (x, y): a) si verifichi che il luogo dei punti P tali che PA PB = k k costante positiva è una circonferenza (circonferenza di Apollonio) e si trovi il valore di k per cui la soluzione degenera in una retta; b) si determini il luogo geometrico γ dei punti X che vedono AC sotto un angolo di 45 ; c) posto X, appartenente a γ, in uno dei due semipiani di origine la retta per A eperb e indicato con α l angolo XAC si illustri l andamento della funzione y = f(x) con f(x) =(XB/XA) e x =tgα. Soluzione Problema n. Nel piano riferito a coordinate cartesiane ortogonali monometriche (x, y), è assegnata la funzione: y = x + a log(x + b) con a e b diversi da zero.

35 Esame 00 PNI: quesito 5 5 a) si trovino i valori di a e b tali che la curva Γ grafico della funzione passi per l origine degli assi e presenti un minimo assoluto in x =; b) si studi e si disegni Γ; c) si determini, applicando uno dei metodi numerici studiati, un approssimazione della intersezione positiva di Γ con l asse x; d) si determini l equazione della curva Γ simmetrica di Γ rispetto alla retta y = y(); e) si disegni, per i valori di a e b trovati, il grafico di: y = x + a log(x + b). Soluzione Questionario. Provare che una sfera è equivalente ai / del cilindro circoscritto. Soluzione. Determinare il numero delle soluzioni dell equazione: xe x + xe x =0. Soluzione. Dimostrare che se p(x) è un polinomio, allora tra due qualsiasi radici distinte di p(x) c è una radice di p (x). Soluzione 4. Calcolare la derivata della funzione f(x) = arcsen x + arccos x. Quali conclusioni se ne possono trarre per la f(x)? Soluzione 5. Calcolare l integrale log x x dx. Soluzione

36 6 Esame 00 PNI: quesito 6 6. Con uno dei metodi di quadratura studiati, si calcoli un approssimazione dell integrale definito π sen x dx 0 e si confronti il risultato ottenuto con il valore esatto dell integrale. Soluzione 7. Verificato che l equazione x e x =0ammette una sola radice positiva compresa tra 0 e se ne calcoli un approssimazione applicando uno dei metodi numerici studiati. Soluzione 8. Una classe è composta da ragazzi e 4 ragazze. Tra i sedici allievi se ne scelgono a caso: qual è la probabilità che essi siano tutti maschi? Soluzione 9. Spiegare il significato di sistema assiomatico con particolare riferimento alla sistemazione logica della geometria. Soluzione 0. Dire, formalizzando la questione e utilizzando il teorema del valor medio o di Lagrange, seèveroche: se un automobilista compie un viaggio senza soste in cui la velocità mediaè di 60 km/h, allora almeno una volta durante il viaggio il tachimetro dell automobile deve indicare esattamente 60 km/h. Soluzione Problema n. : soluzione. (testo del problema) a) Considerati gli elementi forniti dal testo (segmento AB di lunghezza a e punto medio C), appare conveniente scegliere un sistema di assi cartesiani ortogonali monometrici con l origine nel punto medio C del segmento AB e asse delle ascisse contenente AB ed orientato da C verso B (fig. ). Ne segue che A( a, 0) e B(a, 0) mentre P (x, y) è un punto generico del piano che soddisfa alla relazione PA PB = k k > 0

37 Esame 00 PNI: problema 7 P (x, y) A( a, 0) C O B(a, 0) Fig.. Scelta del piano cartesiano. per cui P B. risulta data da La distanza di questo punto dagli estremi del segmento AB per cui la relazione diviene PA = (x + a) + y PB = (x a) + y (x + a) + y (x a) + y = k. Dato che k > 0 possiamo elevare al quadrato entrambi i membri dopo averli moltiplicati per il denominatore (x + a) + y = k [(x a) + y ]. Sviluppando i quadrati e ordinando secondo le potenze di x e y abbiamo e infine x +ax + a + y = k (x ax + a + y ) ( k )x +( k )y +ax( + k )+a ( k )=0. () Notiamo che l equazione ottenuta risulta di secondo grado in x einy se il coefficiente comune dei termini al quadrato soddisfa alla k 0. Inoltre mancando del termine misto xy l equazione rientra nella forma cartesiana tipica delle rappresentazioni algebriche delle circonferenze: dividendo per k 0, la riscriviamo quindi come x + y + a( + k ) k x + a =0 k 0. () Per k (è k > 0) questa equazione rappresenta una circonferenza di centro ( D a( + ) k ) k, 0

38 8 Esame 00 PNI: problema e raggio* ( ) +k r = a [ +k4 k a = a +k ( + k 4 k ) ( k ) = a 4k ( k ) = ka k. Se invece k = l equazione () si riduce alla 4ax = 0 che equivale alla x =0e che rappresenta l asse y, ilqualeè asse pure del segmento AB. Pertantoquesto è il caso degenere prospettato dal testo. b) Per determinare il luogo γ dei punti che vedono il segmento AC sotto un angolo di 45 conviene tener presente la proprietà elementare dei punti di una circonferenza rispetto ad una data corda. Essendo questi punti i vertici di altrettanti angoli alla circonferenza che insistono su tale corda ed essendo questi angoli tutti congruenti, possiamo affermare che i punti di uno stesso arco di circonferenza vedono una corda sotto il medesimo angolo. Se ora consideriamo la corda RS comune a due circonferenze di ugual raggio e secanti tra di loro (fig. ), questa corda è vista sotto il medesimo angolo da ciascun punto appartenente alla figura che si ottiene dall unione dei due archi congruenti rappresentati in colore in fig.. ] T S V Z U R Fig.. Luogo che vede un segmento RS sotto un angolo dato. Si può facilmente dimostrare che tale insieme di punti è l unico che soddisfa a tale proprietà. Difatti da ogni punto interno U alla figura la corda RS è vista sotto un angolo maggiore mentre dai punti esterni la medesima corda è vista sotto un angolo minore. A tal fine è sufficiente osservare che RUS > RT S come RZS < RV S. * Per alcune considerazioni geometriche sulla circonferenza di Apollonio si veda la pagina web

39 Esame 00 PNI: problema 9 D M a A a C X Fig.. Luogo γ dei punti X. Il luogo γ richiesto dal quesito è pertanto dato dall unione di due archi di circonferenza aventi il segmento AC come corda comune (fig. ). Per determinare l equazione cartesiana di una di queste circonferenze è sufficiente individuare un terzo punto da affiancare a A e C. Tra le infinite possibilità il punto dell asse y di coordinate D(0,a) soddisfa alla condizione ADC = π 4,inquanto ACD è rettangolo e isoscele (AC = CD = a, ACD = π ). Per lo stesso motivo il medesimo punto è pure estremo del diametro della circonferenza cercata che pertanto avrà centro nel punto medio di AD ossia M( a, a ) e raggio r = MC = CDsen π 4 = a/. L equazione della circonferenza di centro M e raggio r è quindi [ ( x a )] ( + y a ) ( ) a = = x + y + ax ay =0, el arcodinostrointeresseè individuato dall ulteriore condizione y 0. Il secondo arco corrispondente alle ordinate negative si ottiene per simmetria assiale dalla precedente circonferenza con la sostituzione y y: otteniamo x + y + ax + ay =0ey<0. In definitiva, il luogo γ cercato viene espresso dalle { x γ : + y + ax ay =0, y 0 x + y + ax + ay =0, y < 0 ma più sinteticamente, può essere rappresentato anche dall unica equazione γ : x + y + ax a y =0. c) Scelto il semipiano delle ordinate positive, per determinare le lunghezze di XA e XB (fig. 4) in termini di α = XAC e relativa tangente goniometrica,

40 0 Esame 00 PNI: problema osserviamo che XA èlatodi XAC, triangolo del quale risultano noti i tre angoli, α = XAC, CXA = π 4, ACX = π ( ) α + π 4 = 4 π α eillato AC = a. Al variare del punto X sull arco di circonferenza, l angolo α potrà inoltre assumere i valori compresi nell intervallo 0 α 4 π. X π 4 α A C B Fig. 4. Con il teorema dei seni siamo quindi in grado di determinare XA risolvendo la proporzione XA sen ACX = AC sen CXA = XA sen ( 4 π α) = a sen π 4 per cui XA = a ( ) sen 4 π α. Dovendo esprimere il rapporto (XB/XA) in termini di tg α conviene riportare l espressione trovata in termini dell angolo α utilizzando le formule di sottrazione per il seno: XA = a (sen 4 π cos α cos 4 ) π sen α = a ( cos α + ) sen α = a(cos α +senα). Per calcolare XB possiamo applicare il teorema di Carnot a ABX dato che abbiamo sia AB che XA e l angolo compreso. Pertanto XB = AB + XA AB XAcos α =(a) + a (cos α +senα) (a)a(cos α +senα)cosα = a [4 + cos α +sen α +senα cos α 4cos α 4senα cos α] = a (5 senα cos α 4cos α)

41 Esame 00 PNI: problema Il rapporto chiesto risulta ( ) XB = a (5 senα cos α 4cos α) XA a (cos α +senα) = 5 senα cos α 4cos α (cos α +senα) con 0 α< π in quanto va escluso il caso che sia XA = 0 corrispondente ad 4 α = π. Per esprimerlo in termini di x =tgα dovremo eseguire la divisione del 4 numeratore e del denominatore del secondo membro per cos α ponendo ovviamente cos α 0 e quindi escludendo pure α π. Poiché/ cos α =+tg α discende ( ) XB = (5 senα cos α 4cos α)/ cos α XA (cos α +senα) / cos α = (5/ cos α) tgα 4 ( + tg α) = (5 + 5 tg α) tgα 4 ( + tg α) = 5tg α tgα + ( + tg α) In definitiva, la funzione f(x) da studiare risulta ma le condizioni accumulate su α ossia f(x) = 5x x + ( + x) 0 α< 4 π α π si riflettono sulla x = tgα. Per determinare queste ultime va tenuto presente l andamento della tangente (rappresentato dal grafico in colore di fig. 5): per angoli compresi nel primo quadrante essa assume qualsiasi valore positivo o nullo mentre i valori di tg α quando sia π <α< π appaiono essere minori di. 4 La funzione da studiare e le limitazioni della variabile x sono pertanto f(x) = 5x x + ( + x) x< x 0. La funzione f, a prescindere dalle condizioni geometriche discusse è definita in R { } per cui potremo estendere il suo studio pure in questo dominio. In

42 Esame 00 PNI: problema π O π 4 π π π Fig. 5. quest ultimo insieme essa rientra nella classe delle funzioni razionali fratte e pertanto risulta continua in tutti i punti che non annullano il denominatore ossia x. Segno: f(x) > 0implica5x x + > 0 in quanto il denominatore risulta sempre positivo. Avendo il trinomio discriminante sempre negativo (Δ/4 = 5 < 0) la disequazione è sempre soddisfatta cosicché f(x) > 0 x. Limiti. I limiti agli estremi del dominio, lim x ± g(x) sono finiti in quanto, per la teoria delle funzioni razionali fratte il grado del numeratore è uguale a quello del denominatore. Risulta pertanto lim f(x) = lim x ( 5 x + ) x x ± x ± x ( 5 (/x)+(/x ) x +) = lim x ± ( + /x) = 5 =5 in quanto i termini del tipo /x, /x possiedono ciascuno limite nullo all infinito. La retta y a = 5 risulta quindi un asintoto orizzontale. Se invece studiamo il limite nel punto dove non esiste la funzione lim x ± f(x) troviamo lim f(x) =+ x ± in quanto lim x 5x x +=5 ( ) + = 8 lim ( + x x) =( ) =0 +. La retta x = è quindi asintoto verticale.

43 Esame 00 PNI: problema Il confronto con l asintoto orizzontale y a = 5 implica lo studio della disequazione f(x) y a 0 5x x + ( + x) 5 0. Abbiamo 5x x + 5( + x +x) ( + x) 0 = x 4 ( + x) 0 che comporta x 4 0 ossia x. Pertanto la funzione interseca l asintoto nel punto di ascissa mentre avrà ordinate maggiori per valori x<. Derivata prima. Il calcolo della f (x) conduce all espressione f (x) = (0x )( + x) ( + x)(5x x +) ( + x) 4 = (5x +5x x 5x +x )( + x) ( + x) 4 4(x ) = ( + x) Il segno di questa f (x) 0 dipende sia dal numeratore che dal denominatore. Da x 0 discende x / mentre il denominatore risulta positivo quando ( + x) > 0, + x>0, x>. Combinandoli otteniamo lo schema Fig. 6. chemostracomelafunzionesiacrescenteperx< oppure per x>/. La f possiede inoltre un minimo relativo proprio in x =/ che pure risulta assoluto. Il valore di questo minimo si ottiene dalla f(/) = /. Derivata seconda. La derivata seconda risulta f (x) =4 ( + x) ( + x) (x ) ( + x) 6 ( + x x + )( + x) = ( + x) 6 4( x) = ( + x) 4

44 4 Esame 00 PNI: problema Fig. 7. e il suo segno dipende solo dal termine f (x) 0, x 0 che implica x. La concavità sarà quindi rivolta verso l alto quando x< come riassunto dallo schema di fig. 7. L unico punto di flesso si ha in corrispondenza dix = e l ordinata corrispondente è f() =. Notato che f(0) =, il grafico complessivo è riportato in fig. 8 dove, la parte di grafico che soddisfa alle limitazioni geometriche (x < x 0) risulta quella esterna alla fascia di piano evidenziata in giallo. y =5 Fig. 8. Grafico (qualitativo) della funzione f. Problema n. : soluzione. (testo del problema) a) Il dominio della funzione assegnata f : y = x + a ln(x + b) cona, b 0,deve evidentemente rispettare la condizione x + b > 0 ossia x > b. Dovendo il grafico di f attraversare l origine, va inoltre soddisfatta l equazione f(0) = 0 che implica 0 + a ln(0 + b) = 0 da cui, essendo a 0,ln(b) =0risoltadab =. La funzione f : y = x + a ln(x +) con x> deve inoltre presentare un minimo assoluto in x =. Notato che, nel suo dominio, f risulta derivabile, si può soddisfare alla richiesta imponendo che la sua derivata

45 Esame 00 PNI: problema 5 prima sia nulla in x = ossia valga f () = 0. Lo studio del segno di y oil calcolo di y potranno successivamente chiarire il carattere di tale punto visto che la condizione f () = 0, pur necessaria, non è sufficiente per rispondere alla richiesta. Pertanto f (x) =x + a x + La funzione cui si è giunti risulta quindi f () = 0 + a =0 = a = 4. f(x) =x 4ln(x +) x> mentre la sua derivata prima è f (x) =x 4 x + = (x + x ). x + Notato che il denominatore di quest ultima espressione risulta sempre positivo nel dominio D =], + [, lo studio del segno di f (x) 0 si riduce alla disequazione x + x 0, risolta da x x. Tenendo ancora una volta conto del dominio, possiamo pertanto confermare che la funzione f presenta un minimo assoluto in x =, essendo in ], [ monotona decrescente, crescente invece strettamente in ], + [. Fig.. Segno di f. b) Essendo richiesto il grafico Γ di f converrà continuare il suo studio a partire dallo studio del segno. Questo implica la ricerca delle soluzione della disequazione (contenente termini razionali e trascendenti) x 4ln(x +) 0. Poiché non vi sono metodi analitici per la risoluzione di tali disequazioni miste cercheremo, tramite un confronto grafico, di riconoscere comunque la struttura delle sue soluzioni. Riscritta quindi nella forma x x 4ln(x +) ln(x +) 4 possiamo reinterpretare la ricerca delle soluzioni come la ricerca delle ascisse dei punti della parabola di equazione y p = x /4 che hanno ordinate maggiori o eguali alle ordinate dei punti della curva logaritmica l : y = ln(x + ). Il grafico di quest ultima curva è noto in quanto appare essere nient altro che quello del logaritmo y =lnx traslato verso sinistra di una unità. Difatti la curva l è

46 6 Esame 00 PNI: problema y p = x 4 y l =ln(x +) O α Fig.. Confronto grafico di y p = x /4ey l =ln(x +). immagine secondo la traslazione x = x+ e y = y della curva logaritmica. Dato che l origine appartiene sia a quest ultima che alla parabola, i rispettivi grafici rivelano l esistenza di un loro ulteriore punto di intersezione di ascissa α>0. La funzione f risulterà positiva o nulla quando x 0 x α ossia per i valori di x esterni alla fascia gialla di fig.. I limiti agli estremi del dominio forniscono in quanto lim x + x 4ln(x +)=+ lim x + x = e lim 4ln(x + ) = lim 4lnz =+, x + z 0+ mentre il limite lim x + x 4ln(x +) conduce alla forma indeterminata + dato che lim x + x =+ lim 4ln(x +)=. x + Allo scopo di risolverlo, riscriviamo la funzione fattorizzando il termine x lim x + x 4ln(x + ) = [ lim x + x 4 ] ln(x +) x e calcoliamo il limite del rapporto delle derivate del numeratore e denominatore della funzione ad argomento di lim x + ln(x +) x

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