Controlli automatici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Controlli automatici"

Transcript

1 Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto Prof. Paolo Rocco Politecnico di Milano Dipartiento di Elettronica, Inforaione e Bioingegneria

2 Controllo di un ervoeccanio traiione otore carico Coe è noto, nei uoi tratti eeniali un ervoeccanio di poiione è cotituito da un otore, un riduttore ed un carico. Il problea di controllo i pone nei terini di governare il oto del carico, odulando opportunaente la coppia erogata dal otore. Poono preentari diveri cenari per quanto riguarda la diponibilità di enori: iure di poiione /velocità del otore e/o del carico. Tuttavia noi diponiao anche di una iura di corrente del otore: nel eguito vedreo un odo intelligente per uare queta iura Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

3 La dinaica elettrica Supponiao di adottare un otore a corrente continua, il cui circuito elettrico è, coe è noto, il eguente: rotore (aratura) paola coutatore paola I R L V E Applicando una tenione V, i genera nel circuito di aratura una corrente I legata a V dalla dinaica elettrica (circuito R-L). È anche preente una fora contro-elettrootrice E, proporionale alla velocità del otore tatore (agnete) alloggiaento Graie al eccanio di converione elettroeccanica aociato al itea paole-collettore, il otore eroga una coppia τ proporionale alla corrente I Nella robotica indutriale i uano più couneente otori bruhle, per i quali tuttavia i può dare una decriione iile, riferita all ae in quadratura Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [3]

4 La dinaica elettrica Il itea è retto dalle eguenti equaioni: I R L q& V E τ τ ( t ) RI( t ) LI& ( t ) E( t ) ( t ) ( t) ( t ) I( t ) ( t ) J & ( t) ( t ) ( t ) Traducibili nello chea a blocchi: V E LR V I τ J E q Si oervi che la fora controelettrootrice accoppia la dinaica elettrica con la dinaica eccanica. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [4]

5 Il controllo di corrente Diponendo della iura di corrente, i può chiudere un anello di controllo ulla corrente tea: I o R I () V E LR I τ J q vita la dinaica veloce legata ai tranitori elettrici i potrà progettare R I () per ottenere una banda paante olto apia, dell ordine delle igliaia di rad/. nel progetto del regolatore di corrente i potrà inoltre auere la fora controelettrootrice coe un diturbo di baa frequena. una volta chiuo l anello di controllo della corrente, queto potrà riteneri praticaente itantaneo ai fini del progetto del controllore di poiione eterno: τ o ( t ) I( t ) I ( t ) potreo quindi auere coe variabile di controllo per il controllo poiione/velocità direttaente la coppia otrice τ Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [5]

6 L approiaione rigida Un prio odo di affrontare il problea di controllo del oto conite nell auere l iniee otore, riduttore e carico coe un itea copleivaente rigido. In queto cao le equaioni del itea ono le eguenti: otore : carico : traiione : J q J q&& l q&& l D nτ nq l l q& τ l τ τ l (D : coefficiente di attrito vicoo otore, J e J l : oento di ineria di otore e carico, n: rapporto di traiione, τ l : coppia traea lato otore, τ l : coppia eterna lato carico). Poiao eliinare q l e τ l dalle equaioni, ottenendo: ( J Jlr ) q&& Dq& τ τlr q τ J J l τ l q l con: J lr Jl, n τ lr τ l n Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [6]

7 L approiaione rigida Il itea rigido i può quindi decrivere in terini di funione di traferiento: con: τ τ lr G v (). q q G v ( ) D ( J J ) lr Se il coefficiente di attrito D è tracurabile (cao più favorevole, perché l attrito dà un contributo tabiliante), i ha: G v µ µ J J ( ) lr Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [7]

8 Il controllo P/PI Chiudiao un controllore PI ulla velocità, ed un controllore proporionale ulla poiione: q o pp R PI () τ τ lr G v (). q / q Lo chea prevede di diporre di due iure indipendenti di poiione e velocità. Tipicaente la iura di velocità è fornita da una dinao tachietrica. Si tratta di uno chea di controllo in cacata: i progetta dappria l anello interno di velocità u banda apia, in odo da fornire anche una buona reieione dei diturbi l anello eterno, di poiione, i progetta u una banda più ritretta i oervi che di fatto gli anelli innetati ono tre (corrente, velocità, poiione) Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [8]

9 Progetto del regolatore PI di velocità Controllore PI. q o R PI () τ τ lr G v (). q R Funione d anello: L v PI ( ) ( ) R ( ) G ( ) PI v Se T iv è ufficienteente grande, oia e lo ero del PI è ufficienteente in baa frequena, la pulaione critica è ben approiata prendendo l approiaione di alta frequena di L: T iv T pv pv T iv Tiv (.. ) cv 3 pv µ T T iv iv iv db poiionaento dello ero del PI T iv - 3 L v ( ) cv w (rad/) cv cv pv eleione del guadagno del PI Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [9] µ

10 Progetto del regolatore P di poiione q o pp. q o F v (). q / q Il regolatore dell anello di poiione vede l anello chiuo di velocità, di funione di traferiento: F v ( ) cv - cp cv La funione d anello è quindi: L p ( ) F ( ) pp v pp ( ) cv db È ufficiente prendere pp << cv per garantire una pulaione critica cp pp. w (rad/) cp pp eleione del guadagno P Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

11 Anticipo di velocità q o pp R PI () τ τ lr G v (). q / q Per rendere la ripota al riferiento di poiione più pronta, è poibile inerire un contributo di feedforward, noto coe anticipo di velocità : i deriva il riferiento e i oa queto contributo nel nodo oatore dell anello di velocità. Speo il contributo di feedforward viene peato da un coefficiente k ff copreo tra e : k ff q o pp R PI () τ τ lr G v (). q / q Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

12 Anticipo di velocità e PID Se i ua un olo enore ulla poiione otore e la velocità i ottiene differeniando la iura di poiione, i ottiene uno chea di controllo del tutto equivalente ad un regolatore PID: q o pp R PI () τ τ lr G v (). q / q q o R PID () τ τ lr G v (). q / q Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

13 Anticipo di velocità e PID q o pp R PI () τ Diotriao l equivalena con un PID: q τ R ( pp ( ) o o ( )( q ( ) q ( ) ) R ( ) ( q ( ) q ( ) ) o o ( ) R ( ) q ( ) q ( ) q ( ) q ( ) PID PI pv T iv pp ( ) P TD TI T T P D I pv pv p p pp T iv pv PID pp T Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [3] iv

14 Liitaioni del odello rigido Il odello rigido non ette in evidena neun ignificativo liite di banda. In linea di principio i potrebbe quindi rendere il itea in anello chiuo arbitrariaente veloce. All atto pratico tuttavia eergono chiaraente liitaioni, otto fora di vibraioni, ruore, aturaioni, ecc.. Evidenteente il odello rigido non è in grado di piegare bene coe i coporta un ervoeccanio. Occorre quindi coplicare il odello. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [4]

15 L approiaione a due ae Un econdo odo di affrontare il problea di controllo conite nell auere l iniee otore, riduttore e carico coe un accoppiaento elatico tra due corpi rigidi. In queto cao le equaioni del itea ono le eguenti: otore carico traiione J J q&& τ l l q&& l D nτ el l q& ( q nq ) D ( q& nq& ) τ l τ l τ l el l q, τ J D el el J l q, τ l l Schea a blocchi: τ. q J D q q l n. q l J l D el el τ l n τ l È un itea di ordine 4 (ci ono 4 variabili di tato) Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [5]

16 Un itea SITO Concentriaoci ulla ripota del itea al coando di coppia τ (poniao τ l ) Il itea è interpretabile coe itea ad un ingreo e due ucite (SITO: Single Input Two Output). τ G v () G vl (). q. nq l / / q nq l i nueratori ono diveri Riolvendo lo chea a blocchi i ottiene: G v ( ) J lr J 3 J lr D el ( JDel Jlr D ) ( Jel DDel ) Del el G vl ( ) J lr J 3 D el el ( JDel Jlr D ) ( Jel DDel ) Del Jl J lr, J Jlr J n Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [6]

17 Paraetri notevoli Poniao D ed introduciao i eguenti paraetri: Si ottiene: (rapporto di ineria) (pulaione naturale e oraento degli eri) (pulaione naturale e oraento dei poli) ) ( p p p v G ζ ζ µ el lr el lr el J D J, ζ p p ζ ρ ζ ρ, lr J J ρ µ J ) ( p p p vl G ζ ζ µ odello rigido effetto elatico Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [7]

18 Natural frequency e locked frequency Le pulaioni p e hanno un interpretaione fiica olto chiara: Il itea libero ocilla alla pulaione dei poli di G v, oia p : queta pulaione è detta natural frequency. J D el el J l Se invece i blocca eccanicaente il otore, il itea ocilla alla pulaione degli eri di G v, oia : queta pulaione è detta locked frequency. J D el el J l Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [8]

19 Dipoiione di poli e eri Coe ono ei nel piano copleo poli e eri di G v? G v ( ) µ ζ ζ p p p p I p ζ ζ p ρ > ζ p p ζ Re I poli ono a più alta frequena e più orati Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [9]

20 Ripota in frequena Che apetto aue la ripota in frequena di G v? G v ( ) ζ µ ζ p p p ρ ζ. 4 3 rionana G v antirionana / Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

21 Una rappreentaione forale Se τ l, poiao rappreentare il itea con il eguente chea a blocchi: τ G v (). q / q G l () nq l dove poiione del otore e poiione del carico (riportata all ae otore) ono foralente legate dalla funione di traferiento: G l ( ) ζ ζ Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

22 Controllo P/PI ul otore Nella robotica indutriale i enori ono di nora dipoti olo dal lato otore. Concentrandoci ulla ripota al riferiento (τ l ) i ha: q o pp R PI () τ G v (). q / q G l () nq l Nel cao di velocità ottenuta per derivaione della poiione: q o pp R PI () τ G v (). q / q G l () nq l Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco []

23 Controllo PI di velocità otore R PI () τ G v (). q R PI ( ) T pv pv T iv Tiv Funione d anello: L v ( ) R ( ) G ( ) PI v pv µ T T iv iv iv ζ ζ p p p Introduciao il eguente paraetro di progetto adienionale: È la pulaione critica di progetto, valutata ul odello rigido pvµ ~ cv ( pv µ), noraliata alla pulaione : ~ cv elevato: progetto aggreivo ~ cv piccolo: progetto prudente Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [3]

24 Analii in frequena Poiioniao lo ero del PI una decade pria della pulaione di antirionana : T iv Tracciao il diagraa di Bode della funione di traferiento d anello: ~ cv.5 ~. 5 cv L v arg(l v ) / L v arg(l v ) / Il argine di fae è elevato in entrabi i cai ρ ζ. / Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [4] /

25 Analii in frequena Dal criterio di Bode non riuciao a differeniare i due progetti. Entrabi ebrano condurre a un itea di controllo con elevato grado di tabilità. Tuttavia e guardiao la ripota in frequena in anello chiuo, lato otore e lato carico, nel cao di progetto aggreivo : ~.5 cv otore carico - db / C è una evidente rionana lato carico, aociata a ocillaioni. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [5]

26 Anello di velocità: luogo delle radici ~ Tracciao il luogo delle radici al variare di cv :.5 Iaginary Axi Ci ono dei poli coplei il cui oraento pria auenta e poi diinuice. Lo oraento aio i ottiene per: ~ cv (.7 ) cv.7 linea guida di progetto Real Axi N.B. In queto e nei ucceivi luoghi, per aggiore generalità, gli ai ono noraliati ripetto a Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [6]

27 Controllo P di poiione q o pp F v (). q / q G l () nq l F v ( ) Lv L ( ) ( ) v Anello chiuo di velocità La funione d anello per il controllo di poiione è: ( ) Introduciao anche in queto cao un paraetro di progetto noraliato: L p pp F v ( ) ~ cp pp È la pulaione critica di progetto, valutata ul odello rigido ( pp ), noraliata alla pulaione. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [7]

28 Anello di poiione: luogo delle radici L ( ) p pp F v ( ) Tracciao il luogo delle radici al variare di ~ cp (o pp ) per diveri valori di ~ cv : ~ cv.5 ~ cv ~. 5 cv Iag Axi - Iag Axi - Iag Axi Real Axi Real Axi Real Axi All auentare della banda dell anello di velocità i generano dei poli in anello chiuo poco orati. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [8]

29 Siulaioni Siuliao in Siulink il itea copleto, copreo un gradino di coppia eterna lato carico (diturbo di coppia): Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [9]

30 Siulaioni Sitea: rad/, ρ, ζ. PI di velocità: T iv / P di poiione: ~ cp ~ cv.5 ~. 5 otore carico.5.5 cv otore carico t diturbo di coppia t Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [3]

31 Liiti di pretaione Abbiao vito che all auentare della banda dell anello di velocità degradano le pretaioni del itea di controllo, lato carico. È poibile quantificare queto degrado di pretaioni? Conideriao la funione di traferiento dal riferiento alla poiione lato carico: nq q ( ) l o ( ) ρ ζ.3 F l ( ) db cv Il picco di rionana auenta all auentare di ~ cv T iv / ~ cp / Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [3]

32 Liiti di pretaione Studiando l andaento del picco di rionana della ripota in frequena (coiddetta nora H ) i trova un andaento approiabile dalla eguente funione: QL ζˆ ζ F l ( ) ~ cv ρ ˆ ζ ρ db 5 5 QL eatta QL approx. La nora dipende da: paraetri dienionali del ervoeccanio un paraetro di progetto del controllo -5 - cv / La relaione approiata upporta il progetto congiunto (progetto eccatronico) di eccanica e controllo Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [3]

33 Controllo P ul carico e PI ul otore In olte altre applicaioni, coe nelle acchine utenili, l anello di poiione è chiuo lato carico: nq o l pp R PI () τ G v (). q / q G l () nq l Nel cao di velocità otore ottenuta per derivaione della poiione: nq o l pp R PI () τ G v (). q / q G l () nq l Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [33]

34 Controllo P di poiione nq o l pp F v (). q / q G l () nq l F v ( ) Lv L ( ) ( ) v Anello chiuo di velocità: nulla cabia nel uo progetto La funione d anello per il controllo di poiione è ora: L G ( ) p l ( ) pp F v ( ) G l ζ ζ ( ) Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [34]

35 L ( ) p pp F v ( ) G l Luogo delle radici ( ) Tracciao il luogo delle radici al variare di ~ cp (o pp ) per diveri valori di ~ cv : ~ cv.5 ~ cv ~. 5 cv 3 ~ ax.7 cp 3 3 ~ cp ax.63 ~ ax. 5 cp Iag Axi Iag Axi Iag Axi Real Axi Real Axi Real Axi All auentare della banda dell anello di velocità i coplica il progetto dell anello di poiione. Anche per piccoli valori di pp il itea può diventare intabile Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [35]

36 Siulaioni Siuliao in Siulink il itea copleto, copreo un gradino di coppia eterna lato carico (diturbo di coppia): Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [36]

37 Siulaioni Sitea: rad/, ρ, ζ. PI di velocità: T iv / P di poiione: ~ cp ~ cv.5 ~. 5 otore carico.5.5 cv otore carico t diturbo di coppia t Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [37]

38 Siulaioni Sitea: rad/, ρ, ζ. PI di velocità: T iv / P di poiione: ~ cp.7 ~.5 cv 3 x otore carico Il itea è intabile t Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [38]

39 Liiti di pretaione Anche in queto cao è poibile quantificare il degrado di pretaioni conneo all auento della banda dell anello di velocità. Conideriao la funione di traferiento dal riferiento alla poiione lato carico: 5 nq q ( ) l o ( ) ρ ζ.3 T iv / ~ cp. F l ( ) db -5 - cv Il picco di rionana auenta all auentare di ~ cv / Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [39]

40 Liiti di pretaione Studiando anche in queto cao l andaento del picco di rionana della ripota in frequena (la nora H ) i trova un andaento approiabile dalla eguente 45 funione: QL ζˆ ζ F l ( ) ~ cv ~ ~ cp cv ˆ ζ ρ ρ.5 ~ ρ cp db cv / QL eatta QL approx. Il degrado di pretaioni è ancora più evidente ripetto al cao di chiuura dell anello di poiione lato otore. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [4]

41 Identificaione dei paraetri Per il progetto del controllore, o anche per valutare i liiti di pretaione, occorre diporre di tie di ζ, e ρ. Per identificarne perientalente i valori, i poono utiliare gli truenti di analii forniti da alcuni prodotti coerciali. q weep inuoidale τ R() G () q ripota in frequena Utiliando un controllore che conferice banda paante olto blanda, la ripota in frequena d anello i ovrappone a quella in anello chiuo. Si può diotrare che: db 3 - Anello chiuo Anello aperto r F F ( j ( j p ) ) 4ζ ( ρ) ρ Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [4]

42 Procedura d identificaione Poiao foraliare una procedura di identificaione nei eguenti pai:. Progettare un controllore PID con ^ ^ c << dove è una tia approiata di. Eeguire un eperiento in anello chiuo e riportare u grafico l andaento del odulo F (j) 3. Dal diagraa ricavare and p e r db F (j p ) db F (j ) db Calcolare: r db r p ρ ρ ζ r ρ db r db -5 3 p Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [4]

43 Regolatori PID: due apetti realiativi Si è vito che nel controllo del oto i utiliano in larga iura regolatori PID (o P o PI). Il coportaento dinaico del regolatore PID è, coe è noto, rappreentato dall equaione nel doinio del tepo: u t de P σ d TD TI dt ( t ) e( t ) e( σ) ( t ) In terini di funioni di traferiento: R PID ( ) P TD TI Queta epreione (talvolta detta colatica ) cattura il coportaento di aia del regolatore a non fa eergere una erie di problei applicativi connei al uo utilio. Due di queti problei aranno analiati nel eguito: realiaione dell aione derivativa wind-up dell integratore Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [43]

44 L aione derivativa ideale: u ( t ) P T D de( t ) dt Aione derivativa R ( ) T D P D corriponde ad un itea dinaico non fiicaente realiabile. Per ottenerne una verione realiabile occorre filtrarla in alta frequena, il che conente anche di tagliare il ruore di iura di alta frequena. L aione derivativa filtrata aue l epreione: R D ( ) P T T D D N dove N è un paraetro che deterina la cotante di tepo del polo di alta frequena. Più elevato è N, più apia arà la banda in cui l aione derivativa ideale verrà approiata, a più alta arà anche l aplificaione di eventuali ruori di iura. Tipicaente i ceglie N5. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [44]

45 Fora tandard ISA La realiaione della legge di controllo PID nei regolatori coerciali i differenia da quella colatica. Un epreione che racchiude le divere verioni coe cai particolari è la coiddetta fora tandard ISA: U T ( ) ( ) D by ( ) Y ( ) E( ) cy ( ) Y ( ) P p I T dove Y p è il et-point, entre b e c ono due coefficienti che conentono di peare, ripettivaente nell aione proporionale e nell aione derivativa, il etpoint in aniera divera dalla iura. Per bc i ricade nella fora colatica. c b T T D T D /N D N p P U Y p P /T I Y Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [45]

46 Fora tandard ISA La fora tandard ISA è un regolatore a due vie : il et-point e la iura vengono elaborati da due funioni di traferiento divere: G G ff fb ( ) P b T T c T T ( ) D P TI TD N I Y p D D G ff () N G fb () In queto odo i poono cegliere gli eri della funione di traferiento dal et-point in odo opportuno. Se ad eepio il itea otto controllo è un doppio integratore (G()µ/ ), i ottiene: Y Y p ( ) ( ) G ff ( ) ( ) c TDTI bti ( ) Gfb ( ) 3 TI T T T G G µ P D I I U Y Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [46]

47 Il wind-up Tutti gli attuatori preentano una aturaione, che può eere rappreentata nel itea di controllo coe nel eguente chea : y o e R() u Sat G() y Il blocco Sat cotituice una caratteritica di aturaione, che auereo ietrica: u M u M u u M u M Se il regolatore preenta aione integrale, coe il PID, la cobinaione di queta con la aturaione dell attuatore può dar luogo ad un effetto indeiderato, noto coe carica integrale (o integral wind-up), che può pregiudicare le pretaioni del itea di controllo. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [47]

48 Il wind-up y o e R() u Sat G() y u M u M u u M u M Facciao riferiento a un regolatore puraente integrale (R() k I /). Supponiao che l errore e reti a lungo dello teo egno, ad eepio poitivo. La variabile di tato dell integratore, e quindi la variabile u, crece indefinitaente e può uperare, anche di olto, il valore di aturaione u M L attuatore opera quindi in regie di aturaione ( u M ) Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [48]

49 Il wind-up Poiché la variabile di controllo è al valore aio, a un certo punto y upererà il valore del uo riferiento y o L errore e diventa negativo per cui la variabile dovrebbe laciare il valore aio u M ed auere valori inferiori. Biogna però attendere che la variabile u rientri dai valori elevati raggiunti nella fae precedente (wind-up o carica integrale), fino ad auere valori inferiori al liite di aturaione u M. Queta fae di carica, o deaturaione, dell aione integrale, può eere di durata rilevante e dà luogo ad un coportaento anoalo del itea di controllo. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [49]

50 Regolatori anti wind-up Un prio odo di ovviare al problea del wind-up conite nel realiare il regolatore in odo alternativo. Si upponga di dover ipleentare un regolatore PI: ( ) P T I R e e ne conideri il eguente chea anti wind-up: e q P u Sat T I Si oervi che quando la aturaione non è raggiunta, il blocco Sat equivale ad un guadagno unitario, e la funione di traferiento da e a diventa: Il coportaento dinaico noinale è quindi quello del regolatore PI. T ( ) P P TI R I Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [5]

51 Regolatori anti wind-up e q P u Sat T I Si upponga nuovaente che l errore e rianga dello teo egno, ad eepio poitivo, a lungo. Se P è poitivo, anche q auerà valori poitivi. Si upponga quindi l attuatore in aturaione con u M. Poiché il blocco in retroaione ha guadagno unitario, anche la variabile i aeterà ul valore u M. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [5]

52 Regolatori anti wind-up Quando, per effetto della prolungata aione dell attuatore, l errore cabia egno, anche la variabile q cabierà egno, itantaneaente. Il fatto che q aua valori negativi, unito al fatto che u M, iplica poi che u aua iediataente valori inferiori a u M, facendo ubito ucire l attuatore dalla aturaione. e P u Sat T I ' Sat Se la variabile anipolabile non è diponibile, i può fare riferiento alla aturaione propria dell ucita del regolatore. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [5]

53 Integraione condiionata Un odo alternativo, di largo utilio, per far fronte al problea del wind-up dell integratore conite nell interropere l integraione quando l attuatore i trova in aturaione (integraione condiionata): c b T D T D /N P U Sat M Y p Y P /T I <.. Il odo più icuro di ipleentare queto chea di anti wind-up conite nel far uo di un enore che rilevi quando l attuatore entra in aturaione (ad eepio un fine cora elettrico per un otore). In aena di queto, i può fare riferiento alla aturaione dell ucita propria del regolatore. Controlli autoatici Schei claici di controllo del oto P. Rocco [53]

Definizione delle specifiche per un sistema di controllo a retroazione unitaria

Definizione delle specifiche per un sistema di controllo a retroazione unitaria Definizione delle pecifiche per un itema di controllo a retroazione unitaria Obiettivi del controllo Il itema di controllo deve eere progettato in modo da garantire un buon ineguimento dei egnali di riferimento

Dettagli

Capitolo. Il comportamento dei sistemi di controllo in regime permanente. 6.1 Classificazione dei sistemi di controllo. 6.2 Errore statico: generalità

Capitolo. Il comportamento dei sistemi di controllo in regime permanente. 6.1 Classificazione dei sistemi di controllo. 6.2 Errore statico: generalità Capitolo 6 Il comportamento dei itemi di controllo in regime permanente 6. Claificazione dei itemi di controllo 6. Errore tatico: generalità 6. Calcolo dell errore a regime 6.4 Eercizi - Errori a regime

Dettagli

Ottica. LEYBOLD Schede di fisica P5.6.2.1

Ottica. LEYBOLD Schede di fisica P5.6.2.1 Ottica LEYBOLD Schede di fiica Velocità della luce Miura eeguita ediante ipuli luinoi di breve durata LEYBOLD Schede di fiica Deterinazione della velocità della luce nell aria eeguita ediante il tepo di

Dettagli

Corso di Microonde II

Corso di Microonde II POITECNICO DI MIANO Coro di Microonde II ezi n. 3: Generalità ugli amplificatori ineari Coro di aurea pecialitica in Ingegneria delle Telecomunicazi Circuiti attivi a microonde (Amplificatori) V in Z g

Dettagli

Capitolo IV L n-polo

Capitolo IV L n-polo Capitolo IV L n-polo Abbiamo oervato che una qualiai rete, vita da due nodi, diventa, a tutti gli effetti eterni, un bipolo unico e queto è in qualche miura ovvio e abbiamo anche motrato come cotruire

Dettagli

Lezione 12. Regolatori PID

Lezione 12. Regolatori PID Lezione 1 Regolatori PD Legge di controllo PD Conideriamo un regolatore che eercita un azione di controllo dipendente dall errore attravero la eguente legge: t ut = K et K e d K de t P + τ τ+ D. dt La

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO CORSO DI LAUREA IN TUTELA E BENESSERE ANIMALE Coro di : FISICA MEDICA A.A. 2015 /2016 Docente: Dott. Chiucchi Riccardo ail:rchiucchi@unite.it Medicina Veterinaria: CFU

Dettagli

Unità Didattica 1. Le unità di misura

Unità Didattica 1. Le unità di misura Unità Didattica 1. Le unità di iura Pria di addentrarci nella ateria, è bene fare un rapido riaunto delle tecniche di converione e delle più iportanti unità di iura nel capo dell aeronautica, perché capiterà

Dettagli

Lezione 4: la velocità. Nella scorsa lezione abbiamo considerato la grandezza velocità media. Essa, come ricordate, è definita così:

Lezione 4: la velocità. Nella scorsa lezione abbiamo considerato la grandezza velocità media. Essa, come ricordate, è definita così: Lezione 4 - pag.1 Lezione 4: la velocità 4.1. Velocità edia e grafico tepo - poizione Nella cora lezione abbiao coniderato la grandezza velocità edia. Ea, coe ricordate, è definita coì: ditanza percora

Dettagli

Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica I 13 Febbraio 2006 Compito A

Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica I 13 Febbraio 2006 Compito A Facoltà di Ingegneria Prova critta di Fiica I 13 Febbraio 6 Copito A Eercizio n.1 Un blocco, aiilabile ad un punto ateriale di aa, partendo da fero, civola da un altezza h lungo un piano inclinato cabro

Dettagli

Lezione 2. Campionamento e Aliasing. F. Previdi - Controlli Automatici - Lez. 2 1

Lezione 2. Campionamento e Aliasing. F. Previdi - Controlli Automatici - Lez. 2 1 Lezione 2. Campionamento e Aliaing F. Previdi - Controlli Automatici - Lez. 2 1 Schema della lezione 1. Introduzione 2. Il campionatore ideale 3. Traformata di un egnale campionato 4. Teorema del campionamento

Dettagli

Esercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria Chimica. Scambio di materia (II)

Esercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria Chimica. Scambio di materia (II) Eercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondaenti di Ingegneria hiica Eercitazione 5 Gennaio 3 Scabio di ateria (II) Eercizio Evaporazione di acqua da una picina Stiare la perdita giornaliera di acqua

Dettagli

ERRORE STATICO. G (s) H(s) Y(s) E(s) X (s) YRET(s)

ERRORE STATICO. G (s) H(s) Y(s) E(s) X (s) YRET(s) Preciione a regime: errore tatico ERRORE STATICO Alimentazione di potenza E() YRET() G() Y() H() Per errore tatico i intende lo cotamento, a regime, della variabile controllata Y() dal valore deiderato.

Dettagli

Circuito Simbolico. Trasformazione dei componenti

Circuito Simbolico. Trasformazione dei componenti Circuito Simbolico Principio di bae E poibile applicare a tutte le leggi matematiche che regolano un circuito la traformata di Laplace, in modo da ottenere un nuovo circuito con delle proprietà differenti.

Dettagli

Note su alcuni principi fondamentali di macroeconomia Versione parziale e provvisoria. Claudio Sardoni Sapienza Università di Roma

Note su alcuni principi fondamentali di macroeconomia Versione parziale e provvisoria. Claudio Sardoni Sapienza Università di Roma Note u alcuni principi fondamentali di macroeconomia Verione parziale e provvioria Claudio Sardoni Sapienza Univerità di Roma Anno accademico 2010-2011 ii Indice Premea v I Il breve periodo 1 1 Il fluo

Dettagli

Sintesi tramite il luogo delle radici

Sintesi tramite il luogo delle radici Sintei tramite il luogo delle radici Può eere utilizzata anche per progettare itemi di controllo per itemi intabili Le pecifiche devono eere ricondotte a opportuni limiti u %, ta, t di W(), oltre quelle

Dettagli

3. Catene di Misura e Funzioni di Trasferimento

3. Catene di Misura e Funzioni di Trasferimento 3.. Generalità 3. Catene di Miura e Funzioni di Traferimento 3.. Generalità Il egnale che rappreenta la grandezza da miurare viene trattato in modo da poter eprimere quet ultima con uno o più valori numerici

Dettagli

Ing. Mariagrazia Dotoli Controlli Automatici NO (9 CFU) Antitrasformata di Laplace PROCEDIMENTI DI ANTITRASFORMAZIONE

Ing. Mariagrazia Dotoli Controlli Automatici NO (9 CFU) Antitrasformata di Laplace PROCEDIMENTI DI ANTITRASFORMAZIONE PROCEDIMENTI DI ANTITRASFORMAZIONE L'operazione di paaggio invero dal dominio della frequenza complea al dominio del tempo F() f(t) è detta antitraformata o traformazione invera di Laplace. Data una funzione

Dettagli

Il lavoro meccanico Il lavoro di una forza costante

Il lavoro meccanico Il lavoro di una forza costante Il lavoro eccanico Il lavoro di una forza cotante Per potare oggetti, produrre deforazioni, e più in generale per odificare i itei fiici occorrono le forze. Se però conideriao, per eepio, un pezzo di legno

Dettagli

Diagramma circolare di un motore asincrono trifase

Diagramma circolare di un motore asincrono trifase Diagramma circolare di un motore aincrono trifae l diagramma circolare è un diagramma che permette di leggere tutte le grandezze del motore aincrono trifae (potenza rea, perdite nel ferro, coppia motrice,

Dettagli

ELETTRONICA ANALOGICA INDUSTRIALE PARTE 4. Retroazione

ELETTRONICA ANALOGICA INDUSTRIALE PARTE 4. Retroazione Retroazione Eetto della retroazione ul guadagno Riduzione della ditorione Impedenze di ingreo e di ucita Reti di retroazione Ripota in requenza Eetto della retroazione ui poli Margini di guadagno e di

Dettagli

Errori di misura. è ragionevole assumere che una buona stima del valore vero sia la media

Errori di misura. è ragionevole assumere che una buona stima del valore vero sia la media Errori di miura Se lo trumento di miura è abbatanza enibile, la miura rietuta della tea grandezza fiica darà riultati diveri fra loro e fluttuanti in modo caratteritico. E l effetto di errori cauali, o

Dettagli

Trasformata di Laplace ESEMPI DI MODELLIZZAZIONE

Trasformata di Laplace ESEMPI DI MODELLIZZAZIONE Traformata di Laplace ESEMPI DI MODELLIZZAZIONE Introduzione La traformata di Laplace i utilizza nel momento in cui è tata individuata la funzione di traferimento La F.d.T è una equazione differenziale

Dettagli

Controllore Processo. Le principali componenti del sistema sono: il rivelatore di errore, il controllore che ha il compito di trasformare il segnale

Controllore Processo. Le principali componenti del sistema sono: il rivelatore di errore, il controllore che ha il compito di trasformare il segnale CONTROLLORI DI TIO ID rincipi di funzionamento Il termine controllo definice l azione volta per portare e mantenere ad un valore prefiato un parametro fiico di un impianto o di un proceo (ad eempio, la

Dettagli

d y d u + u y des C(s) F(s) Esercizio 1 Si consideri lo schema di controllo riportato in figura:

d y d u + u y des C(s) F(s) Esercizio 1 Si consideri lo schema di controllo riportato in figura: Eercizio Si conideri lo chema di controllo riportato in figura: y de e C() d u u F() d y y Applicando le regole di algebra dei blocchi, calcolare le eguenti funzioni di traferimento: y() a) W y,dy() =

Dettagli

Sistema SI delle Unità di Misura.

Sistema SI delle Unità di Misura. Prof. Michele Giugliano (Dicebre 2001). Sitea SI delle Unità di Miura. 1. - Grandezze fondaentali e derivate. A) Preee. Per poter iurare tutte le grandezze fiiche occorre tabilire un unità di iura per

Dettagli

Descrizione generale di Spice

Descrizione generale di Spice Decrizione generale di Spice SPIE A/D (Simulation Program with Integrated ircuit Emphai Analog/Digital) Ppice è un imulatore circuitale di uo generale, prodotto dalla ADENE Il imulatore Spice è uno dei

Dettagli

TRASMISSIONE DELLA POTENZA

TRASMISSIONE DELLA POTENZA TRASMISSIOE DELLA POTEZA (Distillazione verticale) Conoscenza del principio di fnzionaento dei principali sistei di trasissione e trasforazione del oto. Sapere effettare calcoli si principali sistei di

Dettagli

Esercizi sul moto del proiettile

Esercizi sul moto del proiettile Eercizi ul moto del proiettile Riolvi li eercizi ul quaderno utilizzando la oluzione olo per controllare il tuo riultato. 1 Un fucile è puntato orizzontalmente contro un beralio alla ditanza di 30 m. Il

Dettagli

1 Generalità sui sistemi di controllo

1 Generalità sui sistemi di controllo 1 Generalità ui itemi di controllo Col termine proceo nell impiantitica chimica i intende un inieme di operazioni eeguite u una certa quantità di materia allo copo di modificarne in tutto o in parte alcune

Dettagli

SCELTE IN CONDIZIONI DI INCERTEZZA (a c. di G.Garofalo) Appunti basati sul testo Microeconomia di Varian

SCELTE IN CONDIZIONI DI INCERTEZZA (a c. di G.Garofalo) Appunti basati sul testo Microeconomia di Varian CELTE IN CONDIZIONI DI INCERTEZZA (a c. di G.Garoalo) Appunti baati ul teto Microeconoia di Varian Deinite le celte degli operatori in un conteto uniperiodale pria ed interteporale dopo (Garoalo, Econoia

Dettagli

Robotica industriale. Controllo di posizione e velocità. Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it)

Robotica industriale. Controllo di posizione e velocità. Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Robotica indutriale Controllo di oiione e velocità Prof Paolo Rocco (aolorocco@oliiit) Il roblea di controllo riduttore otore carico Si è vito che nei uoi tratti eeniali un ervoeccanio di oiione è cotituito

Dettagli

Slide del corso di. Controllo digitale

Slide del corso di. Controllo digitale Slide del coro di Controllo digitale Coro di Laurea in Ingegneria Informatica e dell Informazione Univerità di Siena, Dip. Ing. dell Informazione e Sc. Matematiche Parte III Sitemi a dati campionati Gianni

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2003

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2003 ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 003 Il candidato riolva uno dei due problemi e 5 dei 0 queiti in cui i articola il quetionario. PROLEMA Si conideri un tetraedro regolare T di vertici

Dettagli

LAVORO ED ENERGIA Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

LAVORO ED ENERGIA Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 LAVORO ED ENERGIA INTRODUZIONE L introduzione dei concetto di lavoro, energia cinetica ed energia potenziale ci perettono di affrontare i problei della dinaica in un odo nuovo In particolare enuncereo

Dettagli

Messa a punto avanzata più semplice utilizzando Funzione Load Observer

Messa a punto avanzata più semplice utilizzando Funzione Load Observer Mea a punto avanzata più emplice utilizzando Funzione Load Oberver EMEA Speed & Poition CE Team AUL 34 Copyright 0 Rockwell Automation, Inc. All right reerved. Co è l inerzia? Tutti comprendiamo il concetto

Dettagli

Controlli automatici

Controlli automatici Controlli automatici Proetto del controllore nel dominio della frequenza Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Politecnico di Milano Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioineneria Introduzione

Dettagli

Corso Tecnologie dei Sistemi di Controllo. Controllo PID

Corso Tecnologie dei Sistemi di Controllo. Controllo PID Coro Controllo PID Ing. Valerio Scordamaglia Univerità Mediterranea di Reggio Calabria, Loc. Feo di Vito, 896, RC, Italia D.I.M.E.T. : Dipartimento di Informatica, Matematica, Elettronica e Traporti Struttura

Dettagli

Le ipotesi di base che si utilizzano sono le stesse quattro già viste con riferimento al caso della flessione semplice e cioè:

Le ipotesi di base che si utilizzano sono le stesse quattro già viste con riferimento al caso della flessione semplice e cioè: LEZIONI N 44 E 45 CALCOLO A ROTTURA DELLA SEZIONE PRESSOINFLESSA PROBLEMI DI VERIFICA La procedura di verifica dei pilatri di c.a., ottopoti a forzo normale e momento flettente, è baata ulla cotruzione

Dettagli

Teorema del Limite Centrale

Teorema del Limite Centrale Teorema del Limite Centrale Una combinazione lineare W = a 1 X + a Y + a 3 Z +., di variabili aleatorie indipendenti X,Y,Z, ciacuna avente una legge di ditribuzione qualiai ma con valori attei comparabili

Dettagli

2 I METODI DI ANALISI DEI SISTEMI DI CONTROLLO AD ANELLO CHIUSO LINEARI 12

2 I METODI DI ANALISI DEI SISTEMI DI CONTROLLO AD ANELLO CHIUSO LINEARI 12 COSO DI SISTEMI Sommario 1 I SISTEMI DI CONTOLLO...4 1.1 Introduzione...4 1.1.1 Sitemi di controllo ad anello aperto...5 1.1.2 Sitemi di controllo a previione...7 1.1.3 Sitemi di controllo ad anello chiuo

Dettagli

Strumenti della Teoria dei Giochi per l Informatica A.A. 2009/10. Lecture 11: 13-14 Maggio 2010. Meccanismi per la Condivisione dei Costi

Strumenti della Teoria dei Giochi per l Informatica A.A. 2009/10. Lecture 11: 13-14 Maggio 2010. Meccanismi per la Condivisione dei Costi Strumenti della Teoria dei Giochi per l Informatica A.A. 2009/0 Lecture : 3-4 Maggio 200 Meccanimi per la Condiviione dei Coti Docente Paolo Penna Note redatte da: Paolo Penna Primo Eempio Vogliamo vendere

Dettagli

Laboratorio di Algoritmi e Strutture Dati

Laboratorio di Algoritmi e Strutture Dati Il problema Laboratorio di Algoritmi e Strutture Dati Docenti: M. Goldwurm, S. Aguzzoli Appello del 5 Aprile 005 Progetto Recinti Conegna entro il Aprile 005 Si tudia la reitenza di alcune pecie di piante

Dettagli

Comportamento a regime dei sistemi in retroazione per segnali di ingresso canonici

Comportamento a regime dei sistemi in retroazione per segnali di ingresso canonici Comortamento a regime dei itemi in retroazione er egnali di ingreo anonii Errore a regime ed ineguimento Un obiettivo rimario nella rogettazione dei itemi di ontrollo è l ineguimento del egnale di riferimento

Dettagli

MOTI IN DUE E TRE DIMENSIONI

MOTI IN DUE E TRE DIMENSIONI MOTI IN DUE E TRE DIMENSIONI 1. Poizione e Spotaento Exercie 1. Un anguria in un capo è collocata nella poizione data dalle eguenti coordinate: x = 5.0, y = 8.0 e z = 0. Trovare il vettore poizione traite

Dettagli

Meccanica Classica: Cinematica Formule

Meccanica Classica: Cinematica Formule Tet di Fiica - Cinematica Meccanica Claica: Cinematica Formule Velocità media: m Accelerazione media: Formule da ricordare: x x x1 t t t1 1 a m t t t Motouniforme: x(t)x 0 + t oppure x t 1 Moto uniformemente

Dettagli

ANALISI DEI CIRCUITI REAZIONATI

ANALISI DEI CIRCUITI REAZIONATI Appunti del coro di Elettronica Analogica Prof Marco Sapietro POLIMI ANALISI DEI IUITI EAZIONATI L enzione della reazione negatia 2 Proprietà generali dei circuiti reazionati 3 eazione negatia e reazione

Dettagli

Controllo dei robot. Controllo del moto. Prof. Paolo Rocco

Controllo dei robot. Controllo del moto. Prof. Paolo Rocco Controllo dei robot Controllo del oto Prof Paolo Rocco (paolorocco@poliiit) Controllo del oto Parte I Attuatori, riduttori e enori Controllo dei robot - Controllo del oto - P Rocco [] Preea Coinciao la

Dettagli

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo CONTROLLORI PID PID L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo Può essere applicato ai più svariati ambiti, dal controllo di una portata di fluido alla regolazione

Dettagli

Stato limite ultimo di sezioni in c.a. soggette. SLU per sezioni rettangolari in c.a. con. determinazione del campo di rottura

Stato limite ultimo di sezioni in c.a. soggette. SLU per sezioni rettangolari in c.a. con. determinazione del campo di rottura Univerità degli Studi di Roma Tre Coro di Progetto di trutture - A/A 2008-0909 Stato limite ultimo di ezioni in c.a. oggette a preoleione SLU per ezioni rettangolari in c.a. con doppia armatura determinazione

Dettagli

INTRODUZIONE alle TRASMISSIONI

INTRODUZIONE alle TRASMISSIONI INTRODUZIONE alle TRASMISSIONI Una trasissione eccanica è il coplesso degli organi che servono per trasettere potenza in un sistea eccanico. Alcuni di tali organi, coe alberi, giunti e innesti, trasettono

Dettagli

ẋ 2 = x 1 10x u y = x 1 + x 2 [

ẋ 2 = x 1 10x u y = x 1 + x 2 [ Soluzione dell appello del 16 luglio 212 1. Si conideri il itema lineare decritto dalle eguenti equazioni: 1.1 Trovare le condizioni iniziali x() = ẋ 1 = x 1 ẋ 2 = x 1 1x 2 1u = x 1 x 2 [ x1, x 2, aociato

Dettagli

Cinematica: soluzioni. Scheda 4. Ripetizioni Cagliari di Manuele Atzeni - 3497702002 - info@ripetizionicagliari.it

Cinematica: soluzioni. Scheda 4. Ripetizioni Cagliari di Manuele Atzeni - 3497702002 - info@ripetizionicagliari.it Cinematica: oluzioni Problema di: Cinematica - C0015ban Teto [C0015ban] Eercizi banali di Cinematica: 1. Moto rettilineo uniforme (a) Quanto pazio percorre in un tempo t = 70 un oggetto che i muove con

Dettagli

Esercitazione di Controlli Automatici 1 n 2. a.a. 2006/07

Esercitazione di Controlli Automatici 1 n 2. a.a. 2006/07 6 marzo 007 Eercitazione di Controlli Automatici n a.a. 006/07 Riferendoi al itema di controllo della temperatura in un locale di piccole dimenioni dicuo nella eercitazione precedente, e di eguito riportato:.

Dettagli

Perché il logaritmo è così importante?

Perché il logaritmo è così importante? Esempio 1. Perché il logaritmo è così importante? (concentrazione di ioni di idrogeno in una soluzione, il ph) Un sistema solido o liquido, costituito da due o più componenti, (sale disciolto nell'acqua),

Dettagli

Parte III. Unità didattiche

Parte III. Unità didattiche Parte III Unità didattiche I Giochi per cantare Le attività qui propote decrivono acune odaità con e quai inegnare un canto per iitazione. La pria unità a chiaereo «gioco zero» (G0) poiché cotituice i

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO 2006 Indirizzo Scientifico-Tecnologico Progetto Brocca

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO 2006 Indirizzo Scientifico-Tecnologico Progetto Brocca Eame di tato 00 ESAME D STATO D LCEO SCENTFCO 00 ndirizzo Scientifico-Tecnologico rogetto Brocca Tema di: FSCA tracrizione del teto e redazione oluzione di Quintino d Annibale Secondo tema L'etto oule

Dettagli

Margine di fase e margine di guadagno

Margine di fase e margine di guadagno Margine di fase e margine di guadagno Prendiamo in considerazione sistemi per i uali la funzione ad anello aperto, L(s), sia stabile e non presenti dunue, poli a parte reale positiva. In tal caso il criterio

Dettagli

SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO A TEMPO CONTINUO

SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO A TEMPO CONTINUO SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO A TEMPO CONTINUO Requisiti e specifiche Approcci alla sintesi Esempi di progetto Principali reti stabilizzatrici Illustrazioni dal Testo di Riferimento per gentile concessione

Dettagli

SPECIFICHE DI PROGETTO DI SISTEMI DI CONTROLLO

SPECIFICHE DI PROGETTO DI SISTEMI DI CONTROLLO INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica SPECIFICHE DI PROGETTO DI SISTEMI DI CONTROLLO Ing. Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it

Dettagli

Rappresentazione grafica di un sistema retroazionato

Rappresentazione grafica di un sistema retroazionato appresentazione grafica di un sistema retroazionato La f.d.t. di un.o. ha generalmente alcune decine di poli Il costruttore compensa il dispositivo in maniera da dotarlo di un singolo polo (polo dominante).

Dettagli

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Collegamento a terra degli impianti elettrici Collegamento a terra degli impianti elettrici E noto che il passaggio di corrente nel corpo umano provoca dei danni che possono essere irreversibili se il contatto dura troppo a lungo. Studi medici approfonditi

Dettagli

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA'

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA' PREMESSA In questa lezione analizziamo i concetti generali dell automazione e confrontiamo le diverse tipologie di controllo utilizzabili nei sistemi automatici. Per ogni tipologia si cercherà di evidenziare

Dettagli

Una definizione di stabilità più completa di quella precedentemente introdotta fa riferimento ad una sollecitazione impulsiva.

Una definizione di stabilità più completa di quella precedentemente introdotta fa riferimento ad una sollecitazione impulsiva. 2. Stabilità Uno dei requisiti più importanti richiesti ad un sistema di controllo è la stabilità, ossia la capacita del. sistema di raggiungere un stato di equilibrio dopo la fase di regolazione. Per

Dettagli

6) Stati di cedimento 6.1) Introduzione all analisi delle costruzioni in muratura nel loro stato attuale

6) Stati di cedimento 6.1) Introduzione all analisi delle costruzioni in muratura nel loro stato attuale 6) tati di cedimento 6.1) Introduzione all analii delle cotruzioni in muratura nel loro tato attuale Nel conteto del modello di materiale rigido non reitente a trazione, la valutazione delle capacità portanti

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

Sezioni in c.a. La flessione composta. Catania, 16 marzo 2004 Marco Muratore

Sezioni in c.a. La flessione composta. Catania, 16 marzo 2004 Marco Muratore Sezioni in c.a. La fleione compota Catania, 16 marzo 004 arco uratore Per chi non c era 1. Compreione: verifica Tenioni ammiibili α cd Ac f 1.5 f yd A 0.7 σ ( A max c c n A ) Riultati comparabili per il

Dettagli

MESSA IN SCALA DI ALGORITMI DIGITALI

MESSA IN SCALA DI ALGORITMI DIGITALI Ingegneria e Tecnologie dei Sistemi di Controllo Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica MESSA IN SCALA DI ALGORITMI DIGITALI Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it

Dettagli

EuroCADcrete. Study Book. Version 4.0, 2005-December. German Society for Concrete and Construction Technology

EuroCADcrete. Study Book. Version 4.0, 2005-December. German Society for Concrete and Construction Technology EuroCADcrete Study Book Verion 4.0, 005-Deceber EuroCADCrete Study book Verion 4.0 Prefazione Il progetto Eurocadcrete è iniziato 3 anni fa. L obiettivo del progetto era di prediporre un itea accettato

Dettagli

REGOLATORI STANDARD PID

REGOLATORI STANDARD PID SISTEMI DI CONTROLLO Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti/sistemicontrollo.html Regolatore Proporzionale, Integrale, Derivativo - PID Tre azioni di combinate

Dettagli

APPLICAZIONI DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE

APPLICAZIONI DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE C A P I T O L O 7 APPLICAZIONI DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE 7. INTRODUZIONE Ora che è tata introdotta la traformata di Laplace, è poibile paare a eaminare che coa i può fare con ea. La traformata di Laplace

Dettagli

Misure elettriche circuiti a corrente continua

Misure elettriche circuiti a corrente continua Misure elettriche circuiti a corrente continua Legge di oh Dato un conduttore che connette i terinali di una sorgente di forza elettrootrice si osserva nel conduttore stesso un passaggio di corrente elettrica

Dettagli

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA REGIMI DI FUNZIONAMENTO DEI CIRCUITI ELETTRICI: CORRENTE CONTINUA

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA REGIMI DI FUNZIONAMENTO DEI CIRCUITI ELETTRICI: CORRENTE CONTINUA APPUNTI DL CORSO DI SISTMI IMPIANTISTICI SICURZZA RGIMI DI FUNZIONAMNTO DI CIRCUITI LTTRICI: CORRNT CONTINUA SOLO ALCUNI SMPI DI ANALISI DI UN CIRCUITO LTTRICO FUNZIONANTI IN CORRNT CONTINUA APPUNTI DL

Dettagli

Confronto fra valore del misurando e valore di riferimento (1 di 2)

Confronto fra valore del misurando e valore di riferimento (1 di 2) Confronto fra valore del isurando e valore di riferiento (1 di 2) Talvolta si deve espriere un parere sulla accettabilità o eno di una caratteristica fisica del isurando ediante il confronto fra il valore

Dettagli

ANALISI DI SISTEMI IN RETROAZIONE TEOREMA DI NYQUIST

ANALISI DI SISTEMI IN RETROAZIONE TEOREMA DI NYQUIST ANALISI DI SISTEMI IN RETROAZIONE TEOREMA DI NYQUIST PROPRIETÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE U E G () H () Si fa riferimento ad un generico itema in retroazione con funzione di traferimento a ciclo chiuo.

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Progetto di controllo e reti correttrici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 053 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

1^A - Esercitazione recupero n 2

1^A - Esercitazione recupero n 2 1^A - Esercitazione recupero n 2 1. Un cavo di nylon si coporta coe una olla di costante elastica 5,0 10 4 N /. Con questo cavo, trasciniao sul paviento una cassa di 280 kg a velocità costante. Il coefficiente

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma:

Nome: Nr. Mat. Firma: Controlli Automatici - A.A. 1/11 Ingegneria Gestionale 13 Settembre 11 - Esercizi Nome: Nr. Mat. Firma: Rispondere alle seguenti domande. a) Calcolare la trasformata di Laplace X(s) dei seguenti segnali

Dettagli

Controllori PID, metodi di taratura e problemi d implementazione

Controllori PID, metodi di taratura e problemi d implementazione Controllori PID, metodi di taratura e problemi d implementazione Prof. Luigi Glielmo Università del Sannio L. Glielmo 1 / 23 Contenuto della presentazione Controllori PID Metodi di taratura in anello aperto

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6 EQUAZIONI DIFFERENZIALI.. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x log t (d) x = e t x log x (e) y = y 5y+6 (f) y = ty +t t +y (g) y = y (h) xy = y (i) y y y = 0 (j) x = x (k)

Dettagli

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... 15 febbraio 010 - Soluzione esame di geometria - 1 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 009-010 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura

Dettagli

Controllo del moto e robotica industriale

Controllo del moto e robotica industriale Controllo del moto e robotica industriale (Prof. Rocco) Appello del 27 Febbraio 2008 Cognome:... Nome:... Matricola:... Firma:... Avvertenze: Il presente fascicolo si compone di 8 pagine (compresa la copertina).

Dettagli

Sistemi di Controllo - Controlli Automatici (Parte B) Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo

Sistemi di Controllo - Controlli Automatici (Parte B) Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo Cognome: Nome: N. Matr.: Sitemi di Controllo Controlli Automatici Ho uperato la Parte A in data(mee/anno) Intendo volgere la teina con Matlab/Simulink Sitemi di Controllo - Controlli Automatici (Parte

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

Luogo delle radici Ing. Alessandro Pisano

Luogo delle radici Ing. Alessandro Pisano Controlli autoatici uogo delle radici Ing. Aleandro iano piano@diee.unica.it Il luogo delle radici nace per riolvere il eguente problea: Dati due polinoi () e (), deterinare coe variano, al variare del

Dettagli

Complementi di Termologia. I parte

Complementi di Termologia. I parte Prof. Michele Giugliano (Dicembre 2) Complementi di Termologia. I parte N.. - Calorimetria. Il calore è una forma di energia, quindi la sua unità di misura, nel sistema SI, è il joule (J), tuttavia si

Dettagli

1. Scopo dell esperienza.

1. Scopo dell esperienza. 1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura

Dettagli

La macchina sincrona (3 parte): raffreddamento, eccitatrici, impedenza sincrona, curve di prestazione limite, motore sincrono

La macchina sincrona (3 parte): raffreddamento, eccitatrici, impedenza sincrona, curve di prestazione limite, motore sincrono La macchina incrona (3 parte): raffreddamento, eccitatrici, impedenza incrona, curve di pretazione limite, motore incrono Lucia FROSINI Dipartimento di Ingegneria Indutriale e dell Informazione Univerità

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

... a) Lo spettro di un segnale SSB è costituito da... b) Un segnale SSB può essere ottenuto... in una... mediante un... centrato su...

... a) Lo spettro di un segnale SSB è costituito da... b) Un segnale SSB può essere ottenuto... in una... mediante un... centrato su... MODULAZIONE ANALOGICA UNITÀ VERIFICA Copleta: a) Per odulazione lineare si intende la... dello spettro del... intorno alla frequenza... b) La odulazione di apiezza consiste nel... del segnale portante...

Dettagli

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti

Dettagli

Metodi Frequenziali per il Progetto di Controllori MIMO: Controllori Decentralizzati

Metodi Frequenziali per il Progetto di Controllori MIMO: Controllori Decentralizzati Metodi Frequenziali per il Progetto di Controllori MIMO: Controllori Decentralizzati Ingegneria dell'automazione Corso di Sistemi di Controllo Multivariabile - Prof. F. Amato Versione 2.2 Ottobre 2012

Dettagli

Controllori PID. Fondamenti di Automatica Prof. Silvia Strada

Controllori PID. Fondamenti di Automatica Prof. Silvia Strada Controllori Fondamenti di Automatica rof. Silvia Strada efinizione controllori (ad azione roporzionale, ntegrale e erivativa) ono caratterizzati (idealmente) dalla legge di controllo: u ( t ) e( t ) e(

Dettagli

Esercitazione 23 maggio 2016

Esercitazione 23 maggio 2016 Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione

Dettagli

SOLUZIONI PROVA SCRITTA DI AUTOMATICA I

SOLUZIONI PROVA SCRITTA DI AUTOMATICA I SOLUZIONI PROVA SCRITTA DI AUTOMATICA I (Prof Bittanti, BIO A-K) Settembre Si conideri il eguente itema dinamico a tempo continuo decritto mediante chema a blocchi: ut () _ yt () 9 a Si calcoli la funione

Dettagli

Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d

Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d Soluioni di problemi elettrostatici I problemi elettrostatici riguardano lo studio degli effetti delle cariche elettriche fisse. I principi dei campi elettrostatici

Dettagli

X = Z sinj Q = VI sinj

X = Z sinj Q = VI sinj bbiamo già parlato dei triangoli dell impedenza e delle potenze. Notiamo la similitudine dei due triangoli rettangoli. Perciò possiamo indifferentemente calcolare: (fattore di potenza) Il fattore di potenza

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

Lezione 8. (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro. Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO

Lezione 8. (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro. Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO Lezione 8 (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO 2 1 Nel breve periodo la domanda determina la produzione =>

Dettagli